FilmUP.com > Forum > Approcci alla critica dei film - Ma il teatro filmato esiste davvero?
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FilmUP Forum Index > Cinema > Approcci alla critica dei film > Ma il teatro filmato esiste davvero?   
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Autore Ma il teatro filmato esiste davvero?
HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 19-05-2007 14:29  
quote:
In data 2007-05-19 12:18, Marienbad scrive:
quote:
In data 2007-05-19 01:51, HistoryX scrive:

Il cinema è per lo spettatore, il teatro è per l'attore.




Ma anche: il teatro è esibizione, il cinema è riflessione poichè il teatro è espositivo e il cinema dialettico...




Non lo so, sicuramente non solo.
Possono essere inversamente proporzionali.
Questo perchè l'esposizione del teatro è sempre diretta all'introspezione, la riflessione e il linguaggio filmico a volte è diretto puramente all'esibizione.

_________________
[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 19-05-2007 14:37  
quote:
In data 2007-05-19 12:42, ZoraGhost scrive:
Regalo per quentin84: Anplagghed di A,G&G
Così magari trova una risposta da solo senza resuscitare Freud.


Non l'ho visto...comunque non dubito che sia teatro filmato...nel vero senso della parola!!

Questo topic mi ha messo una gran voglia di rivedere Rope.

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 19-05-2007 16:20  
quote:
In data 2007-05-19 12:41, Marienbad scrive:
quote:
In data 2007-05-19 11:16, sloberi scrive:

Però marien, mi devi spiegare in che senso dici che Rope è così lontano dal teatro filmato. Io dal basso della mia ignoranza avrei detto il contrario.




Eccomi qui, carissimo.
Dunque.
Diciamo che l'impianto scenico è senza dubbio teatrale e che, con il cinema, questo impianto non trasforma il cinema in teatro ma diviene il presupposto per una riflessione sulla forma e il contenuto della spaziotemporalità del cinema. E allora la macchina da presa si riappropria del ruolo che, a teatro, è dello spettatore, si riappropria dell'occhio, quindi del punto di vista, quindi della narrazione e dell'espressione.
Hitchcock opera una serie di scelte che a teatro lo spettatore non può compiere (come il movimento dell'occhio in avanti e indietro e quello del corpo verso destra, verso sinistra, verso l'alto e verso il basso), indaga la tridimensionalità della scena entrando nelle oggetti, nei personaggi e nelle situazioni, restituisce il senso del dettaglio làddove il teatro non ce lo permette. Formalizza l'espressione làddove, nel teatro, resta pura rappresentazione.
Di più. Hitchcock seleziona con il movimento l'azione, la resuscita dalla sua pura mostra e la nutre di una vitalità affine agli ambienti, alle situazioni e alla psicologie. E da qui, delinea la presenza di un fuoricampo che comunica con la sua presenza/assenza dal campo (il presupposto della suspance).
Tutto questo senza spezzare il tempo, perchè ricordiamolo, Rope è anche uno (pseudo) lunghissimo long take. Il che obbliga Hitchcock ad una continuità spaziotemporale e obbliga noi ad una riflessione sulla linguisticità della regia anche dove la regia sembra aver perso la sua libertà.





