Autore |
I diari della motocicletta |
squatt
Reg.: 08 Gen 2004 Messaggi: 683 Da: xczzcxczx (AP)
| Inviato: 24-05-2004 15:17 |
|
nn visto, ma il titolo mi sembra una stronzata. |
|
misaki84
Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 2189 Da: Montecchio Maggiore (VI)
| Inviato: 28-05-2004 23:22 |
|
Ho visto il film solo da un punto di vista cinematografico perchè non posso fare raffronti sulla figura storica del 'che' semplicemente perchè non la conosco (colpa mia, ma a scuola non la spiegano, mi rifarò in futuro...).Comunque mi sembra evidente che la valenza politica è molto bassa.C'è un forte richiamo a certi valori, forse più vicini alla sinistra, ma fondamentalmente è la storia di un ragazzo e della sua presa di consapevolezza rispetto all'identità sudamericana.
Secondo me è di ottima fattura.Paesaggi stupendi e ben fotografati, una bella regia e poi, se vi piace la musica latinoamericana (a me no, comuqnue...)sarete sicuramente contenti della colonna sonora.
La vicenda è intensa, emozionante, proprio bella, con uno sviluppo evidente da un livello superficiale di leggerezza, ad uno molto più impegnato e di consapevolezza.
Tante vicende divertenti, non ci si annoia anche se un paio di punti potrebbero essere stati tagliati (il dottore che scrive il libro).Una bella visione con delle scene molto toccanti ma non estremamente drammatiche, altre belle nella loro semplicità (machu pichu o come diavolo si chiama).Bernal, secondo me, recita molto bene in certe parti.
Proprio da vedere |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 28-05-2004 23:41 |
|
L'ho visto domenica scorsa e non posso dire che mi abbia deluso solo perché non avevo grandi aspettative.
L'impressione che mi ha dato è di non saper decidere se dipingere il Che per il mito che è adesso o per l'uomo, anzi il ragazzo che era allora, con un effetto decisamente destabilizzante, ma in senso negativo.
Ho letto il libro diversi anni fa, ma ricordo ancora che era un continuo stupore leggere di un viaggio fatto con mezzi così di fortuna, in terre inospitali.
Il viaggio stesso è la prima impresa del Che, ma nel film non c'è niente che renda l'idea della stanchezza, della precarietà e del coraggio che rivela il libro.
Il Che è un ragazzo belloccio e pensieroso, ridicolo quando vuole essere idealista e poco credibile quando vuole essere umano.
La figura più potentemente reale del film è quella di Alberto Granado, lui sì dipinto con efficacia e a tinte meno sconcertanti del protagonista principale.
Se dovessi salvare qualcosa, salverei i volti dei contadini e della "povera gente" che i due amici incontrano lungo il viaggio.
Soltanto loro riescono a comunicare il vago sogno di uguaglianza che cominciava ad affacciarsi alla mente del Che...
_________________ ...You could be the next. |
|
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 29-05-2004 00:23 |
|
quote: In data 2004-05-28 23:41, liliangish scrive:
Ho letto il libro diversi anni fa, ma ricordo ancora che era un continuo stupore leggere di un viaggio fatto con mezzi così di fortuna, in terre inospitali.
Il viaggio stesso è la prima impresa del Che, ma nel film non c'è niente che renda l'idea della stanchezza, della precarietà e del coraggio che rivela il libro.
|
E' il timore di restare deluso a tenermi ancora lontano dal film. Tu parli di "stupore", riferendoti al libro, alle parole vive del Che; io di "incanto". Ecco, vorrei non sciupare il dolce ricordo di quell'incantevole stupore, di quella grandiosa e poetica "utopia".
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 29-05-2004 alle 00:25 ] |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 29-05-2004 00:30 |
|
quote: In data 2004-05-29 00:23, AlZayd scrive:
quote: In data 2004-05-28 23:41, liliangish scrive:
Ho letto il libro diversi anni fa, ma ricordo ancora che era un continuo stupore leggere di un viaggio fatto con mezzi così di fortuna, in terre inospitali.
Il viaggio stesso è la prima impresa del Che, ma nel film non c'è niente che renda l'idea della stanchezza, della precarietà e del coraggio che rivela il libro.
|
E' il timore di restare deluso a tenermi ancora lontano dal film. Tu parli di "stupore", riferendoti al libro, alle parole vive del Che; io di "incanto". Ecco, vorrei non sciupare il dolce ricordo di quell'incantevole stupore, di quella grandiosa e poetica "utopia".
|
Incanto è la parola giusta.
Non posso dire che la mia delusione sia correlata al fatto di aver letto il libro. Credo che sarei rimasta delusa ugualmente anche se non lo avessi letto. Nel film è tutto un po' piatto, manieristico. Non c'è vera profondità ed emozione.
Intendiamoci, è sicuramente un film migliore di tanti polpettoni che circolano oggi, e credo che valga comunque la pena di vederlo. senza troppe aspettative.
_________________ ...You could be the next. |
|
misaki84
Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 2189 Da: Montecchio Maggiore (VI)
| Inviato: 29-05-2004 00:38 |
|
Il film non è sul 'che' ma su 'el fuser'.E' sbagliata la prospettiva con cui vi approcciate,secondo me. |
|
liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 29-05-2004 00:43 |
|
quote: In data 2004-05-29 00:38, misaki84 scrive:
Il film non è sul 'che' ma su 'el fuser'.E' sbagliata la prospettiva con cui vi approcciate,secondo me.
|
non vedo la dicotomia. El Che e El Fuser sono (erano) la stessa persona. Che poi il personaggio del film non fosse ancora diventato il guerrigliero che poi è entrato nella leggenda, non significa molto. non c'è soluzione di continuità nella vita e nella maturazione di una persona, non è che Ernesto Guevara de La Serna si è coricato Fuser per svegliarsi Che.
