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Autore non capisco
DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 29-05-2002 14:09  
quote:
In data 2002-05-29 13:58, marcomond scrive:
Ah, perché gli Stati Uniti fanno schifo eh? Fanno così schifo che sono i numero Uno! Pensa le tue idee negli States...mi viene da rabbrividire, sarebbe il Far West più totale...e poi chi dovrei citare, la nostra Italia, dove se ti spacco il naso non ti pago neppure le spese mediche? Se ti faccio qualcosa di grave mi danno una pena di 14 anni che degrada a 8 e ne sconto 4 (sai la buona condotta...Bha)? Dove se ti ammazzo e faccio l'incapace di intendere e di volere, poi me ne sto in giro, magari x rifarlo...eh no, figliolo, il sistema italiano fa cagare per queste cose...



Certo molto meglio il sistema americano, he si: dove la polizia spara ai manifestanti pacifici uccidendoli, dove chi non può pagarsi l'assicurazione medica muore su un marciapiede senza che nessuno faccia qualcosa, dove se perdi il pulmann per andare a scuola finisci in un gruppo di terapia per disadattati, dove se sei nero, ispanico o semplicemente povero per un reato che non hai commesso finisci sulla sedia elettrica, dove la polizia ha pieno potere è può anche spararti se passi col rosso, dove i veri x-files sono tutte le porcherie che CIA e FBI hanno fatto e continuano a fare del tutto incontrollate...he sì davvero un bel paese, non c'è che dire!!!
Credevo che avessimo messo la parola fine a questo forum...non sono già passati i titoli di coda??
Il fatto che delle idee siano appoggiate dai potenti e che riscuotano il consenso di molte persone non implica il fatto che siano anche giuste!!!!

bye
Dr. Phibes

PS Compagno Quilty!
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 29-05-2002 14:19  
Bhe Phib, spero che per esser così informato tu abbia vissuto parecchio negli Stati Uniti (che può essere, mica lo so)...ma vedi parli degli x-files della CIA e dell'FBI, come se fossero due istituzioni maligne...parli di terapia perchè perdi il pullman della scuola, di assistenza medica che non esiste ecc.Sai ho pensato che tali cose vadano prima vissute e non solo contestate...forse contestate perchè buona sinistra ha sempre insegnato che gli States sono ultra-fascisti? E poi è vero che gli States vanno male per queste cose, ma bbinati al mio discorso, che concerne 1 solo argomento...bhe li prendo ad esempio sì...spero che tu vi ci abbia vissuto...spero...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 29-05-2002 15:00  
Guarda che basta un po'di sana informazione...gli Stati Uniti sono il paese dove se non hai 21 anni non puoi comprarti una BIRRA ma a 18 puoi acquistare un'arma in un normale negozio.
Sono il paese con il più alto numero di vittime per arma da fuoco(in rapporto percentuale)in tutto il mondo.
Non parliamo poi di come è applicata la pena di morte...non hai mai letto su un giornale la storia di innocenti uccisi lo stesso con iniezione letale? che giornali leggi...la Padania?

Non parliamo poi della Cia,che pianifica in tutto il mondo azioni di terrorismo (tra cui l'avvento al potere di Pinochet ).
Gli stati uniti hanno a Fort Ben una scuola di terrorismo che ha forgiato i più grandi torturatori del secolo,quelli che hanno seminato il terrore in tutto il sud-america.
Scuola finanziata dal governo,naturalmente.
Stiamo sempre parlando del paese che nell'ultimo secolo ha costantemente intrapreso guerre o guerriglie in tutto il pianeta per ampliare il suo dominio ecomomico(Vietman,Corea,tutto il sud-america,Iraq,Afghanistan, Somalia...ecc...ecc.)
Un paese pacifico...insomma.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 29-05-2002 15:14  
quote:
In data 2002-05-29 14:19, marcomond scrive:
E poi è vero che gli States vanno male per queste cose, ma bbinati al mio discorso, che concerne 1 solo argomento...bhe li prendo ad esempio sì...spero che tu vi ci abbia vissuto...spero...



Accidenti che bell'esempio...la pena di morte applicata negli USA è un esempio?...potrei capire al limite un'ipotetica pena di morte ultra-razionale,dove non importa quanti soldi hai per difenderti o il colore della tua pelle o un rimborso ai parenti delle vittime della pena di morte(?)...senti,ma perchè parli senza sapere le cose?
Ti rendi conto che fai la figura dell'asino?
Perchè non ti informi un po' prima di dire che prendi come esempio la pena di morte negli USA?
Ribaltando il tuo ragionamento...hai vissuto negli Usa per sapere come viene applicata questa "pena"(in tutti i sensi!!!!)?
Da come parli sembra che non sai nemmeno di casi di gente innocente "giustiziata"...
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 29-05-2002 16:30  
quote:
In data 2002-05-29 14:19, marcomond scrive:
Bhe Phib, spero che per esser così informato tu abbia vissuto parecchio negli Stati Uniti (che può essere, mica lo so)...ma vedi parli degli x-files della CIA e dell'FBI, come se fossero due istituzioni maligne...parli di terapia perchè perdi il pullman della scuola, di assistenza medica che non esiste ecc.Sai ho pensato che tali cose vadano prima vissute e non solo contestate...forse contestate perchè buona sinistra ha sempre insegnato che gli States sono ultra-fascisti? E poi è vero che gli States vanno male per queste cose, ma bbinati al mio discorso, che concerne 1 solo argomento...bhe li prendo ad esempio sì...spero che tu vi ci abbia vissuto...spero...



