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Autore sinistra divisa e destra unita
pietro2004


Reg.: 28 Mag 2004
Messaggi: 1909
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-11-2004 09:56  
Lo sfogo di Siniscalco: "Non ho intenzione di mandare in malora
il Paese per dare una mancia. I vincoli europei non si toccano"
"Se vogliono sforare i conti
si trovino un altro ministro"
così il titolo di oggi su Repubblica. Affermazioni virgolettate, quindi dette sicuramente dal ministro. Ci dobbiamo aspettare un nuovo cambio al ministero dell'economia?

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Saeros

Reg.: 27 Mag 2004
Messaggi: 7565
Da: Napoli (NA)
Inviato: 19-11-2004 20:56  
quote:
In data 2004-11-14 01:49, willoz scrive:
quote:
In data 2004-11-14 01:33, lemona scrive:
nessuna pieta' verso la destra , con fini che si vuole farsi bello veso gli ebrei mentre in realta' rimane un fascista, con la lega che pensa solo a se' setssa e ai suoi elettori ignoranti e buzzurri che non vogliono pagare le tasse e verso i cattolici che vogliono imporre i loro modi di vita .. basta e' ora di spazzare via questa gente aria pulita


sta ncazzata de brutto...
Ma, sinceramente, non ti sembra di fare un po troppa demagogia?




no, ha visto solo la parte peggiore della questione... la verita` e` che da queste parti la sinistra non esiste. poi si stupiscono che la destra resti al governo.
_________________
Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
Un Lugubre Equivoco

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pietro2004


Reg.: 28 Mag 2004
Messaggi: 1909
Da: Roma (RM)
Inviato: 19-11-2004 21:31  
cambio al ministero dell'economia o elezioni anticipate?
Sento scricchiolare...
ma il culo incollato alla poltrona di questi signori riuscirà a tenerli uniti ancora per dei mesi...

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 25-11-2004 14:33  
Appena nata la GAD vuole già cambiare nome.

...
Politica. Il centrosinistra cambia nome da Gad diventa Alleanza


Romano Prodi

Roma, 23 novembre 2004

Anche il segretario dei Ds, Piero Fassino, è disponibile a rinunciare al nome Grande alleanza democratica. "Chiamiamoci Alleanza e Ulivo come aveva proposto Romano Prodi per primo", ha detto il leader della Quercia al termine della segreteria. Alleanza dovrebbe sostituire la sigla Gad e Ulivo dovrebbe, invece, essere il nome della federazione dei quattro partiti che hanno dato vita alla lista unitaria.

Era stato Romano Prodi a sostenere per primo che il nome della Gad non piace e in un colloquio con il quotidiano "La Stampa", ha proposto di cambiarlo. "Perché non chiamarla più semplicemente l'Alleanza?", si domanda l'ex presidente del Consiglio. Gli fa eco Francesco Rutelli che boccia l'acronimo della Grande alleanza democratica: "Gad e Fed sono proprio indigeribili, sembrano quasi il nome del prossimo cartoon di Disney". In un breve scambio di battute che appare sul quotidiano "La Repubblica", Rutelli, in partenza per la Cina, non risparmia neppure la Fed (ossia la Federazione dei partiti dell'Ulivo). "I nostri elettori hanno bisogno di potersi riconoscere in un nome che trasmetta l'idea di un progetto".

____

Ci avete capito qualcosa?? Si chiamerà Allenza, Ulivo o "Alleanza e Ulivo"???

Ma a cosa serve tutto questo? Sperano di farci scordare che in fin dei conti sono il vecchio PCI??
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 25-11-2004 14:39  
Ma cosa mai sarà questa GAD?? Una vera alleanza o un mero scudo elettorale??

Da L'unità

Regionali, accordo vicino sulle liste unitarie? I Ds: «Almeno siano prevalenti»
di Ninni Andriolo

Presentare la Lista unitaria «in un numero significativamente prevalente di regioni». La segreteria Ds prova a superare l’impasse delle polemiche con la Margherita cercando di non dare alibi al giochetto di chi punta al meno possibile presentando la Quercia come il partito «del tutto o niente». La nostra, spiegano in via Nazionale, non è la posizione di chi dice: o si fa scendere in campo il listone dappertutto o «si stacca la spina» e ognuno va in campagna elettorale per i fatti suoi. C’è una via di mezzo, infatti, tra “in Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e in ogni altro luogo” e il paletto del «sette su quattordici» fissato da Franco Marini. E se è vero che a decidere dovranno essere le realtà locali di Uniti nell’Ulivo, è anche vero che l'input che viene da Roma non sarà ininfluente per superare eventuali ostacoli in periferia.