diciamo cmq che il pianosequenza stesso è "non teatro". Io condivido tutte le riflessioni fatte da marien, ma cmq è inutile dissertare su un argomento così definito. Già l'ho detto: nel momento in cui il montaggio esiste non c'è più teatro.
Se poi vogliamo parlare di film che ammiccano, che dissezionano, che annullano, e chi più ne ha più ne metta, il teatro, possiamo menzionare svariati titoli.
Rope non è minimamente teatrale. E' un "unico" pianosequenza, ma lo stesso montaggio in maccchina di Alfredo è quanto di più lontano possa esserci dal teatro.
Anche andando a ristroso, i primi film hanno un grande successo quando mostrano una tridimensionalità nuova pur non essendo ancora montata. I Lumiere che riprendono la locomotiva sono il caso principe. Certo, ci sono "film" molto più simili a piece teatrali come Viaggio alla luna di Melies o anche The great train robbery, che pur presenta un montaggio embrionale. Questo perchè per un periodo di tempo il cinema si è sovrapposto al teatro creando un ibrido che non è nè l'uno nà l'altro. Viaggio alla luna non è un film, ma non è neanche teatro, per quello che ha detto Skualo e che condivido. The great train robbery è più vicino al cinema, ma ha ancora un profondo debito teatrale.
Nel momento in cui Griffth perfeziona il montaggio nasce il cinema vero. Il teatro non è più presente come gene, più o meno nascosto, e la taetralità di cui si parla, che forse può scorgersi in certi film di oggi, non è altro che una affinità televisiva. Muccino, che è stato nominato, per certi versi fa film televisivi e non teatrali.
In conclusione potremmo dire che nel cinema lo spettatore può salire sul palco; nel teatro no.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 20-05-2007 21:14  
Allora, io imposterei invece tutto il ragionamento nella maniera più semplice possibile - pur condividendo tutte le argomentazioni finora esposte per avvalorare la tesi che il teatro filmato non esiste.

Il teatro (come unità a se stante, come forma artistica) possiede una qualità precipua ed immanente: è in definitiva un'entità "Hic et Nunc" ("qui ed adesso, ora"), ovvero la sua fruizione esiste ed è data unicamente nell'esatto momento della sua rappresentazione; rappresentazione quindi di un evento che per la sua natura è appunto irripetibile ed unico.
In poche parole, posso assistere nuovamente per più volte al medesimo spettacolo teatrale, diretto, sceneggiato ed interpretato esattamente dalle stesse persone ma.... non assisterò mai alla stessa opera.

Nel momento stesso in cui invece, si filma su pellicola - si "cattura" all'interno della celluloide questo evento - viene a mancare immediatamente quest'essenza. Non è più teatro ma..diventa CINEMA (certo un tipo di cinema particolare...., se vogliamo al limite dello sperimentalismo, ma sempre Cinema).

A ben vedere, questa è una delle principali argomentazioni addotte dai detrattori del media Cinema per supportare un'ipotetica superiorità del Teatro nei confronti del Cinema.

Per cui, si tratta solo, secondo me, di compiere questo semplice associazione logica:
- nel momento stesso in cui si filma una pièce teatrale, questa non è più teatro ma diventa Cinema. Sic et simpliciter

Per cui, semmai, bisognerà trasformare il soggetto ("Teatro") e l'aggettivo ("filmato") rispettivamente in:
"Cinema" (soggetto) e "teatrale" - certo qui si possono trovare altri termini - (aggettivo) come giustamente asserito anche da altri.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Skualo il 20-05-2007 alle 21:27 ]

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 20-05-2007 21:21  
quote:
In data 2007-05-20 21:14, Skualo scrive:
"Hic... "



Salute.
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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 20-05-2007 21:30  
Ti rispondo cosi':

Aquila non capit muscas

Bye Bye
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 20-05-2007 23:27  
Diversi anni fa vidi la ripresa filmica di Sabato, domenica e lunedì, la famosa pièce di De Filippo diretta e interpretata da Toni Servillo.
Le riprese erano di Paolo Sorrentino e devo dire che lo stile era molto cinematografico (movimenti di macchina e sopratutto i primi piani di Servillo e gli altri attori).
Praticamente un film girato su un palcoscenico.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-05-2007 alle 23:28 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-05-2007 alle 23:28 ]

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 21-05-2007 09:25  
quote:
In data 2007-05-18 23:21, Skualo scrive:

Che sia esistito lo affermi tu: ovvero, associ di tua spontanea volontà questi due termini (di per sè antitetici) ad una realtà storica, etichettandola come "teatro filmato".


