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Autore Nuovomondo
Katina

Reg.: 13 Set 2006
Messaggi: 25
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2006 21:08  
Nel piú o meno vasto orizzonte dei film su emigranti e emigrazione Crialese riesce a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto grazie all'incisivitá dello stile e alla credibilitá dell'affresco.
Il primo atto mostra la Sicilia come un mondo chiuso: ogni abitante é ripiegato sulla propria misera zolla di terra sassosa (alla faccia della leggenda del sud miracolosamente fertile), é legato a riti pagani e cristo-pagani. Il loro mondo é l'unico mondo conosciuto, cosí che manca qualunque possibile confronto, e ogni novitá é veritá (la grandezza mirabolante delle verdure di foto ritoccate, la presunta eleganza di quattro stracci, etc).
Con una delle scene piú toccanti e significative del panorama cinematografico italiano degli ultimi anni Crialese tratteggia il distacco che si apre come una ferita tra congiunti, conoscenti e corregionali.
L'atto centrale, sulla nave, é forse la parte migliore del film, densa di scene ben orchestrate, come la danza di sguardi tra gli intimoriti siciliani e la Gainsbourg, ma soprattutto la sequenza della tammorriata, che spazza in un colpo tutta la retorica dei meridionali festosi amanti della musica, mostrando la drammaticitá, la ferocia dei suonatori che concludono quasi in preda a convulsioni e alla fine non vengono accolti da applausi, ma con un'occhiata si scambiano il racconto di vite di fatica e sofferenze.
Radicati nelle loro culture, gli emigrati si "fanno belli" per lo sbarco: indossano gli abiti tradizionali dei loro paesi, mostrando la forte identitá locale (se non proprio provincialitá) e l'impreparazione ad affrontare un mondo altro.
Con un'ottimo espediente Crialese aggira anche la trappola del classico arrivo salutati dalla statua della libertá, e occulta la meta agognata, contribuendo ancora ad accrescere il senso di oppressione e claustrofobia che per tutto il film si respira grazie alla quasi totale assenza di riprese di ampi spazi e paesaggi.
Il terzo atto, l'America, é meno solido degli altri e si cede, con un paio di dialoghi, a una certa didascalicitá. Non mancano anche qua, peró, sequenze di forte impatto e persino qualche malinconico sorriso che permette di aggirare il rischio melodramma.
In breve: un ottimo film, capace di coinvolgere lo spettatore in un clima emotivo del tutto particolare, e di restituire con cuore e intelligenza il ritratto di una drammatica realtá spesso ridotta nel cinema a stereotipi distorcenti. Nonostante alcune sbavature il film é capace di librarsi in qualche scena a livelli sublimi.
Voto:4/5

