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Autore Primo amore
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 01-08-2004 18:10  
“CERTE VOLTE HO COME L’IMPRESSIONE DI DIPENDERE DALLA TUA IDEA DI ME, CERTE VOLTE HO COME L’IMPRESSIONE DI ESSERE SOLTANTO QUEL CHE PIACE A TE”

Il primo amore del titolo è quello di Sonia, che incontra Vittorio e se ne invaghisce, un amore sentito come il primo batticuore tra i giovani teenagers, forse una semplice infatuazione che si amplifica a mille divenendo quindi un sentimento irreversibile, sentito con tutto il cuore e con tutto il corpo. Sonia si concede a Vittorio, gli concede cuore, anima, e corpo, soprattutto corpo nel vero senso fisico, in quanto Vittorio è ossessionato dalla magrezza, dall’anoressia. Così la protagonista perde le facoltà mentali di ragionamento, il suo scopo di vita diventa assecondare le passioni morbose del suo uomo, a costo di rimetterci la propria felicità. “Io mi piaccio solo quando piaccio a te”.
Dopo l’inquietante L’Imbalsamatore, Matteo Garrone ci offre un’altra opera che analizza la solitudine e la voglia d’amore umana raccontandoci fin dove può arrivare la (p)ossessione . Il film si apre con un fuoco ardente, un fuoco ardente come la passione carnale, un fuoco che dona calore e sicurezza ma nel contempo un fuoco capace di distruggere, bruciare. La doppia valenza di questo elemento è lo stesso dell’amore, che è un sentimento puro che dona una felicità indescrivibile ma che se si unisce ad ossessione morbosa, può rivelarsi nociva, nel vero senso di amore maledetto. Attraverso la staticità e un’attenta analisi psicologica, Garrone ci presenta i due protagonisti al loro primo incontro, un incontro normale tra due persone qualsiasi. Con l’andare della pellicola, ecco che conosciamo pian piano l’abnormalità di questo rapporto in tutto il suo orrore, non solo mentale ma proprio visivo, con immagini crude ed inquietanti che assalgono lo spettatore. Garrone ci catapulta nel suo mondo nero, dove la solitudine si trasforma in pazzia, dove i personaggi sono tutti disturbati, con poche speranze, perché è inutile sperare in un mondo di luce in quello di Garrone, quindi non resta che subire passivamente, fino al drammatico epilogo, dove il pentimento arriva come forma di consolazione finale, troppo tardi, troppo tardi.


_________________
Siamo avvolti dal fato e non possiamo scappare dal veleno nelle nostre vene
E' vero
Lo sai che morirei per te
Lo sai che morirei per te
Lo sai che morirei per te
Per sempre vero

[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyBoy il 01-08-2004 alle 18:16 ]

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Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 02-08-2004 11:24  
Mi fa piacere che questo topic sia risalito, così ne approfitto x segnalare che il film ha vinto il Premio Amidei per la migliore sceneggiatura (piuttosto meritatamente, direi). Io lo trovo una delle opere migliori della stagione, sebbene rivederlo qualche sera fa non sia stato facilissimo, visto il tema ed il tono. E a proposito di questo vi dirò che sì, x me è una storia d'amore, e che no, x conto mio non è un film sull'anoressia, nonostante il titolo del libro cui è ispirato. Oltretutto l'ho decisamente preferito rispetto a "L'imbalsamatore", che ho trovato scarsamente originale e troppo programmaticamente cupo.
Inutile spendere troppe parole sulla bravura degli attori: dico solo che, visto dal vivo, Trevisan è inquietante quasi come in pellicola (anche se ogni tanto sorride) ed altrettanto laconico; alla domanda: "Del film sei stato co-sceneggiatore e protagonista: puoi spendere due parole su questo doppio ruolo?" ha risposto: "Beh, due parole... difficile... e bello." Grande, neanche Ale & Franz...! Già che ci sono, una segnalazione anche alla simpatia di Bob, il tassista vicentino che interpreta la parte del fratello di Sonia.
_________________
"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

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aralis

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
Inviato: 02-08-2004 11:46  

quote:
In data 2004-08-02 11:24, Pythoniana scrive:

E a proposito di questo vi dirò che sì, x me è una storia d'amore, e che no, x conto mio non è un film sull'anoressia, nonostante il titolo del libro cui è ispirato.




