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FilmUP Forum Index > Cinema > Critica il critico > C'è un'oggettività nella valutazione di un film?   
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Autore C'è un'oggettività nella valutazione di un film?
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 00:09  
E' un corollario della discussione sull'Academy.
Presentiamo le nostre idee solo se motivate.
Non cadiamo in offese personale, ma concentriamoci sull'argomento in modo che risulti chiaro il nostro punto di vista, ma senza utilizzare imperativi o prese di posizione intransigenti e presuntuose.
E' un'introduzione necessaria visto come vanno a finire certi dibattiti.



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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 00:34  
Ritengo la risposta molto difficile.
Parto da una considerazione banale.
E' successo che molti film non apprezzati dalla critica a me siano piaciuti,così come spesso è il contrario.Tale pensiero può essere collegato alle moltissime variabili che influenzano l'apprezzamento o meno di una pellicola.Le aspettative prima di tutto.
In secondo luogo il momento in cui si vede, l'eventuale comapgnia,il luogo etc...Certo sono veriabili che non costituiscono il giudizio finale, ma lo possono variare.
Quando un mio giudizio positivo non è condiviso da persone sulla carta più qualificate di me in ambito cinematografico, non altera la mia valutazione che rimane inalterata.Si può forse parlare di oggettività quando una gran parte di persone apprezza nel medesimo modo il medesimo prodotto.
Se tutti non dicessero che "I"Picasso è bello, nessuno direbbe che "I" Picasso sono oggettivamente belli.
Per valutare quindi bisogna fissare dei canoni ossia dei parametri.
Ma chi, e soprattutto come si possono formulare dei canoni che oggettivizzino il valore di un'opera.
Credo che tutti concorderanno con me che il cinema sia una forma d'arte.Ed è al contrario di molte altre, una forma d'arte recentissima.
Nel V secolo a.C. i canoni per valutare le opere erano ancorati aL Kanon di Policleto.
Se una scultura non rispettava i parametri descritti da Policleto, non era considerata degna di stima.
Col tempo si uscì da questa concezione, e proprio opere innovative e fuori dagli schemi come potrebbe rappresentare la pittura impressionista rappresentarono la nuova strada per la ricerca della bellezza.
Adesso a distanza di millenni, o secoli apprezziamo ambedue gli stili seppur diversissimi.
Decontestualizzando questo esempio dalla realtà scultorea e pittorica, ci troviamo di fronte alla difficoltà o come secondo me è più giusto dire,nell'IMPOSSIBILTA' di afferamare cosa sia veramente bello e cosa sia brutto.
Possiamo esprimere i nostri pareri sia superficialmente che con approfondimenti tecnici che solo alcuni possono eseguire,ma la realtà è che non c'è un'oggettività di giudizio, mentre ci può essere una condivisione più o meno vasta di valutazione.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 13-03-2003 00:40  
ci possono essere dei paramentri che si usano per giudicare un film che possono essere oggettivi,tipo il cercare di analizzare il linguaggio cinematografico,quindi la conoscenza e la bravura o meno nell'usarlo del regista,l'uso di particolari trovate,pellicola,certo tipo di fotografia,la scelta degli attori e come riesce a farli recitare,la scelta della trama e il modo in cui si racconta filmandola.

sicuramente c'è sempre anche una parte soggettiva nel giudizioalmeno per me,legata a quanto mi ha emozionato il film,qunanto mi interessano o mi coinvolgono gli eventi narrati o i personaggi,quanto riesco ad immedesimarmi o a capire il messaggio...
Delle volte capita che un film mi sia particolarmente caro anche se so che tecnicamente fa pena,o viceversa,capisco la qualità di un film,la sua importanza o la bravura del regista sensa che mi colpisca particolarmente....
Atre volte accade che la prima volta che lo vedo un film non mi abbia emozionato per niente,ma poi rivedendolo lo apprezzo di più...
oggettività e soggettività secondo me vanno di pari passo,una accanto all'altra...
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 13-03-2003 00:44  
non credo che esistano dei canoni fissi,in generale, il gusto personale,che può essere influenzato dalla prorpie conoscenze in materia è legato sempre ad una questione emozionale...
se tutti dicono che il picasso è bello allora un picasso è bello per statistica?
boh...ci sarà sempre qualcuno che dice che non gli piace...credo...
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Natalie

Reg.: 24 Dic 2002
Messaggi: 464
Da: S.pietro (VR)
Inviato: 13-03-2003 00:50  
Anche secondo me la soggettività riveste un ruolo importante...penso che scrivere una recensione sia assai ostico...
Chiaro servono dei canoni per definire cosa è bellissimo o brutto, ma cmq, l'oggettività cede il passo al soggettivo.
L'arte è quasi sempre cosi, e alle volte i canoni stilistici sono fatti apposta per essere infranti....

In fondo John Keats diceva "Art is beautiful and beautiful is art"...

Natalie+Apocalypse
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BE OBSCENE!
BE, BE OBSCENE!
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Marilyn Manson

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 00:51  
Facendo riferimento ai Picasso non volevo parlare dell'influenza dei pareri altrui sugli altri, ma che tuttora i quadri dello spagnolo sono definiti oggettivamente belli perchè la maggior parte della gente che vede questi quadri li ritiene belli.L'oggettività deriva quindi dalla condivisione del giudizio di molti e non dal rispetto di alcuni parametri.

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Quando tornai a guardare nella direzione di Gatsby, questi era scomparso, e io ero di nuovo solo nell'oscurità inquieta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 13-03-2003 alle 00:53 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 13-03-2003 00:51  
quote:
In data 2003-03-13 00:50, Natalie scrive:
Anche secondo me la soggettività riveste un ruolo importante...penso che scrivere una recensione sia assai ostico...
Chiaro servono dei canoni per definire cosa è bellissimo o brutto, ma cmq, l'oggettività cede il passo al soggettivo.
L'arte è quasi sempre cosi, e alle volte i canoni stilistici sono fatti apposta per essere infranti....

In fondo John Keats diceva "Art is beautiful and beautiful is art"...

Natalie+Apocalypse



grande! ci troviamo spesso d'accordo!!!
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 13-03-2003 07:25  
Credo che l'oggettività abbia una dimensione relativa alla parti tecniche come montaggio, fotografia ecc.
La visione gestaltica, il gusto come insieme delle parti, dipende poi dal soggetto, dall'ambiente in cui vive, dal suo stato socio - culturale. Diciamo che dal punto di vista intellettuale, forse, ci sono dei criteri che valgono un po' per tutti. ma non ne sono così sicuro.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 12:58  
Io ritengo sia necessario che ci si ispiri ad una sorta di "oggettività ambientale".
Intendo dire che un film va valutato anche tenendo presente le finalità che si propone, il genere in cui si inserisce, i mezzi con i quali è realizzato.

Ritengo che sia importante giudicare la coerenza intrinseca dell'opera.
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tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2003 13:46  
L'obiettività esiste in tutte le arti e quindi anche nel valutare l'importanza di un film.

"I promessi sposi" è considerato un capolavoro,
"La cappella Sistina" idem
"2001:odissea nello spazio " pure.

Se poi non piacciono, qui si entra nella categoria dei GUSTI PERSONALI, ma questo non ha nulla a che vedere con la bellezza oggettiva di un film, un quadro,una scultura,un libro.

Personalmente potrei dire che non mi piace Picasso(è solo un esempio);questo non significa che i suoi quadri non siano fantastici,rivoluzionari eccetera.

Bisogna scindere il gusto personale da valutazioni oggettive che si basano su determinati criteri-nel caso di un film, la grandezza di una pellicola può risiedere in tanti fattori che magari noi non cogliamo o non riusciamo ad apprezzare,magari perchè non abbiamo gli elementi necessari per valutare un'opera;questo non significa che non ci siano però questi fattori, ma è solo la nostra capacità analitica o il nostro gusto a non farceli piacere come converrebbe.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 13-03-2003 14:43  
si, la critica è soggettivissima
_________________
eh?

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 16:09  
quote:
In data 2003-03-13 13:46, Quilty scrive:
L'obiettività esiste in tutte le arti e quindi anche nel valutare l'importanza di un film.

"I promessi sposi" è considerato un capolavoro,
"La cappella Sistina" idem
"2001:odissea nello spazio " pure.

Se poi non piacciono, qui si entra nella categoria dei GUSTI PERSONALI, ma questo non ha nulla a che vedere con la bellezza oggettiva di un film, un quadro,una scultura,un libro.

Personalmente potrei dire che non mi piace Picasso(è solo un esempio);questo non significa che i suoi quadri non siano fantastici,rivoluzionari eccetera.

Bisogna scindere il gusto personale da valutazioni oggettive che si basano su determinati criteri-nel caso di un film, la grandezza di una pellicola può risiedere in tanti fattori che magari noi non cogliamo o non riusciamo ad apprezzare,magari perchè non abbiamo gli elementi necessari per valutare un'opera;questo non significa che non ci siano però questi fattori, ma è solo la nostra capacità analitica o il nostro gusto a non farceli piacere come converrebbe.




Scusa ma cosa e chi decide cosa sia oggettivamente bello?
l'arte è valutata dagli upmini quindi sono i gusti soggettivi degli uomini stessi a definire che qualcosa è oggettivamente bello.
Di cosequenza sono molti gusti soggettivi che formano un giudizio oggettivo.

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 17:08  
Mi sembra che si confondi ciò che è bello da ciò che è valido.
Intendo dire, se non interpreto male il pensiero di Quilty, che, oggettivamente, non posso non apprezzare le opere di Picasso, per la loro tecnica, il loro valore innovativo, il messaggio sotteso e via dicendo. Ciononostante posso però affermare che non mi piacciono, che non sono di mio gusto.
Trasportando il ragionamento nell'ambito cinematografico, ad es., non posso disconoscere il valore di alcuni registi o di alcuni generi, (ad es. io non amo i film western però, oggettivamente, da un film di John Ford o di Sam Peckimpack si possono imparare molte cose perchè sono pèrodotti tecnicamente validissimi)
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 13-03-2003 18:16  
E' esattamente così: ci sono determinati fattori che stabiliscono quello che è valido da quello che è meno valido.

Un metro di giudizio può essere il fatto se un'opera porti o meno innovazioni a livello stilistico o di contenuto rispetto a quelle precedenti: perchè Quarto Potere è un capolavoro? perchè ha rivoluzionato il linguaggio cinematografico(introduzione del grandangolo, flashback eccetera...)e perciò è oggettivamente un capolavoro come tutte quelle opere che contribuiscono a evolvere il concetto di Cinema.
Qualcuno lo troverà un film poco incisivo perchè magari non ha gli strumenti necessari per valutarlo o perchè certi aspetti non sono stati colti;questo non intacca il giudizio oggettivo, cioè un confronto con tutte le opere precedenti e un'oggettiva constatazione della portata rivoluzionaria di quel film,pilastro del cinema moderno.

Tutte le volte che un'opera contribuisce a cambiare le regole prestabilite portando tutta una serie di innovazioni a livello stilistico e anche di contenuti ecco che diventa un caposaldo,oggetto di studio e di culto.
Diversamente un'opera che non fa che riprendere gli stessi concetti già espressi da altri autori risulta solo una copia di scarso interesse e che non contribuisce a far crescere l'arte.

2001:odissea nello spazio è stato un film che ha rivoluzionato il genere fantascienza, stracopiato da tutti i film che sono venuti poi.

E questo dell'innovazione è solo uno dei tanti aspetti che contribuiscono a oggettivare la validità di un'opera indipendentemente dal nostro grado di apprezzamento per le opere stesse-in teoria noi guardando un film potremmo trovarci di fronte a un capolavoro e non accorgercene perchè non abbiamo colto certi aspetti o non abbiamo gli strumenti per un'analisi critica attenta-e per questo occorre conoscere bene la storia del cinema, le sue tappe e il suo sviluppo, vedere tanti film soprattutto vecchi e leggere le più svariate critiche(i famosi saggi,non le recensioni sui giornali che valgono relativamente).

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-03-2003 19:27  
Sono pienamente daccordo sul fatto che un film innovativo, che porti cioè sviluppi all'arte cinematografica conferisca un valore aggiunto se non la pienezza di un giudizio positivo.
Potrebbe quindi rappresentare un parametro per oggettivare un valutazione.
Ma a questa considerazione seguono due appunti.
Il primo è che non sempre un'innovazione può ritenersi positiva.Tralasciando gli aspetti tecnici come la fotografia,il montaggio etc..., allargando la positività di una innovazione anche al soggetto e alla sceneggiatura si potrebbe affermare che un film come Pink Flamingos che si può definire il capostipite dei film trash, diventi un capolavoro solo perchè ha inventato un genere successivamente ripreso da più parti.
In alcune parti del mondo quel film è un cult, per me e per la maggior parte dei critici cinematografici è forse il peggior lavoro della storia del cinema.
Il confine tra capolavoro e schifezza è molto labile e spesso non definito.
Il secondo appunto è consequenziale al fatto che pochi film immettono novità sia in ambito tecnico che contenutistico.
Di consequenza dalla tua affermazione si potrebbe evincere che siano pochi i capolavori del cinema.
Torantore mi sembra che affermasse che le storie ruotano intorno a solo 33(circa) strutture narrative.Certo è un'analisi molto stilizzata, ma ciò sottointende come i film continuino a ripetere storie già viste cambiando gli ingredienti o migliorandone alcuni aspetti.
Credo che per questo motivo oggigiorno vengano apprezzati registi come Lynch che raccontano storie uscendo fuori dagli schemi narrativi a cui siamo abituati.
La gradazione di un giudizio non passa poi solo per gli estremi.E' più facile definire un film capolavoro rispetto ad un bel film proprio perchè alcuni parametri tecnici possono essere ritenuti sopra alla media.
Il mio diniego all'affermare che si possa considerare oggettiva una valutazione di un film, non esclude che io creda invece nell'oggetivazzione della valutazione di alcuni elementi che costituiscono il lungometraggio.
Chiarendo, non posso mettere sullo stesso piano una fotografia che mi fa vedere il riflesso del sole sulla pellicola rispetto ad un film in cui la posizione e l'intensità della luce è studiata.
Discuto sul gusto e non sulla professionalità con cui è fatto un lavoro.
Nella parte finale del tuo post si afferma (non vorrei travisare) che molto spesso per valutare la qualità o meno dei film bisogna avere una certa esperienza e soprattutto conoscenza. Non condivido su questi punti.
Il fatto è che il presupposto che sta alla base dei miei giudizi in ambito cinematografico è basato sull'interrelazione:
intenti del film-realizzazione o meno dell'intento(valutata dal soggetto che vede).
E' un presupposto che molti, o forse tutti non ritengono giusto.Il mio pensiero è però che se un film è fatto per fare riflettere ed effettivamente fa riflettere , allora è un bel film.Se un film è fatto per fare ridere e fa ridere allora è un bel film. E così per tutti gli altri intenti e successive sensazioni che si vogliano far provare ai soggetti che vedono un film.
E' un concetto talmente particolare e complesso che lo esprimerò in altre circostanze.
La divagazione qui sopra è per affermare che non c'è bisogno di aver letto nè studiato per andare al cinema.L'intento della pellicola deve essere reso al meglio a prescindere da altri fattori esterni alla sala buia.

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