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Autore Che fine hanno fatto le vittime del Pentagono?
Matthew

Reg.: 07 Set 2003
Messaggi: 1164
Da: Reggio Emilia (RE)
Inviato: 03-11-2003 15:46  
Era quello che volevo dire.....mi inchino alla tua maggiore diplomazia pibe.
_________________

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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 03-11-2003 16:36  
quote:
In data 2003-11-03 15:46, Matthew scrive:
Era quello che volevo dire.....mi inchino alla tua maggiore diplomazia pibe.




Alzati figliolo e sarai perdonato...

_________________
Non può piovere per sempre

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 12:56  
L'attacco all'Afghanistan avvenne dopo soli 25 giorni da quello alle Torri gemelle e al presunto attacco al Pentagono.

Come già rilevato ,si erano verificati spontamenti ingenti di truppe nel medio oriente prima dell'11 settembre.

In soli 25 giorni si riuscì ad organizzare una missione di guerra.

I cattivi e odiati talebani contri i quali gli usa si scagliarono ,sempre per liberare un polopo oppresso (ovviamente)e per catturare dei fantomatici terroristi che(ovviamente) non sono stati trovati(come la armi di disctruzione di massa di Saddam,ovviamente),erano quei fanatici intergralisti che si recavano da tempo in Texas a parlare con le più grandi compagnie petrolifere di oleodotti.

I talebani in Texas a parlare di oleodotti,The Teleghaph Online,Londra,14 dicembre 1997

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 13:08  
Unite i seguenti punti:

1 Luglio / agosto 2001 (e non 10 anni fa):Alcune importanti compagnie petrolifere e i loro servili paggetti a seguito(i rappresentanti dei governi) di Usa, Russia, Cina, Arabia Saudita si incontrano con i governi di Pakistan e con quelli che controllavano il territorio afgano(Taliban 85% a Adn 15%) . Si trovano a Berlino; bisogna discutere il passaggio per l'energia nella zona del Caspio e nell'Asia centrale.

Gli Usa ma anche la Russia vogliono che in Afghanistan ci sia un governo stabile, niente guerra civile. In caso contrario si sarebbe dovuti intervenire militarmente. Luglio/ agosto 2001.

2 9 settembre 2001: Viene ucciso da due fanatici(?) islamici il leader incontrastato dell' ADN , Massud, assai poco filo occidentale.


3 11 settembre 2001: solo due giorni dopo l'assassinio di Massud un attentato terrificante disintegra le torri gemelle.


4 7 ottobre 2001: inizia l'annunciatissimo intervento militare contro il terrorismo in Afghanistan. Dopo nemmeno un mese la missione è già pronta.

5 15 gennaio 2002: a cento giorni dall'inizio dell'intervento, di Osama bin Laden, il ricercatissimo terrorista, imprenditore saudita e multimiliardario non se ne sa niente e il fantomatico( è il caso di dirlo) mullah OMAR sembra essere fuggito su una moto nel deserto . Gli ex amici taliban non sono più al governo ma se ne insidia uno nuovo.
Il nuovo ambasciatore americano in Afghanistan è il consulente dell'Unocal(petrolio),nonchè membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Usa.
Il nuovo leader installato dagli americani in Afghanistan è l'ex funzionario dell'Unocal ,Hamid Karzai.

6 Il 27 dicembre 2001,il Turmekistan,l'Afghanistan e il Pakistan firmano un accordo per la costruzione di un oleodotto.


Unite i 6 puntini e avrete la soluzione.
Ognuno naturalmente può riservarsi il diritto di vedere quello che più desidera all'unico fine di non sentirsi un povero e inutile schiavetto. Se invece si potesse creare un disegno si avrebbe un enorme dollaro che gronda ettolitri di sangue.
Da quello delle migliaia di vittime innocenti di New York alle migliaia di civili morte in Afghanistan nella lotta del "bene" contro il "male".

Tutti questi fatti precedentemente citati sono appunto FATTI e non opinioni e come tali sono confermati dalle stesse compagnie e dai rispettivi amministratori delegati i quali sono ben consci, come in ogni ditattura che si rispetti, di non avere nè il bisogno di salvare la faccia nè tantomeno alcun tipo di necessità etica o morale nei confronti dei loro vassalli. Uno schiavo resta sempre uno schiavo, non importa quante briciole di verità riesca a raccogliere.

Unite i puntini.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 13:17  
"Nei giorni successivi agli attacchi terroristici di New York e Washington, l'Arabia Saudita ha provveduto all'evacuazione urgente dagli Stati Uniti di 24 membri della famiglia allargata di Osama bin Laden..."

