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Autore The eternal sunshine of the spotless mind
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 22:02  
Beh un appunto sull'inizio del film, che poi coincide con la fine...
Ovvero il loro "secondo" incontro sulla spiaggia, che *** consideriamo il primo, almeno dal punto di vista narrativo.
Io il film lo vidi la prima volta al cinema in inghilterra e mi venne molto difficile capire molte delle cose che poi con il dvd mi furono subito più chiare.
Innanzi tutto la linerità degli eventi è dovuto alla script, alla sceneggiatura, ai dialoghi e a tutte quelle informazioni che vengono veicolate dai dialoghi. Non ascoltando questi, o meglio non capendoli intermente, il film si fa complesso, più complesso di quello che poi è.
Questa è stata una mia impressione fenomenica, se mi passate questo termine, che ora difficilmente riesco a rievocare (era maggio...).
Nella seconda visione riuscì immediatamente a sistemare le cose al loro posto.
Ad una prima visione quell'inizio sulla spiaggia con loro che si conoscono, poi il treno ecc ecc sembrava proprio essere l'inizio del loro rapporto, che poi invece scopriamo invece essere solo un ennesimo incontro (del destino, o no, anzi no)... Quando nel film Joel racconta di come si sono conosciuti, su quella spiaggia, alla festa, la prima sequenza dell'incontro sembra improvvisamnte essere già parte di quel processo 'cancellativo' dell'intervento neurologico. Come se anche lo stesso film fosse stato raccontato dall'inizio da un narratore onniscente i cui ricordi subivano lo stesso trattamento del personaggio principale...
Insomma un delirio. Un'impressione.
Mi sembrva in poche parole che non solo il personaggio nella storia e la storia che racconta, ma anche la struttura del film stesse subendo una cancellazione progressiva...



[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 07-11-2004 alle 22:04 ]

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 08-11-2004 16:57  
Non ho parole.

Il che potrebbe essere un perfetto commento, geniale nella sua mancanza di essenza, conseguente alla prima freschissima visione del film in questione.
Non perfetto ma ideale.
Almeno un'altra visione...

Non ho letto gli altri commenti, tranne quello di Tristam qui sopra (per puro sfizio). Credo che comunque l'incontro sulla spiaggia durante la festa sia chiaramente il loro (vero) primo incontro, senza che la sceneggiatura possa lasciare dubbi. Il senso di cilico e ripetizione nel finale sono indicativi di nuovi inizi (forse non solo quello dell'autobus), e la sequenza finale, le tre corse sulla gelida spiaggia che si esauriscono per poi ripartire, hanno la stessa magnificenza del fermo-immagine (sempre su una spiaggia) che concludeva "I 400 Colpi".
Sarò blasfemo?
Non so... altre appetibili visioni sono necessarie.



_________________
- Continuerò vagando... -

[ Questo messaggio è stato modificato da: 13Abyss il 08-11-2004 alle 17:01 ]

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 08-11-2004 20:36  
esistono film, che non posso dire che mi piacciano o mi abbiano colpito.
hanno , mi danno e dicono molto più di qualsiasi mio commento razionale potrebbe affermare.
ho vissuto il cinema, cosi come la fruizione di altre opere d arte, musicali, pittoriche, letterarie soprattutto, non come una semplice visione. ma un esperienza totalizzante, un incontro di intimità paralizzante, senza alcun imbarazzo.
non capita sempre e non capita spesso, come innamorarsi. ma quando succede, quando vivo queste esperienze, quando ho la fortuna di incontrarle, non posso sprecare nessuna parola. kierkegaard diceva che chi ha bisogno di difendere a parole il proprio amore verso l amato, non ama affatto.
di eternal sunshine mi sono innamorata,
per questo il commento di abyss, "non ho parole" è il migliore che posso condividere.
_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 09-11-2004 01:12  
quote:
In data 2004-10-27 23:11, gbgbgb scrive:

Eternal sunshine è di certo il più bello dei film sceneggiati da Kaufman (almeno a mio parere) e questo anche grazie ad una incantevole Kate Winslet (unica vera attrice di talento puro insieme alla Streep
[...]
Kate Winslet brava, bravissima a delienare un personaggio che tuttavia non risulta sviluppato, e che brilla solo all'inizio e alla fine del film venendo poi travolto da fughe continue e fuori fuoco che la fanno quasi sembrare (come ho letto) una non-protagonista.
Per quanto sia incantevole non mi sento di dire che è la sua più bella interpretazione (quanto torto si farebbe ad altri lavori ben più complessi e emozionanti da lei fatti) e nemmeno che meriti per questo film l'Oscar (anche se fino ad ora, considerata la concorrenza, non sarebbe uno scandalo darglielo, ma fino a febbraio...chissà)
Comunque è una attrice meravigliosa e versatile come nessuna oggi.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gbgbgb il 27-10-2004 alle 23:17 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: gbgbgb il 30-10-2004 alle 16:54 ]

