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una riflessione sul cinema |
denisuccia
 Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 02-03-2003 17:15 |
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Su questo siamo d'accordo Deeproad!
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 02-03-2003 17:15 |
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quote: In data 2003-03-02 17:09, denisuccia scrive:
Cioè paragonate Elvis alla Spears?
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No è per mostrarti che tanti cavilli commerciali c'erano anche prima fa parte di un continuum che va sempre più deteriorizzandosi ... ^_^
Comunque complimenti per l'argomento del TOPIC
_________________ ::M:: cineForum |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 02-03-2003 17:22 |
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quote: In data 2003-03-02 17:05, Daniel scrive:
quote: In data 2003-03-02 16:59, mallory scrive:
e come no Denise?
il divismo afflisse un durissimo colpo al cinema,le case di produzione usarono questo escamotage di marketing incontrando il favore del pubblico e limitando rovinosamente la neonascita del cinema impegnato,della settima arte.
Lo stesso Intollerance fu un grandissimo fiasco che portò Griffith alla rovina...
il divismo che si andò ad affermare in quegli anni non aveva nulla a che fare con il linguaggio cinematografico e il potere dell'espressione artistica,fu il riflesso del potere coercitivo che le grandi case introdussero nel sistema di produzione cinematografica.
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Tanto è vero che lo stesso Griffith si disse sempre contrario a porre i nomi degli attori all'inizo di un film ... Aveva paura che la fama di questi un giorno avrebbe oscurato il senso del film e messo in ombra il vero autore ... che per Griffith era appunto il regista (anticipando di anni quello che poi Bazin e i 'Cahiers du cinema' diranno con la 'politique d'autour' ...)
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esatto Daniel...
c'è una profonda critica verso il divismo che trapela soprattutto nel cinema di Godard,basta pensare alla Bardot ne Il disprezzo,all'uso della macchina da presa in quel film,l'esposizione della bellezza del divo a servizio della comunicazione di massa...
geniale!
[ Questo messaggio è stato modificato da: mallory il 02-03-2003 alle 17:25 ] |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 02-03-2003 17:25 |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 02-03-2003 17:26 |
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quote: In data 2003-03-02 17:25, Daniel scrive:
adoro quel film ...
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a chi lo dici... |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 02-03-2003 17:30 |
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quote: In data 2003-03-02 17:22, mallory scrive:
quote: In data 2003-03-02 17:05, Daniel scrive:
quote: In data 2003-03-02 16:59, mallory scrive:
e come no Denise?
il divismo afflisse un durissimo colpo al cinema,le case di produzione usarono questo escamotage di marketing incontrando il favore del pubblico e limitando rovinosamente la neonascita del cinema impegnato,della settima arte.
Lo stesso Intollerance fu un grandissimo fiasco che portò Griffith alla rovina...
il divismo che si andò ad affermare in quegli anni non aveva nulla a che fare con il linguaggio cinematografico e il potere dell'espressione artistica,fu il riflesso del potere coercitivo che le grandi case introdussero nel sistema di produzione cinematografica.
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Tanto è vero che lo stesso Griffith si disse sempre contrario a porre i nomi degli attori all'inizo di un film ... Aveva paura che la fama di questi un giorno avrebbe oscurato il senso del film e messo in ombra il vero autore ... che per Griffith era appunto il regista (anticipando di anni quello che poi Bazin e i 'Cahiers du cinema' diranno con la 'politique d'autour' ...)
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esatto Daniel...
c'è una profonda critica verso il divismo che trapela soprattutto nel cinema di Godard,basta pensare alla Bardot ne Il disprezzo,all'uso della macchina da presa in quel film,l'esposizione della bellezza del divo a servizio della comunicazione di massa...
geniale!
[ Questo messaggio è stato modificato da: mallory il 02-03-2003 alle 17:25 ]
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non vedete quante volte si è gridato alla morte della creatività e dell'impegno nel cinema,contro il divismo e il commercio,dirlo oggi secondo me era come dirlo allora sono fasi che il cinema attraversa per rinnovarsi,d'altra parte dalla crisi c'è la rinascita,o quanto meno un rinnovo...come la pelle del serpente,"ogni tanto"il cinema si scrolla di dosso gli obrori e le esegerazioni che va accumulando e ricomincia da capo,un altro esempio è il neorealismo no?
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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stilgar
 Reg.: 12 Nov 2001 Messaggi: 4999 Da: castelgiorgio (TR)
| Inviato: 02-03-2003 17:40 |
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Credo che il discorso sulla commercializzazione del cinema sia molto più complesso di quanto lo si voglia far apparire. D'altronde il cinema, come tutte le forme d'arte, è nato e si è diffuso proprio in risposta alle esigenze del pubblico. Questo può valere anche per la pittura, la letteratura etc.
Di contro, è evidente che taluni esponenti della settima arte sono riusciti a dare alle proprie opere un più profondo e affascinante significato, facendosi apprezzare per la capacità di trasmettere allo spettatore qualcosa che andasse al di là della semplice rappresentazione figurativa.
