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FilmUP Forum Index > Cinema > Critica il critico > CRITICHIAMO IL CRITICO   
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Autore CRITICHIAMO IL CRITICO
mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 23-10-2006 02:10  
fanculo l'ocr... trascrivo a mano da Metz, un passaggio in cui parla di alcuni vezzi cienfili che diverse volte mi è parso di ravvisare su queste pagine, almeno in 4-5 potrebbero forse riconoscervisi...

"Un'altro caso, altrettanto frequente, è quello delle concezioni cinematografiche che si vogliono teoriche e generali, ma che di fatto non fanno che giustificare un dato tipo di film un tempo amati, e razionalizzare, in un secondo momento, quell'amore. Queste "teorie" sono in buona parte delle estetiche d'autore (di gusto); possono contenere idee di grande portata teorica, ma non è teorica la posizione di colui che scrive: l'enunciato qualche volta è scientifico, ma non lo è mai l'enunciazione. Un fenomeno assai simile, più o meno caricaturale secondo i casi, si può facilmente constatare, e con maggiore ingenuità, in certi giovani cinefili che modificano sostanzialmente la loro opinione di fondo sul cinema, a volte in modo esuberante o drammatico, dopo ogni film che hanno visto e che li ha fortemente affascinati. La nuova teorizzazione risulta ogni volta ritagliata a esatta misura di quell'unico e delizioso film, ed è comunque indispensabile che essa sia sinceramente sentita come "generale", perché sia garantito il vivo piacere dell'istante, procurato dalla visione del film. L'Es non porta in sé il suo Super-Io, non basta essere contenti, o piuttosto, non lo si può essere del tutto se non si è sicuri di esserlo a buon diritto. (Quei teorici del cinema si comportano come quegli uomini che non possono vivere pienamente il loro amore del momento se non lo proiettano in una durata mentale, convincendosi che esso scandirà tutta la loro vita;..."


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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 23-10-2006 02:54  
sì fa abbastanza al caso mio.
mi accade spesso con i film di nuova uscita, raramente o mai con i film del passato (almeno 20-25 anni fa).

ma più che formulare nuove astruse teorie (ma poi io di teorie non ne ho forse ancora mai formulate) modellate sull'ultima visione, sono i film che mi spingono a delle riflessioni che poi estendo a tutta la materia e ai film che ho già visto.
a ogni nuovo ingrediente cambia il sapore di tutto l'impasto.

per questo mi accade il più delle volte con film contemporanei. perché il cinema si è già, da un punto di vista metodologico, abbastanza definito, e quindi riesce ogni giorno a proiettarsi e a guardarsi sempre meglio dall'esterno, in un fuori da sé che poi è sempre più il punto di vista con cui spesso il cinema di oggi si ragiona addosso.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 23-10-2006 03:39  
quote:
In data 2006-10-23 02:10, mescal scrive:
fanculo l'ocr... trascrivo a mano da Metz, un passaggio in cui parla di alcuni vezzi cienfili che diverse volte mi è parso di ravvisare su queste pagine, almeno in 4-5 potrebbero forse riconoscervisi...

"Un'altro caso, altrettanto frequente, è quello delle concezioni cinematografiche che si vogliono teoriche e generali, ma che di fatto non fanno che giustificare un dato tipo di film un tempo amati, e razionalizzare, in un secondo momento, quell'amore. Queste "teorie" sono in buona parte delle estetiche d'autore (di gusto); possono contenere idee di grande portata teorica, ma non è teorica la posizione di colui che scrive: l'enunciato qualche volta è scientifico, ma non lo è mai l'enunciazione. Un fenomeno assai simile, più o meno caricaturale secondo i casi, si può facilmente constatare, e con maggiore ingenuità, in certi giovani cinefili che modificano sostanzialmente la loro opinione di fondo sul cinema, a volte in modo esuberante o drammatico, dopo ogni film che hanno visto e che li ha fortemente affascinati. La nuova teorizzazione risulta ogni volta ritagliata a esatta misura di quell'unico e delizioso film, ed è comunque indispensabile che essa sia sinceramente sentita come "generale", perché sia garantito il vivo piacere dell'istante, procurato dalla visione del film. L'Es non porta in sé il suo Super-Io, non basta essere contenti, o piuttosto, non lo si può essere del tutto se non si è sicuri di esserlo a buon diritto. (Quei teorici del cinema si comportano come quegli uomini che non possono vivere pienamente il loro amore del momento se non lo proiettano in una durata mentale, convincendosi che esso scandirà tutta la loro vita;..."





