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Autore Per il Corriere della Sera Amnesty International non esiste
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-05-2004 20:26  
Se io voglio aprire un giornaletto scolastico, ad esempio,per ottenere la copertura delle spese cerco degli sponsor.
Se mi metto a scrivere nel mio giornale delle cose che a questi sponsor non stanno bene,non mi daranno più i soldi e io avrò chiuso. Dovrò essere accondiscendente,poichè da loro dipende la mia attività.
E' un ragionamento di una banalità sconcertante.
L'unico motivo per cui certe notizie vengono censurate,soprattutto quando si tratta di notizie molto importanti (la decapitazione di un uomo vale tanto quanto l'uccisione senza motivo di una bambina di 8 anni,almeno spero)è che vanno contro la linea politica degli inserzionisti e se gli inserzionisti sono automobili che vanno a petrolio e il fatto riguarda una guerra in Iraq,non c'è molto altro da aggiungere.

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MrVercetti

Reg.: 26 Apr 2004
Messaggi: 167
Da: Brescia (BS)
Inviato: 12-05-2004 20:39  
Il tuo ragionamento l'ho capito benissimo ed è sicuramente condivisibile, soltanto che a mio parere in questo specifico caso è forzato.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 12-05-2004 20:49  
Per quale altro motivo un giornale "moderato" come il Corriere dovrebbe tacere un rapporto di ieri di Amnesty?
E' come se Il Manifesto di oggi si fosse "dimenticato" di riportare la notizia dell'americano decapitato. Sarebbe stato inaccettabile per qualsiasi osservatore neutrale.Sarebbe risultata una svergognata campagna di propaganda per una determinata parte. Ma il Manifesto ha riportato tutte e 4 le notizie citate all'inizio,il Corriere solo 3 di queste e guarda caso la quarta era un rapporto shokkante di amnesty che denunciava 37 omicidi gratuiti e non giutificati da parte dei britannici ai danni di civili disarmati tra cui anche bambini. 37 omicidi.Per un giornale che vuole passare per moderato o equilibrato,questa è una vergognosa e inaccettabile omissione.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 13-05-2004 13:14  
da che tu sappia quali infidi rapporti e malandrini sotterfugi hanno il corriere e le aziende petrolifere?



[ Questo messaggio è stato modificato da: riddick il 13-05-2004 alle 13:17 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 13-05-2004 16:58  
Non c'è nessun sotterfugio,nessun complotto ma la semplice constatazione che la pubblicità sui giornali influenza la linea editoriale poichè è la fonte principale di sostentamento dei quotidiani.

Anche oggi sul Corriere il rapporto di Amnesty International diffuso a Londra due giorni fa non viene citato.
C'è la solita pagina sulla decapitazione,la pagina sulle torture-questa volta è messa in risalto la linea dei militari che eseguivano gli ordini dei superiori ,che smentisce la versione di Taguba del Corriere di ieri-ma continua a mancare la versione della Croce Rossa che meriterebbe di essere ricordata in quanto sicuramente fonte molto più neutrale e attendibile delle parti in causa (!)- e c'è il dibattito sui carabinieri presentato in modo più equilibrato rispetto a ieri,ma manca la voce di Amnesty-ancora una volta fonte più attendibile-che smentisce il Governo.
Come detto prima,del rapporto di Amnesty sui 37 iracheni uccisi senza motivo non c'è traccia nemmeno oggi.

Sul Manifesto si parla del fatto che il governo italiano era informato delle torture e si cita nuovamente Amnesty ,per le torture Usa si cita Rumsfeld ,per la decapitazione del ragazzo americano si citano le parole della famiglia Berg che accusa il governo Usa della responsabilità della morte del figlio,si parla della posizione di Tony Blair in grave difficoltà dopo il rapporto di Amnesty che il Corriere ha omesso.

Il Manifesto ha chiaramente posizioni contro il governo e cita Amnesty e i parenti delle vittime ,laddove il Corriere tende a rimanere più reticente omettendo i pareri delle organizzaizoni umanitarie,pareri di sicuro più neutrali del gioco delle parti che questo giornale propone(hai ragione tu; no, ho ragione io).Amnesty non esiste più,per quel poco che era apparso ieri,tantomeno la Croce Rossa .