Caro Marcomond, io finora ti ritenevo un valido interlocutore, ma comincio ad avere dei dubbi: secondo il tuo ragionamento allora per parlare della Roma imperiale bisogna aver vissuto al tempo dei Cesari?
Sai esistono diversi mezzi di informazione: giornali, libri, riviste, telegiornali, trattati di sociologia, anche il cinema...insomma se si vuole un'informazione sana non c'è che l'ibarazzo della scelta.
Il fatto dell'assicurazione sanitaria è verissimo, non ho detto che funziona male, anzi funziona perfettamente c'è solo il piccolo problema che se hai un incidente e l'ambulanza viene a soccorrerti se non hai i soldi per pagare il pronto soccorso ti lasciano lì a morire.
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 29-05-2002 16:44  
Phib, su questo hai ragione...non ho detto che negli States è tutto rose e fiori...ma ammetterai anche che quando hanno per le mani uno stupratore, un terrorista o un pedofilo...bhe non gli danno 10 anni,che poi si scontano in 3, come da noi...se fai riferimento agli States come paese...hai ragione,non è un granchè(per quanto sia forte)...se lo fai in termini di pene...semplicemente ho ragione a dire (secondo le mie idee) che dovremmo imparare da loro.

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 29-05-2002 16:53  
Quilty...come al solito ti rendi ridicolo oltre limite accettabile.Gli Stati Uniti come paese bellico...bhe, forse entri in guerra per sedare i piani di pazzi come Saddam (Golfo),per fermare le voglie di bomba atomica dei Russi (Afganistan), per snidare un terrorista come Bin Laden (Aganistan di nuovo)...no, ma loro sono in torto vero? La CIA è il nemico guerrafondaio del mondo? Guarda meno cartoni animati dei G.I.Joe...proprio xchè in America ci sono così tante possibilità di procurarsi armi e di fare cazzate, c'è la corrispettiva giustificazione di pene alquanto severe, spesso, la morte.Se poi, tu, come altri, sei indottrinato a pensare che sulla sedia ci finiscono solo poveri negretti innocenti...bhe, la figura dell'asino la fai tu,cocco,non io...e poi, a questo punto dico un'altra cosa "compagno"...non è che hai gusto a fare l'incoerente? Perchè mi era sembrato che mi avessi detto "con te ho chiuso"...che diavolo ci fai ancora qui? Passami Phibes o Mattia...loro come compagni valgono...tu...eh...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 30-05-2002 14:23  

Certo che sei proprio un ingenuo,ma io neanche a 16 anni credevo alla guerra bei buoni contro i cattivi per renderli innocui!!!!!!!! Guerre per fermare dei pazzi? Ma stiamo scherzando?
Certo che devi avere una concezione alquanto singolare del mondo per non sofermarti un solo secondo sul fatto che è quantomeno ridicolo che il paese più sviluppato e forte del mondo se la prenda sempre contro paesi poverissimi. Una sorta di Robin Hood al contrario,dove ,per il bene del mondo intero, il Paperone del pianeta va a saccheggiare Paperino perchè non gli possa fare del male. Pazzesco.
Poi veramente vivi fuori dal mondo:ma non hai mai visto film come:

Salvador
La canzone di Carla
Missing -scomparso

Ma dove vivi? Credi che la cia sia quella presentata in Mission Impossible oppure una novella Amnesty International ?
I servizi segreti modello fumetto?
Ridicolo.
Sei un ragazzo completamente disinformato sul mondo in cui vivi,capisco che hai solo 21 anni ma forse faresti meglio a dare un'occhiata anche a qualcos'altro che non sia il Fini-pensiero.
Per tua informazione,dato che sparli ancora sulla pena di morte senza aver letto nulla(del resto i sostenitori si basano su una completa ignoranza dell'argomento)in America si becca la scarica elettrica solo e unicamente chi non ha i soldi per comprarsi un avvocato che possa difendere adeguatamente l'imputato,oppure,come è avvenuto IERI,non dieci anni fa,una giuria di soli bianchi ha condannato a morte un nero per un crimine compiuto quando aveva 17 anni.
Oppure,e a questo punto mi viene il dubbio che tu sia un destrozzo di bassa lega visto che fai l'indiano su questo punto,sono decine e decine i casi di persone uccise che poi nel tempo sono risultate completamente estranee al crimine loro imputato.
Questi che ho presentato sono fatti ben documentati,non chiacchiere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 30-05-2002 alle 14:26 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 30-05-2002 15:10  
Riposto allora l'intervento dell'AMERICANO Chomsky,sulla Cia,il terrorismo,e quanto sono buoni gli Usa(forse nei loro film per fare pubblicità alla Cia,come ha detto a Cannes Ken Loach,il più grande regista inglese.)


