FilmUP.com > Forum > Attori, Attrici e Registi - STANLEY KUBRICK
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FilmUP Forum Index > Cinema > Attori, Attrici e Registi > STANLEY KUBRICK   
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Autore STANLEY KUBRICK
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:43  
apro un topic nuovo visto che quello esistente non è un granchè interessante (le solite classifiche)

visto che i pareri si stanno sprecando in sondaggi meglio scannarsi da queste parti
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:46  
quote:
In data 2004-10-02 15:48, Tristam scrive:
Il problema di Kubrick è un problema abbastanza particolare, forse unico. Si risolve in poche parole.
Kubrick è stato un grande autore, un bravo regista, abile e intelligente.
Si impose abbastanza presto, già negli anni '60, con film che riuscivano, al di là delle possibili qualità tecniche, ad avere una vasta attenzione del pubblico. Praticamente tutti i suoi film, esclusi alcuni, trattano tutti temi molto vendibili, utilizzabili e economicamente vincenti:
-Lolita, pedofilia
-Stranamore, la bomba atomica
-2001, l'origine dell'uomo, lo spazio, AI
-Arancia Mecc, la (super)violenza gratuita
-Shining, la pazzia + è un genere appetibile
-FMJ, la guerra del vietnam.
Kubrick riuscì a conquistarsi il pubblico e questo generò la mistificazione del regista.
Chi si interessa di cinema, i cinefili incalliti, di solito non accetta molto che un regista venga osannato troppo e per troppo tempo. Inoltre bisogna anche considerare che, proprio perchè il cinema piace a tutti, prorpio perchè una sala è facilmente accessibile e proprio perchè il cinema è, più di tutte le altre discipline artistiche, l'arte di intrattenimento per eccellenza e inoltre quella creduta più facile, di solito Kubrick è inserito sempre nella lista dei registi migliori.
Ora, il cinema, proprio a causa del pubblico vastissimo, risente molto del fatto che non ci sia prospettiva storica. Non si conoscono i film prima degli anni 80, escluse rare eccezioni, non si sa quello che è già stato fatto, da dove copia un autore contemporaneo, da cosa è ispirato un videoclip. Questa mancanza di conoscenza ovviamente penalizza il giudizio di molte persone, ma questo infondo non è nemmeno un problema. Il cinema è una questione di intrattenimento per il 90% della popolazione, e nel corso della sua storia si è sempre più rivolto a questo 90% del pubblico. Per fortuna direi anche. Sai che palle se no...
Comunque, arrivati a questo punto entrano in campo i cinefili, che su un forum di cinema decidono di colpire ai fianchi tutti quelli che, ingenuamente (ma con un'ingenuità genuina) reputano Kubrick un bravo regista.
Ma la cosa più divertente è che Kubrick è davvero un bravo regista...
Ci sono passato anche io...
Di solito chi si avvicina la cinema con interesse critico ad un certo punto deve farsi scudo della gente. Si diventa dei fanatici, si iniziano a dire cose in nome di una verità che è poi solo fittizzia.
E allora ecco che si inizia a fare i nouvellari, i formalisti, ecco gli attacchi ai registi reputati universalmente dei "geni"...
E non è tanto che Kubrick sia il regista di chi non capisce un cazzo di cinema, questa è una trasfigurazione tendenziosa dei cinefili che non sono ancora diventati dei critici, quelli che "amano" ancora come si faceva da piccoli, è che Kubrick piace a tutti, quindi a troppi...
E' un'altra cosa, comunque, ciò che interessa davvero: la selezione storica.
Di solito si pensa subito a Kubrick, perchè è famoso, perchè è furbo, e si dimenticano tutti i registi, anche più grandi e più "veri" (perchè c'è da dire che il grande difetto di Kubrick è quello di essere diventato un regista troppo "furbo") che hanno fatto la storia del cinema con lui, e semmai più di lui. Ma anche il riconoscimento storico in fondo è solo una cazzata...
Bisogna ricordarsi che di solito i registi più amati vanno, per quelle strane ragioni cui accennavo poco sopra, criticati a tutti i costi.
Succede dalla nascita del cinema ad oggi. C'è sempre qualcuno che viene preso come emblema del nemico... In fondo è solo un pregiudizio...
Io ho visto quasi tutti i film di Kubrick, alcuni li ho rivisti da poco, e posso dire che è un bravo regista, un buon autore. Non il più grande (quello non esiste mai) ma sicuramente certi suoi film non si può negare che siano davvero dei pezzi rari...

