Autore |
Etica ed estetica: da Tarantino a Von Trier e ritorno |
america

 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 27 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 07-11-2003 18:35 |
|
mi sembra che continuiamo a contorcerci senza arrivare,e probabilmente mai ci arriveremo,al dunque.cioe' l'intenzione di tarantino.io ho gia' detto la mia.inserisce una morale severa per rendere ancora piu' assurdo il niente che ci offre.
[quote]In data 2003-11-07 17:52, gmgregori scrive:[/ipenso che us]
quote: [i]In data 2003-11-07 17:13, america scrive:
penso che non ci siano dubbi in ogni caso che la "severa" morale tarantiniana sia di derivazione samurai(?).voglio dire che non sia stata in se' una trovata geniale.
[/quote Ma non lo so, guarda è un bel film, ma niente a che vedere con gli altri! Il concetto di Samurai ed etica è assimilabila da chiunque. Voglio dire non mi sembra ci siano sfrenate interpretazioni filosofiche circa il film.
|
|
|
mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 07-11-2003 19:33 |
|
Bello questo topic, forse in un certo senso astratto, tendente all'irresolutezza, ma per molti versi condivisibile, in quanto è senz'altro plausibile e necessario (soprattutto oggi che si avverte la necessità di comunicare con l'immagine, poichè immediata e consona alla frenesia del mondo) l'impiego del mezzo cinematografico incline ad un' estetica che manovra un iter comunicativo.
A questo punto, quello che si ottiene, è un prodotto la cui comunicabilità
si rifà più ad una serie di rimandi estetici in grado di interagire con lo spettatore mediante precisi idiomi consolidati del cinema, piuttosto che fare un uso del mezzo che implichi essenzialmente e in modo funzionale un linguaggio confacente a ciò che il regista vuole comunicare.
Il cinema odierno, è essenzialmente dedito ad un' etica dell'estetismo, l'impiego dell'immagine ha assunto un valore che spesso e voltentieri trascende un reale desiderio di comunicazione, un valore estremamente precario, poichè facilmente incappabile nella vacuità dell'immagine fine a se stessa, che spesso e volentieri incapace di incontrare la comprensione dello spettatore.
Purtroppo, in questa maniera di fare cinema dedita all'estetismo(nella sua accezione positiva), è riscontrabile la debolezza del linguaggio cinematografico.
In alcuni casi (come può essere per il cinema di Raimi, o di Tarantino) questo impiego quasi sistematico degli idiomi estetici, messi alla mercè di precise intenzioni, può far si che un film assuma una sua valenza, seppur l'estetica rimanga il suo unico punto di forza (e si parla di un'estetica dalle precise coordinate visive, sottratte al cinema del passato), ed è qui che anche la citazione perde il suo valore significante e assume la connotazione di mero omaggio, talvolta talmente lezioso e difficoltoso da cogliere, che si perde nell'intellettualismo più dissacratore, al limite dell'irriverenza verso un linguaggio come può essere quello filmico (è il caso di Lars Von Trier, anche se non per tutti i suoi fim).
Questa è una tendenza tipicamente contemporanea, i registi attuali hanno tutti un'etica dell'estetica, talvolta poetica (Kitano), o filosofica (Von Trier), ma talvolta anche del tutto vuota e fine a se stessa (De Palma).
Il cinema puro, e mi riferisco al cinema di autori come Welles, Godard, Bogdanovich o anche Hitchcock, non hanno certo fatto cinema senza avvalersi dell'impatto estetico fornito dall'immagine, ma lo hanno fatto con una precisa etica di comunicazione, non estetica, dove l'immagine ha avuto una funzione correlativa tra concatenazione visiva e intenzione comunicativa. |
|
Randyna
 Reg.: 03 Nov 2003 Messaggi: 2413 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 07-11-2003 19:45 |
|
Vorrei lavorare con Quentin... Kill Bill è uno dei tanti film su cui avrei lavorato volentieri...
_________________ VIVI E LASCIA VIVERE... |
|
lemona
 Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 07-11-2003 19:48 |
|
mettere allo stesso piano tarantino e von trier e' bestemmiare uno almeno e' originale l'altro copia8 VEDI IENE, e anche kill bill) von trie la sua etica puo'averla anzi la sua misogenia tarantina non ha nulla solo la musica |
|
lemona
 Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 07-11-2003 19:50 |
|
quote: In data 2003-11-06 13:08, OneDas scrive:
Un cinema profondamente etico quello di Quentin Tarantino.
