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Autore "Mi manda la regione Lazio"
ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 13-07-2005 11:38  
Divenuto governatore della Regione Lazio, il giornalista che per anni si è battuto in tv contro “le cose che non vanno nella pubblica amministrazione” si è guadagnato subito la riconoscenza dei partiti con la moltiplicazione di incarichi e consulenze. Clientelismo e sprechi crescono anche in Calabria e Puglia. “Il segnale del cambiamento c’è stato, ma in peggio”, dice l’ex direttore de “l’Unità” Emanuele Macaluso.
“Il segnale del cambiamento c’è stato, ma in peggio”, dice amareggiato Emanuele Macaluso, ex deputato del Pci, direttore de “l’Unità” e mente critica tra le più lucide e scomode, da sempre, della sinistra italiana. “L’impegno in campagna elettorale era per una svolta seria nella pubblica amministrazione, per combattere gli sprechi, il clientelismo, il parassitismo; ed invece tutto è cresciuto e continua a crescere a dismisura, poltrone, commissioni, auto blu, consulenze. Ma così facendo si va allo sfascio totale dello Stato, non soltanto delle Regioni. Ed il rischio, per noi della sinistra, è che il trionfo elettorale dello scorso aprile alle regionali si trasformi nel maggio del 2006 in una disfatta alle nazionali. Gli elettori non perdonano chi, dopo aver promesso il cambiamento, va avanti imperterrito, con il solito andazzo ed i soliti sperperi”.

I numeri della Regione Lazio, passata in aprile dal centrodestra alle sinistre-Ulivo, sono davvero inquietanti. Divenuto governatore, il giornalista Piero Marrazzo che per anni si è battuto in tv, come conduttore di “Mi manda Rai3”, contro gli sperperi di denaro pubblico, le ingiustizie, le cose che non vanno nella pubblica amministrazione, si è immediatamente guadagnato la riconoscenza dei partiti con la moltiplicazione di incarichi e consulenze. Gli assessori sono passati in Regione dai 12 della vecchia amministrazione a 16; le commissioni consiliari, da 14 a 24 (con conseguente aumento di presidenti che dovranno disporre anche loro, come gli assessori, di auto blu con autisti a disposizione); il personale di segreteria da 137 a 177; i collaboratori, da 253 a 292; i super-consulenti (arruolati con compensi da 200 mila euro l’anno in su) sono cresciuti di 13 unità; ed i compensi di super-consulenti e semplici consulenti (quelli da 80 o 100 mila euro l’anno, per intenderci) fanno già stimare un aumento fra il 30 ed il 40 per cento.

“Per essere una coalizione guidata da un giornalista che è stato per anni il tele-difensore dei diritti del cittadino contro privilegi e sprechi”, ha scritto Mario Giordano su “Il Giornale” di Milano, “non è male come inizio. Il dubbio è questo: che ci faranno 40 persone in più in segreteria? E davvero non si trovavano competenze adeguate all’interno del pur poderoso organico della Regione? Ma soprattutto: se Marrazzo non fosse stato un difensore civico dei cittadini, che cos’altro sarebbe stato inventato? L’addetto al ventaglio per i giorni di afa?”.

e ce ne sarebbe anche per altre favolose regioni...
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 13-07-2005 14:00  
quote:
In data 2005-07-13 11:38, ipergiorg scrive:
Divenuto governatore della Regione Lazio, il giornalista che per anni si è battuto in tv contro “le cose che non vanno nella pubblica amministrazione” si è guadagnato subito la riconoscenza dei partiti con la moltiplicazione di incarichi e consulenze. Clientelismo e sprechi crescono anche in Calabria e Puglia. “Il segnale del cambiamento c’è stato, ma in peggio”, dice l’ex direttore de “l’Unità” Emanuele Macaluso.
“Il segnale del cambiamento c’è stato, ma in peggio”, dice amareggiato Emanuele Macaluso, ex deputato del Pci, direttore de “l’Unità” e mente critica tra le più lucide e scomode, da sempre, della sinistra italiana. “L’impegno in campagna elettorale era per una svolta seria nella pubblica amministrazione, per combattere gli sprechi, il clientelismo, il parassitismo; ed invece tutto è cresciuto e continua a crescere a dismisura, poltrone, commissioni, auto blu, consulenze. Ma così facendo si va allo sfascio totale dello Stato, non soltanto delle Regioni. Ed il rischio, per noi della sinistra, è che il trionfo elettorale dello scorso aprile alle regionali si trasformi nel maggio del 2006 in una disfatta alle nazionali. Gli elettori non perdonano chi, dopo aver promesso il cambiamento, va avanti imperterrito, con il solito andazzo ed i soliti sperperi”.