Alla Margherita, quindi, si chiede uno sforzo in più per mettere in campo la lista unitaria in almeno otto o nove regioni, tra queste anche quelle meridionali. «Ci deve essere un dato di prevalenza - spiega il diessino Mimmo Lucà - perché sette e sette significa equidistanza e dà l’impressione che il progetto politico in fondo non è così importante e che non c’è un’intenzionalità che va nella direzione indicata da Romano Prodi». Non è pensabile, tra l’altro, che la Lista unitaria si possa fare solo là dove i Ds hanno una forte base elettorale. È se è vero che la Margherita è un partito nuovo che punta a consolidarsi, per portare un proprio contributo autonomo al centrosinistra e alla Federazione, è anche vero che i tempi stringono e bisogna dare al più presto «dimostrazioni concrete» di unità agli elettori.

--------------

"un numero significativamente prevalente di regioni". Spettacoloso!!! Così se perdono potranno dire a seconda dei casi
a) la divisione nella tale regione ci ha fatto perdere dei voti
b) è normale che quando si fondono più partiti in un unico soggetto il risultato non sia la somma dei precedenti risultati elettorali ma un po' di meno... siamo cmq il primo partito d'italia!!
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 29-11-2004 13:32  
Non so se per caso avete visto le iene ieri sera con Lucci che, con la sua faccia di tolla, inseguiva i candidati della sinistra per riuscire a capire il nuovo nome della coalizione. "potremmo chiamarla sdeng!!"

Cmq c'è dell'altro

Mastella scompiglia le carte in Campania
Il leader dell’Udeur si candida contro Bassolino

Tanto tuonò che piovve. E così Clemente Mastella, dopo aver ripetutamente chiesto maggior attenzione per le scelte in vista delle elezioni regionali del prossimo anno ha deciso di fare da solo: si candiderà per la presidenza della Campania contro Antonio Bassolino, candidato del centrosinistra.
http://www.giornale.it/folder/news29Nov2004105143.shtml

Fenomenale Mastella!! In barba all'unità della sinistra che ti combina? Si candida a governatore della Campania.

Ma non ha proprio un cavolo da fare?
D'altronde è solo
Sindaco di Ceppaloni
Parlamentare
Vicepresidente della Camera
Segretario dell'UDEUR
Ma magari ha ancora del tempo libero per scassare i maroni

_________________
La sinistra: 2 persone 3 opinioni!
(rubata da Law & Order; non certo mia)

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 29-11-2004 alle 14:15 ]

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 07-12-2004 16:48  
Mi sa che sta nel DNA della sinistra di litigare. Perchè, magari, ciascuno pensa di essere un po' il conoscitore dell'unica verità. Così quando qualcuno anche leggermente si sposta, subito viene attaccato selvaggiamente. Vedere per esempio i commenti al Bestiario di Pansa sul sito dell'Espresso, o l'attacco a barenghi sul Manifesto o ancora la vignetta che dava del venduto a Bertinotti quando disse che non era il momento di parlare di ritiro, ma di unire gli sforzi per liberare le due simone.

Cmq l'ultima polemica è davvero spassosa. Un editoriale di Furio Colombo per zittire un "cane sciolto" incontrato in un dibattito. E per zittire anche tutto quel fastidioso pubblico di Diessini che concordava col "cane sciolto"

Pronto, sono Furio, con chi parlo?

