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Autore Fidel è sempre Fidel
Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-05-2005 14:04  
quote:
In data 2005-05-22 13:29, honecker scrive:
Su Cuba ho già risposto.
Se hai il visto turistico e poi vai a ficcanasare in affari di Stato vieni allontanato.




Affari di Stato? Un convegno di dissidenti, affare di Stato!?!?!

Il convegno alla fine si è tenuto?!?
Eh sì, senza giornalisti europei, che erano andati lì a testimoniarlo, sporchi imperialisti.
Però si è tenuto. Evviva.
_________________
Io sono tutti.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 22-05-2005 14:12  
Bè Honecker, secondo me il tuo è un ragionamento troppo semplicistico. Difendere Cuba per la sua storia non vuol dire accettarne tutte le ingiustizie che vengono perpetrate attualmente.
_________________
E' ok per me!

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-05-2005 16:51  
E' fantastico,torno sul forum e c'è ancora ipergiorg che parla di Cuba!
Non che abbia fatto molti sforzi, ha letto le notizie sui giornali e le ha riportate.

Bravo ipergiorg, adesso che hai scoperto quello che tutti sanno,che Fidel è un dittatore e Cuba una dittatura,prova ad ampliare la tua ricerca sulle dittature di qualche paese limitrofe.

Voglio dire,denunciare le violazioni dei diritti umani è doveroso, purchè non sia una battaglia a senso unico come quella condotta dalla propaganda dei media.
Per loro le violazioni dei diritti riguardano solo un'esclusiva cerchia di vittime.
Naturalmente quelle del nemico ufficiale.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 23-05-2005 11:16  
Che ci vuoi fare Quilty? Il punto è che durante la tua breve assenza Fidel ne ha combinata un'altra, e io non ho saputo resistere al richiamo della foresta. Come mi pare che tu non riesca a resistere ad un bell'Articolo di Noam Chomsky.

Questo mio atteggiamento ti infastidisce? Ti rode il culo? Problemi tuoi.

Dici che dovrei allargare i miei orizzonti ad altre dittature? Mi spiace ma sono fazioso, come lo sono praticamente tutti. Allo stesso modo potrei invitarti a parlare anche di altri problemi che non siano quelli originati dagli americani. Ma quale apporto darei alla discussione? Nessuno, semplicemente manifesterei il mio personale fastidio per il tuo flusso di interventi.

Cmq questo topic sarà pure dozzinale, ma ha anche una sua peculiarità: la redazione del Corriere della Sera mette al primo posto lo sciopero contro Ricucci (reo di voler acquistare) e contro la proprietà (rea di non voler difendere a tutti i costi le azioni) piuttosto che informarci su quanto succede ad un loro collega ed alla libertà di Stampa. Pensavo che per il più importante giornale italiano la scala dei valori fosse diversa.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-05-2005 14:04  
quote:
In data 2005-05-23 11:16, ipergiorg scrive:
Che ci vuoi fare Quilty? Il punto è che durante la tua breve assenza Fidel ne ha combinata un'altra, e io non ho saputo resistere al richiamo della foresta. Come mi pare che tu non riesca a resistere ad un bell'Articolo di Noam Chomsky.

Questo mio atteggiamento ti infastidisce? Ti rode il culo? Problemi tuoi.

Dici che dovrei allargare i miei orizzonti ad altre dittature? Mi spiace ma sono fazioso, come lo sono praticamente tutti. Allo stesso modo potrei invitarti a parlare anche di altri problemi che non siano quelli originati dagli americani. Ma quale apporto darei alla discussione? Nessuno, semplicemente manifesterei il mio personale fastidio per il tuo flusso di interventi.



Innanzitutto non provo nessun fastidio a leggere i tuoi topic su Cuba, perchè non scopro nulla di nuovo che già non sapessi leggendo i quotidiani.

