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Autore Poesie scritte di proprio pugno....
cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 22-02-2008 17:01  
SOTTO LA SUPERFICIE

Dopo il nubifragio,
è dove le cateratte del cielo
si trasformano in strani gorghi sotterranei
che si nasconde l'animo umano.

Là, dove l'acqua da nera furia
scrosciante su ogni cosa
si fa canale ribollente ma sereno,
quell'ineffabile terreno argilloso,
linea di confine fra il detto e il non detto,
fra l'azione e l'azzardo, fra l'opportuno e l'opinabile,

filtro di colpe, menzogne e viltà
che lastricano di ciottoli di peso sconfinato
il cammino di tutti uomini,
ammonendoli, perquotendoli e separandoli
in modo che i saggi si distinguano dalle bestie
e non si dimentichino mai che,
comunque,
ciò che non scorre in superficie
corre nelle viscere
e tormenta e corrode il cuore della terra.

_________________
I am the Nemesis. I am the Warlock. The Lord of the flies. The shape of things to come. The one who waits on the edge of your dreams.

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 23-02-2008 14:35  
Per Gatsby:

Non l'avevo ancora letta (pardòn).

"Osserviamo il cielo per ritrovarlo sulla terra"

Questo verso lo trovo bellissimo e molto vero.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-02-2008 14:41  

grazie
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 13-03-2008 11:31  
Non son tutte cazzate

Al cammello, fonte di gioia disinibita
dedico spesso molte rime, molte frasi,
a volte la mia vita.
Mi domando spesso cosa possa produrre questa stasi
momentanea e annichilente ma comunque assortita.
La risposta è nulla, non è presente, ma questo non è che mi gasi,
anzi mi rende prudente e la gente rimane basita.
Vorrei poter spiegare a tutti che non c’è niente, che è normale che qualcuno si rasi
i capelli come per cambiare aspetto, come dicevo ieri a Rita.
Non guardatevi quindi la punta dei nasi
quando dico queste cose, perchè non parlo della vostra, ma della mia vita.
Perciò se non avete le basi
per capire il mio pensiero levatevi dal cazzo, che io brindo alla fica.

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thetourist

Reg.: 01 Mag 2007
Messaggi: 7007
Da: estero (es)
Inviato: 13-03-2008 11:46  
apperò, complimentoni nboi!

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 22-03-2008 08:57  
quote:
In data 2008-03-13 11:31, nboidesign scrive:
Non son tutte cazzate

Al cammello, fonte di gioia disinibita
dedico spesso molte rime, molte frasi,
a volte la mia vita.
Mi domando spesso cosa possa produrre questa stasi
momentanea e annichilente ma comunque assortita.
La risposta è nulla, non è presente, ma questo non è che mi gasi,
anzi mi rende prudente e la gente rimane basita.
Vorrei poter spiegare a tutti che non c’è niente, che è normale che qualcuno si rasi
i capelli come per cambiare aspetto, come dicevo ieri a Rita.
Non guardatevi quindi la punta dei nasi
quando dico queste cose, perchè non parlo della vostra, ma della mia vita.
Perciò se non avete le basi
per capire il mio pensiero levatevi dal cazzo, che io brindo alla fica.



Simpatica poesia in rima alternata.

Peccato per quell'ultima rima con fica, chiaramente molto forzata. Però devo dire che con quel "cazzo" ci stava proprio bene...
_________________
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lollylolly

Reg.: 03 Mar 2008
Messaggi: 58
Da: roma (RM)
Inviato: 24-04-2008 17:13  
resta fermo
non ti muovere
immobile
la luce,i tuoi occhi
sembra quasi che tu possa farmi sognare
sembra quasi che tu possa farmi volare

...... sembra.....

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Vale93


Reg.: 21 Giu 2008
Messaggi: 5
Da: Fiumicino (RM)
Inviato: 21-06-2008 14:59  
Wow!! belle tutte le poesie. io mi sono inscritta da poco è trovo molto interessante questo spazio. Ora scriverò anch'io una poesia:

è colpa tua se stò male
è colpa tua se soffro
è colpa tua se sei così
è colpa tua di tutto
ma non riesco a dimenticare
il tuo viso,il tuo sguardo
e ora sono distrutta per te,
giorno dopo giorno.
Ti penso nella speranza che cambi,
ma so che non succederà mai.

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Vale93


Reg.: 21 Giu 2008
Messaggi: 5
Da: Fiumicino (RM)
Inviato: 21-06-2008 15:01  
complimenti bella poesia!!

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Vale93


Reg.: 21 Giu 2008
Messaggi: 5
Da: Fiumicino (RM)
Inviato: 21-06-2008 15:08  
DESTINO
Fu questo il mio destino, proprio questo.
Il mondo mi ha voltato le spalle e non riesco a trarre aiuti dall'esterno;
ma ormai il destino è chiaro:
il fato ha parlato.
Nemmeno gli dei possono opporsi al loro volere.
Ed io sprofondo giù, sempre + giù,
negli abissi più profondi.
Il destino ha scelto al posto mio
ed io incapace a reaggire non posso fare nulla,
e fui poi schiaccata dal peso della mia ignoranza e dalla mia caparbietà di
sottovalutare tutto.
Fu questo il mio destino,proprio questo.

FINITO, NN è TUTTO QUESTO GRAN CHE LA POESIA PERò SPERO VI PIACCIA

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 29-06-2008 13:38  
Sei solo il fantasma di un ricordo lontano,
un passante frettoloso che distrattamente mi sfiora la mano,
un sogno d'infanzia che vola leggero
facendomi capire quel che è il mondo vero.
Ho creduto di percorrere le vie con un valido supporto,
e per la mia ingenuità non m'ero accorto
che erano i miei piedi a guidare i miei passi:
non un bastone forte, ma i miei arti lassi.
Per me eri come l'aquilone per un bambino,
come un sogno che non volevo finisse al mattino...
Ti ho chiamato in mille modi
senza che nella mia gola non si facessero mille nodi...
Ho provato a cercarti, a tenderti la mano,
ti ho richiamato "amico" e di nuovo sei fuggito lontano.


(7 gennaio 2003)

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 29-06-2008 19:56  
LA POESIA ABBANDONATA

Ho trovato un giorno una poesia
abbandonata in una strada di montagna,
era fermata sotto a un sasso
avvolta con un laccio colorato.

L'ho aperta.
Non mi ricordo cosa diceva di preciso,
solo ricordo due parole:
"per sempre".
L'ho richiusa e l'ho legata
di nuovo col suo laccio di iride,
fermandola con la stessa pietra.

Spero sia ancora lì
quella poesia dimenticata,
vive lo stesso respiro dei monti
che dolcemente le sfiorano le pieghe,
veglia i germogli della terra
fino a loro maturazione,
osserva sonnecchiando
lo scorrere sempre uguale
della gente che la sorpassa ignara...

Sopporta immobile i vezzi dell’estate,
assaggia d'autunno le lacrime del cielo.
D'inverno giace ricoperta dalla neve
e intanto riflette,
come cosa viva,
sullo strano destino che le è toccato;
torna poi a primavera,
asciugata dai baci del sole...

Di sicuro una volta qualcuno l'ha amata,
quella poesia abbandonata…

Là, per le erte d’una strada di montagna
dove riecheggiano due parole
eterne che sussurrano ai monti
"per sempre".

----------

MONSONE

Ha chiesto forse lacrime la felce
per trovarsi oggi immersa
nella pioggia del mattino?
No, non ha domandato acqua,
e intanto boccheggiava
nel calore della terra.

Eppure cresce e ancora spera
che tanto pianto
e tanta forza
con caparbia, spettrale indolenza rovesciate
siano un giorno per lei di conforto.

…Così son io quando a te penso
e respiro l’oggi con nuove foglie.
Osservo trepidante il nostro seme...
Così sono io mentre ancora ti voglio
e rido e piango insieme.

--------

TRASPARENZE?

Se guardi il mare a lungo
,anche al largo nell’oceano,
o uno stagno, un ruscello,
o fiume per quanto cristallino,
perfino un lago di montagna,
scoprirai che mai tutto è trasparente,
nemmeno dove l’acqua appare più blu:
sono i raggi del sole a colorarne lo specchio
ed il loro riflesso
,negli occhi,
cela sempre corpi infiniti.

-----

PURO SPIRITO

Vette e picchi inesplorati,
oceani di giada e abissi
sconfinati, dove regnano immote
le alghe più profonde,
raggiungo in quei giorni
in cui mi va di pensare
al viaggio che più ci allontana.

Sospirare nei venti
,avvolti in sudari di nubi,
e su su fino ai lenti
bagliori del lontano zodiaco,
o di balzo in balzo
nel nero dell’Africa,
in mangrovie di sale di ombre perenni…

E’ dunque qui che finirò
se non credo, è questa la diaspora
che eternamente mi attende?

Sarà dunque un perdersi
lieve, ovattato sott’acqua
come lancio di pietra
al limitar di sua corsa.

Sarà un modo sottile
di vegliare –ancora-
su tutto e su tutti,
di fantasticare
di nuovo sul “se”,
e domandarsi
all’infinito cosa si trova
sul fondo del nostro mare.







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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 29-06-2008 20:00  
LETTERA A UN’AMANTE DI CUI NON RICORDO

Deve essere per il ticchettare della pioggia
se non odo più i tuoi passi,
è per il bagliore del sole
se non distinguo più la tua sagoma in controluce,
deve essere il fragore del mare che col salmastro
mi stordisce l’olfatto
e mi vieta di decifrare il tuo profumo.

Qui la nebbia sembra calare
all’improvviso in spessi banchi
tutte le volte che mi pare di scorgere i tuoi lineamenti,
e la terra si solleva in spesse muraglie di fango quando,
credendoti vicina, provo a toccarti.

Il mondo continua nel suo coraggioso circolo vizioso.
Lui non conserva la memoria di chi lo ha calpestato.
Lui, sì, ti ha dimenticato.
Io? ….Io ho già vissuto.

-------

EDERA
(SOLO FRA LE RADICI)

Estirpata Edera campestre,
ancora mi ricordo quando,
avida di calore solare,
ti stringevi a me e mi soffiavi amore,
quando, gelosa del tuo legno,
a me ti avviluppavi in languidi,
riparati abbracci
e, rigogliosa stagione dopo stagione,
mi soffocavi di segreti velenosi baci
in attesa del bagliore del mezzogiorno.

Sempre più protesa verso l’alto,
affannosamente esposta,
ti sei dimenticata di quelle cose
che in comune avevamo fondate.

Perché un tale spreco di ostinazione?
Perché un simile accanimento?
Per poter incidere sulla mia scorza
a graffi che ancora buttano sangue
“Un giorno ci rivedremo”?

Mai hai voluto capire
che i frutti del domani
maturano la notte,
solo fra le radici.

-------

LASCIATELO SOLO.

Disteso e dimenticato
nel conforto del grano,
chiesetta di campagna,
mi vedo,
lasciata a riposare
lontana
dalle voglie degli uomini.

Sconsacrata.
Solo i grilli a cantare le mie laudi:
echi sbrecciati di unioni eterne.

Lasciatelo lì,
a contare i suoi boccioli
quel trascurato bonsai
di poco frequentata serra.
Le porte spesse ma spalancate:
troppo vento a contare le sue foglie,
troppo sole a toccare le sue spoglie.
Sotto,
una pozza d’acqua in cui si specchia,
donata dagli uomini
troppo in colpa
e troppo in fretta.

Lasciatelo riflettere,
indeciso,
se vuol combattere
col girasole e col narciso;
se gli preme della luce,
dell’aria, della terra,
se vuole far la guerra,

se ha già deciso…

Lasciatelo lì
a scegliere alla fine,
fra i gigli del davanzale
e le rose lunghespine,
se gl’importa del tramonto,
dell’alba e dell’aurora:
lasciatelo lì,
a scoprire
-ancora un’ora-
se vuole vivere

oppure

se vuole morire.

Gonfio di pioggia,
grondante di me stesso,
sono ruscello pensoso
incastrato
sotto ponte di basalto.

Lasciatemi scorrere,
lasciatemi andar via
da queste mangrovie,
da questi legni fradici,
dalle rocce che mi occludono il fluire…
Morire voglio presso quel delta
dove mi dissero
si tocca il mare,
lontana visione di alpini strapiombi
che mi promise un giorno
la montagna innevata.

-----

COLTRE DI NEVE SU ME E TE

In un giardino di cristalli infranti
Stanno in piedi due figure amanti,
Immobili avvinte statue di ghiaccio
Gelate per sempre in immobile abbraccio.

Velo bianco di ghiaccio caduto,
Il volto mio sul tuo ancor premuto,
Due corpi uniti in un sol sentimento:
Amor che ci legò in unico frammento,
Prigione d’amor in eterno manto
Falsa parola, di sospese nozze l’incanto.

Coltre di neve su di me e su di te
Coltre di neve su di noi entrambi,
Fuggevole velo candido sul volto
Che annebbia il ricordo d’un astro mai sorto,
Drappo di neve, elusivo abbraccio
Parvenza d’unione che il cielo ci ha tolto.

Sorgerà un dì il sole –forse già domani-
Spazzerà via le brine del tempo
Saran fors’essi vivi sotto l’aurora
Un bel dì liberi d’amarsi ancora.

-------

SCORRO

Scorre la mia vita
e più non la posso fermare:
scende per le scale
giù dal portone di casa
e in fitte cascatelle,
si riversa nella via.

A volte entra nei locali,
bagna quelli che conosco
(a volte mi bevono)
poi prosegue il suo corso,
-ma non sempre verso valle,
a volte sale-
verso chi mi ignora,
evita chi non ama l'acqua
...verso il mare.

Eppure mi pare che siano sempre lì,
i tronchi e i giunchi,
carabattole, ninfee
e le reti strappate dei pescatori
raccolte in giro,
appiccicate addosso,
intenti a occludere il mio corso,
e anche dighe di castori infami,
sostentati da miraggi di betulle...

Sogno Oblio e in lui di riversare,
o almeno un pacifico delta dove
in circolo su me stesso
in dolci gorghi riflettere
(alla fine)
e valutare
l'incidenza del sole sulle mie onde
(il mio riflesso di che colore era?),
se è stata sufficiente la trasparenza
delle mie acque, se sono stato
presente o ho mancato
nella liquidità dei miei interventi.
(quanto sono stato profondo?).

Il sale...
Anelo il sale, ma mi fa anche paura berlo.
E se turbasse per sempre il mio sapore
e quello di chi mi sta intorno?
Meglio forse evitare le coste
e i pescherecci che le battono affamati;
pesci sconfinati aspettano alle foci,
il cui salamentoso bacio tutti ci attende.
Ma non si può...

Vedo attorno a me ,ovunque,
fiumi che scorrono (sempre verso il basso)
giù da invisibili fonti di montagna:
non si afferra ciò che non vuol esser preso.

E anche quando il corso
alla fine arriva al mare,
e si perde,
è ormai troppo tardi
per saggiarne la bontà dell'acqua…

-----

DESERTO DENTRO

Cristallo di sale
annego assorbito
in oceano di polvere,
grido
nel profondo del deserto
la mia assoluta
nudità.

Non nego
di aver viaggiato a lungo,
bramoso di miraggi incorporei,
solo chiedo
che venga riconosciuta
l’astuzia della fata Morgana
che più volte si è divertita
a farmi chiamare Casa
questa distesa
di lacrime fossilizzate.

O rosa dei venti,
fuoco magnetico della mia cecità,
ago pietrificato del domani!
indicami il cammino,
evidenzia le orme che già ho lasciato:
non voglio calpestare più i miei pugni,
non intendo più varcare
i sentieri lastricati delle mie lacrime,
mai più attraversare i miei silenzi,
lasciarmi alle spalle le dune
della mia arida infanzia

…il mare trasparente
nella sua incontrovertibile,
docile realtà,
solo questa è la mia speranza,
un giaciglio caldo e piatto
profondo solo due dita
in cui calarmi dolcemente,
un letto senza onde di puro salgemma,
dove io possa
finalmente
scuotermi i panni dalla sabbia
e in candidi vapori spumosi
sciogliermi e sciogliermi ancora
finchè, calata la notte,
il sole, sorto di nuovo,
distratto dal suo eterno compito,
non abbia più ad accorgersi
dei miei resti pietrificati.



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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 29-06-2008 20:03  
FANTASIA DI CAMPI

Cala la pioggia sulla malta abbarbicata
in cascine di paglia dai tetti stellati,
nei muri si spengono antichi belati
e carri slegati attendono al centro dell’aia.

Prende le gocce il vomere
infitto nella terra,
scorre su di esso un rivolo:
lo deposita al suolo
e lo scioglie in vendemmie di rosato.

Picchietta sui pochi cocci
l’acqua in vetri infranti,
medita ancora la verace rusticanza
avvolta nel silenzio dei grilli.

La luna scende e tutt’intorno è pace:
giace ,solo ma onesto,
l’orgoglio di quei luoghi
dov’io mossi i primi passi
ed imparai a seguire
in lunghe attese il senso dei filari.

------

CONCHIGLIA

Liscia conchiglia
dispensatrice di sogni,
sicuro rifugio
dalle alte maree,
di tutti i miei dubbi
sul bagnasciuga mi spoglio
e,
nudo,
di te mi vesto
ma non mi pesi.

Trasformi i miei crucci
in strati del tuo carapace,
addosso solo mi lasci
voglia d’abbracciare
tutte le onde del mare.

-------

UNA CONCHIGLIA FRA LE LENZUOLA

Lenzuola cobalto per velare il tuo volto
e i tuoi occhi color del zaffiro
troppo belli per lasciarli fuori
esposti alla salsedine del libeccio.

Il tuo respiro dà il tempo ai miei sogni
ed i tuoi battiti mi allungano le ciglia,
qui, sotto le coperte della nostra spiaggia,
fra le dune t'osservo, mia nuda conchiglia.

La pesantezza del sonno evapora,
si disperde nella brezza del mattino
e nel momento esatto in cui ti sfioro
l'avambraccio in arco sopra il cuscino
diviene morbido fruscio marino.

--------

TI VEGLIO

Assorto nella penombra del plenilunio,
al tuo fianco ti osservo e ti veglio:
un velo di stelle sui tuoi verdi occhi,
un alito di speranza ti carezza il petto.

Veglio su ogni palpito del tuo cuore,
guardiano di ogni battito delle tue ciglia,
dei sogni che vivi da me lontana,
veglio te, moglie, amica, madre e figlia.

La notte non avrà i tuoi sogni:
io li ho fissati con un bacio
alle tue palpebre frementi di pace.

-----

TUTTO IMPORTA, NIENTE CONTA

Spargono piccoli sassi di ghiaia i bimbi nel cortile…
E’ il ticchettio dell’orologio a muro che ti fa trasalire?
E pensi a quando non c’eri e come tutto era più semplice.
Ti apri ed esci in un impeto di compassione,
provi a portare agli altri quello che forse
non avrai mai. Poi torni nel tuo guscio consapevole
che forse tutto quel che potevi fare non l’hai fatto
e che tanto del tuo dare è finito fra le ortiche del giardino.
Cos’hai avuto da questa ultima sortita?
Due sorrisi, un raggio di sole ed una boccata di ali di mosche…
Forse sarebbe meglio togliere il disturbo,
ora che applaudono tutti al nuovo venuto:
tutto quel che potevi dare di meglio
è probabile che tu l’abbia già dato...
Eppure ogni giorno è ancora una scoperta,
anche nell’ansia e nell’apatico rincorrersi delle lancette
si nascondono (ogni tanto) piccoli giri di giostra.
Quando chiudi in fretta la porta, il colpo d’occhio
del cortile si ferma sulle ore appese al soffitto
e ti rendi conto che forse è tempo di partire.
E t’accorgi che sono proprio quei viaggi d’altalena
che un tempo ti spingevano in alto
che in fondo rovinano tutto.

L’unica cosa che puoi fare
,adesso,
è provare almeno a raccontarli bene.









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revangier

Reg.: 05 Feb 2008
Messaggi: 2484
Da: NAPOLI (NA)
Inviato: 02-07-2008 00:03  
DIEGO ARMANDO

Diego Armando battezzando.
El Pelusa palleggiando
chi non andava sognando?
El Diaz cresimando
amando amando
del Napoli prese il comando
i goals moltiplicando
e per noi il rispetto conquistando.
Calciando, saltando, dribblando,
rinviando, correndo, pressando
la Juventus al San Paolo annientando
con un 5 a 0 umiliando.
Poi cuccando per contrabbando
visse allo sbando:
dall'erba del campo passando
alla malerba annusando
e la pelle maturando.
A 37 anni si andava congedando
e col ritiro pre-annunciando
e l'abbandono comunicando
andò la rete della sua fine segnando!

by revangier
_________________

Same rules don't apply to everyone!

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