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Autore Catania - Palermo: un morto
nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 07-02-2007 09:15  
ninetta bella a crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:29  
quote:
In data 2007-02-06 18:27, cabal22 scrive:
Richmond, mi sorprendi.
Siccome eri per le strade di Genova durante il G8 allora sai che cosa è successo veramente. Stai forse parlando di Giuliani? Neanche tu fossi stato lì a 5 metri a vedere la scena...



Mi hai frainteso. Non ho detto che ero presente a cinque metri dalla scena del delitto. Ho solo detto di essere stato epr l strade da spettatore e di aver colto il senso della situazione, cosa che non avrei potuto fare affidandomi alle parole di altri testimoni o dei media. Non parlavo della fattispecie di Giuliani, assolutamente. Mi riferivo al fenomeno g8. Io l'ho visto in prima persona, quindi posso dire cosa è successo, bene o male.
Per il fenomeno ultras è la stessa cosa: io lo vivo, ne accio parte. Posso anche autogiudicarmi e ammettere delle colpe. Ma se ne fossi completamente estraneo, non mi permetterei mai di giudicare al cento per cento (positivamente o negaivamente) questo fenomeno.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:30  
quote:
In data 2007-02-06 18:34, MARQUEZ scrive:
occorre portare estremo rispetto per il signor Raciti morto lavorando, ma credo che sia esagerata tutta la tiritera che è stata fatta sulla sua figura. innanzitutto ora inizio ad essermi stufato di sentire questi celebrolesi parlare di eroi ogni volta che muore un funzionario statale. innanzitutto sono morti come gli altri, nel lavoro di poliziotto ci sta di essere uccisi lavorando, e i delinquenti "calcistici" sono come gli altri. in secondo luogo non è un eroe, perché eroe è colui che muore sacrificandosi(quindi consciamente) salvando vite altrui. i morti che ci sono tutti i giorni nei cantieri edilizi per esempio non hanno funerali di stato e medaglie al valore civile, pur lavorando e pagando le tasse come gli altri. in questo discorso si inseriscono anche le immani cazzate sparate dopo la morte dei soldati italiani in IRAQ.



Straquoto, comunque.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 07-02-2007 09:32  
quote:
In data 2007-02-06 18:34, MARQUEZ scrive:
occorre portare estremo rispetto per il signor Raciti morto lavorando, ma credo che sia esagerata tutta la tiritera che è stata fatta sulla sua figura. innanzitutto ora inizio ad essermi stufato di sentire questi celebrolesi parlare di eroi ogni volta che muore un funzionario statale. innanzitutto sono morti come gli altri, nel lavoro di poliziotto ci sta di essere uccisi lavorando, e i delinquenti "calcistici" sono come gli altri. in secondo luogo non è un eroe, perché eroe è colui che muore sacrificandosi(quindi consciamente) salvando vite altrui. i morti che ci sono tutti i giorni nei cantieri edilizi per esempio non hanno funerali di stato e medaglie al valore civile, pur lavorando e pagando le tasse come gli altri. in questo discorso si inseriscono anche le immani cazzate sparate dopo la morte dei soldati italiani in IRAQ.



In questo caso sono d'accordo con te al 100%. Ma sai com'è, parlare degli altri morti sul lavoro non conviene, poi magari si inizia a pensare che non ti fanno lavorare in condizioni di sicurezza...è molto più bello parlare di eroi!! Il datore che ti condanna a morte magari abbandonandoti poi sotto le macerie non è un criminale, l'idiota che lancia fumogeni sì! E' questo il bello della Tv, ti fa vedere tutto come vuole.
E poi basta con sta storia degli ultras "persone malate"! La nostra società è dominata dalla violenza praticamente in ogni suo settore, gli ultras non sono quattro pazzi scappati dal manicomio che decidono di far casino. Non riuscite proprio ad andare oltre ad una mentalità da Spot televisivo?
E' incredibile come si possa manovrare con due servizi così tanta gente, magari che ha pure studiato. Sono cose incredibili.
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:33  
quote:
In data 2007-02-06 22:23, Nublar scrive:
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In data 2007-02-06 22:20, Igraine scrive:
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In data 2007-02-06 21:31, Nublar scrive:
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In data 2007-02-05 20:48, Igraine scrive:

Purtroppo si sa che il gruppo fa la forza, e che quindi atti di violenza che non faresti mai da solo (come nei casi di partite di calcio con lancio di fumogeni, manganellate, botte e non so che altro) una volta che hai altre persone alle spalle che ti supportano o che addirittura fanno di peggio, le fai anche tu. Non vale certo per tutti questo discorso, ma per tanti ragazzi si.
Per cui io credo che il fatto di sapere che alle spalle ci sono altri ragazzi come te che approvano certi comportamenti e azioni ti inducono a compierli anche tu. Soprattutto se ci si fa prendere dall'euforia del momento.