_________________ ...You could be the next. |
|
misaki84
Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 2189 Da: Montecchio Maggiore (VI)
| Inviato: 29-05-2004 00:50 |
|
E invece sono proprio 2 persone diverse.Lo dice lui stesso:"Io non sono più io; per lo meno non si tratta dello stesso io interiore. Quel vagare senza meta per la nostra Maiuscola America mi ha cambiato più di quanto credessi".
Lo dice, lo ripete, si vede.L'attraversata del fiume è evidentemente un passaggio da inconsapevole a consapevole, da El Fuser (del film) a El Che (del prossimo film???) |
|
lemona
Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 30-05-2004 01:57 |
|
quote: In data 2004-05-23 20:15, mariano scrive:
il solo immaginare il pensiero del giovane Che mi commuove
| sei patetico
|
|
Saeros
Reg.: 27 Mag 2004 Messaggi: 7565 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 30-05-2004 18:24 |
|
ho letto i vostri commenti eppure sono ancora indecisa... che dite, me lo consigliate si` o no di andare a vederlo?
_________________ Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
Un Lugubre Equivoco |
|
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 30-05-2004 22:44 |
|
quote: In data 2004-05-29 00:30, liliangish scrive:
quote: In data 2004-05-29 00:23, AlZayd scrive:
quote: In data 2004-05-28 23:41, liliangish scrive:
Ho letto il libro diversi anni fa, ma ricordo ancora che era un continuo stupore leggere di un viaggio fatto con mezzi così di fortuna, in terre inospitali.
Il viaggio stesso è la prima impresa del Che, ma nel film non c'è niente che renda l'idea della stanchezza, della precarietà e del coraggio che rivela il libro.
|
E' il timore di restare deluso a tenermi ancora lontano dal film. Tu parli di "stupore", riferendoti al libro, alle parole vive del Che; io di "incanto". Ecco, vorrei non sciupare il dolce ricordo di quell'incantevole stupore, di quella grandiosa e poetica "utopia".
|
Incanto è la parola giusta.
Non posso dire che la mia delusione sia correlata al fatto di aver letto il libro. Credo che sarei rimasta delusa ugualmente anche se non lo avessi letto. Nel film è tutto un po' piatto, manieristico. Non c'è vera profondità ed emozione.
Intendiamoci, è sicuramente un film migliore di tanti polpettoni che circolano oggi, e credo che valga comunque la pena di vederlo. senza troppe aspettative.
|
E' proprio questo "limbo" in cui il cinema si è cacciato, a mettermi i brividi...
Mi sono rotto di uscire dalle sale con quella languida insoddisfazione che non è nè si nè no.., che poi diventa dimenticanza e rimozione... Molto meglio la sana incazzaura che ti fa imprecare e gridare che schifo di film!!! e non se ne parla più...
ehm..,
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
|
philipcat
Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 30-05-2004 23:44 |
|
quote: In data 2004-05-28 23:41, liliangish scrive:
Se dovessi salvare qualcosa, salverei i volti dei contadini e della "povera gente" che i due amici incontrano lungo il viaggio.
|
Concordo e aggiungo la commovente intervista a Alberto Granado ottantenne in coda al film. Una volta di più la storia vince sulla fiction.
_________________ Don't dream it, be it. |
|
luka78
Reg.: 19 Dic 2003 Messaggi: 913 Da: lodi (LO)
| Inviato: 02-06-2004 12:49 |
|
L'ho visto ieri e tutto sommato mi è piaciuto. soprattutto perchè fa capire quanto un viaggio come quello ha potuto cambiare la vita di 2 persone. |
|
Leonardo
Reg.: 26 Mar 2002 Messaggi: 2398 Da: Capri (NA)
| Inviato: 02-06-2004 12:50 |
|
Non mi aspettavo molto da questo film viste le tiepide critiche che gli sono state riservate ma sono rimasto ancora più deluso nel vederlo.
Mi dispiace ma non mi ha lasciato nienete di niente.
Una storia piattissima, banale, didascalica in un modo scoraggiante. Recitata con molta passività.
Gael dipinge Che come un personaggio oltremodo soporifero
(e si che forse ne voleva evidenziare la trasformazione ma questa di fatto non c'è stata)
Non so, veamente mi sono annoiato molto. che peccato.
Non che sia proprio brutto. è tutto sommato sincero e in buona fede (non ruffiano o ipocrita) ma è davvero mal riuscito. |
|
gruccia
Reg.: 31 Mag 2004 Messaggi: 101 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 02-06-2004 13:47 |
|
Sono andata a vedere Diari della motocicletta ed è un film veramente bello.... é molto emozionante e non è un film politico, ma un'avventura veramente vissuta. Io ho letto tutti i suoi diari e il film gli rispecchia...
Sono andata a vederlo in un cinema multisala piena di persone pottine al 100% e indovinate quanti eravamo in sala...?? 20 su un centinaio di posti... Andando in questi posti si capisce qual'è la società che ci circonda....!!!! |
|