| Autore |
Arafat è morto. Anzi no. Ma facciamo finta. Tanto ormai manca poco.. |
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-11-2004 19:52 |
|
quote: In data 2004-11-07 12:34, pietro2004 scrive:
gatsby, non perdi occasione di contraddirti.
Parli di facilità semplicistica di molti ragionamenti, e nel confronto tra i due personaggi dici che "Però Arafat e Sharon non hanno due storie ben diverse alle spalle, Arafat è da trent'anni leader dell'OLP, Saharon è capo del governo israeliano da circa 5 anni."
Assurdo e semplicistico. Dimentichi che Sharon non è piombato dal nulla, ma nella storia di Israele e dei falchi in particolare ha avuto un ruolo ben determinante.
|
Ti riporto infatti ciò che ho scritto solo qualche post prima(basterebbe leggere):
quote: In data 2004-11-06 12:16, gatsby scrive:
chiunque (compreso Rabin) del governo israeliano di ora, e' stato protagonista della guerra israelopalestinese.Ed essendo stati tanti gli errori escludere responsabilità oggettive non è possibile.
|
Non vedo alcuna contraddizione.
Un conto è esser il leader di un movimento terroristico, un altro essere un importante uomo politico e militare di un governo, che ha senza dubbio comemsso errori e stragi, ma che non può avere come capro espiatorio un uomo che solo da 5 anni ne è il leader.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
|
pietro2004

 Reg.: 28 Mag 2004 Messaggi: 1909 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-11-2004 23:04 |
|
errori e STRAGI.
Ma con chi sto parlando?
Allora chiariamo. Arafat, personaggio discutibile, quanto la controparte, non è un capo terrorista, ma il capo dell'OLP. E questa sua leadership è riconosciuta anche dagli USA.
Se fosse, come tu e pochi altri vi ostinate a scrivere, un capo terrorista, sarebbe arrestato da mandati internazionali non appena varcato il confine del suo Paese (che non c'è...).
Non solo, sarebbe arrestato dallo stesso Sharon.
Quindi per cortesia, finiscila/finitela di scrivere CAZZATE. |
|
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 08-11-2004 09:16 |
|
Arafat è responsabile delle azioni palestinesi da molto prima che l'OLP venisse riconosciuta.
Se parlaimo di lui (visto che il topic è intilota a lui) non si può certo pensare che il suo passato da terrorista non sia esistito. E quando non era lui in prima persona, ne era complice o protettore.
Che poi sia diventato il punto di riferimneto per la Palestina per gli occidentali non contraddice il fatto che abbia spesso (o sempre) foraggiato il terrorismo.
ps:capisco che quando si crede di vaer ragione ci si scoccia a ripetere concetti che si crede ovvi, ma se non hai rispetto per gli interlocutori e ti abbandoni agli epiteti non pensare che le tue parole ne possano giovare.Se non hai rispetto per gli altri non hai capito cosa sia il forum.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
|
angel76st
 Reg.: 18 Apr 2004 Messaggi: 1945 Da: ostuni (BR)
| Inviato: 08-11-2004 11:01 |
|
sentito cosa dice la moglie?
" lo vogliono seppellire vivo"!!!
può essere ciò che volete, terrorista o uomo di pace ( io credo un po' di entrambe ma tendo a spostare l'ago verso la pace), ma non si può lasciar morire un uomo.
_________________ "quando vivi nella paura arrivi al punto , che vorresti essere morto." Sonatine. |
|
angel76st
 Reg.: 18 Apr 2004 Messaggi: 1945 Da: ostuni (BR)
| Inviato: 08-11-2004 11:02 |
|
|
Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 08-11-2004 12:56 |
|
quote: In data 2004-11-06 20:29, gatsby scrive:
bah, a me il post di Hamisj mi sembra che non c'entrasse molto.
Non si stava parlando di "chi avesse più colpe" tra Israele e Palestina!
Oltretutto il discorso sull'oscurantismo dei media sarebbe anche abbastanza errato, visto che, ad esempio:
http://www.informazionecorretta.com/showPage.php?template=rassegna&id=4447
Il discorso, partito da chi è Arafat, era diventato, grazie alla facilità semplicistica di motli ragionamenti, un paragone con Sharon( è lo stesso passaggio quasi che alcuni fanno mettendo sullo stesso piano Bush e Bin Laden...).
