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Autore Bocciata la Costituzione europea
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-06-2005 17:49  
quote:
In data 2005-05-31 23:27, millio scrive:
Negli slogan si leggeva
No alla Costituzione
No a Chirac
No al governo
Insomma questo 54% ha davvero votato contro la Costituzione o più che altro contro Chirac e Raffarin ?





Non vedo molta differenza.

Chirac ha sostenuto fortemente la Costituzione e lo stesso governo è autore della politica neoliberista che si vorrebbe mettere nero su bianco per aprire le frontiere europee alla liberalizzazione dei servizi e dei capitali.
Se domani la Fiat decide di chiudere le sue fabbriche in Italia e aprirle il Polonia o in Lituania perchè i salari sono più bassi e il lavoratore meno tutelato,con la nuova Carta Europea potrebbe farlo e non vedo per quale motivo non dovrebbe trasferirsi.

Evidentemente la gente non ha voglia di perdere il proprio lavoro e non ha nemmeno voglia di regalare la sanità e l'istruzione nelle mani di chi gliela farebbe pagare,come succede negli Usa.

Queste politiche ,sostenute sia dalla destra ma anche dalla sinistra alla Schroeder, Blair eccetera raccolgono il rifiuto comprensibile dei cittadini.

Naturalmente non se ne parla; se parlo di dumping sociale chi sa cosa vuol dire?
E' esattamente quello che ho spiegato poco sopra,semplicemente nessuno lo sa perchè i media appartengono al mondo economico sia per la proprietà che per i mezzi di sostentamento (la pubblicità)e non hanno nessun interesse a far sapere al pubblico che ai loro padroni converrebbe che i salari si abbassassero e i servizi fossero privatizzati per fare un sacco di soldi.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-06-2005 17:55  
In sintesi e per risponderti, la politica economica di Chirac e del governo francese è la stessa politica economica descritta nella nuova Costituzione.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-06-2005 17:57  
Altra bocciatura da parte olandese alla Costituzione.

Ha votato No il 61% dei cittadini.

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greenday2

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 1074
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 02-06-2005 18:59  
Il problema e' che nessun cittadino europeo, sia esso francese, italiano, tedesco e cosi via, sente questa come l'Europa che aveva sognato. Conviene ricominciare da capo, piuttosto che continuare su questa riga che finora non ha portato a nulla.

Anzi qualcosa ha portato : abbiam speso soldi per cambiare caldaie,forni,impianti idrici perchè qualcuno a Bruxelles ha deciso cosi. Non dimentichiamoci poi l'"amatissimo" euro...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-06-2005 14:58  
Anche oggi potete leggere su Repubblica un editoriale di Mario Pirani, ma con un'importante novità.
Si sono degnati infatti di analizzare le ragioni del NO decidendo, a votazione conclusa, di farle conoscere in parte al pubblico.

Naturalmente ,come sostiene Pirani stesso , è l'opinione di un europeista che spiega le ragioni del No(riporterò in corsivo le parti citate nell'articolo).
Occorre spiegare a noi stessi- europeisti da sempre- le ragioni dei NO.

Non è consentito presentare l'opinione del No da parte di chi sostiene il No, e come abbiamo visto la propaganda si è sempre rifiutata di farlo.
Il passo avanti consiste nell' aver esposto per la prima volta qualche ragione della bocciatura, sempre naturalmente secondo la voce di chi è contrario.
Un po' come se un giornale presentasse il programma di Berlusconi(a elezioni concluse magari) facendolo conoscere ai lettori sempre attraverso le parole degli editorialisti di Prodi.

Ma questo è il livello di una stampa privata che sostiene solo i suoi interessi.

Vediamo l'articolo nelle sue parti principali.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 03-06-2005 alle 14:59 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-06-2005 15:27  
Occorre spiegare a noi stessi-europeisti da sempre- le ragioni dei No....

La maggioranza non ha sempre ragione...