Affermazione apparentemente contraddittoria e fuorviante se si esaminano con faciloneria le opere del regista italoamericano.
Se si rimane in superficie, rimangono negli occhi le scene di sangue, gli arti mozzati, le torture medievali, i colpi di pistola dispensati come fossero pop corn.
Le pistole vengono brandite ad ogni evenienza, anche la più insignificante e la facilità del loro uso è una costante nei film di Tarantino. La violenza quotidianamente servita tracima da ogni sequenza con sconcertante semplicità. Ma tutto questo è regolato da un rigoroso corpo di regole stilistiche alle quali il regista si attiene con scrupolosa accuratezza. Come lo scardinamento del fattore tempo, ad esempio. Il sistema a raggiera della narrazione, un corpo centrale dal quale si dipanano le storie corollario come in Pulp fiction, il sistema “a marcia indietro”, come nell’ultimo Kill Bill, salti temporali all’indietro seguiti da rapide accelerazioni della storia che si racconta: argomenti stilistici che stemperano il “disgusto” che tanto copioso sangue altrimenti ci provocherebbe.
L’uso della musica, spesso in contrasto di generi ed in contraddizione con le scene cui sono poste a commento. I dialoghi così sapientemente leggeri, così quotidiani e popolari, quelli che faremmo prendendo un caffè o facendo una gita in macchina con gli amici. L’assenza pressoché totale di scene di sesso e la morigeratezza con cui Tarantino riprende il corpo femminile.
Un suo dogma, un codice di comportamento che è quello di nobilitare il tutto nell’estremo gusto estetizzante del suo cinema che è capace di proporci scene altrimenti umanamente insopportabili.
Non a caso utilizzo la parola dogma. Mi da la possibilità di attraversare l’atlantico per approdare sulle fredde rive della Danimarca… Sul dogma di Lars Von Trier c’è poco da dire, perché molto ha detto Mallory. Ed anzi, colgo l’occasione per ringraziarla ancora una volta del topic da lei aperto sull’argomento.
Gli enunciati di Von Trier sono certamente più rigorosi ed attenti e soprattutto dettati da un sistema filosofico certamente non presente in Tarantino al quale va riconosciuto un maggior estro, una eguale visionarietà, ma decisamente un minor intellettualismo e gusto della ricerca più propri invece del terribile danese.
Tutti e due, comunque, a mio parere, fanno dei propri principi estetici gli strumenti per proporre al proprio pubblico un messaggio profondamente etico.
Questo li accomuna, oltre, naturalmente, la meravigliosa capacità di fare il cinema con la “C” maiuscola.
quante parole inutili
|
|
|
mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 07-11-2003 19:51 |
|
Lemona, capiti sempre a sproposito, e perdipiù non leggi.
Non mi pare si sia fatto un paragone tra Von Trier e Tarantino, al contrario! Si è cercato di fare una distinzione tra due diverse etiche dell'estetica... |
|
america

 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 27 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 07-11-2003 20:12 |
|
inutili magari,ma in ogni caso comprensibili.al contrario di quello che hai scritto tu.perdona la mia scarsa abilita'nel leggere,usa la punteggiatura cosi' per me sara' tutto piu' facile:smile: quote: In data 2003-11-07 19:50, lemona scrive:
quote: In data 2003-11-06 13:08, OneDas scrive:
Un cinema profondamente etico quello di Quentin Tarantino.
Affermazione apparentemente contraddittoria e fuorviante se si esaminano con faciloneria le opere del regista italoamericano.
Se si rimane in superficie, rimangono negli occhi le scene di sangue, gli arti mozzati, le torture medievali, i colpi di pistola dispensati come fossero pop corn.
Le pistole vengono brandite ad ogni evenienza, anche la più insignificante e la facilità del loro uso è una costante nei film di Tarantino. La violenza quotidianamente servita tracima da ogni sequenza con sconcertante semplicità. Ma tutto questo è regolato da un rigoroso corpo di regole stilistiche alle quali il regista si attiene con scrupolosa accuratezza. Come lo scardinamento del fattore tempo, ad esempio. Il sistema a raggiera della narrazione, un corpo centrale dal quale si dipanano le storie corollario come in Pulp fiction, il sistema “a marcia indietro”, come nell’ultimo Kill Bill, salti temporali all’indietro seguiti da rapide accelerazioni della storia che si racconta: argomenti stilistici che stemperano il “disgusto” che tanto copioso sangue altrimenti ci provocherebbe.