Essere faziosi può anche starci, ma non venire a parlare di diritti umani pretendendo di vedere solo quelli che ti fanno comodo e che sono utili alla causa.
I diritti umani valgono non solo per i cubani ma anche per i colombiani o i messicani.
Comincia a interessarti seriamente ai diritti umani e verrai preso come un utente serio, diversamente puoi continuare a essere fazioso, come dici tu, e sfruttare le vicende per piegarle alla propaganda ,come fanno i media,e a evidenziare solamente le vittime che per loro sono meritevoli di considerazione.

Tutto questo però non ha nulla a che fare con la democrazia perchè un sistema democratico deve cominciare a legittimare se stesso prima di andare a guardare in casa degli altri.
E il modo migliore per legittimarsi non è quello di nascondere le vittime causate da eserciti amici, ma denunciarle alla pubblica opinione.
Questo dovrebbe essere un funzionante sistema democratico.



quote:
Cmq questo topic sarà pure dozzinale, ma ha anche una sua peculiarità: la redazione del Corriere della Sera mette al primo posto lo sciopero contro Ricucci (reo di voler acquistare) e contro la proprietà (rea di non voler difendere a tutti i costi le azioni) piuttosto che informarci su quanto succede ad un loro collega ed alla libertà di Stampa. Pensavo che per il più importante giornale italiano la scala dei valori fosse diversa.




Ma che c'è da stupirsi di questo fatto?
E' la normale prassi che un media privato che si regge sul sistema economico anteponga gli interessi del capitale ai diritti umani perchè uno sciopero contro Ricucci danneggia l'azionista e questo fatto è molto più grave ,ai loro occhi,di una questione riguardante la libertà di stampa.
Ma è semopre stato così e in questo forum lo abbiamo verificato centinaia di volte .

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 23-05-2005 14:25  
Ah, ma allora non ti rodeva il culo! E' solo che eri preso dal sacro fuoco della pedagogia. Ti dispiaceva che io fossi così fazioso e volevi elevarmi ai tuoi standard morali.
No guarda non mi interessa affatto.

Sembra una Spy Story per come è scritta. Il racconto dell'espulso

F. Batt.

«Le ciabatte. Si sta dimenticando le ciabatte». Ti entrano in camera la notte, con la chiave magnetica, senza bussare. Ti buttano giù dal letto, in mutande, la luce accesa sui pensieri scompigliati dal sonno. Ti comandano di fare la valigia in tre minuti, «lei ha avuto contatti illegali e ha violato le leggi sull’immigrazione». La rivoluzione non russa e nemmeno sopporta chi lo fa: alle undici di sera, si presentano in tre ad arrestare l’unico maschio turista singular , in tutta Cuba, che a quell’ora già dorme e soprattutto dorme da solo. Uno è incravattato, gli altri due in divisa. Ministero dell’Interno, dicono. Perfino gentili, all’inizio: guardi che dimentica le ciabatte. Il trafelato periodista butta nel trolley spazzolino e computer, abbozza un « no hay derecho », che cavolo di diritto avete, poi li segue giù per le scale di servizio dell’Hotel Nacional, passa lontano dagli sguardi per il retro delle cucine, sale su una Peugeot biancoblù col lampeggiante arancione, gironzola mezz’ora per l’Avana notturna fino a una casermetta dove gli sequestrano documenti e passaporto, domanda infine perché mai debba andarsene. Loro, sempre zitti. Come se non sentissero. Unica raccomandazione, prima di chiudere la stanza 448: «Non dimentichi nulla. Perché non tornerà più».