Naturalmente, e come potrebbe essere diversamente?
Dopo un'analisi sua su quello che ha portato all'Unione europea ,Pirani si domanda:

Come riuscire a conservare almeno l'essenza di un sistema sociale tanto radicato senza pregiudicare consenso democratico che lo rende possibile?

In pratica si chiede come sia possibile ridurre (lui usa il termine conservare) lo stato sociale senza una rivolta popolare, per rimanere competitivi sui mercati?


Come, soprattutto, risolvere la contraddizione strutturale tra vantaggi dei consumatori per i più bassi prezzi dei prodotti importati dal mondo esterno e la paura dei lavoratori che vedono, proprio da ciò, in pericolo il posto , la stabilità, il salario?

Ecco quindi i temi del referendum presentati al pubblico. Salari, posti di lavoro stabili.
Immagino che tali temi siano talmente insignificanti che il rifiuto dei giornali a trattare la questione sia assolutamente giustificato!
Ma cos' è che minaccia l'abbassamento dei salari e la stabilità dei posti di lavoro?
Leggiamo:

il basso costo del lavoro polacco, romeno o ungherese spingerà moltissimi imprenditori a delocalizzare le loro industrie all'Est, mentre, a rendere ancora più appetibili queste scelte, intervengono riforme fiscali vantaggiosissime(la flat tax, tassa minima ad aliquota unica tra il 12 e il 25%) che penalizano ancora di più le aziende dell'Ovest. Su tutto ciò è piombato da ultimo la famosa direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi , che ha aumentato la famosa favola dell'idraulico polacco....Di che si tratta?

L'editoriale parla per la prima volta di quello che scrivo da almeno un mese su questo sito. La Repubblica ha ben pensato che un simile argomento, il trasferimento degli stabilimenti dove la manodopera è più bassa, e quindi il posto di lavoro dei cittadini, non sia stato degno di attenzione per spiegare le ragioni del NO.
Spunta anche la famosa (la chiama FAMOSA E NESSUNO sa che cosa sia, tranne chi si informa su stampa alternativa)direttiva Bolkestein .
Si parla sempre di liberalizzazione dei servizi e dei capitali (teorie del neoliberismo). Di che si tratta?
Ce lo dice lui.

Molto schematicamente esso dovrebbe articolarsi in due modi differenti: se si tratta di una prestazione occasionale (il famoso idraulico polacco ma anche un avvocato o un medico) in un paese diverso dal proprio , per esercitarla basta rispettare i regolamenti del paese di origine; se ,invece, a esempio, una agenzia ungherese di servizi vuole aprire una filiale a Roma, essa ne avrà pieno diritto ma dovrà rispettare le regole del paese d'accoglienza. Il dumping sociale sembra escluso...

La spiegazione di Pirani è una mezza spiegazione: un idraulico polacco che viene in Italia godrà dei diritti non dello stato italiano ma di quello polacco (e questo Pirani lo dice). Quello che non dice è che le imprese naturalmente tenderanno ad assumere le persone che sono meno tutelate perchè molto più malleabili per quanto riguarda salari, scioperi eccetera.
Quindi andiamo incontro a un abbassamento dei diritti perchè gli europei dell'est porterebbero i loro(più deboli) da noi.

Questo quadro d'assieme dovrebbe spiegare la sindrome suicidaria antieuropeista...

Per Pirani quindi difendere il proprio lavoro contro la concorrenza selvaggia del liberismo è una sindrome suicida.

Quando si predica l'antiliberismo , un 'ideologia di pronto uso per destre e sinistre, è questo che si vuole.

Quindi opporsi al neoliberismo sarebbe solamente un'ideologia.
Non ci sono ragioni valide, ma secondo lui è solo vuota ideologia.
Questo è il livello di democrazia di una stampa in mano a imprenditori privati.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 03-06-2005 16:25  
quote:
In data 2005-06-03 14:58, Quilty scrive:
Anche oggi potete leggere su Repubblica un editoriale di Mario Pirani, ma con un'importante novità.
Si sono degnati infatti di analizzare le ragioni del NO decidendo, a votazione conclusa, di farle conoscere in parte al pubblico.

