FilmUP.com > Forum > Arte e letteratura - La povertà della cultura musicale italiana nel corpo e nel sangue di Giovanni Allevi
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FilmUP Forum Index > Zoom Out > Arte e letteratura > La povertà della cultura musicale italiana nel corpo e nel sangue di Giovanni Allevi   
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Autore La povertà della cultura musicale italiana nel corpo e nel sangue di Giovanni Allevi
liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 29-12-2009 14:28  
e io che credevo che il fatto di aver dormito al suo concerto dipendesse dalla mia abissale ignoranza musicale...

fiuuuuuuu...


_________________
...You could be the next.

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McMurphy

Reg.: 27 Dic 2002
Messaggi: 7223
Da: Verano Brianza (MI)
Inviato: 29-12-2009 14:59  
quote:
In data 2009-12-29 14:28, liliangish scrive:
e io che credevo che il fatto di aver dormito al suo concerto dipendesse dalla mia abissale ignoranza musicale...

fiuuuuuuu...




Credo che nella versione live si possa riscontrare la pochezza del musicista Allevi... compone semplici ed accattivanti melodie che vengono riproposte pari pari dal vivo... non c'e' un'invenzione, un divertissment... sembra di continuare ad assistere ad uno spot infinito della BMW

... tralasciando il fatto che si prende troppo sul serio manco fosse Keith Jarrett

Tutto il contrario del genio Bollani che riesce ad instillare vita in cio' che suona pure quando intona Heidi o Jeeg.


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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 29-12-2009 15:23  
quote:
In data 2009-12-29 01:00, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2009-12-29 00:15, DottorDio scrive:
E' logico che con un tema del cazzo, poi bisogna inventarsi qualcosa di geniale per portarlo avanti, ed è questa la differenza abissale tra Beethoven e Allevi, o qualsiasi allievuncolo con in mano un manuale di composizione.

no non è mica questa la differenza. la differenza sta nel fatto che beethoven arriva a fare quello che fa (che può benissimo essere un tema del cazzo di due note) perché ha dentro di sé qualcosa che vuole comunicare, e quello è il suo modo di comunicarlo. beethoven mette in musica sé stesso, non sta lì a dire "devo inventare qualcosa di geniale per portare avanti questo tema del cazzo", lui - come ogni buon musicista - semplicemente traduce in musica (che può essere per un'orchestra di 7821 elementi, come per tre archi o un piano solo, come anche per voce chitarra basso e batteria) ciò che sente. allevi dentro non ha niente, sceglie le due note basandosi sulla smorfia napoletana e ci costruisce attorno orpelli e palle di natale.
il nuovo mozart semmai è brian wilson.




straquoto, soprattutto le palle di natale

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 29-12-2009 15:45  
quote:
In data 2009-12-29 01:00, sandrix81 scrive:
no non è mica questa la differenza. la differenza sta nel fatto che beethoven arriva a fare quello che fa (che può benissimo essere un tema del cazzo di due note) perché ha dentro di sé qualcosa che vuole comunicare, e quello è il suo modo di comunicarlo. beethoven mette in musica sé stesso, non sta lì a dire "devo inventare qualcosa di geniale per portare avanti questo tema del cazzo", lui - come ogni buon musicista - semplicemente traduce in musica (che può essere per un'orchestra di 7821 elementi, come per tre archi o un piano solo, come anche per voce chitarra basso e batteria) ciò che sente. allevi dentro non ha niente, sceglie le due note basandosi sulla smorfia napoletana e ci costruisce attorno orpelli e palle di natale.
il nuovo mozart semmai è brian wilson.



Beethoven non mette in musica ciò che sente, ma ciò che è: solitario e rassegnato, come mozart mette in musica lo stile che da solo incarna, oltre al suo amore per la musica totalmente incomprensibile al 90% dei musicisti di qualunque epoca. È questo che trasforma la musica da pop a classica. Se bach avesse suonato ciò che sentiva avrebbe testimoniato rabbia, per la folla di gentaglia di chiesa che lo ammirava come genio ma gli comandava perfino come grattarsi le chiappe per poter suonare. Ciò che ha messo in musica erano il suo precisissimo metodo e la sua enorme bravura. I veri geni non fanno musica perché vogliono specificatamente comunicare, lo fanno perché è ciò che li fa respirare, vivere, pensare, perché la loro mente sta interamente dentro essa. Altro che paragonare brian chicazzoè a mozart.
_________________
Questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavaggio del cervello, questo non è un lavag