I rimedi purtroppo sono pochi e drastici: chiudere gli stadi al pubblico (e non sarebbe giusto nei confronti dei tifosi "normali"); evitare di mandare i poliziotti allo stadio e lasciare che i vari gruppi di CRETINI si picchino tra di loro (forse questa cosa non è molto civile).




Io facevo riferimento proprio a questo. Ma non scherziamo. Quale euforia del momento? Qui non si tratta di bere un bicchiere in più perchè presi dall'euforia del momento.
Cos'è la stessa che porta a voler trasgredire il sabato sera? Ma per piacere, si sta perdendo il lume della ragione.
Qui si tratta di compiere atti di violenza. E se l'euforia del momento può portare a fare certe cose beh allora siamo proprio messi male. E soprattutto non abbiamo capito niente. E' inutile cercare di dare una spiegazione razionale a certe cose, come tanti psicologhi della mutua, perchè non c'è una spiegazione razionale.
Quasi come se si volesse fare passare degli animali per delle persone normali se prese singolarmente. Questi sono degli animali immaturi. Punto e basta.
Senza offese, questo è il mio parere. Ma quello che hai detto è inesatto e fuorviante soprattutto.




Ok, la tua replica può anche starci. Posso essere d'accordo sul fatto che se si è di indole tranquilla difficilmente ci si da agli atti di vandalismo da un momento all'altro. Ma infatti io non volevo dire questo. Certamente i ragazzi che hanno fermato nei giorni scorsi non saranno stati ragazzi tranquilli, ma dubito che se invece di 25 ce ne fossero stati 2 la situazione sarebbe degenerata come invece è successo, facendo sembrare l'esterno dello stadio quasi come una via di Baghdad durante una rivolta.
Io resto dell'idea che il gruppo fa sempre degenerare le cose perchè ti fa sentire invincibile.




Ovvio che in 25 si combinano più danni che in 2. Ma quello che conta è l'indole. Il gruppo non ti trasforma, mi sembra chiaro. Se il gruppo fa sentire il singolo invincibile, allora ribadisco, quel singolo è malato nel cervello. Io parlavo di persone normali, non tranquille. Se invece vogliamo raccontarci delle belle storie, allora è un'altro discorso.




Dipende anche dalle situazioni. personalmente credo che in riferimento ai giovani catanesi hai ragione tu, perchè la cosa era premeditata. ma in altri casi il gruppo coinvolge eccome.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:43  
In seguito a questo, l'anfiteatro venne chiuso per quindici anni.

_________________
Perchè, perchè la domenica mi lasci sempre sola?

[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 07-02-2007 alle 09:43 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-02-2007 09:46  
quote:
In data 2007-02-07 09:29, RICHMOND scrive:
quote:
In data 2007-02-06 18:27, cabal22 scrive:
Richmond, mi sorprendi.
Siccome eri per le strade di Genova durante il G8 allora sai che cosa è successo veramente. Stai forse parlando di Giuliani? Neanche tu fossi stato lì a 5 metri a vedere la scena...



Mi hai frainteso. Non ho detto che ero presente a cinque metri dalla scena del delitto. Ho solo detto di essere stato epr l strade da spettatore e di aver colto il senso della situazione, cosa che non avrei potuto fare affidandomi alle parole di altri testimoni o dei media. Non parlavo della fattispecie di Giuliani, assolutamente. Mi riferivo al fenomeno g8. Io l'ho visto in prima persona, quindi posso dire cosa è successo, bene o male.
Per il fenomeno ultras è la stessa cosa: io lo vivo, ne accio parte. Posso anche autogiudicarmi e ammettere delle colpe. Ma se ne fossi completamente estraneo, non mi permetterei mai di giudicare al cento per cento (positivamente o negaivamente) questo fenomeno.



