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Autore inside man
londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 07-05-2006 09:18  
Spike Lee è un regista superiore. Con questo lavoro ha confermato di essere il migliore regista contemporaneo. Un lavoro strepitoso.

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 11-05-2006 16:14  
il film è fighissimo, interpretato ottimamente dall'intero cast, ben diretto e personalizzato da Spike Lee, che non esita ad inserire note sociali anche in questo genere di film.

Per cio' che riguarda il "come" Clive Owen sapesse in quale cassetta cercare sono d'accordo con Gatsby, anche se, data l'infinita quantità di informazioni che avevano sulla banca, è probabile che sia arrivato a scoprire il numero della cassetta nello stesso modo di D. Washington, cioè per esclusione.

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fuzzi5

Reg.: 30 Set 2004
Messaggi: 314
Da: Recco (GE)
Inviato: 12-05-2006 20:46  
poche parole...
CAPOLAVORO!
spike migliora invecchiando, dopo "S.O.S." e "la venticinquesima ora", un altro splendido film.
2 ore senza tregua, ingranaggio perfetto. solito umorismo, solita ambiguità dei personaggi, grande regia e ottima fotografia.
_________________
non accettate le provocazioni dei perbenismi

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SaioDoctor


Reg.: 15 Mag 2006
Messaggi: 9
Da: Belpasso (CT)
Inviato: 15-05-2006 02:49  
A me il film in generale è piaciuto...nn fosse altro per i grandi nomi:Spike Lee,Denzel Washington,Clive Owen,Jodie Foster.Ma ero andato al cinema sperando a qualcosa di più:a mio parere è un pò noisetto tanto che un mio amico venuto con me si è addormentato.Penso che se nn ci fosse stato questo cast stellare e un regista di alto livello beh...ci saremmo fatti tutti una bella dormita.Scusate la sincerità!
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Ciò che siamo non cambierà Mai...Chi siamo cambia CONTINUAMENTE!

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-05-2006 14:34  
INSIDE MAN di Spike Lee 2006 (Lex Scripta-Lex Tradita, fuori-dentro)

Ancora un passo avanti rispetto al già notevole La 25°Ora (tralasciando lo sbiadito “Lei mi Odia”) e una rigorosa meditazione su quello che è nascosto dentro gli uomini nel bene e nel male.
Un legittimo sospetto:che sotto le grandi improvvise scalate finanziarie siano celati dei segreti immondi (“quando il sangue corre per le strade è ora di comprare”); che questi alti enormi spropositati grattacieli di Wall Street poggino su un terreno veramente marcio.
Come minare dall’interno questi meccanismi perversi dell’alta finanza? Come penetrare dentro i segreti delle banche e fare saltare coperture e torbidi meccanismi? Spike Lee ha raggiunto quella maturità artistica che gli consente di fare contemporaneamente un film di denuncia e seguire il classico plot poliziesco (tenendo come punto di riferimento il claustrofobico “Quel pomeriggio di un giorno da cani”) con colpi di scena e rimescolamento delle carte (buoni e cattivi mescolati insieme, dove sono i cinque cattivi?) in sapiente cocktail di tensione e ironia (memorabile la battuta sul cappello di Denzel). Tutto funziona come in un meccanismo perfetto: gli attori, su tutti un Clive Owen algido e implacabile e poi una perfida avvocatessa in carriera Jodie Foster. Denzel Whashington è un po’ sopra le righe ma la sceneggiatura gli regala le migliori battute. Personaggi limati accuratamente e profili psicologici “inside”: ogni inquadratura sembra un virtuosismo artistico e il montaggio alternato con flash-forward in bianco e nero rende gli interrogatori una serie di reality show dell’assurdo (dove sono i colpevoli?). Una scena su tutte: la contrapposizione Denzel Washington Jodie Foster preceduta dalla inquadratura sulla incisione LEX SCRIPTA- LEX TRADITA assolutamente simmetrica. Unica pecca del film è il non volere scontentare la voglia di giustizia dello spettatore regalandogli comunque un finale poco reale e molto “morale”.
Musiche incalzanti e appropriate. Ritmo ansiogeno avvincente. In una New York di più lingue ed etnie, l’appartenere ad una razza è gia un poco casuale criterio di selezione. Siamo lontanissimi dalle banalità dei dialoghi di Higgis (Crash), qui c’è Spike Lee (e un sorprendente sconosciuto Russell Gerwitz che scrive una sceneggiatura molto ironica che sdrammatizza con acume yiddish), signori, e si sente.


