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Autore The Black Dahlia - >De Palma
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 08-10-2006 23:17  
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In data 2006-10-08 20:16, Midknight scrive:
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In data 2006-10-08 15:56, AlZayd scrive:
Vorrei rivedere la Dalia, in sala, ma ho un timore quai panico del doppiaggio...

Letto il post di Saeros.., mi ha convinto.

Barbara usanza, anche se siamo migliori doppiatori del mondo -il che sotto certi aspetti è ancora peggio - non c'è genio del doppiaggio che possa restituire la vera voce, il timbro, l'inflessione, la musicalità - ma la passione - del "declamato" originale.




Mi sa che è la prima volta che sono daccordissimo con te




Varrebbe la pena di festeggiare allora. Ma non mi posso permettere lo champagne, quindi, o offri tu, o ti devi accontentare di tre quarti di vino paesano e una gassosa...
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 08-10-2006 23:39  
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In data 2006-10-08 17:20, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 17:15, AlZayd scrive:
Ma che vuol dire post-cinema? Soprattutto posto in relazione con Femme Fatale? Per me sono etichette masturbatorie. Gervasini non parla del film, lo caccia dentro lo stampino degli slogan.




rientra in un ragionamento che per molti versi condivido...
poi se posto il resto della recensione sarà chiaro.
si può considerarlo nel senso di "dopo il cinema", ma anche in relazione al concetto di postmoderno... può darsi che sia una masturbazione intellettuale, ma si basa su riflessioni che affiorano abbastanza lampanti guardando al panorama cinematografico attuale...



Dopo cinema? Diciamo più semplicemente che il cinema "ante cinema" era più ficcate del cinema "postmoderno" che poi non è vero perchè noi spesso parliamo solo del cinema che ci fanno vedere. Io ogni tanto provo ad allungare l'occhio e mi rendo conto che il cinema è il cinema, senza ante e senza post... Come le guerre che per quanto ci sforziamo a dire anteguuerra o post bellico, in realtà non finiscono mai. Sono semmai diverse, ma non catalogabili, a mio avviso, con queste etichette da "addetti ai lavori" di cui possiamo tranquillamente fare a meno noi spettatori paganti...
Io al massimo mi sentirei di dividere le stagioni del cinema in: muto (antico) - classico - moderno - contemporaneo.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 11-10-2006 16:51  
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In data 2006-10-08 13:46, TesPatton scrive:
quote:
In data 2006-10-06 17:01, Schizobis scrive:
Ma a me Femme Fatale non mi è dispiaciuto affatto.
Sono troppo fan?????







Sono anche io una grande fan di De Palma ma Femme Fatale non sono riuscita a farmelo piacere. Sai cosa, ho trovato fuori luogo Banderas.




A parte Banderas, su cui condivido le riserve, Femme Fatale è un coraggioso tentativo di dire qualcosa di nuovo trattando un argomento abusato.
La citazione della "Fiamma del Peccato" di Billy Wilder funziona proprio all'inizio da detonatore, sovvertendo e distruggendo certi clichè, rifondando il genere.
Se vuoi vedere il mio commento per intero è qui:
http://forumfilmup.leonardo.it/forum/viewtopic.php?mode=viewtopic&topic=6533&forum=4&start=30

[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 11-10-2006 alle 16:58 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 11-10-2006 20:38  
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In data 2006-10-11 16:51, Schizobis scrive:
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In data 2006-10-08 13:46, TesPatton scrive:
quote:
In data 2006-10-06 17:01, Schizobis scrive:
Ma a me Femme Fatale non mi è dispiaciuto affatto.
Sono troppo fan?????







Sono anche io una grande fan di De Palma ma Femme Fatale non sono riuscita a farmelo piacere. Sai cosa, ho trovato fuori luogo Banderas.




A parte Banderas, su cui condivido le riserve, Femme Fatale è un coraggioso tentativo di dire qualcosa di nuovo trattando un argomento abusato.
La citazione della "Fiamma del Peccato" di Billy Wilder funziona proprio all'inizio da detonatore, sovvertendo e distruggendo certi clichè, rifondando il genere.
Se vuoi vedere il mio commento per intero è qui:
http://forumfilmup.leonardo.it/forum/viewtopic.php?mode=viewtopic&topic=6533&forum=4&start=30

[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 11-10-2006 alle 16:58 ]



Una "citazione", anche bella, non fa primavera. Per il resto F.F. non ha nulla in comune con la Fiamma.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 12-10-2006 08:33  
Infatti la citazione funge da detonatore.
Nel film viene distrutto il concetto di noir classico, sovvertendo ogni regola.
E' vero che De Palma proprio in questo film esagera nella destrutturazione della forma ma è anche vero che il risultato finale è, a mio personale giudizio, affascinante e rivoluzionario.
La stessa scena dello streap tease che la maggior parte dei critici ha bollato come "inutile" e "superfluea" è, sempre a mio modo di vedere, una summa della poetica guardare e d essere guardati mentre si guarda,da sempre presente nel cinema di De Palma.
Sto andando off topic forse, ma anche in Black dahlia, il vojeurismo di Hartnett sui filmini della Black Dhalia è un momento della rivelazione della realtà.
_________________
True love waits...