Se poi te ed altri pensate che ciò sia permettete che altri possano non condividere?
e se la il loro ragionamento è troppo ispirato al buon senso, ciò fa dell'opinione in questione un testo stupidotto?
Adesso poi arrivare al discorso ancor più ampio: "Israele non è poi tanto peggio della Palestina, anzi" (nessuno mi sembra che abbia affermato poi il contrario), è il percorso logico di chi per analizzare e valutare ha bisogno di rifarsi a ragionamenti più semplicistici come il paragone. Chi è il più cattivo?
Seguire una propria scala ordinaria perchè manca la voglia di attenersi all'argimento in se.
Il coro ha varie voci(4 o 5 a seconda dei casi)ognuno può dire la sua, ma se uno fa un a solo che nessuno si aspetta perchè fuori melodia, per quanto bello può essere non significa che sia giusto per quella occasione.
e con questa bella metafora ho esaurito il bonus delle cazzate.Buona serata a tutti !
| Bè,sinceramente non sono molto d'accordo.In primis non sono stato il primo a parlare di Arafat e Sharon e sinceramente farlo senza un esplicito richiamo alla question israelo-palestinese mi sembra un esercizio al quanto fuorviante e inutile.
Seconda cosa non mi picciono le affermazioni categoriche che non cercano di dare spiegazioni e motivaizoni del tipo "Arafat era un terrorista" oppure "ora sarà più facile la pace tra israeliani e palestinesi".Chiariamo bene una cosa:sono tutte affermazioni rispettabili,condivisibili o meno,ma perchè non tentare di dare uno straccetto di motivazione?
Non mi piace quando si vogliono attribuire le colpe di qualcosa ad una sola delle parti in questione.
Ho solo cercato di dare una spiegazione alle mie affermazioni,non so se ci sono riuscito,ma almeno ci ho provato.Non puoi pretendere di parlare di Arafat senza andare a parare sulla questione palestinese,perchè TUTTA la vita di Arafat è incentrata sulla questione palestinese.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
|
Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 08-11-2004 12:56 |
|
quote: In data 2004-11-06 19:37, xander77 scrive:
quote: In data 2004-11-06 12:48, Hamish scrive:
quote: In data 2004-11-06 12:16, gatsby scrive:
Incriminato in quanto "ministro della difesa"...
Comunque che non sia un santo credo che sia ovvio, chiunque (compreso Rabin) del governo israeliano di ora, e' stato protagonista della guerra israelopalestinese.Ed essendo stati tanti gli errori escludere responsabilità oggettive non è possibile.
NOn voglio riabilitare nessuno, ma non venitemi a dire che palestinesi e israeliani hano combattutto con la stessa amorale...
| Sono convinto che Sharon dovrebbe essere processato per crimini di guerra.Non si possono fare delle differenze solo perchè gli israeliani sono filo-occidentali.Gira e rigira si ricade sempre sugli stessi errori.E' incredibile difendere Sharon,o Bush o qualcun'altro.I palestinesi sono un popolo oppresso,senza patria,senza identità e quindi senza dignità e ciò non è giusto.Detto ciò,non considero certo Arafat un paladino della pace o un uomo lontano dal terrorismo,ma la domanda che mi pongo è un'altra:cosa ha fatto l'occidente in 60 anni in favore della causa palestinese?NIENTE!!
Perchè quando bisogna fare una risoluzione per condannare un'attentato ci vogliono 5 minuti,mentre non si alza un dito per fermare un'incursione nella striscia di Gaza dove a morire sono quasi sempre dei civili indifesi?
Perchè si fanno tg e documentari interi sui kamikatze mentre quasi nessuno sa dell'ufficiale israeliano che ha infierito sparando sul corpo di una bambina palestinese già morta?
Perchè nessuno sa che dall'inizio dell'intifata sono morti molti più palestinesi che non israeliani?
Certo,mi sarà detto che questi sono concetti banali,già espressi,ma nessuno fino ad ora è stato capace di darmi una risposta a queste domande.