Eppure per quanto riguarda il G8, per le strade c'ero anch'io, e mi sembra di aver ricavato un senso diverso da quello che hai ricavato tu.
Uno può anche essere testimone oculare di un fatto, ma ciò non vuol dire che lo comprenda. La comprensione si ha solo esaminando l'esperienza alla luce del senso critico.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:47  
Perchè? quale senso ho ricavato io?
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-02-2007 09:53  
quote:
In data 2007-02-07 09:47, RICHMOND scrive:
Perchè? quale senso ho ricavato io?



boh... però il fatto che hai più volte accostato il g8 ai fatti di catania già mi dà una certa idea...

intanto segnalo questo articolo di D'Avanzo su repubblica.it

Perché non potranno voltare pagina

NON C'È UN SOLO MOTIVO - uno solo - per credere che il calcio volterà pagina. Né una ragione concreta per pensare che lo costringa a farlo una qualche pubblica o quasi pubblica autorità (governo con un urgente provvedimento; parlamento con nuove leggi; Coni, Federazione con nuove regole).

Le giaculatorie ipocrite, seguite alla morte di Filippo Raciti, assomigliano come gocce d'acqua alle litanie che abbiamo dovuto sorbirci dopo il fallimento finanziario del sistema o le tiritere che hanno accompagnato la scoperta, grazie al telefono di Luciano Moggi, che "il campionato più bello del mondo" era autentico come un assegno a vuoto.

Il bello del calcio italiano è che non ha nulla di misterioso e occulto. E' tutto lì alla luce del sole. Chiunque può guardare dentro il giocattolo e sfiorarne i meccanismi. Quella gigantesca giostra del contraffatto è del tutto trasparente. La trasparenza della sua opacità è, anzi, la sua forza. Obbliga chiunque incroci gli affari del calcio, chiunque debba occuparsene per ufficio (o per una maledizione) a farsene complice, corresponsabile, protettore. A meno di non voler rompere il giocattolo che crea un appetitoso consenso per molti (politica, impresa, amministrazione, media), bisogna ipocritamente far finta di non vedere quel che il calcio italiano è, vuole essere, sa essere: un mondo a parte. Con una propria medicina, che prevede il doping. Un proprio diritto societario, che accetta per statuto il falso in bilancio e fantasiosi trucchi contabili. Una propria Borsa con azioni truffa. Una propria giustizia che mai prevede colpe e responsabilità degli attori, ma soltanto impunità per gli addetti: dai presidenti agli arbitri.

Ora appare chiaro quel che il calcio pretende in quest'occasione: un proprio autonomo e particolarissimo ordine pubblico. Il fallimento delle iniziative che il governo approverà oggi è già, si può dire, nelle iniziative stesse. Non sono nuove. Sono più o meno i provvedimenti varati dal precedente ministro dell'Interno, Beppe Pisanu. Questi come quelle saranno sconfitte, nonostante l'allarmata determinazione di Giuliano Amato, dalle pressioni, dalle lobbies, da un mondo che prevede un'alterità assoluta, che nella sua alterità intravede il solo modo di sopravvivere. E' già scritto nelle cose. E' già chiaro davanti ai nostri occhi, come sempre per le cose del calcio: la grottesca richiesta delle società di "salvare" gli abbonati negli stadi vuoti perché illegali è il primo passo verso il consueto appeasement.

Soltanto un'ipocrisia sgradevole può così impedirci di non cogliere la cinica, realistica verità delle parole del presidente della Lega, Antonio Matarrese. L'uomo è un gaffeur, quindi onesto. Dice quel che pensa. E pensa che lo spettacolo deve continuare; che un morto non può fermarlo; che le società non hanno nessuna voglia di impegnare qualche centinaio di migliaia di euro nell'adeguamento degli stadi alla normativa del governo (telecamere ad alta definzione, biglietto nominativo, tornelli, steward); che i padroni delle curve - quei ceffi che i presidenti delle società si portano in giro, a cui sacrificano un giocatore, un allenatore, a volte se stessi - non possono essere espulsi, se non si vogliono affrontare guai maggiori.

