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Autore Sanità e giustizia Made in Cuba
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 22-04-2005 14:33  
quote:
In data 2005-04-22 14:11, Quilty scrive:
Mi tocca ripetere le stesse cose portando ulteriori esempi, visto che sembra che io scriva in arabo.

Nessun italiano vorrebbe scambiare la sua democrazia con la dittatura di Cuba.
Questo è evidente perchè a Cuba non ci sono diritti come quelli che abbiamo noi.
Si incarcerano i dissidenti eccetera,cose che sanno tutti a memoria.
E allora perchè insistete su questo punto non contestato?




non tutti i partecipanti a questo Thread che difendono Cuba hanno espresso opinioni moderate come questa. Non te ne sei accorto?

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-04-2005 14:34  
Infatti io non le condivido.

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 22-04-2005 14:50  
quote:
In data 2005-04-22 14:14, Quilty scrive:
quote:
In data 2005-04-21 19:07, Hamish scrive:


4)Non bisogna,quando si è in difficoltà,sviare l'attenzione e parlare ad esempio di Haiti.Cuba è Cuba,Haiti è Haiti e non vedo connessioni tra i due discorsi.Si potrebbe facilmente smontare questo "ragionamento" citanto i vari paesi dell'America latina che hanno scelto la strada della democrazia e,seppur tra molte difficoltà,sono in una fase di sviluppo costante.





Come ad esempio l'Argentina, che è collassata qualche anno fa grazie alle politiche del Fondo Monetario Internazionale.
Adesso sono sul lastrico.



Non diamo solo le colpe al FMI pero eh

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 22-04-2005 14:58  
quote:
In data 2005-04-22 14:34, Quilty scrive:
Infatti io non le condivido.




Non avevo dubbi. Semplicemente non ti stupire del nostro ribadire l'ovvio

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 22-04-2005 15:49  
quote:
In data 2005-04-22 14:11, Quilty scrive:

Nessun italiano vorrebbe scambiare la sua democrazia con la dittatura di Cuba.
Questo è evidente perchè a Cuba non ci sono diritti come quelli che abbiamo noi.
Si incarcerano i dissidenti eccetera,cose che sanno tutti a memoria.
E allora perchè insistete su questo punto non contestato?

Perchè insistiamo?!Punto non contestato?!Ma li hai letti i post di hoekner e karlmarx?!
_________________
IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 22-04-2005 16:07  
quote:
In data 2005-04-18 16:39, ipergiorg scrive:
Diotisalvi Perin, imprenditore veneto, 50 anni, è andato dall'ambasciatore cubano a Roma per proporsi come ostaggio. Vuole sostituire l'amico Bruno Sbalbi, 54 anni, in carcere a Cuba, ormai da otto mesi, e che ora dovrà affrontare un altro anno di detenzione.
"Sono pronto a entrare in carcere al posto del mio amico Bruno" - ha detto Perin all'ambasciatore - " Vorrei che tornasse al più presto in Italia perchè è malato e ha un'azienda che senza di lui rischia di chiudere".
Come è finito in carcere lo Sbalbi ha del surreale.La notte del 12 agosto del 2004, percorrendo in automobile una strada dell'isola non illuminata, si accorge all'ultimo momento, causa la scarsa visibilità, di un cartello nascosto tra gli alberi indicante lo "stop". Bruno rallenta di colpo e viene tamponato da una moto con a bordo un ragazzo. L'imprenditore lo soccorre immediatamente, il giovane si rialza e sembra stia bene; ciò nonostante lo Sbalbi chiama la polizia del posto e lo accompagna in ospedale.

Il ragazzo nelle ore a seguire comincia a sentirsi male ma l'ospedale non può intervenire chirurgicamente perchè manca la luce, e prima dell'alba purtroppo muore.
Bruno Sbalbi viene immediatamente arrestato per omicidio colposo e condannato in primo grado ad un anno di carcere. Si appella e la condanna viene confermata definitivamente alla fine di febbraio. Nè lui nè il suo avvocato hanno potuto assistere al secondo e ultimo grado di giudizio.
Nel frattempo è stato operato d'urgenza al fegato, e non gli è stato concesso di avere i familiari accanto durante la degenza.
Quando uscirà dall'ospedale dovrà tornare in carcere, dove ha già trascorso 8 mesi che però non verranno conteggiati nel computo della pena, che scatterà solo dal momento in cui rientrerà in stato di detenzione.



Da qui si è partiti, presentando un episodio in cui è rimasto coinvolto un nostro connazionale...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-04-2005 16:15  
Portiamo un poì di cifre dell'unicef e dell'OMS, organizzazione mondiale della sanità.

