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Autore Elezioni USA. Perchè Kerry non ha ancora un vantaggio decisivo
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 08-09-2004 16:06  
Ero rimasto indietro a questo articolo

...


Kerry all'attacco


IL FOGLIO, 14 aprile 2004

Una strategia per l'Iraq, si intitola così l'articolo scritto ieri sul Washington Post dal candidato democratico anti Bush, John Kerry. Il senatore del Massachussetts, cioè la speranza del centrosinistra europeo, non è uno Zapatero né uno del correntone né un riformista pentito. Kerry è più simile a Tony Blair che a Massimo D'Alema. A suo tempo votò per la guerra in Iraq, mentre ora che la coalizione si trova in difficoltà non scarica le responsabilità sul suo avversario. Kerry invece tiene a sottolineare che sta sul fronte della sinistra antifascista, dalla parte di chi non cede alla minaccia del nemico: "Gli estremisti che attaccano le nostre forze devono sapere che non riusciranno a dividere l'America né a fiaccare la determinazione americana né a costringere un ritiro prematuro delle truppe degli Stati Uniti. Il nostro paese è impegnato ad aiutare gli iracheni per costruire una società stabile, pacifica e pluralista. Non importa chi sarà eletto presidente a novembre, in ogni caso noi continueremo questa missione". Per fare questo, e per ridurre al minimo le possibilità di fallimento, Kerry scrive che "dobbiamo usare completamente le risorse che abbiamo. Se i nostri comandanti militari chiedono più truppe, dobbiamo mandargliele".

continua su
http://www.ilfoglio.it/uploads/camillo/kerryattacco.html
.

Ma poi con una breve ricerca ho trovato un Kerry di opinioni diverse (strano di solito è così coerente)

Pagine di Difesa, 9 agosto 2004


Il candidato democratico alle elezioni presidenziali americane, John Kerry, ha affermato che potrebbe ridurre in modo significativo il numero delle truppe in Iraq entro un anno. L'affermazione ha generato una rapida e perentoria risposta dalla Casa Bianca.

Kerry ha fatto la dichiarazione durante una intervista radiofonica venerdì scorso durante una fase di campagna elettorale condotta nello stato del Missouri. "Io credo che entro un anno - ha detto il candidato democratico - potremo ridurre in modo significativo le forze americane in Iraq, questo è il mio piano.

Immediata la risposta della Casa Bianca. Il capo dello staff del presidente Bush, Andrew Card, ha risposto: "Questo tipo di decisioni devono essere prese sulla base delle valutazioni dei comandanti militari sul terreno e io ho i miei dubbi che il senatore Kerry possa avere informazioni dirette dai comandanti militari".

Card, in viaggio con Bush nel New Hampshire, ha aggiunto: "Il presidente non prenderà decisioni in base a quello che si ritiene debba essere il livello delle truppe ma in base a quello che i comandanti sul campo suggeriscono".

I soldati attualmente schierati in Iraq sono circa 138.000 e il periodo di permanenza è stato allungato, anche a causa della sanguinosa reazione degli insorti che impegnano giornalmente le truppe americane in combattimento.

Il senatore Kerry sostiene che l'attuale amministrazione americana non ha dato il giusto spazio alla diplomazia e per questo l'America sta pagando un prezzo molto elevato, sia in termini di vite umane sia in termini di soldi che escono dalle tasche dei contribuenti per il sostegno della campagna militare.

Fonte: Reuters
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 08-09-2004 16:10  
L'ho letto nei sottotitoli del Tg,e ne sono rimasta delusa.Ma diamo credito al 50% alle chiacchiere dei giornalisti,a questo punto non mi fido di niente e nessuno più.
Non chiedermi quale Tg poiché li guardo un po' tutti, saltellando qua e là.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 08-09-2004 16:12  
Delusa?? Pensavo che a te interessasse il ritiro USA dall'Iraq. Pensi che quattro anni siano troppi?

Cmq coi sottotitoli credo ci sia solo il TG2

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ADRIANOOOOOOOO!!!!!!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 08-09-2004 alle 16:13 ]

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 08-09-2004 16:15  
Non girà la frittata, Iper, sono delusa perché credevo ci volesse minor tempo!
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 08-09-2004 16:19  
francamente a vedere l'iraq oggi il tempo stimato per la pacificazione mi sembra tendere ad infinito. Se mi dicono che tra quattro anni l'Iraq sarà un paese democratico e stabile (non credo che altrimenti bisognerebbe andaarsene e non credo lo pensi nemmeno kerry) francamente la prendo per una bella notizia.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2004 09:01  
Mentre il "Financial Times" titola in maniera incredibile "se si votasse oggi Bush perderebbe" per poi specificare nell'articolo di aver intervistato persone appartenenti a 30 paesi del mondo, AbC fa un nuovo sondaggio e Bush ottiene il 52% dei voti Kerry solo il 43%.