Anche a me ha fatto piacere ritrovare questo topic. Del mio punto di vista sul film ho già discusso ampiamente, anche in pvt, con Vietcong, che aveva fatto qui dei bellissimi interventi. Io l'ho visto con occhi un tantino diversi, per motivi miei personali, quindi, ovviamente, l'ho giudicato con un'ottica diversa, rispetto ad altri spettatori.
E comunque c'è una forma di anoressia che si chiama : "anoressia indotta", ma si andrebbe a discutere su temi specifici che nella discussione sul film non c'entrano.

A me sembra che le frasi che ho quotato sotto, del post di Nanciboy, siano perfette per definire il film.


quote:
In data 2004-08-01 18:10, NancyBoy scrive:
Garrone ci catapulta nel suo mondo nero, dove la solitudine si trasforma in pazzia, dove i personaggi sono tutti disturbati, con poche speranze, perché è inutile sperare in un mondo di luce in quello di Garrone, quindi non resta che subire passivamente, fino al drammatico epilogo, dove il pentimento arriva come forma di consolazione finale, troppo tardi, troppo tardi.




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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 02-08-2004 12:14  
quote:
In data 2004-03-03 08:56, aralis scrive:
quote:
In data 2004-03-02 21:13, AlZayd scrive:
Ragazzi.., il peggio deve ancora venire... E' sempre meglio pesare 40 kili che perdere... 21 grammi ...

Scusate l'humor nero, o la battuta scema..,
_________________



Ecco, appunto..... hai già messo tu scusate.

Ho letto con interesse quanto avete scritto tutti quanti, ognuno ha le proprie idee ed è molto giusto che sia così.
Io di questo film, come degli altri che guardo, ho dato un giudizio personale sul contenuto, non sulle tecniche di ripresa o di recitazione, perchè su argomenti tecnici non ho nessuna competenza, quindi mi astengo dal dare pareri inutili e da dilettante. E quello che penso sul contenuto l'ho già scritto, non è il caso di ripeterlo.
Mi sembra che fino ad ora, a parte uno, gli altri abbiano dato giudizi senza averlo visto, il film, e che tutti vi siate ripromessi, con motivazioni diverse, di andarlo a vedere. Bene, buona visione.
Io, l'unica cosa che ho pensato, alla fine della proiezione, è stata: " era meglio se non lo vedevo". E mi ha irritata, questo film, oltre che un po' scioccata.
Ma è solo il mio parere.
In questi giorni ho letto su Internet le opinioni di chi l'ha visto, anche qui su Filmup, mi sembra che non siano poi così diverse dalle mie.
eccole qui, alcune
Solo un'ultima cosa:vi sembra veramente che una persona sia pure con problemi psichiatrici che convince un'altra persona debole mentalmente a morire di fame in nome di un ideale folle sia da considerare diversamente da un'assassino? Magari poi giudicato folle, ma pur sempre assassino?



