FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Cinema e memoria
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Cinema e memoria   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 Pagina successiva )
Autore Cinema e memoria
HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 15-07-2008 01:14  
quote:
In data 2008-07-15 00:21, Marienbad scrive:
E forse anche un po' l'invidia...


Mmmmh...data questa mi sa che in qualcosa ci ho colto.

Il cinema andrebbe guardato con gli occhi spalancati sul presente e con una profonda umiltà dello sguardo.
E' inutile scrivere quando non si è capaci di comunicare in maniera completa, troppo semplice buttare due, tre pensieri anche malstrutturati, si legge sotto sempre il solito sterile esercizio nozionistico. Perchè il cinema andrebbe guardato con gli occhi sul presente Marienbad? A quale scopo? Cosa cazzo è il senso della nostra presenza? Le potrai anche scrivere meglio domani ma non dici proprio nulla.

Ah, in casa tutto bene, solo semplice regia.

  Visualizza il profilo di HistoryX  Invia un messaggio privato a HistoryX    Rispondi riportando il messaggio originario
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 15-07-2008 01:14  
quote:
In data 2008-07-15 01:05, Marienbad scrive:
quello che avrei visto volentieri non avrei potuto vederlo perchè l'ho promesso ad Abyss...


fa niente dai, tanto Wanted l'ho già visto...

_________________
– Ah sì, anch’io sono per il lieto fine, mica come quei film moderni che non si capisce niente, in fondo sono un sentimentale. Scusi tanto, non ha mica visto le mie mutande?

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 15-07-2008 alle 01:15 ]

  Visualizza il profilo di sandrix81  Invia un messaggio privato a sandrix81  Vai al sito web di sandrix81    Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 01:49  
quote:
In data 2008-07-15 01:14, HistoryX scrive:
quote:
In data 2008-07-15 00:21, Marienbad scrive:
E forse anche un po' l'invidia...


Mmmmh...data questa mi sa che in qualcosa ci ho colto.

Il cinema andrebbe guardato con gli occhi spalancati sul presente e con una profonda umiltà dello sguardo.
E' inutile scrivere quando non si è capaci di comunicare in maniera completa, troppo semplice buttare due, tre pensieri anche malstrutturati, si legge sotto sempre il solito sterile esercizio nozionistico. Perchè il cinema andrebbe guardato con gli occhi sul presente Marienbad? A quale scopo? Cosa cazzo è il senso della nostra presenza? Le potrai anche scrivere meglio domani ma non dici proprio nulla.

Ah, in casa tutto bene, solo semplice regia.



Beh, chiaro che non puoi capirlo, non ne hai le capacità e soprattutto, non conoscendo la definizione del cinema alla quale quel testo si riferisce, non puoi nemmeno capirne la direzione...

Ma il punto non è nemmeno questo. Il punto è che quello stralcio non serviva per il tuo diletto da beota, non serviva per tirare un po' su il tuo inutile personaggio da forum che vive sperando situazioni come queste per emergere dalla merda nella quale solitamente affoga, ma serviva per aprire una discussione sull'intraducibilità, sul senso e sulla memoria. Il pezzo era perfetto per questo scopo.
Il bello è che si è rivelato perfetto anche per mettere in luce l'aspetto più atroce dell'incomprensibilità: coloro che non capiscono, talvolta, parlano a proposito per non ascoltare, finendo con il tempo per diventare sordi.

E ora togliti dal cazzo. Taci e medita.
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 01:56  
quote:
In data 2008-07-14 16:43, DeadSwan scrive:
quote:
In data 2008-07-14 14:29, Marienbad scrive:
Merda. Io sono come Shyamalan con le mie poesie sul cinema, ma la critica, quella intelligente, è tutt'altra cosa.



Passi accanto allo scompartimento di un treno e cogli una frase, un frammento di conversazione: cosa vorra' dire?
Il "cosa" lo sai benissimo... lo hai appena sentito. Ti sfugge pero' il contesto, la conversazione precedente, l'osservazione di cui costituisce una replica. Non sai perche' e' stata pronunciata, e quale effetto intende ottenere. Solo l'interlocutore, che conosce chi ha parlato, o comunque puo' interrogarlo, puo' farsi una idea del perche'.
Eppure tu e lui avete sentito la stessa cosa. Anzi, forse lui ha pure sentito di meno. Preso dall'insieme della conversazione, forse la frase sara' andata persa nel rumore. Di certo non ha la assolutezza che ha per te. Ne' le infinite suggestioni che pou' averti dato, perche' se il contesto la chiarisce, la limita anche. Non partecipando tu allo scambio, e' come se avessi ricevuto una moneta che per te non ha corso legale. Ma a volte una moneta falsa puo' portare lontano.
Puoi essere l'interlocutore o l'occasionale ascoltatore fortunato, ma e' difficile essere entrambe le cose.
Ma consolati: non impossibile.