Sarà decisivo questo vantaggio? Può anche darsi di no visto che essendosi appena conclusa la convention dei Repubblicani la popolarità di Bush dovrebbe essere al massimo possibile.
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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 10-09-2004 16:31  
In realtà, alcuni giornali dicono che, essendo l'Ameirca in un clima di paura collettiva, per ironia della sorte(o forse della politica?)Bush potrebbe vincere le elezioni, perché considerato l'uomo capace di difendere il paese dal terrorismo.Non capisco, francamente, come si possa considerare un uomo simile un angelo custode.
Spero che gli americani abbiano almeno un filo di criterio raziocinante.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 10-09-2004 16:39  
Ginestra preferisci un comandante fermo e deciso (e magari è solo lentezza mentale) o uno che cambia idea ogni cinque minuti?

Credo che Kerry semplicemente si stia dando da solo la zappa sui piedi. Ciò non toglie che potrebbe essere molto migliore e più intelligente di Bush.

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ADRIANOOOOOOOO!!!!!!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 10-09-2004 alle 16:41 ]

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 10-09-2004 17:53  
Credimi, non me ne può fregare più di tanto, si tengano il presidente che desiderano, basta che non vengano a coinvolgere anche noi.Il risultato di questa inutile guerra è stato l'aver spaccato in due l'Europa, e questo non mi piace affatto, abbiamo già tanti problemi da risolvere noi, che uno in più viene solo a sconquassare la già traballante barca dell'UE.
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maltese

Reg.: 22 Feb 2004
Messaggi: 361
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 11-09-2004 12:05  
Il fatto è che gli attacchi degli ultimi tempi alla figura di Kerry hanno costretto i democratici ad una convention "poco aggressiva" per non perdere il voto dei moderati. Si è parlato solo di argomenti poco rilevanti e tutto sommato noiosi, credendo che il film di Moore e l'esito della guerra in Iraq bastassero a screditare Bush. Il risultato è stato che Kerry è apparso agli occhi degli americani come un candidato molto indeciso. A questo punto per i repubblicani è stato relativamente facile durante la loro convention attaccare Kerry e screditarlo ulteriormente. Tutto sommato se Kerry non è in vantaggio la colpa è solo sua e dei democratici che hanno fatto il gioco di Bush.
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-Cos'hai fatto in tutti questi anni Noodles?
-Sono andato a letto presto.

C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 11-09-2004 12:15  
quote:
In data 2004-09-11 12:05, maltese scrive:
Il fatto è che gli attacchi degli ultimi tempi alla figura di Kerry hanno costretto i democratici ad una convention "poco aggressiva" per non perdere il voto dei moderati. Si è parlato solo di argomenti poco rilevanti e tutto sommato noiosi, credendo che il film di Moore e l'esito della guerra in Iraq bastassero a screditare Bush. Il risultato è stato che Kerry è apparso agli occhi degli americani come un candidato molto indeciso. A questo punto per i repubblicani è stato relativamente facile durante la loro convention attaccare Kerry e screditarlo ulteriormente. Tutto sommato se Kerry non è in vantaggio la colpa è solo sua e dei democratici che hanno fatto il gioco di Bush.




Bisognerebbe vedere anche cosa c'è dietro di loro, tutto l'apparato politico che appoggia gli aspiranti presidenti.Non dimentichiamo che in "alto loco", nascosto ai più, si decidono le sorti di chi deve comandare il paese.I cosiddetti uomini invisibili, i veri padroni della situazione.
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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 11-09-2004 12:18  
Bush è stato eletto, con quella mirabile forzatura e broglio elettorale, perché già era stata decisa a priori la guerra in Iraq, dunque Gore, mi pare si chiami così l'ex avversario, non era previsto nei piani di preparazione bellica.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 03-10-2004 11:36  
aggiornamento

John Kerry ha vinto il primo vero test della corsa alla Casa Bianca, il confronto televisivo di 90 minuti con "Mr President", apparendo più convincente di un George W. Bush messo sulla difensiva sul tema più controverso di questi ultimi mesi: la decisione di invadere l'Iraq. Kerry è entrato nella sala sapendo di giocarsi l'ultima carta per puntare alla presidenza, dopo una campagna che non ha mai dato l'impressione di accendersi veramente, culminata pochi giorni fa nella decisione, che per molti sembrava suonare come una campana a morto, di interrompere i propri spot televisivi in quattro stati (Arizona, Arkansas, Louisiana e Missouri) che in precedenza i Democratici speravano di poter sottrarre a George W. Bush, ma che solo 24 ore fa apparivano ormai saldamente nelle mani del presidente uscente, tanto da convincere Kerry che non valeva la pena di sostenere ulteriormente il costo della costosa campagna pubblicitaria.