The New York Times,30 settembre 2001

The New York Times,30 /11/ 2001

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 13:28  
"Al momento degli attentati,altre due dozzine circa di familiari di bin Laden,per la maggior parte iscritti all'università o a speciali scuole d'addestramento ,si trovavano sul suolo statunitense. Il New York Times ha reso noto che quesi indivudui sono stati immediatamente chiamati a raccolta dall'ambasciata saudita,perchè si temeva che potessero cadere vittime della rappresaglia americana. Da quanto riferisce un funzionario saudita,, i bib Laden sono stati messi su un jet privato con in consenso dell'Fbi e portati da Los Angeles a Orlando,da qui poi a Washington e infina a Boston. Non appena la FAA (Federal Aviation Administration) ha riaperto i voli oltre oceano, il jet è partito per l'Europa. A quanto pare,non è stato difficile per l'ambasciatore saudita a Washington ,il principe Bandar bin Sultan ,convincere i funzionari degli Stati Uniti che tra quella gente non c'erano testimoni materiali degli attentati".

The New Yorker,12 novembre 2001

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 13:32  
Sempre dall'articolo del New Yorker:

"Quando ho chiesto ad un alto funzionario dei servizi segreti americani se non avessero ritenuto opportuno trattenere alcuni dei membri del clan di bin Laden,quello mi ha risposto:" Questo si chiama prendere degli ostaggi. Noi non facciamo questo genere di cose."

The New Yorker,12 novembre 2001.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 02-12-2003 20:38  
Come mai i membri della famiglia bin Laden,come documenta il New York Times,furono scortati in volo fino in europa con l'autorizzazione della Casa Bianca e l'approvazione dell'FBI quando non era consentito a nessuno,in quei giorni, di volare ?
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-12-2003 11:48  
Così mentre tutti i normali cittadini erano appiedati e non potevano volare e veniva indicato come responsabile numero uno degli attentati Osama bin Laden, 24 membri della famiglia bin Laden venivano scortati fuori dagli Usa con l'approvazione delle autorità.

Mentre Bush additava il saudita come il ricercato numero uno, allo stesso tempo si preoccupava che la sua famiglia allargata non potesse subire ritorsioni.

Mentre 15 dei 19 dirottatori che causarono la morte di 3000 innocenti erano sauditi,il principe Bandar (soprannominato anche Bandar Bush)dell'Arabia Saudita si occupava ,col consenso dell'Fbi, di portare in salvo la famiglia bin Laden.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 03-12-2003 11:50  
Il tutto è documentato anche da Mediaset a QUESTO SITO

Intanto, dopo gli attentati dell'11 settembre, circa 24 membri della famiglia di bin Laden hanno abbandonato l'America. Lo ha reso noto l'ambasciatore saudita, principe Bandar bin Sulatan, all'emittente televisiva Cnn.

A determinare questa partenza sarebbe stato un intervento personale del re Fahd d'Arabia. La maggior parte dei parenti di bin Laden si trovava negli Stati Uniti per motivi di studio.

"Sua maestà ha dichiarato che è ingiusto che sia fatto del male a persone innocenti. - ha detto l'ambasciatore - D'altra parte comprendiamo le forti emozioni. Per questo, anche su intervento dell'Fbi, abbiamo dovuto far loro lasciare il paese".

Il diplomatico ha detto di conoscere alcuni membri della famiglia bin Laden definiti "adorabili" e come persone che hanno molto sofferto per le attività di Osama. "Gli altri membri dela famiglia sono uomini d'affari colti e ricchi, impegnati in numerose attività benefiche. Provo dolore per loro - ha aggiunto - perché il loro congiunto ha causato loro molta sofferenza".

Il principe Bandar ha poi ammesso di aver conosciuto personalmente Osama bin Laden durante gli anni '80, quando Arabia Saudita e Usa armarono la resistenza afghana in lotta contro l'invasione sovietica in Afghanistan. "Mi ringraziò - ha detto - per i miei sforzi nel dirigere gli aiuti americani nella nostra lotta contro gli atei".



TGCOM

3 ottobre 2001




[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 03-12-2003 alle 11:55 ]

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Corben

Reg.: 28 Nov 2003
Messaggi: 638
Da: Parma (PR)
Inviato: 04-12-2003 11:48  
....ssshhh.....parla piano...se ti sente qualcuno stile Ecelon....ti fanno sparire dalla circolazione...
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"Qualcun'altro vuole negoziare?"
Bruce Willis - Il Quinto Elemento -

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 06-12-2003 12:50  
Speciale 11 settembre

Gli affari di George

Barattare pezzi di libertà in cambio di una ipotetica sicurezza è un errore. Ed anche non occuparsi del presidente.