P.s. Un'ultima cosa.Per chi come me e a ragion veduta condanna le stragi di civili,sappiate che i primi ad iniziare con questa "tattica" sono stati proprio gli israeliani...
|
Finalmente una voce fuori dal coro che non sta lì a ripetere a pappagallo le solite due o tre frasette.
Un appunto: se la pensi così hai sbagliato partito.
| Scusa,ma quale partito?
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
|
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 08-11-2004 16:00 |
|
Resto del Caròino intervista la moglie di Arafat.
Suha Arafat ai microfoni della tv Al Jazeera grida al complotto.
* L'ACCUSA La donna accusa Abu Ala e gli altri esponenti dell'Anp di voler prendere il potere. "Abu Ammar sta bene e tornerà in patria", ha detto.
* VIAGGIO ANNULLATO I leader dell'Autorità palestinese hanno rinviato la partenza per Parigi, dove secondo indiscrezioni avrebbero annunciato la morte di Arafat.
* LA REPLICA "Yasser Arafat non è proprietà personale di Suha", ribattono dall'Anp accusandola di non aver visto il marito per tutto il periodo dell'Intifada.
PARIGI, 8 NOVEMBRE 2004 - Suha Arafat grida al complotto e accusa i leader dell'Autorità nazionale palestinese di voler seppellire il marito "mentre è ancora vivo".
Abu Ala, premier dell'Anp; il suo predecessore e numero due dell'Organizzazione per la liberazione dell Palestina, Abu Mazen e il ministro degli Esteri, Nabil Shaat sarebbero dovuti partire oggi alla volta della Francia da dove - secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano israeliano Haaretz - avrebbero annunciato la morte del leader palestinese.
Ma sulla vicenda, già ammantata di mistero, si stendono ora i sospetti che Suha ha confessato all'emittente panaraba al-Jazeera in una lunga intervista trasmessa durante la notte. "Mi appello a voi", ha urlato ai microfoni della tv satellitare, rivolgendosi ai palestinesi dei territori occupati "perchè siate al corrente della portata del complotto. Vogliono seppellire Abu Ammar (nome di battaglia di Arafat, ndr) vivo".
Nelle ultime ore gli esponenti di spicco dell'Anp hanno lavorato per dare un'immagine di unità di fronte alla prospettiva della morte del presidente palestinese, cercando di convincere Israele e la comunità internazionale di essere in grado di gestire la successione. "Abu Ammar sta bene - ha aggiunto Suha - e tornerà presto in patria".
I leader dell'Autorità nazionale palestinese hanno quindi deciso di rimandare la partenza per Parigi, ma non hanno fatto attendere la replica alle pesanti accuse della donna. "Yasser Arafat non è proprietà personale di Suha - ha detto Sufian Abu Zaida, uno dei vicieministri palestinesi, in un'intervista alla radio dell'esercito israeliano - il popolo palestinese nemmeno la conosce. Stiamo parlando di una donna che per tre anni, per tutto il periodo dell'Intifada, non ha visto il marito".
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
|
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 08-11-2004 16:32 |
|
Hamish il mio appunto riguardava la parte che te dedicavi alla diversa attenzione dei media nei confronti della Palestina rispetto a quanto accade invece a Israele.Nessuno aveva detto il contrario per quanto lo potesse pensare. Se ne può parlare da un'altra parte.
Sulle etichette invece mi trovi d'accordo fino ad un certo punto.