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 12-10-2006 15:25  
scusate, dal momento che il mio cinema non ha più in cartellone qusto film, qualcuno sa dirmi molto indicativamente quando uscirà in dvd?

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 12-10-2006 17:31  
il dvd tra qualch mese.
ma in internet gira. Io l'avevo in due parti, ma l'ho buttato via perchè la qualità faceva cacare
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 12-10-2006 20:12  
quote:
In data 2006-10-12 17:31, Tristam scrive:
il dvd tra qualch mese.
ma in internet gira. Io l'avevo in due parti, ma l'ho buttato via perchè la qualità faceva cacare



quindi diciamo gennaio-febbraio?
cmq credo che fra un mesetto anche su internet si torverà una versione decente!
thanks!

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-10-2006 00:51  
quote:
In data 2006-10-12 20:12, Ayrtonit scrive:
quote:
In data 2006-10-12 17:31, Tristam scrive:
il dvd tra qualch mese.
ma in internet gira. Io l'avevo in due parti, ma l'ho buttato via perchè la qualità faceva cacare



quindi diciamo gennaio-febbraio?
cmq credo che fra un mesetto anche su internet si torverà una versione decente!
thanks!





Spero che tu lo veda il più tradi possibile....


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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-10-2006 01:18  
quote:
In data 2006-10-12 08:33, Schizobis scrive:
Infatti la citazione funge da detonatore.
Nel film viene distrutto il concetto di noir classico, sovvertendo ogni regola.
E' vero che De Palma proprio in questo film esagera nella destrutturazione della forma ma è anche vero che il risultato finale è, a mio personale giudizio, affascinante e rivoluzionario.
La stessa scena dello streap tease che la maggior parte dei critici ha bollato come "inutile" e "superfluea" è, sempre a mio modo di vedere, una summa della poetica guardare e d essere guardati mentre si guarda,da sempre presente nel cinema di De Palma.
Sto andando off topic forse, ma anche in Black dahlia, il vojeurismo di Hartnett sui filmini della Black Dhalia è un momento della rivelazione della realtà.




Mi sembra di ricordare che la destrutturalizzazione del concetto del noir classico sia avvenuta molti anni fa, anche con la Nouvelle Vague, incluso, subito prima, colui che alcuni "colleghi" ritengono sia l'iniziatore di quell'onda: il grande Melville! In america abbiamo molti altri esempi di come ti "rileggo il genere", risalenti agli anni '70: Altman (Il lungo addio, dove c'è E. Gould, assai diverso da quel Cary Grant che Chandler avrebbe voluto..), ed anche Marlowe, il poliziotto privato, di Dick Richards, tanto per citare qualche film apparentemente sulla scia del "classico" che invece "destutturano sul piano sia della forma che dei risvolti "filosofici". La sovversione delle regole è dunque avvenuta molto prima di F.F. Giusto ciò che dici sulla scena dello streap tease, ma non è certo nuovo in De Palma (grande "revisore" del noir classico, con film di molto precedenti a F.F.), salvo che stavolta, a mio avviso, è davvero "plasticamente", "espressivamente", stilisticamente parlando, assai brutta e scontata, patinata. Resta solo l'ombra del turgido eros depalmiano, grazie anche alla coppia di interpreti privi di ogni densità espressiva. Non parlerei di rivoluzione, ma di un film assai modesto, inutilmente contorto, con una tecnica "di maniera".
Il recupero di De Palma, per restare in tema.., avviene con la Dalia.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 13-10-2006 alle 01:25 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 13-10-2006 02:41  
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In data 2006-10-08 23:39, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-08 17:20, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 17:15, AlZayd scrive:
Ma che vuol dire post-cinema? Soprattutto posto in relazione con Femme Fatale? Per me sono etichette masturbatorie. Gervasini non parla del film, lo caccia dentro lo stampino degli slogan.




rientra in un ragionamento che per molti versi condivido...
poi se posto il resto della recensione sarà chiaro.
si può considerarlo nel senso di "dopo il cinema", ma anche in relazione al concetto di postmoderno... può darsi che sia una masturbazione intellettuale, ma si basa su riflessioni che affiorano abbastanza lampanti guardando al panorama cinematografico attuale...