Questo poi è ottimo.
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 01:58  
quote:
In data 2008-07-14 19:29, Hegel77 scrive:


Penso che una parte di questo discorso sia condivisibile.
Sembra un intervento molto "postmoderno" soprattutto nella impossibilità a decifrare il senso della immagine cinematografica, nella totale paralisi del linguaggio e di ogni analisi interpretativa. Un pò come il discorso di Antonioni di Blow Up, più scendi ad analizzare il particolare, più ingrandisci il dettaglio, più ti sfugge il senso del tutto.




Anche questo è ottimo.
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 15-07-2008 02:03  
Minchia, in effetti dice un fottio di cose con una sola metafora.

Applausi.


_________________
Silencio...

  Visualizza il profilo di Fakuser  Invia un messaggio privato a Fakuser    Rispondi riportando il messaggio originario
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 14:03  
quote:
In data 2008-07-14 17:34, Valparaiso scrive:
Il giorno che comincerai a scrivere anche la Fica con la lettera maiuscola, prenderò in considerazione il tuo discorso...



Io, infatti, lo faccio quasi sempre. Comunque, condivido il tuo discorso di prima, ma effettivamente attaccarsi alle forma significa filosofare eccessivamente su aspetti marginali. la mia è più che altro abitudine. Lo scrivo perché molto spesso così lo si scrive: un po' come quando metto la lettera maiuscola dopo il punto. O, ancora meglio, quando scrivo Aprile con la "A" maiuscola, nonostante ci sia chi lo scrive con la minuscola (e probabilmente è più corretto): questione di abitudine, ma errato definirla assolutamente errata.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

  Visualizza il profilo di Richmondo  Invia un messaggio privato a Richmondo  Vai al sito web di Richmondo    Rispondi riportando il messaggio originario
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 14:21  
quote:
In data 2008-07-14 16:52, Fakuser scrive:
quote:
In data 2008-07-14 16:33, Richmondo scrive:
Da una parte c'è un regista che dice e che, una volta detto, tace.
Dall'altra c'è un interprete che non smette mai di arrovellartsi per capire. E più vie si intraprendono, più il film è buono.
L'importante p non coinvolgere l'artista e tirarlo oltre quel confine che non può e non deve superare.
Ecco perché non esistono interpretazioni sbagliate.
Ecco perché il Cinema non spiega, ma pone dei quesiti, dei dilemmi.




Mah... rich...

Mi sembra che ti contraddici un po'..

prima dici che un regista non parla, poi che il film in realtà pone dilemmi.. poi che non si deve tirare l'artista oltre quel confine (ma che vuol dire ? ) ma poi affermi che non ci sono interpretazioni sbagliate...

Al contrario io credo che un film non smetta mai di parlare in ogni singolo frame istituisca un dialogo silenzioso col fruitore che lo voglia accettare.. in quanto il regista pone tutto il suo modo di sentire nell'opera e questo si riverbera quasi a specchio nei singoli atomi filmici che lo spettatore osserva e ricostruisce.

E in questo senso non è però vero che non ci sono interpretazione errate; il giochino dell'intentio operis di cui molta critica abusa da sempre non va spinto fino agli estremi che conosciamo per film particolarmente suscettibili come Donnie Darko o INLAND empire, ma ci vuole come in tutte le cose un limite, dettato forse dal buon senso ma più probabilmente dagli stessi strumenti critici che uno decide di impugnare.






Probabilmente c'era semplicemente troppa carne al fuoco, e per ua volta l'ultravaria lingua italiana (o meglio, l'uso che ne faccio io) siè rivelata essere fortemente limitante.

