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Sideways di Alexander Payne |
gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 15-02-2005 20:02 |
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Ecco uno di quei film perfetti, capaci di unire comicità e dramma con un'abilità fuori dal comune. Merito di Payne, un regista che non avevo apprezzato molto in A proposito di Schmidt, e che qui riprende certe tematiche già esposte in Election, ovvero l'incapacità dell'uomo semplice a capire questo modno sempre più convulso e confuso.
Alcune sequenze come quella al ristorante della cena a quattro sono magnigiche, Payne stempera continuamente il lato drammatico con espendienti sia registici che nella sceneggiatura, ma non per questo ci evita amari riflessioni. Sarò più preciso nei prossimi post, questo lo scrivo solo per chi deve decidere se andralo a vedere o meno.
Beh, che vada di corsa.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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cipriano
Reg.: 09 Apr 2001 Messaggi: 277 Da: Padova (PD)
| Inviato: 16-02-2005 02:12 |
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è un film che mi ispira molto |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 16-02-2005 15:45 |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 17-02-2005 10:37 |
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Che brutto film.
Peccato.
Payne è in gamba.
_________________ eh? |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-02-2005 10:50 |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 17-02-2005 13:13 |
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quote: In data 2005-02-17 10:50, gatsby scrive:
quote: In data 2005-02-17 10:37, NancyKid scrive:
Che brutto film.
Peccato.
Payne è in gamba.
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in questo caso hai il dovere morale di motivare. Non pretendo che piaccia a tutti, ma come dici sempre te certe cose sono oggettive, e qui la regia (per non parlare della sceneggiatura che in altri lidi ho visto che critichi) è ottima.
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Sai benissimo che io motivo sempre. La mia firma sta lì apposta
_________________ eh? |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-02-2005 13:42 |
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quote: In data 2005-02-17 13:13, NancyKid scrive:
quote: In data 2005-02-17 10:50, gatsby scrive:
quote: In data 2005-02-17 13:13, NancyKid scrive:
quote: In data 2005-02-17 10:50, gatsby scrive:
quote: In data 2005-02-17 13:13, NancyKid scrive:
quote: In data 2005-02-17 10:50, gatsby scrive:
quote: In data 2005-02-17 10:37, NancyKid scrive:
Che brutto film.
Peccato.
Payne è in gamba.
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in questo caso hai il dovere morale di motivare. Non pretendo che piaccia a tutti, ma come dici sempre te certe cose sono oggettive, e qui la regia (per non parlare della sceneggiatura che in altri lidi ho visto che critichi) è ottima.
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Sai benissimo che io motivo sempre. La mia firma sta lì apposta
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Pierre non sono d'accordo con la tua recensione(che è oltretutto più un continuo paragone con A proposito di Schmidt che un pezzo su sideways).
La pellicola non vive di primi piani, non è affatto così, anzi Payneproprio per rifuggire da una certa staticità ci allieta con campi, controcampi, riprese aere, riprese fisse, tutto fuorchè un unico modo!
Anche nelle scene più importanti(pensa a quella della cena dei quattro al ristornate) riesce a passare dal lato comico (Miles che si ubriaca) a quello drammatico(lui che chiama la moglie) con una maestria davvero sorprendente. A mio avviso questa è la miglior regia dell'anno, ho pochi dubbi in proposito.
C' è poi la scena del portafglio con un bel piano sequenza che ci porta a vedere in rapida successione una scopata, Bush e il portafoglio (ovvero i soldi), con voci volgari in sottofondo. Emblematica quanto egregia scena.
Se pensi poi alla scena in cui Miles si beve il suo Cheval blanc, nota come, per staccare un pò lo spettatore dalla storia che ormai volge alla fine, ci veine inquadrato inizialmente di spalle e a poco a poco, avvicindosi, scopriamo cosa stia afcendo lì solo soletto. E così incominciano a crollarci le certezze, non sappiamo cosa lui farà alla fine (Spoiler: si suiciderà? si innamorerà?).
ps:Ma quanato avete riso per la citazione indiretta di Allen ?(quando Miles risponde a jack che quelle parole sono state dette da Buchowski, così come Allen fece in Provaci ancora Sam?)
