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Autore Ci ricompriamo Telecom?
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 15-09-2006 09:09  
Dopo le varie svendite eccoci ad un nuovo interessante capitolo della finanza italiana. Telecom è schiacciata dai debiti, conseguiti dai proprietari in spericolate operazioni per acquisire telecom stessa e contendersela. Ricordate Colaninno che la comprò dal nulla?
Beh Troncheti Provera si era comperato anche TIM e ora sorpresa sorpresa vorrebbe rivenderla per 30mld di euro in modo da abbattere il proprio debito che ammonta a 40Mld.
Beh la cosa è nell'aria da un mesetto secondo le indiscrezioni e pare anche che Telecom potrebbe essere riacquisita dal compiacente governo Prodi..

Alla Notizia dello smembramento della società profilato nel CDA di pochi giorni fa Prodi annuncia "non ne sapevamo niente!" (io lo avevo detto pure a mia madre) Yelecom doveva assolutamente avvertire il governo vista la dimensione dell'azienda. E dire che Tronchetti aveva incontrato Prodi pochi giorni fa! Che uomo subdolo! Che faccia da Poker! Tenere nascosta un'operazione così grande (e di cui si vocifera alla grande nei giornali) all'astutissimo capo del Governo!

E invece Voilà colpo di scena! Il consigliere Econonomico di Prodi (tale Rovati) comunicava per iscritto con Telecom paventando non solo lo smembramento, ma anche la vendita di TIM, la vendita alla cassa depositi e prestiti di Telecom e il successivo collocamento in borsa.

Ovviamente Rovati e Prodi spergiurano che questo carteggio sia una iniziativa Hobbistica (con la H non con la L) del Primo all'insaputa del secondo.

Ma voi ci credete? O i soldi Italiani stanno ancora una volta èer coprire i disastri privati dei BIGG della finanza? (come poi è successo decenni fa per FIAT e De Benedetti?)
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 15-09-2006 09:17  
Intanto vediamo come si sono svendute le telecomunicazioni in italia

Privatizzare le aziende statali è cosa buona e giusta. Il mercato è il miglior giudice, e tocca alla competizione stabilire chi è bravo e chi no, chi meglio soddisfa le esigenze dei consumatori. Il fatto è che si può privatizzare in diversi modi, e non tutti sono buoni. Ancora oggi ho l'impressione che molti cittadini non sanno quanto è costato loro, quanto hanno rimesso, di tasca loro, perché i protagonisti di un Grande Intrigo abbiano potuto arricchirsi. Martedì prossimo consegneremo una storia istruttiva, ma fin da adesso voglio dare un assaggio.
Ci sarà utile qualche cifra. I lettori non si spaventino, qui si scrive perché tutti intendano e non occorre avere alcuna dimestichezza con la contabilità, così come non occorre essere colonnelli dell'aeronautica per sapere che a 40° ci si squaglia ed a -15° si battono i denti. Anziché il termometro, teniamo d'occhio il portafoglio.

Dunque, nel 1997 il governo Prodi (sempre lo stesso, sempre quello che era presidente dell'Iri in quota democristiana) non privatizza, ma vende il controllo di Telecom Italia incassando 11,82 miliardi di euro. Quell'azienda, nata dalla fusione di tutte le società di telecomunicazione che facevano capo all'Iri, era stata costruita con i soldi degli italiani, di quelli che pagano le tasse e di quelli che pagano le bollette, e ciascuno di noi ha fatto, e fa, tutte e due le cose. Poco tempo dopo, al governo sempre il centro sinistra, un'azienda dello Stato, l'Enel, decide che non basta occuparsi di elettricità e vuole entrare nel mercato delle telecomunicazioni. Anche l'Enel è stata fatta con i soldi degli italiani, sempre divisi e riunificati in tassati e bollettati. Per entrare in quel mercato decide di comperare Infostrada e di pagarla, agli inglesi di Vodafone, 11 miliardi di euro. Telecom Italia è un grattacielo, Infostrada una cabina al mare. Per vendere la prima si prendono 11,82 miliardi, per comperare la seconda si è disposti a spenderne 11. Non bisogna essere stati ad Harvard, perché anche la sora Maria intuisce che i conti non tornano.

