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Autore Ladykiller
gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 10-07-2004 15:25  
Remake di un classicissimo, per cui l'operazione in se lascia abbastanza
perplessi. Ciò non toglie che il film sia dignitosissimo, divertente e
scanzonato, girato in modo mirabile dalla prima all'ultima inquadratura. Lo
stile Coen si vede tutto nei volti (e corpi) dei personaggi, nelle macchiette
singolari, in qualche particolare truculentemente grottesco, nel modo di
integrare perfettamente la musica con le immagini tanto da farla diventare
l'anima stessa del racconto (memorabile il coro gospel nella chiesa della
vecchina). E in più un Tom Hanks straordinario, che dimostra ancora una volta
la sua duttilità e le sue capacità istrioniche, ed è tra l'altro doppiato in
maniera molto efficace. Seppure Hanks domini ogni scena in cui compare anche la
sua macchiettistica gang è efficace, in particolare Garth Pancake (J.K.
Simmons) e la sua maniacale precisione sono la fonte delle gag migliori.

Nonostante sia un remake, anche questo, come ogni film dei Coen, va visto! Di
sicuro non è un capolavoro ma è comunque un signor lavoro.

Voto 7+
_________________
Cinematik - il fantacinema!
In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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LothLaurel

Reg.: 25 Feb 2004
Messaggi: 1261
Da: Scafati (SA)
Inviato: 10-07-2004 21:12  
carino ma non eccezionale, hanks buono
_________________
Clive Owen mi fa sbroccare!!!!!!!!!!!!
E smettetela di dire che sono un uomo!

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Emanuele75

Reg.: 19 Apr 2004
Messaggi: 267
Da: Valeggio sul Mincio (VR)
Inviato: 12-07-2004 15:15  
Sinceramente non capisco come si possa definire noiosa una commedia cosi gustosa,
lo stile dei Coen si vede e come e non mi sembra affatto in caduta, ma si sa, Ladykilers è un remake e come tale il buon critico deve necessariamente stroncarlo.
Io che buon critico non lo sono lo adoro.

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strokes789

Reg.: 28 Gen 2004
Messaggi: 7
Da: Sylicon Valley (CA)
Inviato: 12-07-2004 22:14  
ho gradito la visione del film per i seguenti motivi:
-storia interessante ma non complessa
-tom hanks grande, un uomo versatile
-personaggi interessanti...
sono contento d'averlo visto...

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 12-07-2004 22:32  
quote:
In data 2004-07-12 15:15, Emanuele75 scrive:
Sinceramente non capisco come si possa definire noiosa una commedia cosi gustosa,
lo stile dei Coen si vede e come e non mi sembra affatto in caduta, ma si sa, Ladykilers è un remake e come tale il buon critico deve necessariamente stroncarlo.
Io che buon critico non lo sono lo adoro.



io scrivo, e l'ho trovato molto gustoso.
Chi ha la puzza sotto il naso, non è un crtitico cinematografico, ma solo un "critico".
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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DAV333


Reg.: 27 Lug 2004
Messaggi: 118
Da: Milano (MI)
Inviato: 29-07-2004 19:54  

Il remake del film "la sigora omicidi" firmato per la prima volta da entrambi i fratelli Coen mi ha molto colpito e mi ha fatto ricredere in quanto mi ero fatto eccessivamente condizionare dai pareri non entusiasti di molti critici (es:Maurizio Porro, Corriere della Sera-"...non è geniale, originale e creativo come sempre...una commedia a medio voltaggio... i Coen sono un'altra cosa"-) e dal trailer che non mi era affatto piaciuto.
Il film secondo me è tuttaltra cosa: magnifica interpretazione di T.Hanks e della regina del film P.Hall; dialoghi ricercati e originali e finale per niente scontato in una commedia divertentissima che supera, a mio parere, "prima ti sposo, poi ti rovino" dell'anno scorso! I Coen non deludono neanche stavolta!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 12-08-2004 20:26  
Io ho la fortuna di non essere un gran conoscitore dei Coen, per cui riesco a farmi un mio giudizio sul film senza concetti del tipo "la mano dei Coen si vede" o "non il loro miglior film, ma comunque un loro film e quindi buono".

In questo film le cose da segnalare sono due:
1) la colonna sonora
2) l'interpretazione di Tom Hanks.

Il resto è nulla.
Non è noioso, non è malfatto. E' nulla.

Ricominciamo, dai lati positivi.

Il Mississippi per fortuna ha un ruolo abbastanza importante in questo film, e questo imponeva una colonna sonora che si muovesse a suo agio tra li Blues e il gospel. Se poi a queste sonorità si aggiungono anche brani di musica da camera, tanto di guadagnato.

