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La difficile situazione di Napoli |
clagle01
Reg.: 18 Set 2003 Messaggi: 1566 Da: Lissone (MI)
| Inviato: 04-11-2006 19:49 |
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quote: In data 2006-11-03 20:25, mescal scrive:
quote: In data 2006-11-03 19:48, Buttercup scrive:
quote: In data 2006-11-03 19:10, clagle01 scrive:
"Faremo in modo che non ci siano più santuari della criminalità che rimangono immacolati", By Giuliano Amato.........ma come si può avere il coraggio di stare cal governo dopo 40 anni(braccio destro di Craxi) e dire certe cazzate ripetute ormai da decenni.........
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sono i voti che contano, per qualsiasi politico, dalle politiche all'elezione del sindaco.
E pur di averli, i voti, si raccontano anche divertenti storielle come questa, palesemente inattuabili, poco importa che sia millantare di poter spedire l'uomo su Plutone, eliminare l'ICI dalla prima casa o cercare di civilizzare Napoli.
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Beh, meglio comunque Napoli che Culolandia (con questo non voglio assolutamente mancare di rispetto ai paesotti in mezzo al nulla come il tuo).
[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 03-11-2006 alle 20:31 ]
| non ho capito....se ti riferisci a me.....e se si...io sono felice di abitare in un posto dove almeno un pò il rispetto e la civiltà esiste e dove la cosa fondamentale è il lavoro(grazie anche a napoletani e altri del sud venuti qui)
_________________ Nulla accade per caso..... |
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mescal
Reg.: 22 Lug 2006 Messaggi: 4695 Da: napoli (NA)
| Inviato: 04-11-2006 19:50 |
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quote: In data 2006-11-04 19:49, clagle01 scrive:
quote: In data 2006-11-03 20:25, mescal scrive:
quote: In data 2006-11-03 19:48, Buttercup scrive:
quote: In data 2006-11-03 19:10, clagle01 scrive:
"Faremo in modo che non ci siano più santuari della criminalità che rimangono immacolati", By Giuliano Amato.........ma come si può avere il coraggio di stare cal governo dopo 40 anni(braccio destro di Craxi) e dire certe cazzate ripetute ormai da decenni.........
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sono i voti che contano, per qualsiasi politico, dalle politiche all'elezione del sindaco.
E pur di averli, i voti, si raccontano anche divertenti storielle come questa, palesemente inattuabili, poco importa che sia millantare di poter spedire l'uomo su Plutone, eliminare l'ICI dalla prima casa o cercare di civilizzare Napoli.
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Beh, meglio comunque Napoli che Culolandia (con questo non voglio assolutamente mancare di rispetto ai paesotti in mezzo al nulla come il tuo).
[ Questo messaggio è stato modificato da: mescal il 03-11-2006 alle 20:31 ]
| non ho capito....se ti riferisci a me.....e se si...io sono felice di abitare in un posto dove almeno un pò il rispetto e la civiltà esiste e dove la cosa fondamentale è il lavoro(grazie anche a napoletani e altri del sud venuti qui)
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no no, mi riferivo al fatto che qualcuno sostenesse di dover "civilizzare" Napoli. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 05-11-2006 12:49 |
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Il vero problema della città sono i napoletani
Uscito su "Il gazzettino" il 01/11/2006 01/11/2006
Massimo Fini
Adesso c'è qualcuno che pensa di mandare l'esercito a Napoli per ridare un minimo di sicurezza e di decenza alla città . Ma non servirà a niente. Perchè il problema è un altro. Il problema sono i napoletani . Se Napoli è ridotta com'è ridotta i principali responsabil i sono innanzitutto loro, la loro mentalità, il loro modo anarchico e pressapochista di porsi verso la vita che andava bene un tempo - anzi era di grande sapienza - ma che oggi, per una serie di ragioni, non funziona più. A Napoli esiste una il legalità capil lare, diffusa in tutti i ceti sociali, dal più alto al più più basso, che fa da sostrato alla criminalità vera e propria.