Che Arafat sia stato un terrorista non credo che ci sia bisogno di motivare. E' un dato storico.Che sia stato nel tempo connivente anche quando ormai riconosciuto come leader della Palestina invece sarebbe un argomneto
che si potrebbe sviscerare. Anche se pure in questo caso molti asrebbero gli esempi positivi a riguardo(il primo che mi viene in mente è il caso dell'Achille Lauro). Che sia stato anche un uomo che ha sinceramente cercato la pace del suo popolo ne sono sicuro; guardando i risultati (certo da condividere con l'altra parte)non mi sembra che le sue strategie(sia quelle palesi che quelle celate) abbiano portato a qualcosa che non sia comunque morte.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
|
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 08-11-2004 17:33 |
|
Da quando Arafat e' stato portato a Parigi in gravi condizioni di salute, sui media italiani di sinistra e' incominciato alla grande l'elogio del terrorista. Nelle elegie viene spesso definito con affettuoso rispetto "Vecchio combattente" ed e' una delle espressioni piu' ridicole con cui potrebbero descriverlo.Quando mai Arafat ha combattuto? Un dittatore manda a morire i suoi scagnozzi e Arafat ha costruito la sua brillante carriera appunto su questo tipo di "combattimento" : ordinare il terrorismo restando al sicuro e andando in giro per il mondo mascherato da soldato con pistola alla cintura per risvegliare nella gente il mito romantico del combattente per la liberta' e per il suo popolo. Liberta' per lui significa regalare la morte e il "suo" popolo gli e' stato utile solo per poter diventare uno degli uomini piu' ricchi del mondo rubando a man bassa i soldi che dovevano essere usati per costruire case, scuole e ospedali.
Quella pistola alla cintola gli e' sempre solo servita per minacciare chi tra i suoi sottoposti osava accennare alla ribellione come e' accaduto in tempi recenti a Jibril Rajoub , capo della polizia palestinese, che si e' trovato all'improvviso , durante una discussione, il pistolon del suo raiss infilato in bocca. Dicono che Rajoub, salvato per miracolo dai presenti, uscendo tremante dalla stanza, avesse il volto di un bel colore grigio cangiante al blu.
Combattente a chi? Vediamo un po' come questo terrorista ha combattuto.
Dopo aver convinto Hussein di Giordania della necessita' di uno stato palestinese dentro lo stato giordano ecco che arriva puntuale la pugnalata nella schiena del re. Il tradimento e' il leitmotiv nella carriera del boss palestinese che tenta di far crollare il trono hashemita e di prendere il potere. Il re non ha scelta, incomincia la caccia alle bande di Arafat che scappa a gambe levate proclamando di voler essere un martire mentre da lontano assiste al massacro dei suoi da parte dei soldati del re, si parla di qualcosa come 20/30 mila morti.
Il "combattente" dunque si salva con la fuga.
Dalla Giordania ecco la volta del Libano dove i feddayin uccidono, stuprano, fanno stragi di cristiani, decine di migliaia di morti, distruggono quel paese imponendo tasse e balzelli e radendo al suolo interi villaggi. Anche qui tradimento plateale dopo che i libanesi lo avevano accolto quasi con gioia.
E anche in Libano il terrorista"combattente" se la cava con una coraggiosa fuga sotto la protezione delle Marine Militari inglesi e francesi.
Anche questa volta scappando come un coniglio proclama di cercare il martirio mentre i suoi feddayin vengono uccisi dai libanesi resi rabbiosi da 12 anni di vessazioni e assassinii.
Se all'epoca qualcuno avesse permesso a Israele di fermarlo o ai libanesi di linciarlo, accontentando il suo desiderio di essere martire, ci saremmo risparmiati almeno 20 anni di morti e lacrime e i palestinesi potrebbero essere oggi uno stato nazionale in pace.
Dalla Tunisia dove va a rifugiarsi, il "combattente" Arafat dirige il terrorismo in Israele ma soprattutto in Europa facendo molto arrabbiare il governo di Tunisi al quale aveva promesso che non avrebbe ordinato azioni terroriste fintanto che era ospite di quel paese.
Arafat, bugiardo traditore come sempre, ordina da Tunisi decine di attentati in tutta Europa, centinaia di morti ebrei e non ebrei, non fa differenza, lui fa colpire nel mucchio.
E' lui a inventare l'attacco agli aerei negli aeroporti e lo scoppio degli aerei in volo.
Per questo l'Europa gli conferira' il premio Nobel per la pace!
Nel 1990 altra perla della malefica carriera di questo personaggio e' la sua alleanza con Saddam Hussein quando l'iracheno invade il Kuwait.
Arafat in persona mette in pericolo l'esistenza di quel piccolo paese e il risultato sara' l'spulsione di 400.000 palestinesi definiti, per colpa sua, traditori.
