FilmUP.com > Forum > Sondaggi - dareste la vita per salvare un'altra persona?
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dareste la vita per salvare un\'altra persona?
si 15 75%
no 5 25%
Totale 20 100%

Autore dareste la vita per salvare un'altra persona?
MRSSTEELE

Reg.: 08 Nov 2002
Messaggi: 10730
Da: Venezia (VE)
Inviato: 22-09-2003 20:25  
ginestra io intendevo proprio sara81.. la tua vita avrebbe ancora senso senza i tuoi figli?
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Oggi è il mio ultimo giorno di vita.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 22-09-2003 20:52  

Hai ragione, non sono stata attenta. Però, mi pare che qualcun altro abbia detto ancor peggio di lei,e cioè che la vita non ha senso comunque.Troppo drastici questi giudizi! A parte che si può imparare anche da una persona che, ai nostri occhi, può sembrare inutile,ogni cosa, ogni essere, qui sulla terra, ha uno scopo.
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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MRSSTEELE

Reg.: 08 Nov 2002
Messaggi: 10730
Da: Venezia (VE)
Inviato: 22-09-2003 21:35  
si tanti troppi miserrevoli vermi se uno si agita nel mare nn ti sta salutando cazzo.....e dio nn voglia che ti tocca calmare un aspirante suicida su un cornicione come è toccato a mio padre.
Ecco perchè nn voglio sentire nemmeno per scherzo mi butto ect ect...la vita è sacra e vi parla l'ultima delle credenti
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Oggi è il mio ultimo giorno di vita.

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 23-09-2003 15:58  
la vita è sacra... ogni essere umano ha uno scopo... mi sa che non avete mai toccato veramente il fondo... io si... quindi salverei volentieri la vita a qualcuno perchè della mia non saprei proprio che farmene...

vi dico anche questo: gli esseri umani sono come delle formiche aggrappate ad un granello di sabbia (la terra) in fondo all'oceano... una in più o una in meno non fa nessuna differenza... aggiungete questo: il nostro universo, che è enorme e contiene miliardi e miliardi di galassie che a loro volta contengono miliardi e miliardi di pianeti, altro non è che una piccola goccia in mezzo ad un oceano di universi... ed ogni goccia ha un'età variabile da infinitamente vecchia ad infinitamente giovane... dunque oggi esistiamo come altre specie sono esistite e si sono estinte miliardi di anni fa da qualche parte, e altre specie esisteranno e si estingueranno fra miliardi di anni da qualche parte... dite che la nostra specie sia più evoluta o più nobile delle altre? forse si e forse no... noi siamo il frutto di una probabilità matematica, quella che ha combinato elementi minerali e li ha resi organici... quante probabilità ci sono che ciò accada, sia accaduto o accadrà su altri pianeti? INFINITE! quante probabilità ci sono che un altro essere vivente da qualche parte nell'oceano di universi si stia ponendo le nostre stesse domande esistenziali? INFINITE! siamo solo numeri, fatti di altri numeri, e se facciamo delle semplificazioni matematiche, scopriremo che tutto alla fine si riduce a 0 e 1...



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VViNks

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 2664
Da: milano (MI)
Inviato: 23-09-2003 16:08  
io c'ho più 1 ke 0. e gli 1 vengono tutti prima dei pokissimi 0.
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"Ahaa, temo di non essere tagliato per la vita del criminale."
"Ecco che ti sottovaluti di nuovo..."

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 23-09-2003 16:32  
quote:
In data 2003-09-23 15:58, lilja4ever scrive:
la vita è sacra... ogni essere umano ha uno scopo... mi sa che non avete mai toccato veramente il fondo... io si... quindi salverei volentieri la vita a qualcuno perchè della mia non saprei proprio che farmene...

vi dico anche questo: gli esseri umani sono come delle formiche aggrappate ad un granello di sabbia (la terra) in fondo all'oceano... una in più o una in meno non fa nessuna differenza... aggiungete questo: il nostro universo, che è enorme e contiene miliardi e miliardi di galassie che a loro volta contengono miliardi e miliardi di pianeti, altro non è che una piccola goccia in mezzo ad un oceano di universi... ed ogni goccia ha un'età variabile da infinitamente vecchia ad infinitamente giovane... dunque oggi esistiamo come altre specie sono esistite e si sono estinte miliardi di anni fa da qualche parte, e altre specie esisteranno e si estingueranno fra miliardi di anni da qualche parte... dite che la nostra specie sia più evoluta o più nobile delle altre? forse si e forse no... noi siamo il frutto di una probabilità matematica, quella che ha combinato elementi minerali e li ha resi organici... quante probabilità ci sono che ciò accada, sia accaduto o accadrà su altri pianeti? INFINITE! quante probabilità ci sono che un altro essere vivente da qualche parte nell'oceano di universi si stia ponendo le nostre stesse domande esistenziali? INFINITE! siamo solo numeri, fatti di altri numeri, e se facciamo delle semplificazioni matematiche, scopriremo che tutto alla fine si riduce a 0 e 1...