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[ Questo messaggio è stato modificato da: Skualo il 19-05-2007 alle 00:34 ]

Io, Noel Burch e la storiografia anglo americana quando parla di “canned theatre”
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"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 21-05-2007 12:40  
Si ma quello che ho ribattuto è il fatto che non si tratti più di Teatro, ma di Cinema (e pure sperimentale). Mi chiedo poi se tu abbia letto il primo post di Quentin che ha formulato la domanda...... Mi sa invece che ti sei limitato a leggere soloil titolo del post.
Quentin non chiedeva se "fosse esistito" ma ben altro......
Leggiti appunto il suo post e quelli successivi:

Quentin chiedeva appunto
quote:

A teatro il mio occhio è (in teoria) libero di spaziare dove vuole, al cinema no: è il regista che decide in ogni momento cosa devo vedere e come devo vederlo.
E se la vera differenza tra cinema e teatro prima ancora che il montaggio fosse la presenza stessa (anzi la "dittatura") della macchina da presa?




Piccola parentesi:
Ora non serve citare Burch o la storiografia. Pure io se vuoi te lo posso "creare" piazzando una videocamera sempre fissa a ridosso del palco con un obiettivo 50mm a simulare la visuale umana nel formato 35mm.....e...voilà.... eccoti il "Canned Theatre".
Mi sembra evidente, dai....che possa esistere!!

Il discorso era molto più profondo.

Comunque i libri mica servono per ripetere pedissequamente quanto scritto "da altri": dovrebbero essere utilizzati come base (ma mai inattaccabile), come "semi" per elaborare un proprio concetto personale!
In fin dei conti siamo dotati di un intelletto da utilizzare! Altrimenti diventa tutto un mero e sterile sfoggio accademico e nulla più. Ma non ti viene la voglia di elaborare, a fronte delle tue personali conoscenze (e vanno bene pure Burch, Bazin, ecc) un pensiero tuo, piuttosto che ripetere quello di altri?
"Brillare" un po' di luce tua piuttosto che solo di quella riflessa da altri? Bazin, Burch, ecc...non sono le Tavole dei Comandamenti.

....appunto, si diceva,....."Canned Theatre" = "Teatro in Scatola".... ovvero un modo per "portare" il teatro al grande pubblico. Inoltre, dal termine utilizzato dagli Americani, puoi intuire la scarsa importanza e qualità che riveste. Se avessero voluto accostare il tutto al Cinema (C maiuscola), lo avrebbero fatto. Che poi sia filmato, nel senso di "ripreso tramite una cinepresa", ok.

Ma il discorso impostato era molto più concettuale.

Mia personalissima considerazione: chi traduce "canned" con "filmato" sbaglia a mio avviso dal punto di vista semantico-concettuale, perchè se consideri il tutto gli Americani ne hanno di termini per definire concetti... per cui l'uso di "canned" è più che stra-voluto. Che sia Burch o "er mejo storiografo de cinema italiano".... sai che me ne fotte.
Ma Io non ho paura di esprimere le mie idee...anche controcorrente: e appunto sono qui per discutere ed argomentare con chiunque. E non ti preoccupare che se trovo e roconosco valide argomentazioni, sono il primo a lasciare la "via vecchia" per la "nuova". Non sono fidanzato con nessuno.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Skualo il 21-05-2007 alle 14:54 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 21-05-2007 15:54  
quote:
In data 2007-05-11 15:10, quentin84 scrive:
Me lo sono chiesto leggendo alcuni scritti di Andrè Bazin:

"Quale attore non sognerebbe di poter recitare immobile su una sedia davanti a cinquemila spettatori che non siperdono neppure un movimento dei suoi occhi?Quale regista di teatro non vorrebbe poter costringere lo spettatore della piccionaia a capire chiaramente i movimenti dei personaggi, a leggere con facilità le sue intenzioni in ogni momento dell'azione?"

Così scrive Bazin parlando di William Wyler che riusciva attraverso una messa in scena apparentemente teatrale (con un decoupage ridotto all'essenziale) a far risaltare il linguaggio del cinema, Bazin cita a sostegno le scene di Piccole Volpi e I migliori anni della nostra vita.

Questo mi porta ad alcune riflessioni personali.

A teatro il mio occhio è (in teoria) libero di spaziare dove vuole, al cinema no: è il regista che decide in ogni momento cosa devo vedere e come devo vederlo.
E se la vera differenza tra cinema e teatro prima ancora che il montaggio fosse la presenza stessa (anzi la "dittatura") della macchina da presa?