Quest'estate me ne venivo in taxi dall'aeroporto canicolare e patibolare di Napoli, dove anche un bambino potrebbe introdurre un kalashnikov, per andare al porto. Il taxista, socievole come son quasi sempre i partenopei a meno che non appartengano alla linea triste Eduardo-Totò, ad un certo punto mi fece notare che non aveva il bollo: "Se non ce l'ho io, che faccio il taxista - disse ridendo - immagini gli altri". A Napoli nessuno si sogna di pagare il canone Tv o di rispettare un senso unico. Ognuno, come si sa, si arrangia a modo suo. Le pensioni d'invalidità sono un ottavo del totale nazionale. Non c'è chi, anche nelle classi benestanti e 'Hight educated', non abbia almeno un cugino camorrista al quale si rivolge, invece che allo Stato, quando ha da risolvere un qualche problema, piccolo o grande che sia.
La contiguità fra Napoli-bene e Napoli-male è un dato storico, un retaggio del periodo borbonico e feudale, ai tempi in cui signori e 'pezzenti' vivevano gomito a gomito. Di tale contiguità feci io stesso esperienza quando, a metà degli anni sessanta, con la prima macchina mi spinsi fino alla capitale partenopea e ricevetti dai napoletani un paio di salutari lezioni di vita di cui sono loro ancora grato. Posteggiai al limitare dei Quartieri spagnoli, con tutti i bagagli dentro, davanti a un grande bar, che mi pare si chiamasse 'Scarpinato', noto ritrovo di malandrini. Ad unica mia scusante c'è che avevo solo 21 anni. Poi con la mia ragazza ci addentrammo per le viuzze. Quando ritornammo della macchina naturalmente non c'era più traccia. Stavamo seduti, sporchi e immalinconiti, davanti a una minuscola postazione di caramba, dove avevamo fatto l'inutile denuncia, quando passò un ragazzo poco più grande di noi. Ci vide in quello stato e ci chiese cosa fosse successo. Glielo raccontammo. "Beh" disse "vi ospito io finchè non avrete ritrovato la macchina". Viveva in una splendida casa a Mergellina. I suoi erano via per un viaggio di piacere. Per tre giorni ci portò in giro per Napoli facendoci vedere soprattutto i bassifondi e la città sotterranea. Passato questo tempo decise che era venuto il momento di ritrovare la macchina. La sera andammo sul lungomare di Mergellina, pieno di luci, di colori, di suoni e di bancarelle di cozzicari. A colpo sicuro si diresse verso uno di loro, un monoculo soprannominato 'U' Scurnacchiato', che pareva uscito dalla Corte dei Miracoli, e gli spiegò la situazione. 'U' Scurnacchiato' ci squadrò, poi, rivolgendosi a me, disse: "La macchina la ritroverete senz'altro". Ma, ridendo col suo unico occhio, aggiunse: "I bagagli no, altrimenti che mariuoli saremmo?". Alle sette di mattina del giorno dopo ci telefonarono i carabinieri che, con aria piuttosto soddisfatta, ci annunciarono che avevano ritrovato la macchina. Un mese dopo mi arrivò, a Milano, una busta chiusa e anonima con dentro tutti i documenti.
Ma quella di quarant'anni fa era ancora la Napoli dei 'bassi', dell'economia del vicolo, che nei suoi bassifondi, viveva soprattutto di contrabbando di sigarette. Quando pochissimi anni dopo, già giornalista, fui mandato a Napoli per un'inchiesta il questore mi confidò: "Noi il contrabbando facciamo solo finta di combatterlo. Ogni tanto sequestriamo un motoscafo, ma sostanzialmente lasciamo fare, altrimenti l'economia di mezza Napoli andrebbe a pezzi".
Era ancora una Napoli umanissima e splendida pur nella sua già evidente decadenza che ne 'La pelle' Malaparte aveva così crudamente descritto, lo scrittore inglese John Horne Burns ne 'La galleria' e il neorealismo cinematografico con film come 'Paisà' di Rossellini e 'Sciuscià' di De Sica. Ma che 'economia del vicolo' ci può essere, oggi, in quartieri come il 'Traiano', nei comuni dell'immenso e impressionante hinterland vesuviano, in paesi come Torre del Greco o Torre Annunziata, un tempo deliziosi, e ora uniti da un'unica colata di cemento. Che umanità ci può essere? Scriveva già nel 1977 Antonio Ghirelli in 'Napoli italiana': "Distrutta l'economia del vicolo la popolazione più povera viene ammassata nei comprensori della cintura esterna...e si compie una mutazione antropologica che cancella gli ultimi tratti della gentilezza partenopea...Posillipo, il Vomero, i colli Aminei sono presi d'assalto mentre la costruzione dell'ignobile rione San Giuseppe-Carità estende la metastasi nel cuore del centro storico, riducendo ai minimi termini la popolazione dei vecchi quartieri e le sue possibilità di sopravvivenza...la colata di cemento continua ad avanzare in tutte le direzioni, verso Secondigliano e Ponticelli, verso Camaldoli e la Cappella dei Cangiani, verso Pomigliano e Nola...".
