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qualcuno mi traduce Monicelli? |
lilja4ever ex "natalie73"
 Reg.: 23 Ago 2003 Messaggi: 1872 Da: este (PD)
| Inviato: 23-09-2004 23:58 |
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che ha detto qua? ho avuto una giornata pesante, me lo traducete per favore? soprattutto sto pezzo:
''Si sceglie di fare cinema quando si capisce che non c'e' abbastanza talento per diventare musicista, scrittore, pittore o danzatore''
grazie ragazzi. |
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stilgar
 Reg.: 12 Nov 2001 Messaggi: 4999 Da: castelgiorgio (TR)
| Inviato: 24-09-2004 03:33 |
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Beh credo che quella frase si riferisse al fatto che molti registi (Hawks, Leone...) si sono sempre considerati degli artigiani, il cui scopo era mettere in scena una vicenda, in una parola, raccontare.
Non si considerano dei veri e propri artisti.
Infatti in quell'intervista Monicelli afferma che oggi troppo spesso si fanno film che non riguardano la realtà. Sul fatto che poi si possa concordare o meno con Monicelli, ci sarebbe da discutere. Io non sono d'accordo per esempio.
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Profundis - L'anima nera della rete |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-09-2004 07:32 |
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DonVito ex "quentin83"
 Reg.: 14 Gen 2004 Messaggi: 11488 Da: torino (TO)
| Inviato: 24-09-2004 11:13 |
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quote: In data 2004-09-24 07:32, gatsby scrive:
che troppi sono registi improvvisati, che magrai provengono da altre discipline, o cercano di fare nel cinema un travaso delle suddette.
Io la vedo molto più semplice come interpretazione.
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quoto....penso che la giusta interpretazione sia quella di gatsby...è più che altro una frecciata ai vari muccino, veronesi e compagnia....
_________________ Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?" |
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 24-09-2004 13:06 |
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No, non sono affatto d'accordo con la vostra interpretazione. Monicelli a mio giudizio ha detto qualcosa di assai più profondo e cioè ha cercato di discutere l'essenza del cinema in sé, con la sua inarrivabile modestia.
D'accordo, la frase è estrapolata da un contesto, ma dire : ''Si sceglie di fare cinema quando si capisce che non c'e' abbastanza talento per diventare musicista, scrittore, pittore o danzatore'' significa anzitutto dare una definizione di cinema, che non è altro che l'insieme di tutti questi elementi (musica, scrittura, pittura e danza). Ecco allora che il regista è una persona non completamente specializzata in una singola forma artistica, ma si accinge a mescolare tutti gli ingredienti, offrendo un prodotto finale misto, impuro.
Un musicista eccellente che si concentra solo sulla musica per 50 anni sarà probabilmente un conoscitore della materia più avanzato rispetto a un regista che deve spesso occuparsi di mille altri aspetti (riprese, direzione delle interpretazioni, doppiaggi, fotografia, montaggio, a volte persino della produzione, della distribuzione ecc. ).
Monicelli, regista vero e immenso, si rende conto dei propri limiti specifici nelle singole forme artistiche. E solo chi arriva a comprendere qualcosa di una determinata materia si rende conto dei propri limiti. Monicelli quando legge uno scrittore specialista si rende conto che c'è chi scrive meglio di lui. Quando guarda una fotografia di uno specialista si rende conto che c'è chi fotografa meglio di lui. Alla stessa maniera il pittore e il fotografo che si dilettano a usare la cinepresa dovrebbero rendersi conto dell'immensità di Monicelli all'interno del mondo del cinema.
[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 24-09-2004 alle 13:14 ] |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-09-2004 13:31 |
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Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 24-09-2004 14:02 |
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Penso che Gasby in sostanza abbia ragione..
anche se non sono molto d'accordo con quello che dice Monicelli.
Non credo che chi prende il cinema come ripiego (perchè sfortunato o impreparato in altre discipline) riesca ad avere successo, o comunque riesca a presentare un film a Venezia (perchè da qui è partito il discorso)
Quello dell'arte (e con arte raggruppo cinema, pittura, fotografia, danza..ecc) è un mondo che ti succhia l'anima..ti spreme, ti estranea dalla realtà e non ti permette ripensamenti o esitazioni..
non è ammesso "ripiegare"..come dice Monicelli.
Resto altrettanto convinto che il "non parlare della realtà"..non sia assolutamente un limite o una colpa per arte cinematografica.
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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