Incastrato nell’isola di Castro. Una domanda che ronzerà sempre: da chi? Il dissidente intervistato. Il tassista informatore. Il collega cubano. L’amico insospettabile. A Cuba, la lezione è imparata, non ti puoi fidare di nessuno. Marta Beatriz Roque, la bestia nera del regime che ha organizzato la prima riunione pubblica anticastrista, è finita in carcere grazie alle soffiate della fedelissima segretaria. Vai a parlare nelle case dei corrispondenti dall’Avana e vieni accompagnato in giardino: «Sai, qui dentro abbiamo le cimici dappertutto». Chiami al telefono e dall’altra parte ti dicono: «Piacere di sentirla, non mi dica il suo nome, non importa...». Finisci arrestato, alla stazione di polizia dell’aeroporto, e vedi che il regime non può contare sui suoi: 22 ore al gabbio, trenta poliziotti che s’alternano a far la guardia, tre per turno, nessuno con cui prendere confidenza. Una stanzetta con i vetri oscurati, una specie di divano senza il permesso d’alzarsi a sgranchire le gambe. Vietato parlare, figurarsi contattare l’ambasciata: per avvertire il giornale con l’sms, «arrestato», bisogna fingere di dormire due ore, il telefonino sotto una coscia, schiacciando i tasti a memoria, tossendo sui bip e, scoperti, fingendo d’avere le batterie scariche («Ah sì? Allora mettilo qui sul tavolo»).

Il condizionatore rotto, l’acqua concessa solo dopo un po’ e comunque a pagamento, una bottiglietta un dollaro. In questo mestiere è capitato d’assaggiare le polizie, dalla Tunisia alla Libia, da Israele all’Iraq: nemmeno il famigerato Mukabarat di Saddam Hussein, sotto le bombe del 2003, negava da bere a noi arrestati. L’interrogatorio è breve, dieci minuti. Una signora che sembra Fidel senza barba vuole conferme su amici e informatori a Cuba. Spiega: il punto è che sei venuto a lavorare qui con un visto turistico, qualunque Paese al mondo lo vieta... Non aggiunge che il permesso d’entrare, ai giornalisti che vogliono intervistare i dissidenti, non è mai concesso. E che nessun Paese al mondo si comporta così, a meno che non sia una dittatura. Qualche verbale, un’occhiata alla valigia e un brivido: la fregatura non sarà mica una bustina infilata fra le camicie? Meglio tenere gli occhi aperti, non cedere al sonno, contare le formiche, rimirare come un Gauguin il rivoluzionario pugno chiuso dipinto sul muro. L’ultimo guardiano, al turno delle otto di sera, è un ragazzino. Sorride. Gli piace il Milan. Può lasciarsi andare, alla fine. Sa che lascerà andare il giornalista: «Lo vuoi un sandwich? Però te lo devi pagare».
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-05-2005 14:42  
Se non ti interessa non venire qui a parlare di diritti umani.
Punto.


Mi ricordi il tizio che si compra una bella villetta con giardino.
Un giorno decide di costruire un vialetto di accesso che attraversa il prato fin sulla strada.
Compra il miglior marmo bianco che ci sia e con questo riveste il vialetto.
Solamente che un giorno si alza a scopre che i piccioni che transitano sulla sua proprietà scaricano gli escrementi sul suo viale.
La prima volta il proprietario fa finta di nulla e pulisce;la seconda si incazza e la terza è furente.
Comincia a nutrire un odio profondo per quei volatili insolenti e si chiede perchè invece di andare a cagare altrove scarichino la loro merda proprio sul suo nuovo vialetto.
Lo sciocco non si rendeva conto che i piccioni cagano dappertutto ma che l'unico posto su cui i loro escrementi risaltano non è l'erba verde ma il suo bel marmo bianco.


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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 23-05-2005 14:46  
no i piccioni cagano dove si possono poggiare
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-05-2005 14:49  
Ma VA Là...SPESSO CAGANO IN VOLO.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 23-05-2005 15:00  
la maggior parte delle cagate sono in prossimità di alberi e cornicioni