Mi piacerebbe conoscere il parere di tutti, ma in special modo di Quilty che accusa Woody Allen di non fare cinema, ma teatro filmato.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 11-05-2007 alle 15:11 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 11-05-2007 alle 15:16 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 11-05-2007 alle 15:17 ]



Capisco i tuoi interrogativi.
Ma non capisco l'identificazione del teatro filmato con un cinema che predilige il verbo all'immagine. Cioè non credo che quello di allen sia teatro filmato ma semplicemente Cinema che predilige la forza dei dialoghi e della sceneggiatura. Ma è Cinema!
Il teatro filmato può al massimo essere identificato con qualcuno che riprende per intero una piece teatrale senza stacchi (lo so è una battuta....).
Io credo a una netta separazione tra la forma di rappresentazione teatrale e quella cinematografica.
Dogville è per esempio puro cinema e non ha niente a che vedere con il teatro.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 21-05-2007 18:21  
Ma nemmeno io credo che i film "di sceneggiatura" siano teatro filmato tanto e vero che ci stiamo chiedendo se il termine "teatro filmato" abbia un senso.

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 21-05-2007 18:40  
quote:
In data 2007-05-21 12:40, Skualo scrive:
Si ma quello che ho ribattuto ecc...

No, sei tu che leggi superficialmente i post. Se no avresti capito che tutti gli utenti che hanno risposto considerano l'esistenza del teatro filmato come un problema linguistico e solo tu vaneggi di una transustanziazione che si attuerebbe alla comparsa della MDP.
_________________
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 21-05-2007 19:01  
Tralasciando il fatto che molti hanno fatto finta di non capire l'argomento , riporto le parole di Kubrick:

"La maggior parte dei film non sono davvero molto di più di commedie teatrali con più atmosfera e più azione. Credo che la portata e la flessibilità delle vicende cinematografiche aumenterebbero di molto se si riprendessero certi elementi della struttura dei film muti, dove le fasi che non richiedevano sottolineature particolari potevano essere presentate semplicemente con un'inquadratura e una didascalia. Qualcosa come: Didascalia:<<Lo Zio di Billy>>. Immagine:Lo zio di Billy dà un gelato a Billy. In pochi secondi si può introdurre lo zio di Billy e dire qualcosa su di lui senza doversi sobbarcare una scena intera. Questa economia di giudizio dava ai film muti una portata ed una flessibilità narrativa molto maggiori di quelle che oggi abbiamo. A mio modo di vedere ci sono pochissimi film sonori , anche tra quelli che consideriamo dei capolavori, che non possano essere rappresentati su un palcoscenico quasi con la stessa efficacia, presumendo di avere una buona sede, lo stesso cast e la stessa qualità nelle interpretazioni. Non si può riuscire invece con un grande film muto."

Ma certo non si può mettere in scena 2001: Odissea nello spazio su un palcoscenico.

"E' abbastanza vero. So di aver tentato di fare qualcosa in questa direzione in tutti i miei film, ma mai in una misura sufficiente da ritenermi del tutto soddisfatto."


_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 21-05-2007 alle 19:02 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 21-05-2007 19:03  
quote:
In data 2007-05-21 19:01, Quilty scrive:
A mio modo di vedere ci sono pochissimi film sonori , anche tra quelli che consideriamo dei capolavori, che non possano essere rappresentati su un palcoscenico quasi con la stessa efficacia,

ecco sta minchiata giusto kubrick la poteva dire.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Thomwitt

Reg.: 29 Dic 2006
Messaggi: 394
Da: Treviso (TV)
Inviato: 21-05-2007 19:19  
quote:
In data 2007-05-21 19:03, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2007-05-21 19:01, Quilty scrive:
A mio modo di vedere ci sono pochissimi film sonori , anche tra quelli che consideriamo dei capolavori, che non possano essere rappresentati su un palcoscenico quasi con la stessa efficacia,

ecco sta minchiata giusto kubrick la poteva dire.




Bè, ha detto "quasi"...
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“...Ogni istante dei nostri incontri lo festeggiavamo come un’epifania, soli a questo mondo...Quando il destino ci seguiva passo a passo, come un pazzo col rasoio in mano. ”

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