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storie di vita 1 |
gmgregori
Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
|  Inviato: 28-10-2003 13:55 |
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Ci fu una viaggio, ci furono viaggi, a volte così strani, da essere considerati come tali.
Quel giorno ci imbarcammo da Malpensa, io e due amici. Ignaro del mio prossimo futuro, vedevo già in loro una certa predisposizione all’adattamento naturale verso gli usi degli altri, coloro che non conosciamo, gli Altri, gli animasti e gli Animisti. Con scalo a Bruxelles,m i divertivo un sacco a saccheggiare, pur pagando, birra e diavolerie d’ogni genere.
Ignaro rimanevo, ma loro, intenti a consultare cartine africane non mi creavano alcun imbarazzo.
Durante il viaggio che mi avrebbe portato da Bruxlelles a Bamako, lessi un libro di Bukosky, un libro che trattava di situazioni devianti, massacranti, alcoliche ecc.
Arriva l’atteraggio, e in preda ad ‘ansia di popolame italico, scendo dall’aereomobile.
Davanti a me si presenta una goliardica, naturalissima visione del mondo.
Un centinaio di uomini dalla pelle scura, gridavano frasi incomprensibili; l’aereoporto aveva dimensioni non certo importanti, ma il rosso terra era già nei nostri pori.
Già perché intorno a Bamako, città nella bassa Africa Nord occidentale si estende una zona mista tra savana e deserto. Fuori dall’aereoporto ci aspettavano(per dire) frattaglie di indigenti, poliomielitici, storpi, ma anche gente sana, con l’intento di racimolare, con dignità, qualche Saifà, la moneta del Malì, vecchia colonia francese abbandonata a se stessa.
Data l’insistenza di questi gruppi si rese necessaria una scelta casuale circa il tassista, la cui lingua, oscillava tra il Peullese(da peul, la principale stirpe del malì) e il francese.
Costui ci accomodò da una sorta di Madame che gestiva un “campeggio per Europei”, dotato, scarafaggi, topi, pipistrelli dalle dimensioni di un Falco.
Adattatici alla situazione, conobbi, insieme ad altri, ogni genere di persona, dall’olandese tatuato, alla belga infatuata,fino all’inglese cuoco di professione, che in assenza di indigenza, giustamente professava l’apertura alle dimensioni transculturali.
Da qui, ci inoltrammo nella città in orario serale e conoscemmo un tale che ci avrebbe fatto da guida. A parte il fatto, che continuava a chiamarmi Pippo Calò, perché lo stereotipo italiano raggiunge pure il continente africano, costui ci inoltrò nello splendido paese.Un Paese dove la Coca Cola è bene di pochi, il cellulare è un disegno, il Bancomat è uno portello, il cambio, ebbene sì è gestito dagli Italiani.
A bamako, la puzza della decomposizione è talmente forte da averci provocato forti conati di vomito. Infatti il mercato, senza alcun controllo sanitario mette in mostra montoni, magrissimi, morti da poco e neanche macellati. La visita al mercato fu un’esperienza toccante(che brutto termine), ma lo uso perché tutti ti mettevano le mani addosso, in cerca di essere reclutati come fantasmi per noi pseudo turisti, altrettanto pdseudointellettuali.
Andrò avanti.
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ginestra
Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
| | Inviato: 28-10-2003 20:12 |
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Non ti hanno fatto allo spiedo? lì amano molto la carne umana!!   
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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gmgregori
Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
| | Inviato: 29-10-2003 12:29 |
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quote:
In data 2003-10-28 20:12, ginestra scrive:
Non ti hanno fatto allo spiedo? lì amano molto la carne umana!!
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Il cannibalismo esiste ancora ma non in quelle zone!
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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