La degradazione di Napoli è stata innanzitutto ambientale e ha trascinato con sè quella esistenziale, sociale e criminale. "Anche un ragazzo povero può crescere felice col sole e con il mare" scriveva Albert Camus. A Napoli il sole non c'è più. Se la si lascia con la nave la si vede immersa in una caligine fosca. Se guardate il mare da terra vi può sembrare ancora azzurro per un'abitudine ottica. Ma visto dall'aereo è marrone quasi fino a Capri. I napoletani vivono in questa abitudine ottica e credono ancora - o fingono - di avere 'O sole mio', il mare e il 'golfo più bello del mondo'. Ma non è più così. Da tempo. E questo, come notava Ghirelli, ha cambiato il loro carattere. "Hai un bel dire del buon carattere partenopeo - mi diceva tempo fa un mio giovane amico di Napoli- "ma quando ti tocca perdere ogni giorno tre ore del tuo tempo nel traffico, in una città caotica e sporca, quando la sera torni a casa sei stressato, peggio di un milanese". E fa male al cuore, per contrasto, vedere in certi dettagli, per esempio nell'eleganza con cui nei caffè del centro il cameriere ti serve, i residui malinconici dello splendore di una città che fu fra le capitali della cultura europea.
Con la città è cambiata profondamente anche la sua malavita che non è più quella bonaria, ironica, scanzonata e professionale dei tempi di 'U' Scurnacchiato'. E' la malavita feroce che si è enormemente arricchita con la speculazione edilizia e non traffica più con le sigarette ma con la droga e i suoi colossali profitti. La guapperia si è mutata in violenza belluina che informa di sè il mood dell'intera città, soprattutto nelle generazioni più giovani, come dimostra anche l'omicidio compiuto l'altro giorno dal sedicenne Salvatore, ragazzo di buona famiglia. E la contiguità, un tempo in fondo innocua, fra Napoli-bene e Napoli-male si è mutata in un diretto intreccio di affari e di interessi in cui è difficile fare distinzioni.
La fantasiosa anarchia napoletana ha distrutto prima il tessuto ambientale della città poi quello esistenziale e sociale. Poteva funzionare quando la società era più semplice, più piccola, più trasparente, più controllabile, più umana. Adesso è solo autodistruttiva. Nella complessità e nell'anonimato della modernità ha finito per cancellare l'habitat in cui era possibile. Napoli, con o senza esercito, non è più redimibile. E' marcia fino al midollo. Perchè non più redimibili sono i napoletani. E l'impressione è che anche l'Italia, se continuerà sulla strada , che ha imboccato da tempo, dell'anarchia, della faciloneria, del pressapochismo, dello 'stellone', del 'mi arrangio come posso', dell'illegalità non solo diffusa ma anche sotterraneamente ammirata, come, sotto sotto, è ammirato il guappo che con un coltello ha messo sotto due ragazzi più grandi di lui, diventerà un'unica avvilente e invivibile Napoli.
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utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-11-2006 13:37 |
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quote: In data 2006-11-05 12:49, Quilty scrive:
Il vero problema della città sono i napoletani
Uscito su "Il gazzettino" il 01/11/2006 01/11/2006
Massimo Fini
Adesso c'è qualcuno che pensa di mandare l'esercito a Napoli per ridare un minimo di sicurezza e di decenza alla città . Ma non servirà a niente.
[...]
La fantasiosa anarchia napoletana ha distrutto prima il tessuto ambientale della città poi quello esistenziale e sociale. Poteva funzionare quando la società era più semplice, più piccola, più trasparente, più controllabile, più umana. Adesso è solo autodistruttiva. Nella complessità e nell'anonimato della modernità ha finito per cancellare l'habitat in cui era possibile. Napoli, con o senza esercito, non è più redimibile. E' marcia fino al midollo. Perchè non più redimibili sono i napoletani. E l'impressione è che anche l'Italia, se continuerà sulla strada , che ha imboccato da tempo, dell'anarchia, della faciloneria, del pressapochismo, dello 'stellone', del 'mi arrangio come posso', dell'illegalità non solo diffusa ma anche sotterraneamente ammirata, come, sotto sotto, è ammirato il guappo che con un coltello ha messo sotto due ragazzi più grandi di lui, diventerà un'unica avvilente e invivibile Napoli.