I numeri della Regione Lazio, passata in aprile dal centrodestra alle sinistre-Ulivo, sono davvero inquietanti. Divenuto governatore, il giornalista Piero Marrazzo che per anni si è battuto in tv, come conduttore di “Mi manda Rai3”, contro gli sperperi di denaro pubblico, le ingiustizie, le cose che non vanno nella pubblica amministrazione, si è immediatamente guadagnato la riconoscenza dei partiti con la moltiplicazione di incarichi e consulenze. Gli assessori sono passati in Regione dai 12 della vecchia amministrazione a 16; le commissioni consiliari, da 14 a 24 (con conseguente aumento di presidenti che dovranno disporre anche loro, come gli assessori, di auto blu con autisti a disposizione); il personale di segreteria da 137 a 177; i collaboratori, da 253 a 292; i super-consulenti (arruolati con compensi da 200 mila euro l’anno in su) sono cresciuti di 13 unità; ed i compensi di super-consulenti e semplici consulenti (quelli da 80 o 100 mila euro l’anno, per intenderci) fanno già stimare un aumento fra il 30 ed il 40 per cento.

“Per essere una coalizione guidata da un giornalista che è stato per anni il tele-difensore dei diritti del cittadino contro privilegi e sprechi”, ha scritto Mario Giordano su “Il Giornale” di Milano, “non è male come inizio. Il dubbio è questo: che ci faranno 40 persone in più in segreteria? E davvero non si trovavano competenze adeguate all’interno del pur poderoso organico della Regione? Ma soprattutto: se Marrazzo non fosse stato un difensore civico dei cittadini, che cos’altro sarebbe stato inventato? L’addetto al ventaglio per i giorni di afa?”.

e ce ne sarebbe anche per altre favolose regioni...



I fatti: un aumento dei dipendenti dell'amministrazione della regione Lazio.

L'opinione: è uno spreco e i neo assunti sono tutti dei fannulloni mangia pane a tradimento.

Il giornalista, bravo e efficiente, avrà delle prove di quanto insinua, conoscerà uno per uno, o la maggior parte, o qualcuno di questi nuovi dipendenti. Avrà,dati alla mano, cifre che dimostrano lo sperpero e l'inefficienza del servizio, che smascherano l'ipocrita Marrazzo.
Perchè non le espone?

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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

[ Questo messaggio è stato modificato da: xander77 il 13-07-2005 alle 15:04 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: xander77 il 13-07-2005 alle 15:09 ]

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josebono

Reg.: 14 Gen 2005
Messaggi: 1606
Da: partinico (PA)
Inviato: 13-07-2005 14:26  
che cosa vuoi dimostrare?....
ch'è meglio il centro-destra?....

ma fammi il piacere!!!!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 13-07-2005 20:20  
I fatti Xander, sono anche che è dal rapporto Cassese del '93 e dalle riforme di quegli anni che si chiede la diminuzione del numero dei dipendenti pubblici, in particolar modo dei dirigenti di alto livello che costano davvero troppo a Stato ed Enti locali.
Il caso della Calabria è poi tremendamente peggiore di quello della regione Lazio.

Detto questo è chiaro poi come il discorso di Ipergiorg sia molto di parte ed è altrettanto chiaro che le amministrazioni di centrodestra non si sono esimite da comportamenti altrettanto scandalosi. Però bisogna essere un attimo obiettivi ed ammettere che qualcosa che non va c'è.
_________________
E' ok per me!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-07-2005 20:27  
quote:
In data 2005-07-13 14:26, josebono scrive:
che cosa vuoi dimostrare?....
ch'è meglio il centro-destra?....

ma fammi il piacere!!!!