Terrorismo, l'arma dei potenti
di Noam Chomsky* -



Dobbiamo partire da due postulati. Primo, che gli avvenimenti dell'11 settembre costituiscono una atrocità spaventosa, probabilmente la maggiore perdita simultanea di vite umane della storia, guerre escluse.
Il secondo postulato è che dovremmo porci l'obiettivo di ridurre il rischio che possano ripetersi tali attentati, siano essi rivolti contro di noi o contro altri. Se non accettate questi due punti di partenza, tutto quello che segue non vi riguarda; se invece li accettate, si pongono molti altri problemi. Cominciamo dalla situazione in Afghanistan. In tale paese vi sarebbero milioni di persone minacciate dalla carestia. Questo era già vero prima degli attentati: sopravvivevano soprattutto grazie all'aiuto internazionale. Ma, il 16 settembre, gli Stati uniti hanno imposto al Pakistan di sospendere i convogli di automezzi che portavano cibo e altri generi di prima necessità alla popolazione afgana. Tale decisione non ha provocato alcuna reazione in Occidente e il ritiro di personale umanitario ha reso ancora più problematica l'assistenza della popolazione. Una settimana dopo l'inizio dei bombardamenti, le Nazioni unite ritenevano che l'avvicinarsi dell'inverno avrebbe reso impossibile l'invio di cibo, già ridotto al lumicino dai raid dell'aviazione americana.
Quando alcune organizzazioni umanitarie civili o religiose e lo stesso portavoce della Fao hanno chiesto una sospensione dei bombardamenti, tale notizia non è stata neppure riferita dal New York Times; il Boston Globe se l'è cavata con appena una riga, ma all'interno di un articolo dedicato a un altro argomento, cioè alla situazione nel Kashmir. Nell'ottobre scorso, la civiltà occidentale si era rassegnata al rischio di veder morire centinaia di migliaia di afgani. Nello stesso momento, il leader di tale civiltà faceva sapere che non si sarebbe degnato di rispondere alle proposte afgane di negoziare sulla questione della consegna di Osama bin Laden, né sulla richiesta di una prova su cui fondare una possibile decisione di estradizione.
Avrebbe accettato soltanto una capitolazione senza condizioni.
Ma torniamo all'11 settembre. Nessun crimine, nulla ha fatto più morti nella storia - o soltanto su tempi molto più lunghi. Peraltro, questa volta le armi hanno puntato su un bersaglio insolito: gli Stati uniti. L'analogia così spesso evocata con Pearl Harbor non è appropriata. Nel 1941 l'aviazione nipponica ha bombardato alcune basi militari in una colonia di cui gli Stati uniti si erano impadroniti in condizioni poco raccomandabili; i giapponesi non avevano attaccato direttamente il territorio americano.
In questi ultimi due secoli, noi americani abbiamo scacciato o sterminato popolazioni di indios - milioni di persone - conquistato la metà del Messico, saccheggiato le regioni dei Caraibi e dell'America centrale, invaso Haiti e le Filippine, uccidendo in quest'ultima occasione anche 100mila filippini. Poi, dopo la seconda guerra mondiale, abbiamo esteso il nostro dominio sul mondo nella maniera ben nota. Ma quasi sempre eravamo noi ad uccidere e il combattimento avveniva al di fuori del nostro territorio nazionale.
Ma, come si ha modo di constatare quando ci fanno domande, ad esempio, sull'Ira e sul terrorismo, le domande dei giornalisti sono molto diverse, a seconda che riguardino una sponda o l'altra del mare di Irlanda. In generale, il pianeta appare sotto tutt'altra luce a seconda che si impugni da molto tempo la frusta o che si sia abituati a subirne i colpi nel corso dei secoli. Forse è per questo, in fondo, che il resto del mondo, pur dimostrando un orrore senza eccezioni di fronte alla sorte delle vittime dell'11 settembre, non ha reagito come abbiamo reagito noi agli attentati di New York e di Washington.
Per comprendere gli avvenimenti dell'11 settembre, occorre operare una distinzione fra gli esecutori del crimine e l'area diffusa di comprensione di cui ha goduto tale crimine, anche fra i suoi oppositori.