Nell'anniversario dell'11 settembre un regista premio Oscar giudica Bush

di Oliver Stone

La prima cosa che mi viene in mente è che l'America ha più paura, è diventata più nazionalista, e più reazionaria. In occasione dell’uscita del suo ultimo film, “Minority Report”, Steven Spielberg ha dicharato di essere disposto a rinunciare a parte della sua libertà in cambio di maggiore sicurezza. Rimasi molto colpito dalla tristezza di questa sua affermazione che mi ha ricordato un passo tratto da Benjamin Franklin che lessi qualche anno fa. Parafrasando quanto scritto da Franklin, un uomo disposto a rinunciare a parte della sua libertà e della sua sicurezza è un uomo che non ne merita alcuna. La posizione di Spielberg rappresenta quella dell’americano medio e mi dispiace dover ammettere che su questo punto la maggior parte della gente sarebbe d’accordo con lui. L’inadeguatezza di questo paese si evince dalla sua burocrazia. Invece di rispondere al terrorismo come avrebbe fatto il resto dell’Europa, ad esempio la Germania, la Francia, o l’Italia, noi come al solito abbiamo risposto in modo esagerato: così come abbiamo la Jumbo-Coca Cola abbiamo il Jumbo-controterrorismo, e abbiamo un presidente sconsiderato che supera i limiti. Di conseguenza i terroristi sono riusciti ad andare ben oltre il limite sognato. Abbiamo dato loro tutto: un potenziale militare superiore al necessario, una reazione spropositata, dei cittadini privati dei propri diritti civili. E, cosa più importante, un clima di terrore.

La proposta di Bush di un Dipartimento per la Sicurezza Nazionale (Department of Homeland Security) prevede 75.000 nuovi impiegati federali. Se aveste fatto parte dell’esercito americano come me, nutrireste dei dubbi riguardo la sua efficienza. O, per meglio, dire avreste dei dubbi riguardo l’efficienza di qualunque organizzazione governativa americana. È una questione di proporzioni; il sistema è talmente grande che non può che scarseggiare in efficienza. La mancanza di iniziativa prevale e la volontà di azione è ridotta al minimo.

Per dirla in maniera più pessimistica, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale mi riporta alla mente Hitler e la sua concezione nazista di Reich-land e di tutto ciò che essa significava. Preservare il Reich fu la ragione per cui la Germania spese le sue energie in così tante direzioni, e fu questo a terrorizzare il mondo.

E noi americani, mi domando, stiamo facendo lo stesso? Il mio lavoro è raccontare storie, quindi prego di sbagliarmi. Sono un tipo un po’ paranoico, ma il mio istinto e il mio cuore mi dicono che questo paese sta per imboccare la stessa strada intrapresa dalla Germania dei primi anni ’30. Si parla di fascismo, anche se benigno nel caso degli americani, quando uno stato è nelle mani di una lobby o di un unico organismo corporativo. E questo si vede sempre più ovunque, in ogni ambito. Sembriamo quasi aver accettato l’idea che i politici devono raccogliere denaro sempre e a qualunque costo.

Semplicemente ora accettiamo ciò che non abbiamo mai visto prima. Le società di capitali giocano in questo senso un ruolo fondamentale. Esse sono di per sé senz’anima, a meno che non siano motivate da grandi leadership. Il punto è che la gente comune sa di aver bisogno di denaro se vuole iniziare ad essere ascoltata - il denaro per far pressione sul Congresso e per competere con le società di capitali. È stato detto che in America tutto è marketing. A me questo sembra un triste esito di valori sociali messi come “confezione” sulla produttività.