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Io ora non voglio assolutamente essere presa per quella che, essendo napoletana, difende la sua città.
L'articolo è ricco, ricchissimo di retorica e, si sa, la retorica viene costruita con le belle parole. Ma, soventemente, la bellezza è indice di stupidità se non la si sa usare bene.
Ma davvero credete che in America vada tutto così bene, come si vede nei telefilms? Ma per favore.
Ma davvero credete che
quote: In data 2006-11-05 12:49, Quilty scrive:
Il problema sono i napoletani.
A Napoli nessuno si sogna di pagare il canone Tv o di rispettare un senso unico.
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Ma per favore, smettetela di credere alle favole.
Quel "Nessuno" mi suona così fastidioso... ma davvero, davvero tanto. E mi fa incazzare. Io vedo Sky a pagamento (o meglio, grazie a mio padre che si fa un cuore così per dare alla sua famiglia, ONESTAMENTE, tutto quello di cui necessita), non passo MAI, dico MAI, col rosso e rispetto il codice della strada. Quel "Nessuno" è così stupidamente irrispettoso.
Prima di buttare merda su tutti, si dovrebbero pesare bene le parole. C'è qualcuno a cui potrebbe non stare bene leggere tutto ciò. Ma poi che bisognerebbe fare? Bisognerebbe ribattere ad ogni post, fare inutilmente la paladina o l'avvocato delle cause perse? No, perchè so bene che se una persona è convinta di una cosa, e soprattutto della 'Giustizia' di questa cosa, non c'è verso di farle cambiare idea. Soprattutto se nel farlo c'è una persona palesemente di parte, quale io sono essendo di Napoli.
Quindi, che continuino a pensare che a Napoli si evadono le tasse e a Milano, Torino, Verona e via dicendo no. Che a Napoli le bancarelle ci sono perchè gestite dalla camorra mentre al Nord ci sono grazie all'uomo invisibile, di cui nessuno parla. Che continuino a pensare che, se in ogni città c'è una casta che si distacca dal resto della popolazione (nel bene o nel male), ciò a Napoli non possa accadere. Pensino tutti quel che diavolo vogliono.
Ma che non pensino che la situazione a Napoli non pesi agli onesti cittadini, a tutti quelli che con traffici illeciti non hanno niente a che fare e che si sentono intimoriti ALLO STESSO MODO del turista straniero quando camminano per certe strade (ma ultimamente a Milano non ci sono stati tutta una serie di stupri notturni?). Che, anche se nessuno ci crede, ci sono ancora.
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 05-11-2006 13:47 |
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quote: In data 2006-11-05 13:37, utopia scrive:
quote: In data 2006-11-05 12:49, Quilty scrive:
Il problema sono i napoletani.
A Napoli nessuno si sogna di pagare il canone Tv o di rispettare un senso unico.
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Ma per favore, smettetela di credere alle favole.
Quel "Nessuno" mi suona così fastidioso... ma davvero, davvero tanto. E mi fa incazzare. Io vedo Sky a pagamento (o meglio, grazie a mio padre che si fa un cuore così per dare alla sua famiglia, ONESTAMENTE, tutto quello di cui necessita), non passo MAI, dico MAI, col rosso e rispetto il codice della strada. Quel "Nessuno" è così stupidamente irrispettoso.
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guarda che si parlava di canone RAI cosa c'entra Sky ?? Semplice distrazione?
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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pensolo
Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 05-11-2006 13:51 |
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Si ma certe generalizzazioni fanno sorridere..ha ragione utopia.
A Napoli c' un certo tipo di mentalità...ma altri in altri lidi non si sta certo messi meglio...a napoli ci si può sparare per strada..in altri luoghi magari ci si ammazza in famiglia
_________________ Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io" |
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utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-11-2006 13:51 |
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quote: In data 2006-11-05 13:47, ipergiorg scrive:
quote: In data 2006-11-05 13:37, utopia scrive:
quote: In data 2006-11-05 12:49, Quilty scrive:
Il problema sono i napoletani.
A Napoli nessuno si sogna di pagare il canone Tv o di rispettare un senso unico.