Non ho una così profonda conoscenza del cinema antedente agli anni '60 per poter giudicare in questo senso il cinema contemporaneo, ma non credo che si possa parlare di morte del cinema.
Io, come altri, lo vedrei come un periodo di trnsizione; staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro
_________________
Profundis - L'anima nera della rete |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 02-03-2003 17:42 |
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quote: In data 2003-03-02 17:40, stilgar scrive:
Credo che il discorso sulla commercializzazione del cinema sia molto più complesso di quanto lo si voglia far apparire. D'altronde il cinema, come tutte le forme d'arte, è nato e si è diffuso proprio in risposta alle esigenze del pubblico. Questo può valere anche per la pittura, la letteratura etc.
Di contro, è evidente che taluni esponenti della settima arte sono riusciti a dare alle proprie opere un più profondo e affascinante significato, facendosi apprezzare per la capacità di trasmettere allo spettatore qualcosa che andasse al di là della semplice rappresentazione figurativa.
Non ho una così profonda conoscenza del cinema antedente agli anni '60 per poter giudicare in questo senso il cinema contemporaneo, ma non credo che si possa parlare di morte del cinema.
Io, come altri, lo vedrei come un periodo di trnsizione; staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro
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_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 02-03-2003 17:44 |
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quote: In data 2003-03-02 17:01, ilaria78 scrive:
Non è detto che io non posso andare a vedere una mostra di quadri perchè non conosco a mena dito la storia dell'arte!
certo se si studiasse nelle scuole non sarebbe una cosa brutta(si studiano tante cavolate ormai...)..
Comunque il cinema non può prescindere dall'essere commerciale,è una natura intrinseca del cinema stesso,è un "oggetto" che si pone per essere guardato e ammirato in luoghi pubblici..come potrebbe appartenere ad un 'elite?
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il punto è proprio questo...
non dovrebbe appartenere ad un élite.
se il commercio tira le fila di un certo tipo di cinema,è perchè soddisfa la domanda del pubblico...un pubblico ignorante e superficiale,che è il primo colpevole della morte di cui si parlava.
perciò dico "bisogna",e non semplicemente "chi vuole può approfondire"...
imperantemente e causticamente,
come un tempo fece Godard con lo stesso mezzo cinematografico e che nessuno capì. |
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 02-03-2003 17:56 |
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quote: In data 2003-03-02 17:44, mallory scrive:
quote: In data 2003-03-02 17:01, ilaria78 scrive:
Non è detto che io non posso andare a vedere una mostra di quadri perchè non conosco a mena dito la storia dell'arte!
certo se si studiasse nelle scuole non sarebbe una cosa brutta(si studiano tante cavolate ormai...)..
Comunque il cinema non può prescindere dall'essere commerciale,è una natura intrinseca del cinema stesso,è un "oggetto" che si pone per essere guardato e ammirato in luoghi pubblici..come potrebbe appartenere ad un 'elite?
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il punto è proprio questo...
non dovrebbe appartenere ad un élite.
se il commercio tira le fila di un certo tipo di cinema,è perchè soddisfa la domanda del pubblico...un pubblico ignorante e superficiale,che è il primo colpevole della morte di cui si parlava.
perciò dico "bisogna",e non semplicemente "chi vuole può approfondire"...
imperantemente e causticamente,
come un tempo fece Godard con lo stesso mezzo cinematografico e che nessuno capì.
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beh è un circolo vizioso...il pubblico è ignorante e vuole vedere schifezze al cinema allora i produttori ne sfornano tante che il pubblico diventa sempre più ignorante e si ricomincia.
ma molte persone (che non per forza sono ignoranti e superficiali,ma che non studiano il cinema)delle volte vogliono vedere film semplici,godibili,per distrarsi,il cinema è un 'arte che si presta sia ad una fruizione superficiale che approfondita,l'ideale sarebbe bilanciare le cose,io personalmente se per studio tutto il giono non ho fatto altro che vedere film di antonioni,che sono stupendi ma non prorpio facili,magari la sera preferisco una cosa più leggera,e non dico che amo più l'una o l'altra.
non si può essere categorici,si deve lasciare spazio ad ogni cosa,(purtoppo anche a vacanze sul nilo... )purchè questo spazio sia equamente diviso,come non è oggi...
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 02-03-2003 17:56 |
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quote: In data 2003-03-02 17:40, stilgar scrive:
Io, come altri, lo vedrei come un periodo di trnsizione; staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro
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transizione?
anch'io un tempo la pensavo così,purtroppo sono convinta che il cinema sia davvero morto...
anche nel tentativo di creare un prodotto che non sia solo a scopo di lucro,l'arte deve prima incontrare il favore delle mutinazionali cinematografiche...
dal momento che,non credo rinunceranno ad una delle fonti di guadagno più proficue del globo,come non credo che il pubblico effettuerà una rapida virata di gusto a favore del cinema d'autore,sono convinta che il futuro non potrà riservarci altro che deusioni...
ci sarebbero gli estremi per un bel paragone politico e sociale,non credete...?