In realtà l'Enel pagò 7,5 miliardi, ma non per merito suo, bensì perché l'Antitrust le fece perdere tempo ed Infostrada precipitava verso il basso. Comunque una cifra enorme, ma non è finita. Infostrada gestiva una rete nazionale di telecomunicazioni, che era appartenuta alle Ferrovie dello Stato. Questa rete era stata venduta, sempre nel 1997, sempre lo stesso governo, ad Olivetti, che l'aveva pagata 700 miliardi di lire, ma non in contanti, bensì in comode rate spalmate nel corso di quattordici anni. Come fosse una televendita, insomma.

L'anno successivo, il 1998, Olivetti vendette quella rete e la comperò Mannesmann, pagandola 14 mila miliardi di lire. Sull'unghia. In altre parole: quello che è stato costruito con i soldi nostri viene dato via in cambio di un tozzo di pane, rateizzato, mentre chi poi rivende si fa ricco sfondato, per generazioni. Senza master e senza fumosità aziendaliste, non solo la sora Maria, ma anche tutti quelli che sanno leggere e scrivere, non possono non sentirsi fastidiosamente alleggeriti. Leggerete i particolari di questa faccenda e, a seconda dei gusti, vi verrà la pelle d'oca o finirete con l'arrabbiarvi di brutto. Fermi ancora un attimo, che c'è dell'altro.

In quel mitico 1997 la Stet (finanziaria dell'Iri che controllava le telecomunicazioni), presieduta da Guido Rossi, decide di vendere la Seat, ovvero la cassaforte che custodisce Pagine Gialle. Prima dice di volere vendere tutto, poi cambia opinione e decide di tenere ancora per sé il 20 per cento. In questo modo potrà continuare ad affidare le Pagine Gialle a quella stessa società senza dovere passare per una gara, il che significa che Stet vende meno del previsto per fare un piacere a chi acquisterà. E questo è niente. Il 25 novembre 1977 la Seat - Pagine Gialle finisce nelle mani di De Agostini, dell'editoriale L'Espresso - la Repubblica e qualche altro socio. I capo cordata, De Agostini, pagano 1.955 miliardi di lire per avere il 61,7 per cento di Seat. Attenzione: il 15 marzo 2000, circa trenta mesi dopo, la Seat torna dov'era, dato che la compera Telecom Italia, nel frattempo finita nella mani di Colaninno, che acquista il 20 per cento pagandolo 7.188 miliardi. Poi compera altre quote e, per farla breve, quel che era stato pagato, ad una finanziaria pubblica, 1.655 miliardi frutta, in appena trenta mesi, poco meno di 18 mila miliardi. Diciamo che hanno guadagnato 16.345 miliardi. E noi li abbiamo persi, che sommati a quelli che abbiamo perso con la rete telefonica delle Ferrovie dello Stato e sommati a quelli che …. martedì leggerete con comodo.

A scanso d'equivoci, e prima che qualcuno dica corbellerie, queste non sono magie del mercato, non sono frutti di straordinarie abilità, non intuizioni geniali o trovate fantastiche che hanno scatenato milioni di clienti disposti a scucire soldi. No, forse magie lo sono per davvero, ma appartengono al genere nero, all'occultismo. A me l'occulto non piace, quindi racconteremo tutto. Ma proprio tutto.

Davide Giacalone

ulteriore articolo sulle favolose modalità, sui giochi sporchi e l'incredibile disattenzione dei vigilanti su Telecom Italia