Ogni grande scrittore, giornalista, intellettuale del Novecento, dinanzi alla ridefinizione del proprio ruolo nella società di massa, prima o poi ha dovuto confrontarsi con la domanda delle domande: «Con chi parlo?».
Forse era proprio questa, la domanda che attanagliava Hemingway quando lo coglieva la celebre crisi della pagina bianca.
Ma Furio Colombo no, quella domanda il direttore dell'Unità l'ha messa nel titolo del suo editoriale domenicale e la crisi l'ha superata d'un balzo. Un balzo lungo una decina di migliaia di caratteri.
E tutto per chiedersi: «Con chi parlo?».
Il problema è che circa due settimane prima, il direttore dell'Unità aveva parlato con Fabio Nicolucci (esperto di Medio Oriente e in tale veste nostro stimato collaboratore) delle elezioni americane e del loro significato politico internazionale, davanti ai militanti della sezione Forte Aurelio Bravetta, «un punto dell'immensa cerchia suburbana di Roma». E sentendogli dire l'indicibile (che in America «Bush ha saputo cogliere un certo spirito del paese» e che in Italia «la parola regime mi fa venire l'orticaria»), vedendolo - per giunta - accolto come lui «da applausi rituali» e seguito «con la stessa attenzione», ecco, scrive il direttore dell'Unità, «posso dire che in quel momento mi sono sentito solo? Mi sono chiesto: con chi parlo?».
Sarà stato dunque che il buon Colombo aveva appena finito di spiegare che in Italia c'era il regime e che «nessun commentatore americano, che non sia un repubblicano militante, condividerebbe l'analisi di Nicolucci», fatto sta che per vincere la solitudine Colombo gli ha dedicato l'intero articolo.
Del resto, fresco ancora il ricordo delle invettive morettiane contro i dirigenti incapaci e del tempo felice in cui lo invitavano a parlare a piazza San Giovanni, davanti a folle di girotondini osannanti, abituato a discorrere di regime tra un Gianni Vattimo e un Flores d'Arcais, lo shock di quell'assemblea di militanti diessini a Forte Aurelio Bravetta, che avevano «appena finito di fare tutti i tipi di vecchi e nuovi lavori», dev'essere stato decisamente troppo forte.
Ma come, si chiede Colombo, io rischio la vita ogni giorno per combattere il regime, e questo «giovane funzionario della federazione romana dei Ds» si permette tanto?
«Nel momento più buio, sottoposto al controllo mediatico più rigido della televisione e della stampa italiana, è venuto a dire che a lui “la parola regime fa venire l'orticaria”».
Poteva bastare così? Evidentemente no, perché Colombo prosegue implacabile:
«Lo ha detto accanto al direttore dell'Unità, il giornale che da anni descrive dettagliatamente le vicende di questo regime, con qualche conseguenza personale per chi vi parla».
Non sappiamo quali siano le «conseguenze personali» per chi ci parla (in realtà un sospetto lo abbiamo, ricordando ancora la celebre lamentazione colombiana sui salotti in cui lui e il suo condirettore - che peraltro non ha mai confermato né smentito - non sarebbero più invitati da quando decisero di dedicare la loro vita alla direzione dell'Unità).
Comunque sia, qualche conseguenza la dura reprimenda contro il «giovane funzionario» sembra destinata ad averla. Sembra infatti che stia per riaprirsi il caso delle lettere di protesta, che diverse sezioni hanno già annunciato e molti iscritti già spedito, per solidarizzare con il «compagno Nicolucci» e censurare il vile attacco editoriale (persino da sostenitori della mozione Mussi, nel merito perfettamente d'accordo con Colombo).
Valga per tutti la replica che si annuncia da parte della Federazione romana, direttamente chiamata in causa nell'articolo, che oltre a difendere Nicolucci, che «con ironia poco bonaria viene chiamato giovane funzionario», definisce sconcertante che il direttore dell'Unità utilizzi la propria posizione per «avere ragione di una contesa con un compagno con cui giorni prima aveva dovuto confrontarsi alla pari».
Un abuso di posizione dominante che ricorda quello da lui «giustamente denunciato» contro Berlusconi.
Eppure è lecito chiedersi se il direttore dell'Unità non sia stato frainteso, se alla fine delle sue diecimila battute non tutti abbiano capito bene con chi parlava. Nel discorso di Nicolucci, infatti, a farlo fremere di indignazione è stato soprattutto il «presentare la vittoria di Bush con parole che ricordano l'elogio tributato a Berlusconi in molte analisi Ds dopo le elezioni del 2001».
Già, con chi parlava, qui, il direttore dell'Unità?
Per aiutarci lo stesso Colombo aggiunge pure un virgolettato: «Si diceva che “Berlusconi aveva colto la domanda di innovazione della maggioranza degli italiani”».
Chi lo diceva? Colombo non lo dice, ma non è difficile scorgere dietro l'anonimo diessino i baffi del presidente del partito. Probabilmente era di lui che voleva parlare, con Fassino, il direttore dell'Unità. Perché è noto anche ai sassi che dietro ogni oscura manovra contro di lui, Colombo ha sempre visto lo zampino di D'Alema. E in questi tempi bui, quando non ti invitano più nemmeno a cena e persino i compagni di girotondi di un tempo ti voltano le spalle, Colombo voleva semplicemente dire al segretario ds che la solitudine è una gran brutta cosa.
E che si metta una mano sulla coscienza.

Il Riformista
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 08-12-2004 10:27  
D'Alema comincia a starmi sempre + simpatico. Sono anch'io daccordo con lui: ci vorrebbe + maggioritario, basta con il recupero proporzionale che ha provocato solo schifezze come le liste civetta o il buco legislativo derivato dal successo esagerato di FI in sicilia.
E poi il divertimento di vedere ancora la sinistra a litigare... quello è impagabile!! In questo però lo facevo più scaltro.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 21-12-2004 09:13  
Gad: 'No alle liste unitarie'
Prodi deluso:'Si deve riflettere'


ROMA, 20 DICEMBRE 2004 - «Sulla mancata unità della Federazione dell' Ulivo occorrerà riflettere profondamente, sulle responsabilità mie e altrui ed io rifletterò profondamente».