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 29-12-2009 20:40  
quote:
In data 2009-12-29 15:45, Jerry88 scrive:
Beethoven non mette in musica ciò che sente, ma ciò che è: solitario e rassegnato, come mozart mette in musica lo stile che da solo incarna, oltre al suo amore per la musica totalmente incomprensibile al 90% dei musicisti di qualunque epoca. È questo che trasforma la musica da pop a classica. Se bach avesse suonato ciò che sentiva avrebbe testimoniato rabbia, per la folla di gentaglia di chiesa che lo ammirava come genio ma gli comandava perfino come grattarsi le chiappe per poter suonare. Ciò che ha messo in musica erano il suo precisissimo metodo e la sua enorme bravura. I veri geni non fanno musica perché vogliono specificatamente comunicare, lo fanno perché è ciò che li fa respirare, vivere, pensare, perché la loro mente sta interamente dentro essa. Altro che paragonare brian chicazzoè a mozart.




ahahah, in effetti il paragone tra Mozart e Brian Wilson è un po' eccessivo, sebbene l'intento di sandrix (almeno come l'ho visto io) era di sfondare la barriera tra "classica" e "pop" citando un grandissimo del pop.
Tuttavia, sono dell'idea che la musica, e l'arte in generale, sono sempre espressione della propria personalità quando riescono nel loro intento.
Si può addirittura ricostruire la storia del compositore attraverso lo studio delle proprie composizioni.
Beethoven ne è un esempio, ancora più lampante è il caso di Schumann (nelle ultime opere scrive certe cose da fare sul pianoforte della serie "io sono impazzito, e per suonare le mie ultime opere impazzirete anche voi!"), ma perché no anche lo stesso Mozart.
Per quanto riguarda Bach si possono scoprire diverse cose:
-quando poteva infrangere qualche regola (sensibili e settime irrisolte, andamenti per quinte, etc...) non si lasciava di certo sfuggire l'occasione di gettare al pubblico qualche dissonanza particolare;
-questi "illeciti armonici" sono sempre giustificati in qualche modo (come un testo particolare di una cantata) e di certo non è scritto nei manuali come gestirli, neppure in quello del figlio C.P.E. Bach del 1753;
-Bach doveva scontrarsi con il pubblico delle messe e delle corti, ma non rinunciava al proprio gusto personale, né alle sue idee e i suoi esperimenti armonici; tant'è che cadde per decenni nel dimenticatoio, poco apprezzato dai contemporanei (a differenza di Handel) incapaci di apprezzarlo in pieno;
-è probabilmente il più grande jazzista della storia della musica.

Direi che non si può dire che Bach non mettesse in musica ciò che sentiva, poi, ovviamente, subentrano anche la bravura, il metodo: qualità essenziali per un genio.

Da musicista, posso semplicemente affermare che quando suono non comunico solo ciò che sono, ma anche ciò che sento...altrimenti suonerei tutto il repertorio uguale e ogni concerto sarebbe una replica precisa di quello precedente.

brrrr....

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 29-12-2009 22:44  
ma il fatto, molto semplicemente e senza voler scendere nella filosofia da retrobottega, è che se ciò che senti non è parte determinante di ciò che sei, allora sei un po' un fallito.

jerry ad esempio, con il suo applicare scale di valori a dei contenitori che neanche hanno completamente ragione di esistere (un po' come quelli che il film di genere sì può essere divertente ma non è degno di leccare i piedi del film d'autore), vuole solo essere e non sentire. e in questo senso, se non fosse un giovanissimo e quindi con tutto il tempo davanti per rimediare, sarebbe (lo è attualmente, e lo dico con tutta la simpatia che provo per lui) un fallito.

_________________
Quando mia madre la sera mi porta un bicchiere di latte, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 29-12-2009 alle 22:49 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 29-12-2009 22:52  
questo video è abbastanza illuminante, specie per un profano (come il sottoscritto), su cosa sia l'opera di allevi.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 30-12-2009 00:44  
vabeh è chiaro che sia un fenomeno pop come tanti altri

stavolta al posto del solito zoccolone mangia-uomini hanno creato il genietto timido capellone che pretende di fare musica alta, quindi è chiaro che a voi musicalmente colti dia più fastidio, ma gli ingredienti per il successo commerciale ci sono tutti. All'orecchio profano ignorantissimo (tipo il mio) le musichette suonano ragionevolmente carine e tanto basta, e finchè gli unici pareri che sentivo erano magari la televisione di sfuggita o lo stesso allevi (che di certo non ama buttarsi giù) ero pure disposto a credere che fosse uno bravo.