Naturalmente ,come sostiene Pirani stesso , è l'opinione di un europeista che spiega le ragioni del No(riporterò in corsivo le parti citate nell'articolo).
Occorre spiegare a noi stessi- europeisti da sempre- le ragioni dei NO.

Non è consentito presentare l'opinione del No da parte di chi sostiene il No, e come abbiamo visto la propaganda si è sempre rifiutata di farlo.
Il passo avanti consiste nell' aver esposto per la prima volta qualche ragione della bocciatura, sempre naturalmente secondo la voce di chi è contrario.
Un po' come se un giornale presentasse il programma di Berlusconi(a elezioni concluse magari) facendolo conoscere ai lettori sempre attraverso le parole degli editorialisti di Prodi.

Ma questo è il livello di una stampa privata che sostiene solo i suoi interessi.

Vediamo l'articolo nelle sue parti principali.




Scusa Quilty ma tu continui a citare Repubblica. Non sarebbe più corretto citare LeMonde?
Voglio dire Repubblica ha diversi interessi (anche di mera politica italiana) a definirsi europeista e certo non è imparziale il suo atteggiamento e ai limiti della scorrettezza: ma non puoi farne l'esempio della propaganda in terra FRANCESE.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 03-06-2005 16:33  
quote:
In data 2005-06-03 15:27, Quilty scrive:
Questo è il livello di democrazia di una stampa in mano a imprenditori privati.



scusa Quilty, ma io non capisco molto bene: esiste un modello di stampa migliore di quella posseduta dai privati? L'unico modello alternativo che mi viene in mente è la stampa posseduta dallo Stato. Ma non mi pare che la Pravda fosse un faro della democrazia eh..
Se puoi esporre il tuo modello alternativo illuminami.

Per il resto non credo che un giornale debba necessariamente avere al suo interno una democrazia. Ma che debbano esistere più giornali con le conseguenti differenze di vedute.

P.S. cmq questo topic mi sembra decisamente il più gustoso e piacevole di quelli da te scritti.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-06-2005 16:36  
Ma in Francia hanno votato per la loro costituzione o anche per la nostra?
Credi forse che il cittadino italiano non debba essere informato sulle questioni che questa costituzione solleva?
Credi che il problema del lavoro e dei salari non riguardi anche gli italiani?

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 03-06-2005 16:38  
quote:
In data 2005-06-03 16:36, Quilty scrive:
Ma in Francia hanno votato per la loro costituzione o anche per la nostra?
Credi forse che il cittadino italiano non debba essere informato sulle questioni che questa costituzione solleva?
Credi che il problema del lavoro e dei salari non riguardi anche gli italiani?



rispondo affermativamente a tutte le domande. Ma tu vorresti rispondere alle mie?
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-06-2005 16:40  
quote:
In data 2005-06-03 16:33, ipergiorg scrive:
quote:
In data 2005-06-03 15:27, Quilty scrive:
Questo è il livello di democrazia di una stampa in mano a imprenditori privati.



scusa Quilty, ma io non capisco molto bene: esiste un modello di stampa migliore di quella posseduta dai privati? L'unico modello alternativo che mi viene in mente è la stampa posseduta dallo Stato. Ma non mi pare che la Pravda fosse un faro della democrazia eh..
Se puoi esporre il tuo modello alternativo illuminami.






