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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > "The Village" di Night M. Shyamalan   
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Autore "The Village" di Night M. Shyamalan
Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 06-11-2004 15:40  
quote:
In data 2004-11-05 11:56, Hiyuga scrive:
quote:
In data 2004-11-03 19:12, AlZayd scrive:
[...]la brava e bella fanciulla non vedente di cui non ricordo il nome[...]


IO comunque vorrei sapere una cosa..
Tutti quelli che difendono il film sostengono strenuamente che NON è un horror, NON è un thriller, NON è questo e NON è quello..
Non sarà che anche Shyamalan marcia dentro il fatto che realizza film inquietanti solo sulla carta solo per attirare qualcuno in più in sala?
Cioè, come mai, come con Signs, anche per questo film molti si aspettavano tensione, inquietudine, paura senza trovarne traccia?


beh non è una bella cosa? cioè questa è una cosa che ho sentito da tutti quelli che mi hanno detto che sto film a loro non è piaciuto: "non faceva tanta paura"
ma che vuol dire? a questo punto allora non c'entra niente Shyamalan siamo noi spettatori a non capire un tubo se i suoi film possono dare l'idea di horror o simili non vuol dire che allora uno debba andarli a vedere perchè "fa paura" e se non ti danno questa impressione allora è un film che fa schifo...
boh spero di aver risposto coerentemente alla tua domanda
_________________
"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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gbgbgb

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 1888
Da: na (NA)
Inviato: 06-11-2004 18:03  
io non l'ho trovato un ossimoro
anzi
per me è un bel film!

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 06-11-2004 23:54  
Girato con il consueto discreto occhio cinematografico,con buone interpretazioni (lo stesso Hurt non lo vedevo così convincente da tempo),un film imperfetto in cui l'elemento che spesso si attribuisce a questo regista latita....la tensione,il mistero si esauriscono quasi immediatamente insinuando una soluzione assai prevedibile ad ogni spettatore dotato di un minimo di intuito.
Forse l'errore è voler considerare ogni opera di questo filmaker partendo dal paragone con IL SESTO SENSO,lo stesso UNBRAKABLE a suo tempo deluse alcuni,benchè in parte irrisolto e con un finale sbrigativo a mio parere rimane ad oggi la sua migliore pellicola,con un Willis convincente come poche altre volte.
Premesso ciò THE VILLAGE in parte mi ha deluso anche perchè aldilà della scarsa tensione rimane anche il suo film meno fantastico,in cui tutto si spiega alla fine,in cui la paura si rivela solo un escamotage per porre una questione se vogliamo più ampia e seria,prettamente americana.
Diretto,scritto e montato se non erro sempre da Shyamalan forse l'errore stà propio qui,un aiutino nella sceneggiatura avrebbe giovato........forse che l'autore si senta in dovere di seguire la scuola di Bollywood?
Avevo apprezzato di più anche SIGNS questo è stato una mezza delusione.
_________________
No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda

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Leonardo

Reg.: 26 Mar 2002
Messaggi: 2398
Da: Capri (NA)
Inviato: 07-11-2004 13:46  
per me invece è un film molto bello. non capolavoro ma molto bello, affascinante recitato bene, diretto da un regista che sa il fatto suo su inquadrature e atmosfere.
un bel 7

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 07-11-2004 21:49  
Non conosco Shyamalan se non attraverso un'unica visione de Il Sesto Senso, e questo potrà in parte inficiare il mio giudizio.
Ciò premesso, aggiungerei che parlare di un film come questo senza inserire spoiler mi risulta pressoché impossibile (Tristam ci è riuscito, ma io ahimè non sono Tristam...) per questo sconsiglierei la lettura a chi ancora non lo ha visto.
Per tutto il primo tempo mi sono perfettamente annoiata. Trovavo prevedibile la più parte delle scene, irritante la Howard (forse per una viscerale antipatia verso suo padre) e per lo più sprecati i grandi nomi del cast. Tutto aveva un sapore di già visto, e tutto sembrava irrimediabilmente stupido e scontato.