L'interpretazione di Tom Hanks è ottima, in quanto riesce a dare un senso ad un personaggio, il Professor G.H. Dorr, assolutamente piatto e privo di sfaccettature, come tutti gli altri protagonisti della storia.

Il film comincia bene, dopo i primi due minuti (titoli di testa, Mississippi e un malinconico blues) ero entusiasta.
Poi c'è la presentazione dell'anziana Marva Munson; tutto sommato una scena godibile, si fa fatica a credere che al giorno d'oggi esistano signore così, ma poi pensi che tua nonna probabilmente si comporterebbe e la penserebbe allo stesso identico modo, e allora ti scappa qualche risata.
Anche le presentazioni degli altri personaggi sono interessanti e più o meno divertenti (in particolare quella del Generale; la scena del cane che muore soffocato lascia invece un po' basiti).
Il problema grosso è che, nel susseguirsi degli eventi, i personaggi non evolvono. Non mostrano sfaccettature, non sono caratterizzati.
Ti aspetti che il Professore perda la sua proverbiale flemma da un momento all'altro, ti aspetti che la vedova Munson faccia qualcosa di avventato (oltre agli schiaffoni che regala a Gawain), ti aspetti che il Generale parli, ti aspetti che Lump faccia qualcosa di particolarmente geniale e brillante.
E invece non accade nulla di tutto questo.
I protagonisti della storia sono tanti brutti stereotipi, schematizzati in maniera infantile e senza spessore.

Di gag divertenti ce ne sono poche. Il 90% sono usate e abusate nel cinema, e molte si ripetono fino alla nausea nel film stesso (ad esempio il Generale che si mette tutta la sigaretta in bocca).
La volgarità di Gawain non ha nessuno scopo, e quindi è volgarità, così come non ha senso il disturbo intestinale di cui soffre Garth.
Il quadro che cambia espressione a seconda di cosa accade è usato - faccio il primissimo esempio che mi viene in mente - in Dellamorte Dellamore, e in maniera molto più ironica (lì era la foto su una lapide a cambiare).
E poi le esplosioni, i goffi tentativi di assassinare la povera anziana signora, tutto a mio avviso banale e già visto.

Un'altra cosa che non si capisce bene è la figura del gatto. Al di là di qualche simbolismo che nei gatti si può sempre ritrovare, che ruolo ha nello svolgimento e nel senso della commedia?

Comunque la prima metà del film si lascia guardare, probabilmente è il ritmo della narrazione ad essere buono, ma nella seconda parte ci si annoia di brutto.

Lo stile finto-gotico americano del ponte mi irrita, ma qui è una questione di gusti artistici personali.

Alla fine la commedia cerca di trasformarsi in un noir, ma il risultato è scarsino.
Le morti dei cinque rapinatori sono banali o ridicole: la lite in cui scoppia lo sparo (espediente usato nel 99% dei film di Hollywood), la caduta per le scale di un freddo calcolatore come il Generale, l'idiozia di Lump che per vedere perché la pistola non ha sparato si spara in fronte.

E' un film che non aggiunge nulla al mondo del cinema, se non l'ennesima ottima prova di un grande attore.


Voto 5-


P.S.: un'ultimissima cosa: per quanto riguarda il titolo, non credo che "Ladykillers" indichi la signora Munson, quanto piuttosto i cinque che, a turno, hanno il compito di ammazzare la vecchia signora.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 12-08-2004 21:01  
Mah..
sinceramente un 5- mi sembra un po' esagerato..

pur non essendo neanch'io un conoscitore esperto dei Coen mi lascia ugualmente perplesso sentir parlare di "banalità"!

Voglio solo invitarti a leggere una recensione che ho trovato su Revision e che a grandi linee condivido (l'avevo gia postata su critica il critico..ma non qui) :