[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 13-05-2004 alle 17:32 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 13-05-2004 17:19  
CONFRONTO.
Corriere-Manifesto sulle notizie della famiglia dl ragazzo decapitato in Iraq


Corriere della Sera

[all'interno di un articolo a nove colonne intitolato :L'ORRORE UNISCE L'AMERICA UNIREMO I COLPEVOLI,nelle ultime 18 righe dell'articolo si legge]

...Il dibattito è esasperato dalle accuse rivolte a Bush dal padre di Nick Berg,Michael,che ritiene che il figlio sia stato ucciso anche perchè ebreo, come Daniel Pearl,il giornalista del Wall Street Journal decapitato in Pakistan nel 2002.Il padre insiste che il giovane fu trattenuto in Iraq dalla coalizione per accertamenti(ma il portavoce della coalizione a Bagdad ,Dan Senor, lo nega) e rilasciato soltanto dopo il ricorso al tribunale di Filadelfia :"Il presidente ha sminuito i diritti civili ,non è dedito alla democrazia". Ripete che il figlio voleva lasciare Bagdad alla fine di marzo ,prima dell'ondata dei sequestri,e che se avesse potuto farlo sarebbe ancora vivo.

Il Manifesto

Titolo dell'articolo:

La famiglia Berg accusa il governo Usa
Orrore e sdegno ha suscitato la decapitazione di Nick Berg, le cui immagini sfocate ma non per questo meno terribili hanno percorso la rete, rimbalzate da un sito all'altro. Il portavoce dell'amministrazione civile provvisoria in Iraq, Dan Senor, ha annunciato ieri l'avvio di un'indagine a tutto campo, che vedrà coinvolti sia l'Fbi che il dipartimento della difesa americano, sul rapimento e l'assassinio del giovane antennista di Philadelphia, la cui tragica storia rivela aspetti molti strani. Tanto che la sua famiglia ha accusato il governo americano di essere corresponsabile della morte orribile dell'uomo che in una e-mail alla sua famiglia dopo il rilascio dal carcere in cui era stato imprigionato per 13 giorni diceva chiaramente di essere stato detenuto dalle forze Usa. Già martedì, in un'intervista alla radio di Boston WBUR, il padre di Berg, Michael, aveva detto di ritenere responsabile lo stesso capo del Pentagono, Donald Rumsfeld perché «se lo avessero rilasciato prima o gli avessero dato la possibilità di mettersi in contatto con un avvocato avremmo potuto portarlo fuori dall'Iraq prima dell'escalation delle ostilità. Quello che è costato la vita a mio figlio è stato il fatto che il governo Usa lo ha tenuto in carcere per 13 giorni senza un motivo». «Ma lei ritiene davvero Rumsfeld responsabile della morte di suo figlio? E andrà oltre nell'azione legale che ha già intentato?» ha chiesto l'intervistatore. «Ben oltre Donald Rumsfeld, èl'intero Patriot Act responsabile. E' l'intero sentire di questo paese che i diritti non contano perché tutt'intorno ci sono terroristi», ha dichiarato Berg padre «Bene, secondo me `terrorista' è come `comunista' o `strega'. E in corso è una caccia alle streghe. Questa amministrazione rappresenta qualcosa che non è l'America, non l'America nella quale io sono cresciuto». Nick Berg era stato arrestato dalla polizia irachena il 24 marzo a Mosul, in quanto sospettato di essere coinvolto in attività illegali o terroristiche, e rilasciato il 6 aprile. Il giorno prima del suo rilascio la famiglia aveva denunciato il segretario alla difesa Rumsfeld e il Pentagono perché gli Stati uniti detenevano il figlio senza ragione. Berg aveva detto alla famiglia che si stava preparando a tornare, quando è scomparso. L'Fbi lo aveva incontrato in carcere per tre volte.

