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Autore il referendum di segni: informarsi per sapere come votare
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 12-04-2009 17:01  
penso che ben pochi italiani sanno (anche perchè storditi e scioccati in questo periodo dalla vicenda del terremoto in abruzzo) in cosa consiste il famoso referendum promosso da mario segni e giovanni guzzetta, e che si svolgerà il prossimo mese di giugno (nel periodo compreso tra le elezioni europee ed amministrative e i successivi ballottaggi amministrativi).

il referendum consiste in una scheda, divisa a sua volta in 3 quesiti:

1-scheda verde (quesito 1): è d'accordo alla concessione del premio di maggioranza, alla camera dei deputati, solo alla lista più votata e non più alle coalizioni di più liste aggregate?

"sì" - "no"

2-scheda bianca (quesito 2): è d'accordo alla concessione del premio di maggioranza, al senato, solo alla lista più votata e non più alle coalizioni di più liste aggregate?

"sì" - "no"

nel caso vincessero i "sì" si alzerebbero anche le soglie di sbarramento per la rappresentanza parlamentare delle liste: 4% alla camera dei deputati; 8% al senato della Repubblica.

3-scheda rossa (quesito 3): è d'accordo sull'abolizione del sistema delle candidature multiple?

"sì" - "no"

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sull'ultimo quesito non ci sono dubbi che il "sì" rappresenta la scelta più ragionevole e sensata. anche per impedire che il sistema politico italiano continui a garantire potere a candidati che si presentano in più circoscrizioni e che possono a loro volta scegliere persone di loro esclusiva fiducia.

i primi 2 quesiti, invece, sono lasciati a una riflessione più attenta da parte del cittadino: favoriscono in sostanza il sistema bipartitico, perchè obbligano a una aggregazione unitaria in un unico soggetto politico con una sola sigla.

per quanto riguarda i partiti piccoli, questi sono chiaramente spinti a cercare aggregazione unitaria allo stesso modo di quelli maggiori: pena il rischio di non superare le soglie di sbarramento (che verrebbero alzate in caso di vittoria dei "sì") e non ritrovarsi in parlamento a rappresentare i cittadini che li scelgono.

è tutto lasciato, come dicevo prima, ad una attenta riflessione del cittadino: perchè se è vero che il sistema bipartitico semplicizza tutto e rende la scena politica più facilmente governabile e più stabilmente governabile, è altrettanto vero che in Italia il bipartitismo rischia di essere al momento la causa futura di pericolosi squilibri parlamentari.

da un lato un partito padronale che mira a uno stravolgimento democratico-istituzionale-costituzionale dello Stato italiano, dall'altro una opposizione spaccata e il partito di maggiore rappresentanza a sinistra molto debole e poco sostenuto dagli elettori.


inutile ricordare che questo referendum, molto sostenuto dalla ex alleanza nazionale, sta creando non pochi malumori nel governo berlusconi: perchè la lega teme il bipartitismo, e sta reagendo mandando segnali rischiosi alla tenuta dell'unità della maggioranza.

oltretutto la lega vorrebbe che il referendum non fosse accorpato alle europee-amministrative (del 6-7 giugno) e neanche ai ballottaggi amministrativi (del 21 giugno).

vorrebbe una data a parte, nel mezzo tra le due tornate: e quindi il 14 giugno.

richiesta che pone non poco in imbarazzo il pdl: in primo luogo, perchè bisognerebbe chiedere ai cittadini di recarsi per tre volte consecutive a votare, e inoltre in un periodo di primavera inoltrata, quasi estate.

in secondo luogo, perchè lo spezzettamento in tre date di queste consultazioni elettorali comporterebbe uno spreco incredibile di denaro pubblico.

e berlusconi, adesso, è impegnato nel rompicapo di dover trovare i soldi necessari per la ricostruzione dell'abruzzo devastato dal terremoto.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-04-2009 18:29  
L'imbarazzo del Pdl non credo risieda nel porsi il problema dello sperpero di denaro pubblico o di multiple convocazioni elettorali a poca distanza l'una dall'altra.
Queste semmai sono le scuse di facciata.