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Ma per favore, smettetela di credere alle favole.
Quel "Nessuno" mi suona così fastidioso... ma davvero, davvero tanto. E mi fa incazzare. Io vedo Sky a pagamento (o meglio, grazie a mio padre che si fa un cuore così per dare alla sua famiglia, ONESTAMENTE, tutto quello di cui necessita), non passo MAI, dico MAI, col rosso e rispetto il codice della strada. Quel "Nessuno" è così stupidamente irrispettoso.
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guarda che si parlava di canone RAI cosa c'entra Sky ?? Semplice distrazione?
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Sì, distrazione. Capita quando leggi un articolo e magari ti soffermi su altri particolari anzichè su baggianate. |
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utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-11-2006 13:52 |
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Ah, e cmq pago anche il canone, oltre all'abbonamento Sky... se la cosa può essere di un certo interesse.
_________________ Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!
Happiness only real when shared. |
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pensolo
Reg.: 11 Gen 2004 Messaggi: 14685 Da: Genova (GE)
| Inviato: 05-11-2006 14:31 |
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Ma poi io a Napoli ci sono stato decine di volte..sia in metro che per strada..anche in quartieri poco sicuri. E non ho mai visto nè mi sono mai accaduti eventi spiacevoli. Mentre a Roma e Milano si..nonostante in totale le abbia visitate meno del capoluogo partenopeo. Da questo ne dovrei dedurre che Roma e Milano sono città pericolose dove la criminalità e l'illegalità la fanno da padrone? Non sono mai stato tenero con gli eventi che scaturiscono dalla mentalità napoletana...la camorra e la malavita si nutrono di ignoranza..affondano le proprie radici nella miseria altrui...ma questo in misura diversa accade un pò ovunque. Se qualcuno (non lo so perchè non ho letto tutto il topico) ha portato come esempio positivo gli Stati Uniti evidentemente non sa di cosa parla.
_________________
E' proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva
[ Questo messaggio è stato modificato da: pensolo il 05-11-2006 alle 14:32 ] |
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utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-11-2006 14:58 |
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quote: In data 2006-11-05 14:31, pensolo scrive:
Se qualcuno (non lo so perchè non ho letto tutto il topico) ha portato come esempio positivo gli Stati Uniti evidentemente non sa di cosa parla.
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No, era semplicemente un esempio che avevo fatto. |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 05-11-2006 17:25 |
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quote: In data 2006-11-05 12:49, Quilty scrive:
Il vero problema della città sono i napoletani
Uscito su "Il gazzettino" il 01/11/2006 01/11/2006
Massimo Fini
Adesso c'è qualcuno che pensa di mandare l'esercito a Napoli per ridare un minimo di sicurezza e di decenza alla città . Ma non servirà a niente. Perchè il problema è un altro. Il problema sono i napoletani . Se Napoli è ridotta com'è ridotta i principali responsabil i sono innanzitutto loro, la loro mentalità, il loro modo anarchico e pressapochista di porsi verso la vita che andava bene un tempo - anzi era di grande sapienza - ma che oggi, per una serie di ragioni, non funziona più. A Napoli esiste una il legalità capil lare, diffusa in tutti i ceti sociali, dal più alto al più più basso, che fa da sostrato alla criminalità vera e propria.
Quest'estate me ne venivo in taxi dall'aeroporto canicolare e patibolare di Napoli, dove anche un bambino potrebbe introdurre un kalashnikov, per andare al porto. Il taxista, socievole come son quasi sempre i partenopei a meno che non appartengano alla linea triste Eduardo-Totò, ad un certo punto mi fece notare che non aveva il bollo: "Se non ce l'ho io, che faccio il taxista - disse ridendo - immagini gli altri". A Napoli nessuno si sogna di pagare il canone Tv o di rispettare un senso unico. Ognuno, come si sa, si arrangia a modo suo. Le pensioni d'invalidità sono un ottavo del totale nazionale. Non c'è chi, anche nelle classi benestanti e 'Hight educated', non abbia almeno un cugino camorrista al quale si rivolge, invece che allo Stato, quando ha da risolvere un qualche problema, piccolo o grande che sia.