No, ma magari sentiamo perchè nel caso specifico dovrebbe esser meglio il centro sinistra.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 13-07-2005 20:33  
quote:
In data 2005-07-13 20:20, sloberi scrive:
I fatti Xander, sono anche che è dal rapporto Cassese del '93 e dalle riforme di quegli anni che si chiede la diminuzione del numero dei dipendenti pubblici, in particolar modo dei dirigenti di alto livello che costano davvero troppo a Stato ed Enti locali.
Il caso della Calabria è poi tremendamente peggiore di quello della regione Lazio.

Detto questo è chiaro poi come il discorso di Ipergiorg sia molto di parte ed è altrettanto chiaro che le amministrazioni di centrodestra non si sono esimite da comportamenti altrettanto scandalosi. Però bisogna essere un attimo obiettivi ed ammettere che qualcosa che non va c'è.



E chi lo nega?
Ma l'articolo non dimostra nulla: è solo una serie di insinuazioni. Ad esempio tale rapporto Cassese (che non conosco) non viene neppure citato.

[ Questo messaggio è stato modificato da: xander77 il 13-07-2005 alle 20:34 ]

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 13-07-2005 21:19  
Non è che c'entra qualcosa la riforma federalista della lega?
Più poteri alle regioni = più servizzi a carico = più uffici = più burocrati = più costi = più corruzione. Una equazione perfatta no?


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pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-07-2005 21:33  
quote:
In data 2005-07-13 21:19, Futurist scrive:
Non è che c'entra qualcosa la riforma federalista della lega?
Più poteri alle regioni = più servizzi a carico = più uffici = più burocrati = più costi = più corruzione. Una equazione perfatta no?





Mi sa che il nostro amico Futurist ha ragione.

E poi iper..basta...avete perso e come pensate di riguadagnare consensi? coi soliti articoli di parte (non documentati) sui soliti giornalettucci di propaganda come Libero e i Giornale...scritti dai soliti giornalistucoli servi del padrone...

Por favor....
_________________
Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 13-07-2005 21:54  
C'è chi fa intere campagne elettorali sui favoritismi e sugli sprechi della Pubblica Amministrazione e poi quando succedono certe cose non trovate niente di meglio da fare che insabbiare o criticare chi si permette di metterlo in evidenza?Poi come pretendete che le stesse persone riconoscano i demeriti della propria parte politica se siete prima voi a non farlo?

Ma tanto questa gente che fa di male?Spreca i nostri soldi e poi va a lamentarsi col governo che taglia i fondi,tanto c'è chi li voterà ora e sempre,nonostante tutto...Aahhh povera Italia!!!
_________________
IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 14-07-2005 01:13  
quote:
In data 2005-07-13 21:19, Futurist scrive:
Non è che c'entra qualcosa la riforma federalista della lega?
Più poteri alle regioni = più servizzi a carico = più uffici = più burocrati = più costi = più corruzione. Una equazione perfatta no?



In verità non c'entra un benemerito piffero perchè la riforma federalista è iniziata nel 1997 con le leggi Bassanini e nonostante tutto si parlava di diminuire il numero di dirigenti interni alle pubbliche amministrazioni.
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E' ok per me!

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 14-07-2005 09:23  
quote:
In data 2005-07-14 01:13, sloberi scrive:
quote:
In data 2005-07-13 21:19, Futurist scrive:
Non è che c'entra qualcosa la riforma federalista della lega?
Più poteri alle regioni = più servizzi a carico = più uffici = più burocrati = più costi = più corruzione. Una equazione perfatta no?



In verità non c'entra un benemerito piffero perchè la riforma federalista è iniziata nel 1997 con le leggi Bassanini e nonostante tutto si parlava di diminuire il numero di dirigenti interni alle pubbliche amministrazioni.



in effetti la riforma federalista per o ra la ha concepita ed applicata il centrosinistra. Quella della lega è ancora in parlamento.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 14-07-2005 09:46  
quote:
In data 2005-07-14 09:23, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2005-07-14 01:13, sloberi scrive:
quote:
In data 2005-07-13 21:19, Futurist scrive:
Non è che c'entra qualcosa la riforma federalista della lega?
Più poteri alle regioni = più servizzi a carico = più uffici = più burocrati = più costi = più corruzione. Una equazione perfatta no?



