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Autore EuroNews
Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 16-03-2005 10:41  
Israele: scatta il ritiro da Gerico


Comincia oggi alle 13 locali, mezzogiorno in Europa, il ritiro dei soldati israeliani da Gerico. L'accordo è stato faticosamente raggiunto in nottata da ufficiali israeliani e palestinesi. La città della Cisgiordania passerà sotto il controllo delle forze di sicurezza palestinesi ma le truppe israeliane manterranno un posto di blocco a un incrocio-chiave nella principale strada che porta alla località.

Il vicepremier palestinese, Nabil Shaat, denuncia la lentezza del processo.

"Israele aveva promesso di ritirarsi da cinque città della Cisgiordania nel giro di due settimane. Ne sono passate cinque e solo ora inizia la smobilitazione da una parte di Gerico".

Messaggi poco concilianti giungono anche dal Cairo dove è iniziato ieri un summit di 5 giorni cui partecipano tutti i gruppi palestinesi. Il presidente dell'ANP, Mahmoud Abbas, punta a un accordo per il cessate il fuoco definitivo. Le fazioni più estremiste hanno offerto una tregua di tre mesi, per mettere alla prova lo Stato ebraico. "Deporremo le armi solo se Israele libererà i prigionieri, si ritirerà dai territori e sospenderà le uccisioni mirate" hanno affermato i rappresentani di Hamas e Jihad islamica.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 16-03-2005 10:52  
Sinceramente pensavo iniziassero quest'estate. Cmq deve fare un gran piacere a Sharon rischiare il collo politicamente (ma forse anche fisicamente) e poi avere tali segnali di apprezzamento.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 16-03-2005 12:13  
Fusione in vista tra Lufthansa e Swiss


Via libera a sorpresa alla fusione tra la compagnia sviizzera Swiss con la tedesca Lufthansa. Se l'intesa andrà in porto, il dubbio è lecito, visto che il vettore tedesco è al suo secondo tentativo dopo quello infruttuoso due anni fa, è previsto il mantenimento del marchio Swiss

La fusione è la sola soluzione per lavorarre all'interno di un grande gruppo, dice questo deputato di Losanna, l'imporante è che i posti di lavoro restino stabili e poi in un secondo tempo la Cofederazione elvetica potrà ritirarsi dal cpaitale di Swiss dove è attualmente inotnro al 20%. Credo infatti che non sia il caso che lo Stato abbia una quota di partecipazione in una compagnie aerea

Una volta che la fusione sarà realizzata la nuova compagnia con 57 milioni di passeggeri ridurrà ancor piu la differenza con il primo gruppo europeo Air Frnce Klm leader con 65 milioni.

Secondi fonti della stampa svizzera a spingere Lufthansa a fare un'offerta per la compagnia elvetica sarebbe stato il potenziale della Emirates Airlines, vettore del Golfo Persico con base a Dubai.

Qunato al prezzo pagato dalla Lufthansa alle istutuzione pubbliche a Francoforte non si sbilanciano preferendo ricordare la difficile situazione finanziaria .Swiss chiude i conti 2004 con una perdita netta di circa 90 milioni di euro: la metà rispetto al deficit fatto registrare l'anno precedente. Sul fronte sociale i sidnacati si dicono molto preoccuapti: per gli seimila dipendenti della Swiss si annunciano tempi duri



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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 16-03-2005 14:08  
Ma perchè aprire un thread del genere quando esiste già diario?
_________________
"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 17-03-2005 10:11  
secondo me non ha niente a che vedere con il "Diario"

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 17-03-2005 10:11  
Il falco Wolfowitz è il nuovo presidente della Banca Mondiale

È Paul Wolfowitz, il numero due del Pentagono, l'uomo designato da George Bush alla presidenza della Banca Mondiale. Esponente di spicco dei neoconservatori americani, è stato uno degli architetti della guerra in Iraq.

Il suo nome si faceva da tempo ma sembrava essere stato scartato perché, malgrado la nomima del presidente della Banca Mondiale sia tradizionalmente affidata all'inquilino della Casa Bianca, si temeva il veto di alcuni paesi europei che potevano preferire uno specialista dello sviluppo.

