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Autore La Warner mi tiene a dieta e mi sbatte fuori dal cinema!!!
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-01-2005 15:13  
quote:
In data 2005-01-20 15:04, oronzocana scrive:
quote:
In data 2005-01-20 14:56, gatsby scrive:
quote:
In data 2005-01-20 14:51, oronzocana scrive:
Ma non è che la Costituzione è un jolly che lo tiriamo fuori quando ci pare!
...in base a quale articolo della Costituzione io sono tutelato nel portare l'arancino di spizzico dentro il Warner?




Tu hai tutti i diritti che non ti sono negati dalla legge scritta e dalla consuetudine, non il contrario!




non ho capito.
cmq io mi sto laureando in giurisprudenza e non si può esprimere un opinione tirando in ballo regolamenti pseudoamericani o parlare di legalità cos'...tanto per buttarla nel mucchio.
Lo ripeto...bisgna conoscere dettagliatamente il caso. Non si può dire nulla altrimenti.



In realtà il regoalmento "americano" non c'entra nulla, il discorso verteva sulla proibizioni di consumare cibo acquistato all'esterno. Visto che questa tesi sembra molto probabile (non siamo in un tribunale quindi possiamo anche dibattere sulle ipotesi) essendo avvalorata anche da ciò che c'è scritto in quella lettera, allora possiamo ipotizzare l'"incostituzionalità" di questo regolamento per i motivi sopraesposti.
i miei dubbi riguardano le peculiarotà che il nonstro ordinamento potrebbe prevedere per gli stessi esercizi privati. Su qesto vorrei saperne di più. I cinema, registarti come tali, possono attuare questo tipo di regololamenti? E con quali limiti?
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 20-01-2005 15:28  
quote:
In data 2005-01-20 15:13, gatsby scrive:

In realtà il regoalmento "americano" non c'entra nulla, il discorso verteva sulla proibizioni di consumare cibo acquistato all'esterno. Visto che questa tesi sembra molto probabile (non siamo in un tribunale quindi possiamo anche dibattere sulle ipotesi) essendo avvalorata anche da ciò che c'è scritto in quella lettera, allora possiamo ipotizzare l'"incostituzionalità" di questo regolamento per i motivi sopraesposti.
i miei dubbi riguardano le peculiarotà che il nonstro ordinamento potrebbe prevedere per gli stessi esercizi privati. Su qesto vorrei saperne di più. I cinema, registarti come tali, possono attuare questo tipo di regololamenti? E con quali limiti?



si...ma incostituzionale a quale norma o principio della costituzione?
questo chiedevo.
Credo proprio a nessuna, ma posso anche sbagliare.
Io credo che il concetto di incostituzionalità sia escluso per delle strutture private(pur essendo aperte al pubblico) perchè il procedimento di incostituzionalità è relativo a leggi o ad atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni.
In parole povere il regolamento di un cinema o di qualsiasi altra struttura ha valore solo all'interno dei locali in questione quindi il problema di incostituzionalità non ha senso...mi capisci?



_________________
"C'ha tutto il Barone Liedholm, c'ha il vigneto, l'uliveto, i vini doc, i vini dik, i soldi (seeempre), panchina lunga!"
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ICEBURN

[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 20-01-2005 alle 15:32 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-01-2005 16:02  
difatti avevo messo le virgolette a incostituzionalità proprio perchè sapevo che il termine non fosse quello appropriato, fatto sta il senso rimane il medesimo. Non si può far nulla che vada contro le nostre leggi, e questo tipo di regolamento limita (come ho scritto in più post) il libero godimento della libertà privata non in senso assoluto,ma legato ad una caratteristica dell'oggetto che non è riconducibile ai contratti ad efficacia reale quale è la compravendita di un cibo.

_________________
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 20-01-2005 16:09  
Cerco di spiegare meglio.
Innanzi tutto la costituzionalità non c'entra per i motivi detti nel post precedente.

