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Autore Schindler's List
quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 03-02-2007 15:55  
quote:
In data 2007-02-03 15:43, Marienbad scrive:
E' proprio perchè ti ho letto che sostengo di non aver letto un cazzo di tuo...



Io scrivo sempre ciò che penso.
Se ciò che penso non è abbastanza "originale" perchè molto simile a quello che pensano anche altri...non so davvero cosa farci.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 03-02-2007 19:12  
Una certa Marienbad definisce questo film con vari aggettivi tutt'altro che lusinghieri tra cui uno spicca singolarmente "pornografico".E pensare che a me mi hanno quasi linciato perchè l'ho definito disneyano!

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 03-02-2007 19:38  
Quindi? Sarebbe una gara?
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 03-02-2007 19:44  
Una gara a che cosa?

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-02-2007 01:12  
quote:
In data 2007-02-01 11:27, quentin84 scrive:
Il Pianista di Polanski è un film diverso, più asciutto, è vero, meno "hollywoodiano" e sentimentale anche perchè Polanski, a differenza di Spielberg, la persecuzione nazista l'ha vissuta sulla sua pelle.




Citazione che mi piace ritirare fuori quando si affronta questo argomento.

Stanley Kubrick e Frederic Raphael (sceneggiatore di Eyes Wide Shut), parlano dei film sull’Olocausto.

Kubrick … “Ok, e quali altri film hanno fatto?”
Raphael “(sapendo benissimo che è a questo che vuole farlo arrivare) Beh, c’è Schlindler’s List)”
Kubrick “E ti sembra un film sull’Olocausto?”
Rapahel “No? E su cos’è?”
Kubrick “E’ un film sul successo. L’Olocausto riguarda sei milioni di persone che vengono ammazzate. Schlindler’s List parla di seicento persone che non vengono ammazzate”

(da Eyes Wide Open di Frederic Raphael – Einaudi)

E a parte ciò, SL è un film ripugnante. Per forma , sostanza, sviluppo e morale della favola.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-02-2007 04:22  
è divertente anche come ne parla Godard, in Eloge de l'amour se ben ricordo (ora però non ricordo esattamente e non ce l'ho a portata di mano)
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 04-02-2007 11:07  
Altro bell'appellativo per la collezione di Denisuccia "ripugnante"

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 04-02-2007 11:37  
quote:
In data 2007-02-04 01:12, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-01 11:27, quentin84 scrive:
Il Pianista di Polanski è un film diverso, più asciutto, è vero, meno "hollywoodiano" e sentimentale anche perchè Polanski, a differenza di Spielberg, la persecuzione nazista l'ha vissuta sulla sua pelle.




Citazione che mi piace ritirare fuori quando si affronta questo argomento.

Stanley Kubrick e Frederic Raphael (sceneggiatore di Eyes Wide Shut), parlano dei film sull’Olocausto.

Kubrick … “Ok, e quali altri film hanno fatto?”
Raphael “(sapendo benissimo che è a questo che vuole farlo arrivare) Beh, c’è Schlindler’s List)”
Kubrick “E ti sembra un film sull’Olocausto?”
Rapahel “No? E su cos’è?”
Kubrick “E’ un film sul successo. L’Olocausto riguarda sei milioni di persone che vengono ammazzate. Schlindler’s List parla di seicento persone che non vengono ammazzate”

(da Eyes Wide Open di Frederic Raphael – Einaudi)

E a parte ciò, SL è un film ripugnante. Per forma , sostanza, sviluppo e morale della favola.