Dopo cinema? Diciamo più semplicemente che il cinema "ante cinema" era più ficcate del cinema "postmoderno" che poi non è vero perchè noi spesso parliamo solo del cinema che ci fanno vedere. Io ogni tanto provo ad allungare l'occhio e mi rendo conto che il cinema è il cinema, senza ante e senza post... Come le guerre che per quanto ci sforziamo a dire anteguuerra o post bellico, in realtà non finiscono mai. Sono semmai diverse, ma non catalogabili, a mio avviso, con queste etichette da "addetti ai lavori" di cui possiamo tranquillamente fare a meno noi spettatori paganti...
Io al massimo mi sentirei di dividere le stagioni del cinema in: muto (antico) - classico - moderno - contemporaneo.



mah, io non credo più che ci siano oasi esenti da determinate mutazioni culturali...
ormai internet arriva dovunque, le immagini pubblicitarie con paradossi tipo beduini nel deserto che ascoltano il lettore mp3 non vanno probabilmente tanto lontane dalla realtà...
ovvio che il fine di un film sia sempre, fondamentalmente, quello di raccontare una storia, ma farlo in maniere legate a vecchi parametri culturali può avere come unico risultato quello di allontanare il pubblico, che vive nel presente.
Un film come Kill Bill è un successo commerciale, ma mai e poi mai avrebbe potuto essere accettato dal pubblico, mettiamo, degli anni'50...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-10-2006 14:02  
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In data 2006-10-13 02:41, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 23:39, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-10-08 17:20, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 17:15, AlZayd scrive:
Ma che vuol dire post-cinema? Soprattutto posto in relazione con Femme Fatale? Per me sono etichette masturbatorie. Gervasini non parla del film, lo caccia dentro lo stampino degli slogan.




rientra in un ragionamento che per molti versi condivido...
poi se posto il resto della recensione sarà chiaro.
si può considerarlo nel senso di "dopo il cinema", ma anche in relazione al concetto di postmoderno... può darsi che sia una masturbazione intellettuale, ma si basa su riflessioni che affiorano abbastanza lampanti guardando al panorama cinematografico attuale...



Dopo cinema? Diciamo più semplicemente che il cinema "ante cinema" era più ficcate del cinema "postmoderno" che poi non è vero perchè noi spesso parliamo solo del cinema che ci fanno vedere. Io ogni tanto provo ad allungare l'occhio e mi rendo conto che il cinema è il cinema, senza ante e senza post... Come le guerre che per quanto ci sforziamo a dire anteguuerra o post bellico, in realtà non finiscono mai. Sono semmai diverse, ma non catalogabili, a mio avviso, con queste etichette da "addetti ai lavori" di cui possiamo tranquillamente fare a meno noi spettatori paganti...
Io al massimo mi sentirei di dividere le stagioni del cinema in: muto (antico) - classico - moderno - contemporaneo.



mah, io non credo più che ci siano oasi esenti da determinate mutazioni culturali...
ormai internet arriva dovunque, le immagini pubblicitarie con paradossi tipo beduini nel deserto che ascoltano il lettore mp3 non vanno probabilmente tanto lontane dalla realtà...
ovvio che il fine di un film sia sempre, fondamentalmente, quello di raccontare una storia, ma farlo in maniere legate a vecchi parametri culturali può avere come unico risultato quello di allontanare il pubblico, che vive nel presente.
Un film come Kill Bill è un successo commerciale, ma mai e poi mai avrebbe potuto essere accettato dal pubblico, mettiamo, degli anni'50...



Cosa c'entra con le mie osservazioni? Mai detto che bisogna fare cinema secondo i vecchi parametri culturali. Intendevo dire che c'è tanto cinema nuovissiomo, modernissimo, che purtroppo non ci fanno vedere... Ho visto in alcune rassegne un po' meno famose, alcune "corsare", ma anche nei grandi festival come quello di Venezia, opere modernissime, bellissime, che depongono a favore della vitalità del cinema, e che i fabbricatori di consensi non vogliono farci vedere, imponendoci la mercanzia più a buon mercato, alterando in tal modo la realtà dei fatti, creando un fossato nel rapporto cinema/pubblico. Poi.., a fronte di questa gravissima realtà, tutto il resto (post-meta-ante-ecc-CINEMA, ed ogni altra etichettatura)è noia.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 13-10-2006 14:05  
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In data 2006-10-13 14:02, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-13 02:41, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 23:39, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-08 17:20, mescal scrive:
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In data 2006-10-08 17:15, AlZayd scrive:
Ma che vuol dire post-cinema? Soprattutto posto in relazione con Femme Fatale? Per me sono etichette masturbatorie. Gervasini non parla del film, lo caccia dentro lo stampino degli slogan.