A inizio anno OMS,Organizzazione mondiale della Sanità, e l'UNICEF, Istituzione per la tutela dell'Infanzia (entrambi organismi ufficiali delle Nazioni Unite), hanno ratificato i dati relativi ai tassi della mortalità infantile nel mondo confermando il dato di Cuba del 5,8 per mille, il più basso nella storia dell'isola dei Caraibi. Ma lo straordinario risultato cubano assume contorni evidentemente eccezionali se lo si confronta poi con i dati degli altri paesi dell'America latina e quelli mondiali. Infatti nell'intero continente americano la tutela infantile di Cuba è seconda al solo Canada (dove la mortalità infantile è al 5 per mille) e precede qualcosa come oltre 30 nazioni per un totale di più di 450 milioni di abitanti. Gli stessi USA, il poderoso impero che minaccia Cuba, non fanno meglio del 7 per mille. A quota 8 si situano Costa Rica e Cile, e poi altri paesi come Argentina,Venezuela, Panama e Colombia sono al 18 (dato triplo rispetto a Cuba) per non parlare di Messico e Perù ancora più lontani. La Repubblica Dominicana, altra isola caribegna geograficamente e etnicamente prossima a Cuba, denuncia una mortalità infantile del 29 per mille, cinque volte più di Cuba, e la triste graduatoria arriva poi al drammatico dato di Haiti di 76 bambini ogni mille che muoiono nel primo anno di vita.



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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-04-2005 16:16  
La domanda seguente è: com'è possibile che negli Stati Uniti , la potenza economica più ricca del mondo,patria della libertà, la mortalità infantile sia superiore ad un paese del terzo mondo sotto dittatura e per di più sotto embargo economico e dove secondo i teorici della propaganda vige un inferno di disperazione e di morte?

Questi dati ci dicono molte cose sul successo della politica di Cuba e sul fallimento degli Stati Uniti laddove hanno manomesso le democrazie latinoamericane portando miseria terrore e morte.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 22-04-2005 16:33  
quote:
In data 2005-04-18 21:16, honecker scrive:
Sulla sanità made in Cuba: è risaputo che a fronte dell'ottima preparazione del personale, le strutture sanitarie dell'isole soffrono inevitabilmente
l'embargo ormai cinquantennale. Senza queste sanzioni probabilmente nel "nostro" ospedale sarebbe andato tutto liscio e ora avremmo un morto e un accusa di omicidio in meno.

Sulla giustizia made in Cuba: ho il sospetto che il nostro connazionale per essere condannato in due gradi di processo per omicidio colposo, sia stato coinvolto in un incidente un po' più grave di un semplice tamponamento. La dinamica dell'incidente probabilmente è un po' diversa da quella che viene raccontata nell'articolo.


e qui ripropongo la mia risposta, visto che ci si è allontanati dal tema principale di questo topic.
Si sono prese le disavventure di un imprenditore italiano per additare la sanità e la giustizia cubana rispettivamente di incompetenza e di spietatezza.
Alle obiezioni precise e circoscritte che il
ragazzo cubano coinvolto nell'incidente non è deceduto per le inadempienze e la scarsa preparazione del personale, ma per motivi connessi alle infrastrutture sanitarie inevitabilmente colpite dall'esito dell'embargo (fatto ineludibile e incontestabile, per quanto possa dare fastidio) e che la pena comminata al nostro connazionale è abbastanza comune in caso di incidenti stradali simili (è la tolleranza zero, tanto amata e auspicata dalla destra mondiale, ma non per Cuba evidentemente, perchè siccome è comunista allora lì i giudici sono spietati e inumani - bel modo di ragionare), non si è saputo rispondere se non tirando fuori fandonie (a Cuba si muore di fame: falso, Cuba è il paese dell'america latina con il più basso tasso di denutrizione - dati della FAO) oppure allargando il discorso in modo superficiale ai dissidenti e al ruolo degli Stati Uniti.
Sono argomenti che non ho tirato fuori io, ma visto che sono stati citati era doverso non lasciarli nel limbo della demagogia in cui sono sempre messi.
C'è gente che fugge da Cuba? Benissimo, andiamo a vedere chi sono questi profughi:fra di essi ci sono innocenti e colpevoli.
Cuba incarcera e fa fucilare i dissidenti? Perfetto, andiamo a vedere chi sono questi personaggi, che cosa fanno, chi li supporta.
Sono tutte informazioni verificabili abbastanza facilmente: non è colpa mia se dietro il tentativo di affossare il sistema cubano ci sono gli Stati Uniti. Questo è un fatto.
Come non si può sbrigativamente allontanare il paragone fra Cuba e gli altri paesi dell'America Latina che realmente muoiono di fame, per lo meno se si vuole capire un po' meglio come vanno le cose in quell'area.


