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Grandi amori |
83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 26-09-2004 12:13 |
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quote: In data 2004-09-26 12:06, Ladyanne scrive:
su questo sono d'accordo con Alo, in fin dei conti ricechiamo sempre qualcosa nell'altro che ci soddisfi, (non a livello materiale ovviamente) e viceversa.
Magari messa così può sembrare un tantinello cinica, ma è una questione di scambio reciproco...
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quello che voglio sfatare, è il significato universale della parola Amore, Destino, ecc.
non condivido la ipotesi "sliding doors".
se una persona è single, non significa certo che non sia riuscita a trovare quell'Unica persona a cui era destinata.
non credo all'ipotesi "ti rendi conto che se non avessi preso quel treno, non avrei mai incontrato la felicità, non incontrando te?"
avremmo scelto altro, se solo riconoscessimo appagati i nostri bisogni, e se solo avessimo trovato qualcuno che ricercasse quanto da offrire abbiamo.
_________________ Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 26-09-2004 12:53 |
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quote: In data 2004-09-26 12:03, ilaria78 scrive:
bah l'amore per soddisfare se stessi e le proprie necessità non è amore, è passatempo, magari inconsapevole, ma non è un sentimento verso l'altro, dato che secondo me l'amore è una sorta di equilibrio tra egoismo e altruismo, e anche volere il bene dell'altro, ma soprattutto voler far stare bene l'altro perchè fa stare bene noi.
condivido quanto detto da lilian e da ginestra.
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Molto interessante mettere la questione in questi termini. Equilibrio tra altruismo ed egoismo. Sì, direi proprio di sì. E azzardo anche l'ipotesi che tanto più ci si sposta verso l'altruismo tanto più ci si innamora dell'altra persona, mentre tanto più ci si sposta verso l'egoismo tanto più si producono enzimi che portano l'altra persona ad innamorarsi di noi. E per sviscerare l'argomento consiglio a chi non l'avesse ancora visto (spero pochi) lo splendido Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 26-09-2004 alle 12:54 ] |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 26-09-2004 13:03 |
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E' un saggio?
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 26-09-2004 13:37 |
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No è un film tedesco (inizi anni'70). Guardalo.
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 26-09-2004 13:41 |
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Già, avrei dovuto dedurlo dal nome dell'autore, scusa. Per un momento ho pensato l'avessi scritto tu!
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 26-09-2004 13:58 |
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il discorso di alo è molto interessante, tipico di una certa tradizione filosofica che nella modernità trova il suo sbocco in nietzsche e schopenhauer.. i concetti da lui espressi sono un misto di idee di questi due filosofi. e ritengo francamente difficile poter dimostrare che non siano idee veritiere. l egoismo è indubbiamente il carattere più peculiare di ogni essere vivente, inalienabile e anzi indispensabile alla sopravvivenza. l 'uomo però non vuole solo sopravivere, è ambizioso, arrogante: vuole essere felice. Ma questo è un lusso, un surplus, si vive anche senza esser felici.
Quindi esiste un livello minimo di egoismo che deve essere garantito per poter sopravvivere, dopodichè, il resto è una scelta. libero arbitrio. con quanta intensità desiderare, con quanta avidità vivere non è imposto automaticamente ad ognuno di noi in egual misura. se l egoismo appartiene all'uomo, io penso che l amore sia prettamente divino. (cosa sia il divino non può nemmeno venire accennato qui) ma credo che potenzialmente l uomo sia in grado di amare. ama se stesso: quanto più è egoista tanto più amerà se stesso. ma io credo che in alcuni casi si possa riuscire a provare anche altro. non annullare se stessi e i propri desideri, ma riuscire a vedere un altro essere, altri "io", a prendersene cura come di se stessi. quindi per me amare non è soddisfare il proprio egoismo, e neppure annullarsi per dare tutto all altra persona. vuol dire entrambe le cose, è come vivere due vite contemporaneamente, raddoppiare fame energia, desideri, preoccupazioni, dolori..un pò come la donna incinta che non vive per il figlio, vive INSIEME al figlio. credo infatti che nel rapporto materno o filiale, sia più facile che nella coppia sperimentare questo amore, che è ben più di un sentimento.nietzsche infatti diceva: "ogni grande amore non vuole amore, vuole di più".
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 26-09-2004 15:30 |
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Io la penso come il buon caro vecchio Alo.
Un solo appunto,
non trovo sia esatto dire: io sono egoista.
Trovo esatto dire solo: lui/lei è egoista.
A tal proposito vi riporto il mio aforisma prediletto.
"L’amore autentico è sempre
compassione; e ogni amore che non sia compassione è egoismo".
_________________
Bisogna avere un caos dentro
di sè, per generare una stella danzante
[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 26-09-2004 alle 15:30 ] |
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archer84
 Reg.: 26 Gen 2004 Messaggi: 4249 Da: catania (CT)
| Inviato: 26-09-2004 15:52 |
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kant detestava la compassione... e un po lo capisco anche se nn sono estremista come lui...
che l'amore possa essere compassione va bene...
ma quell'amore, inteso come amore tra due esseri affini, l'amore tra due persone che scelgono di stare insieme insomma, nn può essere compassione... sarebbe mutilo secondo me... nn credo all'amore dostoevskiano degli umiliati e offesi... per me l'amore dovrebbe fondarsi prima di tutto sulla stima reciproca tra due persone poste sule stesso piano, con lo stesso "peso" intellettuale ed emotivo... deve avere basi solide su cui appoggiarsi..
