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Ocean's 8La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato20 luglio 2018Voto: 6.0
Cinque anni, otto mesi, 12 giorni... Questo è il tempo durante il quale Debbie Ocean ha progettato il colpo più grande della sua vita in “Ocean’s 8” di Gary Ross, sequel/spin-off della trilogia iniziata nel 2001 dal regista Steven Soderbergh. Debbie sa perfettamente che deve mettere su una squadra con le migliori nel loro campo, a cominciare dalla sua storica complice Lou Miller. Insieme si danno da fare per reclutare delle professioniste: l’esperta di gioielli Amita; la truffatrice Constance; la ricettatrice Tammy; l’hacker Nine Ball; e la stilista Rose. L’obiettivo sono 150 milioni di dollari in diamanti – diamanti che saranno al collo della famosa attrice Daphne Kluger, al centro della scena dell’evento dell’anno, il Met Gala. Il piano è solido, ma tutto dovrà essere assolutamente perfetto se vorranno uscire con il bottino.
Nel cast di “Ocean’s 8” sono 8 le donne protagoniste: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna e Helena Bonham Carter. C’era grande attesa per l’arrivo al cinema di “Ocean’s 8”, il film diretto da Gary Ross che voleva essere una sorta di sequel della trilogia originale ma non ci riesce. Non solo perché la pellicola in sé non ha abbastanza forza stilistica da essere minimamente paragonabile all’originale, ma anche per la storia raccontata, che di avvincente non ha nulla. Otto donne, tutte diverse tra loro, che devono rubare gioielli di valore inestimabile. Già il soggetto non gode di particolare originalità, se poi si pensa al modo in cui è stato orchestrato il piano e la sua esecuzione, ci rendiamo conto che il tutto si svolge in maniera troppo veloce. Sì, il piano è stato ideato da Debbie e messo a punto in quasi sei anni, ma allo spettatore viene mostrato poco come le protagoniste insieme si siano preparate per metterlo in pratica. Così come la realizzazione dello stesso, i cui dettagli vengono messi in luce solo successivamente, adottando la tecnica del flashback. Anche il ritmo narrativo è poco incisivo, mentre la colonna sonora è coinvolgente e segue alla perfezione le dinamiche che vengono a crearsi nel film. In “Ocean’s 8”, inoltre, ritroviamo alcuni interpreti del cast originale, mentre scopriamo che altri, molto probabilmente, non li vedremo più. È sempre bello, però, vedere sul grande schermo dei rimandi a un qualcosa che il pubblico, per la maggior parte, ha amato, o comunque apprezzato molto. E probabilmente è proprio questo il punto forte della pellicola, insieme a una sceneggiatura diretta e all’intenzione di rafforzare il concetto di solidarietà fra donne e i forti legami che si possono creare tra i loro. Ognuna di queste donne ha un’abilità specifica, ognuna contribuisce a rendere il piano perfetto, ognuna sa esattamente dove deve essere nel momento esatto in cui dovrebbe essere in quel posto. È un peccato però vedere come molte attrici rimangano incastrate in determinati ruoli, come Helena Bonham Carter la quale veste i panni di una stilista un po’ troppo sopra le righe, ricordando così - per espressioni facciali e atteggiamenti - il personaggio da lei interpretato nella saga di Harry Potter. Per quanto riguarda il resto del cast, tutte le donne - ma anche gli uomini - sono perfettamente in parte, ma una menzione speciale è da attribuire a Rihanna, che ha dato prova delle sue abilità recitative. La frase dal film:
“Ho 45 dollari Dina, posso andare dove voglio” I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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