[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 22-04-2005 alle 17:00 ]

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 22-04-2005 17:18  
quote:
In data 2005-04-22 16:33, honecker scrive:
quote:
In data 2005-04-18 21:16, honecker scrive:
Sulla sanità made in Cuba: è risaputo che a fronte dell'ottima preparazione del personale, le strutture sanitarie dell'isole soffrono inevitabilmente
l'embargo ormai cinquantennale. Senza queste sanzioni probabilmente nel "nostro" ospedale sarebbe andato tutto liscio e ora avremmo un morto e un accusa di omicidio in meno.

Sulla giustizia made in Cuba: ho il sospetto che il nostro connazionale per essere condannato in due gradi di processo per omicidio colposo, sia stato coinvolto in un incidente un po' più grave di un semplice tamponamento. La dinamica dell'incidente probabilmente è un po' diversa da quella che viene raccontata nell'articolo.


e qui ripropongo la mia risposta, visto che ci si è allontanati dal tema principale di questo topic.
Si sono prese le disavventure di un imprenditore italiano per additare la sanità e la giustizia cubana rispettivamente di incompetenza e di spietatezza.
Alle obiezioni precise e circoscritte che il
ragazzo cubano coinvolto nell'incidente non è deceduto per le inadempienze e la scarsa preparazione del personale, ma per motivi connessi alle infrastrutture sanitarie inevitabilmente colpite dall'esito dell'embargo (fatto ineludibile e incontestabile, per quanto possa dare fastidio) e che la pena comminata al nostro connazionale è abbastanza comune in caso di incidenti stradali simili (è la tolleranza zero, tanto amata e auspicata dalla destra mondiale, ma non per Cuba evidentemente, perchè siccome è comunista allora lì i giudici sono spietati e inumani - bel modo di ragionare), non si è saputo rispondere se non tirando fuori fandonie (a Cuba si muore di fame: falso, Cuba è il paese dell'america latina con il più basso tasso di denutrizione - dati della FAO) oppure allargando il discorso in modo superficiale ai dissidenti e al ruolo degli Stati Uniti.
Sono argomenti che non ho tirato fuori io, ma visto che sono stati citati era doverso non lasciarli nel limbo della demagogia in cui sono sempre messi.
C'è gente che fugge da Cuba? Benissimo, andiamo a vedere chi sono questi profughi:fra di essi ci sono innocenti e colpevoli.
Cuba incarcera e fa fucilare i dissidenti? Perfetto, andiamo a vedere chi sono questi personaggi, che cosa fanno, chi li supporta.
Sono tutte informazioni verificabili abbastanza facilmente: non è colpa mia se dietro il tentativo di affossare il sistema cubano ci sono gli Stati Uniti. Questo è un fatto.
Come non si può sbrigativamente allontanare il paragone fra Cuba e gli altri paesi dell'America Latina che realmente muoiono di fame, per lo meno se si vuole capire un po' meglio come vanno le cose in quell'area.


[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 22-04-2005 alle 17:00 ]


1 no, non è normale. ad un processo di secondo grado non è normale l'assenza degli avvocati
2 anni fa un imprudente giornalista mise un paio di baffetti alla adolf hitler sul faccione di castro in prima pagina. per sua fortuna non l'hanno mai beccato ,ma la caccia che gli hanno dato lasciava immaginare quale sarebbe stata la conclusione. è normale?
tre contadini cubani hanno tentato di rubare una barca , sono stati beccati e fucilati. è normale?
vedo che sei passato da "traditori e spie" a "innocenti e colpevoli" . il prossimo post diventeranno innocenti vecchine e conigli pasquali, immagino. ah, che bello arrampicarsi sugli specchi dopo averne sparata una...

_________________
M.O.I.G.E. al rogo

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 22-04-2005 18:26  
quote:
In data 2005-04-22 17:18, riddick scrive:
quote:
In data 2005-04-22 16:33, honecker scrive:
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In data 2005-04-18 21:16, honecker scrive:
Sulla sanità made in Cuba: è risaputo che a fronte dell'ottima preparazione del personale, le strutture sanitarie dell'isole soffrono inevitabilmente
l'embargo ormai cinquantennale. Senza queste sanzioni probabilmente nel "nostro" ospedale sarebbe andato tutto liscio e ora avremmo un morto e un accusa di omicidio in meno.