Sinceramente penso che qui si stia perdendo di vista Matteo Garrone, il suo cinema e la sua filosofia, "Primo Amore" è un film che va colto in due differenti maniere, prima quella cinematografico/tecnica e poi quella percettiva e sensoriale. Il fatto che Garrone sia italiano, e che giri in una maniera abbastanza diretta, per certi versi normale, dialogica, non esclude che non ci sia un intenzione di cinema allucinato, di rinascita di un cinema malato tutto nostro. Il cinema di Garrone è un cinema che fin troppa gente guarda senza nemmeno sapere che cosa realmente guardi, in certe situazioni, e questo appello è rivolto a chi parla male del film, non si deve per forza, obbligatoriamente, trovare la verita tangibile, la realtà supposta, Garrone è un regista di fantasia, di realtà irreale, di cinema e non cinema, e questo suo "Primo Amore" è per certi versi il migliore che abbia mai fatto, perchè è il più malato, allcinato, grave, cerebrale. E' inutile che certa gente si ostini a trovare in Garrone ciò che si trova solitamente nel cinema italiano, perchè anche il cinema italiano ha avuto grandi geni provocatori, Pasolini su tutti, e se ora con Garrone è rinato questo cinema non vedo perchè non appoggiarlo, perchè non celebrarlo, è un toccasana per questo cinema ormai contaminato dai Giordana, Virzì e compagnia bella, e se la FANDANGO sta rendendo visibili i suoi film, e questi sono i risultati, allora sarebbe meglio che non lo facesse, che per i prossimi quarant'anni di cinema Garroniano, speriamo in questo genere, i suoi film fossero proiettati in una saletta per ogni grande città, senza che nessuno li veda come accade sempre per questo genere di film. Questa è la prova che l'Italia non è pronta, che probabilmente non lo sarà mai, dato che si scandalizza per qualcosa di malato e si convince che invece non lo è...
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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aralis

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
Inviato: 02-08-2004 14:09  
quote:
In data 2004-08-02 12:14, Cronenberg scrive:
...................................
..... la FANDANGO sta rendendo visibili i suoi film, e questi sono i risultati, allora sarebbe meglio che non lo facesse, che per i prossimi quarant'anni di cinema Garroniano, speriamo in questo genere, i suoi film fossero proiettati in una saletta per ogni grande città, senza che nessuno li veda come accade sempre per questo genere di film. Questa è la prova che l'Italia non è pronta, che probabilmente non lo sarà mai, dato che si scandalizza per qualcosa di malato e si convince che invece non lo è...




Se ho capito bene, tu intendi dire che film di questo genere non dovrebbero essere proiettati in grandi sale, ma solo per un pubblico elitario? Perchè gli altri non sono in grado di capire? E allora, secondo te, come fa il pubblico ad "educarsi", se non gli fai vedere il film? Se ho capito quello che intendi.
Tra l'altro, io non ho scritto che il film mi ha scandalizzato, solo che sono uscita turbata, e che lo considero un film malato.
Mia opinione,non pretendo che sia condivisa.
Tuttavia, in questo caso, ho visto il film proprio in una saletta di Cineforum, in una proiezione riservata ad un gruppo di medici
tra cui alcuni psichiatri; l'opinione emersa dal dibattito seguito al film è stata che si tratta di un argomento difficile trattato in maniera morbosa, malata, e che il film lancia un messaggio sbagliato,brutto.
Naturalmente il fatto che siano medici non vuol dire che siano intenditori di cinema, nessuno, e tanto meno io, che non ne so nulla, ha preteso di giudicare la tecnica di ripresa, o la scenografia, o la bravura degli attori.
Si è trattato di un dibattito sul contenuto,a cui sono seguiti semplici giudizi personali, condivisibili o meno.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 02-08-2004 15:04  
quote:
In data 2004-08-02 14:09, aralis scrive:
quote:
In data 2004-08-02 12:14, Cronenberg scrive:
...................................
..... la FANDANGO sta rendendo visibili i suoi film, e questi sono i risultati, allora sarebbe meglio che non lo facesse, che per i prossimi quarant'anni di cinema Garroniano, speriamo in questo genere, i suoi film fossero proiettati in una saletta per ogni grande città, senza che nessuno li veda come accade sempre per questo genere di film. Questa è la prova che l'Italia non è pronta, che probabilmente non lo sarà mai, dato che si scandalizza per qualcosa di malato e si convince che invece non lo è...