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Perché se stai svanendo, io non ci riesco a stringere più a fondo, ora che sotto il mondo Vorrei che tu fossi qui



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Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:46  
quote:
In data 2004-10-02 16:05, Marienbad scrive:
Non può trattarsi solo di questo, per forza di cose... Kubrick ha protratto negli anni sempre un certo tipo di cinema, molto distante da ciò che potrebbe essere considerato efficace per mezzo del linguaggio filmico; sempre più scostante, talvolta unicamente dedito ad un'estetica immobile, e ad una narrazione parallela compromettente tutto il circuito di immagini che si impegnava ad assemblare, lo speudodelirio che intontiva i suoi spettatori, pff...
Fin roppo furbo il cinema di Stanley, osannato perchè originalmente fuori sincrono, dove da un lato la diegesi si lasciava afferrare, e dall'altro l'immagine bombardava senza accompagnare la comprensione.
Kubrick, a mio avviso, è un bluff.
E i retaggi cinefili, in questo caso, non c'entrano nulla, almeno per quanto mi riguarda...

Cmq a questo punto non ci si può più tirare indietro.
Mi prendo un po' di tempo per pensare a cosa scrivere.



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Reg.: 29 Dic 2003
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Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:47  
quote:
In data 2004-10-03 02:47, alessio984 scrive:
Preferisco dire che "Non capisco un cazzo di cinema!", piuttosto che "Non mi piace Kubrick!", oppure "Kubrick è una merda!".
Non ci riuscirei mai.

Quell'uomo mi traumatizzò l'infanzia con SHINING. Ed è forse grazie a lui che mi sono avvicinato al cinema, e sono diventato un cinefilo. Anzi visto che mi piace Kubrick, e appurata la vasta cultura cinematografica che hanno le persone che frequentano questo forum, ora non sono più neanche un cinefilo.

Kubrick. Io creo che un regista deve essere un "mestierante". Deve cercare di fare al meglio il suo lavoro. Si sa che Stanley aveva una cura maniacale per i particolari, nei suoi film. I suoi film erano, anzi sono, l'apice della simbiosi di FORMA e CONTENUTO. Famosa è una sua frase: "Non è importante cosa accadrà, ma COME accadrà". Cioè la prevalenza data alla "messa in scena" (quella cosa che tristam difende a denti stretti) rispetto all'evento in sè!
utto è perfetto nei suoi film: la direzione degli attori (Nicholson, McDowell, O'Neal hanno dato il meglio nei film, consentitemelo, del "maestro), la fotografia (i colori di Kubrick, ma vi ricordate i colori nei film di Kubrick? il rosso fuoco presente in tutto EYES WIDE SHUT, il bianco dell'albergo di SHINING che ha angosciato chiunque abbia visto il film, il verde della palude vietnamita in FULL METAL JACKET), i dialoghi (mai banali, ridotti al minimo), ed appunto la MESSA IN SCENA.
I film di Kubrick sono stati materia di tesi di laurea in studenti di psicologia, sociologia, e chi più ne ha più ne metta.
Il contenuto. Ho letto "papielli" assurdi sui film di Kubrick, cose che magari qualcuno potrà anche giudicare forzate: SHINING era un film di denuncia sullo stermino degli indiani d'america, magari qualche volta vi riporto il testo dal quale l'ho letto. Ed io poi sto dicendo queste cose senza capirne un cazzo. Perchè faccio fatica a trovare i contenuti nei suoi film, tanto io sono "minuscolo". Magari non so neanche di cosa sto parlando.
Cazzo! Ma quando rivedi il film ti rendi conto che minuscoli particolari sparsi in tutto il film compongono un mosaico che è impossibile decostruire. E ti rendi conto di che GENIO era quell'uomo, quel regista, quel grande regista!
IL DOTTOR STRANAMORE: la paura della bomba atomica. Lui ci scherzò sopra, ma allora i "due mondi" veramente se la facevano sotto etrambi, e non solo loro.
Ed anche i collegamenti tra i suoi film. FULL METAL JACKET si conclude con la canzone PAINT IT BLACK dei Rolling Stones. EYES WIDE SHUT si apre con con la Kidman che si toglie un vestito nero: Kubrick passa dal tema "nero", sporco della guerra, a quello rosso dell'amore. Il suo contrario, ma anche l'estremo di una stessa corda che forse allo stesso tempo si toccano.

Anche i beatles erano amati dalle masse.