Detto questo...dunque....il cinema offre un servizio..giusto?
Per far si che l'offerta del servizio sia ottimale c'è anche un regolamento che disciplina le modalità di accesso a questa forma di intrattenimento.
E' un offerta al pubblico cioè un modo per concludere un contratto.
Il gestore vende la proiezione del film per un prezzo e chiunque vuole può accettare tale offerta perfezionando il contratto.
Una volta perfezionato il contratto l'acquirente e tenuto a rispettare tutti gli oneri assunti compresi quelli del FAMOSO regolamento.E' un pò come quando compri il biglietto dell'autobus....non so se avete presente le condizioni di utilizzo del servizio che di solito sono affisse in ogni auto?
Nel momento in cui obliteri il biglietto devi sottostare a tali regole....e così è quando acquisti un biglietto del cinema.
La regola che non ti pemette di portare cibo esterno all'interno della sala per quanto ASSURDA e perfettamente legittima amio avviso.
Se non ti sta bene non compri il biglietto e il film lo vai a vedere da un altra parte....questo è il succo del discorso.
Norme sulla concorrenza allo stesso modo non trovano applicazione: il Warner mica ti impedisce di comperare i supplì da Spizzico.
Ti impedisce di mangiarli all'interno(prendo per vera questa norma interna anche se non ho letto il famoso regolamento) e basta.
Il regolamento del cinema è un regolamento contrattuale che è predisposto da una parte(in questo caso il Warner Village) mediante la formulazione di condizioni generali che DEVONO ESSERE CONOSCIUTE DAL CONSUMATORE USANDO L'ORDINARIA DILIGENZA(Compro il biglietto e accetto tutte le clusole del contratto).
Sul problema della conoscibilità della clausole(cioè il diviedo in cui è incappato il nostro amico) la dottrina ci studia da tempo...soprattutto sul concetto di ordinaria diligenza.
In parole povere basta attacare un cartello nella hall con le condizioni generali di contratto e il gioco è fatto(nessuno le legge mai): compri il biglietto=sottosrvi un cintratto.
Avete capito?
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 20-01-2005 16:12  
quote:
In data 2005-01-20 16:02, gatsby scrive:
difatti avevo messo le virgolette a incostituzionalità proprio perchè sapevo che il termine non fosse quello appropriato, fatto sta il senso rimane il medesimo. Non si può far nulla che vada contro le nostre leggi, e questo tipo di regolamento limita (come ho scritto in più post) il libero godimento della libertà privata non in senso assoluto,ma legato ad una caratteristica dell'oggetto che non è riconducibile ai contratti ad efficacia reale quale è la compravendita di un cibo.




no..questo non è vero.
Non limita in alcun modo la libertà di vedere il film o di mangiare...non lo danno solo al Warner Village il film.
Non c'è neanche abuso di posizione dominante.
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Michael J. Fox
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-01-2005 16:26  
parlavo del contratto di compravendita del cibo dello snack o di quel che è, non del biglietto.
Che ci sia un regolamento e che la persona in questione l'abbia accettato non cozza con quanto io dico. Qualsiasi regolamento se va contro l'ordinamento giuridico generale, anche se viene accettato (come hai detto attraverso l'acquisto del biglietto) non è valido o in toto o in parte a seconda di quanto queste incongruenze siano importanti all'interno dello stesso.
In questo caso l'incongrueza con il libero godimento della proprietà privata legata ad una caratteristica che NON ESISTE (una volta acquistato un prodotto con la compravendita chi ne sia stato il precedente proprietario, salvo casi eccezionali, non ha importanza nè può essere fonte di discriminazione per il godimento dello stesso).
Qualcuno prima ha parlato di clausole vessatorie. Non è proprio così, ma il senso è quello.
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anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 20-01-2005 16:30  
quote:
In data 2005-01-20 16:09, oronzocana scrive:


Detto questo...dunque....il cinema offre un servizio..giusto?
Per far si che l'offerta del servizio sia ottimale c'è anche un regolamento che disciplina le modalità di accesso a questa forma di intrattenimento.
E' un offerta al pubblico cioè un modo per concludere un contratto.
Il gestore vende la proiezione del film per un prezzo e chiunque vuole può accettare tale offerta perfezionando il contratto.
Una volta perfezionato il contratto l'acquirente e tenuto a rispettare tutti gli oneri assunti compresi quelli del FAMOSO regolamento.E' un pò come quando compri il biglietto dell'autobus....non so se avete presente le condizioni di utilizzo del servizio che di solito sono affisse in ogni auto?
Nel momento in cui obliteri il biglietto devi sottostare a tali regole....e così è quando acquisti un biglietto del cinema.
La regola che non ti pemette di portare cibo esterno all'interno della sala per quanto ASSURDA e perfettamente legittima amio avviso.
Se non ti sta bene non compri il biglietto e il film lo vai a vedere da un altra parte....questo è il succo del discorso.
Norme sulla concorrenza allo stesso modo non trovano applicazione: il Warner mica ti impedisce di comperare i supplì da Spizzico.
Ti impedisce di mangiarli all'interno(prendo per vera questa norma interna anche se non ho letto il famoso regolamento) e basta.
Il regolamento del cinema è un regolamento contrattuale che è predisposto da una parte(in questo caso il Warner Village) mediante la formulazione di condizioni generali che DEVONO ESSERE CONOSCIUTE DAL CONSUMATORE USANDO L'ORDINARIA DILIGENZA(Compro il biglietto e accetto tutte le clusole del contratto).
Sul problema della conoscibilità della clausole(cioè il diviedo in cui è incappato il nostro amico) la dottrina ci studia da tempo...soprattutto sul concetto di ordinaria diligenza.
In parole povere basta attacare un cartello nella hall con le condizioni generali di contratto e il gioco è fatto(nessuno le legge mai): compri il biglietto=sottosrvi un cintratto.
Avete capito?




proprio così.
se ritieni che il regolamento sia assurdo non ci vai.
se la gente non ci va perchè trova i regolamenti assurdi e vogliono continuare ad incassare i biglietti prima o poi li cambiano, forse.
è come nelle discoteche dove un ragazzo può entrare solo se è con una ragazza, sennò sta fuori ( mi dicono che in alcune parti d'Italia è così).
per me è assurdo, ma se c'è un regolamento, o lo rispetti o non entri.
_________________
ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

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anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 20-01-2005 16:38  
quote:
In data 2005-01-20 12:43, Ayrtonit scrive:

oh bravi seanma e michi, mi avete preceduta!
"leggere beh se il regolamento c'è , anche se sbagliato, bisogna rispettarlo" mi fa immediatamente impensierire. ma come????
e allora, se tutti rispettano un regolamento sbagliato, come sarà possibile riuscire a cambiarlo, sopperirlo in favore di un regolamento migliore?
se un cinema ha un regolamento assurdo, ingiusto e idiota, è giusto far qualcosa perchè lo si cambi! e non andare in un altro cinema!!
che tristezza vedere gente che ragiona cosi.



tutte belle parole,le tue, ma spiegami in concreto che fai, per far cambiare il regolamento in una proprietà privata qual'è una sala cinematografica.
fai la rivoluzione ogni volta che vuoi entrare col panino?
vai per vie legali e spendi un capitale che magari non hai?
metti una bomba sotto le poltrone?
chiami la polizia ogni volta?
perchè parlare di rivoluzione è facile, ma in concreto che suggerisci di fare?
io ho suggerito di andare all'associazione consumatori, che può spiegare se è legale o meno quello che impongono, ed eventualmente avviare un'azione.


_________________
ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-01-2005 16:39  
a prescindere dal caso specifico, non è sempre così,i regolamenti devono infatti essere conformi alle direttive giuridiche dell'ordinamento.

Shar1974, hai ancora il biglietto poi?
C'è scritto nulla di questo regolamento?
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Pazolini

Reg.: 27 Set 2003
Messaggi: 192
Da: Redsertre (AL)
Inviato: 20-01-2005 17:37  
Ma porca di quella pu**ana, ho visto scene di delirio al cinema, cori da stadio, telefonini che squillano di continuo, ruminanti e compagnia bella, fossero mai intervenute le maschere a FARE IL LORO DOVERE, e qui mi tocca leggere che gli emeriti stronzi intervengono solo quando gli fa comodo.
MA ANDATEVE AFFANCULO!


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Ilariuccia

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 92
Da: Garbagnate (PT)
Inviato: 20-01-2005 17:42  
potete sempre far sapere cosa ne pensate a quelli dei warner village

http://www.warnervillage.it/WVOnline39.asp?WCI=Feedback&V=452

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 20-01-2005 17:42  
hai infranto la regola aurea, non farsi beccare. hanno un regolamento che bisogna almeno far finta di rispettare.la prossima volta portati uno zainetto, come faccio io e credo molti altri

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Estenava

Reg.: 04 Nov 2004
Messaggi: 3185
Da: Pisa (PI)
Inviato: 20-01-2005 17:49  
Mi sa che c'è un po' di confusione...