La contiguità fra Napoli-bene e Napoli-male è un dato storico, un retaggio del periodo borbonico e feudale, ai tempi in cui signori e 'pezzenti' vivevano gomito a gomito. Di tale contiguità feci io stesso esperienza quando, a metà degli anni sessanta, con la prima macchina mi spinsi fino alla capitale partenopea e ricevetti dai napoletani un paio di salutari lezioni di vita di cui sono loro ancora grato. Posteggiai al limitare dei Quartieri spagnoli, con tutti i bagagli dentro, davanti a un grande bar, che mi pare si chiamasse 'Scarpinato', noto ritrovo di malandrini. Ad unica mia scusante c'è che avevo solo 21 anni. Poi con la mia ragazza ci addentrammo per le viuzze. Quando ritornammo della macchina naturalmente non c'era più traccia. Stavamo seduti, sporchi e immalinconiti, davanti a una minuscola postazione di caramba, dove avevamo fatto l'inutile denuncia, quando passò un ragazzo poco più grande di noi. Ci vide in quello stato e ci chiese cosa fosse successo. Glielo raccontammo. "Beh" disse "vi ospito io finchè non avrete ritrovato la macchina". Viveva in una splendida casa a Mergellina. I suoi erano via per un viaggio di piacere. Per tre giorni ci portò in giro per Napoli facendoci vedere soprattutto i bassifondi e la città sotterranea. Passato questo tempo decise che era venuto il momento di ritrovare la macchina. La sera andammo sul lungomare di Mergellina, pieno di luci, di colori, di suoni e di bancarelle di cozzicari. A colpo sicuro si diresse verso uno di loro, un monoculo soprannominato 'U' Scurnacchiato', che pareva uscito dalla Corte dei Miracoli, e gli spiegò la situazione. 'U' Scurnacchiato' ci squadrò, poi, rivolgendosi a me, disse: "La macchina la ritroverete senz'altro". Ma, ridendo col suo unico occhio, aggiunse: "I bagagli no, altrimenti che mariuoli saremmo?". Alle sette di mattina del giorno dopo ci telefonarono i carabinieri che, con aria piuttosto soddisfatta, ci annunciarono che avevano ritrovato la macchina. Un mese dopo mi arrivò, a Milano, una busta chiusa e anonima con dentro tutti i documenti.
Ma quella di quarant'anni fa era ancora la Napoli dei 'bassi', dell'economia del vicolo, che nei suoi bassifondi, viveva soprattutto di contrabbando di sigarette. Quando pochissimi anni dopo, già giornalista, fui mandato a Napoli per un'inchiesta il questore mi confidò: "Noi il contrabbando facciamo solo finta di combatterlo. Ogni tanto sequestriamo un motoscafo, ma sostanzialmente lasciamo fare, altrimenti l'economia di mezza Napoli andrebbe a pezzi".
Era ancora una Napoli umanissima e splendida pur nella sua già evidente decadenza che ne 'La pelle' Malaparte aveva così crudamente descritto, lo scrittore inglese John Horne Burns ne 'La galleria' e il neorealismo cinematografico con film come 'Paisà' di Rossellini e 'Sciuscià' di De Sica. Ma che 'economia del vicolo' ci può essere, oggi, in quartieri come il 'Traiano', nei comuni dell'immenso e impressionante hinterland vesuviano, in paesi come Torre del Greco o Torre Annunziata, un tempo deliziosi, e ora uniti da un'unica colata di cemento. Che umanità ci può essere? Scriveva già nel 1977 Antonio Ghirelli in 'Napoli italiana': "Distrutta l'economia del vicolo la popolazione più povera viene ammassata nei comprensori della cintura esterna...e si compie una mutazione antropologica che cancella gli ultimi tratti della gentilezza partenopea...Posillipo, il Vomero, i colli Aminei sono presi d'assalto mentre la costruzione dell'ignobile rione San Giuseppe-Carità estende la metastasi nel cuore del centro storico, riducendo ai minimi termini la popolazione dei vecchi quartieri e le sue possibilità di sopravvivenza...la colata di cemento continua ad avanzare in tutte le direzioni, verso Secondigliano e Ponticelli, verso Camaldoli e la Cappella dei Cangiani, verso Pomigliano e Nola...".