_________________
Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare (Oscar Wilde)

[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 15-05-2006 alle 14:35 ]

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 21-05-2006 11:13  
Inside man insegna. Anzi, fa proprio scuola. Tre giorni fa a Viareggio tre rapinatori si sono presentati in bicicletta e vestiti da imbianchini in una banca e l'hanno svaligiata. I tre avevano i visi coperti da maschere protettive bianche proprio come quelle del film ed indossavano tute da imbianchini fra loro identiche.
Con la scusa di fare dei lavori di imbiancatura all'interno della banca, i tre si sono fatti aprire e, una volta dentro, hanno subito estratto dei temperini con cui hanno cominciato a minacciare tutti i dipendenti e le persone in fila.

Come Inside Man, più di Inside Man. Soprattutto per il fatto che i malviventi sono poi riusciti a fuggire indisturbati col malloppo (ok, non erano diamanti, però...!) senza far intervenire minimamente le forze di polizia e.... a bordo delle stesse biciclette con le quali erano arrivati!

Per quelli che dicono che il Cinema non insegna...

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 21-05-2006 11:54  
quote:
In data 2006-05-21 11:13, cabal22 scrive:
[...] Soprattutto per il fatto che i malviventi sono poi riusciti a fuggire indisturbati col malloppo (ok, non erano diamanti, però...!) senza far intervenire minimamente le forze di polizia e.... a bordo delle stesse biciclette con le quali erano arrivati! [...]

Critical mass - A car less.
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"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 25-05-2006 11:13  
Il migliore Spike Lee in assoluto.Dirige con maestria un cast d'eccezione utilizzando la macchina da presa come fosse uno "sbirro",uno psicoanalista,uno "schizato",un acuto osservatore.Un bel action-movie con superba fotografia.Denzel Washinghton e Clive Owen sono gli headliner di un copione stringato e mai scontato(certe battute sono cazzotti nei denti come è sempre stato nelle migliori corde di Spike),ai quali si contrappone un'algida e sharonstoniana Jodie Foster,metastasi di un cancro difficilmente curabile.
Protagonista della pellicola è sempre l'America,dove tutto si compra e si vende secondo la logica del "il tempo sta per scadere..".E'un atto d'accusa a tutte le più brutte storie di tutti i tempi;un'ulteriore riflessione sull'11 settembre.
E' uscire ed entrare in e da sottilissimi anditi di una morale storica massacrata dall'interesse dei singoli,in cui è davvero impossibile distinguere tra i buoni e i cattivi.

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Leon308

Reg.: 22 Feb 2006
Messaggi: 5416
Da: Napoli (NA)
Inviato: 25-05-2006 11:15  
quote:
In data 2006-05-25 11:13, penny68 scrive:
E' uscire ed entrare in e da sottilissimi anditi di una morale storica massacrata dall'interesse dei singoli,in cui è davvero impossibile distinguere tra i buoni e i cattivi.


questo è il tema ricorrente di tutto il cinema di Spike...
_________________
Quando su un solo fatto tutti la pensano allo stesso modo, vuol dire che nessuno pensa molto (Walt Withman)

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Verme87

Reg.: 01 Set 2006
Messaggi: 2564
Da: catanzaro (CZ)
Inviato: 12-11-2006 17:58  
Grandissima interpretazione di Denzel...mi è piaciuto moltissimo...una trama davvero intrigante e per nulla scontata...piena di sorprese e davvero emozionante...uno dei film migliori del 2006...STUPENDO !
_________________
JEFF BUCKLEY FORUM

SINEAD O'CONNOR FORUM

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-11-2006 18:55  
quote:
In data 2006-05-25 11:13, penny68 scrive:
E'un atto d'accusa a tutte le più brutte storie di tutti i tempi;un'ulteriore riflessione sull'11 settembre.
E' uscire ed entrare in e da sottilissimi anditi di una morale storica massacrata dall'interesse dei singoli,in cui è davvero impossibile distinguere tra i buoni e i cattivi.