Sulla giustizia made in Cuba: ho il sospetto che il nostro connazionale per essere condannato in due gradi di processo per omicidio colposo, sia stato coinvolto in un incidente un po' più grave di un semplice tamponamento. La dinamica dell'incidente probabilmente è un po' diversa da quella che viene raccontata nell'articolo.


e qui ripropongo la mia risposta, visto che ci si è allontanati dal tema principale di questo topic.
Si sono prese le disavventure di un imprenditore italiano per additare la sanità e la giustizia cubana rispettivamente di incompetenza e di spietatezza.
Alle obiezioni precise e circoscritte che il
ragazzo cubano coinvolto nell'incidente non è deceduto per le inadempienze e la scarsa preparazione del personale, ma per motivi connessi alle infrastrutture sanitarie inevitabilmente colpite dall'esito dell'embargo (fatto ineludibile e incontestabile, per quanto possa dare fastidio) e che la pena comminata al nostro connazionale è abbastanza comune in caso di incidenti stradali simili (è la tolleranza zero, tanto amata e auspicata dalla destra mondiale, ma non per Cuba evidentemente, perchè siccome è comunista allora lì i giudici sono spietati e inumani - bel modo di ragionare), non si è saputo rispondere se non tirando fuori fandonie (a Cuba si muore di fame: falso, Cuba è il paese dell'america latina con il più basso tasso di denutrizione - dati della FAO) oppure allargando il discorso in modo superficiale ai dissidenti e al ruolo degli Stati Uniti.
Sono argomenti che non ho tirato fuori io, ma visto che sono stati citati era doverso non lasciarli nel limbo della demagogia in cui sono sempre messi.
C'è gente che fugge da Cuba? Benissimo, andiamo a vedere chi sono questi profughi:fra di essi ci sono innocenti e colpevoli.
Cuba incarcera e fa fucilare i dissidenti? Perfetto, andiamo a vedere chi sono questi personaggi, che cosa fanno, chi li supporta.
Sono tutte informazioni verificabili abbastanza facilmente: non è colpa mia se dietro il tentativo di affossare il sistema cubano ci sono gli Stati Uniti. Questo è un fatto.
Come non si può sbrigativamente allontanare il paragone fra Cuba e gli altri paesi dell'America Latina che realmente muoiono di fame, per lo meno se si vuole capire un po' meglio come vanno le cose in quell'area.


[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 22-04-2005 alle 17:00 ]


1 no, non è normale. ad un processo di secondo grado non è normale l'assenza degli avvocati
2 anni fa un imprudente giornalista mise un paio di baffetti alla adolf hitler sul faccione di castro in prima pagina. per sua fortuna non l'hanno mai beccato ,ma la caccia che gli hanno dato lasciava immaginare quale sarebbe stata la conclusione. è normale?
tre contadini cubani hanno tentato di rubare una barca , sono stati beccati e fucilati. è normale?
vedo che sei passato da "traditori e spie" a "innocenti e colpevoli" . il prossimo post diventeranno innocenti vecchine e conigli pasquali, immagino. ah, che bello arrampicarsi sugli specchi dopo averne sparata una...




1. Cuba ha le sue leggi e vanno rispettate: e dall'articolo parrebbe che l'assenza del nostro connazionale al processo d'appello sia stata dovuta alle sue precarie condizioni di salute. All'imprenditore credo proprio che sia stato fornito un avvocato d'ufficio, come avviene in questi casi, cosa che l'articolo evita ovviamente di riportare.
2. ancora la solita superficialità: non credo che il giornalista mattacchione si limitasse a disegnare baffetti. E allo stesso modo bisognerebbe chiedersi che cosa volevano farci i due pescatori con quella barca per meritarsi addirittuta la fucilazione (qualcosa di un po' più grave che andare a pescare temo). Sempre, ovviamente, che gli episodi citati siano veri.
3. sul fatto che fra i profughi cubani ci siano spie e informatori non ci sono dubbi

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 22-04-2005 21:37  
1 ne lui ne il suo avvocato possono assistere al processo d'appello. ne lui, ne il suo avvocato.comprì?
2 chissa cosa avevano fatto di grave gli ebrei per essere trasformati in saponette. ma se li hanno ridotti in generi di pulizia, deve sicuramente esserci un motivo

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 23-04-2005 12:18  
Ladri di barche e imbratta-foto...