Alla fine, quando, grazie a Israele, si stava delineando la possibilita' di dare una nazione ai palestinesi, ecco che il raiss mette la ciliegina sulla sua torta avvelenata e anziche' trattare la pace fa scoppiare la guerra proclamandosi ancora una volta martire che, tradotto, significa far morire gli altri puntando sui bambini che commuovono di piu' e gridando di volere "almeno un milione di martiri" per arrivare a Gerusalemme, Haifa e Yaffo.
Sharon e' l'unico in grado di fermare questo criminale mettendolo agli arresti domiciliari a Ramallah.
Dopo tre anni di prigionia durante i quali molti ministri europei, mai abbastanza appagati nel loro odio per Israele, andranno servilmente a rendergli omaggio , la sua malattia gli da finalmente la possibilita' di eludere la prigionia e di filarsela in Francia.
Stranamente nessun paese arabo si e' offerto di ospitarlo per curarlo, soltanto chi non capisce la sua mostruosita' puo' avergli offerto ospitalita' e cure e i francesi, tutti contenti, useranno le loro tasse per far sopravvivere un mostro.
Combattente dunque? Sarebbe ora che i media italiani incominciassero a usare i termini esatti: traditore, assassino, eterno fuggitivo per salvarsi la pelle , terrorista vigliacco.
E' di oggi la notizia dell'aggravarsi della sua salute e, per il bene dei palestinesi, degli israeliani e del mondo intero l'unica speranza e' che non torni mai piu'.
Arafat ha perso.
Deborah Fait - informazionecorretta.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
|
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 10-11-2004 12:06 |
|
Fiamma Nirenstein
DAL momento in cui Arafat sarà dichiarato morto, comincerà il conto alla rovescia. Il dramma si sta infuocando, avanzano nuovi attori, mentre Abu Mazen e Abu Aala si avviano verso Parigi dicendo «Bisogna prepararsi al peggio». Nelle stanze di Parigi Suha Arafat gioca la parte della grande burattinaia, ma il suo potere comincia a infrangersi; dal Medio Oriente arriva in Francia il rombo lontano del terremoto del potere, i servizi israeliani avvertono che dopo la morte di Arafat potrebbe esserci una grande ondata di violenza.
Suha da giorni aspetta di avere qualche minuto con Arafat in grado di dire, di firmare, di comunicarle qualcosa di importante e riesce a tenere lontani fino a sabato sera Mohammed Dahlan, Muhammad Rashid e Nabil Abu Rudeinah, tre uomini forti, ciascuno a suo modo. Dahlan è là come uomo d’arme di Abu Mazen, colui che dovrebbe mantenere al Fatah la terribile striscia di Gaza, fitta di Hamas e di scontri armati fra fazioni e gang; Rashid è il grande confidente economico di Arafat, ovvero controlla o almeno conosce la dislocazione di somme che, si dice, toccano fra 3 e 7 miliardi di dollari; Abu Rudeinah, di professione portavoce, di fatto è una cassaforte di segreti perché è stato sempre il vero guardiaspalle del raiss nel chiuso della Muqata. L’alleato di Suha è un personaggio di amianto, Faruk Qaddumi, rimasto in esilio contro l’accordo di Oslo, che a Parigi assume il ruolo di guardia della signora Arafat e sbraita contro gli altri dell’Olp perché parlano troppo in tv e li tiene fuori. Lui solo, con Suha, vuole essere padrone della situazione in cui si deve decidere quando staccare i famosi fili mentre l’aria si fa sempre più pesante. Ma Suha non è la moglie di una famigliola unita, immersa nel dolore; è la moglie di Mr.Palestina con cui ha contratto un matrimonio da molto tempo formale e a distanza, ormai invisa anche nell’ospedale francese dove, gelidi, la pregano di dare personalmente alla stampa i suoi bollettini. Alla lunga, registra il vento delle critiche dall’Autonomia, critiche pericolose e cariche di chissà quali veleni. La signora, ormai francesizzata, non può certo rivendicare un passato di combattente accanto al marito.