La realtà è che se dovessero vincere i SI , un referendum che dovesse raggiungere il quorum renderebbe di fatto del tutto inutile un partito come la Lega Nord, dato che in caso di vittoria del PDL , quest'ultimo si assicurerebbe il premio di maggioranza assoluta in parlamento lasciando a zero il numero dei deputati e senatori leghisti. La questione è tutta qui, ed è per questo che Berlusconi "inaspettatamente" sostiene nemmeno troppo di nascosto il referendum in data 6/7 giugno (in coincidenza con le elezioni europee), poichè evidentemente verrebbe coronato il suo sogno , in caso di vittoria elettorale, di avere una maggioranza parlamentare tutta sua senza più alleati.

Personalmente mi inorridisce allo stesso modo il fatto che in caso che il partito di maggioranza relativa fosse il PD , questi si aggiudicherebbe la maggioranza assoluta dei parlamentari, lasciando così ad esempio a zero l'Italia dei Valori.

Voterò No per i primi 2 quesiti, anzi forse non andrò a votare per il referendum.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-04-2009 18:48  
Da notare l'ipocrisia assoluta con cui viene trattato questo argomento sui media e dagli stessi partiti, e di riflesso riproposto nelle discussioni.

Lo psiconano con la vittoria nel referendum otterrebbe il 51% dei parlamentari, senza i leghisti. La Lega non vuole il referendum perchè smetterebbe di essere partito di governo, relegata per sempre all'opposizione.
Qualcuno nota se il dibattito sulla stampa abbia posto l'attenzione su questo elementare giochetto di poltrone e sopravvivenza e che la questione della divergenza delle date sia in realtà tutta qui?



[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 12-04-2009 alle 18:50 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-04-2009 18:58  
ecco infatti come Rebubblica non riesca a spiegare ai suoi lettori questa elementare verità, trincerandosi dietro alle dichiarazioni ipocrite dei politici.

Per inciso, questa settimana il governo è stato battuto sulla questione delle ronde , tema molto caro alla Lega , e non è certo un caso perchè il segnale che il Pdl sta lanciando al suo alleato è: o ti adegui o ti facciamo fuori con il referendum.

Il realtà se il referendum viene abbinato alle elezioni europee non escludo che il governo Berlusconi possa cadere anticipatamente.
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-04-2009 19:19  
8 aprile, Governo battuto sulle Ronde, che strano....
http://www.corriere.it/politica/09_aprile_08/ronde_decreto_legge_antistupri_2f3c8bee-2411-11de-a75a-00144f02aabc.shtml

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-04-2009 19:59  
Da repubblica.it di oggi,
finalmente le vere motivazioni che spingono la Lega a optare per date di scarsa affluenza elettorale: non sono d'accordo sul risultato referendario che spazzerebbe via per sempre questo partito dal Governo, rendendolo insignificante.


"Attentato alla democrazia". Oggi in una intervista ad un quotidiano, Roberto Calderoli aveva dichiarato che il Carroccio si opporrà all'accorpamento, perché la legge elettorale che uscirebbe dal referendum "è un attentato alla democrazia del Paese. Degli oneri se ne facciano carico chi ha promosso il referendum, i Guzzetta, i Segni e gli altri. Oggi c'è Berlusconi, domani c'è un altro premier e non si può permettere a chi ha ottenuto il 25 per cento dei voti di vere il 55 per cento dei seggi in Parlamento. Neanche nel periodo fascista è stata fatta una cosa del genere".


Se si dovesse votare oggi con la nuova legge elettorale (in caso di vittoria del SI)il PDL con un 40% otterrebbe, presentandosi da solo, la maggioranza assoluta dei parlamentari alla camera e al senato; ai restanti partiti che superino la soglia di sbarramento del 4% a montecitorio e l ' 8% al Senato i rimenenti seggi parlamentari.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 16-04-2009 20:53  
Come era ampiamente prospettabile, se il referendum si fosse tenuto in data elezioni europee, ci sarebbe stata una crisi di governo.
Questo quanto scrivevo l'altro ieri, confermato oggi dalle stesse parole dello psiconano.
«Sul referendum arrivano polemiche fuori luogo, la Lega avrebbe fatto cadere il governo se fosse passato l'election day».