Un regista parla. Attraverso i film. Attraverso il Cinema (l'ho riscritto miuscolo. Non perderò mai il vizio).
Il punto è che, a mio modo di vedere, terminato lo spazio di espressione (che nel cinema è prescoché illimitato, in realtà) è inutile tentare di imbastire un dialogo costruttivo con lui. Egli ha detto.
Spetta a noi completare il discorso con le nostre iterpretazioni. Incontri con i registi, interviste approfondite e dettagiate per cercare di strappare al regista (o all'artista in genere) un briciolo di verità su questa o quella scelta stilistica (o tecnica, o narrativa...), in realtà è sbagliato.
Quando ci sei, quando ci capiti in mezzo, ti senti come Ulisse con le sirene, e le domande ti escono dalla bocca, nella speranza di poterle soddisfare e di poter trovare ad esse una risposta che corisponda (o che si avvicini) alla nostra visione, alla nostra chiave di lettura. Ma nella maggior parte dei casi se ne ricava una frustrazione. Ecco perché è bene non trascinare un artista oltre quel confine di cui parlavo, che non è un silenzio aprioristico, ma un mutismo necessario, nel quale cada solamente dopo essersi abbondantemente espresso tramite la forma di comunicazione a lui più congeniale, cioè l'arte, il Cinema.
Ma tutto ciò non significa assolutamente che un film finisca e smetta di parlare terminata la proiezione. Anzi, la grandezza di un film (o di un'oera d'arte in genere) va ritrovata nella rproposizione, nella mente del fruitore, più e più volte, dopo la parola "fine". Contestavo semplicemente le didascalie, il pretendere di far corrispondere la propria visione con quella dell'artista.
L'arte non è sesso. Nasce come masturbazione. L'amplesso dobbiamo crearlo noi, con un imput, uno stimolo che è e rimane tale.

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 15-07-2008 alle 14:22 ]

  Visualizza il profilo di Richmondo  Invia un messaggio privato a Richmondo  Vai al sito web di Richmondo    Rispondi riportando il messaggio originario
Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 15-07-2008 14:36  
quote:
In data 2008-07-15 14:03, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-07-14 17:34, Valparaiso scrive:
Il giorno che comincerai a scrivere anche la Fica con la lettera maiuscola, prenderò in considerazione il tuo discorso...



Io, infatti, lo faccio quasi sempre. Comunque, condivido il tuo discorso di prima, ma effettivamente attaccarsi alle forma significa filosofare eccessivamente su aspetti marginali. la mia è più che altro abitudine. Lo scrivo perché molto spesso così lo si scrive: un po' come quando metto la lettera maiuscola dopo il punto. O, ancora meglio, quando scrivo Aprile con la "A" maiuscola, nonostante ci sia chi lo scrive con la minuscola (e probabilmente è più corretto): questione di abitudine, ma errato definirla assolutamente errata.



E, ma anche qui introduci una distinzione che è superata...
La forma e il contenuto non sono separabili. Ad una data forma è associato sempre un particolare contenuto, così come un segno rimanda a un significato.
Quel segno particolare rimanda a un concetto per me sbagliato. E non è un caso che quella abitudine accomuni te e Fak, che siete caratterizzati da una visione un po' pomposa del messaggio artistico.

  Visualizza il profilo di Valparaiso  Invia un messaggio privato a Valparaiso    Rispondi riportando il messaggio originario
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 14:44  
quote:
In data 2008-07-15 14:36, Valparaiso scrive:

...siete caratterizzati da una visione un po' pomposa del messaggio artistico.




In effetti per me la fellatio è la più alta espressione artistica.


_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 15-07-2008 alle 14:44 ]

  Visualizza il profilo di Richmondo  Invia un messaggio privato a Richmondo  Vai al sito web di Richmondo    Rispondi riportando il messaggio originario
HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 15-07-2008 15:21  
quote:
In data 2008-07-15 01:49, Marienbad scrive:
Taci e medita.



Magari, ma sull'inutile nozionismo sterile c'è ben poco da ragionare, e non hai nemmeno compreso perchè te l'hanno fatto riscrivere.
Il tuo relatore è sprecato con te, continua a scrivere qui sul forum che è meglio...
Il pezzo è stato perfetto per dimostrare che il senso delle cose che dici, da come le scrivi, poco le hai apprese.
E sappi che se lo dico non è per inutili giochi di protagonismo in mezzo a te e quattro cazzetti, non fare l'alzayd anche tu, ma perchè il tuo post, in quanto tuo e qui chiudo se vuoi capire capisci, per essere uno tentativo di tesi con la minima parvenza di un anima è davvero "vuoto".