E allora che lo spettacolo continui, senza stare a perdere troppo tempo e troppi soldi per un ghirigoro demagogico. Qualcuno dei presidenti delle grandi società che lo hanno eletto ha forse smentito Matarrese? Nessuno. Zitto Galliani (Milan). Silente Cobolli Gigli (Juve). Silenziosa la Sensi (Roma). Ambiguo, come sempre gli capita quando c'è tempesta, Moratti (Inter). Matarrese li rappresenta. Ha rappresentato con spregiudicata, impudente rozzezza i loro interessi, la loro volontà. Davvero qualche anima candida può credere che rispediscano Matarrese nella sua Bari?

Il bello del calcio italiano è che non ha nulla di misterioso. Tutto quel che tocca, inquina, deforma, paralizza. Anche la polizia, il lavoro della polizia che è poi quel che voleva dire, nella sua sconsideratezza, un altro gaffeur, Francesco Caruso, anch'egli liquidato con alti lai dall'ipocrisia nazionale. Quella testa matta, al contrario, ha detto una verità spiacevole, ma appunto autentica. La polizia non sa fare, meglio non può fare il suo mestiere. Trasforma la smania violenta di pochi capataz, in cerca di prestigio, visibilità, potere, influenza, affari, in un criminogeno fenomeno sociale. Invece di rendere impotenti quei pochi - e se ne conoscono identità, indirizzi e traffici - si preferisce simulare ogni domenica un corpo a corpo, una battaglia campale come se si avesse a che fare con un pericoloso soggetto sociale collettivo, come se l'ultras fosse "un'unica e monolitica figura". Non lo è, ma l'escamotage serve a lasciare tutto com'è, a evitare di perseguire responsabilità individuali che, se colpite davvero e duramente, provocherebbero contraccolpi seri a un sistema incapace di autoriformarsi. E' un capovolgimento che provoca l'odio diffuso e indistinto di tutte le tifoserie, ma è il prezzo che la polizia, l'ordine pubblico, gli appassionati pagano a una politica incapace di far rispettare la legalità a un mondo che si ritiene e vuole essere "a parte", sciolto da ogni legge, ordine, regola.

Potrà durare? Sì, potrà durare. Durerà, vedrete. Nonostante i morti di oggi e, dio non voglia, di domani.



[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 07-02-2007 alle 09:55 ]

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 09:55  
quote:
In data 2007-02-07 09:53, mescal scrive:
quote:
In data 2007-02-07 09:47, RICHMOND scrive:
Perchè? quale senso ho ricavato io?




boh... però il fatto che hai più volte accostato il g8 ai fatti di catania già mi dà una certa idea...





Che idea? Vuoi negare che ci siano state le stesse scene a Genova? Se si, mi sa che tu abbia partecipato a un altro G8...
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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-02-2007 09:56  
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In data 2007-02-07 09:55, RICHMOND scrive:
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In data 2007-02-07 09:53, mescal scrive:
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In data 2007-02-07 09:47, RICHMOND scrive:
Perchè? quale senso ho ricavato io?




boh... però il fatto che hai più volte accostato il g8 ai fatti di catania già mi dà una certa idea...





Che idea? Vuoi negare che ci siano state le stesse scene a Genova? Se si, mi sa che tu abbia partecipato a un altro G8...



a Genova si è visto principalmente la polizia picchiare manifestanti... se è questo che è avvenuto a Catania, allora i teppisti non avevano tutti i torti.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 07-02-2007 10:00  
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In data 2007-02-07 09:56, mescal scrive:
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In data 2007-02-07 09:55, RICHMOND scrive:
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In data 2007-02-07 09:53, mescal scrive:
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In data 2007-02-07 09:47, RICHMOND scrive:
Perchè? quale senso ho ricavato io?




boh... però il fatto che hai più volte accostato il g8 ai fatti di catania già mi dà una certa idea...





Che idea? Vuoi negare che ci siano state le stesse scene a Genova? Se si, mi sa che tu abbia partecipato a un altro G8...



a Genova si è visto principalmente la polizia picchiare manifestanti... se è questo che è avvenuto a Catania, allora i teppisti non avevano tutti i torti.