Se ho capito bene, tu intendi dire che film di questo genere non dovrebbero essere proiettati in grandi sale, ma solo per un pubblico elitario? Perchè gli altri non sono in grado di capire? E allora, secondo te, come fa il pubblico ad "educarsi", se non gli fai vedere il film? Se ho capito quello che intendi.
Tra l'altro, io non ho scritto che il film mi ha scandalizzato, solo che sono uscita turbata, e che lo considero un film malato.
Mia opinione,non pretendo che sia condivisa.
Tuttavia, in questo caso, ho visto il film proprio in una saletta di Cineforum, in una proiezione riservata ad un gruppo di medici
tra cui alcuni psichiatri; l'opinione emersa dal dibattito seguito al film è stata che si tratta di un argomento difficile trattato in maniera morbosa, malata, e che il film lancia un messaggio sbagliato,brutto.
Naturalmente il fatto che siano medici non vuol dire che siano intenditori di cinema, nessuno, e tanto meno io, che non ne so nulla, ha preteso di giudicare la tecnica di ripresa, o la scenografia, o la bravura degli attori.
Si è trattato di un dibattito sul contenuto,a cui sono seguiti semplici giudizi personali, condivisibili o meno.


Non lo metto in dubbio ma comunque rimango sempre dell'idea che c'è un motivo di fondo, sia cinematografico sia medico per contestare il miglior film italiano dell'anno, ovvero la totale mancanza di apertura mentale nell'acceattare qualcosa che è al di fuori del normale, e in campo medico nell'accettare qualcosa che è al di fuori del normale nell'anormale. la scienza come il cinema sono fatti di regole, standard, convenzioni, appena se ne sgarra una o si tira un urlo controcorrente si va fuori dagli schemi e non si è più accettati.
_________________
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René Descartes

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aralis

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
Inviato: 02-08-2004 15:52  
quote:
In data 2004-08-02 15:04, Cronenberg scrive:

Non lo metto in dubbio ma comunque rimango sempre dell'idea che c'è un motivo di fondo, sia cinematografico sia medico per contestare il miglior film italiano dell'anno, ovvero la totale mancanza di apertura mentale nell'acceattare qualcosa che è al di fuori del normale, e in campo medico nell'accettare qualcosa che è al di fuori del normale nell'anormale. la scienza come il cinema sono fatti di regole, standard, convenzioni, appena se ne sgarra una o si tira un urlo controcorrente si va fuori dagli schemi e non si è più accettati.




ma, sai, la maggior parte delle persone, tra cui senza dubbio anch'io, vive nella vita reale, con i problemi reali di tutti i giorni, e capire film che vanno molto oltre non è così semplice, o così immediato.
Non credo che uno psichiatra o un altro medico abbiano difficoltà ad accettare qualcosa che è al di fuori del normale nell'anormale, sono abituati a gestire di tutto, anche gente che ammazza qualcuno e poi se lo mangia, solo hanno difficoltà ad accettare che queste anormalità vengano accentuate al massimo in un film, facendole passare per amore, credo.
Uno psichiatra, queste cose, è abituato a chiamarle perversioni.
Comunque, poi, ognuno ha la libertà di trarre le proprie conclusioni, il forum sta qui per questo.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 02-08-2004 17:09  
quote:
In data 2004-08-02 15:52, aralis scrive:
quote:
In data 2004-08-02 15:04, Cronenberg scrive:

Non lo metto in dubbio ma comunque rimango sempre dell'idea che c'è un motivo di fondo, sia cinematografico sia medico per contestare il miglior film italiano dell'anno, ovvero la totale mancanza di apertura mentale nell'acceattare qualcosa che è al di fuori del normale, e in campo medico nell'accettare qualcosa che è al di fuori del normale nell'anormale. la scienza come il cinema sono fatti di regole, standard, convenzioni, appena se ne sgarra una o si tira un urlo controcorrente si va fuori dagli schemi e non si è più accettati.




ma, sai, la maggior parte delle persone, tra cui senza dubbio anch'io, vive nella vita reale, con i problemi reali di tutti i giorni, e capire film che vanno molto oltre non è così semplice, o così immediato.
Non credo che uno psichiatra o un altro medico abbiano difficoltà ad accettare qualcosa che è al di fuori del normale nell'anormale, sono abituati a gestire di tutto, anche gente che ammazza qualcuno e poi se lo mangia, solo hanno difficoltà ad accettare che queste anormalità vengano accentuate al massimo in un film, facendole passare per amore, credo.
Uno psichiatra, queste cose, è abituato a chiamarle perversioni.
Comunque, poi, ognuno ha la libertà di trarre le proprie conclusioni, il forum sta qui per questo.