Sei leopardiana, cara???Un ragionamento simile l'ha fatto anche lui, paragonandoci a degli atomi nell'universo,però la vita gli era cara lo stesso, tant'è vero che non ha mai tentato il suicidio, nonostante le immense sofferenze! Accomunati dalla solidarietà dovrebbero essere gli uomini, è questo che ci porta avanti.Non dico più nulla.
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ELISABETTA

Reg.: 22 Apr 2003
Messaggi: 326
Da: SERAVEZZA (LU)
Inviato: 23-09-2003 17:37  
siiii siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 24-09-2003 00:19  
… seconda parte del natalie pensiero …

Eravamo rimasti alla riduzione dell’universo ad una serie di 0 e 1… Ma come possiamo ridurre a 0 e 1 anche il pensiero umano, i nostri sentimenti, la fantasia e quello che l’uomo crea ogni giorno, film compresi? Come possiamo ridurre tutto a 0 e 1, quando la nostra vita ed il nostro destino dipendono da milioni di fattori esterni e da milioni di decisioni consecutive che prendiamo ‘noi’, esseri pensanti ed in grado di decidere e discernere, da soli e/o in gruppo? Ebbene, il nocciolo della questione non è poi così difficile da spiegare.
Il nostro cervello altro non è che una macchina estremamente sofisticata, fatta di un numero sbalorditivo di neuroni che dialogano tra loro a velocità impressionanti ed in grado di immagazzinare, organizzare, catalogare informazioni su informazioni, creando un database enormemente stratificato e ramificato, costituito dai nostri ‘ricordi’: ricordi delle nostre esperienze di vita, di quello che abbiamo visto, sentito, letto o toccato, ricordi delle decisioni prese da noi o dagli altri, e dei risultati che queste hanno prodotto, ricordi delle nostre interazioni con le persone e con gli oggetti che ci circondano, ricordi del funzionamento delle cose, etc. Tutto viene immagazzinato, elaborato ed usato consciamente o subconsciamente, volontariamente o involontariamente (cervello-cervelletto…), per prendere altre decisioni, per scegliere una parola da dire, per decidere con quale dito premere un tasto, per decidere quale scuola frequentare e cosa fare da grandi, per decidere l’abbinamento dei colori dei nostri vestiti, per decidere se vale la pena vivere e continuare ad alzarsi la mattina… Ma come facciamo ‘tecnicamente’ a prendere una decisione? Come facciamo a fare 2 + 2, ad elaborare in un batter d’occhio le informazioni presenti nel nostro cervello e necessarie a risolvere un problema? Il procedimento è identico a quello che seguirebbe un programma che gira su di un computer, nè più nè meno: le nostre esperienze passate, memorizzate nella nostra memoria, vengono elaborate come una sequenza di cause ed effetti, IF… THEN… ELSE… , proprio come nei programmi per il computer. Ma c’è di più. Come fanno i nostri piccoli neuroni ad immagazzinare le informazioni? Proprio come fanno le memorie di un computer: le informazioni complesse vengono rappresentate con una lunga sequenza di 0 e 1, acceso e spento, on e off. Ogni neurone infatti può avere solo due stadi, 0 e 1, e dialoga con gli altri neuroni tramite impulsi elettromagnetici, proprio come avviene nei cavi del computer: l’impulso equivale ad 1 e l’assenza dell’impulso equivale a 0, on e off, acceso e spento… Tutte le applicazioni di intelligenza artificiale puntano a replicare il funzionamento del cervello umano, e visto il progresso in termini di velocità, potenza di calcolo e miniaturizzazione dei componenti, non è escluso che si riesca, nei prossimi cento anni, a realizzare un cervello meccanico in grado di replicare al 99% le decisioni prese da un cervello umano, in determinate situazioni ambientali.