Talpe e condanne
di Miguel Bonasso - dal quotidiano argentino Página 12


Con le informazioni fornite da otto "talpe" del suo controspionaggio, Cuba ha processato 65 persone. La vera storia dietro un caso, nel contesto del salto qualitativo della politica di aggressione nordamericana all'isola.
Il Governo cubano dispone ancora di informazione non ancora rivelate che gli fa temere un "salto di qualità" nella politica di aggressione degli Stati Uniti verso l'Isola e ha deciso di rispondere con durezza, affrontando perfino il costo politico dell'applicazione della pena di morte ai tre capoccia di un gruppo armato che ha sequestrato un battello con 50 passeggeri che erano stati presi in ostaggio. Alcuni giorni prima i tribunali cubani avevano già comminato severe condanne alla prigione per 65 imputati, per i quali erano stati provati i legami personali diretti con l'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a La Habana. Le sentenze sono state pronunziate alla vigilia della riunione annuale della Commissione dei Diritti Umani di Ginevra, dove Washington promuove il voto contro Cuba.
Lo scorso mercoledì, il Ministro degli Esteri cubano Felipe Pérez Roque ha mostrato, ai corrispondenti esteri accreditati a La Habana, foto e video dove si possono vedere diversi dei condannati negli uffici e nella residenza privata del capo della missione nordamericana, James Cason. Pérez Roque ha accusato il diplomatico di incoraggiare "un partito unico della cosiddetta dissidenza" e ha affermato che avrebbero potuto espellerlo da Cuba, anche se per il momento preferiscono non "dargli il gusto di ritornare a Miami come un eroe". Le prove e le testimonianze che dimostrano l'ingerenza di Cason sono state fornite da otto "talpe" della sicurezza cubana che erano state infiltrate per anni tra i cospiratori e, come i personaggi di Chesterton in "L'uomo che era giovedì", sono arrivate perfino a presiedere alcune delle loro associazioni, come quella dei "giornalisti cubani indipendenti".
L'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti (SINA, secondo le sue iniziali in inglese) non è propriamente un'Ambasciata, perché Cuba e gli Stati Uniti hanno rotto le relazioni fin dai primi tempi della Rivoluzione. Il Governo cubano l'ha sempre considerato come un apparato di spionaggio, però mai - secondo Pérez Roque - aveva svolto un ruolo tanto attivo e sfacciato come da quando ha assunto la sua gestione James Cason, un ambasciatore che cospira contro il Presidente Fidel Castro con la stessa intensità con cui Spruille Braden ha fatto contro Juan Perón negli anni '40.
Il 24 febbraio, Cason ha riunito nei suoi uffici vari presunti oppositori, otto dei quali erano in realtà agenti della sicurezza cubana, e ha formulato esplosive dichiarazioni contro il Governo, che Castro ha definito "una svergognata provocazione e una sfida". Fidel ha preso al balzo la sfida di Cason e ha affermato che Cuba avrebbe potuto "tranquillamente fare a meno dell'Ufficio di Interessi". Il 10 marzo il Ministero degli Esteri cubano ha presentato una nota di protesta al capo del SINA protestando affinché finisse il suo "comportamento nettamente di provocazione e di ingerenza". Il Braden di La Habana, strettamente vincolato ai gruppi più duri dell'anticastrismo di Miami, ha sfidato il leader cubano e il 14 marzo ha convocato una nuova riunione per unificare i "dissidenti" che ha sul libro paga, nella maggioranza dei casi con uno stipendio di 100 dollari mensili. La nuova riunione venne fatta nella stessa residenza dal diplomatico, evento che secondo il Ministro degli Esteri cubano "ha stabilito un nuovo record" nella drammatica storia delle relazioni bilaterali. La riunione è iniziata alle 10 della mattina ed è terminata alle cinque del pomeriggio, con alcuni gustosi tramezzini "al prosciutto" nell'intervallo, che sono stati religiosamente fotografati dagli uomini e dalle donne che sono stati "giovedì" per molti anni.
Secondo quanto ricordato da Pérez Roque ai giornalisti, il 18 marzo si è "esaurita la pazienza" delle autorità cubane per "il comportamento irresponsabile del signor Cason" e si è proceduto all'arresto di "32 mercenari che erano stati con lui alle riunioni nei giorni 24 dicembre, 12 marzo e 14 marzo". Il 19 marzo "sono stati arrestati altri 33 mercenari che erano stati attivi e che avevano ricevuto denaro, che avevano fornito informazioni affinché venisse applicata la legge Helms-Burton, affinché potesse essere applicato il blocco, e che hanno contribuito alla politica degli Stati Uniti di far condannare Cuba a Ginevra, per dare una facciata di credibilità al blocco che la comunità internazionale respinge".
Quella stessa notte avvenne il sequestro di un aeroplano DC-3 cubano che venne dirottato negli Stati Uniti. Lì la stampa comunicò che i sequestratori avrebbero ottenuto la libertà sotto garanzia, misura che viola il trattato firmato da Cuba e dagli Stati Uniti nel 1994, che impone la restituzione delle aeronavi e l'estradizione dei sequestratori. Secondo il giovane Ministro degli Esteri cubano, che per molti anni è stato segretario personale di Fidel Castro, questo fatto "ha generato nuovi stimoli"; "il 31 marzo è avvenuto il sequestro dell'AN-24 e il 2 aprile è avvenuto il sequestro del battello". L'escalation, secondo la sua lunga esposizione alla stampa estera, è stata incoraggiata da una politica restrittiva in materia di visti per emigrare legalmente negli Stati Uniti, destinata a "stimolare la commissione di atti di terrorismo su imbarcazioni, su aeronavi che volano verso e da Cuba; per stimolare il sequestro di imbarcazioni, il sequestro di aeroplani cubani, per creare le condizioni che permettano di far finire l'accordo migratorio (del 1994)". Tale accordo stabiliva, tra le altre cose, la cooperazione tra i due paesi per impedire "l'uso della violenza da