In verità non c'entra un benemerito piffero perchè la riforma federalista è iniziata nel 1997 con le leggi Bassanini e nonostante tutto si parlava di diminuire il numero di dirigenti interni alle pubbliche amministrazioni.



in effetti la riforma federalista per o ra la ha concepita ed applicata il centrosinistra. Quella della lega è ancora in parlamento.




Era solo una considerazione su una riforma che non mi piace.
Però se si vuole dire che il centrosinistra tende a buttare via i soldi più del centrodestra concordo. E' un fatto di mentalità di base credo.

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 14-07-2005 12:09  
quote:
In data 2005-07-13 21:54, Hamish scrive:
C'è chi fa intere campagne elettorali sui favoritismi e sugli sprechi della Pubblica Amministrazione e poi quando succedono certe cose non trovate niente di meglio da fare che insabbiare o criticare chi si permette di metterlo in evidenza?




Aridaie! Magari l'articolista ha ragione (contenti?) ma non fa altro che buttare lì una tesi senza dimostrarla: insinuazioni su sprechi e sperperi. Stop.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 17-07-2005 10:10  
Xander a parte farti riflettere sul fatto che Macaluso non mi pare un servo di Berlusconi e se fa dichiarazioni del genere sarà perchè ne ha le balle piene.. a quel che sembra se ne è accorto anche il vertice dei DS che la gestione di Marrazzo (e altri governatori) non va nella direzione giusta