Certo certo, non discuto ciò che dici, ribadisco solo che come ho già detto, di certi film fantasiosi che si estraneano dalla realtà in una maniera tra virgolette "normale" la gente ne rimane entusiasta, mentre di altri che sono sempre fantasia e sensazione ne rimane turbata... Un mistero della mente umana che si può ben collegare alla mia firma... la risposta è in ognuno di noi o nella società di ognuno di noi, in noi o nel condizionamento di noi stessi... penso che perversioni in "Primo Amore" non ce ne siano, le perversioni ce le creiamo noi stessi per le nostre paure, molti come me non se le creano e guardano tutto con molta più serenità, io guardo di tutto e non rimango quasi mai turbato... o forse no, lo rimango quando vedo "We were soldiers" e "Windtalkers" film di guerra, ed è proprio la guerra la più grande perversione globale dell'uomo, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine...
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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 02-08-2004 23:41  
E meno male che c'è Garrone nel cinema italiano!!! I suoi film dovrebbero anzi essere fatti vedere anche negli altri paesi europei e in Usa: è ora che si impari che esistono anche altri autori giovani che propongono qualcosa di interessante e particolare

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Randyna

Reg.: 03 Nov 2003
Messaggi: 2413
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 04-08-2004 11:40  
PRIMO AMORE di Matteo Garrone, il notevole regista de “L’imbalsamatore”, ha suscitato in me reazioni dai toni decisi, un avvicendarsi di emozioni incontrollabili e indefinibili. Giudico questa pellicola, ispirata a una vicenda di cronaca e al toccante racconto “Il cacciatore di anoressiche” di Marco Mariolini, veramente considerevole per vari, e soprattutto sensati, motivi: la recitazione equilibrata e veritiera si fonde con una regia veramente buona e la fotografia, la scenografia, le musiche e il sonoro sono da non sottovalutare. La storia è sviluppata con una personalità e una ricchezza di stile che, personalmente, mi hanno lasciata stupefatta. Vittorio è ossessionato dalla magrezza e sogna una donna da poter plasmare secondo i suoi desideri, come lui modella l’oro per i suoi gioielli. Corpo o mente? Questo è il dilemma che gli appartiene. Quella tra lui e Sonia è una relazione estrema, una sorta di patologia malata che non può fare a meno di coinvolgere lo spettatore. Ho trovato emblematica la scena ambientata al ristorante, alla fine del film: la povera ragazza, ridotta ad un larva per amore di lui, decide di ribellarsi, scappa nella cucina a mangiare, viene trascinata via e si aggrappa a tutto ciò di cui potrebbe cibarsi. Il confronto tra la vispa e solare Sonia di inizio Film e la scavata, assente, appassita Sonia della fine è più che impressionante. A parere mio, questa pellicola è indirizzata a chi vuole leggere sopra le righe cosa si nasconde sotto l’equilibrio fragile di tutte le persone che si annullano per compiacere il proprio partner.
_________________
VIVI E LASCIA VIVERE...

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Ludovico

Reg.: 13 Giu 2004
Messaggi: 188
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-08-2004 20:27  
qualcuno sa quando esce il dvd?


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aralis

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
Inviato: 04-08-2004 20:45  
quote:
In data 2004-08-04 20:27, Ludovico scrive:
qualcuno sa quando esce il dvd?





dovrebbe uscire il 25 agosto.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 05-08-2004 12:08  
quote:
In data 2004-08-04 20:45, aralis scrive:
quote:
In data 2004-08-04 20:27, Ludovico scrive:
qualcuno sa quando esce il dvd?





dovrebbe uscire il 25 agosto.