parte di qualsiasi persona che cerchi di arrivare o che arriva dagli Stati Uniti da Cuba, mediante il dirottamento forzato di aeronavi e di imbarcazioni". "E allora - ha aggiunto significativamente il Ministro degli Esteri - il 3 aprile sono cominciati i processi". Pérez Roque ha lungamente informato la stampa internazionale sui processi, affermando che non erano state violate le garanzie processuali nonostante si fosse trattato di processi per rito diretto. Ha respinto energicamente il fatto che fossero avvenuti processi segreti, assicurando che vi avevano partecipato circa 3000 persone e che l'80% degli avvocati difensori era stato designato dagli imputati. Non ignorava che il 16 aprile si sarebbe riunita la Commissione dei Diritti Umani di Ginevra e che alcuni Governi, come quello di Eduardo Duhalde, che sembrava incline all'astensione, poteva ora trovare l'uscita propizia per votare contro, come in precedenza avevano fatto i Ministeri degli Esteri di Fernando de la Rúa e di Carlos Ménem. Come c'era da aspettarsi, ha sottolineato che gli Stati Uniti - che erano stati estromessi dalla Commissione e rientrati grazie alle manovre di Spagna e Italia - non erano i più adatti, dopo i massacri in Iraq, a dare lezioni in questa materia.
Ha pure ricordato che il codice penale cubano prevede lunghe pene detentive e perfino di morte per coloro che "eseguano un'azione nell'interesse di un stato straniero che abbia come obiettivo il fatto che vada a detrimento dell'indipendenza dello Stato cubano o dell'integrità del suo territorio". Anticipando il dibattito e la possibile denuncia di organismi internazionali umanitari, ha respinto il fatto che si trattasse di "detenuti politici, accusati per avere pensato o per avere parlato", bensì di persone che erano stati processate "per fatti e per condotte previsti come delitti dalla legge". "Noi -ha aggiunto - ci siamo dedicati alla difesa della nostra sovranità e sappiamo che qui si cerca di creare una quinta colonna ed esercitiamo il nostro diritto ad affrontarla legalmente e rispettando le leggi e l'etica, mai ricorrendo a metodi di sequestro, di assassinio; mai creando squadroni della morte, mai violando l'integrità fisica e morale delle persone".
I video del processo che il Ministro cubano ha mostrato ai giornalisti stranieri, hanno pubblicamente rivissuto la figura della "talpa", questi uomini e donne che nei tempi della guerra fredda simulavano di essere disertori per passare dall'altra parte e che riuscivano a infiltrarsi nelle organizzazioni controrivoluzionarie causando loro grandi perdite. Oltre a correre il rischio della vita nel caso fossero scoperti, normalmente pativano il disprezzo dei loro esseri cari, mogli e figli, che li vedevano (per molti anni) come traditori. Uno di loro, David Manuel Orrio (l'agente Miguel) un laureato in economia di 38 anni, ha confessato ai giornalisti che vi sono stati momenti duri quando "è stata scoperta" la sua condizione di infiltrato. "Alcune ore fa - ha rivelato - ho spiegato la verità a mio figlio e gli ho domandato che cosa avesse pensato finora di me. E' rimasto in silenzio ma alla fine ha confessato che mi credeva un 'gusano' (verme). Che cosa pensi ora?, ho insistito... E lui si è messo a piangere, come sto facendo io adesso". Miguel ha detto che Felipe, il Ministro degli Esteri, aveva rivelato alla stampa solamente "il 10% di quello che sappiamo". Vedendo la sua foto a Miami, James Cason ha dovuto ammettere di fronte alla stampa che il "Miguel" della sicurezza cubana era "lo stesso signore che aveva organizzato un convegno di etica giornalistica" nella sua residenza ufficiale di La Habana.
"Miguel", come il "giovedì" di Chesterton, si era avvicinato all'associazione di "giornalisti indipendenti" che era capeggiata da Néstor Baguer, senza immaginare che l'ottuagenario "dissidente" (era come Domingo nel romanzo, che conduceva il gruppo di anarchici) fosse un altro agente della sicurezza.
Le sue testimonianze sono risultate demolitrici nel processo: il SINA "ha consegnato sistematicamente aiuto materiale e finanziario ai cospiratori. "Radio e mezzi tecnici di ogni tipo per articolare una rete di 'giornalisti' che diffamano la rivoluzione e riscuotono più quante più menzogne costruiscono". "Mi pagavano 100 dollari al mese - ha aggiunto - sia che scrivessi o no, ma so di alcuni che vivevano in una continua protesta per il loro 'salario' e di altri che continuavano a intascare". Tra le otto talpe ci sono pseudonimi classici, come "Tania" ed "Ernesto", o più strani, come "Yanier", che è arrivato a presiedere la commissione dei diritti umani di Camagüey e un giorno, qualcosa di oltre un anno fa, venne schiaffeggiato da sua madre perché era un "controrivoluzionario". Alcuni e altri hanno dimostrato con lettere, assegni, foto e altre prove, che Cason e i suoi funzionari del SINA lavoravano attivamente per destabilizzare il Governo cubano.
Facendo loro eco, l'Ambasciatore nordamericano nella Repubblica Dominicana, Hans Hertell, ha affermato che l'aggressione contro l'Iraq "manda un segnale molto positivo ed è un ottimo esempio per Cuba". Ha detto che l'invasione del paese arabo era solamente il principio di una "crociata di liberazione" che avrebbe interessato tutti i paesi del mondo, Cuba compresa". Il Presidente cubano si è affrettato a inviargli una missiva che dice semplicemente: "Signor Hans Hertell, Ambasciatore degli Stati Uniti nella Repubblica Dominicana. Auguri per la sua dichiarazione di oggi sulla crociata di liberazione del suo Governo che comprende Cuba e molte grazie. Fidel Castro, giovedì 10 aprile 2003, 4:57 p.m"..
Ma in un discorso successivo, ha cambiato l'ironia con l'avvertimento: "Se fanno una guerra contro di noi si sbagliano. Non la vogliamo, sappiamo il prezzo, ma si sbagliano, perché Cuba studia ogni guerra, ogni tecnologia".