Gli esecutori? Supponendo che si tratti della rete di bin Laden, nessuno conosce la genesi di questo gruppo fondamentalista meglio della Cia e dei suoi accoliti, che ne hanno tanto incoraggiato la nascita. Zbigniew Brzezinski, segretario alla sicurezza nazionale dell'amministrazione Carter, si è addirittura felicitato della «trappola» tesa ai sovietici nel 1978, manovrando gli attacchi dei mujaheddin (organizzati, armati e addestrati dalla Cia) contro il regime di Kabul: una manovra che ha spinto alla fine dell'anno successivo i sovietici ad invadere il territorio afgano. Solo dopo il 1990 e dopo l'installazione di basi americane permanenti in Arabia saudita, su una terra sacra all'Islam, questi combattenti sono diventati nemici degli Stati uniti.
Adesso, se si vuole spiegare l'area diffusa di simpatia di cui godono le reti di bin Laden, anche fra le classi dominanti dei paesi del Sud del mondo, occorre considerare innanzitutto la collera che suscita l'appoggio degli Stati uniti a regimi autoritari o dittatoriali di ogni sorta; occorre ricordarsi della politica americana che ha distrutto la società irachena consolidando nel contempo il regime di Saddam Hussein; occorre non dimenticare l'appoggio costante di Washington all'occupazione israeliana dei territori palestinesi dal 1967 ad oggi. Nel momento in cui gli editoriali del New York Times lasciano intendere che «loro» ci detestano perché noi difendiamo il capitalismo, la democrazia, i diritti umani, la separazione fra stato e chiesa, il Wall Street Journal, meglio informato, dopo aver parlato con banchieri e alti dirigenti non occidentali ci spiega che «ci» detestano perché abbiamo ostacolato la democrazia e lo sviluppo economico - e appoggiato regimi brutali, o addirittura terroristici.
Fra le alte sfere dell'Occidente, la guerra contro il terrorismo è stata equiparata ad una «lotta contro un cancro diffuso dai barbari».
Ma queste parole e questa priorità sono tutt'altro che nuove; ne parlavano già venti anni fa il presidente Ronald Reagan e il suo segretario di stato Alexander Haig. E per combattere i nemici depravati della civiltà, all'epoca il governo americano organizzò una rete terroristica internazionale di dimensioni senza precedenti. E, se tale rete commise atrocità innumerevoli da un capo all'altro del pianeta, il massimo impegno venne dedicato all'America latina.
Il diritto internazionale è debole Un caso, quello del Nicaragua, è incontestabile: e infatti è stato risolto dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aja e dalle Nazioni unite. Chiedetevi pure quante volte questo precedente indiscutibile di un'azione terroristica a cui uno stato di diritto ha voluto rispondere con i mezzi del diritto sia stato richiamato dai commentatori più in voga. Eppure, si trattava di un precedente ancora più estremo degli attentati dell'11 settembre: la guerra dell'amministrazione Reagan contro il Nicaragua ha provocato 57mila vittime, fra cui 29mila morti (gli altri sono feriti o mutilati), e la rovina di un intero paese, forse in maniera irreversibile (si legga alle pagine 16 e 17).
All'epoca, il Nicaragua aveva reagito. Non facendo esplodere bombe a Washington, bensì appellandosi alla Corte internazionale di giustizia.
E la Corte decise, il 27 giugno 1986, dando ragione alle autorità di Managua. Condannò «l'uso illegale della forza» da parte degli Stati uniti (che avevano minato i porti del Nicaragua) e ingiunse a Washington di porre fine al crimine, senza dimenticare di pagare danni e interessi rilevanti. Gli Stati uniti replicarono che non si sarebbero piegati a tale giudizio e che non avrebbero più riconosciuto la giurisdizione della Corte.
Allora il Nicaragua chiese al Consiglio di sicurezza dell'Onu l'adozione di una risoluzione secondo cui tutti gli stati erano tenuti a rispettare il diritto internazionale. Non si citava nessuno stato in particolare, ma il messaggio era evidente. Gli Stati uniti esercitarono il loro diritto di veto contro questa risoluzione. A tutt'oggi sono quindi l'unico stato che sia stato condannato dalla Corte internazionale di giustizia e che nel contempo si sia opposto a una risoluzione che chiedeva il rispetto del diritto internazionale. Dopo di che, il Nicaragua si rivolse all'Assemblea generale dell'Onu. La risoluzione proposta ottenne soltanto tre voti negativi: quelli degli Stati uniti, di Israele e del Salvador. L'anno successivo il Nicaragua richiese di votare sulla stessa risoluzione. Stavolta, soltanto Israele appoggiò la causa dell'amministrazione Reagan. Arrivato a questo punto, il Nicaragua aveva esaurito tutti i mezzi giuridici a sua disposizione, e tutti erano falliti, in un mondo dominato dalla forza. Questo precedente non lascia adito a dubbi. Quante volte se ne è parlato, all'università, sui giornali?