Oh, tutto questo però magari non ditelo a mia mamma che è tanto fan e s'è letta pure il libro

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 30-12-2009 11:27  
quote:
In data 2009-12-29 22:44, sandrix81 scrive:
scale di valori a dei contenitori che neanche hanno completamente ragione di esistere (un po' come quelli che il film di genere sì può essere divertente ma non è degno di leccare i piedi del film d'autore)



su questo ti do perfettamente ragione.
Tanto per fare un esempio, un gruppo come i Beatles sono "etichettati" come pop a tutti gli effetti, ma è un'etichetta molto stupida e i loro dischi sono a tutti gli effetti dei classici...e pure molto meglio di molte sinfonie di Mozart che non sanno di un tubo.
Per il resto quoto a piè pari.

quote:
In data 2009-12-30 00:44, pkdick scrive:
Oh, tutto questo però magari non ditelo a mia mamma che è tanto fan e s'è letta pure il libro



aaaaaargh, libro di allevi...ora non dormirò più la notte!
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 30-12-2009 19:46  
quote:
In data 2009-12-29 22:44, sandrix81 scrive:
ma il fatto, molto semplicemente e senza voler scendere nella filosofia da retrobottega, è che se ciò che senti non è parte determinante di ciò che sei, allora sei un po' un fallito.

jerry ad esempio, con il suo applicare scale di valori a dei contenitori che neanche hanno completamente ragione di esistere (un po' come quelli che il film di genere sì può essere divertente ma non è degno di leccare i piedi del film d'autore), vuole solo essere e non sentire. e in questo senso, se non fosse un giovanissimo e quindi con tutto il tempo davanti per rimediare, sarebbe (lo è attualmente, e lo dico con tutta la simpatia che provo per lui) un fallito.



Dopo aver letto questo p(fui)ost ti ritengo completamente pazzo e d’ora in poi ti eviterò, ma visto che non la finisci di accusarmi di avere una scala di valori ti dico in due parole come devi fare per capire il mio punto di vista. È semplicissimo: ascolta sei-sette ore di musica al giorno, partendo da qualsiasi genere e osserva il naturale cambiamento.

Ah, i temi musicali in sé non significano una ceppa
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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 30-12-2009 20:43  
Sandrix sei un patacca...
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Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 30-12-2009 22:40  
quote:
In data 2009-12-30 19:46, Jerry88 scrive:
ascolta sei-sette ore di musica al giorno, partendo da qualsiasi genere e osserva il naturale cambiamento.

probabilmente ne ascolto di più.
ma il fatto è che io la tua posizione la capisco benissimo. ci siamo passati tutti.
poi per fortuna di solito se ne viene fuori.


quote:
In data 2009-12-30 19:46, Jerry88 scrive:
Ah, i temi musicali in sé non significano una ceppa

su questo siamo d'accordo, spero si capisse.

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Quando mia madre la sera mi porta un bicchiere di latte, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 30-12-2009 alle 22:49 ]

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 31-12-2009 02:10  
quote:
In data 2009-12-30 19:46, Jerry88 scrive:
quote:
In data 2009-12-29 22:44, sandrix81 scrive:
ma il fatto, molto semplicemente e senza voler scendere nella filosofia da retrobottega, è che se ciò che senti non è parte determinante di ciò che sei, allora sei un po' un fallito.

jerry ad esempio, con il suo applicare scale di valori a dei contenitori che neanche hanno completamente ragione di esistere (un po' come quelli che il film di genere sì può essere divertente ma non è degno di leccare i piedi del film d'autore), vuole solo essere e non sentire. e in questo senso, se non fosse un giovanissimo e quindi con tutto il tempo davanti per rimediare, sarebbe (lo è attualmente, e lo dico con tutta la simpatia che provo per lui) un fallito.



Dopo aver letto questo p(fui)ost ti ritengo completamente pazzo e d’ora in poi ti eviterò, ma visto che non la finisci di accusarmi di avere una scala di valori ti dico in due parole come devi fare per capire il mio punto di vista. È semplicissimo: ascolta sei-sette ore di musica al giorno, partendo da qualsiasi genere e osserva il naturale cambiamento.