quando si fermano appunto
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 23-05-2005 15:08  
premesso che i piccioni cagano quando gli scappa, vorreidire che ha perfettamente ragione Quilty. non ha senso parlare di modeste violazioni(e ripeto, modeste) dei diritti umani come quelle fatte a Cuba e si tace su ciò che è lo stato dei contadini del Chapas. quanto siete falsi e bugiardi(votate bugiardoni) voi destroidi lo dimostra anche il fatto che vi appellate alla scusa che non linko siti per rispondere alla domanda del mio topic sugli indios. cercate di essere obiettivi. a cuba si parla di qualche dissidente incarcerato ogni tanto, in messico si parla di tre milioni di Indios che lavorano per arricchire chi è già ricco e si vedono il loro territorio depauperizzato dalle multinazionali. quello che dici su Cuba è solo la pagliuzza di un mondo che è trafitto da una iperbolica trave che è il neoliberismo. un giorno forse nonb eluderete la domanda e mi spiegherete voi saccenti destrorzi cosa vi ha portato di positivo il liberismo ma prima di quel giorno(che mai verrà), informatevi e non dai vostri link filtrati ma dalla realtà. andate a vedere come stanno i contadini messicani e andate a parlare con i coltivatori di coca delle montagne della colombia. loro vi diranno che il mondo non è fatto dalle macchine che vanno a cento all'ora e che si bruciano i motori a mettere l'olio di colza o che i gatti pisciano nelle porte e si deve dare la coppale. loro vi diranno che il mondo è una merdata pazzesca e che i problemi non sono quelli che pensate voi ma i problemi siete voi, la vostra politica la vostra miopia intellettuale e il vostro essere demagogici. ma fino a quel giorno profanatori della verità, state zitti e parlate di quello che sapete e non delle stronzate!
_________________
Povero mondo che non conosci la matematica e i sapori della vera musica per perderti nelle vanità delle parole senza senso impegnate nella retorica del passato.
(Enrico Bombieri, medaglia Field per la matematica)

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 23-05-2005 15:10  
quote:
In data 2005-05-23 14:25, ipergiorg scrive:
Ah, ma allora non ti rodeva il culo! E' solo che eri preso dal sacro fuoco della pedagogia. Ti dispiaceva che io fossi così fazioso e volevi elevarmi ai tuoi standard morali.
No guarda non mi interessa affatto.

Sembra una Spy Story per come è scritta. Il racconto dell'espulso

F. Batt.

«Le ciabatte. Si sta dimenticando le ciabatte». Ti entrano in camera la notte, con la chiave magnetica, senza bussare. Ti buttano giù dal letto, in mutande, la luce accesa sui pensieri scompigliati dal sonno. Ti comandano di fare la valigia in tre minuti, «lei ha avuto contatti illegali e ha violato le leggi sull’immigrazione». La rivoluzione non russa e nemmeno sopporta chi lo fa: alle undici di sera, si presentano in tre ad arrestare l’unico maschio turista singular , in tutta Cuba, che a quell’ora già dorme e soprattutto dorme da solo. Uno è incravattato, gli altri due in divisa. Ministero dell’Interno, dicono. Perfino gentili, all’inizio: guardi che dimentica le ciabatte. Il trafelato periodista butta nel trolley spazzolino e computer, abbozza un « no hay derecho », che cavolo di diritto avete, poi li segue giù per le scale di servizio dell’Hotel Nacional, passa lontano dagli sguardi per il retro delle cucine, sale su una Peugeot biancoblù col lampeggiante arancione, gironzola mezz’ora per l’Avana notturna fino a una casermetta dove gli sequestrano documenti e passaporto, domanda infine perché mai debba andarsene. Loro, sempre zitti. Come se non sentissero. Unica raccomandazione, prima di chiudere la stanza 448: «Non dimentichi nulla. Perché non tornerà più».

Incastrato nell’isola di Castro. Una domanda che ronzerà sempre: da chi? Il dissidente intervistato. Il tassista informatore. Il collega cubano. L’amico insospettabile. A Cuba, la lezione è imparata, non ti puoi fidare di nessuno. Marta Beatriz Roque, la bestia nera del regime che ha organizzato la prima riunione pubblica anticastrista, è finita in carcere grazie alle soffiate della fedelissima segretaria. Vai a parlare nelle case dei corrispondenti dall’Avana e vieni accompagnato in giardino: «Sai, qui dentro abbiamo le cimici dappertutto». Chiami al telefono e dall’altra parte ti dicono: «Piacere di sentirla, non mi dica il suo nome, non importa...». Finisci arrestato, alla stazione di polizia dell’aeroporto, e vedi che il regime non può contare sui suoi: 22 ore al gabbio, trenta poliziotti che s’alternano a far la guardia, tre per turno, nessuno con cui prendere confidenza. Una stanzetta con i vetri oscurati, una specie di divano senza il permesso d’alzarsi a sgranchire le gambe. Vietato parlare, figurarsi contattare l’ambasciata: per avvertire il giornale con l’sms, «arrestato», bisogna fingere di dormire due ore, il telefonino sotto una coscia, schiacciando i tasti a memoria, tossendo sui bip e, scoperti, fingendo d’avere le batterie scariche («Ah sì? Allora mettilo qui sul tavolo»).