Non capisco un cazzo di cinema ed amo kubrick

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Solo l'impossibile può accadere



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Reg.: 29 Dic 2003
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Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:47  
quote:
In data 2004-10-03 03:24, 13Abyss scrive:
Tristam ha parlato per me.
Per una volta sono in totale simbiosi con quelle parole.
Ayrtonit adesso potrebbe capire il senso dei miei interventi (ma non è assicurato...).
Aggiungiamo qualcos'altro:
Kubrick incanta, ma soltanto perchè possedeva il senso della superfice. Sapeva come fare presa sugli occhi. Sapeva come colpire. Niente di più e niente di meno.
Un buon romanzo. Una perfetta trasfigurazione.
Questo è Kubrick.
Nessuna novità. Solo l'eccelsa arte dell'artigianato.
Che poi, Tristam, hai proprio ragione: più un regista è osannato, più l'incallito cinefilo lo odia. Non è più roba d'elite, è materiale per le grandi masse. E questo, involontariamente, lo svilisce.



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Reg.: 29 Dic 2003
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Da: cagliari (CA)
Inviato: 03-10-2004 15:47  
quote:
In data 2004-10-03 04:35, Daniel scrive:
Le dicotomie cromatiche e i giochi estetici mandano in visibilio le masse. A me prsonalmente fanno sorridere. Destrutturare i film attraverso una cognizione prettamente cerebrale è divertnte ed io per primo sono tra coloro che si schiera dalla parte del Luna Park kubrickiano. Mha mha c'è come al solito sempre un mha.
L'apparato filmico di questo autore è complesso .. non nei parametri che si vogliono solitamente associare ma nelle argomentazioni che servirebbero per descriverlo e spiegarlo.
Come si è detto Kubrick gioca fortemente con l'stetismo tendendo a trasbordare in molte sue opere (2001, Barry Lindon)... il pullulare di simboli confortati dal linguaggio cromatico e iconico a sostituzione di quello puramente filmico ... Ci stupiamo certo per tanto sudore e ricercatezze nello spiatellare e mostrare fino al visibilio l'immagine (d'altronde l'intento comunicativo è questo, creare una forma il più diretta possibile) ... ma se altri registi tendessero a creare un numero maggiore di sottotesti attraverso altre vie comunicative e scelte visive o espedienti ben più efficaci e ricercati ... ricchi di altrettanta genialità ngli intenti (eh) come fa spesso Carpenter ma ciò non venga riconosciuto proprio perchè non atte ad essere 'mostruosamente mostranti' e volutamente appariscenti ... un autore che esclude furberie 'ornamentali' per declarare efficaciemente il suo messaggio senza per forza cadere ne tranello del : si eh bhe?... quindi?; Come nell'oggetto preso in questione spesso accade.
Abbraccio in parte ciò che è stato detto sopra da Mattia ... poiche non solo considero Kubrick un buon regista ... ma ho visto e rivisto (per mia voglia o puntiglio personale) più volte tutti i suoi film ... ma ciò che a volte appare decorativamente più chiaro (ma paradossalmente mostrabile con la maschera del nascosto e 'straordinariamente' elaborato, quindi associabile a pura maestria e genialità) ... può portare allo svilimento dell'autore stesso ...
Questo regista si instaura con la sua filmografia tra gli autori del suo tempo (e non solo) ma certamente altri meritano più attenzione ... tanto per riportare l'attenzione sull'apparato storico ...


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Ayrtonit
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Da: treviglio (BG)
Inviato: 03-10-2004 17:31  
1- kubrick e il suo pubblico:

La vicinanza di kubrick al pubblico, al grande pubblico, hanno detto Tristam e Abyss, lo ha svilito. Perchè? Perchè come dice Tristam, l essere famoso, di moda, piacere a tutti provoca lo snobbismo del cinefilo. E',questo , un atteggiamento comprensibile. Ma non capisco come da questo sentimento si possa passare a dire che un regista amatissimo dal pubblico sia inferiore ad un regista elitario. Lo dice anche Tristam, ..in fondo si tratta solo di un pregiudizio..
Non parlo solo di kubrick, è una questione di principio. Per me i dogmi non hanno MAI motivo di esistere, in nessun campo. I cinefili ameranno meno Kubrick ANCHE perchè è un regista di massa. Ma questo non è un motivo che spieghi i suoi difetti o la sua inferiorità rispetto ad altri.Io non posso dire che sia il migliore perchè di altri grandi registi non conosco nulla. Ma certo è un grande. Anzi personalmente trovo un enorme pregio, che sia fortuna o furbizia, da parte sua, l aver raggiunto , colpito e conquistato un vasto pubblico. D altra parte lui stesso pensava che l arte potesse essere fruita allo stesso modo da tutti, da un operaio cosi come da un intellettuale, perchè l arte parla all inconscio. E' vero che questa diffusione enorme del cinema kubrickiano è un arma a doppio taglio. Come tutti gli artisti di ogni arte e tempo, diventati famosi, viene superficializzato. Mozart ad esempio è fin troppo famoso osannato e sfruttato, rischia di esser banale dire "amo mozart". Ma non è certo mozart nè la sua musica ad esser banale. E' la ricezione a contenere un errore di fondo e a banalizzarla. Allora il discorso è che il regista deve guardasi dall essere troppo amabile e amato?
Credo che sia invece un grande merito di kubrick quello di essersi offerto al pubblico, di aver risposto ad ogni esigenza commerciale e pubblicitaria senza che queste intaccassero mai lo smalto dei suoi film e dei suoi intenti. Anche se questa sua ambiguità di approccio , che è poi anche ambiguità espressiva e stilistica, può infastidire. Ma ha il suo innegabile fascino. Perchè il cinema di kubrick è, essenzialmente e in tutto, ambiguo.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Ayrtonit il 03-10-2004 alle 17:35 ]

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Ayrtonit
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Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 03-10-2004 18:12  
2- Kubrick e l ambiguità

E' noto che kubrick provasse un grande fastidio nel dover spiegare il significato dei propri film ai giornalisti. Il suo film intendeva dire esattamente quel che diceva.
Questo lasciava spazio a molte interpretazioni. Ma questo è solo il primo passo nel percorso dell ambiguità kubrickiana. Ogni personaggio protagonista nei suoi film è tormentato, ambiguo, è buono e malvagio, razionale e del tuto folle, ben inserito nella società eppure veramente solo. lo è Humbert Humbert (Lolita), lo è Alex (arancia meccanica), lo è Barry Lindon, lo è Jack Torrance (shining) lo è Jocker (Full metal jacket), lo è , anche se meno, Bill Harford (Eyes wide shut). Perchè in fondo ogni suo film parla dell uomo nella sua natura. "Nella personalità umana c'è qualcosa di essenzialmente sbagliato. C'è in essa un lato malvagio." Kubrick disegna sempre il bene e il male, il bianco e il nero, le ombre e le luci che nascono dal loro intreccio,l'essenza dell uomo, e questa essenzialità si tradurrà anche in stile. E ancora l ambiguità torna perchè i suoi film parlano anche della società e delle SUE ombre. Tutto ciò emerge con forza nel Dottor Stranamore, di cui è stato detto che è il film più pessimistico di Kubrick. Il tema è quello della guera fredda, ma lo è solo in apparenza. L'ambiguità di kubrick si esprime esponendosi su più livelli: quel che appare alla luce del giorno e quel che si muove nell ombra. Quindi i suoi sono SOLO in apparenza film di genere. Anche in questa scelta si mostra l ambiguità di kubrick nell approccio col pubblico. La summa della sua ambiguità è 2001:odissea nello spazio. Un film in cui semplicemente non si capisce nulla. Non si capisce a un livello razionale, eppure si capisce molto a livello emotivo e inconscio. 2001 è l apice della concezione di cinema che aveva kubrick, più vicino alla pittura e alla musica che alle parole. In due ore e mezza di film , solo 40 minuti di dialoghi. Eppure 2001 è musica e pittura. E non avendo UN significato, e neppure un vero protagonista (il protagonista è l 'umanità, stavolta kubrick parla dell uomo nella sua accezione più generale), è anche la summa dell ambiguità di kubrick. Ed è questa carica di conflitti più o meno sommersi, tra semplicità e originalità, normalità e pazzia, che colpisce lo spettatore. Lo lascia con la chiara impressione che kubrick non gli abbia detto nulla, nè un consiglio nè un avvertimento nè un idea. Come se lascisse allo spettatore il compito di capire, giudicare, imparare. Lui l ha solo smosso dal torpore, ha realizzato una catarsi, una purificazione,uno svelamento, attraverso pietà e paura. Perchè questi due in fondo sono i mezzi espressivi di cui si serve : Proviamo pena per Lolita, per Humbert, per Alex e chi tenta di "aiutarlo", per Palla di lardo, etc etc, per tutti i suoi protagonisti, e al tempo stesso paura...si comprende sempre che sono sull orlo di atti drammatici. E il più delle volte li compiono. o ne sono vittime.
Proprio come nella tragedia greca. E si ha un bel dire che i temi scelti da kubrick siano banali e furbi:la guerra la pedofilia la violenza etc.. Questa è solo la superficie opaca del mondo kubrickiano, che si apre sempre ben al di sotto della soglia della chiarezza e della limpidità.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Ayrtonit il 03-10-2004 alle 18:21 ]