Poi è arrivato il secondo tempo, la rivelazione, tutto si è capovolto ed è diventato l'antitesi di ciò che era prima. La favola si è trasformata in parabola.
Così ho pensato che i dialoghi tra i personaggi dovevano essere melensi e inconcludenti, da film di Ron Howard appunto, perché avevano il fine di rappresentare la falsità, il trionfo dell'illusione che domina il villaggio.
Crederebbe all'esistenza delle Creature solo chi non desidera altro che crederci, e lo desidera perché subisce la proiezione del desiderio dei propri genitori a che lui creda.
Il punto focale del film potrebbe sembrare risiedere nel messaggio che il mondo all'interno del bosco non è meno marcio da quello da cui si vuole scappare, o che non serve scappare perché il male è dentro di noi.
Ma non è tutto qui. La parabola di Shyamalan ci dice che il nostro mondo non è che lo specchio del villaggio nel bosco, un mondo protetto dalla cappa della menzogna, dove chi rompe il voto del silenzio è solo un criminale o un pazzo, e finisce col servire la stessa causa che osteggia, come il giovane Noah.
In questo mondo noioso e zuccheroso, minacciato dal lupo cattivo che paradossalmente si veste da Cappuccetto Rosso, neppure la morte di un bambino riesce a scalfire la patina dorata dell'ipocrisia e della menzogna.
Solo la follia, che per uno scherzo della sorte nasce in seno alla stessa famiglia, spezzerà per una volta l'equilibrio malato del villaggio. Ma il cerchio si richiude su se stesso, i finti buoni vincono e salvano il loro finto paradiso dalla verità.
Tutto si era aperto con la menzogna e con la menzogna si chiude, e le parole stesse di Walker senior "se vorremo continuare" hanno un pacato senso retorico, pronunciate come un'opzione che già si sa nessuno prenderà in considerazione.
Carbon e altri hanno visto dell'amore in questo film, e nell'amore la forza motrice del mondo. Io non ci ho visto una briciola di amore. Howard manda cinicamente a recuperare le medicine sua figlia cieca, sfruttando il suo desiderio di salvare l'amato, unicamente perché sa che lei non potrà vedere il mondo esterno, non potrà essere sconvolta dalla verità. Non è l'amore che ha spinto gli anziani a chiudersi in questo paradiso artificiale, ma solo la paura, quella vera, la paura del dolore, la paura della vita, dell'altro. Tanto che neppure davanti alla morte dei loro cari fanno marcia indietro; neppure quando sanno che la morte potrebbe essere evitata se loro rinunciassero alla propria paura. Il senso di scoramento li prende solo davanti al delitto, perché il delitto rappresenta l'intrusione nel loro mondo di ciò da cui hanno cercato di fuggire.
L'amore tra Lucius e la ragazza cieca, l'unico vero amore del film, è poi a mio parere la parte meno riuscita, quella davvero finalizzata solo a spennellare di miele tutta la storia, così come gli accenni alla storia mancata tra la Weaver e William Hurt, che ha però almeno il merito di calcare la mano sul tema dell'ipocrisia e della mancanza di coraggio.
Un'ultima cosa volevo aggiungere. Un maxi spoiler.
Non dimentichiamo che il governo ha ricevuto del denaro per liberare lo spazio aereo sopra il villaggio.

_________________
ma perché realizzare un'opera
quando è così bello sognarla soltanto?

[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 11-12-2004 alle 14:11 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 21:52  
Più vi leggo, più sono certa che questo film mi piacerà tantissimo...

_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 07-11-2004 21:54  
Sono sicuro che questo film mi farà cagare,come tutti quelli di questo registuccolo....

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 21:55  
quote:
In data 2004-11-07 21:54, Quilty scrive:
Sono sicuro che questo film mi farà cagare,come tutti quelli di questo registuccolo....



Ma va a cagare...
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 07-11-2004 21:58  
Sono stitico...attendo questo film con ansia...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 22:15  
quote:
In data 2004-11-07 21:49, liliangish scrive:
aggiungerei che parlare di un film come questo senza inserire spoiler mi risulta pressoché impossibile (Tristam ci è riuscito, ma io ahimè non sono Tristam...) per questo sconsiglierei la lettura a chi ancora non lo ha visto.


Si? Non l'ho fatto? Ah, comunque devo rivederlo, troppe persone ne hanno parlato bene sia qui sia da altre parti e quindi alla fine quasi quasi mi sono messo in dubbio, anche se effettivamente io il film me lo ricordo ancora bene...
ma lo rivedrò, dai

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 23-08-2007 alle 12:05 ]

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 07-11-2004 22:18  
Shyamalan è un grande regista.
Il vero problema è che i suoi film se li scrive lui!
_________________
perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 07-11-2004 22:53  
Devo proprio dire che quest'ultimo film di Shyamalan (ho anche visto tutti gli altri) mi è molto piaciuto a dispetto dei giudizi tecnici scitti nel forum e dei viscerali torpiloqui letti.
A mio parere la chiave di lettura data da liliangish è quella più interessante che ho letto.

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 07-11-2004 23:33  
wow.
marien dice che le piacerà, tristam vuole rivederlo....questo sì che è parlare!

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 07-11-2004 23:59  
Il fatto è che tolta la scorza pseudo horror-thriller, non ho trovato il minimo interesse ne' nella storia d'amore, n' nei personaggi, ne'nella tematica della paura, ne' in nulla..

E poi, se si tratta di sporche mosse dei distributori passi, ma se davvero Shyamalan gioca su questa atmosfera inquietante per attirare più gente al cinema, mi spiace, ma non riesco a giustificarlo..