Si tratta di una vicenda per molti aspetti rivelatrice. Innanzitutto rivela che il terrorismo funziona. E anche la violenza. In secondo luogo che ci si sbaglia a considerare il terrorismo uno strumento dei deboli. Come la maggior parte delle armi di morte, il terrorismo è soprattutto l'arma dei potenti; quando si sostiene il contrario, ciò avviene unicamente perché i potenti controllano anche gli apparati ideologici e culturali che consentono di far passare il terrore per qualcosa di diverso. Uno dei mezzi più correnti di cui dispongono per ottenere tale risultato consiste nel far scomparire la memoria degli avvenimenti di disturbo; in tal modo, nessuno se ne ricorda.
Del resto, la potenza della propaganda e delle dottrine americane è talmente grande da imporsi alle sue stesse vittime. Andate in Argentina, e vedrete che dovrete essere voi a rievocare certi fatti. Allora vi diranno: «Ah, sì, ma lo avevamo dimenticato!».
Nicaragua, Haiti e Guatemala sono i tre paesi più poveri dell'America latina. Figurano anche tra i paesi in cui gli Stati uniti sono intervenuti manu militari, il che non è necessariamente una coincidenza fortuita.
Tutto ciò avvenne in un clima ideologico contrassegnato dai proclami entusiasti degli intellettuali occidentali. Qualche anno fa, l'autocompiacimento faceva furore: fine della storia, nuovo ordine mondiale, stato di diritto, ingerenza umanitaria e via dicendo. Era moneta corrente, proprio mentre lasciavamo che si commettessero atrocità innumerevoli.
Anzi, peggio, davamo un nostro contributo attivo. Ma chi ne parlava?
Una delle più grandi conquiste della civiltà occidentale consiste forse nel rendere possibile questo tipo di incongruenza in una società libera. Uno stato totalitario è privo di questo dono.
Che cosa è il terrorismo? Nei manuali militari americani, si definisce terrore l'uso calcolato a fini politici o religiosi della violenza, della minaccia di violenza, dell'intimidazione, della coercizione o della paura. Il problema di una simile definizione è che essa coincide abbastanza precisamente con quello che gli Stati uniti hanno definito guerra di bassa intensità, rivendicando questo genere di attività.
D'altronde, nel dicembre 1987, allorché l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato una risoluzione contro il terrorismo, c'è stata una sola astensione, quella dell'Honduras, e due voti contrari, quelli di Israele e degli Stati uniti. Perché lo hanno fatto? A causa di un paragrafo della risoluzione che precisava che non si intendeva rimettere in discussione il diritto dei popoli a lottare contro un regime colonialista o contro una occupazione militare.
Orbene, all'epoca il Sudafrica era alleato degli Stati uniti. Oltre agli attacchi contro i paesi limitrofi (Namibia, Angola, ecc.) che hanno provocato centinaia di migliaia di morti e causato danni nell'ordine di 60 miliardi di dollari, il regime dell'apartheid di Pretoria doveva affrontare all'interno del paese una forza definita «terrorista»: l'African National Congress (Anc). Quanto a Israele, occupava illegalmente alcuni territori palestinesi fin dal 1967, altri in Libano fin dal 1978, guerreggiando nel sud del Libano contro una forza che Israele stesso e gli Stati uniti tacciavano di «terrorismo»: gli Hezbollah.
Nelle analisi abituali del terrorismo, questo tipo di informazione o di richiamo non è frequente; affinché le analisi e gli articoli dei giornali siano ritenuti rispettabili, conviene in realtà schierarsi dalla parte giusta, ossia dalla parte di chi dispone delle armi più potenti.
Gli inglesi non distruggono Boston Negli anni '90 i peggiori attacchi contro i diritti umani sono stati riscontrati in Colombia. Tale paese è stato il principale destinatario dell'aiuto militare americano, ad eccezione di Israele e dell'Egitto, che costituiscono due casi a sé. Fino al 1999, il primo posto spettava alla Turchia, a cui gli Stati uniti hanno consegnato una quantità crescente di armi fin dal 1984. Perché proprio quell'anno? Non perché questo paese, membro della Nato, dovesse affrontare l'Unione sovietica, già allora in fase di disfacimento, ma affinché potesse portare avanti la guerra terroristica che aveva iniziato contro i kurdi. Nel 1997, l'aiuto militare americano alla Turchia ha superato quello che il paese aveva ottenuto in negli anni dal 1950 al 1983, cioè il periodo della guerra fredda. Risultato delle operazioni militari: da 2 a 3 milioni di rifugiati, decine di migliaia di vittime, 350 città e villaggi distrutti. Man mano che la repressione si intensificava, gli Stati uniti continuavano a fornire quasi l'80% delle armi utilizzate dai militari turchi, accelerando addirittura il ritmo delle consegne.