http://www.legnostorto.it/legnostorto/statiche/articolo_6_7_2006_10826.aspx
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-09-2006 09:19  
Tutti i vari snodi di questa vicenda sono da barzelletta, ridicola sia la governance di Telecom che il governo. Spero quantomeno però che non si arrivi al colpo di grazia finale, ovvero ricomprasri telecom.
Che se la prendano gli stranieri, e tanti cavoli. Basta con questo protezionismo che alla fine fa pagare a tutta la comunità la malaamministrazioni di alcuni.
Che lo Stato si impegni (SERIAMENTE!) più che altro a controllare la gestione di aziende che hanno oligopolio o monopolio in settori fondamentali, ma che ne rimanga comunque esterna.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 15-09-2006 09:44  
Protezionismo? Eh no, questi sono favori agli amici.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 15-09-2006 12:15  
Oscar Giannino-Caro direttore, la libera stampa serve pure a qualcosa. Non tanto quando si parla di politica, argomento sul quale a ciascuno è legittimo tifare per questo o per quello, a patto di dichiararlo al lettore. È quando si tratta delle vicende economiche e finanziarie, che giornali come Finanza&Mercati e Libero servono mille volte più degli altri. Perché, per esempio sulla vicenda Telecom, si possono spiegare al lettore tutti gli enormi errori compiuti da Tronchetti Provera e dai suoi in cinque anni, cosa che Corriere e Sole non possono fare visto che ce l'hanno come azionista. E al contempo si può insieme insorgere come un sol uomo senza che il lettore sospetti lo si faccia per fare sci sci al proprio azionista, ora che è esplosa la bomba atomica delle improprie inframmettenze della Prodi merchant bank da Palazzo Chigi.

Una cosa da Quarto Mondo, perché oggi neanche più nel Terzo i governi si permettono di allungare le mani impunemente su società quotate che valgono in Borsa trenta miliardi di euro: per timore che altrimenti il grande capitale estero volga le spalle e metta su quel Paese una croce sopra. Invece, nell'Italia di Prodi avviene impunemente. Con un disprezzo totale di ogni elementare regola che vuole l'imprenditore libero di ciò che è suo, mentre il governo dovrebbe solo occuparsi di regole generali e non certo di assetti o compravendite proprietarie.

Noi di Finanza&Mercati lo abbiamo scritto sin dal primo giorno, che Prodi mentiva affermando che della vicenda Telecom non sapeva nulla. Mentiva due volte perché non solo sapeva e ne aveva parlato con Tronchetti più volte, ma soprattutto perché era stato il governo a intervenire a piedi uniti nel processo decisionale della società. Prima appoggiando le proposte disegnate dal banchiere d'affari prodiano Claudio Costamagna della Goldman Sachs in cui anche Prodi aveva trovato riparo dopo la presidenza europea, proposte intese a far nascere da Telecom e Sky un terzo polo televisivo e multimediale per picchiare in testa Berlusconi. Poi, di fronte alla malaparata di un Murdoch che giustamente ha mandato a stendere chi dall'Italia gli proponeva di conferire la sua Sky a una Telecom dove sarebbe rimasto in minoranza, ecco da Palazzo Chigi un'altra bella trovata, il dettagliato piano fatto piovere sul tavolo di Tronchetti a inizio settembre. Se Tronchetti accettava di togliersi di mezzo dalla rete fissa, per uscire dal buco nero dei 40 e più miliardi di debiti, ecco che lo Stato avrebbe fatto intervenire la Cassa Depositi e Prestiti con un pacco di miliardi di euro, per assumere la partecipazione di controllo di una rete fissa scorporata e quotata in Borsa. La rete fissa telefonica sarebbe tornata pubblica secondo il disegno di "grande fratello" prodiano che vuole accorpare Terna, Sna e telefoni in un unico mostro di Stato, Tronchetti salvato ma impresentabile perché salvato dalla politica, Prodi e i suoi contenti. Il piano è su carta intestata della segreteria del premier, e inoltrato da Angelo Rovati, eletto deputato in quanto personale raccoglitore di finanziamenti elettorali di Prodi. Uno che grazie al ruolo ombra di collettore con rapporti di prim'ordine, ed ecco perché al suo matrimonio qualche giorno fa si è radunata tutta l'Italia del coté prodiano.