Ebreo, newyorchese di origine polacca, Paul Wolfowitz è un ex democratico che ha abbracciato la fede neo-con, convinto sostenitore che nel mondo si possa esportare la democrazia anche con la forza.

Laureato in Matematica e Scienze politiche, la carriera pubblica di Paul Wofowitz inizia nel 1973.Ambasciatore in Indonesia nell'86, ancora prima si occupa, come esperto dell'Estremo oriente, della transizione democratica nelle Filippine.

Entusiasta della prospettiva, Wolfowitz ha detto che il nuovo incarico sarà per lui una sfida: come presidente della Banca Mondiale cercherà di strappare alla povertà un miliardo di persone.

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Michi81

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 3120
Da: Lugano (es)
Inviato: 17-03-2005 11:59  
Una bella personcina a capo della Banca Mondiale, il cui obiettivo è (cito testualmente):

"L'obiettivo centrale delle attività della Banca Mondiale è oggi la riduzione della povertà, la cui articolazione si basa in particolare su due pilastri:

- creare un clima favorevole agli investimenti (con un ruolo importante svolto dal settore privato);
- migliorare il livello partecipativo delle popolazioni nei processi decisionali.

Tra gli obiettivi più specifici che tale istituzione si propone di perseguire attualmente si possono individuare i seguenti:

- Ruolo di finanziatore esterno di formazione e dei programmi di HIV/AIDS;
- Guida nello sforzo di anticorruzione;
- Aiuti consistenti nel fornire beni di necessaria importanza come acqua pulita ed elettricità;
- Aiuti ai Paesi che emergono dai conflitti".

Ebbene, Wolfowitz, quando era ambasciatore in Indonesia durante la presidenza Reagan, appoggiò il dittatore Suharto – uno dei più brutali sterminatori del secolo. Come responsabile del dipartimento di stato per gli affari asiatici, Wolfowitz organizzò il sostegno a feroci dittatori come Chun, in Corea del Sud, e Marcos, nelle Filippine. Ma tutto ciò diventa irrilevante in base alla comoda dottrina del cambiamento in corso. Il cuore di Wolfowitz sanguina per le vittime dell’oppressione, e se la sua storia dimostra il contrario è solo acqua passata.
Il capitolo più recente della carriera di Wolfowitz è il suo rapporto Determination and findings sui generosi appalti per la ricostruzione dell’Iraq, da cui sono stati esclusi tutti i paesi che hanno osato assumere la posizione della maggioranza dei loro cittadini. Wolfowitz ha giustificato la decisione «per motivi di sicurezza», motivi che non riusciamo a vedere. Ora le multinazionali americane Halliburton e Bechtel saranno libere di «competere» in Iraq con le vivaci democrazie dell’Uzbekistan e delle Isole Salomone, ma non con quelle dei paesi più industrializzati. L’elemento più importante è il fatto che il disprezzo per la democrazia mostrato da Washington è stato accompagnato da un coro di elogi per il suo desiderio di democrazia. Essere riusciti a ottenere un risultato del genere è un’impresa ammirevole, difficile perfino per uno stato totalitario.

E siamo riusciti a piazzarne uno buono anche lì. Avanti così, che andiamo lontano.
_________________
"Mi esposa era al fiume, a lavare, un gringo l'aggredì e la voleva.."

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 21-03-2005 11:14  
Petrolio: chi guadagna tra speculazione e continui aumenti


Dopo aver bruciato tutti i record, il petrolio in chiusura di settimana ha leggermente ripiegato, ma sostanzialmente la decisione presa dal'Opec di rialzare la produzione giornaliera, non ha avuto gli effetti sperati. I mercati non credono alla possibilita' reale di far fronte a una domanda mondiale che cresce di continuo al traino delle economie emergenti.

I problemi geopolitici che si registrano in molte zone chiave per i rifornimenti di oro nero rendono ancora piu' incerto il mercato.

"Il greggio potrebbe ripiegare di fino a 53 dollari al barile, spiega un analista, ma è poco probabile, penso invece che il trend crescente della scorsa settimana è destinato a continuare. Il prossimo traguardo sarà 60 dollari ma temo che la corsa continui".

In questo scenario di vorace fame energetica, s'innescano anche le speculazioni sui prezzi dai parti dei principali protagonisti del mercato.