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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
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Da: Pankow (es)
Inviato: 23-04-2005 12:25  
Condannati! Non sono dissidenti: vendono la loro Patria!

Pastor Valle Garay - Professore dell’Università di York

Qual’è la parte della condanna che non comprendono i mentecatti che strillano per la condanna dei 78 cubani che lavorano contro il loro paese agli ordini di diplomatici degli Stati Uniti accreditati all’Avana? Sono stati catturati, sono stati sottoposti a un processo davanti a un tribunale, sono stati rappresentati da avvocati privati o di ufficio, è stato provato che minacciavano la sicurezza dello stato e sono stati dichiarati colpevoli e condannati al carcere. Punto! Che prove in più si dovrebbero portare? Il Governo di Cuba ha presentato prove più che sufficienti, voluminose, con le quali si dimostra che gli accusati hanno attentato contro lo Stato e contro la popolazione con il proposito di destabilizzare e minacciare la sicurezza della nazione, di sovvertire l’ordine costituzionale, di violare le leggi e di cospirare contro l’ordine sociale. E ancora. Gli accusati erano finanziati da James Cason, il capo dell’Ufficio di interesse degli Stati Uniti all’Avana. La missione di Cason a Cuba, stando alle sue stesse dichiarazioni, è di creare le condizioni per annullare la Rivoluzione cubana. In altre parole i sovversivi erano agenti al servizio di una potenza straniera il cui solo proposito durante gli ultimi 40 anni è stato provocare e fomentare atti di terrorismo nell’Isola per eliminare il legittimo e sovrano Governo di Cuba. Una condotta del genere da parte degli accusati equivale a tradimento della Patria in qualsiasi parte del mondo e il Diritto Internazionale giustifica la condanna a morte per i colpevoli! Il Governo degli Stati Uniti è implicato nella protezione e negli atti sovversivi dei rei cubani ed ha poi reclamato giustizia per i condannati! Vediamo pazientemente che cosa è successo recentemente e in circostanze simili proprio negli Stati Uniti. Nel 2002 il talebano – americano John Walker Lindh di 20 anni venne catturato in Afganistan e la Corte Federale degli USA lo dichiarò colpevole di associazione con il nemico. Venne condannato a 20 anni di carcere ma il giudice gli ridusse la pena perchè il reo cooperò, dando informazioni sulle attività di Osama Bin Laden. Walker è rinchiuso in una prigione di Los Angeles, in California. José Padilla eYaser Esam, cittadini americani, sono in prigione da un anno per il sospetto di aver sovvertito l’ordine e di aver cooperato con il nemico. Walter Padilla, detto il Talibano IIº, è stato detenuto a Guantanamo, ma poi lo hanno mandato negli Stati Uniti per il processo. Costui è accusato di aver violato le leggi e di aver cospirato contro l’ordine sociale fabbricando “bombe sporche”. La maggior differenza tra gli accusati di Cuba e quelli degli Stati Uniti è il paese dove si è somministrata la giustizia. I crimini commessi e le prove contro gli accusati sono straordinariamente simili nei due casi. Si tratta di criminali e mercenari al soldo di governi stranieri, il cui proposito era causare irreparabili danni materiali e fisici alla popolazione. La somiglianza dei casi termina nel processo illegale e immorale che gli Stati Uniti e Canadà, con altri paesi alleati, proprio rispetto alle migliaia di prigionieri politici che sono stati messi in carcere dopo i fatti dell’11 settembre. Questi individui vengono imprigionati senza ordine di cattura, senza prove, solamente per il sospetto che “siano membri di gruppi terroristi”. Negli ultimi dieci mesi gli Stati Uniti hanno imprigionati circa cinquemila cittadini nordamericani di discendenza araba o stranieri o con “un profilo arabo”, per poi investigare se “per caso” sono affiliati a gruppi di terrorismo. La maggioranza dei detenuti è in carcere senza accuse legali o formali. La legge contro il