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 17-04-2009 09:11  
quote:
In data 2009-04-16 20:53, Quilty scrive:
Come era ampiamente prospettabile, se il referendum si fosse tenuto in data elezioni europee, ci sarebbe stata una crisi di governo.
Questo quanto scrivevo l'altro ieri, confermato oggi dalle stesse parole dello psiconano.
«Sul referendum arrivano polemiche fuori luogo, la Lega avrebbe fatto cadere il governo se fosse passato l'election day».

Cioè, fatemi capire, la Lega chiede a Berlusconi di buttare 400 milioni nel cesso altrimenti farebbe cadere il governo, Berlusconi prontamente lo fa e la polemica sarebbe fuori luogo? Ma quando è che si può fare polemica in questo paese?
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IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-04-2009 12:47  
si sta pensando ad un rinvio del referendum elettorale: o farlo slittare a novembre prossimo, o direttamente tra un anno (tra un anno ugualmente si troverebbe accorpato ad un altro appuntamento: le regionali).

la lega però storce il naso anche dinanzi all'ipotesi dello slittamento: bossi vuole la collocazione separata (14 giugno di adesso) oppure, tutt'al più, l'accorpamento con i ballottaggi amministrativi (21 giugno di adesso).

per mettere insieme referendum e ballottaggi amministrativi (21 giugno prossimo)occorre però una legge ad hoc: e quindi, prima ancora, un accordo tra tutti i partiti politici. quelli della maggioranza e quelli dell'opposizione. e non è detto che il quirinale dia un sicuro via libera a questa legge ad hoc.

alla base, resta il problema più grave: si sprecheranno tra i 350 e i 450 milioni di euro (a seconda che la data sia il 21 giugno, o il 14).

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sarebbe questo il momento opportuno che il pd dovrebbe sfruttare per dare filo da torcere alla maggiornaza, denunciare il danno che stanno apportando alle casse dello Stato e a ll'intervento di un'emergenza grave come la ricostruzione abruzzese post-terremoto, delegittimare la loro coesione programmatica.

invece, più di dire: "gli italiani sappiano solo che è per colpa di bossi se si sprecheranno soldi pubblici" (franceschini) il niente.

anzi, massimo d'alema offre pure una sponda al pdl per farli uscire da questa grana del momento: "se il pdl vuol far slittare tra 6 mesi o un anno il referendum elettorale, si può fare".

poche settimane fa lessi su la repubblica un commento di un elettore: "il pd non è opposizione, tutt'al più fa critiche al governo".

è vero. verissimo. nulla di più vero.

a questo si è ridotto quello che dovrebbe essere il maggior partito di sinistra di questo Paese. il partito delle critiche, non dell'opposizione.

ma va bene anche l'affermazione di ieri di sabina guzzanti su la repubblica: "continueranno a perdere voti".

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paradossalmente, una critica più aspra è arrivata dalla casta confindustriale: ma la loro preoccupazione per lo spreco di denaro pubblico è dettata dal fatto che non intendono mettere mano ai loro gonfi portafogli milionari per l'emergenza terremoto.

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 03-05-2009 18:28  
tra un mese e 3 giorni ci saranno le elezioni europee (stavolta si voterà tra il sabato e la domenica, 6-7 giugno). sarà una bella incognita per il pd: ma purtroppo non c'è da augurarsi nulla di positivo.

non ho letto il sondaggio del sole 24 ore che oggi gasparri ha citato ma ho letto un articolo di curzio maltese: che parla di un numero alto di voti in direzione idv, e anche un recupero per la sinistra extraparlamentare (sinistra e libertà) e la sinistra extraparlamentare radicale (lista comunista e anticapitalista).

il pd, secondo maltese, sarà molto penalizzato: gli elettori, sempre più stufi, vorrebbero mandarli a casa definitivamente.