C'è tutta l'amarezza di una giornata storta nelle parole che Romano Prodi affida a telecamere e registratori lasciando la sede della Gad. Un'amarezza che si accompagna alla delusione per il fatto che la lista unitaria, fortemente voluta dal Professore alle regionali per dare continuità al progetto iniziato con le europee, non si farà e il progetto viene relegato ad un'opzione di scorta, realizzata solo dove sarà possibile.

Nell'affidare l'alleanza alle segreterie regionali e agli organi periferici dei partiti, Prodi ricorda nel comunicato, con il quale ha reso ufficiale la rinuncia, diaverci provato sperando che la volontà di stare insieme «si spingesse oltre e si traducesse nella decisione di presentarci con una lista unitaria anche alle prossime elezioni regionali. In questa direzione - ricorda il Professore - ho lavorato nelle poche settimane che ho avuto a mia disposizione daquando sono tornato. Questo non ha trovato l'accordo di tutti».

Cominciato il reciproco rimpallo delle responsabilità sul naufragio delle liste unitarie alle regionali, dietro le quinte del vertice odierno della Gad si racconta anche di un Prodi deluso dall'atteggiamento del Prc e di Fausto Bertinotti che, secondo le confessioni di Prodi raccolte da un segretario dell'Alleanza, «non avrebbe esitato a portare alle estreme conseguenze il braccio di ferro sulla candidatura di Nichi Vendola in Puglia».

Il rapporto con il Prc è uno di quegli elementi che incupiscono le prospettive del centro sinistra. Prodi sperava, insomma, in una sorta di'ammorbidimento' del leader del Prc dopo le vicissitudini che portarono alla caduta del suo governo, invece, il Professore ha preso atto che cosl non è stato. Almeno sulla questione delle regionali.

Come quelle che, per sovrapprezzo, avrebbe dovuto affrontare quando sia Oliviero Diliberto che Piero Fassino gli avrebbero fatto notare che le primarie in Puglia avrebbero aumentato, anzichè ridotto, le difficoltà dell'alleanza. Si introduce un ulteriore elemento di competizione interna, proprio in una regione nella quale il massimo dell'unità è l'elemento indispensabile per contendere la riconferma a Raffaele Fitto.

-----------

Complimenti alla sinistra che continua a spararsi lì dove Tafazzi semplicemente si dava bottigliate. Fenomenali come sempre.

Quindi regione per regione vedranno se mettersi o no insieme. Visto il sistema di elezione perlomeno non ripeteranno la truffa del Listone "Uniti per l'ulivo"

Pare che D'Alema abbia affermato “E’ una comitiva che si impegna a fare male a se stessa”
Insomma finchè restano all'opposizione il divertimento spensierato ce lo assicurano e ridere è importante! Propongo di far sostituire Patch Adams con la comitiva dei GADANI.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 22-12-2004 09:38  
Ieri la Jena Barenghi dalle colonne del Manifesto sosteneva che la GAD è un po' come una squadra di grandi campioni con risultati che stentano ad arrivare... e che si fa in questi casi? Si cambia allenatore! Secondo la Jenaccia Veltroni starebbe facendo le scarpe a Prodi.

Fantastico un leader che non si sa come si chiami (Valter o Walter?) per una coalizione senza nome!!
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 28-12-2004 15:33  
E mastella se ne va!!
Da il Riformista

Qualunque cosa pensiate di Mastella, fermatevi per un momento a riflettere su quello che la sua dichiarazione di pre-guerra alla Gad significa. Oggettivamente, come si sarebbe detto una volta. Poiché, soggettivamente, non siamo ancora in grado di valutare se l’uscita dalla Grande alleanza democratica, con suo conseguente rimpicciolimento, sia una decisione già presa o un estremo early warning, destinato a rientrare non appena abbia avuto quel che vuole. O se, visto che nel bipolarismo italiano e ancor più nelle elezioni dei governatori regionali è impossibile andare da soli o come terza forza, Mastella non abbia in realtà già in mente l’unica conseguenza politica che potrebbe discendere dalla sua uscita dalla Gad: l’ingresso nel Polo, magari edulcorato da un primo annusarsi, riconoscersi e federarsi con ciò che del centro resta nella Casa della libertà, e cioè l’Udc. In attesa di conoscere la volontà soggettiva, leggiamo la realtà oggettiva.