Confermo
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René Descartes

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 01-09-2004 01:00  
manipolare l'altro, mascherando di Amore la tensione alla perfezione: il desiderio di essere conforme al proprio ideale di purezza si trasforma nella volontà di possedere la perfezione stessa, di costruirla partendo da una buona testa a cui manca solo il corpo perchè di perfezione si possa parlare.
ecco dunque la necessità di eliminare l'impurità,perchè resti quello che realmente conta: nella sua professione come nella sua vita sentimentale.
plasmare l'altro significa accrescere sè stesso,ed infondo è realmente così: per ognuno di noi il proprio compagno di vita rappresenta uno specchio, su cui necessitiamo di misurarci; vedere bene la propria immagine riflessa, significa vedere bene se stessi.
ma vedere bene non basta a vittorio, lui non ricerca qualcosa che possa andargli bene, in questo caso "non può funzionare", lui ricerca la perfezione. con una buona testa non può funzionare, il corpo deve giungere dove lui stesso l'attende, a quota 40, dove non esiste impurità, solo bellezza,il suo amore "primo".
la visione disturbata di vittorio l'orefice non è facilmente comprensibile, il suo lavoro non è apprezzato: le minute creazioni in oro a cui lui presta una maniacale dedizione non sono buone, non corrispondo a ciò che normalmente viene richiesto. il lavoro operato "su" sonia, richiede un distacco dalla realtà, un rintanamento nella nuova abitazione, lontana da occhi che non potrebbero capire.
ma nemmemo così può funzionare, ed è troppo tardi quando vittorio se ne rende conto: <abbiamo sbagliato tutto...ci siamo illusi...di potercela fare...una testa è sempre isnieme col corpo...e io non dovevo lasciarti sola>. il corpo ha lasciato sola la testa, nel tentivo di raggiungere vittorio.

ed è vero che il film è cupo e malato, ed è per questo che mi è piaciuto: garrone presta un'attenzione maniacale verso le figure del corpo, dai primi piani frequentissimi, alla cura del dettaglio: primissimi piani alle costole, alle clavicole, alla colonna vertebrale,al seno minuto. nella scena dei titoli inziali colori caldi: un fuoco e la fiamma e il calore sembrano disegnare figure in movimento. nella scena finale colori frddi,l'immobilità del blu della notte chiude il sipario.

un film disturbante,la seconda metà soprattutto, caratteristica che contriddistingue garrone, basti pensare a L'Imbalsamatore e alla descrizione di quell'altro amore malato.

_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini

[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 02-09-2004 alle 16:10 ]

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Naiade

Reg.: 24 Ago 2004
Messaggi: 449
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-09-2004 16:15  
avevo aperto un topic sul film senza vedere questo già aperto e per questo chiedo umilmente scusa a tutti i moderatori...

non mi dilungo in ripetizioni visto che avete già detto tutto, schematicamente voglio ricordare che :
- anch'io sono di roma eppure le frasi in dialetto le ho capite
- è un capolavoro e di film italiani di questo livello se ne vedono pochi ormai
- garrone non sceglie di inventarsi una storia tratta da un libro e basta, il regista prende una vicenda che è reale, effettivamente successa e in molti parti del film identica alla realtà. Il cacciatore di Anoressiche ha la stessa aria inquietante dell'attore che lo impersona nel film
- questo film può essere definito si una storia d'amore e si anche una storia di anoressia, ma le due cose vanno calibrate tra loro. è una storia che parla dell'insicurezza di una donna e della follia di un uomo che per amore arrivano a divorarsi a vicenda. (lui la fa morire di fame, lei prova a ucciderlo perchè non sa piu come uscire da questa situazione).

Per chi è davvero interessato a conoscere la storia di questa vicenda, che il regista è riuscito a far rivivere in maniera cosi realistica, consiglio di cercare una puntata del programma "Storie Maledette" su raitre di Franca Leosini la puntata è "IL cacciatore di anoressiche".Magari lo sapevate già ma mi piaceva ricordarlo affinchè sempre piu persone capiscano questo film.

VOrrei anche dire a chiunque non l'ha visto di vederlo, perchè davvero è un film stupendo, perchè mette in guardia su tanti aspetti della vita e della personalità delle persone, perchè è giusto secondo me ricordare una donna che per amore e insicurezza ormai non c'è piu.

Dovevo essere breve e invece ho scritto tanto..sorry!
_________________
La mia personalità è racchiusa in un tubetto di tinta.

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