L’uso della musica, spesso in contrasto di generi ed in contraddizione con le scene cui sono poste a commento. I dialoghi così sapientemente leggeri, così quotidiani e popolari, quelli che faremmo prendendo un caffè o facendo una gita in macchina con gli amici. L’assenza pressoché totale di scene di sesso e la morigeratezza con cui Tarantino riprende il corpo femminile.
Un suo dogma, un codice di comportamento che è quello di nobilitare il tutto nell’estremo gusto estetizzante del suo cinema che è capace di proporci scene altrimenti umanamente insopportabili.
Non a caso utilizzo la parola dogma. Mi da la possibilità di attraversare l’atlantico per approdare sulle fredde rive della Danimarca… Sul dogma di Lars Von Trier c’è poco da dire, perché molto ha detto Mallory. Ed anzi, colgo l’occasione per ringraziarla ancora una volta del topic da lei aperto sull’argomento.
Gli enunciati di Von Trier sono certamente più rigorosi ed attenti e soprattutto dettati da un sistema filosofico certamente non presente in Tarantino al quale va riconosciuto un maggior estro, una eguale visionarietà, ma decisamente un minor intellettualismo e gusto della ricerca più propri invece del terribile danese.
Tutti e due, comunque, a mio parere, fanno dei propri principi estetici gli strumenti per proporre al proprio pubblico un messaggio profondamente etico.
Questo li accomuna, oltre, naturalmente, la meravigliosa capacità di fare il cinema con la “C” maiuscola.
quante parole inutili
|
| |
|
OneDas
 Reg.: 24 Ott 2001 Messaggi: 4394 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-11-2003 23:31 |
|
quote: In data 2003-11-07 19:50, lemona scrive:
quante parole inutili
|
bastava dire "non sono d'accordo"...
perchè tanta aggressività Lemona ?
qual'è il tuo problema ?
Non riuscire a produrre uno straccio di argomentazione plausibile non è la cosa peggiore che ti possa capitare.
Rilassati. E' un consiglio sincero.
_________________ tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ? |
|
gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 08-11-2003 00:16 |
|
quote: In data 2003-11-07 19:33, mallory scrive:
Bello questo topic, forse in un certo senso astratto, tendente all'irresolutezza, ma per molti versi condivisibile, in quanto è senz'altro plausibile e necessario (soprattutto oggi che si avverte la necessità di comunicare con l'immagine, poichè immediata e consona alla frenesia del mondo) l'impiego del mezzo cinematografico incline ad un' estetica che manovra un iter comunicativo.
A questo punto, quello che si ottiene, è un prodotto la cui comunicabilità
si rifà più ad una serie di rimandi estetici in grado di interagire con lo spettatore mediante precisi idiomi consolidati del cinema, piuttosto che fare un uso del mezzo che implichi essenzialmente e in modo funzionale un linguaggio confacente a ciò che il regista vuole comunicare.
Il cinema odierno, è essenzialmente dedito ad un' etica dell'estetismo, l'impiego dell'immagine ha assunto un valore che spesso e voltentieri trascende un reale desiderio di comunicazione, un valore estremamente precario, poichè facilmente incappabile nella vacuità dell'immagine fine a se stessa, che spesso e volentieri incapace di incontrare la comprensione dello spettatore.
Purtroppo, in questa maniera di fare cinema dedita all'estetismo(nella sua accezione positiva), è riscontrabile la debolezza del linguaggio cinematografico.
In alcuni casi (come può essere per il cinema di Raimi, o di Tarantino) questo impiego quasi sistematico degli idiomi estetici, messi alla mercè di precise intenzioni, può far si che un film assuma una sua valenza, seppur l'estetica rimanga il suo unico punto di forza (e si parla di un'estetica dalle precise coordinate visive, sottratte al cinema del passato), ed è qui che anche la citazione perde il suo valore significante e assume la connotazione di mero omaggio, talvolta talmente lezioso e difficoltoso da cogliere, che si perde nell'intellettualismo più dissacratore, al limite dell'irriverenza verso un linguaggio come può essere quello filmico (è il caso di Lars Von Trier, anche se non per tutti i suoi fim).