sulla sfida del referendum elettorale (21 giugno) il pd a quanto pare tende proprio a suicidarsi di proposito:

gli ex democratici di sinistra confermano la preferenza per il sì (quindi il sistema bipartitico) anzitutto per non perdere la faccia (come sostenitori di un sistema all'americana, e come ideatori e fondatori di un partito che mira ad essere pari a quello unitario dei democratici statunitensi), in secondo luogo perchè tanto vale far decadere la vecchia riforma elettorale di calderoli, in terzo luogo perchè sperano di far emergere un sistema politico-elettorale sul modello tedesco.

contrari al sì i democratici dell'ex margherita: una volta tanto usano il cervello e capiscono che il pd è al momento troppo inguaiato e svantaggiato rispetto al pdl. e con la nascita di un sistema bipartitico, verrebbero affossati definitivamente. con berlusconi che diventerebbe il padrone dell'Italia più di quanto non lo sia già adesso.

franceschini si è sbilanciato ieri ad affermare che il pd ha una linea unitaria sul referendum: e non è vero. altra perdita di credibilità nazionale, dunque.

forse il quorum non verrà raggiunto (disinformazione e disaffezione contribuiranno a far disertare di molto le sedi di voto secondo me), e cmq non mancherebbero poi scontri tra pdl e lega in caso di vittoria del sì.

ma il pd rischia molto di più. e quindi dovrebbe cercare in ogni caso di evitare questa figuraccia.

cioè essere a favore di una cosa che in realtà non solo li svantaggia, ma rischierebbe di farli scomparire.

come se già non fosse abbastanza la loro invisibilità del momento.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 05-05-2009 14:25  
Massimo Dalema appoggia il SI al referendum, strano e forse unico caso di masochismo elettorale. Con la vittoria del SI , le elezioni politiche a venire vedrebbero assegnati come maggioranza assoluta i seggi al partito di maggioranza relativa. Considerando che attualmente il PDL è dato attorno al 40% e il secondo partito, il PD, al 25%, bisogna essere un tantino fuori di testa.

Anche Di pietro lo è : appoggia il SI referendario con le motivazioni (vedi il post odierno sul suo sito) che questo deve essere un punto di partenza per arrivare poi a una nuova legge elettorale. E' veramente incredibile la sua ingenuità o coglionaggine: una volta attuata la riforma che favorisce i due principali partiti, difficilmente questi concederebbero agli scartini di rivedere nuovamente la legge elettorale in favore di una pluralità dei consensi. robe da matti.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
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Da: milano (MI)
Inviato: 05-05-2009 14:42  
E pensare che oltre alla Lega lo ha capito anche Casini ( "Se passa il si' al referendum, il giorno dopo si sciolgono le Camere e si va dritti alle elezioni. E quando leggo sui giornali che qualcuno del Pd dice 'se passa il si' si rifa' la legge', dico che siamo veramente al concorso per dilettanti allo sbaraglio. I colleghi del Pdl hanno gia' provveduto a spiegare che non esiste l'idea che passi una legge. Se passa il si', si va alle elezioni e si consegna il paese ancora una volta, totalmente a Silvio Berlusconi e senza neanche il condizionamento della Lega. Per cui tutti riflettano bene, ragionino. Noi faremo una battaglia per esercitare il diritto di bloccare il referendum che e' una truffa".)

Di Pietro ha preso una bella cantonata; c'è da sperare che la gente se ne vada al mare il 21 giugno.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
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Da: Palermo (PA)
Inviato: 05-05-2009 14:55  
presto, non ho molto tempo per studiare il referendum, ditemi cosa dovrebbe votare uno di sinistra.


ahahaha, shcerzi a parte, io non voterò.
_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 06-05-2009 14:42  
Dai che forse ci arriva anche lui...

Antonio Di Pietro: Questa legge elettorale va modificata perché mortifica la democrazia. E il referendum potrebbe essere uno stimolo utile visto che il Parlamento non è in grado di fare una riforma. Il problema è che da alcuni giorni Berlusconi ha detto: “Se vince il sì, ci teniamo la legge che esce”. Cioè una forza che ha la maggioranza relativa acquisirebbe la maggioranza assoluta. Praticamente un regime. Per questo bisogna capire come i partiti vogliono cambiarla.

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 09-05-2009 12:30  
secondo me assisteremo ad uno dei referendum con più bassa percentuale di votanti...

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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 09-05-2009 alle 12:45 ]

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