rientra in un ragionamento che per molti versi condivido...
poi se posto il resto della recensione sarà chiaro.
si può considerarlo nel senso di "dopo il cinema", ma anche in relazione al concetto di postmoderno... può darsi che sia una masturbazione intellettuale, ma si basa su riflessioni che affiorano abbastanza lampanti guardando al panorama cinematografico attuale...



Dopo cinema? Diciamo più semplicemente che il cinema "ante cinema" era più ficcate del cinema "postmoderno" che poi non è vero perchè noi spesso parliamo solo del cinema che ci fanno vedere. Io ogni tanto provo ad allungare l'occhio e mi rendo conto che il cinema è il cinema, senza ante e senza post... Come le guerre che per quanto ci sforziamo a dire anteguuerra o post bellico, in realtà non finiscono mai. Sono semmai diverse, ma non catalogabili, a mio avviso, con queste etichette da "addetti ai lavori" di cui possiamo tranquillamente fare a meno noi spettatori paganti...
Io al massimo mi sentirei di dividere le stagioni del cinema in: muto (antico) - classico - moderno - contemporaneo.



mah, io non credo più che ci siano oasi esenti da determinate mutazioni culturali...
ormai internet arriva dovunque, le immagini pubblicitarie con paradossi tipo beduini nel deserto che ascoltano il lettore mp3 non vanno probabilmente tanto lontane dalla realtà...
ovvio che il fine di un film sia sempre, fondamentalmente, quello di raccontare una storia, ma farlo in maniere legate a vecchi parametri culturali può avere come unico risultato quello di allontanare il pubblico, che vive nel presente.
Un film come Kill Bill è un successo commerciale, ma mai e poi mai avrebbe potuto essere accettato dal pubblico, mettiamo, degli anni'50...



Cosa c'entra con le mie osservazioni? Mai detto che bisogna fare cinema secondo i vecchi parametri culturali. Intendevo dire che c'è tanto cinema nuovissiomo, modernissimo, che purtroppo non ci fanno vedere... Ho visto in alcune rassegne un po' meno famose, alcune "corsare", ma anche nei grandi festival come quello di Venezia, opere modernissime, bellissime, che depongono a favore della vitalità del cinema, e che i fabbricatori di consensi non vogliono farci vedere, imponendoci la mercanzia più a buon mercato, alterando in tal modo la realtà dei fatti, creando un fossato nel rapporto cinema/pubblico. Poi.., a fronte di questa gravissima realtà, tutto il resto (post-meta-ante-ecc-CINEMA, ed ogni altra etichettatura)è noia.


ma io non ho mai detto che il cinema non sia vitale

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 13-10-2006 16:27  
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In data 2006-10-13 01:18, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-12 08:33, Schizobis scrive:
Infatti la citazione funge da detonatore.
Nel film viene distrutto il concetto di noir classico, sovvertendo ogni regola.
E' vero che De Palma proprio in questo film esagera nella destrutturazione della forma ma è anche vero che il risultato finale è, a mio personale giudizio, affascinante e rivoluzionario.
La stessa scena dello streap tease che la maggior parte dei critici ha bollato come "inutile" e "superfluea" è, sempre a mio modo di vedere, una summa della poetica guardare e d essere guardati mentre si guarda,da sempre presente nel cinema di De Palma.
Sto andando off topic forse, ma anche in Black dahlia, il vojeurismo di Hartnett sui filmini della Black Dhalia è un momento della rivelazione della realtà.




Mi sembra di ricordare che la destrutturalizzazione del concetto del noir classico sia avvenuta molti anni fa, anche con la Nouvelle Vague, incluso, subito prima, colui che alcuni "colleghi" ritengono sia l'iniziatore di quell'onda: il grande Melville! In america abbiamo molti altri esempi di come ti "rileggo il genere", risalenti agli anni '70: Altman (Il lungo addio, dove c'è E. Gould, assai diverso da quel Cary Grant che Chandler avrebbe voluto..), ed anche Marlowe, il poliziotto privato, di Dick Richards, tanto per citare qualche film apparentemente sulla scia del "classico" che invece "destutturano sul piano sia della forma che dei risvolti "filosofici". La sovversione delle regole è dunque avvenuta molto prima di F.F. Giusto ciò che dici sulla scena dello streap tease, ma non è certo nuovo in De Palma (grande "revisore" del noir classico, con film di molto precedenti a F.F.), salvo che stavolta, a mio avviso, è davvero "plasticamente", "espressivamente", stilisticamente parlando, assai brutta e scontata, patinata. Resta solo l'ombra del turgido eros depalmiano, grazie anche alla coppia di interpreti privi di ogni densità espressiva. Non parlerei di rivoluzione, ma di un film assai modesto, inutilmente contorto, con una tecnica "di maniera".
Il recupero di De Palma, per restare in tema.., avviene con la Dalia.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 13-10-2006 alle 01:25 ]