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Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 03-10-2004 18:58  
comunque io non sono molto d'accordo nel reputare Kubrick un regista "di massa"; lo sarà probabilmente fra i cinefili, ma fra le persone "normali" non lo è affatto e io purtroppo ne so qualcosa...
aimè di persone che si possano definire cinefili non ne conosco neanche una (o meglio conosco solo voi ) quindi ogni volta che vado al cinema o che vedo un film in vhs/dvd mi devo sentire le critiche dei miei amici che come già detto cinefili non sono e se dovessi far vedere a loro 2001 odissea nello spazio o altri film di kubrick dubito che li apprezzerebbero e capirebbero l'ARTE che c'è dentro....conosco addirittura qualcuno che mentre gli parlavo con entusiasmo di 2001 mi ha detto che lui non è riuscito a vederlo perchè lo annoiava....
e volendo è così anche per mia sorella per i miei genitori per i miei colleghi...
stiamo attenti quindi a dire ke Kubrick è un regista "per tutti", quelli che mirano a screditare ciò che tutti adorano solo perchè "fa figo" in questo caso proprio non c'entrano niente, o c'entrano solo perchè mirano veramente al migliore che sia mai esistito.
(parere mio)
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"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 04-10-2004 18:37  
Non mi ero accorto di questo topic.

Per ora traferisco qui un post già inviato in "Sondaggio", e mi riprometto di tornare con qualche ideuzza un po' più articolata ...

Torno in questa tana di orsi... armato delle migliori intenzioni, forse per correggere qualche mia frivolezza da "spiaggia parigina"...

Una certa dose di snobismo nel cinefilo non è di per se disdicevole. Non quando, credendo di difenderle, il cinefilo snob mortifica, "narcisisticamente", le buone ragioni del cinema.

Congetture a parte, anche se ben agomentate, fino ad ora non ho letto un solo messaggio in grado di dimostrare come il cinema di Stanley Kubrick non sia cinema allo stato puro dell'arte della visione e del visionarismo più autentico ed audace. Naturalmente, neppure queste mie quattro parole serviranno a dimostrare il contrario, ma da cinefilo altrettanto orgoglioso, ostinato e devoto ai miei affetti filmici, me ne fotto ampiamente e grido a squarciagola con tutta la forza del mio cieco e incrollabile pregiudizio anticinefilo: Viva KUBRICK y Olè!

p.s. accetto di più il giudizio totalmente negativo che certe circonvalladivagazioni del pensiero che strapazzano con (in)sufficienza, cinismo misto a peloso buonismo il mio amato, amatissimo, dolce dolce kubriccino stanley! Che resta o una merda totale o un genio assoluto, senza se e senza ma...


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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-10-2004 18:40  
Tenenbaum, ma dai.., dillo con paole tue...!

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
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Da: PADOVA (PD)
Inviato: 04-10-2004 22:14  
[quote]In data 2004-10-03 15:46, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2004-10-02 15:48, Tristam scrive:

Di solito chi si avvicina la cinema con interesse critico ad un certo punto deve farsi scudo della gente. Si diventa dei fanatici, si iniziano a dire cose in nome di una verità che è poi solo fittizzia.
E allora ecco che si inizia a fare i nouvellari, i formalisti, ecco gli attacchi ai registi reputati universalmente dei "geni"...
E non è tanto che Kubrick sia il regista di chi non capisce un cazzo di cinema, questa è una trasfigurazione tendenziosa dei cinefili che non sono ancora diventati dei critici, .
Di solito si pensa subito a Kubrick, perchè è famoso, perchè è furbo, e si dimenticano tutti i registi, anche più grandi e più "veri" (perchè c'è da dire che il grande difetto di Kubrick è quello di essere diventato un regista troppo "furbo") che hanno fatto la storia del cinema con lui, e semmai più di lui.

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Fatemi capire: è vero che è di moda il "revisionismo storico" ora passiamo anche a quello cinematografico?
Vogliamo fare come quelli che che negano l'olocausto ebraico?