- Cinema come gioco di tempi. Ciò che veramente stupisce in Ladykillers è la sua disinvolta sovrimpressione di presente e passato. Film contemporaneo e film in costume convivono, senza bisogno di flashback, nel medesimo universo narrativo: una doppia cronologia che traspare negli scoperti “dislivelli” dei linguaggi, delle musiche, e soprattutto delle scenografie.
Nella linda magione dell’anziana signora Munson, nel viale alberato del suo quartiere, negli interminabili gospel della sua chiesa, nell’ufficio dello sceriffo, galleggia un Tempo targato anni ‘30, pietrificato e immobile. Nel caveau del casinò, nei ristoranti, nei campi di football, sui set pubblicitari, scorre invece un Oggi ansiosamente in divenire. È questo l’ultimo incanto manieristico dei Coen: un falso film storico, un set dove ogni porta spalancata e ogni salto di montaggio sono il varco verso una nuova dimensione. Il vecchio Mississippi di Fratello, Dove Sei? era un sogno esplicitamente declinato al passato; Ladykillers scopre invece che quel paesaggio è ancora tra noi: si è solo nascosto tra quattro mura.
Il sedicente ensemble dei ladri-musicisti che deturpa la quiete di Miss Munson incarna l’irruzione del presente in un luogo dove gli orologi sono fermi da anni. E tra queste due correnti temporali in paradossale incrocio, si insinuano altri tempi minori: i brani rococò dell’ensemble (non eseguiti dai vetusti strumenti dei gaglioffi, bensì da un prosaico stereo portatile), le liriche di Poe, l’antiquato idioma del professor Goldthwait Higginson Dorr... Figlio di un internato in manicomio (dove tempo e spazio restano concetti nebulosi), Dorr è il forbito trait d’union tra le due epoche: sebbene del tutto estraneo alla placida retrodatazione della città, le sue parole e il suo abbigliamento rimandano chiaramente ad un evo remoto saturo di letteratura e cinema. Dorr è il terzo dei fratelli Coen, viaggiatori del tempo filmico e professori emeriti adoratori delle lingue morte, perennemente in cerca di generi decrepiti e inerti ai quali donare nuova vita, come sognava Poe col suo “ritratto ovale”.

La prima lingua morta è la narrazione, logoro balocco da smontare. Dopo aver illustrato il mondo piccolo della signora Munson e l’arrivo del professore, la trama cambia improvvisamente rotta per tornare al “presente”. Seguono quattro sequenze (completamente autonome l’una dall’altra) che introducono quattro personaggi senz’alcun legame tra loro. Stacco. Si torna dalla Munson che va ad aprire la porta: appare il professor Dorr seguito dai quattro ceffi appena presentati, che solo ora identifichiamo come componenti della banda. Quanto cinema contemporaneo (sempre premuroso di rendere digeribile ogni svolta) si permette ellissi così ardite? La seconda lingua morta è la grammatica del cinema. I Coen recuperano una figura abusata come il flashback e la convertono in un enigma barocco sulla relatività del tempo. È la sequenza in cui il giovane Gawain striscia tremebondo alle spalle della vecchia, seduta accanto al camino; pare ormai deciso ad ucciderla... quando, ai suoi occhi, la scena si trasforma: al posto della vittima, ora c’è sua madre che guarda “I Jefferson” alla Tv. Tre ere lontanissime, tre periodi distinti dell’iconografia afro-americana si comprimono nella stessa inquadratura: un presente quasi ottocentesco cede il posto ad un passato prossimo tipicamente “anni ’80”, il tutto sotto gli occhi del Marlon Wayans di Scary Movie. Ma qual è il vero oggi e qual è il vero ieri? È qui il centro di gravità del film: come nelle stanze polverose di Psycho e Shining, anche nella villa di Ladykillers le ore hanno smesso di scorrere e sono riparate in cantina. Vedova da vent’anni, Miss Munson parla ancora col ritratto del marito come se fosse ancora vivo (e infatti cambia spesso espressione). Sotto il ponte della città, scorre instancabile la stessa chiatta stracarica di rifiuti. E tra qualche decennio sembreranno più vivi i neri dei Jefferson o quelli di Mark Twain? Sembrerà più attuale il 1930-2004 di Ladykillers o il 1955 de La Signora Omicidi da cui è tratto?
In bilico su questo gorgo temporale, il tunnel scavato dai ladri è un ritorno al futuro. Un cordone ombelicale che lega la nostra realtà sporca e grossolana alla finzione arcaica e pittoresca nella quale Miss Munson è volontariamente prigioniera. L’ultimo saggio teorico dei Coen (che alla critica italiana è sembrato così “leggero” e “disimpegnato”) fa esplodere questo impenetrabile muro, lasciando convivere sullo stesso palcoscenico pacifici personaggi e turbolenti spettatori.


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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 13-08-2004 01:10  
Sarò strano io, ma ho trovato molto più gradevola la versione dei Coen che l'originale Made in GB..

Premetto che dei Coen ho visto solo Prima ti sposo.. e Il Grande Lebowski, ma mi riprometto di recuperare.

Comem qualcun altro ha fatto notare, alcune battute sono abbastanza volgarotte, è vero, ma anche togliendo quello, mi sono comunque molto divertito, soprattutto grazie a Tom Hanks e al suo altisonante modo di esprimersi. degno di nota anche Pancake di J.K.Simmons soprattutto grazie alla sua splendida Mountain Girl..

Effettivamente i personaggi sono stereotipati, ma personalmente avrei trovato molto più banale che lo stupidone facesse una cosa intelligente, per fare un esempio..