Purtroppo dimentico velocemnte i dettagli dei film quindi mi auguro che altri vedano a breve questo splendido film per parlarne.
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Direi che è impossibile distaccarsi dall'autore parlando di una sua opera. Così come non si può guardare The Aviator con gli stessi occhi di uno che ha visto il meglio di Scorsese. Insomma, da certe persone si pretende giusto un minimo di qualcosa, così come in Payne. Il confronto con Schmidt serviva poi per esplicare al meglio la gestione narrativa fra i due, per dire che questo Payne non è scemo, perchè sappiamo che non lo è. Non ho detto che il Cinema di Payne vive di primi piani, ma che vive di dialoghi e primi piani. I campi ed i controcampi che citi, guardacaso, sono presenti proprio nei dialoghi. Le riprese aeree, sono invece rivolti solo per il viaggio in macchina, quindi nulla di pertinente alla narrazione, ma pura routine del cinema on the road. Le riprese fisse invece, si collegano direttamente ai primi piani, chiaramente.
Il passare dalla commedia al dramma è forse uno dei maggiori difetti. Niente è dosato nella sintassi di questa pellicola. Un personaggio ride, poi dopo 2 secondi piange, e ritorna a ridere. Quella che tu chiami "maestria", io la definirei "distruzione della naturalezza filmica". Il fatto di passare dalla commedia al dramma così di punto in bianco (perchè Payne passa da uno all'altro di punto in bianco), conferma la sua mancanza di direzione. Payne non sa se far ridere o piangere, così mischia tutti e due trascurandoli entrambi. Le risate sono sussurrate. Così le lacrime. Nulla è portato a fondo in Sideways. Nulla è sviscerato. Perchè Thomas Haden continua a far le corna alla futura moglie nonostante "senza di lei lui non sia nulla?". E come spiegazione non mi accontento di un Haden alle lacrime che dice "Sono cattivo". Quella è, come detto, incapacità di sviscerare una sfumatura. E' questo, è solo un esempio. Sideways è piena di incompletezze.
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Direi che è impossibile distaccarsi dall'autore parlando di una sua opera. Così come non si può guardare The Aviator con gli stessi occhi di uno che ha visto il meglio di Scorsese. Insomma, da certe persone si pretende giusto un minimo di qualcosa, così come in Payne. Il confronto con Schmidt serviva poi per esplicare al meglio la gestione narrativa fra i due, per dire che questo Payne non è scemo, perchè sappiamo che non lo è. Non ho detto che il Cinema di Payne vive di primi piani, ma che vive di dialoghi e primi piani. I campi ed i controcampi che citi, guardacaso, sono presenti proprio nei dialoghi. Le riprese aeree, sono invece rivolti solo per il viaggio in macchina, quindi nulla di pertinente alla narrazione, ma pura routine del cinema on the road. Le riprese fisse invece, si collegano direttamente ai primi piani, chiaramente.
Il passare dalla commedia al dramma è forse uno dei maggiori difetti. Niente è dosato nella sintassi di questa pellicola. Un personaggio ride, poi dopo 2 secondi piange, e ritorna a ridere. Quella che tu chiami "maestria", io la definirei "distruzione della naturalezza filmica". Il fatto di passare dalla commedia al dramma così di punto in bianco (perchè Payne passa da uno all'altro di punto in bianco), conferma la sua mancanza di direzione. Payne non sa se far ridere o piangere, così mischia tutti e due trascurandoli entrambi. Le risate sono sussurrate. Così le lacrime. Nulla è portato a fondo in Sideways. Nulla è sviscerato. Perchè Thomas Haden continua a far le corna alla futura moglie nonostante "senza di lei lui non sia nulla?". E come spiegazione non mi accontento di un Haden alle lacrime che dice "Sono cattivo". Quella è, come detto, incapacità di sviscerare una sfumatura. E' questo, è solo un esempio. Sideways è piena di incompletezze.
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No Pierre, te stai decodificando riconducendo il tutto ad aspetti che a parole sembran banali. La regia di Payne è sempre funzionale alla sceneggiatura, oltrer agli esempi che ti ho fatto, mi ricordo il primo piano FISSO e non alternato, quando Miles viene a sapere che la moglie aspetta un figlio...