La tendenza si è ribaltata nel 1999, allorché il terrore militare - naturalmente denominato «controterrorismo» dalle autorità di Ankara - aveva conseguito i suoi obiettivi. Succede quasi sempre così quando il terrore è gestito dai suoi principali utilizzatori, cioè dalle forze al potere.
Nel caso della Turchia, gli Stati uniti hanno trovato un paese tutt'altro che ingrato. Washington le aveva dato gli F-16 per bombardare la sua popolazione e la Turchia li ha utilizzati nel 1999 per bombardare la Serbia. Poi, pochi giorni dopo l'11 settembre, il primo ministro turco Bülent Ecevit ha fatto sapere che il suo paese avrebbe partecipato con entusiasmo alla coalizione americana contro la rete di bin Laden.
In tale occasione, il primo ministro spiegò che la Turchia aveva un debito di gratitudine nei confronti degli Stati uniti, che risaliva alla sua «guerra contro il terrorismo» e all'appoggio incondizionato che era stato assicurato da Washington. Certo, anche altri paesi avevano sostenuto la guerra di Ankara contro i kurdi, ma nessuno con zelo ed efficacia paragonabili a quelli degli Stati uniti. L'appoggio dei turchi ha goduto del silenzio, e forse è più giusto dire del servilismo, degli ambienti colti americani, che non potevano certo ignorare le vicende in corso. Gli Stati uniti dopo tutto sono un paese libero e i rapporti delle organizzazioni umanitarie sulla situazione in Kurdistan erano di dominio pubblico.
All'epoca, quindi, abbiamo deciso di dare il nostro contributo alle atrocità.
La nostra coalizione contro il terrorismo comprende altre reclute di prima scelta. Il Christian Science Monitor, probabilmente uno dei migliori giornali sull'attualità internazionale, ha rivelato che alcuni popoli che non amavano affatto gli Stati uniti cominciavano a rispettarli di più, particolarmente felici di vederli alla testa di una guerra contro il terrorismo. Il giornalista, che peraltro era uno specialista dell'Africa, citava come esempio simbolo di questa svolta il caso dell'Algeria. Eppure, doveva sapere che l'Algeria conduce una guerra terroristica contro il suo stesso popolo. Altri due paesi che hanno abbracciato la causa americana sono la Russia, che porta avanti una guerra terroristica in Cecenia, e la Cina, autrice di una serie di atrocità contro quelli che definisce i secessionisti musulmani.
Sia pure: ma che fare nella situazione attuale? Un radicale estremista come il Papa suggerisce di ricercare i colpevoli del crimine dell'11 settembre per sottoporli a giudizio. Ma gli Stati uniti non desiderano ricorrere alle forme giudiziarie normali, preferiscono non dover addurre alcuna prova, e si oppongono all'esistenza di una giurisdizione internazionale. Anzi, quando Haiti chiede l'estradizione di Emmanuel Constant, giudicato responsabile della morte di migliaia di persone dopo il colpo di stato che ha rovesciato il presidente Jean-Bertrand Aristide il 30 settembre 1991, e presenta prove della sua colpevolezza, la richiesta non sortisce alcun effetto a Washington, e non suscita alcun dibattito.
Per lottare contro il terrorismo è necessario ridurre il livello del terrore, e non aumentarlo. Allorché l'esercito repubblicano irlandese (Ira) commette un attentato a Londra, gli inglesi non distruggono né Boston, città in cui l'Ira conta numerosi sostenitori, né Belfast.
Cercano i colpevoli, e poi li giudicano. Un mezzo per ridurre il livello del terrore consisterebbe nel cessare di contribuirvi noi stessi. Per poi riflettere sugli orientamenti politici che hanno creato un'area diffusa di appoggio, di cui hanno poi approfittato i mandanti dell'attentato. In queste ultime settimane, la presa di coscienza dell'opinione pubblica americana sulle realtà internazionale di ogni sorta, di cui prima solo le élite sospettavano l'esistenza, costituisce forse un passo avanti in questa direzione.