L'ho letto anch'io il libro di Raphael: Stanley era evidentemente scazzato perchè il film sulla Shoah, avrebbe voluto farlo lui (doveva intitolarsi Aryan Papers tratto dal romanzo Bugie di guerra di Louis Begley) ma Steven arrivò prima di lui e non se ne fece niente.
Bisogna dire che anche Il Pianista è la storia di una persona che si è salvata, credo che la storia dei "sommersi" (coloro che non sono tornati e che, come diceva Primo Levi, hanno vissuto fino in fondo l'orrore d Auschwitz) sia irraccontabile (almeno al cinema) ed è anche giusto che lo sia.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 22-08-2008 alle 17:54 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-02-2007 12:39  
quote:
In data 2007-02-04 11:37, quentin84 scrive:
quote:
In data 2007-02-04 01:12, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-01 11:27, quentin84 scrive:
Il Pianista di Polanski è un film diverso, più asciutto, è vero, meno "hollywoodiano" e sentimentale anche perchè Polanski, a differenza di Spielberg, la persecuzione nazista l'ha vissuta sulla sua pelle.




Citazione che mi piace ritirare fuori quando si affronta questo argomento.

Stanley Kubrick e Frederic Raphael (sceneggiatore di Eyes Wide Shut), parlano dei film sull’Olocausto.

Kubrick … “Ok, e quali altri film hanno fatto?”
Raphael “(sapendo benissimo che è a questo che vuole farlo arrivare) Beh, c’è Schlindler’s List)”
Kubrick “E ti sembra un film sull’Olocausto?”
Rapahel “No? E su cos’è?”
Kubrick “E’ un film sul successo. L’Olocausto riguarda sei milioni di persone che vengono ammazzate. Schlindler’s List parla di seicento persone che non vengono ammazzate”

(da Eyes Wide Open di Frederic Raphael – Einaudi)

E a parte ciò, SL è un film ripugnante. Per forma , sostanza, sviluppo e morale della favola.

L'ho letto anch'io il libro di Raphael: Stanley era evidentemente scazzato perchè il film sulla Shoah, avrebbe voluto farlo lui (doveva intitolarsi Aryan Papers tratto dal romanzo Bugie di guerra di Louis Begley) ma Steven arrivò prima di lui e non se ne fece niente.
Bisogna dire che anche Il Pianista è la storia di una persona che si è salvata, credo che la storia dei "sommersi" (coloro che non sono tornati e che, come diceva Primo Levi, hanno vissuto fino in fondo l'orrore d Auschwitz) sia irraccontabile (almeno al cinema) ed è anche giusto che lo sia.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-02-2007 alle 11:38 ]



Non credo che Kubrick rinuncia al suo progetto solo perchè anticipato da Spielberg. Nemmeno nel libro, nel dialogo tra Kubrick e Raphael, traspare come dato certo questa cosa. Anche perchè, e in ogni caso, in tale ottica, nè Kubrick, nè chiunque altro regista, nè lo stesso Spielberg (il quale non detiene i diritti di primogenitura sull'argomento) avrebbero potuto girare film su e intorno all'olocausto.

Vero che il Pianista è la storia di un uomo che si salva, ma il punto di vista del protagonista è esperienza/testimonianza diretta, in "soggettiva" (tale è la sensazione d'immedesimazione che ne ricava lo spettatore da quel potente affresco visivo e narrativo polanskiano che è alta e pura "civiltà" filmica, oltre che poetica, filosofica, umana ed umanistica, infinitamente superiore alla prosaica, retorica, ricattatoria, mesta, speculativa messinscena spielberghista) lo stesso di milioni e milioni di ebrei perseguitati (ciascuno con le specifiche particolarità ma tutte confluenti in un punto tragicamente unificante), ed è dunque anche la storia dei "sommersi", di coloro che non sono tornati. Molto simile al percorso di Levi, per l'appunto.
Insomma, a mio avviso il Pianista è imparagonabile, sul piano dei significati e, soprattutto, su quello del valore artistico, a SL.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-02-2007 12:49  
si però ci sono film che vanno al di là dei meriti artistici per diventare strumenti di comunicazione ed educazione. Per quanto possa essere "pronografico" Schindler's list (potrebbe darsi, non lo nego), la capacità di addentrarsi così sotto pelle ad un vastissimo pubblico ha magari inutilmente, magari no, scosso tante persone e ispirato anche solo per qualche attimo allo spirito di sacrificio e all'altruismo. In questi termini, pulito del valore cinematografico/artistico, e valutabile come altro (per molti più importanti) Schindler's list è un film grandissimo.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-02-2007 13:24  
Ma basta con questi alibi e giustificazioni nel difendere il "brutto" artistico, del criterio di arte come educazione. La stiamo ammazzando l'arte dimenticando che esiste prima di tutto l'estetica e che solo attraverso l'estetica passano i significati profondi, quelli che incidono - la storia nel cinema la raccanta lo stile e non le parole! - che ciascun spettatore elabora in proprio, e non con le prediche, le morali, i buoni o cattivi sentimenti, il politicamente e socialmente corretto o scorretto, il messaggio imposto, chiuso e scontato che pertanto finisce per scivolare addosso senza minimamente "cambiarci" nel profondo, come accade sempre con tutto ciò che alla fine è essenzialmente pretesto per fare spettacolo. E in tal senso SL è una merda, un bieco tentativo di spettacolarizzare, e dunque edulcorare, svilire, la reale portata di un fenomeno a fini commerciali.