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ilaria78
 Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 02-03-2003 18:02 |
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quote: In data 2003-03-02 17:56, mallory scrive:
quote: In data 2003-03-02 17:40, stilgar scrive:
Io, come altri, lo vedrei come un periodo di trnsizione; staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro
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transizione?
anch'io un tempo la pensavo così,purtroppo sono convinta che il cinema sia davvero morto...
anche nel tentativo di creare un prodotto che non sia solo a scopo di lucro,l'arte deve prima incontrare il favore delle mutinazionali cinematografiche...
dal momento che,non credo rinunceranno ad una delle fonti di guadagno più proficue del globo,come non credo che il pubblico effettuerà una rapida virata di gusto a favore del cinema d'autore,sono convinta che il futuro non potrà riservarci altro che deusioni...
ci sarebbero gli estremi per un bel paragone politico e sociale,non credete...?
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si assolutamente,il fatto che oggi le cose siano peggio che nel passato è dovuto ad un' assoluta degenerazione non solo sociale o politica ma soprattutto morale che ci porta a mercificare ogni tipo di espressione umana...
ma probabilmente si arrivarà ad un punto di rottura e di nuovo inizio che forse noi non vedremo perchè ci siamo in mezzo..l'unica cosa che possiamo fare è instillare le basi per la rinascita futura..
forse sono apocalittica e visionaria... meglio fermarmi qui...
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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Vitalogy
 Reg.: 25 Dic 2002 Messaggi: 281 Da: Sondrio (SO)
| Inviato: 02-03-2003 21:06 |
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Complimenti per il topic... sto seguendo un corso di Storia e critica del cinema e devo dire che la full immersion che sto facendo nei film delle origini (Melies, Griffith, Lang etc..) mi ha aperto parecchio gli occhi... mi ritrovo molto nel punto di vista di Mallory.
Io credo che la 'salvezza' del cinema alla fine potrà essere solo il pubblico... e non mi riferisco al pubblico totalmente passivo e acritico che considera il cinema puro entertainment e spende i soldi per vedersi 'Vacanze sul Nilo', ma al pubblico CURIOSO, informato, 'attivo' che ha le capacità e l'intelligenza di indagare forme e contenuti del film, senza per questo essere un super-esperto... il cinema è davvero arte, è un delitto ridurlo ad un semplice divertimento ad uso e consumo delle masse affamate di film stupidi... e le major (ma più in generale l'intero sistema dei media) sono in gran parte responsabili di questo rimbecillimento collettivo, perchè tengono volutamente la gente in uno stato di semi-ignoranza, rifilandoci film che sono un insulto all'intelligenza delle persone, ma che purtroppo fanno presa sulla massa perchè facilmente fruibili... mi rendo conto che è un circolo vizioso... ma finchè ci sarà gente che ama davvero il cinema, potrà esserci la speranza di una 'rinascita'... forse sono troppo ottimista?
Con questo non voglio negare la funzione di 'intrattenimento' del cinema, che rimane comunque una componente necessaria per l'esistenza stessa di questa arte... credo solo che questa dimensione vada ridimensionata... bilanciata, come diceva qualcuno.
Per me un film come 'Mulholland drive' (tanto per dirne uno) è un esempio di come il cinema dovrebbe essere... un esempio di come il cinema possa stimolare l'intelligenza delle persone e portarle a riflettere, ad andare 'oltre' la dimensione puramente lineare che caratterizza la maggior parte dei film prodotti oggi... ovviamente tutto sta nella voglia (e nella capacità) della gente di mettere in discussione la propia condizione di 'spettatore passivo'... insomma sarebbe bello che la gente si ri-educasse a vedere i film in modo consapevole e intelligente.
_________________ 'cuz take away our playstations
and we are a third world nation
under the thumb of some blue blood royal son
who stole the oval office
and that phony election...'
(Ani Di Franco, ‘Self evident’) |
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gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 02-03-2003 23:47 |
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Quando nel 21' il cinema sembrava cadere a pezzi si reagì esattamente dando al pubblico quello che voleva, evasione e intrattenimento.I generi nati durante la depressione segnavano un involgarimento del cinema: l'estrema stilizzazione raggiunta dal muto venne scavalcata da un grossolano pastiche di azione e rumore altamente spettacolare. L'idioma del muto scomparve in pochi mesi, e con esso un'intera generazione di classici. La nuova generazione era meno raffinata, più aspra e approssimativa; ma rifletteva semplicemente l'umore dei tempi.Si cercava coinvolgimento emotivo tramite azione e varietà.
Il cinema è evoluzione ma anche un continuo ciclo ripetitivo.
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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.
[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 02-03-2003 alle 23:49 ] |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 03-03-2003 00:12 |
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Bene,allora perchè non partire dal piccolo...come fecero i capostipiti di quella non molto lontana Nouvelle Vague,senza presunzione o gratuito ottimismo...
siamo in un forum di cinema,e allora parliamo di cinema nella sua totalità.
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