note:

* Professore al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston.
Questo testo è tratto da una conferenza svoltasi all'Mit il 18 ottobre scorso. Noam Chomsky è autore di numerose libri, fra cui 11 settembre.
Le ragioni di chi?, Marco Tropea editore, 2001.
(Traduzione di R. I.)



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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 30-05-2002 15:17  
terrorismo nel loro cortile
di George Monbiot ( 07/11/2001)

A Fort Benning, in Georgia, è aperta dal 1946 la "Scuola delle Americhe". Lì gli Stati uniti hanno "laureato" terroristi, torturatori, dittatori latinoamericani: Salvador, Guatemala, Cile, Argentina, Perù, Colombia. Oggi cambia nome, azzerando così i delitti pregressi.

di George Monbiot*

" Qualunque governo, se sponsorizza fuorilegge e assassini di innocenti – ha annunciato Bush il giorno in cui ha cominciato a bombardare l'Afghanistan – diventa esso stesso fuorilegge e assassino. E prende questa strada solitaria a suo rischio e pericolo". Mi fa piacere che abbia detto "qualunque governo", perché ce n'è uno che richiede urgentemente la sua attenzione, sebbene non sia stato ancora identificato come sponsor del terrorismo.

Da cinquantacinque anni a questa parte, esso gestisce un campo di addestramento terroristico le cui vittime superano di molto le vittime dell'attacco a New York, delle bombe alle ambasciate e delle altre atrocità attribuite, a ragione o a torto, a al-Qaeda. Il campo si chiama Western Hemisphere Institute for Security Cooperation (Whisc). Si trova a Fort Benning, Georgia, ed è finanziato dal governo Bush.

Fino al gennaio di quest'anno, esso si chiamava "Scuola delle Americhe", o Soa. Dal 1946 ha addestrato oltre 60.000 poliziotti e soldati dell'America Latina. Tra i suoi "laureati" vi sono molti dei torturatori, omicidi di massa, dittatori e terroristi di stato più famosi del continente. Come dimostrano centinaia di pagine di documentazione compilate dal gruppo di pressione Soa Watch, l'America Latina è stata fatta a pezzi dagli uomini che lo hanno frequentato.

Nel giugno di quest'anno il colonnello Byron Lima Estrada, che è stato addestrato in questa scuola, è stato condannato a Città del Guatemala per l'omicidio del vescovo Juan Gerardi avvenuto nel 1998. Gerardi fu ucciso perché aveva contribuito a redigere un rapporto sulle atrocità commesse dal D-2, l'agenzia di intelligence militare del Guatemala diretta da Lima Estrada con l'aiuto di altri due uomini usciti anche loro dal Soa. Il D-2 ha coordinato la campagna "anti-insurrezionale" che ha distrutto 448 villaggi Mayan Indian e ha assassinato decine di migliaia dei loro abitanti.

Alla Scuola delle Americhe ha studiato il 40% dei ministri che hanno preso parte ai regimi genocidi di Lucas Garcia, Rios Montt e Mejia Victores. Nel 1993 la commissione Onu per la verità sul Salvador ha dato un nome agli ufficiali dell'esercito che hanno commesso le peggiori atrocità della guerra civile. Due terzi di loro erano stati addestrati alla Scuola delle Americhe. Tra loro vi erano il capo degli squadroni della morte Roberto D'Aubuisson, gli uomini che hanno ucciso l'arcivescovo Oscar Romero, e 19 dei 26 soldati che uccisero i padri gesuiti nel 1989. In Cile, la polizia segreta di Augusto Pinochet e i suoi tre principali campi di concentramento erano diretti da uomini addestrati alla Scuola delle Americhe. Uno di essi ha partecipato all'uccisione di Orlando Letelier e Ronni Moffit a Washington nel 1976.

I dittatori argentini Roberto Viola e Leopoldo Galtieri, i panamensi Manuel Noriega e Omar Torrijos, il peruviano Juan Velasco Alvarado e l'equadoregno Guillermo Rodriguez, si sono tutti avvalsi dell'addestramento ricevuto in questa scuola. Altrettanto hanno fatto il capo dello squadrone della morte "Grupo Colina" nel Perù di Fujimori, quattro dei cinque ufficiali che comandavano l'infame Battaglione 3-16 in Honduras (che negli anni '80 controllava gli squadroni della morte in questo paese), e il comandante responsabile del massacro di Ocosigo avvenuto in Messico nel 1994.

Tutto questo, assicurano i difensori della scuola, è storia vecchia. Ma gli uomini addestrati alla Scuola delle Americhe sono coinvolti anche nella sporca guerra che si combatte attualmente in Colombia con il sostegno Usa.

Nel 1999 il rapporto del Dipartimento di stato americano sui diritti umani cita due uomini, addestrati in questa scuola, come gli assassini del commissario di pace Alex Lopera. L'anno scorso Human Rights Watch ha rivelato che sette uomini provenienti dalla stessa scuola comandano gruppi paramilitari in quel paese e hanno commissionato rapimenti, sparizioni, omicidi, massacri. Nel febbraio di quest'anno un altro uomo addestrato alla Scuola delle Americhe è stato condannato per complicità nella tortura e nell'uccisione di trenta contadini da parte dei paramilitari in Colombia. Nella scuola attualmente arrivano più studenti dalla Colombia che da qualunque altro paese.

L'Fbi definisce il terrorismo come "atti violenti... miranti a intimidire o a coartare la popolazione civile, a influenzare la politica di un governo, o a interferire nella condotta di un governo", una definizione che descrive precisamente le attività degli uomini Soa.

Ma come possiamo essere certi che il loro centro di addestramento abbia avuto una parte in tutto questo? Bene, nel 1996 il governo Usa è stato costretto a rendere pubblici sette dei manuali di addestramento della scuola. Tra gli altri consigli per i terroristi, essi raccomandavano il ricatto, la tortura, l'esecuzione e l'arresto dei parenti dei testimoni.