questo pezzo è bellissimo. quasi quasi ri-apro il mio libro di Metz.
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 24-10-2006 09:51  
quote:
In data 2006-10-23 02:10, mescal scrive:
fanculo l'ocr... trascrivo a mano da Metz, un passaggio in cui parla di alcuni vezzi cienfili che diverse volte mi è parso di ravvisare su queste pagine, almeno in 4-5 potrebbero forse riconoscervisi...

"Un'altro caso, altrettanto frequente, è quello delle concezioni cinematografiche che si vogliono teoriche e generali, ma che di fatto non fanno che giustificare un dato tipo di film un tempo amati, e razionalizzare, in un secondo momento, quell'amore. Queste "teorie" sono in buona parte delle estetiche d'autore (di gusto); possono contenere idee di grande portata teorica, ma non è teorica la posizione di colui che scrive: l'enunciato qualche volta è scientifico, ma non lo è mai l'enunciazione. Un fenomeno assai simile, più o meno caricaturale secondo i casi, si può facilmente constatare, e con maggiore ingenuità, in certi giovani cinefili che modificano sostanzialmente la loro opinione di fondo sul cinema, a volte in modo esuberante o drammatico, dopo ogni film che hanno visto e che li ha fortemente affascinati. La nuova teorizzazione risulta ogni volta ritagliata a esatta misura di quell'unico e delizioso film, ed è comunque indispensabile che essa sia sinceramente sentita come "generale", perché sia garantito il vivo piacere dell'istante, procurato dalla visione del film. L'Es non porta in sé il suo Super-Io, non basta essere contenti, o piuttosto, non lo si può essere del tutto se non si è sicuri di esserlo a buon diritto. (Quei teorici del cinema si comportano come quegli uomini che non possono vivere pienamente il loro amore del momento se non lo proiettano in una durata mentale, convincendosi che esso scandirà tutta la loro vita;..."





Direi che è una bella discesa (the descent) nel subconscio del critico...
_________________
True love waits...

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 24-10-2006 21:59  
quote:
In data 2006-10-24 09:51, Schizobis scrive:
quote:
In data 2006-10-23 02:10, mescal scrive:
fanculo l'ocr... trascrivo a mano da Metz, un passaggio in cui parla di alcuni vezzi cienfili che diverse volte mi è parso di ravvisare su queste pagine, almeno in 4-5 potrebbero forse riconoscervisi...

"Un'altro caso, altrettanto frequente, è quello delle concezioni cinematografiche che si vogliono teoriche e generali, ma che di fatto non fanno che giustificare un dato tipo di film un tempo amati, e razionalizzare, in un secondo momento, quell'amore. Queste "teorie" sono in buona parte delle estetiche d'autore (di gusto); possono contenere idee di grande portata teorica, ma non è teorica la posizione di colui che scrive: l'enunciato qualche volta è scientifico, ma non lo è mai l'enunciazione. Un fenomeno assai simile, più o meno caricaturale secondo i casi, si può facilmente constatare, e con maggiore ingenuità, in certi giovani cinefili che modificano sostanzialmente la loro opinione di fondo sul cinema, a volte in modo esuberante o drammatico, dopo ogni film che hanno visto e che li ha fortemente affascinati. La nuova teorizzazione risulta ogni volta ritagliata a esatta misura di quell'unico e delizioso film, ed è comunque indispensabile che essa sia sinceramente sentita come "generale", perché sia garantito il vivo piacere dell'istante, procurato dalla visione del film. L'Es non porta in sé il suo Super-Io, non basta essere contenti, o piuttosto, non lo si può essere del tutto se non si è sicuri di esserlo a buon diritto. (Quei teorici del cinema si comportano come quegli uomini che non possono vivere pienamente il loro amore del momento se non lo proiettano in una durata mentale, convincendosi che esso scandirà tutta la loro vita;..."