terrorismo degli Stati Uniti e del Canadà permette l’uso di ampi poteri allo Stato nei due paesi e permette di imprigionare indefinitamente persone nazionali o straniere che le agenzie della sicurezza indicano. Permette le intercettazioni telefoniche, della posta elettronica, le informazioni private nelle banche, nelle casseforti, sulle carte di credito, la perquisizione di biblioteche, controlli di assicurazioni, ecc., senza ordini legali della Corte di Giustizia. In Nicaragua si sta discutendo sulla possibilità di togliere la nazionalità ai cittadini di discendenza araba, come si sta facendo in Canadà, dove cittadini arabo – canadesi sono imprigionati senza accuse. Le leggi di questi paesi giudicano colpevoli cittadini innocenti, senza prove di crimini commessi. In Spagna e in Germania si arrestano arbitrariamente e con la violenza individui sospetti di simpatia con le organizzazioni arabe. Negli Stati Uniti e in Canadà si deportano gli stranieri che a giudizio delle autorità dell’emigrazione e della dogana non sono soddisfacenti per il profilo dei nuovi regolamenti. La condotta razzista di queste nazioni nei confronti dei cittadini di origine araba con l’infame “profilo arabo” creato e promosso dalle agenzie di sicurezza nordamericane, indicano chiaramente che queste nazioni mancano di autorità morale o legale per formulare proteste contro Cuba. A differenza di Cuba dove gli accusati di crimini contro lo Stato sono stati rappresentati dai propri avvocati, le nazioni che condannano Cuba, e in particolare gli Stati Uniti, approfittano del clima antiterrorista per formulare leggi che violano i più elementari diritti umani dei cittadini, nazionali e stranieri, arrestandoli senza motivazioni, senza rappresentanti legali, mentre il dovere pubblico è proteggere una nazione assediata dai nemici interni ed esterni. Cuba non deve nessuna spiegazione a nessuno dei critici che la condannano in questa “caccia alle streghe” auspicata da Washington. È suo diritto assoluto, suo impegni inviolabile e suo sacro obbligo proteggere la sovranità e l’integrità dalla popolazione e della sua Rivoluzione contro tutte le pericolose manovre provenienti dall’esterno o dall’interno. Lo ha fatto negli ultimi 44 anni. Mercenari e terroristi senza coscienza, nè patria o convinzioni si vendono per pochi dollari al miglior offerente... le loro azioni li hanno resi meritevoli delle condanne. Punto! I difensori di Bush non dovrebbero illudersi tanto. La guerra, la strage in Iraq con tutta la sua disuguaglianza prova l’irrazionalità del Presidente degli USA; la sua conquista minaccia di volersi estendere in Siria, Iran e altre nazioni del Medio Oriente. Non va scartato che Bush cerchi di creare la sua egemonia in questo emisfero. I suoi apologisti però farebbero bene a riconoscere che nella sua ossessione di creare un nuovo ordine mondiale Bush non riconosce nemmeno gli alleati o la lealtà, il rispetto della sovranità, l’integrità delle altre nazioni o degli individui, nella sua assurda megalomania tutti coloro che si oppongono alla “sua agenda” sono dissidenti che scartano la propria convenienza! Cuba dimostrerà ancora una volta come e quanto il Sig. Bush si sta sbagliando!


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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 23-04-2005 12:37  
ma non ti preoccupare amico mio, mi hai già convinto. i prigionieri politici sono stati arrestati, QUINDI sono colpevoli. se l'illuminato governo di fidel sbatte il primo poveraccio che passa in carcere, DEVE essere colpevole. hitler ne ha fatti fuori 6 milioni con questo ragionamento, ma , beh, mi inchino all'uomo della provvidenza, il compagno castro e la sua nota infallibilità.
ti propongo solo un esperimento , senza fare copia e incolla da vivastalin.com: va all' havana e fa un comizio contro castro, va e sostieni la necessità di libere elezioni. poi vedi che ti fanno e sappimi dire

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