L'anno scorso, grazie anche alla campagna condotta da Soa Watch, molti membri del Congresso americano hanno cercato di far chiudere la scuola. Sono stati sconfitti per dieci voti. La Camera dei Rappresentanti ha votato invece per chiuderla e poi riaprirla immediatamente, sotto un altro nome.

Perciò, proprio mentre Windscale diventava Sellafield nella speranza di eludere la memoria pubblica, la Scuola delle Americhe si è lavata le mani del suo passato prendendo il nome di Western Hemisphere Institute for Security Cooperation (WHISC). Come il colonnello della scuola Mark Morgan ha spiegato al Dipartimento della difesa, subito prima del voto del Congresso: "alcuni dei vostri capi ci hanno detto di non poter sostenere una cosa chiamata 'Scuola delle Americhe'. La nostra proposta risponde a questa preoccupazione. Il nome è cambiato".

Paul Coverdell, il senatore della Georgia che si era battuto per salvare la scuola, ha dichiarato ai giornali che i cambiamenti sarebbero stati "fondamentalmente cosmetici".

Ma visitate il sito web del WHISC e vedrete che la Scuola delle Americhe è stata praticamente rimossa. Anche la pagina denominata "Storia" evita di nominarla. I corsi del WHISC, ci viene detto, "coprono un ampio spettro di aree rilevanti, come la pianificazione operativa per le operazioni di pace; i soccorsi in caso di disastri; le operazioni civili-militari; la pianificazione tattica e l'esecuzione di operazioni anti-droga". Molte pagine descrivono le iniziative del centro a favore dei diritti umani. Ma, sebbene diano indicazioni su quasi l'intero programma di addestramento, non si parla di tecniche di combattimento e di commando, contro-insurrezione e

interrogatorio. Né si parla del fatto che le opzioni sulla "pace" e i "diritti umani" della scuola erano offerte anche dalla Scuola delle Americhe, per tenere a bada il Congresso e preservare il budget. Ma difficilmente gli studenti sceglievano di frequentare quei corsi.

Non possiamo aspettarci che questo campo di addestramento terrorista si auto-riformi: dopo tutto, esso rifiuta persino di riconoscere il proprio passato, per non parlare della possibilità di imparare da esso. Perciò – dato che le prove che collegano questa scuola alle atrocità che ancora avvengono in America Latina sono più schiaccianti delle prove che collegano i campi di addestramento di al-Qaeda all'attacco di New York – che cosa dobbiamo fare con i "cattivi" di Fort Benning, Georgia? Be', possiamo chiedere ai nostri governi di esercitare la massima pressione diplomatica chiedendo l'estradizione dei comandanti della scuola, affinché siano processati per complicità in crimini contro l'umanità. In alternativa, potremmo domandare che i nostri governi attacchino gli Stati Uniti, bombardando le loro installazioni militari, le città e gli aeroporti. Il tutto nella speranza di rovesciare il suo governo non eletto e di sostituirlo con una nuova amministrazione sotto la supervisione dell'Onu.

Nel caso che questa proposta risulti impopolare presso il popolo americano, possiamo conquistare il loro consenso lanciando pane "naan" e curry essiccato in buste di plastica con sopra stampigliata la bandiera afghana.

Obietterete che questa proposta è ridicola, e io vi do ragione. Ma, per quanto ci provi, non riesco a vedere la differenza morale tra un simile comportamento e la guerra che si sta combattendo oggi in Afghanistan.

* Scrittore e giornalista, Monbiot è editorialista del Guardian e docente universitario a Keele, East London, Oxford, Bristol. Traduzione di Marina



[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 30-05-2002 alle 15:19 ]

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18 pagine?



















































































































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Inviato: 30-05-2002 18:12  
18 pagine di rivoluzione!
avanti ragazzi!
fa solo bene
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Da: varese (VA)
Inviato: 30-05-2002 18:20  
Hai ragione Phib...se Quilty non ci fosse dovrebbe inventarlo: chi meglio di lui mi fa sorride con così tante cazzate? A proposito compagni: alla fine avete capito che x la pena di morte gli Stati Uniti vanno forte, oppure volete continuare con digressione sulla società statunitense e sulle sue guerre:ho l'impressione di esser partito con un punto (la pena di morte), per sentirmi vomitare addosso una serie di romanzate (che per quanto condivise) non ne erano concernenti al mio discorso. Se gli states non funzionano per diverse cose...bhe...non mi frega...ma per quello che affermavo io, tutte le sacrosante pagine di Quilty non mi hanno smosso di un cm...il mio discorso (domani lo espongo)è al di sopra di tutto!

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Tristam
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Da: genova (GE)
Inviato: 30-05-2002 19:50  
sono arrivato a 700... onedas...hai visto?
non mi sono fermato...
ragazzi beh,,, un applauso??

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