Oppure la continua presenza della tv, inquadrata sempre per sbaglio, e sempre sintonizzata su video particolari (l'aereobica, Bush, televendita) che nessuno segue, ma che staà li accesa, come a suggeririci l'alienazione dei perosnaggi dalla realtà.
Ogni inquadratura precede quesa successiva anche quando ci sono stacchi, la narrazione è di un fluente che non si può dire alla fine che non siano stati sviscerati tutti gli aspetti.
Jack tradisce (e qui parliamo di sceneggiatura) perchè è un uomo incumpiuto, che non sa quel che vuole, vive di istinti, al contrario di Miles che razionalizza tutto. Sono due personaggi complementari e ben esplorati.
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Mai detto che sono banali. Anzi, mi sembra di aver dato fiducia in Payne. Tantochè, ora, ripensandoci, i suoi non sono proprio dei campi/controcampi, bensì qualcosa di più interessante: delle riprese alternate contigue e parallele. E' qualcosa di bello, uno dei motivi per cui non odiare Payne, ma anche uno dei motivi per cui pretendere qualcosa da Payne, per credere in lui, in un suo futuro molto più brillante di questo Sideways.
E nessuno ha mai parlato di Primi Piani alternati. Come già detto Payne sfrutta al massimo i suoi attori, questa sua fissità nei volti, per coglierne ogni essenzialità espressiva, è da ammirare.
Tu mi parli di alienazione dei personaggi dalla realtà. Io dico il contrario. I personaggi sono reali, è la televisione che non la è.
Insisto invece sulla mancanza di svisceramento narrativo. Il già citato Church, poteva essere sfruttato molto meglio. Ora non vorrei spoilerizzare, ma quando Payne accenna ad un approfondimento mentale, subito esso è interrotto. Sideways è come un piano lineare, che ogni tanto tende a curvare, e poi tornare lineare, rendendo queste curve inaspettate ed interrotte. Payne sembra cambiare direzione ma poi rivolta e prosegue nella sua linearità di piattezza. Jack vive di istinti, ma alla fine sai bene quanto me come finirà la sua storia. Come se le sue paranoie non fossero portate affondo. Payne ama guardare e mostrare, senza indagare più di tanto. E questo, è brutto.
[/quote]
Insomma questo è quanto ci siamo detti, manca la mia replica, arriverà.
[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 17-02-2005 alle 13:44 ] |
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lemona
Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 19-02-2005 01:54 |
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uno dei peggiori film dell' anno , film da alocolizzati, senza un filo logico con una trama banale...
se si deve dare l'oscar a questo film allora siamo ridotti male....
,a i critici che ne hanno parlato bene quanti soldi hanno preso dalle lobbies del vino...
p.s aspetto al varco chiunque dica che e' un bel film |
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leonessa
Reg.: 09 Ago 2002 Messaggi: 5315 Da: Abbiategrasso (MI)
| Inviato: 19-02-2005 09:53 |
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quote: In data 2005-02-19 01:54, lemona scrive:
film da alocolizzati,
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Bhè allora è per me... Non vedo l'ora di vederlo nonostante i commenti acidi di lemona!!!
1bix8
_________________ I'm impossible to forget but hard to remember |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 19-02-2005 13:58 |
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a parte il commento di lemona che non merita risposte, ho letto con attenzione le due prospettive, opposte quasi, di gatsby e nancy sul film in questione.
devo dire subito che il mio giudizio si colloca a metà strada tra l entusiasmo del primo e la delusione del secondo.
sideways mi è piaciuto ma non mi ha sconvolto. ed è la stessa impressione che mi fece about schmidt. impressione che è impossibile sviscerare del tutto a parole, ma che mi porterebbe ad associare entrambi i film allo stesso regista prima ancora di sapere che in effetti sono entrambi lavori di payne.
in sostanza, a me la regia di payne non piace. questo non vuol dire che io la stia criticando tecnicamente, perchè non avrei neppure i mezzi per farlo profondamente.
semplicemente, il suo stile, il suo mondo cinematografico, non fa per me.