  Visualizza il profilo di HistoryX  Invia un messaggio privato a HistoryX    Rispondi riportando il messaggio originario
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 16:07  
quote:
In data 2008-07-13 22:39, Marienbad scrive:
Guardare un film è un’operazione che amplifica e svilisce insieme il senso dei ricordi. Le immagini filmiche restituiscono alla memoria scivolata nel buio un po’ di luce, ma non sappiamo utilizzarla. Ci ritroviamo ad osservare la luce e ci stupiamo della sua chiarezza. E la memoria resta irrimediabilmente bloccata nell’oscurità, fuggendo dai riflettori.
Quell’istante scintillante che il cinema ci riconsegna appare allora come l’aggiornamento continuo di un ricordo che non muore, ma che cambia. E’ impossibile annullare il processo che porta all’oblio, ma è possibile osservarne ed estenderne il percorso. Il cinema, come un autovelox, fotografa la velocità a cui viaggia il presente, gli scatta una foto e ci lascia una prova concreta della sua istantaneità irrecuperabile e tutta via riproducibile.
Il cinema così ci riconsegna una moltitudine spropositata di prove del tempo trascorso e dei personaggi che l’hanno popolato e continua a farlo, ma noi non percepiamo altro che i loro involucri immutabili. Piangiamo, ridiamo, odiamo e amiamo i simulacri dei nostri ricordi svuotati che corrono sullo schermo, delegando solo all’occhio il potere di giudicarli. I sentimenti che proviamo al cinema sono sentimenti innocui, siamo pronti a provarli all’ombra della nostra consapevolezza di spettatori. Interpretiamo ruoli che non ci appartengono con una distanza sincronica e diacronica, perché non siamo noi quelli sullo schermo.
Il cinema, come ogni altra tecnologia simulativa, ci ha derubato pian piano della possibilità, già di per sé improbabile, di formulare il senso della nostra presenza. Oggi, ormai lontanissimi dalla conquista di quel senso, ci dimostriamo incuranti della nostra precarietà e procediamo in avanti senza guardarci indietro, come se l’atto di voltarsi potesse trasformarci in pietra. Appare quasi ragionevole, in quest’ottica, il timore provato da alcuni popoli al solo pensiero di farsi fotografare. Hanno paura che l’immagine gli rubi l’anima. Forse non hanno torto.
Ma è necessario barattare la nostra anima con una totale libertà e lasciare che l’immagine fotografica e cinematografica estendendano la nostra fallace memoria in previsione di un recupero parziale che abbia effetto sul presente e non sul passato.
In questo senso il cinema è sempre un’immagine del futuro…
Si dice spesso “capire il cinema”. La verità è che non c’è nulla da capire, il cinema andrebbe guardato con gli occhi spalancati sul presente e con una profonda umiltà dello sguardo, altrimenti va a finire che “ci prende tutti a calci nel culo”.





In ogni caso direi che la tua riflessione muove dal retroterra della memoria, ma finisce per addentrarsi irrimediabilmente nel campo del rapporto Cinema/spettatore, indipendentemente dal discorso tempo.
Deleuze sostiene che il Cinema riesca a stabilire un contatto diretto con il pensiero, perché non ha bisogno di nessun supporto immaginativo nell'atto di percezione dello spettatore. Un quadro immortala un'immagine. E questa, come dici tu, può eventualmente implicare anche una sorta di immedesimazione, di empatica partecipazione a ciò che è racchiuso nella tela. Ma, in fin dei conti, è troppo il peso che si attribusce alla immaginazione, per comprendere anche il tempo. L'immagine, di per sè, che sia ferma o in movimento, implica sempre un contesto più ampio, no? Voglio dire.....come esiste il fuori campo, può esistere tranquillamente il fuori tela.
Il punto è che, come dice Deleuze, il fatto stesso che il cinema sia immagine in movimento, toglie allo spettatore il compito di pensare e riflettere, di completare a livello estetico quella stessa immagine che contempla. Noi immaginiamo il quarto stato che avanza verso di noi. Pensiamo alle pieghe dei singoli vestiti, alle ombre che cambiano, ai corpi che si modellano, all'aria che si sposta, ai suoni, ai colori che mutano, allo spazio che si dilata o si riduce. Tutti concetti che si elaborano con la mente e che eslcudono di poter operare anche una contestualizzazione più ampia, che vada oltre lo spazio della tela dipinta. Riflettiamo ed impegnamo tutte le nostre energie per riflettere su quel quadro, su quella specifica immagine, pensandola in movimento. L'immedesimazione, l'empatia in pittura o nella scultura si ferma qui. Per questo, come dice Trakovskij, noi guarderemo un quadro, pur con tutta la partecipazione possibile, sempre con un certo distacco.
Nel cinema,invece, accade l'inverso: non siamo più spettatori, ma partecipi a trecentosessanta gradi. Immersi in un mondo che si muove, che si produce e si riproduce, nei suoni ma, soprattutto, nelle immagini.
L'esempio più lampante è Duel , di Spielberg. Non ci è concessa la possibilità di riflettere, di valutare l'immagine in sé, ma, citando ancora Deleuze, siamo "costretti a pensare", su concetti che vadano oltre il singolo frame. Il movimento nega la riflessione sulla singola immagine, contestualizza i concetti ed apre un mondo molto più ampio, illimitato, capace di riprodursi innumerevoli volte, ma per niente attraverso ombre, immagini vuote o simulacri, bensì tramite le stesse immagini che, così come sono nate, permangono nella memoria, nella mente. Impresse.Ma, soprattutto, piene ancora di se stesse e, parafrasando Antonioni, di cento altre immagini.
La riflessione sull'immagine diventa attinente più al contesto, che all'icona stessa. Qui prende forma il fuori campo. Qui è chiaro come il Cinema vada oltre l'immagine rappresentata. La focalizzazione, o meglio la riflessione, è tanto sul prima, quanto sul dopo. Molto poco sul mentre. Perché la fase immediata è vissuta, in un processo di coinvolgimento totale, nella misura più irrazionale e meno consapevole possibile.
Ciò che rende il Cinema qualcosa di più spinto rispetto alle altre forme artistiche, è proprio la sua continuazione nella memoria e nella dimensione dell'immaginazione.
La testimonianza diretta, vissuta sulla propria pelle, rimane viva nella memoria e riempie le immagini vuote di cui parlavi attribuendo ad esse ora un senso, dopo un altro, domani un altro ancora e così via fino al'infinito.
A ben pensarci, il cinema vive proprio e soprattutto di memoria del passato, immaginazione del futuro, tramite una visione "ad occhi spalancati" (ed aggiungerei passivamente attoniti) sullo scorrere dinamico del presente.