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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-11-2004 00:05  
quote:
In data 2004-11-07 21:49, liliangish scrive:
Non conosco Shyamalan se non attraverso un'unica visione de Il Sesto Senso, e questo potrà in parte inficiare il mio giudizio.
Ciò premesso, aggiungerei che parlare di un film come questo senza inserire spoiler mi risulta pressoché impossibile (Tristam ci è riuscito, ma io ahimè non sono Tristam...) per questo sconsiglierei la lettura a chi ancora non lo ha visto.
Per tutto il primo tempo mi sono perfettamente annoiata. Trovavo prevedibili la più parte delle scene, irritante la Howard (forse per una viscerale antipatia verso suo padre) e per lo più sprecati i grandi nomi del cast. Tutto aveva un sapore di già visto, e tutto sembrava irrimediabilmente stupido e scontato.

Poi è arrivato il secondo tempo, la rivelazione, tutto si è capovolto ed è diventato l'antitesi di ciò che era prima. La favola si è trasformata in parabola.
Così ho pensato che i dialoghi tra i personaggi dovevano essere melensi e inconcludenti, da film di Ron Howard appunto, perché avevano il fine di rappresentare la falsità, il trionfo dell'illusione che domina il villaggio.
Crederebbe all'esistenza delle Creature solo chi non desidera altro che crederci, e lo desidera perché subisce la proiezione del desiderio dei propri genitori a che lui creda.
Il punto focale del film potrebbe sembrare risiedere nel messaggio che il mondo all'interno del bosco non è meno marcio da quello da cui si vuole scappare, o che non serve scappare perché il male è dentro di noi.
Ma non è tutto qui. La parabola di Shyamalan ci dice che il nostro mondo non è che lo specchio del villaggio nel bosco, un mondo protetto dalla cappa della menzogna, dove chi rompe il voto del silenzio è solo un criminale o un pazzo, e finisce col servire la stessa causa che osteggia, come il giovane Noah.
In questo mondo noioso e zuccheroso, minacciato dal lupo cattivo che paradossalmente si veste da Cappuccetto Rosso, neppure la morte di un bambino riesce a scalfire la patina dorata dell'ipocrisia e della menzogna.
Solo la follia, che per uno scherzo della sorte nasce in seno alla stessa famiglia, spezzerà per una volta l'equilibrio malato del villaggio. Ma il cerchio si richiude su se stesso, i finti buoni vincono e salvano il loro finto paradiso dalla verità.
Tutto si era aperto con la menzogna e con la menzogna si chiude, e le parole stesse di Walker senior "se vorremo continuare" hanno un pacato senso retorico, pronunciate come un'opzione che già si sa nessuno prenderà in considerazione.
Carbon e altri hanno visto dell'amore in questo film, e nell'amore la forza motrice del mondo. Io non ci ho visto una briciola di amore. Howard manda cinicamente a recuperare le medicine sua figlia cieca, sfruttando il suo desiderio di salvare l'amato, unicamente perché sa che lei non potrà vedere il mondo esterno, non potrà essere sconvolta dalla verità. Non è l'amore che ha spinto gli anziani a chiudersi in questo paradiso artificiale, ma solo la paura, quella vera, la paura del dolore, la paura della vita, dell'altro. Tanto che neppure davanti alla morte dei loro cari fanno marcia indietro; neppure quando sanno che la morte potrebbe essere evitata se loro rinunciassero alla propria paura. Il senso di scoramento li prende solo davanti al delitto, perché il delitto rappresenta l'intrusione nel loro mondo di ciò da cui hanno cercato di fuggire.
L'amore tra Lucius e la ragazza cieca, l'unico vero amore del film, è poi a mio parere la parte meno riuscita, quella davvero finalizzata solo a spennellare di miele tutta la storia, così come gli accenni alla storia mancata tra la Weaver e William Hurt, che ha però almeno il merito di calcare la mano sul tema dell'ipocrisia e della mancanza di coraggio.
Un'ultima cosa volevo aggiungere. Un maxi spoiler.
Non dimentichiamo che il governo ha ricevuto del denaro per liberare lo spazio aereo sopra il villaggio.




Ottima recensione, Lilian. Ma io non ho visto situazioni ribaltate, l'ipocrisia e la mancanza di coraggio sono telefonate fin dall'inizio, in un racconto carente di tensione e sincerità.
Non c'è un'oncia d'amore, la storia fra i due ragazzi è stucchevole e puerile, c'è solo un atmosfera artificiale e asettica prodotta da sentimenti atrofizzati e oscurantisti e tirata insopportabilmente per le lunghe. Il mistero incombe pesante inducendo lo spettatore a fantasticare sulla possibile svolta, a scapito di una fruizione serena del racconto.
Il registro della regia è indeciso e volto a stupire in maniera disonesta e il cameo del regista alla Hitchcock, lungi dal divertirmi mi è sembrato un ammiccamento furbesco e basta.

Ma, come Petrus, credo nella legge del contrappasso e mi aspetto molto dal prossimo film.
_________________
Don't dream it, be it.

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