A beneficiare di questo enorme flusso di petroldollari sono i paesi produttori. Il fatturato giornaliero del cartello Opec è di oltre 1 miliardo di euro. La manna petrolifera per i paesi opec in 20 anni è piu' che raddopiata, passando dai 117 milardi del 1985 agli attuali 265 miliardi di euro l'anno.

A trarre i maggiori vantaggi da questa situazione è l'Arabia Saudita, che occupa la prima posizione nella classifica dei paesi produttori per esportazione.

Il crescente flusso di petroldollari pero' non corrisponde a un rafforzamento della struttura economica e produttiva di paesi come l'Iran, la Nigeria, l'Algeria e l'Indonesia. Nella maggior parte dei paesi Opec la ricchezza continua a rimanere nelle mani di pochi.

Anche le compagnie petrolifere fanno buoni affari, grazie a questa situazione hanno moltiblicato per 4 i guadagni negli ultimi 2 anni.

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 21-03-2005 11:17  
Crack Parmalat: 5 banche sotto accusa per aggiottaggio



Sono 5 le banche nel mirino dei giudici del Tribunale di Milano per il crack Parmalat. I PM Greco Fusco e Nocerino hanno notificato alle difese l'avviso di conclusione indagini. Davanti a Palazzo di giustizia ancora una volta si sono riuniti rappresentati delle associazioni dei consumatori, che avevano investito i propri risparmi nei bond del gruppo agroalimentare.

La Parmalat è stata dichiarata insolvente nel dicembre 2003 con un buco di circa 14 miliardi di euro.

Per City Group, Morgan Stanley, UBS, Deutsche Banck e Nextra l'accusa è di concorso in aggiottaggio. Gli istituti di credito, che riespigono ogni addebito, avrebbero diffuso false informazioni sulla situazione finaziaria di Parmalat per provocare una sensibile alterazione del prezzo dei titoli e degli altri strumenti finanziari emessi da Collecchio. Le 13 persone rinviate a giudizio sono tutte dirigenti delle banche sotto accusa.

E anche Calisto Tanzi va all'attacco dei giganti della finanza, responsabili di aver riversato i rischi dei loro finaziamenti sul mercato e sui risparmiatori: "E' impossibile parlare di bond, perché noi non ci siamo mai occupati dei piazzamenti, ha detto l'ex patron di Collecchio uscendo dal tribunale, dovete invece andare a chiedere a chi li ha venduti".

Ma le banche replicano: anche noi siamo vittime della maxi frode di Parmalat.



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pietro2004


Reg.: 28 Mag 2004
Messaggi: 1909
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-03-2005 12:35  
tanto il falso in bilancio è depenalizzato..

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 23-04-2005 14:53  
Cina-Giappone: si sblocca l'impasse


Si avviano verso una decisa schiarita le relazioni tra Cina e Giappone. Il presidente cinese Hu Jintao e il premier giapponese Koizumi si incontreranno oggi a margine del summit Asia-Africa in corso a Giacarta.

Il tentativo di disinnescare la crisi da parte di Tokyio sembra aver colto nel segno. Il leader giapponese era intervenuto ieri in Indonesia con un discorso di aperte scuse per le sofferenze causate in alcuni paesi asiatici dall'espansionismo giapponese.

La tensione tra i due paesi era cresciuta nelle scorse settimane, dopo la pubblicazione in Giappone di testi di storia giudicati da Pechino revisionisti. Migliaia di persone in Cina erano scese in piazza per manifestare contro Tokyo.

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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 23-04-2005 14:54  
Putin: "abbiamo venduto armi alla Siria"



La Russia ha venduto armi alla Siria. La conferma è arrivata direttamente dal presidente Vladimir Putin che in un intervista con la televisione israeliana ha comunque smentito di aver fornito a Damasco sistemi missilistici in grado di raggiungere Israele.

Putin si recherà nello Stato ebraico la prossima settimana per una visita di due giorni. Nessun presidente russo o sovietico vi si era mai recato prima in visita ufficiale.

"Per quanto riguarda la vendita d'armi alla Siria - ha precisato Putin - si tratta di sistemi anti-aerei a breve gittata che non rappresentano alcun pericolo per Israele".