Questa è una tendenza tipicamente contemporanea, i registi attuali hanno tutti un'etica dell'estetica, talvolta poetica (Kitano), o filosofica (Von Trier), ma talvolta anche del tutto vuota e fine a se stessa (De Palma).
Il cinema puro, e mi riferisco al cinema di autori come Welles, Godard, Bogdanovich o anche Hitchcock, non hanno certo fatto cinema senza avvalersi dell'impatto estetico fornito dall'immagine, ma lo hanno fatto con una precisa etica di comunicazione, non estetica, dove l'immagine ha avuto una funzione correlativa tra concatenazione visiva e intenzione comunicativa.
| E...e cosa mal? e? E' qui che ci sono state troppe masturbazioni,poi...arrivi te...e in poche righe riassumi molti post. Come dire: " ma allora ...sto quì chi è?"
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________ |
|
gmgregori
 Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 08-11-2003 00:17 |
|
Comunque, benvenuto, America!
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
_________________ |
|
lemona
 Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 08-11-2003 12:17 |
|
quote: In data 2003-11-07 23:31, OneDas scrive:
quote: In data 2003-11-07 19:50, lemona scrive:
quante parole inutili
|
bastava dire "non sono d'accordo"...
perchè tanta aggressività Lemona ?
qual'è il tuo problema ?
Non riuscire a produrre uno straccio di argomentazione plausibile non è la cosa peggiore che ti possa capitare.
Rilassati. E' un consiglio sincero.
| non e' questione di aggressivita' e' di come si pone davanti agli altri ad esempio per me hai mancato ,di modestia per l'argomento che hai trattato e non vedevo la neccessita ' di parlare di estetica e di etica se non per far tirar fuori un argomento di cui pochi sanno o conoscono come se io parlassi di come investe la miramax i suoi profittio o le sue perdite, e' un argomento che puoi affrontare che so durante una lezione di cinematografia all'universita' con il tuo profe, e secondo me non ne vedevo la necessita'. Ecco tutto contento dell'argomentazione!!!! |
|
mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 08-11-2003 13:12 |
|
quote: In data 2003-11-08 00:16, gmgregori scrive:
E...e cosa mal? e? E' qui che ci sono state troppe masturbazioni,poi...arrivi te...e in poche righe riassumi molti post. Come dire: " ma allora ...sto quì chi è?"
|
non ho capito niente, ma non importa, rivolgiti a lemona.
ciao |
|
america

 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 27 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 08-11-2003 13:14 |
|
quote: In data 2003-11-08 12:17, lemona scrive:
quote: In data 2003-11-07 23:31, OneDas scrive:
quote: In data 2003-11-07 19:50, lemona scrive:
quante parole inutili
|
bastava dire "non sono d'accordo"...
perchè tanta aggressività Lemona ?
qual'è il tuo problema ?
Non riuscire a produrre uno straccio di argomentazione plausibile non è la cosa peggiore che ti possa capitare.
Rilassati. E' un consiglio sincero.
| non e' questione di aggressivita' e' di come si pone davanti agli altri ad esempio per me hai mancato ,di modestia per l'argomento che hai trattato e non vedevo la neccessita ' di parlare di estetica e di etica se non per far tirar fuori un argomento di cui pochi sanno o conoscono come se io parlassi di come investe la miramax i suoi profittio o le sue perdite, e' un argomento che puoi affrontare che so durante una lezione di cinematografia all'universita' con il tuo profe, e secondo me non ne vedevo la necessita'. Ecco tutto contento dell'argomentazione!!!!
|
in effetti e' un argomento alquanto ostico,stiamo perdendo il buon senso che dovrebbe accompagnare le conversazioni forumistiche.controlliamoci..
|
|
mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 08-11-2003 13:23 |
|
Manu abbassiamo la cresta... |
|
Dubliner

 Reg.: 10 Ott 2002 Messaggi: 4489 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 08-11-2003 14:48 |
|
quote: In data 2003-11-08 13:23, mallory scrive:
Manu abbassiamo la cresta...
|
eh?
_________________ Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd |
|
|