GIOVANNI SABBATUCCI


LA NOTIZIA, riportata ieri sulle pagine interne dei maggiori quotidiani, è di quelle che meritano di diventare oggetto di riflessione: se non altro perché non è riconducibile al consueto e frusto copione delle lotte fra e dentro i due poli. Dunque, il Consiglio nazionale del maggiore partito di opposizione, che è anche il maggior partito di governo a livello regionale e locale, vota con l'appoggio di tutte le sue componenti interne una mozione che suona come richiamo, se non come vera e propria censura, ai governatori e alle amministrazioni regionali di centro-sinistra, in particolare a quelle di Lazio, Campania e Calabria. L'accusa è quella, grave in tempi di magra, di aver consentito o favorito la proliferazione di poltrone e di apparati, con conseguente moltiplicazione di prebende e di auto blu. Gli accusati reagiscono con irritazione (Bassolino, Loiero) o semplicemente rifiutando (Marrazzo) di identificarsi con i destinatari delle critiche. La maggioranza commenta soddisfatta, come di fronte a un regalo insperato.
Perché allora, ci si può domandare, i dirigenti diessini hanno sollevato il problema, in un’occasione pubblica e in termini così espliciti? La risposta è abbastanza semplice e rinvia all'immagine che i Democratici di sinistra cercano di dare di sé in tema di governo della finanza pubblica. Da tempo il partito di Fassino rovesciando la vecchia divisione dei ruoli che vedeva i conservatori schierati a difesa di una politica di bilancio ortodossa e i progressisti favorevoli ad allargare i cordoni della borsa si propone agli elettori come il restauratore di un equilibrio finanziario dissestato dal lassismo del centro-destra. Questa immagine risulterebbe gravemente compromessa ove risultasse contraddetta dalle pratiche di governo concretamente messe in atto da governatori e amministratori locali. E il danno di immagine a livello nazionale sarebbe assai più consistente dei vantaggi lucrati in termini clientelari attraverso la distribuzione di risorse sul territorio. Da qui il richiamo all'ordine, che va quindi salutato come un segno di coerenza e una promessa di fedeltà agli impegni assunti. Ma le riflessioni suscitate dal voto al Consiglio nazionale dei Ds non toccano soltanto il terreno della contesa politico-elettorale. Chiamano invece in causa il problema, negli ultimi mesi alquanto trascurato, dei rapporti fra Stato e regioni. A partire dalla riforma del titolo V della Costituzione e dunque a prescindere dalle sorti della contestata riforma voluta dal centro-destra queste ultime hanno notevolmente allargato l'area, in teoria già abbastanza vasta, delle loro competenze. Ma questo allargamento di competenze sarebbe vano nasconderselo comporta anche un aumento dei costi (personale, sedi, uffici studi e quant'altro) cui finora non ha corrisposto un parallelo alleggerimento dell'amministrazione centrale. E questi costi, in assenza di un vero e compiuto federalismo fiscale, finiscono fatalmente col ricadere sul bilancio statale e dunque sulla totalità dei contribuenti. Può un paese finanziariamente dissestato, che non riesce né ad abbattere il suo colossale debito né a ridurre le sue elevate aliquote fiscali, permettersi lussi di questo genere, anche a prescindere dagli abusi e dagli sprechi, che gli elettori per primi dovrebbero sanzionare? Due sono a questo punto le strade percorribili. O si procede risolutamente verso il federalismo fiscale, con tutto ciò che esso comporta in termini di squilibri territoriali, ma anche di responsabilizzazione dei centri di spesa. O si ripensa il modello federalista (o sedicente tale), valutando costi e compatibilità in rapporto al paese nel suo complesso, dunque in un'ottica che non si può che definire nazionale. In questi ultimi anni abbiamo assistito al crescente protagonismo delle leadership locali (sindaci, governatori, presidenti di provincia). La presa di posizione della dirigenza diessina ci suggerisce che a volte sono i partiti nazionali, in quanto organizzazioni diffuse e radicate nell'intero paese, ad avere il polso della situazione, a mostrare sensibilità per problemi che invece sfuggono a chi è troppo assorbito dalle esigenze del proprio territorio. E' anche questo un punto su cui sarà bene riflettere.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-07-2005 17:37  
Più poltrone che consiglieri regionali,
il miracolo della Campania Sotto accusa le amministrazioni di centrosinistra STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
Una cosa è 'o mare, un'altra 'o Mediterraneo. La sfiziosa precisazione, che non mancherà di incuriosire i cultori del genere, è contenuta nell'elenco delle nuove commissioni istituite dalla Regione Campania. La quale, aprendo la strada a interessanti scenari, ha appunto deciso di dar vita a due organismi distinti: uno dedito alla Risorsa Mare e l'altro a quello che i Romani chiamavano Mare Nostrum. Finalmente lottizzato, ci si passi il latinorum, secondo precise percentuali: un po' nostrum, un po' vostrum, un po' lorum... Una poltrona non si nega a nessuno. Solo che questa volta, a strillare indignati, non sono soltanto gli oppositori, parzialmente coinvolti nella spartizione. Ma anche alcuni esponenti della maggioranza di sinistra: c'è o non c'è una benedetta questione morale? C'è chi dice di no.