Il premier israeliano giovedì si era detto comunque preoccupato. "Temo - aveva spiegato Sharon - che questo tipo di armi possano finire nelle mani di gruppi terroristici".

Secondo le autorità russe i missili terra-aria sarebbero di difficile utilizzo da parte dei terroristi perché montati su veicoli militari e quindi non operabili "a spalla".



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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 23-04-2005 14:55  
Gran Bretagna: la crescita tocca il livello piú basso degli ultimi nove mesi



La produzione industriale si contrae per il terzo trimestre consecutivo in Gran Bretagna, un brutto colpo per la campagna elettorale di Tony Blair che ha fatto del buon andamento economico il suo cavallo di battaglia.

Il prodotto interno lordo britannico è cresciuto nei primi tre mesi dell'anno appena dello 0,6%, contro lo 0,7 dell'ultimo trimestre dell'anno scorso.

Dati che trascinano in basso anche il tasso di crescita media annuale che si assesta intorno al 3%. La conferma piú evidente è arrivata dalle vendite al dettaglio, deludenti.

La crescita rallenta, trascinata in basso, tra i vari fattori, da una diminuzione della produzione di greggio nel Mare del Nord, di quella mineraria; da un regresso nei settori agricolo e trasporti pubblici. Si comporta meglio invece il comparto dei servizi, con un piú 0.8% a fronte dello 0.9 dell'anno scorso. A rasserenare i Labours, resta la parola degli esperti per i quali la crescita britannica sebbene un po' pigra, è comunque solida.



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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 23-04-2005 14:56  
Usa: la camera dice sí alla contestata legge pro-petrolio


Il testo approvato dalla Camera statunitense mira ad aumentare la produzione nazionale di greggio per diminuire la dipendenza dalle risorse straniere.

Un obiettivo che gli Usa intendono raggiungere autorizzando trivellazioni nei santuari naturali dell'Alaska e tutelando l'industria petrolifera sia a livello fiscale, sia a in materia ambientale.

La legge, che il presidente Bush vorrebbe vedere approvata entro agosto, prevede agevolazioni fiscali e sussidi per 12 miliardi di dollari alle aziende del settore. Ma fornisce anche uno scudo legale alle società produttrici di MTBE, un additivo in grado di contaminare le risorse idriche.

Per i democratici è un testo ad hoc per gli interessi delle aziende e non degli americani.

Se Bush è convinto che questa sia l'unica soluzione per far abbassare i prezzi dei combustibili, l'opposizione ribatte che l'impatto sulle importazioni sarà minimo. La palla passa ora al Senato, che potrebbe decidere di eliminare i paragrafi piú controversi del testo.



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Oxygene

Reg.: 09 Mar 2005
Messaggi: 129
Da: Iceland (es)
Inviato: 23-04-2005 14:58  
Un trimestre in forte deficit per General Motors



E' il peggiore risultato trimestrale per la General Motors da 13 anni. La casa automobilistica americana, numero uno mondiale, chiude i conti con una perdita superiore a un miliardo di dollari: per trovare un dato cosi negativo bisogna risalire al 1992 quando il colosso di Detroit registro' una perdita di ben 21 miliardi.

Ma nonostante tutto il manager della Gm è convinto che l'inversione di tendenza arriverà dalla Cina. Qui le vendite sono in crescita e la quota di mercato è aumentata passando dal 9,3% nel 2004 all'attuale 10,4%. Insomma il mercato cinese è una manna sui conti consolidati della Gm: è infatti da queste parti che proviene il 20% dei profitti netti del gruppo.

E proprio in Cina è stata firmata una joint venture tra Ford, Mazda e Changan per la costruzione di un impianto

" Vi garantisco, dice il presidente della Mazda Hisakazu Imaki che dallo stabilimento di Nanchino usciranno modelli in grado di competere sui mercati del mondo intero"

Le previsoni per il nuovo stabilmento, che deve ancora ottenere il via libera dalle autorità di Pechino, sono intorno a una produzione iniziale prevista a patire dal 2007 di di circa 160 mila unità. In caso di successo i tre partner speranno di arrivare a 400 mila vetture all'anno

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