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Autore Cinema con la C maiuscola
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-10-2006 18:44  
Eh ok, questo l'avevo capito. Mi chiedevo solo su che basi... magari tu avevi qualche idea... comunque ok.
Il libro è buono?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 25-10-2006 18:56  
nzomma... un po' sbrigativo, due-tre pagine più una di immagini per descrizione, spiegazione e un decoupage molto approssimato di ognuna delle 36 sequenze prese in esame. qualche spunto qua e là c'è (ecchecazzo è pur sempre un libro), nelle note si rifà spesso a Deleuze, Metz e compagnia bella, ma nel complesso mi sembra poca roba trascurabile.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 25-10-2006 18:57  
quote:
In data 2006-10-25 18:44, Tristam scrive:
magari tu avevi qualche idea...

non sopravvalutarmi (cit.Alo)
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 25-10-2006 18:58  
ma il libro di Moscariello parlava di documentario? perchè la fiction è il cinema di finzione...
Più probabilmente intendeva ciò che volgarmente viene chiamato fiction, cioè la fiction televisiva...
Comunque ha copiato da Dario Argento, che diceva che anche in un pessimo film si possono comunque trovare dieci minuti di grande cinema, che ne giustificano la visione.
L'ironia della sorte ha poi voluto che questa legge venisse per la prima volta smentita proprio da alcuni film di Dario Argento...

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-10-2006 00:59  
beh
quando arriva il momento di fare il punto della situazione vengono a mancare le parole
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For relaxing times make it Suntory time

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 26-10-2006 01:31  
epperò sei tu che vuoi fare il punto della situazione eh. Io non mi sarei mai cacciato nella ricerca di una verità che non può esistere se non leggendo e comparando recensioni, discussioni e libri su film e registi... Di certo non si può spiegare quanto una cosa sia vera più di un'altra se non passando attraverso delle analisi esaustive. Se ti aspetti che in due parole ti venga spiegata una cosa sei furoi strada.
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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 26-10-2006 09:44  
quote:
In data 2004-06-22 18:19, Marco82 scrive:
beh quello di vanzina è sicuramente cinema con la c minuscola...ma forse neanche quello


L'unica cosa che mi sento in grado di quotare :sisi:
_________________
Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-10-2006 11:06  
quote:
In data 2006-10-26 01:31, Tristam scrive:
epperò sei tu che vuoi fare il punto della situazione eh. Io non mi sarei mai cacciato nella ricerca di una verità che non può esistere se non leggendo e comparando recensioni, discussioni e libri su film e registi... Di certo non si può spiegare quanto una cosa sia vera più di un'altra se non passando attraverso delle analisi esaustive. Se ti aspetti che in due parole ti venga spiegata una cosa sei furoi strada.



ma guarda

mi sarebbe sufficiente una specificazione di quanto hai scritto sul diavolo veste Prada
perchè io , sarò tardo, non ho ancora capito quello che hai detto in proposito

che poi il film non sia rilevante nella storia del cinema non c'è bisogno di sprecare parole per capirlo

tuttavia
è innegabile che sia cinema lo stesso
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-10-2006 22:51  
visto che Alzayd ama questo genere di cose io estrapolo


quote:
In data 2006-10-26 15:19, AlZayd scrive:

Per me il cinema non è un feticcio, un monolite blindato, un oggetto che abbia un significato univoco e sterilmente ragionato, bensì un mondo di sensazioni, riflessioni, emozioni, anzi, stupori, sogno e realtà, immaginazione, espansione della coscenza, conoscenza, memorie, cultura in senso lato; è musica, pittura, letteratura, danza, architettura... E logica e pre-logica, habitat psichico, non mera analisi tecnica, non speculazione su un unico tema, elogio dell'apparenza, ma è infiniti mondi e modi di percepire l'irreale ed il reale, l'esplicito e il sotteso, il testo e il sottotesto, poesia che affonda le radici nell'inconscio.

Fattelo bastare, non mi ripeterò.



siccome mi è piaciuta questa definizione

tuttavia non fa altro che fa vacillare le mie poche certezze riguardanti l'argomento del topic
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Harold

Reg.: 28 Ago 2006
Messaggi: 358
Da: Milano (MI)
Inviato: 03-11-2006 22:41  
tenembaum,non è forse più facile e fruttuoso smettere di porsi questa domanda che oltre a non pote avere risposte univoche,assiomatiche,tagliate con l'accetta,è anche superflua quando arriva il momento di sedersi,vedere e giudicare un film? Il giudizio,se è omnicomprensivo e non si ferma alla mera analisi linguistico-strutturale (ammesso che uno ci si metta.... ) del film o dell'opera in questione,sarà sempre inderogabilmente soggettivo,anche se l'oggettività inalienabile di un pensiero che si basi su considerazioni storico-estetiche non dovrebbe mai venir meno.

Esempio un semi-neofita che veda Citizen Kane e che non ne conosca la fondamentale importanza per lo sviluppo di un certo tipo di linguaggio o che di ciò non si cura, sarà liberissimo di basare le sue opinioni su criteri di percezione soggettiva (èbello,avvincente,ben narrato vs. mi fa cagare è noioso e confuso ) senza essere costretto a pensare con avvampata contrizione che non è stato in grado di formularsi un opinione accettabile su ciò che ha visto. La sacralità del giudizio di ciascuno è un principio secondo me ineliminabile in qualsiasi tipo di rapporti sociali,anche quello di semplice confronto su di un libro o un opera . In questo senso non esistono distinzioni se non nella testa di chi le fa e in questo senso sono ultimativamente arbitrarie. Perchè se oggettive può essere il discorso sull'utilizzo più o meno consapevole di un qualche bagaglio filmico da parte di un regista-autore,non ha senso che eventuali scelte del genere influenzino il giudizio del fruitore,che in quanto tale ha il diritto di fruire il prodotto nella maniera e nel modo che ritiene migliori.

