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Autore La Via Crucis diventa un disegno criminoso
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 17-01-2007 09:59  
Direi che siamo al limite del ridicolo. Un'altra perla della magistratura

articolo preso da IlGiornale

Può la tradizionale devozione della Via Crucis essere definita espressione di un «disegno criminoso»? Può un’innocua sequenza di «stazioni» che ricordano la passione di Cristo, composta da qualche piccola lapide, bassorilievo e lumino, sistemata in privatissimi terreni agricoli dai loro legittimi proprietari, diventare «un pericolo per la salute e l’incolumità fisica» delle persone? In Italia si aprono discoteche che costringono interi quartieri a sorbirsi, loro malgrado, i decibel d’ordinanza; c’è chi alleva abusivamente tigri o serpenti nel giardino dietro casa, chi celebra messe nere. C’è chi prega Allah a cielo aperto, sul pubblico marciapiede. Ma realizzare sulla tua proprietà un’innocua Via Crucis, no, questo non puoi farlo. E se lo fai, si trova sempre un magistrato pronto a sentenziare che quella pratica devozionale rappresenta un «disegno criminoso».
Quella di Ortensio Sassi, Maria Grazia Zaccaria, Roberto Albertelli e Dolores Coleschi è una storia paradossale. Dal 2003, le due coppie, abitanti nella campagna di Castrocaro Terme, hanno «installato» una Via Crucis, con le tradizionali quindici stazioni, e una croce alta sette metri e illuminata al neon (ma che si spegne puntualmente a mezzanotte). Tutto ciò all’interno di un terreno agricolo di proprietà e con tanto di autorizzazioni dell’amministrazione comunale. E dopo aver avvertito il vescovo e il parroco, che nulla avevano, né potevano avere, in contrario. Ogni venerdì sera, ad esclusione del Venerdì Santo - quando le famiglie partecipano alla funzione in parrocchia - i Sassi e gli Albertelli radunano un gruppetto che varia da cinque a quindici persone, e dalle 21 alle 22.15 percorrono, pregando, i circa 550 metri di viottolo lungo cui si snodano le stazioni. Le auto dei presenti vengono parcheggiate in un’area predisposta a questo scopo nella proprietà degli Albertelli fin dal 1988. In occasione della prima Via Crucis, il 1° venerdì di settembre 2003, la signora Coleschi ha avvisato la polizia municipale di Castrocaro, informando che la preghiera ci sarebbe stata ogni venerdì. Quella prima sera, una pattuglia di vigili urbani aveva percorso lentamente la strada privata che attraversa le proprietà delle famiglie per osservare quanto stava accadendo.
Che cosa può esserci di male, vi chiederete, in un gruppuscolo di fedeli che decide di ricordare ogni settimana la morte di Gesù, leggendo brani del Vangelo? A cinque vicini, la storia non è proprio andata giù. Per loro, quelle piccole lapidi e quel viottolo rappresentano una minaccia. Così hanno presentato un esposto, scrivendo che «la tranquilla amena località... subiva profondi, ma innaturali mutamenti, destinati ad incidere pesantemente sulla vita quotidiana dei residenti e con ripercussioni sulle proprietà di questi ultimi... Sembra che abbiano intrapreso il progetto di trasformare la zona in “zona di culto”». Nell’esposto, i cinque firmatari chiedono alla magistratura di «accertare l’avvenuta modifica dello stato morfologico dei luoghi, nonché il conseguente disagio ambientale», e pure i disagi derivanti dall’aver trasformato - affermano - «un paesaggio da agricolo a pubblico». Peccato che il terreno pubblico non sia, ma si tratti di proprietà privata. Infine, i firmatari chiedono alla Procura di Forlì di accertare «la ricorrenza di condizioni di pericolo per la salute e l’incolumità fisica e il patrimonio».
Sembra incredibile, eppure il Tribunale ha condannato le famiglie Sassi e Albertelli, con decreto penale del 15 settembre 2006, per aver realizzato la Via Crucis in casa loro. Sarebbe come se un giudice condannasse qualcuno per aver installato un «percorso-vita» nel bosco di proprietà dietro casa, o per aver esposto variopinti nanetti o puffi nel viottolo che porta al garage. «In nome del popolo italiano», il giudice Giovanni Trere, ha giudicato i quattro promotori colpevoli di «reato continuato» (art. 81 del codice penale), «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone» (art. 659), mancato «avviso al Questore». Avrebbero agito «operando in concorso tra di loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso» realizzando «strutture di carattere religioso». Gli interessati, ai quali è stata comminata un’ammenda di mille euro a testa ed è stata proposta l’estinzione della pena grazie all’indulto, hanno invece fatto ricorso.
«La sentenza - spiega al Giornale Ortensio Sassi, di professione analista informatico - non ha tenuto conto che la croce e il terrapieno per il parcheggio sono stati realizzati nella proprietà privata e con autorizzazioni comunali; che non doveva essere avvisato il Questore perché la Via Crucis non si svolge in luogo pubblico ma in un terreno agricolo privato, che le “stazioni”, cioè le lapidi sono un libero arredo in proprietà privata. Quanto al disturbo del riposo delle persone, beh, deve sapere che uno dei firmatari abita a Bologna, altri due a ben 100 metri dal luogo del nostro passaggio».
C’è di più. Spesso e volentieri, proprio in concomitanza dell’inizio della Via Crucis, da una casa vicina c’è chi attacca a tutto volume uno stereo che ha le casse all’esterno, per disturbare il gruppetto di persone in preghiera e i loro «criminosi disegni», fatti di Paternoster e Avemarie.
Andrea Tornielli


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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 17-01-2007 10:38  
Mi chiedo come un giudice possa perdere tempo dietro roba come questa.
E' un po' come crocifisso nelle scuole si, crocifisso nelle scuole no...: se fossi un giudice e mi arrivassero sul tavolo certe certe denunce/esposti prenderei le carte e le cestinerei senza pensarci un attimo, tornando ad occuparmi di veri problemi e non di cazzate come queste...

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 17-01-2007 10:47  
Dovrebbe essere così,anzi nella gran parte dei casi lo è,ma c'è anche chi preferisce abusare del proprio ruolo per far battaglie più ideologiche che giuridiche.

E poi magari si finisce pure sul giornale...

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 17-01-2007 11:00  
spero e immagino che vinceranno il ricorso senza troppi problemi
(che cosa kitsch però)

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pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-01-2007 11:06  
Certo che la storia del percorso della via crucis nel giardino di casa mi sa troppo di flanderiano.

comunque mi pare solo una bega tra vicini..nulla più..i Simpsons accanto non avranno gradito questo sfoggio di cristianità francamente un pò esagerato ma comunque messo in piedi su una proprietà privata
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Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-01-2007 11:25  
Io non tollererei la rottura di cazzo del venerdì a sentire lamenti e preghiere coercitivamente. Non li avrei denunciati, ma gli avrei sparato.

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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 21-01-2007 11:20  
quote:
In data 2007-01-17 11:25, mescal scrive:
Io non tollererei la rottura di cazzo del venerdì a sentire lamenti e preghiere coercitivamente. Non li avrei denunciati, ma gli avrei sparato.

è il primo messaggio che leggo scritto da te, ma già mi stai molto simpatico. Suggerisco calibro 80.
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«E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi

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