Concordo sul fatto che la destrutturazione è avvenuta molto tempo prima.
Quello che volevo sottolineare è che Femme Fatale va oltre la destrutturazione già in atto, la supera in una sorta di suicidio.
Mi spiego meglio, il film ad un certo punto si accartoccia su sè stesso, mostrando un proprio doppio (una storia parallela possibile) che diventa essa stessa parte del film. Il deja vù diventa l'esatto complementare di una storia noir, il doppio è il film stesso.
La citazione iniziale di Billy Wilder serve al nostro regista per fare affermare "Basta con i sogni, puttana" e sdoppiare la storia in due filoni alternativi possibili.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 15-10-2006 00:30  
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In data 2006-10-13 16:27, Schizobis scrive:
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In data 2006-10-13 01:18, AlZayd scrive:
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In data 2006-10-12 08:33, Schizobis scrive:
Infatti la citazione funge da detonatore.
Nel film viene distrutto il concetto di noir classico, sovvertendo ogni regola.
E' vero che De Palma proprio in questo film esagera nella destrutturazione della forma ma è anche vero che il risultato finale è, a mio personale giudizio, affascinante e rivoluzionario.
La stessa scena dello streap tease che la maggior parte dei critici ha bollato come "inutile" e "superfluea" è, sempre a mio modo di vedere, una summa della poetica guardare e d essere guardati mentre si guarda,da sempre presente nel cinema di De Palma.
Sto andando off topic forse, ma anche in Black dahlia, il vojeurismo di Hartnett sui filmini della Black Dhalia è un momento della rivelazione della realtà.




Mi sembra di ricordare che la destrutturalizzazione del concetto del noir classico sia avvenuta molti anni fa, anche con la Nouvelle Vague, incluso, subito prima, colui che alcuni "colleghi" ritengono sia l'iniziatore di quell'onda: il grande Melville! In america abbiamo molti altri esempi di come ti "rileggo il genere", risalenti agli anni '70: Altman (Il lungo addio, dove c'è E. Gould, assai diverso da quel Cary Grant che Chandler avrebbe voluto..), ed anche Marlowe, il poliziotto privato, di Dick Richards, tanto per citare qualche film apparentemente sulla scia del "classico" che invece "destutturano sul piano sia della forma che dei risvolti "filosofici". La sovversione delle regole è dunque avvenuta molto prima di F.F. Giusto ciò che dici sulla scena dello streap tease, ma non è certo nuovo in De Palma (grande "revisore" del noir classico, con film di molto precedenti a F.F.), salvo che stavolta, a mio avviso, è davvero "plasticamente", "espressivamente", stilisticamente parlando, assai brutta e scontata, patinata. Resta solo l'ombra del turgido eros depalmiano, grazie anche alla coppia di interpreti privi di ogni densità espressiva. Non parlerei di rivoluzione, ma di un film assai modesto, inutilmente contorto, con una tecnica "di maniera".
Il recupero di De Palma, per restare in tema.., avviene con la Dalia.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 13-10-2006 alle 01:25 ]




Concordo sul fatto che la destrutturazione è avvenuta molto tempo prima.
Quello che volevo sottolineare è che Femme Fatale va oltre la destrutturazione già in atto, la supera in una sorta di suicidio.
Mi spiego meglio, il film ad un certo punto si accartoccia su sè stesso, mostrando un proprio doppio (una storia parallela possibile) che diventa essa stessa parte del film. Il deja vù diventa l'esatto complementare di una storia noir, il doppio è il film stesso.
La citazione iniziale di Billy Wilder serve al nostro regista per fare affermare "Basta con i sogni, puttana" e sdoppiare la storia in due filoni alternativi possibili.




I suicidi non "superano". Chi muore giace, chi resta si da pace!

Davvero.., non basta citare. La citazione sembra diventata, nel cinema attuale, la panacea per tutti i mali.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 15-10-2006 alle 00:32 ]

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