L'opposizione deve svegliarsi
Rovati non è stato molto bene in salute, e ciò mi induce a qualche remora nel dire ciò che segue, ma non è per malanimo. Il problema non è Rovati, che ieri dalla Cina s'è presa la colpa per coprire il mentitore, affermando che il piano è una elaborazione personale insieme a un amico che sa d'impresa e finanza. Non sapevano come ingannare il tempo, a palazzo Chigi, e allora dalla segreteria han pensato bene di recapitare un pensierino. Con tutto il rispetto, nessuno che conosca Rovati può credere unsecondo alla sua tesi, che è una schietta difesa del premier. Il problema non è Rovati, è Prodi. Il piano è roba sua e dei suoi banchieri, e che il premier dalla Cina abbia detto con faccia schifata che lui non ha niente da dire prova solo che è pronto a mollare nelle peste il povero Rovati, destinato al ruolo di vittima come i tanti che di Prodi si sono fidati, prima di sperimentarne nelle difficoltà le qualità machiavelliche. L'opposizione e Berlusconi devono svegliarsi. Pensate se una simile invasione di campo fosse venuta alla Telecom da un Bruno Ermolli su carta intestata di Berlusconi premier. La procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo per associazione a delinquere ai fini di aggiotaggio, interessi privati in atti d'ufficio e chi più ne ha più ne metta. La Consob avrebbe immediatamente sospeso a fini cautelari il titolo Telecom per impedire ai soci l'incorporazione nel valore del danno patrimoniale minacciato dall'intervento di un premier affarista. Ricordatevi che per aver fatto una battuta ai giornalisti su quanto sarebbe stato utile ac corpare i marchi Ferrari e Alfa Romeo nel momento buio della crisi Fiat, Berlusconi fu massacrato, si disse che voleva farsi padrone in casa altrui, un pirla che non sapeva fermare la lingua.

Un atto gravissimo di affarismo politico
E ora che dall'ufficio del premier si mette per iscritto che solo con l'esproprio di Stato Tronchetti si può salvare dai debiti e dai provvedimenti dell'Autorità per le comunicazioni - fossi in Corrado Calabrò che la presiede, a proposito, ricorrerei al Capo dello Stato e alla magistratura, visto che quella frase è una violazione palese e gravissima dell'indipendenza garantita dalla legge - ora che tutto questo accade, possibile che a nessuno sia venuto in mente di chiedere l'immediata convocazione di una commissione parlamentare d'inchiesta? Nessuno che faccia uno straccio di esposto alla magistratura? Nessuno che mandi un atto interlocutorio alla Consob? Nessuno che capisca che un simile atto mette il nostro Paese alla berlina dei mercati di tutto il mondo, come giustamente ha scritto il Wall Street Journal? E i ds che Prodi e Rutelli tanto hanno bastonato l'anno scorso accusandoli di interessi impropri in vicende bancarie, che cosa fanno, dormono? Non hanno niente da dire, sugli artigli di Prodi in Telecom, dopo San-Intesa?

Ma allora è proprio vero, caro direttore. Prodi è figlio della gallina bianca. A lui tutto è possibile, impunemente. Non l'avrei mai immaginato, di dover sperare che il suo più motivato nemico fosse alla fine un prudente equilibrista come Tronchetti Provera. Ma una cosa è sicura. Sicuramente l'Unione farà quadrato, la Procura non interverrà, e alla fine anche Tronchetti troverà la quadra. Ma, su Prodi, nulla potrà cancellare l'onta di questo gravissimo atto di affarismo politico. Potrà essere quadrata e compiacente, la legione di banchieri, giornalisti, brasseur d'affaires che gli è cresciuta intorno. Ma è un'Italietta che, da ieri, emana ancor più cattivo odore.
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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 15-09-2006 20:40  
Intanto dimissioni di Tronchetti e alla presidenza di Telecom arriva... Guido Rossi!

[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 15-09-2006 alle 20:40 ]

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 16-09-2006 09:14  
Da Zeus News

Rossi, legale di Tronchetti Provera, è considerato da tutti un uomo di sinistra, in primis da Berlusconi, per essere stato senatore, sia pure eletto come indipendente nelle liste del Pci, quando i comunisti non erano ancora socialdemocratici. E' stato poi per questo nominato da Prodi, che per fargli posto cacciò il democristianissimo Biagio Agnes, il presidente della Telecom Italia prima della privatizzazione, una privatizzazione che criticò duramente come una grande occasione mancata per la sinistra di governo perché non seppe fare di Telecom Italia una grande public company ma la lasciò in mano alla Fiat che poi seppe venderla a Colaninno indebitandola mortalmente.