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godfew

Reg.: 24 Lug 2006
Messaggi: 453
Da: Pesaro (PS)
Inviato: 25-09-2006 11:38  
Decisamente un grande film e un grande regista che ridà speranze al futuro del cinema italiano.
Ottimo tutto il film dalla regia alla fotografia e agli attori.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 25-09-2006 13:29  
Non dovrebbero entrare in campo le norme produttive e distributive di un film quando se ne scrive, cavillando sul fatto che il lavoro possa essere più o meno “televisivo” perché finanziato da Rai Cinema o girato a basso costo. Ma queste critiche sono ancora accettabili quando si frequenta un panorama nazionale di bassissima stima verso la qualità e la quantità del mezzo cinematografico.
Poche sequenze, due o tre per la verità, ci fanno amare questo gioiellino d’epoca, primi anni del novecento rappresentati utilizzando scelte di messinscena alternative al solito nostrano modello in scala. Un momento che rapisce nel profondo è racchiuso in un piano fisso su di una nave che salpa, lasciando un buco in mezzo riempito dall’acqua del porto e dalle anime della folla che si estendono fino all’imbarcazione che vuota tornerà. Il viaggio di questa famiglia, simbolo di una massa importante di emigranti siciliani, è il tragitto di speranza e passione per cui attendevano conferma d’intrapresa proprio da Dio l’onnipotente, colui che veglia su queste anime condannate alle mani sporche di terra. Il ragazzo muto fornisce agli uomini, in bilico tra giovinezza e ruvidezza, il segnale decisivo per la partenza, alcune foto che ritraggono abitanti americani avere a che fare con galline grandi il doppio loro e monete enormi crescere sugli alberi. Tanto basta per decidere di lasciarsi alle spalle la sopravvivenza per tentare di raggiungere un sogno ad occhi aperti chiamato America. Tutti in cammino. Salite ordinati sulla nave per il Nuovomondo! Sguardi ravvicinati, parole silenziose. Una donna provvista del fascino tipico del primo novecento, splendida Charlotte Gainsbourg, si pone al fianco del padre di famiglia, Salvatore, ben felice di entrare in contatto con gli intrighi ricoperti di bei vestiti, gioielli e bellezze virginali. Lei gli propone di sposarlo per essere entrambi accettati nel Nuovomondo mai ostentato, avvolto com’è in una fitta nebbia di confusione da music hall. Suoni, domande e sogni ci accompagnano fino alle porte del Vivere. Non più sopravvivenza. “Il pane qui sembra fatto di nuvole”. La vita è organizzata dai sovrintendenti all’afflusso degli emigranti portatori di vecchie tradizioni e problematiche fisiologiche, più che constatate dai medici, decantate dai possessori senza far caso alle “brutte figure”. Un incontro-scontro tra popoli. I primi allevati dalla madre terra, dai sentimenti sinceri e primi, non elaborati, non contaminati, i secondi con i loro giochetti da psicologia selettiva empiristica d’inizio secolo, pronti a sfidare il candore mentale degli uomini contadini, che nemmeno si accorgono di essere in concorrenza. Le scene si parallelizzano ai frammenti di esistenza dei nostri piccoli sopravvissuti e si fanno episodi paradossali a tutto tondo, perché la corruzione professionale degli incaricati ai test d’ammissione al Nuovomondo risultano sconfitti in partenza, di fronte alla parossistica ingenuità e spontaneità degli emigranti. Il sogno, i sogni, si realizzeranno? Fotografie calde e usurate dalle mani sudate che le hanno tenute per un momento, illudendosi di poter tastare quelle gallinone e quei soldoni, forse per puro soddisfacimento della curiosità del mondo. Contenitore di una crema bianca latte, cosparsa dei colori di capelli, pelli e abiti che si sovrappongono e si mischiano fino a formare un'unica sostanza che ribolle di cultura e tradizione. Sudore, carne e felicità. Il cast è favorito dal convulsivo siero pulsante umanità di cui è provvista la conce(ntra)zione cinematografica di Crialese, che inietta ai suoi attori senza rimpianti. Ciò che è stato è stato, il neorealismo è superato e la sua espressione pure, evolviamoci senza troppe mire anche sul grande schermo. Respiriamoci ed alitiamoci sopra, abbracciamolo come se fosse un pezzo d’argilla a cui dare forma coi nostri corpi.
Leone d’Argento Rivelazione al miglior film italiano visto a Venezia. Curioso utilizzo sui titoli di coda della stessa canzone (Sinner Man di Nina Simone) presente in quelli di INLAND EMPIRE di David Lynch, altro film presentato alla mostra lagunare numero sessantatre.

Già pubblicata qui http://viagginellanuovacarne.splinder.com/post/9227862
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 25-09-2006 19:19  
Ho amato questo film per la densità espressiva di immagini e di recitazione.Reso bene il gioco d'intrecci tra vecchio e nuovo:dalle pietre portate in bocca con valore votivo, al mare mai visto che è simbolo di novità,rinnovamento;dalle ubbie e i sincretismi ai nuovi "idoli" di un agognato benessere.
Significativa,a tal uopo, l'iperbole di olive e carota giganti,il tutto condito da una fotografia affascinante e calda.
Notevole il contributo recitativo di Vincenzo Amato e della grande Rory Quattrocchi che ho apprezzato per anni in teatro.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 25-09-2006 19:24  
l'inizio cmq è uguale a Respiro così come il finale (lì mare d'acqua qui mare di latte).
Cmq sia, s evi interessa la mia opinione è la rece di Filmup filmup
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-10-2006 09:05  
i pochi commenti mi lasciano pensare che si stia perdendo uno dei migliori film italiani degli ultimi anni.
Sarà una sorpresa per molti, fidatevi. E nn è assolutamente un film pensate o convenzionale, piacerebbe a tutti.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 02-10-2006 20:47  
E' notizia di oggi che Crialese concorrerà all'Oscar come film straniero.
Non ci resta che "tifare" per Nuovomondo!

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 02-10-2006 20:55  
dovrebbe entrare anche in cinquina.lui la è piuttosto noto,e respiro fu un successo a sorpresa,incassando anche un paio di milioni di dollari.purtroppo la distribuzione è quella che è,dovevo andarci sabato,ma la mia bimba mi ha dirottato sui pirati,vedrò di rimediarlo più avanti.
ciao!

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 04-10-2006 23:22  
Profondo respiro per recuperare il rilassamento dopo la visione di questa coinvolgente storia. Altra perla che il cinema di casa nostra riesce a regalarmi. Ho ammirato tantissimo la dignità della madre nel tenere testa ad assurde formalità che il "nuovo" mondo esige da uomini, seppur analfabeti, ma provenienti da un vecchio mondo con migliaia di anni di civiltà alle spalle.