La degradazione di Napoli è stata innanzitutto ambientale e ha trascinato con sè quella esistenziale, sociale e criminale. "Anche un ragazzo povero può crescere felice col sole e con il mare" scriveva Albert Camus. A Napoli il sole non c'è più. Se la si lascia con la nave la si vede immersa in una caligine fosca. Se guardate il mare da terra vi può sembrare ancora azzurro per un'abitudine ottica. Ma visto dall'aereo è marrone quasi fino a Capri. I napoletani vivono in questa abitudine ottica e credono ancora - o fingono - di avere 'O sole mio', il mare e il 'golfo più bello del mondo'. Ma non è più così. Da tempo. E questo, come notava Ghirelli, ha cambiato il loro carattere. "Hai un bel dire del buon carattere partenopeo - mi diceva tempo fa un mio giovane amico di Napoli- "ma quando ti tocca perdere ogni giorno tre ore del tuo tempo nel traffico, in una città caotica e sporca, quando la sera torni a casa sei stressato, peggio di un milanese". E fa male al cuore, per contrasto, vedere in certi dettagli, per esempio nell'eleganza con cui nei caffè del centro il cameriere ti serve, i residui malinconici dello splendore di una città che fu fra le capitali della cultura europea.
Con la città è cambiata profondamente anche la sua malavita che non è più quella bonaria, ironica, scanzonata e professionale dei tempi di 'U' Scurnacchiato'. E' la malavita feroce che si è enormemente arricchita con la speculazione edilizia e non traffica più con le sigarette ma con la droga e i suoi colossali profitti. La guapperia si è mutata in violenza belluina che informa di sè il mood dell'intera città, soprattutto nelle generazioni più giovani, come dimostra anche l'omicidio compiuto l'altro giorno dal sedicenne Salvatore, ragazzo di buona famiglia. E la contiguità, un tempo in fondo innocua, fra Napoli-bene e Napoli-male si è mutata in un diretto intreccio di affari e di interessi in cui è difficile fare distinzioni.
La fantasiosa anarchia napoletana ha distrutto prima il tessuto ambientale della città poi quello esistenziale e sociale. Poteva funzionare quando la società era più semplice, più piccola, più trasparente, più controllabile, più umana. Adesso è solo autodistruttiva. Nella complessità e nell'anonimato della modernità ha finito per cancellare l'habitat in cui era possibile. Napoli, con o senza esercito, non è più redimibile. E' marcia fino al midollo. Perchè non più redimibili sono i napoletani. E l'impressione è che anche l'Italia, se continuerà sulla strada , che ha imboccato da tempo, dell'anarchia, della faciloneria, del pressapochismo, dello 'stellone', del 'mi arrangio come posso', dell'illegalità non solo diffusa ma anche sotterraneamente ammirata, come, sotto sotto, è ammirato il guappo che con un coltello ha messo sotto due ragazzi più grandi di lui, diventerà un'unica avvilente e invivibile Napoli.
| E' un articolo qualunquista e pressapposchista scritto da uno che evidentemente la città la conosce superficialmente o peggio non la conosce per niente...
Quasi comici gli stereotipi del bollo auto,del canone rai e dei semafori puntualmente ignorati dai napoletani...
Bè,conoscerò più napoletani io di Fini no?E quelli che conosco io il canone e il bollo lo pagano tutti...Smettiamola di sparare cazzate e affrontiamo i problemi con serietà!
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 05-11-2006 19:05 |
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Secondo me Fini non ha tutti i torti.
Perchè ad esempio in certe città la maggioranza delle persone viaggia sullo scooter senza casco?
Io se esco senza vengo beccato dopo 500 metri e mi prendo una mazzata...perchè in certe città la legge non viene fatta rispettare?
E' un piccolissimo esempio (che riguarda anche Napoli)che rivela che l'amministrazione comunale è composta da incapaci che non sanno fare rispettare una legge banalissima, figuriamoci il resto.
Questi incapaci sono napoletani eletti da napoletani, quindi perchè tutto questo vittimismo quando qualcuno afferma che la città è lo specchio di chi ci vive?
Mi sembra abbastanza scontato.
Evidentemente i napoletani non si interessano molto all'amministrazione della propria città , ma la colpa è la loro. Non ci sono alibi. |
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Verme87
Reg.: 01 Set 2006 Messaggi: 2564 Da: catanzaro (CZ)
| Inviato: 05-11-2006 19:10 |
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utopia
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 05-11-2006 19:24 |
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Ragazzi, per favore.
Cercate di moderare un pò i toni.
E ve lo chiedo con educazione.
Mi pare che qui stiate sforando un pò troppo.
_________________ Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!
Happiness only real when shared. |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 05-11-2006 19:28 |
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