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Autore Gara di recenzioni
xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 03-04-2003 19:07  
appena avrò un po' più di tempo, e voglia, e ispirazione parteciperò anche io.
P.S.: spaccherò il culo a tutti
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 03-04-2003 19:11  
P.P.S.: oppure userò parole difficilissime, sintassi elaborata, lessico ingarbugliato per confondervi le idee... e alla fine direte : cazzo che figata di recenzione...questo è uno che ne sa.
Avrò vinto io, perchè non so niente
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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 03-04-2003 19:14  
quote:
In data 2003-04-03 19:11, xander77 scrive:
Avrò vinto io, perchè non so niente




di sicuro non sai come si scrive recensione!
ma non preoccuparti, sei in ottima compagnia!

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 03-04-2003 19:22  
quote:
In data 2003-04-03 19:14, Dubliner scrive:
quote:
In data 2003-04-03 19:11, xander77 scrive:
Avrò vinto io, perchè non so niente




di sicuro non sai come si scrive recensione!
ma non preoccuparti, sei in ottima compagnia!


l'ho scritto apposta con la z, era una citasione voluta
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Cinefila

Reg.: 07 Mar 2003
Messaggi: 1087
Da: PESCARA (PE)
Inviato: 03-04-2003 19:34  
Amadeus

Ecco 1 film che non si dimentica, che è forse il + grande capolavoro che io abbia mai visto.
A renderlo così grande sono innanzitutto, le interpretazioni:che dire di F. Murray Abram, che sembra essere nato x inerpretare la parte del fantomatico Salieri, e di Ton Hulce, totalmente scomparso dopo questo film?
Sarebbe utile soffermarsi sulla figura di Salieri, sulla quale si basa l'intero film: 1 musicista "mediocre" (come egli stesso si definisce) ke dalla vita avrebbe voluto solo 1 cosa, essere Mozart. Perchè, nonstante mancasse di talento, Salieri aveva visto in Mozart quelo ke i Viennesi non sembravano aver notato: 1 genio.
Ma Mozart, seppur ambizioso, non concepiva il concetto di "invidia"...vedeva in Antonio Salieri 1 semplice amico, e non l'uomo che + volte era stato tentato di ucciderlo x prendere il suo posto. Mozart era 1 donnaiolo, rozzo, alcolizzato...ma magnifico.
Dopo questa analisi dei personaggi principali (ke mi è sembrata indispensabile), c'è il resto: le opere di Mozart ricostruite come forse neppure Amadeus avrebbe saputo fare, e una sceneggiatura sublime. E il film non si rovina sul finale (come mi sarei aspettata), bensì si impreziosisce: la morte del grande musicista non è rappresentata con facili pietismi o con fare strappalacrime; è bensì fredda, cruda, come fu quella di Mozart nella realtà. Niente scene di lacrime ed isterismi, ma solo la dura realtà: Mozart non era stato apprezzato dai Viennesi, e al suo funerale si presentarono in pochissimi...il suo corpo fu xsino seppellito in 1 fossa comune...

Amadeus non meritava 8 Oscar, ma 9,10,11...insomma: se Titanic ha preso 11 Oscar, xkè Amadeus (di gran lunga superiore) non avrebbe dovuto essere premiato altrettanto??

Bene...spero ke vi sia piaciuta...
_________________
Noi siamo gli stranieri
Del mondo intero
Dovunque noi siamo
Noi siamo fuori
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

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Cinefila

Reg.: 07 Mar 2003
Messaggi: 1087
Da: PESCARA (PE)
Inviato: 03-04-2003 19:40  
Comunque ank'io voro Daniel...mi piacerebbe saper recensire come lui!
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E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 03-04-2003 19:54  
Daniel ha l'impostazione migliore, non si è perso, è stato chiaro e suffinebtemente analitico quanto!
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 03-04-2003 19:54  
Daniel ha l'impostazione migliore, non si è perso, è stato chiaro e suffinebtemente analitico quanto basta
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-04-2003 20:47  
Duel di Steven Spielberg


Duel (1972) è il primo film di Steven Spielberg.
Realizzato per la televisione, dato il successo riscontrato in America venne successivamente distribuito nelle sale europee come un normale prodotto per la Grande sala.
E i motivi di questa scelta non furono mai così giusti e apprezzati.