Si, mi sa che hai partecipato a un altro g8.
Non perchè dici una sacrosanta verità sul pestaggio da parte degli agenti nei confronyti dei manifestanti, ma perchè evidentemente hai visto solo quello.
Io ho visto - e l'ho detto abbastanza chiaramente nel primo post - abbastanza per saper distinguere un infame da un poliziotto spaventato, così come un teppista da un manifestante pacifico. Forse ho omesso un'altra distinzione essenziale: ho anche visto abbastanza per saper distinguere un tutore dell'ordine da un picchiatore in divisa, e un manifestante pacifico da un teppista che tira estintori.
Al g8 erano presenti esponenti di tutte e quattro le categorie (che in realtà sono solo due categorie).
Stesso discorso vale per lo stadio, che io vivo in prima persona e qundi conosco bene.
Questo era il senso del mio discorso.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-02-2007 10:02  
La lettera al Corriere(Sergio Romano) di ieri


La violenza negli stadi e le radici del male italiano

Qualche giorno fa è stato commesso l’ennesimo bestiale delitto in nome del calcio, peggiore, nella sua insensata violenza, degli efferati crimini d’altro genere che occupano le cronache e accendono le passioni. Come ogni precedente delitto analogo, pure quest’ultimo non ha solo scatenato discussioni relative ai mezzi con i quali impedire in futuro reati simili, ma ha anche stimolato dibattiti psico-socio-pedagogici sulle motivazioni che sono o sarebbero alla base di tali bestialità.
Ma queste criminose violenze succedono anche e soprattutto perché si permette che succedano; si cerca di arginarle, di contenerle, ma non di reprimerle con la durezza e la severità in tal caso più che necessarie. Se chi uccide allo stadio fosse condannato — ovviamente una volta accertate le sue responsabilità, con tutte le garanzie di uno Stato di diritto— ad anni di carcere per omicidio aggravato da motivi futili e abbietti, nessuno assassinerebbe più poliziotti o tifosi di altre squadre allo stadio. I terroristi che uccidono in nome della rivoluzione o di altre ideologie sono, giustamente, puniti.
Uccidere in nome della Triestina o della Roma è un delitto ancor più grave, per la futilità e l’abiezione dei motivi, e dunque va represso e punito ancor più duramente.
Non ha senso chiudere uno stadio né una sala di concerti quando essi diventano teatro di crimini; sono i singoli e concreti criminali che vanno individuati e puniti, come del resto è accaduto in Inghilterra. Se chi viene sorpreso allo stadio o altrove con un coltello in tasca venisse adeguatamente punito, nessuno più andrebbe in giro armato e nessuno si sentirebbe per questo represso, perché né dare una coltellata né tenere a tal fine un coltello in tasca è un bisogno essenziale dell’uomo.
Anche la violenza sulle cose, che scoppia spesso dopo le partite, va adeguatamente sanzionata. Mi è capitato di vedere dei bruti, dopo una partita, distruggere, per pura euforia di violenza, una tabaccheria e un bar, arrecando un danno pesantissimo alle persone o alle famiglie che avevano aperto quei locali a prezzo di lavoro e sacrifici. Non mi consta che gli autori del danno siano stati costretti a risarcirlo sino all’ultimo centesimo, come sarebbe ovvio e doveroso, magari devolvendo per anni, se privi di altri beni, gran parte del loro stipendio a quel risarcimento.
Ma lo stadio ha evidentemente preso il posto che nel Medioevo aveva la chiesa, un luogo dove i delitti non si possono perseguire, simile alle zone malfamate lasciate in balia dei delinquenti. I provvedimenti, per fortuna sembra energici, che il Governo pare si appresti a prendere, non dovrebbero nemmeno parlare di campionati di calcio, ma semplicemente stabilire rigorose sanzioni, con la ferma intenzione di applicarle, per delitti che sono tali a prescindere dai luoghi in cui avvengono.