Angelo Brancaccio, un diessino dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale campano, dice anzi che le durissime critiche di Fabio Mussi e Cesare Salvi al debutto gestionale di alcune «regioni rosse», critiche fatte proprie almeno in parte da Piero Fassino che l’altro ieri aveva invitato la sinistra a gestire il potere con «più sobrietà», «sono strumentali, demagogiche e dovute più a posizionamenti interni al partito che non al merito stesso di una questione davvero delicata».
Insomma: cose di bottega tutta dentro la Quercia. Peggio: un «ingeneroso e assolutamente irresponsabile attacco sferrato alla nostra regione». Ma c’è chi dice sì. Come Luisa Bossa, già sindaco diessino di Ercolano: «Capisco che ormai siamo alla globalizzazione della stupidità , ma fare una commissione sul mare e una sul Mediterraneo... Anche le mediazioni devono avere un limite». Lei ha votato contro. E proprio non capisce: «Per carità, dicono che così, dando a Italo Bocchino, che fu candidato da An contro Bassolino, il ruolo ufficiale di "capo dell’opposizione (con tanto di ufficio apposito con dotazione di personale, auto e autisti) e distribuendo alla destra sei presidenze, ci saranno meno problemi di ostruzionismo. Che anche la nomina alla presidenza del Consiglio di Sandra Mastella è filata via liscia liscia come se già ci fosse un accordo prima. Che per il bene della regione bisognava pagare qualche prezzo. Però... ».
Però i mal di pancia dentro la sinistra, in tutta Italia, si moltiplicano. Come si moltiplicano le accuse contro i «compagni che sbagliano». Meglio: i compagni che lottizzano. O almeno fanno buon viso a cattivo gioco. Come nel Lazio, dove la maggioranza guidata da Piero Marrazzo, che nega tutto vantando tagli su tagli, è sotto accusa per aver aumentato gli assessori da 12 a 16, moltiplicato le commissioni fino al numero spropositato di 24, distribuito a certi neo-assunti stipendi iperbolici, accresciuto il parco di auto blu e tentato addirittura di dare a Maria Coscia, assessore alla scuola del Comune di Roma, una collaborazione di 230 mila euro l’anno...
Perfino Nichi Vendola, al quale tutto potevano rimproverare i duri e puri della nostra gauche tranne indulgenze clientelari, è finito nel mirino per avere accettato senza scatenare l’inferno l’assunzione all’Acquedotto Pugliese, storico serbatoio di clientele fin dai tempi in cui Gaetano Salvemini diceva che «ha dato più da mangiare che da bere», di 31 persone: nipoti, fratelli, cugini, cognati di politici e sindacalisti.... Tutti scelti come ultimo atto (propiziatorio?) dall’uscente Francesco Divella, cugino di Vincenzo, presidente «rosso» della Provincia.
Compreso Pierluigi Introna, figlio dell’assessore ai Lavori Pubblici vendoliano Onofrio Introna. È sulla Campania e la Calabria, però, che i mal di pancia sono più lancinanti. A Napoli, dove un consigliere post-fascista (Enzo Rivellini, An) e uno comunista (Antonio Scala, cossuttiano) sono arrivati a fare insieme un documento che propone provocatoriamente «di verificare se non sia più conveniente per i cittadini campani concedere i "benefit" indistintamente a tutti i consiglieri senza inventarsi commissioni tanto speciali quanto inutili», le commissioni sono diventate tante da offrire, sommando tutte le altre cariche (7membri all’Ufficio di presidenza del Consiglio, 5 Revisori dei Conti, 10 capigruppo...) più sedie di quanti siano i consiglieri. Se questi sono 60, le poltrone sono infatti diventate 77. Il «Corriere del Mezzogiorno» ha fatto i conti: ogni presidente prende un’indennità di 1.500 euro al mese, ogni vicepresidente ne prende 1.000, ogni segretario 700. Più le segreterie, le auto blu, le prebende varie.
Quanto alla Calabria, dove i consiglieri regionali col nuovo statuto sono diventati 50 e cioè uno ogni 39.865 abitanti (in Lombardia sono uno ogni 111 mila: un terzo), la salutare abolizione dei monogruppi, che nella scorsa legislatura erano diventati tanti da coprire di ridicolo la Regione, è stata riequilibrata non solo dal solito aumento delle commissioni (da sei a nove), dall’invenzione dei sottosegretari e dalla delibera che prevede l’assunzione di un massimo di 15 persone all’ufficio stampa, ma anche da una raffica di nomine di «dirigenti di servizio» e «dirigenti di settore», che trova precedenti solo nel mitico proclama di Carlo V: «Todos caballeros!». Per non dire degli 86 portaborse (funzionari di partito e poi sorelle, figli, cugini, cognati... ) assunti durante l’era Chiaravalloti senza un solo voto contrario delle sinistre. Una scelta bollata dai vescovi come prova di «degrado etico».
Il nuovo governo regionale, guidato da Agazio Loiero, ha deciso di offrirli a chi li vuole. Chi non verrà scelto verrà smistato in qualche ufficio bisognoso. Dopodiché ogni politico non soddisfatto della merce umana avuta in offerta, dicono i soliti maliziosi, si sentirà in diritto di chiedere l’assunzione provvisoria di persone di assoluta fiducia. Precari da far poi assumere, se possibile, con qualche nuova leggina. Malizie? Può darsi. Ma l’anno scorso c’è chi diede battaglia per assumere in pianta stabile anche i lavoratori interinali. Insomma: sarà anche vero che nessun governo ha mai avuto tanti ministri e sottosegretari quanti il Berlusconi Bis, ma questi governi locali di sinistra...
Gian Antonio Stella


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