Vediamo...Il Warner Village è un esercizio privato (non pubblico), che può regolamentare l'accesso ai propri locali come desidera, ovviamente nel rispetto delle leggi (e dei diritti) della Repubblica italiana. Acquistando il biglietto Warner, come ha già detto Oronzo, concludi un contratto, e di conseguenza accetti tutte le clausole in esso compreso; dunque accetti, più o meno consciamente, il regolamento in questione: la conoscenza di quest'ultimo è ovviamente a carico del contraente (sicuramente è stato affisso nella hall). L'unico elemento su cui, in questo caso, si può discutere, è l'eventuale violazione di una legge (e di conseguenza di un principio tutelato): ma è più che assurdo! Vorreste forse provare ad entrare in un ristorante con tanto di hot dog, patatine e lattine di birra acquistate dal barroccio di fronte??? L'imposizione dentro a questo cinema di regole solitamente presenti in locali di ristorazione è soltanto una novità, ma una novità che si accetta acquistando il biglietto. O, ovviamente, che ci rifiutiamo di accettare andando a vedere il film da un'altra parte.

Su di un unico punto, a mio parere, l'utente che ha sollevato il problema poteva farsi valere: il fatto che a consumare fosse la sua ragazza che, come ci ha detto, ha problemi di salute e necessitava assolutamente (a quanto pare) l'assunzione di zuccheri: se il divieto imposto avesse potuto causare dei danni alla sua salute, ecco che l'utente può giustamente rivolgersi ad un legale per chiedere il risarcimento danni e una condanna nei confronti della responsabile del cinema per aver ostacolato un'urgenza medica.

Chi vi parla non è mai entrato in un Warner Village, né mai lo farà.
Boicotto? Ebbene sì, boicotto, sono stufo, contengo incazzitudine.
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"La morte fa male alla salute"

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 20-01-2005 17:52  
quote:
In data 2005-01-20 13:09, seanma scrive:
quote:
In data 2005-01-20 12:54, Tenenbaum scrive:
ma state scherzando ?

che cavolo centra che è sbagliato con le MODALITA' PER MODIFICARLO ?

se per voi un regolamento sbagliato si modifica azzufandosi con quelli del cinema fatti vostri

mi dispiace ma non avete capito niente del senso di cui sopra


e si modifica forse allorchè noi ci soccombiamo rischiando i nervi e la salute?se nessuno protesta,un cazzo succederà mai..in ogni campo della vita...sei un gran coglione.scusa se te lo dico.



ma no è proprio il contrario

il problema è che purtroppo è pieno di coglioni come te non sanno distinguere quale sia il metodo legittimo ed apposito per eliminare norme sbagliate

e per questo che le norma sbagliate rimangono
perchè ci sono i coglioni che pensano di eliminarle con le zuffe
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 20-01-2005 17:53  
quote:
In data 2005-01-20 16:26, gatsby scrive:
parlavo del contratto di compravendita del cibo dello snack o di quel che è, non del biglietto.
Che ci sia un regolamento e che la persona in questione l'abbia accettato non cozza con quanto io dico. Qualsiasi regolamento se va contro l'ordinamento giuridico generale, anche se viene accettato (come hai detto attraverso l'acquisto del biglietto) non è valido o in toto o in parte a seconda di quanto queste incongruenze siano importanti all'interno dello stesso.
In questo caso l'incongrueza con il libero godimento della proprietà privata legata ad una caratteristica che NON ESISTE (una volta acquistato un prodotto con la compravendita chi ne sia stato il precedente proprietario, salvo casi eccezionali, non ha importanza nè può essere fonte di discriminazione per il godimento dello stesso).
Qualcuno prima ha parlato di clausole vessatorie. Non è proprio così, ma il senso è quello.



scusa se mi permetto, ma stai facendo un pò di confusione.
che c'entra il libero godimento della proprietà privata?
Che vuol dire?
Allora se compro un sigaretta dato che è mia ho diritto a fumarmela dove mi pare? e no.
Non c'è nessuna violazione al libero godimento della prprietà privata.
Meglio di come ho spiegato è impossibile dirlo.
Per carità....lasciamo perdere le clausole vessatorie....che sennò non ne usciamo più.
Il fatto che sia una clausola un pò discutibile sono d'accordo con te...per il resto vedi sopra.
_________________
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Michael J. Fox
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