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 15-07-2008 alle 16:09 ]

  Visualizza il profilo di Richmondo  Invia un messaggio privato a Richmondo  Vai al sito web di Richmondo    Rispondi riportando il messaggio originario
Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 15-07-2008 16:12  
Cavolo Rich, hai scritto un post interessante.
Se non lo hai copiato, complimenti.

  Visualizza il profilo di Valparaiso  Invia un messaggio privato a Valparaiso    Rispondi riportando il messaggio originario
Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 16:21  
quote:
In data 2008-07-15 16:12, Valparaiso scrive:
Cavolo Rich, hai scritto un post interessante.
Se non lo hai copiato, complimenti.




Ho "vampirizzato" l'idea di fondo, (banalmente riassunta come) cinema = negazione della riflessione sul presente, che sono riconducibili, comunque, agli scritti di Deleuze.
E devo dire che, nel caso specifico riportato da Marien, anche lo
Scolpire il tempo di Tarkovskij può rivelarsi fondamentale.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

  Visualizza il profilo di Richmondo  Invia un messaggio privato a Richmondo  Vai al sito web di Richmondo    Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2008 18:35  
quote:
In data 2008-07-15 15:21, HistoryX scrive:
quote:
In data 2008-07-15 01:49, Marienbad scrive:
Taci e medita.



Magari, ma sull'inutile nozionismo sterile c'è ben poco da ragionare, e non hai nemmeno compreso perchè te l'hanno fatto riscrivere.
Il tuo relatore è sprecato con te, continua a scrivere qui sul forum che è meglio...
Il pezzo è stato perfetto per dimostrare che il senso delle cose che dici, da come le scrivi, poco le hai apprese.
E sappi che se lo dico non è per inutili giochi di protagonismo in mezzo a te e quattro cazzetti, non fare l'alzayd anche tu, ma perchè il tuo post, in quanto tuo e qui chiudo se vuoi capire capisci, per essere uno tentativo di tesi con la minima parvenza di un anima è davvero "vuoto".



Beh, inutile sperare che tu possa aver capito qualcosa del post se:
a- non hai nemmeno capito che non si tratta di una tesi,
b- che non è una riflessione nè iniziata nè portata a termine, è appunto uno stralcio senza contesto,
c- non c'è nessun relatore di nessuna facoltà che lo ha letto,
d- non voleva dire ma voleva solo stimolare, e infatti, se ti leggi tutti i post del topic, ti accorgerai che è servito proprio a questo. Meno che a te, certo. Ma chissenefotte.

Comunque non hai meditato, quindi ora puoi anche levarti dal cazzo. Grazie.

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 Pagina successiva )
  
0.136570 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: