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Autore il nichilismo di ARANCIA MECCANICA
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 07-04-2003 15:10  
Sono particolarmente lieto di introdurre un argomento quantomai, dal mio punto di vista, interessante riguardo la filosofia Kubrikiana circa l’evidenza che ogni tipo di valore, educazione, arte e istinto umano, possa essere deleterio e autodistruttivo. Visionando ARANCIA MECCANICA(allegato corriere) mi sono reso conto di alcune importantissime sfumature, le quali ad una prima visione passarono inosservate.
I valori di civiltà nel film appaiono come se non potessero essere adeguati alla civiltà stessa, da qui il sadismo di Alexander si specchia nel suo “controllore” che sputa in faccia al poeta della violenza dimostrando che il controllore è tanto sadico quanto Alexander, innescando nello spettatore un senso di annichilimento. Nondimeno la comicità implicita nel capoguardia rimanda chiaramente a Hitler,mediante la rassomiglianza e quegli improbabili passi militari che poco si addicono al personale penitenziario, tanto che una volta presentato Alexander nel centro medico per la cura Ludovico, sembra che il dottore che compila i moduli rimanga sgomento, sebbene non lo si percepisca.
L’arte nel film appare come disegno folle e tramite di agghiacciante violenza. La pop art, così rimarcata, più che essere innovativa è ripugnante, non per niente la liberazione dei tabù sessuali dell’epoca rappresentano nel film una controversa prigionia degli stessi. Quando Alexander si dedica all’omicidio della ricca ginnasta, usa un pene, situato come soprammobile che al tocco, danzava ricordando il movimento nel rapporto sessuale. Da qui l’innovazione è astratta e vista come un nonsense. Credo che Kubrik ci volesse comunicare che il controllo e la moderazione, da qualsiasi parte provengano, siano assolutamente vittime dall’anarchia istintuale. Ludovico Van, non è più pace dei sensi ma orrore. Se Alexander non dimostrava rispetto per la famiglia e le persone che seviziava, costoro inevitabilmente, una volta che lo incontrano in libertà si scagliano su di lui come animali. Ma nel film emerge non tanto la vendetta dei suddetti quanto l’altrettanto spirito violento gruppale della deresponsabilizzazione di massa. Quella che nel 72’ non era ancora chiara ai sociologi, ma adesso è evidente fino dall’ inizio degli anni 80,’ dove l’identificazione col gruppo ha spesso coinciso e tuttora coincide con violenze di ogni genere, politiche, da stadio da pub eccetera.
“Vedete signori e signori, il nostro soggetto, paradossalmente viene spinto verso il bene dalla spinta del male” dice il ministro dell’Interno dopo la riuscita dell’esperimento Ludovico.
Potrebbero sembrare le parole di Kubrik.
To be continued

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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GREEDO
ex "ellepi"

Reg.: 06 Nov 2001
Messaggi: 2768
Da: Milano (MI)
Inviato: 07-04-2003 20:38  
e' un film che da quando lo vidi la prima volta mi ha sempre fatto pensare ad una cosa sola: MEGLIO UN VIOLENTO NATURALE CHE UN CALMO LOBOTOMIZZATO.
la violenza che e' in noi deve sfogarsi in qualche modo .
che non e' necessariamente spaccare il muso al tuo amico o vicino.
o violentare la figlia della portinaia.
c'e' altro.
ad esempio dichiarare guerra ad un paese.



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MrWolf

Reg.: 17 Dic 2001
Messaggi: 1616
Da: fano (PS)
Inviato: 07-04-2003 20:48  
"Meglio un violento naturale che un calmo lobotomizzato"! Ed in effetti è questo il sunto di questo stupendo capolavoro!!!

Una curiosità, dovrei rivederlo ma questi giorni non ho tempo; nel film kubrick spiega palesemente il perchè del titolo "arancia meccanica" come nel libro di Burgess? A me pare di no..ma nonostante l'abbia visto tante volte, questo particolare non me lo ricordo...
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Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu...

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 07-04-2003 23:32  
quote:
In data 2003-04-07 20:38, GREEDO scrive:
e' un film che da quando lo vidi la prima volta mi ha sempre fatto pensare ad una cosa sola: MEGLIO UN VIOLENTO NATURALE CHE UN CALMO LOBOTOMIZZATO.
la violenza che e' in noi deve sfogarsi in qualche modo .
che non e' necessariamente spaccare il muso al tuo amico o vicino.
o violentare la figlia della portinaia.
c'e' altro.
ad esempio dichiarare guerra ad un paese.




A mio parere il tuo è solo un corollario. Il film va ben oltre; L'esperimento Ludovico è solo una parte del film che implica un evidente critica o attrazione di Kubrik per la psicologia sperimentae. Altre sfaccettature del film puntano su una sorta di ciclo vizioso che si crea tra ciò che è bene è ciò che è male, come se tutto fosse già predestinato. Del resto le parole da me postate nel dicorso del Ministro non so quanto appartengano all'autore o al regista, ma punterei su quest ultimo.

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" I woul' say i'm sorry if I thought that you woul' change your mind"
The cure.
Boys don'y cry

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 07-04-2003 alle 23:35 ]

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-04-2003 17:12  
Ora sapevano chi era il vero

signore e padrone .

"Pecore !" , pensavo .

Ma un vero leader sa quando

concedere e mostrarsi

generoso agli

inferiori .

( Alex De Large )

Alex


Parole tanto vere quanto calustrofobiche, tanto attuali, quanto polemiche.

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