Non c'è molta differenza tra la Pravda e un giornale come la Repubblica o il Corriere quando si tratta di questioni economiche.
Il modello non è la stampa di governo ma la stampa non governativa e non controllata dal mondo economico.
Tutti i siti delle ONG , da Amnesty a Greenpeace e via dicendo, sono tutti ottimi modelli i stampa indipendente e alternativa.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-06-2005 12:56  
Ok capito Quilty. Mi consenta una postilla: anche Amnesty (e le varie ONG) ha i suoi scopi e le sue simpatie politiche. Poi quegli ideali e quelle simpatie sono anche le tue e quindi necessariamente apprezzi il loro modello di stampa. Ma per esempio su Greenpeace si possono leggere anche interventi a favore dell'energia nucleare?

Credo sia cmq giusto che tu faccia presente che LaRepubblica o altri giornali possono avere una visione univoca in certe questioni perchè influenzate e dalla proprietà e dagli inserzionisti, perchè effettivamente è un concetto che molti ignorano. Solo che trovo i tuoi toni eccessivamente forti.
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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-06-2005 12:57  
Una piccola provocazione: magari dovresti smetterla di leggere Repubblica e dedicarti a "il giornale"

MARIO GIORDANO

Uscire dall'euro è un errore. Uscire dalla neuro è una fortuna. Ci teniamo volentieri la moneta unica, ma buttiamo a mare con sollievo dieci anni di follia unica. Dieci anni in cui non era possibile pronunciare la parola Europa senza accompagnarla dagli osanna. Dieci anni in cui il termine Europa era di per se stesso sinonimo di virtù, e guai anche a trovare il più piccolo difetto alla solenne impalcatura. Se lo facevi, venivi messo all'indice come Al Capone a una riunione di chierichetti.Adesso è bello leggere il direttore della Repubblica Ezio Mauro che parla di «europeismo senza politica e senza passione costruito come un meccano di regole interne ed esterne». O gli editorialisti del Corriere della Sera che parlano di «costruzione elitaria e tecnocratica qual è l'Europa» chiedendosi se potrà mai «diventare democratica». E, dunque, dando per scontato che democratica l'Europa non l'è mai stata. Verrebbe soltanto da chiedersi: dove sono stati finora?

Quello che c'è di buono nella doppia scoppola franco-olandese è che ha risvegliato anche gli intelletti più pigri. E adesso diventa per tutti difficile rifugiarsi dietro il totem di Bruxelles. Ma è possibile che la costruzione elitaria e tecnocratica la scoprano solo adesso? C'è un episodio significativo che è rimasto nascosto nelle pieghe della storia spicciola dell'Ue. Un giorno, quando Prodi era presidente della Commissione europea, andò in Belgio per una cerimonia pubblica. E il telecronista della Tv pubblica lo presentò: «Ecco, sfila il presidente del Portogallo...». Ne nacque un piccolo caso, interrogazioni, interpellanze. Prodi dovette ammettere: «È vero, non mi riconoscono mai...».

Ecco: un'Europa che non riconosce il suo presidente come può essere democratica? E, più in generale, come si può pensare che i cittadini sentano propria un'istituzione che produce inutili dossier al ritmo di quattro pagine al minuto, dove per ottenere un finanziamento alla coltivazione del tabacco bisogna superare 159 passaggi, dove si discute per dieci anni per stabilire che il cetriolo per essere un cetriolo deve «disegnare un arco di 10 millimetri»? Come si può dire sì a un'Europa dove per definire un uovo al tegamino si spendono 26.900 parole e dove per sapere se un lupino è dolce non basta assaggiarlo, ma bisogna elaborare la «prova di amarezza dei lupini» facendo ricorso al «metodo scientifico elaborato da Von Sengbusch, Ivanov e Eggerbrecht tra il 1939 e il 1947»?
Sembrano scherzi, ma non lo sono. Tutte leggi, norme europee, vidimate e timbrate. È il motivo per cui vengono pagati (strapagati: l'archivista prende già 5mila euro al mese, un direttore generale 15mila) schiere di euroburocrati, circa 30mila, sparsi nelle varie sedi, dove per altro ogni anno si compiono nuovi lavori perché non è possibile andare al Parlamento europeo se non ci sono piscine, sale meditazione e naturalmente l'immancabile campo da squash. Com'era possibile che un'Europa così fosse considerata democratica? Com'era possibile pensare di poterla far sopravvivere a forza di comitati e supercomitati che spesso nascondono soltanto gettoni da passare a parenti e amici?