L'impressione a caldo dopo il primo dei tre dibattiti televisivi (gli altri due saranno l'8 e il 13 ottobre, mentre il 5 ottobre si sfideranno i due vice, Dick Cheney e John Edwards) è che Kerry sia finalmente riuscito a "presentarsi" ai suoi potenziali elettori, apparendo determinato e mettendo più volte sulla difensiva Bush, la cui decisione di invadere l'Iraq è stata definita da Kerry "un colossale errore di giudizio". Meno incisiva la risposta del presidente in carica: "l'America e il mondo sono più sicuri con Saddam Hussein seduto in una cella". Sullo sfondo rimane, per ora, il dibattito economico, anche se sarà questo probabilmente il tema che farà la differenza, tanto che su di esso si incentrerà il terzo e probabilmente decisivo scontro tra i due candidati (il secondo sarà un dibattito "aperto" senza un tema guida).

Intanto i primi sondaggi mostrano un Kerry in rimonta: secondo un sondaggio online effettuato dal Wall Street Journal, il 71% degli americani ritiene che il candidato democratico abbia vinto il confronto mentre il 23% dà la vittoria a Bush e solo il 5% ritiene il dibattito chiuso in sostanziale pareggio. Più equilibrato l'esito di un altro sondaggio, curato dalla Cbs News & Knowledge Networks, che dà a Kerry il 44% di preferenze contro il 26% per Bush. In questo caso il 30% degli intervistati giudica il match chiuso in parità.
L'attenzione di Wall Street e degli analisti tornerà ora alle rilevazioni sulla preferenza nei grandi "swinging state" che potrebbero fare la differenza. Gli ultimi dati mostrano in Florida (27 voti elettorali) un testa a testa, con Bush e Kerry entrambi al 49% delle preferenze, mentre nell'Oregon (7 voti) i candidati sono entrambi al 47% e nel New Mexico (5 voti) oscillano intorno al 48% entrambi.
Gore sembra ormai prossimo ad aggiudicarsi la Pennsylvania (21 voti), staccando Bush col 51% delle preferenze contro il 46%, mentre "Mr President" si prende una rivincita in Arkansas, Missouri e Colorado, che potrebbero dagli in tutto 26 voti. Numeri e intenzioni che però in queste ore sono quanto mai volatili ed impediscono a candidati e commentatori di piantare bandierine colorate sulle cartine geografiche.

Così probabilmente anche Wall Street preferirà nelle prossime settimane seguire da vicino l'evolversi della situazione, mantenendo però il freno a mano tirato per non farsi prendere anzitempo da un'eccessiva euforia o da un'ingiustificata depressione. Sempre che petrolio, dati macro e trimestrali non tornino a reclamare la consueta attenzione di trader e analisti.

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Da televideo si apprende che Kerry in un ultimo sondaggio guida ora per 47 a 45.
su RCP la situazione dei vari stati è ancora ferma

http://www.realclearpolitics.com/Presidential_04/RCP_EC.html



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Torvald

Reg.: 02 Apr 2004
Messaggi: 255
Da: Bonea (BN)
Inviato: 03-10-2004 11:54  
Dal sondaggio di Newsweek di ieri (sulle intenzioni di voto, non su chi avesse 'vinto' il dibattito), emerge (con la conta dei rappresentanti) che i democratici passano in vantaggio 265 a 259 dai precedenti 257 a 270 (per essere eletti ne occorrono 270 rappresentanti; nei rimanenti Stati il margine di indecisione è troppo forte per trarre giudizi)
_________________
Se vuoi il massimo devi essere pronto a pagare il massimo ...

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 15-10-2004 11:15  
Dopo i dibattiti Kerry è in nettissima rimonta.
La gara si fa per la prima volta incerta.
Su
http://www.realclearpolitics.com/Presidential_04/RCP_EC.html
la conta dei grandi elettori dice
Bush 264
Kerry 237
Pari 37

Ma anche negli stati pari Kerry è in leggerissimo vantaggio. Quindi non è troppo complicato per lui arrivare al 2 novembre ai 270 voti necessari. A meno di sorprese negative

Questo sito fa una media pesata di molti dei sondaggi commissionati da altri giornali. Non è detto che ci prenda in assoluto. Visto che gli indecisi in america oscillano tra il 7 e il 15%. Importantissimo a quanto pare è il lavoro porta a porta degli attivisti. Bush con le sue posizioni sull'aborto dovrebbe poter contare sui cattolici e su circa 4milini di Evangelici che nel 2000 a quel che pare si astennero dal voto.
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