Chi come l'uomo che Prodi volle alla presidenza della Telecom può guidarla nel momento di massima polemica e lontananza fra l'azienda telefonica, che per definizione deve andare d'accordo con il governo riallacciando il filo perduto del rapporto con Prodi? Chi come un uomo di sinistra può convincere la sinistra a far passare il piano di riassetto di Telecom Italia voluto da Tronchetti? Perché la prima dichiarazione che ha rilasciato Rossi dopo essere stato investito da un Cda, convocato a borse chiuse venerdì in tarda serata, è stata la conferma piena degli impegni già decisi su Telecom Italia in perfetta continuità. Insomma cambiare tutto per non cambiare niente.

E chi, come l'autore della legge istitutiva della Consob (che ha anche presieduto) può convincere la stessa Consob (che ha aperto un'indagine sulla vicenda) e i mercati che l'operazione è assolutamente trasparente e regolare? Ci piacerebbe sapere a quanto ammonterà l'emolumento di Rossi, quale sarà la liquidazione di Tronchetti Provera e chi lo dirà ai lavoratori licenziati per la ristrutturazione. Tronchetti e Benetton, il cui ruolo di ispiratore negativo di queste vicende è innegabile, comunque rimangono dietro Rossi a vigilare e manovrare.


Insomma se si vuol far pace con Governo, Consob, sinistra ecc. ecc, è proprio impossibile trovare un uomo con un curriculum più adatto di Rossi.
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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 18-09-2006 12:05  
Il Tronchetti non ha capito nulla:
in Italia quando si ha un'azienda in difficoltà non ci si dimette, si fonda un partito.
e dire che tronchetti c'ha tutti i mezzi:
migliaia di venditori trasformabili in galoppini elettorali in franchising.
2 televisioni con palinsesto trasformabile in 24 ore al giorno di panegirico.
telefonisti trasformabili in propagandatori cornetta-a-cornetta.
sms e mms di propaganda inviabili a manetta sui telefonini (tanto rischia solo una multa irrisoria pagabile dopo le elezioni)
la moglie bbona, la barca, la vicepresidenza dell'Inter
ma non si rende conto che c'è un'Italia che non aspetta altro di poter votare "forza telecom" per un nuovo miracolo italiano e per un leader che non ha neanche bisogno dei rialzi e del trapianto.
e allora cosa aspetta scenda in campo!

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 18-09-2006 13:06  
Quello che mi fa sorridere è che Beppe Grillo verrà di nuovo interrogato come "persona informata dei fatti".
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 28-09-2006 15:26  
Stavo seguendo su internet la diretta della camera. Ci sarebbe da morire dal ridere se non fosse che questi dovrebbero essere "onorevoli".

Settimane e settimane di polemica per avere Prodi a rispondere al question time e poi non l'hanno neppure lasciato parlare. Ma non si vergognano dello spettacolo che danno?
_________________
E' ok per me!

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 28-09-2006 19:27  
La "mandria bovina" ha dato l'ennesima dimostrazione delle proprie (limitate) capacità: a chi interessava la risposta di Prodi? Si erano già fatti la domanda e dati la risposta, cercavano solo la gazzarra. Altro non sanno fare, altro da dire non hanno sulla questione.
Turisti della democrazia.

[ Questo messaggio è stato modificato da: madpierrot il 28-09-2006 alle 19:29 ]

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 29-09-2006 09:32  
democraticissimo invece mentire spudoratamente alla nazione. Ma davvero credete che il piano di Rovati fosse un suo personale Hobby?
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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 29-09-2006 15:07  
quote:
In data 2006-09-29 09:32, ipergiorg scrive:
democraticissimo invece mentire spudoratamente alla nazione. Ma davvero credete che il piano di Rovati fosse un suo personale Hobby?




Personalmente assolutamente no. Trovo impossibile che Prodi non sapesse; ma naturalmente lo negherà all'infinito e quindi non gli si potrà dire nulla.
Dopo le bugie di Berlusconi e Tremonti dei 5 anni passati, il nuovo governo comincia con questa colossale figura di merda. Se non siamo finiti dalla padella alla brace poco ci manca.