Così Suha tentenna e incontra i tre fino ad allora tenuti fuori anche se non lascia loro vedere il raiss morente. Dahlan dopo questo incontro è ripartito per Gaza, pare, per portare un messaggio: forse per consegnare informazioni segrete sui tempi e i desiderata della persona che secondo la legge francese deve essere quella che stacca la spina. Forse proprio per comunicare ad Abu Mazen e Abu Ala la notizia che li ha spinti a prendere l’aereo per Parigi.
E veniamo allo scenario locale: due segni non buoni per la tanto desiderata prospettiva di pace. Il primo solo apparentemente estraneo: un veicolo senza pilota che Nasrallah, il capo degli Hezbollah, si è ieri vantato di fronte a una delle solite adunate islamiste di aver recuperato illeso dopo averlo pilotato a piacere sul Nord d’Israele. Una vera provocazione, soprattutto perché in Israele si valuta che l’aereo senza pilota possa essere di provenienza iraniana col solito tramite siriano. Come dire: «Non pensate che vi aspetti un periodo migliore col cambiamento di leadership, ci stiamo preparando in molti a rendere la vita difficile a una prospettiva pacificata».
In secondo luogo, Hamas, specializzato nel chiudere «finestre di opportunità» di pace, ora ci prova di nuovo: da Beirut, un importante capo dell’organizzazione terrorista, Osama Kamdan, manda a dire intanto che gli israeliani non devono aspettarsi di ottenere proprio niente se non ancora guerra per lo sgombero che Sharon prepara. A Gaza invece, dove Abu Ala ha fatto la nota riunione con tredici organizzazioni ed è uscito cercando di spargere ottimismo, Abu Zuhri, portavoce di Hamas ha chiesto «Un periodo di transizione in cui si terranno elezioni in cui il popolo sceglierà i suoi rapprentanti», ovvero non il passaggio di potere che Abu Mazen e Abu Ala stanno cercando di operare nel modo più indolore.
Hamas vuole i suoi dividendi diretti, li vuole subito e lo dice esplicitamente. E ogni suo desiderio è una minaccia. Ma ciò che crea più problemi è che Abu Zuhri ha spiegato chiaramente, perchè Abu Ala non si illudesse di tornare a Ramallah con un assenso, che «Non c’è spazio per nessuna decisione unilaterale» (un chiaro riferimento a Fatah, il partito dominante ndr) e che occorre una leadership «palestinese unita». Ovvero, una richiesta partecipare alla gestione del grande potere, a cui Abu Ala si è guardato bene dall’obiettare, anche se Abu Zuhri ha aggiunto quello che probabilmente gli uomini che vogliono imboccare una strada nuova non vorrebero mai senitrsi dire: «Escludiamo un cessate il fuoco con Israele. La resistenza continua e si fermerà solo quando cesserà l’occupazione».
Tutto questo significa che la famosa «finestra di opportunità» che si dovrebbe aprire con l’avvento di una leadership moderata e decisa a affrontare il terrorismo, è fra l’incudine di una serie di grosse provocazioni internazionali (basti pensare cosa potrebbe fare un piccolo aereo carico di esplosivo o di armi chimiche su uno spazio minuscolo come quello israeliano) e l’incertezza di Abu Ala e Abu Mazen fra accettare o rifiutare una gestione unitaria con le organizzazioni che firmeranno i prossimi attentati terroristici.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
|
pietro2004

 Reg.: 28 Mag 2004 Messaggi: 1909 Da: Roma (RM)
| Inviato: 10-11-2004 21:50 |
|
| questa sera sono andato davanti all'ospedale dov'è ricoverato Afarat. Ebbene sì. Volevo vedere che succede. Mi ha colpito più di tutto la presenza di tre rabbini.. |
|
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 11-11-2004 09:56 |
|
|
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 11-11-2004 10:04 |
|
|
stilgar
 Reg.: 12 Nov 2001 Messaggi: 4999 Da: castelgiorgio (TR)
| Inviato: 11-11-2004 13:14 |
|
Purtroppo sentir parlare palestinesi o israeliani, mi mette sempre i brividi, pensando a quello che potrebbero fare, gli uni in un modo e gli altri in un altro
_________________
Profundis - L'anima nera della rete |
|
|