Direi che è una bella discesa (the descent) nel subconscio del critico...




e comunque Metz ha semplicemente esplicato una cosa che dovrebbe essere ovvia a tutti, soprattutto contro quei bigotti che credono ancora di essere i demiurghi della verità celata del subconscio cinematografico. un motivo in più per liquidarli con un bel "fottiti".
_________________
"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 25-10-2006 00:43  
quote:
In data 2006-10-24 21:59, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2006-10-24 09:51, Schizobis scrive:
quote:
In data 2006-10-23 02:10, mescal scrive:
fanculo l'ocr... trascrivo a mano da Metz, un passaggio in cui parla di alcuni vezzi cienfili che diverse volte mi è parso di ravvisare su queste pagine, almeno in 4-5 potrebbero forse riconoscervisi...

"Un'altro caso, altrettanto frequente, è quello delle concezioni cinematografiche che si vogliono teoriche e generali, ma che di fatto non fanno che giustificare un dato tipo di film un tempo amati, e razionalizzare, in un secondo momento, quell'amore. Queste "teorie" sono in buona parte delle estetiche d'autore (di gusto); possono contenere idee di grande portata teorica, ma non è teorica la posizione di colui che scrive: l'enunciato qualche volta è scientifico, ma non lo è mai l'enunciazione. Un fenomeno assai simile, più o meno caricaturale secondo i casi, si può facilmente constatare, e con maggiore ingenuità, in certi giovani cinefili che modificano sostanzialmente la loro opinione di fondo sul cinema, a volte in modo esuberante o drammatico, dopo ogni film che hanno visto e che li ha fortemente affascinati. La nuova teorizzazione risulta ogni volta ritagliata a esatta misura di quell'unico e delizioso film, ed è comunque indispensabile che essa sia sinceramente sentita come "generale", perché sia garantito il vivo piacere dell'istante, procurato dalla visione del film. L'Es non porta in sé il suo Super-Io, non basta essere contenti, o piuttosto, non lo si può essere del tutto se non si è sicuri di esserlo a buon diritto. (Quei teorici del cinema si comportano come quegli uomini che non possono vivere pienamente il loro amore del momento se non lo proiettano in una durata mentale, convincendosi che esso scandirà tutta la loro vita;..."





Direi che è una bella discesa (the descent) nel subconscio del critico...




e comunque Metz ha semplicemente esplicato una cosa che dovrebbe essere ovvia a tutti, soprattutto contro quei bigotti che credono ancora di essere i demiurghi della verità celata del subconscio cinematografico. un motivo in più per liquidarli con un bel "fottiti".




ma se tu sei il capofila!
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-10-2006 01:29  
ahah ma infatti!
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 25-10-2006 02:10  
si? non pensavo a dire il vero. però se la mettete così, amen. si vede che mi sono posto male. in verità liquido tutto col relativismo assoluto.
_________________
"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-10-2006 03:17  
epperò ti sei mandato affanculo da solo.
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 25-10-2006 10:38  
non penso.
poi vabbè che ci sono ancora babbei che credono seriamente in una pseudo visione-oggettivizzante del cinema.
ed è l'errore più grande dei giovani(enon) giustizieri di oggi. dunque non si compiono errori di giudizi diretti, bensì di approccio col cinema, con la natura (relativa) della percezione cinema.