La realtà oggettiva è che la Gad perde colpi e pezzi sempre e soltanto al centro, sulla sua ala destra. Insomma, Bertinotti sembra starci dentro come un topo nel formaggio, non l’abbiamo mai visto così determinato a proteggerla e a salvarla dalle intemperie. In Puglia si è accontentato delle primarie, e nonostante incomba su di lui un congresso difficile, agitato dalla protesta della sua sinistra interna e antigovernativa. Invece dall’altra parte dello schieramento, lì dove si dovrebbe condurre la battaglia di frontiera per i voti di centro, moderati, insoddisfatti di Berlusconi, le guarnigioni che più dovrebbero essere agili e motivate sono percorse da tensioni, ansie di vendetta, voglia di diserzione. Rutelli sta come sta, in pratica più impegnato a duellare con Prodi che con Berlusconi. E Mastella sta come sta, pronto a saltar giù dalla bicicletta alla prima occasione, visto che quella bicicletta non sembra promettergli di portarlo da nessuna parte. Ci sarà una ragione, per questa anomalia. Chi avvertiva che la Gad è un po’ troppo di sinistra e un po’ troppo poco di centro forse aveva visto giusto.

La seconda considerazione è la seguente: il collante dell’antiberlusconismo, esaltato da molti come il mastice più forte in commercio per tenere insieme una coalizione peraltro divisa praticamente su tutto, non deve essere poi così forte, e nemmeno sufficiente, se non basta a tenere insieme i pezzi. Dopo il fallimento delle liste unitarie, si era detto nel centrosinistra che rimaneva pur sempre l’unità di tutta la coalizione intorno ai candidati governatori comuni alle regionali. Ma se Mastella se ne va, neanche questa condizione è più vera. Ora, non c’è nient’altro che tenga Mastella di qua se non la voglia di andare al governo al posto di Berlusconi e Follini. Sarà un antiberlusconismo pragmatico e un po’ grezzo, ma evidentemente neanche quello basta a tenerlo incollato. Di più: se usato come test di eticità dai suoi pasdaran, l’antiberlusconismo divide addirittura, altro che unire. Ricordiamo che Mastella ha avuto il pretesto o il motivo - fate voi - per minacciare l’uscita dalla Gad grazie agli insulti che alcuni antiberlusconiani “puri” gli hanno rivolto alla Camera, quando si rifiutò di usare il regolamento parlamentare per dare un colpo alla legge salva-Previti.

La terza considerazione, infine. La politica è anche compromesso e potere. E quando Mastella (e Boselli) denuncia l’arroganza dei due partiti maggiori dell’alleanza nella scelta delle candidature non ha i tutti i torti. Qui Prodi c’entra relativamente poco. Qui c’entrano i partiti. Mastella varrà anche briciole, elettoralmente parlando, ma si dà il caso che in Campania, alle ultime regionali, prese la metà dei voti dei Ds (sette per cento contro 14 per cento). Chi muove le fila delle candidature della Gad nel Mezzogiorno ne ha tenuto conto?
Ecco tre ottime ragioni per ascoltare Mastella. Il suo lamento segnala i veri problemi politici del centrosinistra, persino oltre le sue intenzioni.

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 28-12-2004 20:45  
Qualunque cosa pensiate di Mastella



una persona coerente!!!
una pallina da tennis è piu' ferma.


_________________

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 28-12-2004 20:50  
quote:
In data 2004-12-28 20:45, Hellboy scrive:
Qualunque cosa pensiate di Mastella



una persona coerente!!!
una pallina da tennis è piu' ferma.




Bè,mi sembra palese ormai.Ma trovo molto "azzeccato! l'articolo del riformista,mi sembra che rispecchi davvero la realtà.
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IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 29-12-2004 09:59  
quote:
In data 2004-12-28 20:45, Hellboy scrive:
Qualunque cosa pensiate di Mastella



una persona coerente!!!
una pallina da tennis è piu' ferma.






se ti fai due conti bossi e bertinotti hanno rotto e ricomposto più alleanze di lui

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 29-12-2004 10:23  
Mastella incarna il peggio della politica italiana: è un ex democristiano a cui interessano solo le poltrone (provate a verificare quali e quante cariche ricopre).
Inorridisco al solo pensiero che il centrosinistra tutto dipenda anche dai suoi voti, la cosa mi fa rabbia e non capisco come gli elettori non se ne siano ancora accorti.
Comunque non correrà da solo a lungo: a seconda di come andranno le regionali si avvicinerà alla coalizione che avrà preso più voti.
Come ha sempre fatto.
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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