Il condizionatore rotto, l’acqua concessa solo dopo un po’ e comunque a pagamento, una bottiglietta un dollaro. In questo mestiere è capitato d’assaggiare le polizie, dalla Tunisia alla Libia, da Israele all’Iraq: nemmeno il famigerato Mukabarat di Saddam Hussein, sotto le bombe del 2003, negava da bere a noi arrestati. L’interrogatorio è breve, dieci minuti. Una signora che sembra Fidel senza barba vuole conferme su amici e informatori a Cuba. Spiega: il punto è che sei venuto a lavorare qui con un visto turistico, qualunque Paese al mondo lo vieta... Non aggiunge che il permesso d’entrare, ai giornalisti che vogliono intervistare i dissidenti, non è mai concesso. E che nessun Paese al mondo si comporta così, a meno che non sia una dittatura. Qualche verbale, un’occhiata alla valigia e un brivido: la fregatura non sarà mica una bustina infilata fra le camicie? Meglio tenere gli occhi aperti, non cedere al sonno, contare le formiche, rimirare come un Gauguin il rivoluzionario pugno chiuso dipinto sul muro. L’ultimo guardiano, al turno delle otto di sera, è un ragazzino. Sorride. Gli piace il Milan. Può lasciarsi andare, alla fine. Sa che lascerà andare il giornalista: «Lo vuoi un sandwich? Però te lo devi pagare».


il punto è che sei venuto a lavorare qui con un visto turistico, qualunque Paese al mondo lo vieta...

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 23-05-2005 15:26  
quote:
In data 2005-05-23 15:08, KARLMARX87 scrive:
premesso che i piccioni cagano quando gli scappa, vorreidire che ha perfettamente ragione Quilty. non ha senso parlare di modeste violazioni(e ripeto, modeste) dei diritti umani come quelle fatte a Cuba e si tace su ciò che è lo stato dei contadini del Chapas. quanto siete falsi e bugiardi(votate bugiardoni) voi destroidi lo dimostra anche il fatto che vi appellate alla scusa che non linko siti per rispondere alla domanda del mio topic sugli indios. cercate di essere obiettivi. a cuba si parla di qualche dissidente incarcerato ogni tanto, in messico si parla di tre milioni di Indios che lavorano per arricchire chi è già ricco e si vedono il loro territorio depauperizzato dalle multinazionali. quello che dici su Cuba è solo la pagliuzza di un mondo che è trafitto da una iperbolica trave che è il neoliberismo. un giorno forse nonb eluderete la domanda e mi spiegherete voi saccenti destrorzi cosa vi ha portato di positivo il liberismo ma prima di quel giorno(che mai verrà), informatevi e non dai vostri link filtrati ma dalla realtà. andate a vedere come stanno i contadini messicani e andate a parlare con i coltivatori di coca delle montagne della colombia. loro vi diranno che il mondo non è fatto dalle macchine che vanno a cento all'ora e che si bruciano i motori a mettere l'olio di colza o che i gatti pisciano nelle porte e si deve dare la coppale. loro vi diranno che il mondo è una merdata pazzesca e che i problemi non sono quelli che pensate voi ma i problemi siete voi, la vostra politica la vostra miopia intellettuale e il vostro essere demagogici. ma fino a quel giorno profanatori della verità, state zitti e parlate di quello che sapete e non delle stronzate!