detto questo, io ho trovato un solo evidente ma non piccolo difetto nel film: il montaggio.
a parte la considerazione generica che 2 ore e 4 minuti sono troppe per una sceneggiatura del genere. (anche le 3 ore di the aviator son troppe, ma il tipo stesso di sceneggiatura le avrebbe supportate a meraviglia.)
questo viaggio di addio al celibato sembra un odissea. i due han girato a malapena qualche paesino della california e ne si parla come di "viaggio avventuroso,bla bla bla". ma dove??
poi all interno stesso della struttura narrativa, ci sono sequenze troppo lunghe. non che andrebbero eliminate. ma la mdp di payne si sofferma troppo, troppo, troppo su ogni dialogo, pausa, sguardo, inquadratura del bicchiere di vino, poi un altra pausa.
mi viene in mente la scena della partita a golf tra i due amici: un dialogo non più finito sulle solite menate...depressione di miles e infantilismo di jack...niente di nuovo nel soggetto, epperò quella sequenza durerà 3 minuti. che, per un "nulla di fatto", sono troppi.
la lentezza di ogni sequenza porta alla scomposizione del film in tanti quadri quasi didascalici (oltretutto accompagnati da vere didascalie indicanti il giorno della settimana...una specie di via crucis..) giustapposti uno all altro.giustapposti, ma non incastrati l uno nell altro. non fanno parte di una melodia, sono tante note più o meno ben eseguite.
ma questo, a mio avviso, non è un difetto di sceneggiatura.questa infatti si rivela molto buona, seppur non scevra di alcuni clichè (epperò quanti film ne sono totalmente privi??) come per esempio il solito belloccio che si deve sposare ma non accetta di crescere e svolazza da una donna all altra col candore di peter pan.
ma le battute sono ficcanti, ironiche, e alcune scene sono davvero esilaranti. il piano comico dello script è curato molto bene,senza esser appesantito da volgarità gratuite. invece il versante drammatico è, ripeto, forse costellato dai soliti luoghi comuni, ma ha il pregio di esser trattato con leggerezza.
è questo il clima che respira tutta la pellicola, una leggerezza che traspare anche nella splendida, davvero splendida fotografia. leggerezza che non è mai superficialità, soprattutto nella sceneggiatura.
invece la regia, e il montaggio che non le è certo del tutto estraneo, ne risentono negativamente. payne non ha seguito un filo unico, resistente, che si tende nel dramma e nell intreccio avventuroso. ha lasciato galleggiare situazioni e personaggi, col rischio di lasciarli decantare troppo a lungo.
ottima rimane la prova dei due attori. giamatti splendido protagonista, del tutto a suo agio in un ruolo cucitogli addosso. e soprattutto la rivelazione haden church, divertentissimo in ogni sua apparizione nella pellicola.
In definitiva, un film piacevole,ma rimango dell idea che un altro tipo di regia l avrebbe trasformato in uno dei film migliori dell anno. cosi, invece, rimane solo tra i primi venti. |
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badlands
Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 19-02-2005 13:59 |
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come se gli imprenditori vinicoli avessero bisogno di un film indipendente per promuovere i loro prodotti...
film squisito.
ciao! |
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cenerella8
Reg.: 19 Feb 2005 Messaggi: 128 Da: milano (MI)
| Inviato: 20-02-2005 14:25 |
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nulla d che si è ripreso un po verso la fine secondo tempo ma al primo volev o uscire dal cinema-- |
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lemona
Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 20-02-2005 20:09 |
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quote: In data 2005-02-19 13:58, Ayrtonit scrive:
a parte il commento di lemona che non merita risposte, ho letto con attenzione le due prospettive, opposte quasi, di gatsby e nancy sul film in questione.
devo dire subito che il mio giudizio si colloca a metà strada tra l entusiasmo del primo e la delusione del secondo.
sideways mi è piaciuto ma non mi ha sconvolto. ed è la stessa impressione che mi fece about schmidt. impressione che è impossibile sviscerare del tutto a parole, ma che mi porterebbe ad associare entrambi i film allo stesso regista prima ancora di sapere che in effetti sono entrambi lavori di payne.