Per fare un confronto con l'osannatissimo originale, direi che Hanks regge il confronto coll'immenso Alec Guinness, e almeno Pancake e il Genereale sono a livello col corrispettivo inglese: non me ne vogliano i fan della versione originale, ma ho trovato alcuni personaggi della commedia anni 50 un pò incolori, specie Peter Sellers, al contrario di questi, sicuramente stereotipati, ma su cui i Coen riescono comunque a costruire delle gag..

Pur non amando poi il tipo dell'anziana-signora-di-colore-che-canta-gospel, ho sicuramente trovato il personaggio assai più simpatico che la vecchina inglese, che aveva parecchio l'aria della nonna rompiballe..

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cosTruman


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 5818
Da: firenze (FI)
Inviato: 13-08-2004 17:01  
Io sono indecisa se andare a vederlo o nn andare a vederlo, in fondo ne avrei l'occasione lunedì prossimo al cinemino all'aperto....beh si, credo che ci andrò, poi vi saprò dire che ne penso!
_________________
- In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità

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lucone

Reg.: 01 Ago 2004
Messaggi: 46
Da: milano (MI)
Inviato: 24-08-2004 14:21  
quote:
In data 2004-06-15 20:37, lilja4ever scrive:
(*Attenzione! Contiene spoiler*)
Film con poca verve ed alcuni scadimenti di tono, a conferma del periodo appannato e commerciale dei fratelli Coen. Poca suspense, finale irritante, ritmo discontinuo, gag e trovate che a volte sconfinano nel demenziale da b-movie (senza contare che alcune le abbiamo già viste altrove, e fatte meglio). Tutto il film poggia sulle larghe spalle di Tom Hanks e sulle povere ginocchia della signora Irma P. Hall. Ed il risultato è un prevedibile 6 stiracchiato, senza infamia e senza lode. Prevedibile, già, come il 90% del film. Non si discute che dietro certe scene ci sia un qualche simbolismo recondito (mi riferisco in particolare alle scene col gatto), ma allo spettatore medio questo simbolismo in puro stile “noir” non arriva appieno. Siamo distratti continuamente, vuoi dallo sproloquio del “piphoppettaro”, vuoi dagli sciabordii intestinali, vuoi da alcuni inutili stereotipi da “profondo e nero sud con sceriffo bianco deficiente” etc etc. Non nego che l’interpretazione di Hanks abbia un qualcosa di intrigante e che le scene al ponte abbiano un certo fascino, ma i “ritmi” del vero noir sono assai lontani. Forse con un montaggio più vivace e una fotografia meno monocorde (che mi ha fatto rimpiangere lo splendido bianco e nero de “L’uomo che non c’era”) si poteva trovare un equilibrio migliore e provare a far decollare il film, magari tagliando l’inutile finale: sarebbe stato bello se il film fosse finito in modo poetico, con l’ultima morte e l’inquadratura della chiatta che scorre lenta sul fiume, accompagnata dalla camera che, lenta, si alza ad inquadrare l’orizzonte nella penombra.

Vabbè, cari fratelloni, sarà per la prossima volta.

perchè questa severità? nella tua opinione sembra quasi che l'opinione che dai sia data su scala. Tu stesso/a citi scene e gags che lo "spettatore medio" non capterebbe. Mi chiedo allora se questo, che reputo un film superiore alla media per gli stessi motivi per i quali tu lo reputi mediocre, non sia eccessivamente vittima delle aspettative.
ciao

[ Questo messaggio è stato modificato da: lucone il 24-08-2004 alle 14:24 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 28-07-2006 00:58  
Mmm... sarà perchè sull'ultima produzione avevo sviluppato dei pregiudizi non da poco, ma questo The ladykillers mi ha sorpreso positivamente... Un film piuttosto divertente, senza particolari sovrastrutture, in cui i Coen confermano la propia assoluta maestria formale... Un esercizio di stile che, volendo, si incastra comunque a meraviglia nella loro poetica sardonico-pessimistica, ma che risparmia la pesantezza di altri loro lavori.
Complimenti per l'avatar a Strokes789

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 29-07-2006 12:20  
quote:
In data 2004-08-12 20:26, sandrix81 scrive:
P.S.: un'ultimissima cosa: per quanto riguarda il titolo, non credo che "Ladykillers" indichi la signora Munson, quanto piuttosto i cinque che, a turno, hanno il compito di ammazzare la vecchia signora.




Già. Anche perchè, nonostante la mia ignoranza con la lingua inglese, la "s" dopo killer starà a significare un plurale. Quindi per forza deve essere riferito a più d'una persona.
_________________
E' ok per me!

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 10-06-2011 22:17  
visto stasera.non esaltante,ma comunque piacevole,con un ottimo hanks,come sempre del resto
ladykillers è gergale,significa rubacuori,sciupafemmine o cose così
ciao!

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