Ciò non toglie che la gazzarra di ieri in Parlamento rimane intollerabile. Se il motivo per cui volevano Prodi era solo quello di insultarlo senza starlo nemmeno a sentire potevano pure evitare tutte ste polemiche.
_________________
E' ok per me!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 29-09-2006 16:10  
quote:
In data 2006-09-15 12:15, ipergiorg scrive:
Oscar Giannino-Caro direttore, la libera stampa serve pure a qualcosa. Non tanto quando si parla di politica, argomento sul quale a ciascuno è legittimo tifare per questo o per quello, a patto di dichiararlo al lettore. È quando si tratta delle vicende economiche e finanziarie, che giornali come Finanza&Mercati e Libero servono mille volte più degli altri. Perché, per esempio sulla vicenda Telecom, si possono spiegare al lettore tutti gli enormi errori compiuti da Tronchetti Provera e dai suoi in cinque anni, cosa che Corriere e Sole non possono fare visto che ce l'hanno come azionista. E al contempo si può insieme insorgere come un sol uomo senza che il lettore sospetti lo si faccia per fare sci sci al proprio azionista, ora che è esplosa la bomba atomica delle improprie inframmettenze della Prodi merchant bank da Palazzo Chigi.

Una cosa da Quarto Mondo, perché oggi neanche più nel Terzo i governi si permettono di allungare le mani impunemente su società quotate che valgono in Borsa trenta miliardi di euro: per timore che altrimenti il grande capitale estero volga le spalle e metta su quel Paese una croce sopra. Invece, nell'Italia di Prodi avviene impunemente. Con un disprezzo totale di ogni elementare regola che vuole l'imprenditore libero di ciò che è suo, mentre il governo dovrebbe solo occuparsi di regole generali e non certo di assetti o compravendite proprietarie.

Noi di Finanza&Mercati lo abbiamo scritto sin dal primo giorno, che Prodi mentiva affermando che della vicenda Telecom non sapeva nulla. Mentiva due volte perché non solo sapeva e ne aveva parlato con Tronchetti più volte, ma soprattutto perché era stato il governo a intervenire a piedi uniti nel processo decisionale della società. Prima appoggiando le proposte disegnate dal banchiere d'affari prodiano Claudio Costamagna della Goldman Sachs in cui anche Prodi aveva trovato riparo dopo la presidenza europea, proposte intese a far nascere da Telecom e Sky un terzo polo televisivo e multimediale per picchiare in testa Berlusconi. Poi, di fronte alla malaparata di un Murdoch che giustamente ha mandato a stendere chi dall'Italia gli proponeva di conferire la sua Sky a una Telecom dove sarebbe rimasto in minoranza, ecco da Palazzo Chigi un'altra bella trovata, il dettagliato piano fatto piovere sul tavolo di Tronchetti a inizio settembre. Se Tronchetti accettava di togliersi di mezzo dalla rete fissa, per uscire dal buco nero dei 40 e più miliardi di debiti, ecco che lo Stato avrebbe fatto intervenire la Cassa Depositi e Prestiti con un pacco di miliardi di euro, per assumere la partecipazione di controllo di una rete fissa scorporata e quotata in Borsa. La rete fissa telefonica sarebbe tornata pubblica secondo il disegno di "grande fratello" prodiano che vuole accorpare Terna, Sna e telefoni in un unico mostro di Stato, Tronchetti salvato ma impresentabile perché salvato dalla politica, Prodi e i suoi contenti. Il piano è su carta intestata della segreteria del premier, e inoltrato da Angelo Rovati, eletto deputato in quanto personale raccoglitore di finanziamenti elettorali di Prodi. Uno che grazie al ruolo ombra di collettore con rapporti di prim'ordine, ed ecco perché al suo matrimonio qualche giorno fa si è radunata tutta l'Italia del coté prodiano.