Claudio Magris,

le cedo quasi interamente lo spazio della rubrica perché lei dice benissimo ciò che molti lettori, ne sono certo, pensano di questa orribile vicenda. La violenza negli stadi non è un fenomeno spontaneo, imprevedibile e incontrollabile.Èfiglia dell’atteggiamento remissivo e conciliante con cui abbiamo assistito alla crescita di un intollerabile teppismo urbano. Abbiamo permesso che le scuole venissero occupate emesse a soqquadro.
Abbiamo tollerato che le manifestazioni dei centri sociali si lasciassero dietro una scia di vetri rotti e muri sporchi. Abbiamo assistito impotenti alle gazzarre dei tifosi nelle strade e sui treni alla fine di una partita di calcio. Abbiamo chiuso un occhio quando bande di «artisti» hanno cominciato a sporcare le facciate delle case e a violare con i loro graffiti un elementare diritto di proprietà. I teppisti hanno goduto di una sostanziale impunità perché erano «figli» per i genitori, «elettori» per gli uomini politici, «tifosi» per le società calcistiche, «ribelli sociali » per la sinistra massimalista, «vittime della società» per i magistrati progressisti. Molti penseranno che questi reati o infrazioni sono incomparabilmente meno gravi di un omicidio.
È vero. Ma quanto più esteso e profondo è il bacino delle licenze quotidiane, tanto più grande e robusta cresce la pianta della violenza.
Quello che maggiormente mi addolora, caro Magris, è l’unicità del caso italiano. So che il problema del teppismo urbano e della violenza negli stadi affligge quasi tutte le maggiori democrazie occidentale.
Ma noi siamo il solo Paese in cui partiti e governi hanno permesso che le cattive abitudini del ’68 diventassero croniche.



_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 07-02-2007 10:06  
quote:
In data 2007-02-07 10:00, RICHMOND scrive:
quote:
In data 2007-02-07 09:56, mescal scrive:
quote:
In data 2007-02-07 09:55, RICHMOND scrive:
quote:
In data 2007-02-07 09:53, mescal scrive:
quote:
In data 2007-02-07 09:47, RICHMOND scrive:
Perchè? quale senso ho ricavato io?




boh... però il fatto che hai più volte accostato il g8 ai fatti di catania già mi dà una certa idea...





Che idea? Vuoi negare che ci siano state le stesse scene a Genova? Se si, mi sa che tu abbia partecipato a un altro G8...



a Genova si è visto principalmente la polizia picchiare manifestanti... se è questo che è avvenuto a Catania, allora i teppisti non avevano tutti i torti.



Si, mi sa che hai partecipato a un altro g8.
Non perchè dici una sacrosanta verità sul pestaggio da parte degli agenti nei confronyti dei manifestanti, ma perchè evidentemente hai visto solo quello.
Io ho visto - e l'ho detto abbastanza chiaramente nel primo post - abbastanza per saper distinguere un infame da un poliziotto spaventato, così come un teppista da un manifestante pacifico. Forse ho omesso un'altra distinzione essenziale: ho anche visto abbastanza per saper distinguere un tutore dell'ordine da un picchiatore in divisa, e un manifestante pacifico da un teppista che tira estintori.
Al g8 erano presenti esponenti di tutte e quattro le categorie (che in realtà sono solo due categorie).
Stesso discorso vale per lo stadio, che io vivo in prima persona e qundi conosco bene.
Questo era il senso del mio discorso.



vabbè, sei solo un po' ignorante, e non hai visto un cazzo a quanto pare, se tiri in mezzo la storia dell'estintore...
sappiamo chi è che stava per tirare l'estintore, e il tizio che ha tirato l'estintore aveva una pistola puntata contro... secondo me il teppista era quello con la pistola puntata, che infatti poi ha sparato per uccidere.

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Nublar

Reg.: 01 Feb 2007
Messaggi: 304
Da: Piacenza (PC)
Inviato: 07-02-2007 11:22  
quote:
In data 2007-02-07 00:13, pkdick scrive:
sono d'accordo sul fatto che sia gente malata, e sono convinto che se potessero passarla liscia prenderebbero volentieri a sediate in faccia anche il primo passante per strada. solo che mentre per strada non lo puoi fare, allo stadio puoi anche prenderti il lusso di ammazzare uno sbirro, tanto non ti succede un cazzo.




Esattamente. Su questo non ci sono dubbi. E' gente malata a prescindere, non solo perchè si trova in un branco in uno stadio o davanti ad uno stadio. Talmente malata, che, come hai scritto tu, sa che in Italia può fare quel cazzo che vuole allo stadio. E' facile da capire.
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SE, SE LA VERITà è CHE LA GENTE è APATICA. A NESSUNO FREGA NIENTE DI NIENTE.
<<FANCULO AI PREGIUDIZI, ALL'IGNORANZA DIFFUSA, FANCULO ALLA FALSITà E AL PERBENISMO>>

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