Concordo su tutto, in particolare con quanto quotato. Scrissi cose analoghe al riguardo,


Quando l'apparenza (non) inganna

"Tutte le opere d’arte sono forme d’intrattenimento, ma non tutte le forme d’intrattenimento sono opere d’arte e l’approccio più credibile all’arte è quello che passa per l’intrattenimento, facendo si che l’arte vi prenda di sorpresa.” (Gavin Lambert).

Con una sequenza iniziale emblematicamente ispirata agli archetipi del teatro shakespeariano, l’ultimo parto di Spike Lee è una robusta favola metropolitana, un’opera in nero carica di suspense e di sorprese, caratterizzata da una messinscena adrenalinica, di grande dinamismo narrativo e visivo. Il film prospetta e ribalta, senza soluzione di continuità, il tratto logico e controverso, l’(apparente) inverosimiglianza tramica, la falsa pista, il dato scontato, ciò che si prefigura infine come una sorta di metafora politica, giocosamente “morale” e - pur nel già visto -, tutt’altro che banale. INSIDE MAN, aldilà del “messaggio” e della speculazione ideologica ad ogni costo, è un omaggio al cinema; nell’ingarbugliato gioco dei doppi e dicotomici piani di vero e falso, d’illusorio e reale, d’ombre e luci, di sogno/veglia ad occhi aperti/chiusi, in funzione di una purezza di forme e linguaggi, di un montaggio ad orologeria che non ammette cedimenti stilistici, nè scollature narrative, è il cinema stesso. Dopo il notevole SOS- SUMMER O SAM, film “panico”, un thriller (solo nell’approccio) fastoso e visionario, il regista afro americano, cantore della sua gente, dei ghetti e delle commistioni culturali interrazziali, torna al ”genere” per (ri)tarare il gioco di scatole cinesi sui registri (apparentemente) più disimpegnati, divertiti e divertenti, non di meno immaginifici delle opere dichiaramene politiche, del cinema d’intrattenimento. Lee recupera, in maniera personale e creativa (l’omaggio al cinema d’azione degli anni ’70 appare evidente, e così l’eco lumetiana di QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI), le suggestioni di una “magnifica ossessione” che - accade sempre più raramente - sembra riemergere dalle macerie di un immaginario filmico americano da tempo crollato su se stesso. Come le Torri dell’11 Settembre, prese spesso a pretesto da un cinema “souvenir” e votato alla rappresentazione meramente spettacolare, infarcito di tronfi retoricismi ed inani moralismi. Contrariamente a quanto accade in LA 25 ORA, l’allegoria “terroristica” (politica) di INSIDE MAN è (apparentemente) meno esplicita e non espressamente poetica, ma non di meno reale ed efficace, emozionante, nel gioco delle parti che si rendono irriconoscibili (nulla distingue i rapinatori dagli ostaggi), segno che il “nemico” – non più inteso come minaccia esterna -, è tra noi, si mimetizza dentro di noi, tra le pieghe delle nostre paure. La caccia al “mostro”, come in SUMMER OF SAM, si trasforma dunque in una persecuzione del diverso, dell’indesiderato, in maniera proiettiva, al fine di esorcizzare lo “straniero” che alberga in noi, estraneo alla nostra stessa coscienza. Paranoia ed ironia, grande senso dello spettacolo, dialoghi scoppiettanti, quantunque si percepisca il gioco frenante del doppiaggio, convivono felicemente in un’opera di pura azione cinematografica che si avvale di un cast stellare, esemplarmente superbo.


Già pubblicato Qui
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-11-2006 19:00  
quote:
In data 2006-11-12 18:55, AlZayd scrive:
Come le Torri dell’11 Settembre, prese spesso a pretesto da un cinema “souvenir” e votato alla rappresentazione meramente spettacolare, infarcito di tronfi retoricismi ed inani moralismi.



E non avevo ancora visto WTC...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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