L'opposizione deve svegliarsi
Rovati non è stato molto bene in salute, e ciò mi induce a qualche remora nel dire ciò che segue, ma non è per malanimo. Il problema non è Rovati, che ieri dalla Cina s'è presa la colpa per coprire il mentitore, affermando che il piano è una elaborazione personale insieme a un amico che sa d'impresa e finanza. Non sapevano come ingannare il tempo, a palazzo Chigi, e allora dalla segreteria han pensato bene di recapitare un pensierino. Con tutto il rispetto, nessuno che conosca Rovati può credere unsecondo alla sua tesi, che è una schietta difesa del premier. Il problema non è Rovati, è Prodi. Il piano è roba sua e dei suoi banchieri, e che il premier dalla Cina abbia detto con faccia schifata che lui non ha niente da dire prova solo che è pronto a mollare nelle peste il povero Rovati, destinato al ruolo di vittima come i tanti che di Prodi si sono fidati, prima di sperimentarne nelle difficoltà le qualità machiavelliche. L'opposizione e Berlusconi devono svegliarsi. Pensate se una simile invasione di campo fosse venuta alla Telecom da un Bruno Ermolli su carta intestata di Berlusconi premier. La procura di Milano avrebbe aperto un fascicolo per associazione a delinquere ai fini di aggiotaggio, interessi privati in atti d'ufficio e chi più ne ha più ne metta. La Consob avrebbe immediatamente sospeso a fini cautelari il titolo Telecom per impedire ai soci l'incorporazione nel valore del danno patrimoniale minacciato dall'intervento di un premier affarista. Ricordatevi che per aver fatto una battuta ai giornalisti su quanto sarebbe stato utile ac corpare i marchi Ferrari e Alfa Romeo nel momento buio della crisi Fiat, Berlusconi fu massacrato, si disse che voleva farsi padrone in casa altrui, un pirla che non sapeva fermare la lingua.

Un atto gravissimo di affarismo politico
E ora che dall'ufficio del premier si mette per iscritto che solo con l'esproprio di Stato Tronchetti si può salvare dai debiti e dai provvedimenti dell'Autorità per le comunicazioni - fossi in Corrado Calabrò che la presiede, a proposito, ricorrerei al Capo dello Stato e alla magistratura, visto che quella frase è una violazione palese e gravissima dell'indipendenza garantita dalla legge - ora che tutto questo accade, possibile che a nessuno sia venuto in mente di chiedere l'immediata convocazione di una commissione parlamentare d'inchiesta? Nessuno che faccia uno straccio di esposto alla magistratura? Nessuno che mandi un atto interlocutorio alla Consob? Nessuno che capisca che un simile atto mette il nostro Paese alla berlina dei mercati di tutto il mondo, come giustamente ha scritto il Wall Street Journal? E i ds che Prodi e Rutelli tanto hanno bastonato l'anno scorso accusandoli di interessi impropri in vicende bancarie, che cosa fanno, dormono? Non hanno niente da dire, sugli artigli di Prodi in Telecom, dopo San-Intesa?

Ma allora è proprio vero, caro direttore. Prodi è figlio della gallina bianca. A lui tutto è possibile, impunemente. Non l'avrei mai immaginato, di dover sperare che il suo più motivato nemico fosse alla fine un prudente equilibrista come Tronchetti Provera. Ma una cosa è sicura. Sicuramente l'Unione farà quadrato, la Procura non interverrà, e alla fine anche Tronchetti troverà la quadra. Ma, su Prodi, nulla potrà cancellare l'onta di questo gravissimo atto di affarismo politico. Potrà essere quadrata e compiacente, la legione di banchieri, giornalisti, brasseur d'affaires che gli è cresciuta intorno. Ma è un'Italietta che, da ieri, emana ancor più cattivo odore.




Questo post mi era sfuggito.
Per quanto raramente mi trovi d'accordo con Giannino direi che stavolta su parecchie cosette ha davvero colto nel segno.
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E' ok per me!

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 29-09-2006 21:04  
quote:
In data 2006-09-29 09:32, ipergiorg scrive:
democraticissimo invece mentire spudoratamente alla nazione.



Questa frase "esce" con almeno 5 anni di ritardo.
Per questo è poco convincente.

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