_________________
http://www.positifcinema.com/

[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 25-10-2006 alle 10:40 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-10-2006 11:59  
Che il cinema sia oggetto esterno o no, non mi importa, che il cinema venga vissuto come l'oggetto delle proprie immagini soggettive, ancora non mi importa...
Dovrebbe non importare anche te non fosse altro per il fatto che così sarebbe l'unico modo per evitare di esserti mandato affanculo.
_________________
Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 25-10-2006 alle 17:04 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 25-10-2006 18:53  
Ma Ahsaas tutto sommato non mi sembra rientrare in questo tipo di discorso... esprime i propri giudizi in maniera molto forte, netta e partigiana, ma raramente lo vedo troncare una discussione affermando che ciò che lui afferma è oggettivo, mentre quelle degli altri sono solo opinioni...
Io credo (anche perchè ho letto pezzi successivi del libro, che lo fanno capire meglio) che Metz non si riferisse solo alle posizione di critici e cinefili che ammantano di pretese di oggettività i propri tentativi di costruzione di un'estetica di riferimento, ma si riferisse anche al tipo di teoria che era venuta prima di lui, ad esempio a Bazin...
Bazin ha costruito un'estetica del cinema in sè affascinante, ma nei suoi scritti pretende di aver colto la natura intrinseca e prfonda del mezzo, quindi realizza una commistione tra studio critico del cinema, che dovrebbe essere diretto alla formulazione di un'estetica, basata sul gusto, e che è fondamentalmente una scelta di campo tra più opzioni posssibili, e studio teorico-scientifico del cinema, che consiste semplicemente nell'osservazione dei film, nell'individuazione del modo in cui funzionano (che cos'è il montaggio, come funziona, come è organizzata un'inquadratura o una sequenza)... Metz critica il fatto che studiosi come Bazin e i suoi successori facciano la prima cosa, spacciandola talvolta per la seconda, e per parte sua si propone di svolgere il secondo tipo di studio, oggettivo e scientifico, senza commistioni con gi studi del primo tipo, quindi senza dare alcuna valutazione critica riguardo agli oggetti di studio.
In pratica un critico guarda un film di Bergman e uno di Chuck Norris, stabilendo se siano buoni, quale sia il migliore tra i due e perchè, in base a una serie di priorità estetiche che egli stesso ha stabilito, mentre un teorico alla Metz li guarda entrambi semplicemente per trovare delle leggi che spieghino il funzionamento di entrambi, dal punto di vista della narrazione, della linguisticità, del montaggio, del rapporto psicologico dello spettatore ecc., in maniera non diversa da un chimico che studia le proprietà dei metalli o da un etologo che osserva il comportamento di alcune specie di mammiferi...

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 25-10-2006 22:34  
quote:
In data 2006-10-25 11:59, Tristam scrive:
Che il cinema sia oggetto esterno o no, non mi importa, che il cinema venga vissuto come l'oggetto delle proprie immagini soggettive, ancora non mi importa...
_________________
Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 25-10-2006 alle 17:04 ]



e perdio, di che cazzo t'importa allora? di importi vero? ecco, si. forse fai pure bene, ma spero seriamente che tu non parlavi così quando insegnavi cinema a milano. perchè se c'è una prima cosa da capire nel Cinema è proprio la mancanza di un'universalità approcciativa, e che ognuno dev'essere libero di seguire la propria vocazione e la propria idea cinematografica, basta che si rimane nella propria coerenza di giudizi.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 25-10-2006 22:39  
quote:
In data 2006-10-25 18:53, mescal scrive:
ma raramente lo vedo troncare una discussione affermando che ciò che lui afferma è oggettivo, mentre quelle degli altri sono solo opinioni...




questo lo faccio pure in questo forum. giusto per sboronia collettiva che dovrebbe essere presa per quella che è. in verità penso di essere la persona più mentalmente aperta in fatto di cinema (o meglio ancora: di approcci col cinema), e persone con cui converso di cinema al di fuori di questo forum possono tranquillamente confermare.
ecco si, forse semplicemente con gl'anni sono diventato più rispettoso e più consapevole dell'incoglibilità totale dei (multi)linguaggi cinematografici, e penso che in questo ho raggiunto già un bel primo traguardo nel capire qu'est ce-que c'est le cinema.

_________________
http://www.positifcinema.com/

[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 25-10-2006 alle 22:40 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-10-2006 22:41  
non si può rimanere coerenti nei propri giudizi, perchè attraversare il cinema implica per sua natura un cambiamento di se stessi e conseguentemente nell'approcciarsi al cinema.
Personalmente 2 anni fa avevo idee completamente diverse su molto cinema che adesso reputo fondamentale. Ma vedi anche i tuoi giudizi e affetti su Tsai Ming-Liang.
Proprio quello che sto dicendo è che l'oggettivazione stessa prevede una approccio personale e diverso da persona a persona, ma non la considero in sè un problema. A scuola si insegna modi di vedere il film, anzi... modi per poter iniziare a vedere il film. Le idde non si formano in un semestre bisogna almeno lavorare per svariati anni.
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