Un uomo qualsiasi, accende la macchina, innesta la retromarcia e esce dal suo garage.Niente di più normale, succede così anche a noi ogni mattina.
E’ l’inizio di una nuova giornata, è il momento in cui ci si prepara alle noie e alle solite preoccupazioni incontriamo quotidianamente ai nostri posti di lavoro e studio.
David Mann,è un uomo qualsiasi, ce lo dice già il cognome (Mann=man).
deve intraprendere un lungo viaggio per un’imprecisata ragione e della quale mai sapremo niente.Non è infatti il perché che sarà al centro della vicenda,ma il come.

L’automobilista è solitario, l’unica compagnia è il rumore della radio; ed infatti per cinque minuti non sentiamo la voce del conducente, ma concentriamo l’attenzione sulle lunghissime freeways che caratterizzano il territorio statunitense. Sono strade strette e per superare bisogna invadere il senso di marcia opposto. E così si appresta a fare Mann quando un’autocisterna gli fa rallentare l’andatura .I primi tentativi sono inutili, tant’è che finalmente sentiamo la voce del nostro conducente che scandisce un’imprecazione e la mano suona il clacson.
Poi ad un tratto, quasi inaspettatamente l’autocisterna fa segno di passare.
Mann si porta sulla sinistra, accellerama si accorge che in senso opposto st arrivando un’altra vettura.
E’ l’inizio di un incubo.
Da questo momento in poi veniamo catapultati in un film sulla paura, sul coraggio,sull’astuzia e sul duello tra l’uomo e la macchina. Assistiamo col fiato sospeso a inseguimenti, sorpassi,tamponamenti e tentati omicidi.
Non sapremo mai chi è alla guida dell’autocisterna, né perché voglia voglia ucciderci. L’autocisterna acquista un’identità propria,non è più comandata da qualcuno all’interno, ma è ella stessa a comandare a decidere il destino.
Diventiamo così vittime dell’angoscia del non sapere, del non capire e del non riuscire a liberarci di ciò che ci sembra ineluttabile. E’ una lotta per la sopravvivenza, è l’uomo che combatte la macchina come nella più elementare delle storie moralistiche che contraddistinguono il boom industriale degli anni 60.Il fatto è che qui non stiamo osservando un film di fantascienza, ma ad un’estremizzazione di eventi che ci capitano ogni giorno quando usciamo di casa.
Mann cerca in ogni modo di fuggire da quel riflesso nero nello specchietto,ma tutti i tentativi di fuga sono inutili.
Cerca aiuto in una macchina che viene in senso opposto, ma lo ignorano.
Pochi sono gli uomini disposti ad ascoltare chi ha bisogno.
Mann è solo e finalmente capisce.
L’unico modo di superare il problema è affrontarlo.
L’autocisterna gli si piazza davanti.Lui si avvicina camminando, e così tutti incominciamo ad immaginarci il volto dello squilibrato che da circa due ore ci tiene col fiato sospeso e il battito irregolare. Ma più lui si avvicina e più il tir si allontana.
L’autocisterna lo vuole, ma lo vuole nell’auto.
La macchina è ormai allo stremo, quando Mann osservando la strada s’inventa uno stratagemma per far precipitatare la propria inseguitrice in un burrone.
E così succede, l’autocisterna cade assieme all’auto di Mann in uno dei grandi precipizi americani.
Mann è libero, anche se a piedi.


Spielberg con questo film raggiunge un livello di perfezione tecnica forse mai più ripetuto.
Con mezzi limitati riesce a produrre un film in cui la suspence si avverte fin dalla prima buia immagine che accompagna l’ingresso di Mann all’interno della propria vettura.
Le interpretazioni attribuibili all’intera vicenda sono innumerevoli.
All’epoca si parlò di apologo sulla violenza nelle strade, di allegoria tecnologica o di parabola della vita umana. E sicuramente ognuna di queste ha una sua ragion d’essere. Si è perfino interpretata l’uscita dal garage come la nascita dell’uomo che esce dal grembo materno, o come l’emersione dagli inferi di un dannato.
E così potremmo dilungarci per ore.
Dobbiamo quindi concentrarci non tanto su “cosa” Spielberg abbia voluto dirci, ma sul “come”.
Nelle prime scene vediamo il protagonista rallentare e non fermarsi ad uno Stop. E’ il presagio delle ben più gravi infrazioni che caratterizzeranno il tragitto.
La radio annuncia “Normalità sulle strade urbane, cioè solito traffico”, cioè da un senso di tranquillità e sicurezza tipico di un conteso urbano, proprio le sensazioni che non si proveranno più per le strade deserte prossime all’attraversamento.
Il traffico infatti si assottiglia sempre più fino all’uscita della città.
Adesso Mann è solo.
E così sarà durante tutto il suo duello.
Sarà lui,solo, contro ciò che non conosce.
Lui contro la paura.
Nessun appiglio, nessun aiuto, nessuna possibilità di scappare.
Dovrà affrontare il problema.
Esiste soluzione più difficile?
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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joelcoen

Reg.: 28 Ott 2002
Messaggi: 958
Da: Napoli (NA)
Inviato: 04-04-2003 14:13  
Stop alle recensioni , cominciate a votare.