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Torvald

Reg.: 02 Apr 2004
Messaggi: 255
Da: Bonea (BN)
Inviato: 13-05-2004 19:23  
Quando appena qualche mese fa il direttore del Corriere lasciò il posto, tutta (ribadisco TUTTA) l'opposizione in Parlamento (prima che si nominasse il suo successore, fortunatamente scelto all'interno dello stesso giornale) fece quadrato attorno alla necessità di preservare l'indipendenza della testata dalle pressioni del Governo per far entrare un nuovo direttore (esterno) maggiormente allineato alla linea politica della maggioranza (se ben ricordo anche il tuo Manifesto scrisse in proposito: ti consiglio di andartelo a rileggere, che magari poi ci ripensi sull'assurdità dei tuoi post).
Se insomma anche tutta l'area politica a cui (presumo) appartieni non più di qualche mese fa (e qualche mese fa le inserzioni c'erano già da un pezzo) espresse una forte critica a qualunque tentativo di minare l'indipendenza della testata più letta in Italia, vorrà dire che una ragione c'è.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-05-2004 00:11  
Non capisco a quale indipendenza si possa fare riferimento.
Il Corriere della Sera è un giornale posseduto da RCS,la quale a sua volta è posseduta da Mediobanca,che è il vertice degli affari in Italia.
Sarà molto difficile che questo quotidiano vada contro gli interessi dei suoi proprietari. Dove sarebbe questa indipendenza?
Il Corriere presenterà gli avvenimenti del mondo rispecchiando i valori di Mediobanca o quelli dei comuni e mortali cittadini?
La risposta è scontata,senza contare tutta la pubblicità di cui è infarcito questo giornale ,che è un altro filtro potentissimo per le notizie che devono o non devono comparire,pena il ritiro degli sponsor(auto,banche,assicurazioni) ,fonte vitale di sostentamento.
L'esempio del Corriere è solo un esempio, appunto,perchè questo vale per La Repubblica di De Benedetti ,il discorso non si sposta di una virgola.

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Torvald

Reg.: 02 Apr 2004
Messaggi: 255
Da: Bonea (BN)
Inviato: 15-05-2004 12:27  
A dire il vero la RCS è controllata non da un azionista di maggioranza, ma da un patto di sindacato, in cui Mediobanca fra l’altro non partecipa se non in quota molto minoritaria, e se mai ti troverai a visionare con attenzione la sua compagine societaria ti accorgerai che ci sono azionisti nell’accordo parasocietario che difficilmente possono essere giudicati ‘in linea’ con gli interessi dell’istituto di Piazzetta Cuccia (che, per inteso, a sua volta è gestito anch’esso da un patto di sindacato con identica frammentazione ed eterogeneità di interessi), per cui è meglio evitare questo genere di discorsi, che meritano una discussione MOLTO più approfondita (che se vuoi possiamo anche fare, tanto io, vuoi anche per gli studi fatti, ci sguazzo in queste cose. Però sarebbe meglio aprire un altro thread, perché penso che si stia andando fuori tema).

Fatta questa doverosa parentesi, veniamo al dunque facendo un esempio che forse potrà convincerti; hai presente quando Santoro poteva ancora fare trasmissioni in Rai? E come credo tu sappia bene la linea politica delle sue trasmissioni non si poteva certo definire ‘neoconservative’; ciononostante le sue trasmissioni erano infarcite di pubblicità con sponsor non diversi da quelli che puoi trovare nel Corriere (e visto che l’hai tirata in ballo, anche Repubblica). Lo stesso Santoro ammise (non più di qualche mese fa) che avrebbe potuto continuare tranquillamente la trasmissione in Rai (se glielo avessero consentito) anche senza bisogno di sovvenzioni dalla tv pubblica perché ‘LA PUBBLICITà’ che raccoglieva la trasmissione (in cui c’erano fra l’altro auto, banche, assicurazioni) era più che sufficiente a coprire i costi della trasmissione stessa; veniamo al dunque, così concludo una volta per tutte. Pensi davvero che siano gli sponsor pubblicitari a dare la linea editoriale di un giornale? Per come la vedo io no.
Che sia chiaro: qui non si mette in discussione che la linea seguita dal Corriere sia uguale a quella quale può essere quella del Manifesto; ma definire il Corriere un giornale che riflette le idee (davvero estreme) di un Bush jr. o del suo mentore Wolfovitz ...
Suvvia un po’ di buon senso prima di fare certe affermazioni !!
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 18-05-2004 18:45  
Visto che sei così informato potresti ricordare chi sono gli azionisti di RCS proprietari del Corriere (tra cui Mediobanca al 10%)?
Inoltre potresti spiegare per quale motivo un'azienda gigantesca come la Nestlè (tanto per fare un esempio pratico) che paga profumatamente la Rai e Mediaset per i suoi spot, dovrebbe permettere alla sua politica in Etiopia di venire sputtanata nei programmi e nei telegiornali di queste televisioni?