[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 04-02-2007 alle 13:27 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-02-2007 13:48  
non si tratta di alibi, ma di approcci diversi. Se ricerchi quello artistico-cinematografico, posso convenire o meno con te così come su quello educativo-didattico. Ignorare totalemnte il secondo per fare una valutazione generale del prodotto, è quantomai restrittiva, così come il volre negare al cinema la capacità (legitimma o meno che sia) di formare le persone, così coem è per la letteratura. E sia chiaro che all'aver di per sè avere un contenuto alto come in questo caso, non consegue sempre un'altrettanto fruibilità e capacità di entrare in empatia con il pubblico (sennò qualsiasi film sull'olocausto che abbia una morale simile a schindler's list sarebbe acclamato). Questione di linguaggio e probabilmente anche di sincerità.La stessa favola raccontata da me invece che da Rodari penso cambi parecchio, quindi quel discorso artistico che prima escludevo per ridurre all'esseziale il mio appunto, non è così estraneo...
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 04-02-2007 13:56  
Ma soprattutto: chi ha bisogno di Schindler's List per essere educato?

Il cinema, quello vero, non c'entra niente con formazione, educazione e moralizzazione.
_________________

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 04-02-2007 14:20  
I fini commerciali erano l'ultima cosa che preoccupava Spielberg. In Schindler's List (così come in Amistad) Spielberg voleva offrirci il suo sguardo e le sue riflessioni su una grande tragedia umana scegliendo il registro (che evidentemente giudicava il più adatto) del melodramma hollywoodiano sentimentale, didascalico, moralistico magari (ma è moralismo di gran classe), ma non ricattatorio e men che meno artusticamente "brutto".

Polanski ha fatto un percorso diverso, ma, per me,ugualmente valido: non vuole dare lezioni o fornire morali,ma raccontare la Shoah, attraverso la storia di un uomo che vuole solo sopravvivere e ci riesce anche grazie alla sua arte. Ma non c'è, alla fine (ecco la grande differenza con Spielberg) nessuna consolazione o catarsi, solo lo stupore (e forse anche la "vergogna" come in Primo Levi) per essere ancora vivi.

La grande differenza è questa: Steven (almeno fino a Munich) è un romantico che ti vuole consolare mentre Roman è pessimista, cinico,duro, "nichilista" nel senso migliore del termine.
Due approcci diversissimi, ma entrambi sinceri.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-02-2007 alle 14:21 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-02-2007 15:03  
quoto peppe e hugo alla grande


è poi quanto dicevo qui in conclusione
la retorica, specialmente quella "di denuncia", mi fa ribrezzo

_________________
Murphy era un ottimista.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 04-02-2007 alle 15:04 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 04-02-2007 alle 15:05 ]

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