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-04-2003 15:13  
Secondo me sono tutte buone, ma molte non sono recensioni, commenti direi, con ottime informazioni di cultura generale. la mia per prima. Ottime le analisi di tristam e di tutti gli altri.
Daniel, però, si avvicina di più ad una visione oggettiva e allo stesso tempo, ripeto, sufficentemente analizzata, chiara e abile per far comprendere al futuro spettatore il film.

Daniel, quindi!
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 04-04-2003 21:50  
Concordo con Gianmarco. poche le recensioni che parlano del film in quanto prodotto di cinema e molte quelle invece che ripetono quello che si vede nel film, ovvero la storia.
Io voto daniel, perchè l'auto voto non vale. Daniel soprattutto per lo stile di scrittura e lo sviluppo dei temi.
Ovviamente mi sarebbe piaciuto di più leggere qualcosa che si addentrasse nei meandri del cinema sebbene l'analisi dei personaggi e della storia fatta da Daniel (soprattutto perchè crudele) sia precisa, attenta e anche divertente (nel senso buono).
Daniel mi piace soprattutto perchè con lui riuscerei benissimo a scrivere un libro a due mani, cosa che di solito non è facile fare. credo che tra i tanti utenti 'conosciuti' qui sul forum lui sia una di quelle rarissime persone con cui potrei complementarmi con immenso successo.
per questo mi farebbe immenso piacere in un futuro, più prossimo che remoto, lavorare seriamente su un saggio cinematografico.
Daniel pensaci. ho un pò di agganci da sfruttare, non ci faranno diventare ricchi, ma chissà, magari un pò più conosciuti...

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 04-04-2003 22:28  
Mattia, il discorso che noi facciamo sui film, molto probabilmente riflette personalità, attente e profondamente analitche, Ciò non toglie assolutamente valore a tutti i commenti ruguardo i lavori. Recensione è recensione, commenti e analisi socioculturali è altro. Senza nulla togliere a Daniel, forse è più difficile una recensione completa che un'ananalisi creativa di un giovane pensante di Londra pittosto che di Milano o genova o di NY.
Ma Daniel si è attenuto a quello che doveva fare!
Potrei parlarti per ore di cinema e psi..sssa che cazzo ma non saranno mai recensioni! Almeno la vedo così. De Benedetti, che adoro, nonostante il linguaggio troppo arcaico, ha sempre fatto filosofia del cinema, e non si è mai azzardato nei suoi saggi a dare giudizi, piuttosto inquadrava lo spirito dei tempi.
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 04-04-2003 22:34  
aspetta Gianmarco, ma io non ho mica provato a screditare mica nessuno... sia chiaro... non tacciatemi di arroganza ogni volta che dico una cosa o che esprimo delle preferenze... non che mi ferisca, probabilmente è vero che sono un animale in via di estinzione ma ho solo, come altri hanno fatto, espresso un giudizio.
E tra l'altro in questo mio giudizio c'è un apprezzamento totale e incondizionato per Daniel.. lui lo sa. a me piace molto (seppure non sia buliccio, non oggi dai...) e quello che ha scritto su muccino ha tutta la mia approvazione. mi piace come scrive, mi piace ciò che dice e come lo dice.
Più di così...
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-04-2003 09:07  
quote:
In data 2003-04-04 22:34, Tristam scrive:
aspetta Gianmarco, ma io non ho mica provato a screditare mica nessuno... sia chiaro... non tacciatemi di arroganza ogni volta che dico una cosa o che esprimo delle preferenze... non che mi ferisca, probabilmente è vero che sono un animale in via di estinzione ma ho solo, come altri hanno fatto, espresso un giudizio.
E tra l'altro in questo mio giudizio c'è un apprezzamento totale e incondizionato per Daniel.. lui lo sa. a me piace molto (seppure non sia buliccio, non oggi dai...) e quello che ha scritto su muccino ha tutta la mia approvazione. mi piace come scrive, mi piace ciò che dice e come lo dice.
Più di così...


No mattia, non hai capito, dovrò incominciare ad usare gli emoticons. So benissimo quello che intendevi, il mio voleva solo essere un to be continued, un semplice commento.
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