Ti rimembro che le fa concorrenza Uma Thurman nella sua straordinaria interpretazione di KILL BILL vol.2
secondo me superiore a quella della Winslet
_________________
Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 09-11-2004 09:55  
"Se mi lasci ti cancello" è a mio avviso un film eccessivamente farraginoso. Il primo tempo si sviluppa con scioltezza, grazie anche ad una narrazione fresca e colorata, anche se ciò non basta a nascondere le ormai abituali cadute negli stereotipi, volute o non volute, del "lei" e del "lui", ai quali non facciamo quasi più caso in questo genere di film. Un estrema 'velocità di seduzione' si somma allo stereotipo del "sogno ad occhi aperti", i due poli opposti si attraggono, loro sono incredibilmente diversi, si compensano e trovano la felicità, così, quasi per caso... Le musiche, onnipresenti, seppur appena sussurrate, infastidiscono non poco, e rendendo il tutto più plastificato e costruito, adesso già incelofanato. Ci sono interessanti spunti narrativi a cavallo dei due tempi, come l'alternanza fra ricordo e cancellazione presente del ricordo, ed alcuni istrionismi canzonatori, "voglio la mamma...".
La seconda parte la riassumerei con l'aggettivo 'ridondante', tutto si ribalta, smaterializza, teletrasborda ripetitivamente, è farraginosa, confermando la precedente teoria del 'sogno ad occhi aperti'. Discreta la fotografia e brava la Winslet, il resto un po' meno.
Film di sensazioni sparse... ma se ne sono visti dai...

voto 6

_________________
Del resto, che cos’è la nostra realtà se non la percezione della realtà?

Brian O’Blivion in Videodrome

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 09-11-2004 alle 15:54 ]

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 09-11-2004 15:47  
è strano come a volte quelli che a qualcuno sembrano difetti a me sembrino pregi.

tutto ciò che Cronenbreg elenca (riassumendo la struttura disseminata della narrazione e dei suoi link emozionali) io lo trovo funzionale sia al messaggio che all' impostazione stilistica del film.

Come dicevo sopra, molto dipende da come si interpreta il messaggio.

Se il frame interpretativo è: Storia d'amore, allora la farraginosità è un punto a sfavore.

Ma se si guarda il film come una critica agli eccessi emozionali della nostra attualità, allora claustrofobia e dispersione e farraginosità hanno un loro funzionalissimo senso.

_________________
(..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar)

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 09-11-2004 16:06  
quote:
In data 2004-11-09 15:47, MaratSafin scrive:
è strano come a volte quelli che a qualcuno sembrano difetti a me sembrino pregi.

tutto ciò che Cronenbreg elenca (riassumendo la struttura disseminata della narrazione e dei suoi link emozionali) io lo trovo funzionale sia al messaggio che all' impostazione stilistica del film.

Come dicevo sopra, molto dipende da come si interpreta il messaggio.

Se il frame interpretativo è: Storia d'amore, allora la farraginosità è un punto a sfavore.

Ma se si guarda il film come una critica agli eccessi emozionali della nostra attualità, allora claustrofobia e dispersione e farraginosità hanno un loro funzionalissimo senso.



Tutto parafrasato insieme al plot risulta più o meno favorevole, sfavorevole, fnuzionale, ecc. Ma se si delineano i caratteri esclusivamente tecnici del film si può arrivare ad un univoca conclusione od interpretazione. Penso che quelle che ho elencato siano sostanzialmente facilonerie tecniche, e quindi punti a sfavore in un ottica critica esclusivamente tecnica, narrativa e scenografica che sia.
Quindi le sensazioni e le emozioni, o le interpretazioni di queste presunte metafore che si presentano in tutto il film vengono dopo la mia analisi.
Sia tecnicamente che emozionalmente il film non ha entusiasmato granchè, era ciò che volevo esprimere.
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 09-11-2004 16:09  
quote:
In data 2004-11-09 16:06, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2004-11-09 15:47, MaratSafin scrive:
è strano come a volte quelli che a qualcuno sembrano difetti a me sembrino pregi.

tutto ciò che Cronenbreg elenca (riassumendo la struttura disseminata della narrazione e dei suoi link emozionali) io lo trovo funzionale sia al messaggio che all' impostazione stilistica del film.

Come dicevo sopra, molto dipende da come si interpreta il messaggio.

Se il frame interpretativo è: Storia d'amore, allora la farraginosità è un punto a sfavore.

Ma se si guarda il film come una critica agli eccessi emozionali della nostra attualità, allora claustrofobia e dispersione e farraginosità hanno un loro funzionalissimo senso.