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Torvald

Reg.: 02 Apr 2004
Messaggi: 255
Da: Bonea (BN)
Inviato: 21-05-2004 18:56  
Ci sono diversi attriti nel patto della RCS Mediagroup, qui ti elenco solo le tre principali: nell’accordo parasociale rientrano gli Agnelli e Romiti (entrambi con quote SUPERIORI a quelle di Mediobanca); si da il caso che (qualora non lo sapessi) i rapporti fra la merchant bank e la famiglia torinese si sono notevolmente deteriorati da quando il delfino di Cuccia (Maranghi ndr) è stato silurato dalla carica di a.d.; al tempo stesso i rapporti fra i Romiti e Mediobanca sono da quasi due anni in rotta di collisione dopo che le perdite che la holding Gemina (gestita a sua volta dalla holding personale di Romiti, la Miotir, e sia in modo diretto che indiretto da Capitalia, cioè uno dei principali soci del patto di sindacato che governa Mediobanca) ha accumulato dalla fine del 2001 ad oggi hanno fatto emergere vistose differenze (fra i Romiti e la stessa banca romana) su come impostare la strategia di rilancio (è notizia di ieri una serie di rumours su possibili cambiamenti degli azionisti aderenti al sindacato di voto della RCS per cause inerenti la ricapitalizzazione di Gemina). Non credo poi che ci sia nemmeno bisogno di definire quanto difficili siano i rapporti fra i Romiti e gli Agnelli dopo che Cesare venne (questo qualche anno fa) cacciato fuori (il termine non è casuale) dalla direzione della Fiat per far posto a Morchio. (non è un caso che nel board della RCS ci sia come vice presidente e direttore della linea editoriale un Paolo Mieli che pur non avendo quote è stato scelto per una carica così influente)

Sperando di averti dato un’idea, veniamo al secondo aspetto; onestamente non so di questa storia della Nestlè, anche se non ci vuole molto per capire che si tratta di una qualche forma di abuso praticata dalla multinazionale franco-svizzera. Ma qui ritorniamo alla questione che ti posi l’altra volta (a cui non mi hai risposto e che gradirei sapere): se ritieni che la Nestlè è davvero in grado di fare pressioni su Rai o Mediaset per tacere, non puoi non ammettere che anche Santoro (rileggiti la dichiarazione che ho riportato nel precedente post) è succube delle multinazionali, in estrema sintesi è anche lui un neoconservatore; e dire questo (e una riposta a questo punto anche tu me la devi dare) vuol dire che io e te si vive su due mondi del tutto diversi.
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-05-2004 13:24  
Santoro è sicuramente un personaggio che appartiene alla sinistra ma non è questo il punto:il punto è ciò di cui parla(va) nelle sue trasmissioni.
Io non le ho quasi mai seguite,ma di sicuro si sarà dovuto attenere ad una linea editoriale precisa pur trattando argomenti di sinistra:quando un personaggio comincia a sparare a zero sugli interessi economici dell'azienda (come lo è la Rai) questo viene subito cacciato.
Voglio ricordare che Beppe Grillo non ha mai più messo piede in televisione dopo aver fatto crollare in diretta Tv l' 144 della Telecom, uno dei maggiori inserzionisti di giornali e televisioni-Rai compresa.
Santoro avrà trattato i suoi argomenti di sinistra cercando di non toccare gli interessi della sua azienda.