Quando dovevano stabilire la differenza tra whisky e cognac gli esperti dell'Ue si sono riuniti in conclave per sei mesi. Appena usciti hanno annunciato: i superalcolici sono stati classificati. Sembrava li avessero bevuti.
Sia chiaro: accogliamo con soddisfazione i fratelli pentiti che fuoriescono dalla sbornia europeista. Siamo lieti che anche loro, i principini della sinistra politicamente corretta, si rendano conto che c'era un «europeismo senza passione», che l'Europa è «elitaria e tecnocratica», e che ai cittadini tutto questo non va giù. Solo ci chiediamo: ci volevano proprio due scoppole così per arrivarci? Non bastava la curvatura del cetriolo? Bisognava arrivare alla figura del cavolo? E perché quando qualcuno osava dire le stesse cose, in piena euforia europeista, veniva additato al pubblico ludibrio? Per farla breve: non sarà che certi esperti sono un po' meno esperti di quello che sembra? E che l'Europa è una cosa troppo seria per lasciarla a loro?
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KARLMARX87


Reg.: 12 Apr 2005
Messaggi: 313
Da: SIENA (SI)
Inviato: 04-06-2005 14:46  
i cittadini francesi e olandesi hanno detto no alla costituzione anche per il popolo italiano che è stanco di burocrazia e altre tasse da pagare. un impiegato del livello più alto, e ce ne sono circa ottocento, percepisce otto mila euro di stipendio, una segretaria duemilasettecento.
la costituzione europea prevede leggi che vietino l'aiuto di stato uniformando tutti i paesi che aderiranno alla politica neoliberista che come giustamente detto da quilty sta conducendo nel suo paese anche Chirac. la commissione europea in uno slancio di amore per gli Usa vuole far entrare in europa uno stato in cui le donne percepiscono stipendi più bassi, è legalizzata la tortura nelle carceri, vi sono leggi che vietano con pene gravissime bestemmia e vilipendio alla religione e non riconosce partiti di estrema sinistra: la turchia.

questi e tanti altri esempi che si possono fare spingono ad una domanda: ma che senso ha l'unione europea? è una presa per il culo oppure una opportunità?

senza dubbio è una opportunità, ma solo qualora fosse in grado di stabilire una politica alternativa a quella statunitense e in grado di integrare i paesi dal punto di vista sociale, retributivo, linguistico, culturale. Ernesto Rossi e Altiero spinelli credevano in una europa di tale genere, una unione di stati che conservando le loro autonomia si unissero in una unica bandiera.
ma una costituzione come quella a cui andiamo in contro non può rappresentare i cittadini afflitti dal capitalismo, non può rappresentare i non conservatori e gli antiburocrazisti.

Quello che anche la sinistra(in primis il partito che voto per non disperdere un voto, Rifondazione) non capisce è che l'europa dell'euro che c'è al momento non rappresenta altro che una mera unione di politicanti che guardano all'interesse della propria nazione, della propria economia.
_________________
Povero mondo che non conosci la matematica e i sapori della vera musica per perderti nelle vanità delle parole senza senso impegnate nella retorica del passato.
(Enrico Bombieri, medaglia Field per la matematica)

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 04-06-2005 16:09  
In effetti questa Costituzione è sbagliata per mille motivi,anzi dirò di più.Essendo l'europa un'unione si stati più che uno stato federale non vedo nemmeno necessaria una costituzione,a che serve?Per quilty: in effetti ho sentito parlare della direttiva Bolkestein ma non la conosco molto.Hai qualche link o qualche notizia in più da dare?
_________________
IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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