in sostanza, a me la regia di payne non piace. questo non vuol dire che io la stia criticando tecnicamente, perchè non avrei neppure i mezzi per farlo profondamente.
semplicemente, il suo stile, il suo mondo cinematografico, non fa per me.
detto questo, io ho trovato un solo evidente ma non piccolo difetto nel film: il montaggio.
a parte la considerazione generica che 2 ore e 4 minuti sono troppe per una sceneggiatura del genere. (anche le 3 ore di the aviator son troppe, ma il tipo stesso di sceneggiatura le avrebbe supportate a meraviglia.)
questo viaggio di addio al celibato sembra un odissea. i due han girato a malapena qualche paesino della california e ne si parla come di "viaggio avventuroso,bla bla bla". ma dove??
poi all interno stesso della struttura narrativa, ci sono sequenze troppo lunghe. non che andrebbero eliminate. ma la mdp di payne si sofferma troppo, troppo, troppo su ogni dialogo, pausa, sguardo, inquadratura del bicchiere di vino, poi un altra pausa.
mi viene in mente la scena della partita a golf tra i due amici: un dialogo non più finito sulle solite menate...depressione di miles e infantilismo di jack...niente di nuovo nel soggetto, epperò quella sequenza durerà 3 minuti. che, per un "nulla di fatto", sono troppi.
la lentezza di ogni sequenza porta alla scomposizione del film in tanti quadri quasi didascalici (oltretutto accompagnati da vere didascalie indicanti il giorno della settimana...una specie di via crucis..) giustapposti uno all altro.giustapposti, ma non incastrati l uno nell altro. non fanno parte di una melodia, sono tante note più o meno ben eseguite.
ma questo, a mio avviso, non è un difetto di sceneggiatura.questa infatti si rivela molto buona, seppur non scevra di alcuni clichè (epperò quanti film ne sono totalmente privi??) come per esempio il solito belloccio che si deve sposare ma non accetta di crescere e svolazza da una donna all altra col candore di peter pan.
ma le battute sono ficcanti, ironiche, e alcune scene sono davvero esilaranti. il piano comico dello script è curato molto bene,senza esser appesantito da volgarità gratuite. invece il versante drammatico è, ripeto, forse costellato dai soliti luoghi comuni, ma ha il pregio di esser trattato con leggerezza.
è questo il clima che respira tutta la pellicola, una leggerezza che traspare anche nella splendida, davvero splendida fotografia. leggerezza che non è mai superficialità, soprattutto nella sceneggiatura.
invece la regia, e il montaggio che non le è certo del tutto estraneo, ne risentono negativamente. payne non ha seguito un filo unico, resistente, che si tende nel dramma e nell intreccio avventuroso. ha lasciato galleggiare situazioni e personaggi, col rischio di lasciarli decantare troppo a lungo.
ottima rimane la prova dei due attori. giamatti splendido protagonista, del tutto a suo agio in un ruolo cucitogli addosso. e soprattutto la rivelazione haden church, divertentissimo in ogni sua apparizione nella pellicola.
In definitiva, un film piacevole,ma rimango dell idea che un altro tipo di regia l avrebbe trasformato in uno dei film migliori dell anno. cosi, invece, rimane solo tra i primi venti.
| ho espresso il mio parere e non voglio la tua risposta .. se la gente si accontenta di questo filmetto e' messa male... meglio fandamgo se si vuole vedere un film sull'addio al celibato.. spigatemi fenomeni cosa c'e ' di bello in questo film |
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lemona
Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 20-02-2005 20:10 |
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quote: In data 2005-02-19 13:59, badlands scrive:
come se gli imprenditori vinicoli avessero bisogno di un film indipendente per promuovere i loro prodotti...
film squisito.
ciao!
| per i soldi si vendono tutti anche tu |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 20-02-2005 20:43 |
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quote: In data 2005-02-20 20:09, lemona scrive:
quote: In data 2005-02-19 13:58, Ayrtonit scrive:
a parte il commento di lemona che non merita risposte, ho letto con attenzione le due prospettive, opposte quasi, di gatsby e nancy sul film in questione.
devo dire subito che il mio giudizio si colloca a metà strada tra l entusiasmo del primo e la delusione del secondo.