Ho sentito molto parlare del libro del giornalista francese Thierry Meyssan “Un inganno spaventoso, nessun aereo si è schiantato sul Pentagono!”, ma non lo conosco nello specifico. Ad un livello più alto di quello ipotizzato nel libro, quello in cui stiamo vivendo è un mondo guidato dal denaro e dai poteri forti. Personalmente mi disturba l’idea che gli Stati Uniti si siano associati alla politica dell'Arabia Saudita e penso che quest'ultima abbia di fatto finanziato Al Qaeda. Non voglio dire che l’Arabia Saudita abbia finanziato la distruzione di New York, ma che abbia finanziato un'organizzazione terroristica che esisteva per vari motivi - fra i quali esiste la possibilità che Al Qaeda avesse un mandato per impedire la creazione di oleodotti alternativi attraverso l’Asia centrale. È un peccato che nel mio paese la vera storia della famiglia Bush non sia più conosciuta. Il presidente è molto forte nel promuovere gli interessi del petrolio, ma ha ben pochi interessi nel cercare una seria fonte di energia alternativa. A partire dal 1880 abbiamo abbracciato il petrolio quale forza portante delle nostra politica, basti pensare alla Prima e alla Seconda Guerra mondiale: da allora il petrolio ha guidato il mondo.

Le cose sono cambiate per sempre? Di cambiamenti ce ne sono stati e di continuo, e la minacciosa serie di eventi avvenuti agli inizi del 2000 ha già segnato il corso della storia di questo secolo. Ma ora penso a questo nuovo secolo, alle elezioni fasulle del 2000, agli eventi tragici del 2001, agli eventi economici del 2002, agli enormi scandali finanziari che hanno caratterizzato questi ultimi anni come mai prima era accaduto. Pensate alla vicenda della Enron e ai suoi legami con Bush: nessuno ha veramente idea di che entità sia la frode di cui si parla. Questi che ho appena citato sono tre eventi significativi, non penso che la storia proceda senza attribuire un significato agli eventi che la caratterizzano e tutti questi eventi testimoniano un nuovo livello di follia. Tutto ciò mi deprime ed è molto difficile per me lavorare con questo stato d’animo e cercare di rimanere ottimista. Forse proprio per questo è un piacere e un sollievo lavorare su un film come “Alessandro Magno”, che spero di poter cominciare a girare all’inizio del prossimo anno. Con questo film mi rituffo nel passato ed è molto interessante perché la storia di Alessandro e delle sue radici è la storia dell’Est e dell’Ovest e di come lui cercò di far convivere queste due parti del mondo. Il mondo è stato in conflitto, ma può cooperare. Alessandro rappresenta proprio il desiderio di unire gli interessi del mondo: lui era molto più di un conquistatore, era anche un portatore di pace, cultura, libero pensiero, quanto nell’uomo c’è di più positivo. Non sono necessariamente l’Est e l’Ovest a volere la guerra, ma gli estremisti di entrambe le parti. Allora come oggi. Sfortunatamente nulla cambia: la storia dell’umanità è dimenticare.


testo raccolto da Silvia Bizio
traduzione di Rosalba Fruscalzo


09.09.2002
Tratto da l'Espresso.

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Corben

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Inviato: 06-12-2003 16:39  
...beh le inclinazioni di Oliver Stone sono più che note...basti pensare a NBK
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Quilty

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Da: milano (MI)
Inviato: 10-12-2003 22:03  
LE DICHIARAZIONI DEL GRANDE REGISTA OLIVER STONE.

WASHINGTON- Osama bin Laden non lo prenderanno mai. Il motivo: è protetto dai “padroni del petrolio”americani. Parola del regista Oliver Stone, già autore di JFK, in cui attribuiva la morte di Kennedy a giochi di potere interni alla Casa Bianca.
Il regista ha esposto la sua teoria agli studenti della Brown University, poi riportata sulla rivista universitaria: i “padroni del petrolio” Usa avrebbero intimato George Bush di “lasciare stare il capo di al-Qaeda perché la sua morte potrebbe irritare i sauditi”.
Il regista inoltre avrebbe aggiunto che al Ground Zero di New York sarebbe avvenuto un coverup (insabbiamento) per tenere nascosti spiacevoli episodi come “la rimozione di arti per impadronirsi di anelli delle vittime e la vicenda di una persona che sarebbe riuscita ad allontanarsi con la valigetta di un disperso contenente 132 milioni di dollari”.
All’indomani dell’11 settembre, Oliver Stone aveva dichiarato che l’azione terroristica era una rappresaglia “provocata dalle corporazioni americane”.
Nello stesso discorso, Stone si sarebbe scagliato anche contro i politici americani che accusano Hollywood di propagandare ai bambini i film vietati e contro i capi delle compagnie cinematografiche che sarebbero dei “codardi”.

(14 GENNAIO 2002, ore 16:39, aggiornato alle ore 17:03)

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Corben

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Inviato: 11-12-2003 11:04  
...cerca anche su michael Stipe, cantante dei REM...anche lui è anti-Bush...troverai ulteriori soddisfazioni.
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