Tutto parafrasato insieme al plot risulta più o meno favorevole, sfavorevole, fnuzionale, ecc. Ma se si delineano i caratteri esclusivamente tecnici del film si può arrivare ad un univoca conclusione od interpretazione. Penso che quelle che ho elencato siano sostanzialmente facilonerie tecniche, e quindi punti a sfavore in un ottica critica esclusivamente tecnica, narrativa e scenografica che sia.
Quindi le sensazioni e le emozioni, o le interpretazioni di queste presunte metafore che si presentano in tutto il film vengono dopo la mia analisi.
Sia tecnicamente che emozionalmente il film non ha entusiasmato granchè, era ciò che volevo esprimere.




Scusami ma allora da un punto di vista esclusivamente tecnico Fino all'ultimo respiro di Godard è una serie infinita di castronerie.

Io credo che non esista linguaggio senza messaggio e viceversa.
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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 09-11-2004 16:22  
quote:
In data 2004-11-09 16:09, MaratSafin scrive:
quote:
In data 2004-11-09 16:06, Cronenberg scrive:
quote:
In data 2004-11-09 15:47, MaratSafin scrive:
è strano come a volte quelli che a qualcuno sembrano difetti a me sembrino pregi.

tutto ciò che Cronenbreg elenca (riassumendo la struttura disseminata della narrazione e dei suoi link emozionali) io lo trovo funzionale sia al messaggio che all' impostazione stilistica del film.

Come dicevo sopra, molto dipende da come si interpreta il messaggio.

Se il frame interpretativo è: Storia d'amore, allora la farraginosità è un punto a sfavore.

Ma se si guarda il film come una critica agli eccessi emozionali della nostra attualità, allora claustrofobia e dispersione e farraginosità hanno un loro funzionalissimo senso.



Tutto parafrasato insieme al plot risulta più o meno favorevole, sfavorevole, fnuzionale, ecc. Ma se si delineano i caratteri esclusivamente tecnici del film si può arrivare ad un univoca conclusione od interpretazione. Penso che quelle che ho elencato siano sostanzialmente facilonerie tecniche, e quindi punti a sfavore in un ottica critica esclusivamente tecnica, narrativa e scenografica che sia.
Quindi le sensazioni e le emozioni, o le interpretazioni di queste presunte metafore che si presentano in tutto il film vengono dopo la mia analisi.
Sia tecnicamente che emozionalmente il film non ha entusiasmato granchè, era ciò che volevo esprimere.




Scusami ma allora da un punto di vista esclusivamente tecnico Fino all'ultimo respiro di Godard è una serie infinita di castronerie.

Io credo che non esista linguaggio senza messaggio e viceversa.


Questione di punti di vista... In questo caso il mio potrebbe esser stato condizionato dal fatto che non ho rilevato alcun 'messaggio' particolare.
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René Descartes

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 09-11-2004 17:04  
Per la serie : " fatti, non pugnette ! "

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Estenava

Reg.: 04 Nov 2004
Messaggi: 3185
Da: Pisa (PI)
Inviato: 10-11-2004 18:05  
Un film interessante, nato da un'ottima idea, ben realizzato ed interpretato dai due protagonisti, una sceneggiatura molto moderna, con flash-back e confusioni di diversi piani della realtà.
Lascia sicuramente qualcosa allo spetatore, che magari si era avvicinato un po' scettico a causa del titolo italiano.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-11-2004 22:53  
sono proprio flashback?
non lo so.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 11-11-2004 12:44  
solo 2 hp:

1) l'attacco è il piano principale e tutto il resto del film è un flashback (96% circa)

2) l'attacco è un flashforward e il resto del film è il piano temporale principale (4% di flashforward circa)

Comunque a meno di non voler capire il film è tutto in continuità eccetto quello.
_________________
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 11-11-2004 12:48  
Bah a me sembra che il film inizi con un flash forward (il secondo incontro sulla spiaggia. Poi sull'apertura titoli torniamo al presente (jim Carrey che piange in macchina), che incontra i suoi amici a cui racconta in flashback ciò che è successo alla libreria, poi il resto mi sembra sia tutto al presente...
Ovvio che il viaggio mentale non ha tempo
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-11-2004 13:13  
mi ero dimenticato il colloquio con gli amici...
Però quest'idea che taluni hanno che il film sia fatto di flashback corrisponde all'impostazione utilizzata da Grondry per il viaggio nella mente, tipica dei flashback anche se in realtà non lo è (o meglio è un rivivere attivamente il passato).Visivamente uno sgranamento dell'inquadratura che rende sfocati i dettagli, dall'altra una certa ansia dettata dall'incapacità a cambiare le cose(nei flashback il più delle volte è rimorso quindi incapacità di cambiare il passato, qui invece non si riesce a cambiare il presente cioè l'azione di cancellazione).
In questo capovolgimento di situazioni forse il vero falshback è il Jim Carrey che cerca di salvarsi.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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