Per quanto riguarda la proprietà del Corriere,abbiamo azionisti del calibro di Agnelli,Romiti,Mediobanca.
Persone ricchissime che fanno-ovviamente-i loro interessi e gestiscono i loro giornali presentando gli avvenimenti -ovviamente- secondo la loro ottica e i loro interessi.

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Torvald

Reg.: 02 Apr 2004
Messaggi: 255
Da: Bonea (BN)
Inviato: 26-05-2004 19:44  
Beh, se è per questo anche De Benedetti è ricco sfondato, ma sostenere che Repubblica sia un giornale neoconservative ce ne vuole (pur non leggendolo tutti i giorni, non ho cmq mai trovato giudizi lusinghieri sull’operato di Bush/Berlusconi sull’intervento in Iraq, cosa invece che dovrebbe essere ‘nel midollo’ di una testata che sostiene le tesi di Wolfovitz e compagni).

In conclusione (stavolta spero anche per te definitiva, altrimenti questo thread non lo finiamo più) citerò nuovamente quanto sostenuto in un mio post precedente: non più di qualche mese fa quando il direttore del Corriere si dimise, tutto l’Ulivo e anche Rifondazione (ricordo ancora la dichiarazione di Giordano) mossero dure critiche a (probabilmente neanche troppo presunti) tentativi di pressioni sulla linea editoriale da parte del Governo (e come già detto anche il Manifesto e Rifondazione scrissero in proposito); ora tu puoi anche continuare a sostenere (dopo tutto questo) che la testata della RCS segue una linea neoconservative, ma penso che ti sarà difficile spiegare la ragione per la quale esponenti (e giornali) con opinioni così di sinistra facciano (non dico quadrato, ma cmq assumano) le difese di un giornale che (a quanto sostieni, e come fai non lo capisco proprio) esprimerebbe una linea del tutto antitetica alla loro.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-05-2004 20:40  
ma infatti le relazioni di cui scrive quilty
potere - pubblicità - multinazionali
è carino da un punto di vista teorico ma a livello pratico non ha riscontro
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 27-05-2004 15:10  
Certo De Benedetti è ricco sfondato, e il suo giornale ha una linea di sinistra che però (come nel caso Santoro) evita accuratamente di riportare le notizie che contrastano con gli interessi del suo giornale: quando lo scorso anno la destra modificò la legge sull'esportazione delle armi(una legge scandalosa alla quale si opposero tutte le organizzazioni umanitarie da Amnesty in giù) su Repubblica lo spazio dedicato a tutto questo furono quattro righe dopo che la legge era stata approvata.
Questo perchè la Repubblica è piena di pubblicità di banche che (come testimoniano i rapporti annuali che il Parlamento è obbligato a stilare) sono coinvolte in questa esportazione di armi all'estero.

Conflitto di interessi: pubblicità di banche-notizia sulle armi e sull'esportazione= silenzio sul giornale.

Questa, a dispetto di quanto scrive Tenenbaum (e non si capisce con quali argomentazioni)è pura e semplice legge di mercato.
Perchè mai la Repubblica dovrebbe andare contro i suoi interessi? Ha degli sponsor che le garantiscono un saldo attivo,non può certo metterseli contro. Fa i suoi interessi , e anche se assume posizioni di sinistra , di certi argomenti non potrà mai parlare. E così avviene, e questo è un dato di fatto facilmente verificabile.

Si possono mobilitare i giornali e gli esponenti di sinistra per impedire che il Corriere assuma una posizione ancora più conservatrice con un cambio di direzione, ma questo non toglie nulla rispetto al fatto che il Corriere è posseduto da azionisti che hanno tra le mani affari giganteschi e che non hanno nessun interesse a proporre al pubblico sui loro giornali dei fatti che contrastino con la loro linea economica e imprenditoriale e li possano mettere in difficoltà; tantomeno non cancella il fatto che la pubblicità che permette ai giornali di sopravvivere è un potente filtro attraverso il quale si stabiliscono le priorità delle news,cosa deve essere stampato e cosa deve essere omesso.
E l'esempio del rapporto di cui si parlava in apertura ne è la più logica conferma.


_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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