eh si perchè voi invece parlate a tutto campo. Ma fammi il piacere. Non potete lamentarvi della mia faziosità visto che pure voi postate a senso unico.
Poi tra l'altro sei puure convinto di aver la verità in tasca.
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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 23-05-2005 15:27  
quote:
In data 2005-05-23 15:08, KARLMARX87 scrive:
premesso che i piccioni cagano quando gli scappa, vorreidire che ha perfettamente ragione Quilty. non ha senso parlare di modeste violazioni(e ripeto, modeste) dei diritti umani come quelle fatte a Cuba e si tace su ciò che è lo stato dei contadini del Chapas. quanto siete falsi e bugiardi(votate bugiardoni) voi destroidi lo dimostra anche il fatto che vi appellate alla scusa che non linko siti per rispondere alla domanda del mio topic sugli indios. cercate di essere obiettivi. a cuba si parla di qualche dissidente incarcerato ogni tanto, in messico si parla di tre milioni di Indios che lavorano per arricchire chi è già ricco e si vedono il loro territorio depauperizzato dalle multinazionali. quello che dici su Cuba è solo la pagliuzza di un mondo che è trafitto da una iperbolica trave che è il neoliberismo. un giorno forse nonb eluderete la domanda e mi spiegherete voi saccenti destrorzi cosa vi ha portato di positivo il liberismo ma prima di quel giorno(che mai verrà), informatevi e non dai vostri link filtrati ma dalla realtà. andate a vedere come stanno i contadini messicani e andate a parlare con i coltivatori di coca delle montagne della colombia. loro vi diranno che il mondo non è fatto dalle macchine che vanno a cento all'ora e che si bruciano i motori a mettere l'olio di colza o che i gatti pisciano nelle porte e si deve dare la coppale. loro vi diranno che il mondo è una merdata pazzesca e che i problemi non sono quelli che pensate voi ma i problemi siete voi, la vostra politica la vostra miopia intellettuale e il vostro essere demagogici. ma fino a quel giorno profanatori della verità, state zitti e parlate di quello che sapete e non delle stronzate!


quindi silenzio!
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(Enrico Bombieri, medaglia Field per la matematica)

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 23-05-2005 15:30  
quote:
In data 2005-05-23 15:27, KARLMARX87 scrive:
quote:
In data 2005-05-23 15:08, KARLMARX87 scrive:
premesso che i piccioni cagano quando gli scappa, vorreidire che ha perfettamente ragione Quilty. non ha senso parlare di modeste violazioni(e ripeto, modeste) dei diritti umani come quelle fatte a Cuba e si tace su ciò che è lo stato dei contadini del Chapas. quanto siete falsi e bugiardi(votate bugiardoni) voi destroidi lo dimostra anche il fatto che vi appellate alla scusa che non linko siti per rispondere alla domanda del mio topic sugli indios. cercate di essere obiettivi. a cuba si parla di qualche dissidente incarcerato ogni tanto, in messico si parla di tre milioni di Indios che lavorano per arricchire chi è già ricco e si vedono il loro territorio depauperizzato dalle multinazionali. quello che dici su Cuba è solo la pagliuzza di un mondo che è trafitto da una iperbolica trave che è il neoliberismo. un giorno forse nonb eluderete la domanda e mi spiegherete voi saccenti destrorzi cosa vi ha portato di positivo il liberismo ma prima di quel giorno(che mai verrà), informatevi e non dai vostri link filtrati ma dalla realtà. andate a vedere come stanno i contadini messicani e andate a parlare con i coltivatori di coca delle montagne della colombia. loro vi diranno che il mondo non è fatto dalle macchine che vanno a cento all'ora e che si bruciano i motori a mettere l'olio di colza o che i gatti pisciano nelle porte e si deve dare la coppale. loro vi diranno che il mondo è una merdata pazzesca e che i problemi non sono quelli che pensate voi ma i problemi siete voi, la vostra politica la vostra miopia intellettuale e il vostro essere demagogici. ma fino a quel giorno profanatori della verità, state zitti e parlate di quello che sapete e non delle stronzate!


quindi silenzio!




minkia spettacolo!!
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