Cosa succede invece quando ci capita un imprevisto? Come reagiamo quando il problema che bisogna risolvere è nuovo e non si conosce la soluzione? come fa il nostro cervello a fare delle scelte fra più opzioni senza sapere quale sia quella giusta? In questo caso non ci sono ‘esperienze’ che ci possano aiutare: il ‘programma’ presenta, in pratica, delle lacune. Dobbiamo allora ricorrere all’intuito, o meglio ancora all’istinto. L’intuito è facilmente spiegabile: considerando tutte le esperienze già fatte, il nostro cervello elabora una soluzione che ‘in teoria’ dovrebbe risolvere il nuovo problema; in altre parole il nostro cervello non è matematicamente sicuro di risolvere quel determinato problema, ma cerca comunque di prendere la decisione che, secondo i suoi calcoli, si avvicina di più alla ‘probabile’ soluzione. L’istinto invece richiede una spiegazione diversa, che trova il fondamento nell’evoluzione dell’uomo in quanto essere animale. Nel corso dei millenni, la natura ha lentamente, ma inesorabilmente, effettuato una selezione naturale. Solo gli individui più forti, più intelligenti, più veloci, più furbi, più belli (e quindi più appetibili…), più abili a risolvere i problemi, erano e sono tuttora destinati a far sopravvivere i propri geni nelle generazioni successive. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma queste diventano ininfluenti quando si prendono in considerazione periodi lunghi migliaia di anni: prima o poi i geni difettosi vengono rimossi da madre natura. Se all’uomo preistorico si presentava un problema (tipo: attacco di belva feroce…), questo doveva prendere una decisione (scappare, combattere, procurarsi un’arma, allearsi con altri uomini…) per fronteggiare il problema e risolverlo nel ‘migliore dei modi’. Quello che siamo noi oggi non è altro che il frutto di questa evoluzione. Abbiamo ereditato tutto: dalle nostre caratteristiche fisiche, al modo di comportarci socialmente fra i nostri simili, alla grandezza, forma, tipo di funzionamento del nostro cervello. Siamo stati selezionati come le migliori macchine, i migliori ‘programmi’ disponibili per risolvere un problema nuovo ‘nel migliore dei modi’. E l’istinto è proprio questo: le nostre capacità istintive di agire le abbiamo ereditate, sono insite nei meccanismi del nostro cervello, sono il frutto di migliaia di anni di evoluzione e milioni di scelte, giuste o sbagliate, fatte dai nostri antenati ‘nel migliore dei modi disponibile’, secondo il ragionamento seguito da ciascuno, nella sua epoca e nel suo contesto. Quindi, nessuna macchina potrà eguagliare il grado di sofisticazione del cervello umano, semplicemente perché le macchine non si riproducono come gli animali, e non sono quindi in grado di trasmettere alla progenie i progressi acquisiti: al massimo potranno tramandare enormi database, aggiornati di volta in volta, ma non saranno mai in grado di ‘decidere autonomamente’ di modificare la propria struttura fisica e la logica (cioè il programma) seguita per eseguire le istruzioni. Per fare una cosa simile dovrebbero ‘pensare’ di essere obsolete e ‘pensare’ che il modo stesso in cui ‘pensano’ sia obsoleto… e questo, per fortuna, non ha senso (se mi sbaglio, allora stiamo tutti vivendo dentro matrix e non ce ne siamo manco accorti…).
Dunque il nostro cervello è una macchina, perfezionata nel corso dei millenni, allenata a prendere decisioni, sia che si sappia la soluzione (se premo il tasto ‘a’, la lettera ‘a’ comparirà sul monitor), sia che non si sappia la soluzione (tipo quando vai ad un concerto senza biglietto…). Potremmo agire per deduzione, intuito, istinto, calcoli di probabilità, o magari a caso se scegliamo questa opzione (e stiamo per esempio dipingendo un quadro astratto). In tutte le ipotesi ci saranno dei neuroni che cambieranno di stato, 0 e 1, dei segnali tra neuroni, ancora 0 e 1, e degli altri neuroni che registreranno i risultati delle nostre azioni, rendendoli subito disponibili per le elaborazioni successive. E quando i segnali viaggiano in ritardo e/o senza un controllo conscio e/o senza eseguire le istruzioni di un ‘programma’, si producono dei fenomeni affascinanti quali ad esempio i dejavu, le allucinazioni, i sogni… ma questa… è un’altra storia…

tratto da ‘il libro che non scriverò mai’, copyright 2003 by natalie alias lilja4ever


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sara81

Reg.: 11 Set 2003
Messaggi: 159
Da: pistoia (PT)
Inviato: 24-09-2003 09:59  
quote:
In data 2003-09-22 13:21, MRSSTEELE scrive:
sara hai detto una fesseria sei scusata perchè probabilmente nn sei innamorata e nn sei madre... altrimenti ti butteresti sul fuoco per loro.