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remedios

Reg.: 07 Gen 2005
Messaggi: 2967
Da: catania (CT)
Inviato: 19-10-2006 00:59  
ma come?..ritorno tutta entusiasta dal cinema per spulciare qualche bella recensione e appassionarmi alle varie diatribe..e invece.. trovo questo post in una pagina scognita, con una manciata di (ottimi)commenti..
mi chiedo come mai

Non si può certo dire che questo film stia passando in sordina

..su filmup si però..

brutta storia
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Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate
Quietami i pensieri e le mani e in questa veglia pacificami il cuore

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godfew

Reg.: 24 Lug 2006
Messaggi: 453
Da: Pesaro (PS)
Inviato: 19-10-2006 10:14  
A quanto pare i nuovi critici snobbano il cinema italiano per potersi meglio azzuffare per altri film...

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 19-10-2006 15:27  
grande film
uno dei migliori dell'anno (anno solare)

il cinema italiano ci sta finalmente togliendo un pò di soddisfazioni

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 19-10-2006 18:14  
quote:
In data 2006-10-19 15:27, kagemusha scrive:
grande film
uno dei migliori dell'anno (anno solare)

il cinema italiano ci sta finalmente togliendo un pò di soddisfazioni

Finalmente si comincia a colonizzare anche questo topic.
Del "Diavolo" non se ne può proprio più.

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 19-10-2006 19:13  
E' un gran bel film e tuttavia un passo indietro rispetto a RESPIRO. Là la magia sembrava scaturire tutta dai luoghi e dalle persone, mentre qui sembra tutto molto premeditato, artefatto.
Pure non si può negare il fascino visivo del pellegrinaggio iniziale, della vestizione, della partenza del transatlantico con la divisione della folla, il mare di latte etc...
_________________
"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-11-2006 16:14  
NUOVOMONDO di Emanuele Crialese (The New World?)

“La prima classe costa mille lire
la seconda cento
la terza dolore e spavento
e puzza di sudore dal boccaporto
e odore di mare morto…”
Francesco De Gregori Titanic

Dopo il folgorante e selvaggio debutto con il fortunato Respiro, il napoletano Crialese ritorna a parlare della natura selvatica siciliana spostandosi da un’ isola alla terraferma. Le prime inquadrature sono stupende: una natura quasi preistorica, rozza, squadrata, monolitica solcata da uomini allo stato primitivo che cercano risposte soprannaturali con un sasso in bocca. Simbiosi con gli animali (di cui si imitano pure i versi), non solo elementi di contorno ma essenziali per la propria sopravvivenza. Grandi fatiche, difficoltà nel procacciarsi il cibo, una vita di stenti e privazioni. Una terra amara (amara terra mia cantava Domenico Modugno), che respinge, come una madre dal cuore indurito e con troppe rughe sul viso. Allora si parte per il nuovo mondo, con il miraggio di frutti giganteschi e di fiumi di latte, con i soldi che piovono dagli alberi e carote grosse come scialuppe, in una dilatazione onirica che è la proiezione dei sogni di gloria di migliaia di migliaia di emigranti.
Crialese è bravo ad inframezzare con equilibrio questi momenti onirici che trasportano la narrazione asciutta e secca, a volte claustrofobica nell’insistenza dei primi piani dei personaggi, a volte lenta nel soffermarsi in qualche espressione visiva a scoppio ritardato, nel piano sopraelevato della poesia e della metafisica, in una sorta di celebrazione di un immaginario collettivo distorto ma pateticamente sincero. Si parte con un misto di paura e di eccitazione, di disperazione e speranza, ammassati come bestie in locali di terza classe, con il respiro del vicino sul collo, senza intimità, sballottati come pupazzi alla prima tempesta oceanica. Il regista inquadra dall’alto una folla immensa che improvvisamente si separa in due al momento della partenza del barcone:quelli che se ne vanno e quelli che restano. L’immagine è veramente potente e blocca sul nascere in maniera abile qualsiasi tentativo retorico o melodrammatico. Questa dicotomia è sempre presente, ricordata anche all’arrivo dalle autorità americane che minacciano i disobbedienti se non vengono accettate le regole del nuovo mondo. C’è però qualcuno che fa un viaggio diverso, è la nobildonna decaduta che ritorna al suo paese nella speranza di potere ripartire da zero, un doppio ritorno al passato guardando questa immensa mandria umana, deportata, disgregata, dislocata e pensando al proprio destino. Ma si dovrà fingere pure l’amore e inventarsi un matrimonio di comodo per essere accolti nel civile nuovo mondo.
_________________
True love waits...

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