Il giudizio non è l'impressione analitica(l'uso delle luci in questa sequenza è perfettamente congruo con l'intento del regista,che intende dunque sottolineare l'atmosfera opprimente iin cui si trova il protagonista ). Non è nemmeno un'atto tirannico di percezione egoistica del prodotto (quanto mi ha fatto piangere,quanto mi ha fatto ridere,che bei vestiti ). Da una parte c'è la critica,dall'altra il chiacchericcio. La verità penso stia nel mezzo,ancorchè difficile da definire:il fruitore esiste per essere coinvolto in ciò che fruisce,in un rapporto attivo e dialogato con ciò che ha davanti.... bando all'imparzialità ma bando ancor maggiore ai soggettivismi acritici,in nome di un modo di vedere le cose equilibrato e capace di tenere conto del senso comunicativo ultimo di un qualcosa appositamente costruito per comunicare,sia questa comunicazione interessata al livello epidermico del coinvolgimento o meno.
In questo senso è assurdo parlare di 'due cinema ':perchè finchè non si giunge nella sperduta e dorata isola della critica filologica,il cinema che esiste è solo quello che ciascun spettatore,avvertito o meno,vive nel momento in cui si pone in contatto con esso.

Se vedo NATALE ININDIA e per me la visione ha significato qualcosa,ha rappresentato per me un qualche tipo d'esperienza,nessuno potrà costringermi a negare il suo essere 'cinema ' in quanto immagine in movimento a scopo narrativo-intrattenitorio ,nemmeno laddove mi si voglia mostrare come alla base di esso non ci sia la bencè minima politica autoriale e tantomeno nessun utilizzo consapevole del mezzo filmico,perchè un discorso simile sarebbe pretenzioso e assurdo.
Guardare le cose con gli occhi degli altri è deleterio,sempre. Lasciamoci guidare da noi stessi e non cadremo mai in errore.


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Si era visto come il re dell'anarchia, ma
l'uomo nero gli aveva guardato dentro e lo aveva ridotto a un sacco di ossa tremanti, Era rimasto vittima della sua adolescenza prolungata,
Era stato ucciso dalle sue stesse vedute velenose.

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 04-11-2006 00:53  
Il CCCCCinema nn è mai esistito... è tutta una farsa sono tutti tentativi. bau!!
_________________
::M:: cineForum

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 04-11-2006 10:53  
che discorso complesso!
io penso proprio che truffaut avesse ragione nel dire che non ci soni film belli o brutti, ma solo registi buoni o mediocri.però di conseguenza il regista mediocre fa film mediocri, non ce n'è.
per dire CHI sia un regista buono (un autore) e uno mediocre (uno che si trova con la mdp in mano per caso) ci sono elementi oggettivi, dal momento che il cinema è prima di tutto "techne".
adesso io nella mia ignoranza non saprei dirvi TUTTI questi elementi oggettivi che fanno di un regista un autore; fra questi direi la coerenza, lo sviluppare nei duoi film la propria visione del mondo,e non semplicemente una storia, film quindi che fanno riflettere e che non si limitano a raccontare. per raggiungere questo scopo io trovo molto importante che le inquadrature abbiano un senso oltre il segno: spiego con un esempio.. in una scena semplice come un dialogo tra due personaggi, le scelte della mdp indirizzano lo spettatore ad una certa interpretazione dei personaggi.
come questa concretamente venga realizzata non importa in sede di giudizio oggettivo del film, influenza invece magari il giudizio soggettivo. io mahari odio woody perchè mi fa vedere un mondo, e lo fa in un certo modo, che non condivido, che mi dà i nervi. ok ma woody è un autore perchè HA il suo mondo, il suo reale e la sua metafisica, e son 30 anni che fa film basandosi su questo IDEE.
secondo me prima di tutto bisogna riconoscere il valore oggettivo di un film o di un regista, e solo poi si ha il diritto di dire "a me non piace, del tutto soggettivamente". oltretutto questo aspetto è ineliminabile, nessuno può giudicare con occhio del tutto oggettivo. il nostro occhio non è uno specchio che riflette la realtà del film, ma in qualche modo necessario e fisiologico la deforma.
i pregiudizi insomma formano il giudizio.
questo vale sempre (e non lo dico io, ma un mostro dell epistemologia della scienza come henri poincarè).


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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 04-11-2006 11:21  
Ammetto umilmente di non averci capito una mazza.
L'unico neurone rimastomi inciampa continuamente in refusi logici e grammaticali.

Io distinguo semplicemente il cinema con la C maiuscola da quello di serie C,dalla forza che ha di non restare come effimero orpello sulla pelle,ma di penetrare testa,cuore e sesso ad vitam.
Quando ad ogni "revisione" può regalarmi un altro dubbio, una disillusione o un'emozione nuova.E questo, a prescindere da autori vecchi, nuovi o da future promesse.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-11-2006 11:53  
la domanda è di per se paradossale.
Stiamo paratnedo da un modo con cui si catalogano alcuni film (una definizione che va contestualizzata all'intrno del discorso di chi sta descrivedno un film o dei film) per dire quali iflm ci rientrano. Cioè facciamo prima il conenitore e poi decidiamo cosa ci entra dentro.
Nelle arti l massimo si fa il contrario, prima si capisce cosa si ha, e poi semmai lo si raggruppa.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 04-11-2006 11:53  
Il cinema mostra la morte al lavoro.

[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 04-11-2006 alle 12:04 ]

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