Forse non mi hai capito... Io dico che è triste sentire dire che la vita di uno senza la vita di un'altro è inutile.
Ognuno deve trovare il suo senso nella vita e crederci, le persone che poi ci siamo ritrovate accanto ( i genitori), le persone che vogliamo avere accanto ( patner, amici) e quelli che procreiamo ci aiutano e insieme a loro scegliamo di fare il nostro percorso... Bisogna quindi domandarsi qual'è il nostro scopo quaggiù. E uno alla fine è normale che faccia di tutto per arrivarci.
Io penso che bisogna avere un minimo di autostima per relazionersi col mondo. Se no si arriva alla dipendenza da altri. E secondo me è partendo dal volersi bene a noi stessi che si creano le relazioni più sane.
Ora però... pensandoci.... forse per i figli questo discorso non vale più di tanto, perchè li veramente qualsiasi genitore non ci penserebbe un secondo... Perchè il figlio è il frutto del loro scopo..... Perchè avere un figlio, lasciare un segno di noi è stato prima ed è ancora lo scopo della maggioranza!!! Meno male!!! Perchè se no nessuno era qua e non avremmo avuto la nostra possibilità!!!! (sfruttiamola bene però eh!!! )
Troppo triste questo discorso...
Mi sono venute in mente troppe cose scrivendo.
Spero però di essere stata chiara.... ehm ehm....dubito!!!!
_________________
La Vita non è un Obbligo, è solo una Breve Opportunità....

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 24-09-2003 10:46  
quote:
In data 2003-09-22 20:52, ginestra scrive:
ogni cosa, ogni essere, qui sulla terra, ha uno scopo.



Ok, ma sentiamo quale! Ovviamente non parliamo di scopi immediati, questo mi sembra scontato. La natura fa andare avanti un ecosistema ed il fine ultimo probabilmente è la sua stessa sopravvivenza, siamo d'accordo. La domanda però riguarda qualcosa di più profondo e intimo. Siamo onesti, non si vive per gli altri, non avrebbe senso. Se fossimo qui solo ed esclusivamente per far star bene gli altri ce ne saremmo già andati tutti da tempo. La teoria booleana di lilja sarà pure giusta, ma non spiega un cazzo! Perchè semplicemente non c'è un cazzo da spiegare. Quando ho detto che la mia vita non ha senso non intendevo dire che non valesse la pena di viverla, quella è una cosa del tutto soggettiva, ognuno si farà i suoi calcoli per conto proprio. Intendevo invece che manca proprio un fine ultimo, un significato da assegnare al tutto... ma non parlavo di me, per Dio, parlavo di tutti!
_________________
Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.

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MRSSTEELE

Reg.: 08 Nov 2002
Messaggi: 10730
Da: Venezia (VE)
Inviato: 24-09-2003 10:48  
quote:
In data 2003-09-24 09:59, sara81 scrive:
quote:
In data 2003-09-22 13:21, MRSSTEELE scrive:
sara hai detto una fesseria sei scusata perchè probabilmente nn sei innamorata e nn sei madre... altrimenti ti butteresti sul fuoco per loro.




Forse non mi hai capito... Io dico che è triste sentire dire che la vita di uno senza la vita di un'altro è inutile.
Ognuno deve trovare il suo senso nella vita e crederci, le persone che poi ci siamo ritrovate accanto ( i genitori), le persone che vogliamo avere accanto ( patner, amici) e quelli che procreiamo ci aiutano e insieme a loro scegliamo di fare il nostro percorso... Bisogna quindi domandarsi qual'è il nostro scopo quaggiù. E uno alla fine è normale che faccia di tutto per arrivarci.
Io penso che bisogna avere un minimo di autostima per relazionersi col mondo. Se no si arriva alla dipendenza da altri. E secondo me è partendo dal volersi bene a noi stessi che si creano le relazioni più sane.
Ora però... pensandoci.... forse per i figli questo discorso non vale più di tanto, perchè li veramente qualsiasi genitore non ci penserebbe un secondo... Perchè il figlio è il frutto del loro scopo..... Perchè avere un figlio, lasciare un segno di noi è stato prima ed è ancora lo scopo della maggioranza!!! Meno male!!! Perchè se no nessuno era qua e non avremmo avuto la nostra possibilità!!!! (sfruttiamola bene però eh!!! )
Troppo triste questo discorso...
Mi sono venute in mente troppe cose scrivendo.
Spero però di essere stata chiara.... ehm ehm....dubito!!!!


si ehm più o meno....
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Oggi è il mio ultimo giorno di vita.

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Sara87

Reg.: 24 Ago 2003
Messaggi: 1433
Da: Italia (CE)
Inviato: 24-09-2003 19:39  
Uao ginestra ma quanti anni hai ? chebello i tuoi figli sono molto fortunati complimenti
_________________
L'infamia ha molte maschere...Nessuna e' piu' pericolosa della maschera della rettitudine!

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