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Ayrtonit
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Inviato: 05-10-2004 19:29  
3- kubrick e la fotografia

Kubrick sosteneva che per girare un film, si poteva non saperne molto di tutto il resto, ma bisognava conoscere bene la fotografia. Non a caso Kubrick fu un fotografo, prima ancora che regista. Questa sua frase spiega essenzialmente il suo modo di fare cinema. La fotografia è fondamentale in ogni suo film, oltre che straordinaria e perfettamente curata. La fotografia è il mezzo stilistico più usato da kubrick nella messa in scena, nella resa formale dei suoi contenuti. Dicevamo che la forma è il contenuto, o almeno dovrebbe esserlo in un film ben fatto. A mio avviso ogni film di kubrick (o meglio escludo i primi 4 che non ho visto) realizza questa compenetrazione. In 2001 lo fa con la maggior forza espressiva: niente dialoghi, praticamente niente protagonisti. E' l immagine filmica a parlare, atraverso fotografia e musica. Ma a mio avviso, proprio in virtù della sua grande passione per la fotografia, è essenzialmente questa a FAR PARLARE i suoi film. Personalmente, se è vero che di per sè i contenuti scelti da kubrick colpiscono, si fanno ricordare a lungo, è vero anche che durante la visione lo spettatore sente l atmosfera del film prima. A un livello che colpisce l inconscio. Capisce dove ci si trova a un livello ben più profondo che quello dialogico. E ci riesce grazie all uso che il regista fa della fotografia e della luce che sceglie di regalare alla. Ogni film di kubrick ha un colore. In particolare, mi colpiscono per ciò 4 film (anche se il discorso si applica anche agli altri).Barry Lindon:luci e colori del 1700, questo film sembra una serie di tele settecentesche. La luce è principalmente lume di candela, quindi la fotografia risulta velata dal fumo e dal calore della fiamma. Fumosa è anche la vita di Barry Lindon, vuota di veri valori e sbandata. Shining rivela l incredibile capacità di farci sentire il freddo dell Overlook hotel attraverso la pellicola. Freddo che è anche il freddo della ragione, il freddo della follia assassina di Jack. E ovunque l occhio è attirato verso il rosso, che prelude (quasto anticipare richiama la capacità di veggenza del piccolo danny) al sangue che vorrebbe versare il protagonista.
Eyes wide shut, la luce dei sogni. Tutto ciò che vediamo è filtrato da una pellicola che non lascia nitide le immagini, bensi avvolte nel torpore caldo del dormiveglia. Kubrick lascia sulla pellicola l umidità degli occhi chiusi spalancati che si muovono durante il sogno. E infine Arancia meccanica: c'è una luce del tutto innaturale, forzata, teatrale che invade ogni inquadratura. Ed è sia luce che proviene dall esterno, un chiarore accecante, che dagli interni, sempre illuminati con fortissime lampade al neon. Veri e propri fari da set cinematografico, che sono puntati contro lo spettatore, quasi a far sentire lui il protagonista, non Alex. A mio avviso il senso di disagio che provoca Arancia Meccanica si deve proprio a questo: lo spettatore si sente messo alla prova, si deve fare un esame di coscienza, ed è la luce, la fotografia ad imporlo. In più scene non a caso si fa riferimento a rappresentazioni teatrali (lo stupro iniziale, cosi come la prova di guarigione di alex dopo la cura ludovico, gli applausi dei drughi al senzatetto, gli applausi finali nella visione di alex, i fotografi e i media puntati addosso). La fotografia di kubrick E' dunque il contenuto, molto più di quanto non lo sia la struttura narrativa. Ogni scelta stilistica veicola il contenuto, e lo fa in modo, come detto, da colpire l inconscio dello spettatore. Kubrick non parla certo chiaro, nè tanto meno attraverso i suoi protagonisti, bensi attraverso i SUOI specifici mezzi espressivi.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Tenenbaum

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Da: cagliari (CA)
Inviato: 05-10-2004 19:41  
grande Ayrtonit
mi piace quello che stai scrivendo

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Daniel


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Inviato: 05-10-2004 19:48  
A me no ... l'ultimo appunto su tutti conferma la tesi di mallory. Tutto questo mi fa sorridere poiche voi dovreste essere, fatemi capire bene, coloro che lo difendono a spada tratta? ... Preferisco Alzayd con le sue 'non' motivazioni ma di gran lunga più istintuali rispetto alla spiegazione di un albo fotografico che si fa 'immagine filmica' ... quando tutto ciò ne è proprio la sua negazione più assoluta ... pff

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