sideways mi è piaciuto ma non mi ha sconvolto. ed è la stessa impressione che mi fece about schmidt. impressione che è impossibile sviscerare del tutto a parole, ma che mi porterebbe ad associare entrambi i film allo stesso regista prima ancora di sapere che in effetti sono entrambi lavori di payne.
in sostanza, a me la regia di payne non piace. questo non vuol dire che io la stia criticando tecnicamente, perchè non avrei neppure i mezzi per farlo profondamente.
semplicemente, il suo stile, il suo mondo cinematografico, non fa per me.
detto questo, io ho trovato un solo evidente ma non piccolo difetto nel film: il montaggio.
a parte la considerazione generica che 2 ore e 4 minuti sono troppe per una sceneggiatura del genere. (anche le 3 ore di the aviator son troppe, ma il tipo stesso di sceneggiatura le avrebbe supportate a meraviglia.)
questo viaggio di addio al celibato sembra un odissea. i due han girato a malapena qualche paesino della california e ne si parla come di "viaggio avventuroso,bla bla bla". ma dove??
poi all interno stesso della struttura narrativa, ci sono sequenze troppo lunghe. non che andrebbero eliminate. ma la mdp di payne si sofferma troppo, troppo, troppo su ogni dialogo, pausa, sguardo, inquadratura del bicchiere di vino, poi un altra pausa.
mi viene in mente la scena della partita a golf tra i due amici: un dialogo non più finito sulle solite menate...depressione di miles e infantilismo di jack...niente di nuovo nel soggetto, epperò quella sequenza durerà 3 minuti. che, per un "nulla di fatto", sono troppi.
la lentezza di ogni sequenza porta alla scomposizione del film in tanti quadri quasi didascalici (oltretutto accompagnati da vere didascalie indicanti il giorno della settimana...una specie di via crucis..) giustapposti uno all altro.giustapposti, ma non incastrati l uno nell altro. non fanno parte di una melodia, sono tante note più o meno ben eseguite.
ma questo, a mio avviso, non è un difetto di sceneggiatura.questa infatti si rivela molto buona, seppur non scevra di alcuni clichè (epperò quanti film ne sono totalmente privi??) come per esempio il solito belloccio che si deve sposare ma non accetta di crescere e svolazza da una donna all altra col candore di peter pan.
ma le battute sono ficcanti, ironiche, e alcune scene sono davvero esilaranti. il piano comico dello script è curato molto bene,senza esser appesantito da volgarità gratuite. invece il versante drammatico è, ripeto, forse costellato dai soliti luoghi comuni, ma ha il pregio di esser trattato con leggerezza.
è questo il clima che respira tutta la pellicola, una leggerezza che traspare anche nella splendida, davvero splendida fotografia. leggerezza che non è mai superficialità, soprattutto nella sceneggiatura.
invece la regia, e il montaggio che non le è certo del tutto estraneo, ne risentono negativamente. payne non ha seguito un filo unico, resistente, che si tende nel dramma e nell intreccio avventuroso. ha lasciato galleggiare situazioni e personaggi, col rischio di lasciarli decantare troppo a lungo.
ottima rimane la prova dei due attori. giamatti splendido protagonista, del tutto a suo agio in un ruolo cucitogli addosso. e soprattutto la rivelazione haden church, divertentissimo in ogni sua apparizione nella pellicola.
In definitiva, un film piacevole,ma rimango dell idea che un altro tipo di regia l avrebbe trasformato in uno dei film migliori dell anno. cosi, invece, rimane solo tra i primi venti.
| ho espresso il mio parere e non voglio la tua risposta .. se la gente si accontenta di questo filmetto e' messa male... meglio fandamgo se si vuole vedere un film sull'addio al celibato.. spigatemi fenomeni cosa c'e ' di bello in questo film
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se vieni in un forum lo fai per dialogare no??
mi sembra che la tua risposta sia no.
personalmente, non parlo per gli altri, i motivi per cui il film mi è piaciuto, ed anche quelli per cui NON mi è piaciuto, li ho scritti proprio qua sopra.
se ti interessa saperlo puoi leggere. se ti interessa solo la tua opinione, allora amen.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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