Ah, i temi musicali in sé non significano una ceppa




Io non so se ci sia una diatriba tra voi due per altri interventi, ma nel post di sandrix non ci vedo nulla di offensivo, né di particolarmente sbagliato.
Perché la pop si dovrebbe elevare a classica?
A volte la pop può essere meglio della classica:

http://www.youtube.com/watch?v=8IXFWLJ4p6Q&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=k9Itt02QOO0&feature=related

Con tutto il rispetto per la London Symphony, ma la versione "pop" dei Beatles funziona molto meglio di quella "classica".


Ma perché la classica non si può elevare a pop?
http://www.youtube.com/watch?v=1eNclvM3Jj0&feature=related

Per favore, non ci prendiamo tanto in giro, la storia della musica è piena di "musica colta" che attinge dalla "musica leggera" e viceversa.
Più che contenitori sono vasi comunicanti.

Che l'arte sia una forma di comunicazione penso che non ci sia molto da discutere: una musica che non comunica un cazzo è musica che non è neppure degna di essere del cazzo.

Differenza tra chi è (o almeno crede di essere) e chi invece oltre a essere ci sente anche.

Direi che preferire il primo al secondo sia da falliti.
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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
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Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 01-01-2010 22:19  
Doc, vi state ripetendo tutti e due e mettendomi in bocca cose che non dico. I vostri discorsi sul sentire sono assurdi, perché non li spiegate in nessun modo. Non concepisco la vostra scelta di usare una stessa musica per sentire questa o quell'altra cosa a discrezione di come vi gira quel giorno, che è come la concepisce la chiesa (es. le cantate bachiane prese da pezzi profani). Il sentire è una cosa flessibile, la musica una volta scritta non cambia, come l'essere emotivo che si illude di aver cambiato pelle, cultura e sistema solare ogni volta che si sveglia. Concludo iperbanalmente che la mia non è né una posizione né una cosa di passaggio, perché non è iniziata da poco e non riguarda in nessun modo gli altri, e nemmeno il mio io cosciente.
_________________
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 02-01-2010 00:34  
quote:
In data 2010-01-01 22:19, Jerry88 scrive:
Doc, vi state ripetendo tutti e due e mettendomi in bocca cose che non dico. I vostri discorsi sul sentire sono assurdi, perché non li spiegate in nessun modo. Non concepisco la vostra scelta di usare una stessa musica per sentire questa o quell'altra cosa a discrezione di come vi gira quel giorno, che è come la concepisce la chiesa (es. le cantate bachiane prese da pezzi profani). Il sentire è una cosa flessibile, la musica una volta scritta non cambia, come l'essere emotivo che si illude di aver cambiato pelle, cultura e sistema solare ogni volta che si sveglia. Concludo iperbanalmente che la mia non è né una posizione né una cosa di passaggio, perché non è iniziata da poco e non riguarda in nessun modo gli altri, e nemmeno il mio io cosciente.




Fidati, da concertista di musica classica ti posso garantire che l'emozione del momento è una parte essenziale del fare musica, specialmente dal vivo.
Un concertista che non comunica niente della musica che sta suonando non è degno neanche di essere considerato un musicista, né interprete, al massimo esecutore o strumentista.

Dici che "la musica una volta scritta non cambia, come l'essere emotivo che si illude di aver cambiato pelle, cultura e sistema solare ogni volta che si sveglia".
Ti porto un esempio molto lampante di un brano interpretato da quattro dui diversi:

http://www.youtube.com/watch?v=b133NbXTaTY
http://www.youtube.com/watch?v=OJ-GwxyJ2ZY&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=gizSOluZSZI&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=BmsxECKHpJ4

Ti garantisco che sulla partitura Messiaen scrive tutto: unità metronomica, dinamiche, addirittura su quali corde suonare!
Eppure qua abbiamo quattro suoni diversi, quattro durate diversissime, oltre a quattro interpretazioni diverse.
Sinceramente, né dal vivo, né da registrazione, né tanto meno quando lo sentivo dai miei pianista e violoncellista, ho sentito delle interpretazioni identiche, mai una comunicazione di identiche intenzioni, e stati emotivi sempre differenti.

E mi verrebbe da aggiungere e per fortuna, altrimenti tanto varrebbe far suonare le musiche solo ai computer e fanculizzare tutti noi musicisti e interpreti.
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