...tutto il resto, se no, sarebbe vanità ed egoismo...
_________________ ...(cit.) |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 26-09-2004 16:04 |
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Credo che Schopenhauer, con quell'aforisma, non intendesse dire solamente che l'amore, nella sua autenticità, non è quello ideale e aulico che tutti sognano.
Credo intendesse proprio respigere quest'idea, del sentimento e della coppia; riferendosi pessimisticamente al fatto che se l'amore esiste, non può essere altro che la compassione, l'atto altruistico del sentimento nella sua autenticità, e che nient'altro sarebbe possibile, poichè il resto appunto, è unicamente egoismo.
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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archer84
 Reg.: 26 Gen 2004 Messaggi: 4249 Da: catania (CT)
| Inviato: 26-09-2004 16:13 |
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aaa ecco... nn poteva essere altri che Schopenauer...
_________________ ...(cit.) |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 26-09-2004 16:18 |
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quote: In data 2004-09-26 16:13, archer84 scrive:
aaa ecco... nn poteva essere altri che Schopenauer...
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_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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philipcat
 Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 26-09-2004 16:21 |
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Non poteva essere diversamente per il grande pessimista cosmico.
E ci aggiungo il carico da undici: L'amore finisce sempre.
Perchè i bisogni di ciascuno si evolvono e non necessariamente nella stessa direzione.
Ciò non impedisce la nascita di un altro amore che è sempre e comunque amore per sè stessi.
Il sentimento compassionevole e oblativo di cui è ricca la letteratura è un utopia divina, non umana.
Scusate, io sono un'hegeliana razionale.
_________________ Don't dream it, be it. |
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archer84
 Reg.: 26 Gen 2004 Messaggi: 4249 Da: catania (CT)
| Inviato: 26-09-2004 16:27 |
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quote: In data 2004-09-26 16:21, philipcat scrive:
Non poteva essere diversamente per il grande pessimista cosmico.
E ci aggiungo il carico da undici: L'amore finisce sempre.
Perchè i bisogni di ciascuno si evolvono e non necessariamente nella stessa direzione.
Ciò non impedisce la nascita di un altro amore che è sempre e comunque amore per sè stessi.
Il sentimento compassionevole e oblativo di cui è ricca la letteratura è un utopia divina, non umana.
Scusate, io sono un'hegeliana razionale.
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la penso come te... ma sta a noi fare in modo che i "bisogni" si evolvano in una direzione se nn uguale almeno compatibile...
è quel che hanno fatto in tanti... e che spero, nonostante tutto, continueremo a fare ancora... dopotutto anche l'amore si evolve e cambia...
_________________ ...(cit.) |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 26-09-2004 16:42 |
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quote: In data 2004-09-26 16:21, philipcat scrive:
Il sentimento compassionevole e oblativo di cui è ricca la letteratura è un utopia divina, non umana.
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Dai che arrossisco...
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 26-09-2004 16:47 |
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quote: In data 2004-09-26 13:41, ginestra scrive:
Già, avrei dovuto dedurlo dal nome dell'autore, scusa. Per un momento ho pensato l'avessi scritto tu!
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Eh no, Fassbinder (quello vero) era un geniaccio e ha prodotto nella sua brevissima carriera un'infinità di gemme preziose, anche sotto il profilo filosofico.
In questo film, più che in ogni altro ribadisce il suo concetto fondamentale nei rapporti umani: nell'amore uno dei due è sempre più forte (l'amato) e uno più debole (l'amante). Certo, chi padroneggia i classici della filosofia non trova nulla di innovativo, anzi, lo riconosce come il concetto cardine di molti pensatori (non solo tedeschi) e anche antitetici tra loro.
Ma Fassbinder porta questa concezione alle estreme conseguenze e la adatta alla società contemporanea. La radicalizza, la rende rivoluzionaria. E soprattutto la mette su pellicola in maniera divina. L'essere umano viene così mostrato come l'animale più crudele esistente al mondo, che non pago di avere sottomesso tutti gli altri esseri viventi (anche quelli apparentemente invincibili per forza, dimensioni, ferocia) non è ancora sazio, deve ancora utilizzare la sua spietatezza. E si accorge che il modo più efficace per intraprendere una carriera da "malvagio di professione" è quella di dedicarsi anima e corpo ai rapporti umani. Un essere umano può esercitare una crudeltà senza confine nei confronti dell'altro, può arrivare a livelli inesplorati, apparentemente impossibili. Fassbinder con questa pellicola (rigidamente femminile) ha inferto un duro colpo alla borghesia tedesca post-sessantottina e ha fatto molto, molto più male di chiunque altro alla morale del cittadino medio.
[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 26-09-2004 alle 16:50 ] |
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