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Ecce homo. Come si diventa ciò che si è |
Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 07-11-2004 02:36 |
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Beh io sono propenso per una definizione della persona costruita sugli stimoli ambientali e sulla capacità di rispondere e interagire a questi, dove il corredo genetico si ferma alle caratteristiche fenotipiche dell'individuo senza interferenza nella definizione psicologica di questo. Se non per trasverso, lateralmente.
Ovvero esistono di certo caatteristiche genetiche capaci di permettere uno sfruttamento su un piano sociale... si parlava di talenti, il talento è una cosa successiva, non è che con il talento si nasce, semmai si applicno certe caretteristiche vincenti ad una disciplina o ad una funzione. Il talento è un risultato, una conseguenza, non una cosa innata o genetica.
La definzione dell'individuo passa attraverso le caretteristiche genetiche quando queste hanno un'applicazione nel sociale... in negativo e in positivo...
Comunque sono dell'avviso che quello che si è non è quello che si è stati ne quello che si sarà. I cambiamenti si possono fare su qualsiasi livello, in qualsiasi momento, basta volerlo. Non lo dico tanto per dire, è una cosa risaputa, con tantissime applicazioni e dimostrazioni pratiche.
tenedenzialmente la gente confonde il proprio Io con il proprio comportamento o con il proprio Io riflesso negli altri, e questo tende a creare un'immagine litificata del proprio essere che ci costringe a crederci giunti allo stadio finale del nostro sviluppo...
ecc ecc
'fuck
_________________
Ti cerco perché sei la disfunzione, la macchia sporca, la mia distrazione, la superficie liscia delle cose, la pace armata, la mia ostinazione.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 07-11-2004 alle 02:39 ] |
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83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 07-11-2004 02:41 |
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quote: In data 2004-11-07 02:36, Tristam scrive:
Questo lo dico perchè tenedenzialmente la gente confonde il proprio Io con il proprio comportamento o con il proprio Io riflesso negli altri...
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eh eh, confusione non del tutto errata. cooley ad inizio secolo parlò di "looking-self-glass" che in italiano verrebbe fuori come "sè rispecchiato". noi siamo ciò che gli altri vedono in noi. in realtà è un concetto intuitivo. tendiamo a confermare l'immagina costruita di noi...da altri.
per quanto riguarda la discrepanza tra Io e comportamento è pressocchè nulla. perchè Io significa tutto ciò che è intornoad Io. anche un comportamento è Io. anche se è un comportamento dettato più dalla situazione contingente che dalle caratteristiche disposizionali.
_________________ Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 07-11-2004 02:51 |
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discrepanza zero, ma spesso un comportamento non è riconosciuto come il nostro Io, da qui tende l'errore di molte persone a confondere se stessi con i propri comportamenti e li "paralizzarsi"...
Poi dietro ad ogni cosa c'è il "te stesso", ovvio e banale, ma questo non significa che sia necessario per forza un'identificazione.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 07-11-2004 03:30 |
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quote: In data 2004-11-07 02:41, 83Alo83 scrive:
quote: In data 2004-11-07 02:36, Tristam scrive:
Questo lo dico perchè tenedenzialmente la gente confonde il proprio Io con il proprio comportamento o con il proprio Io riflesso negli altri...
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eh eh, confusione non del tutto errata. cooley ad inizio secolo parlò di "looking-self-glass" che in italiano verrebbe fuori come "sè rispecchiato". noi siamo ciò che gli altri vedono in noi. in realtà è un concetto intuitivo. tendiamo a confermare l'immagina costruita di noi...da altri.
per quanto riguarda la discrepanza tra Io e comportamento è pressocchè nulla. perchè Io significa tutto ciò che è intornoad Io. anche un comportamento è Io. anche se è un comportamento dettato più dalla situazione contingente che dalle caratteristiche disposizionali.
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Messieu che bello sentire un po' di interazionismo simbolico Cooley poi Mead e poi arriva Goffman.
Ho adorato studiare quella roba. Comunque ha ragione Tristam. La percezione che abbiamo del nostro Io travalica quasi sempre il mero comportamento.
Soprattutto perchè viviamo in un mondo con una quotidiana liturgia basata sul culto della Personalità.
E una divinità non si riduce mai a un semplice epifenomeno. Ci si ricama sopra e ci si costruisce una mitologia e stiam sempre a dire Io sono fatto così invece la mia ex era così e quell'altro..
Pensarci non ha senso ma lo facciamo sempre.
_________________ (..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar) |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 07-11-2004 17:34 |
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rispondendo a tristam:
il talento non è innato ma la predisposizione al talento si. come ho già detto, se la predisposizione genetica non trova terreno fertile nell esperienza, non si manifesterà. questo mi sembra l abbia detto anche tu.
ma allora cosa possiamo definire innato?
ci sono davvero predisposizioni strutturali nella mente quando viene al mondo?
o la mente è davvero una tabula rasa? il linguaggio, per esempio, ha una base innata, come sostenne per primo chomsky.
ci sono moduli mentali che ci portiamo dietro come eredità della nostra specie, e che però, e questo è straordinario, si modificano.
in questo tristam ha perfettamente ragione quando dice che noi non siamo quel che siamo stati nè quel che saremo.
la plasticità mentale è una caratteristica assodata del nostro cervello. quindi il nostro io, pensato come un nucleo stabile, non esiste. neppure il dna, che è quanto di più stabile abbiamo, è immodificabile naturalmente. nella duplicazione avengono sporadicamente errori e quindi mutazioni.
a maggior ragione l io, che viene chiamato sè, è fluido, e molto più simile a quel che hume chiama "un fascio di percezioni" che al cogito cartesiano.
la straordinarietà della nostra mente consiste proprio nella sua stabilità e mutevolezza. ed è davvero arduo comprendere come avvengano i cambiamenti.
ma avvengono, a livello sinaptico, ogni giorno. i collegamenti nervosi che più usiamo sono rafforzati, gli altri si distruggono. esiste anche un modello , il darwinismo neurale di gerald edelmann, per cui i neuroni si evolvono secondo una modello di selezione naturale. modello controverso e complesso.
ma di sicuro quel che abbiamo in testa, e quel che siamo non è altro che quel che abbiamo n testa, si modifica costantemente e inevitabilmente.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 07-11-2004 18:00 |
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quote: In data 2004-11-07 03:30, MaratSafin scrive:
Comunque ha ragione Tristam. La percezione che abbiamo del nostro Io travalica quasi sempre il mero comportamento.
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Certo, però io intendevo anche in senso opposto. Ovvero, di solito, per come la società in cui viviamo ci conforma sin dall'asilo, ma pensandoci bene anche da prima nel rapporto madre/figlio, è molto facile confondere il nostro io con la somma dei nostri comportamenti e soprattutto evitare che vi sia un giudizio parziale dei singoli comportamenti, preferendone uno generale e assoluto (di solito il più potente)...
quote: In data 2004-11-07 03:30, MaratSafin scrive:
....e stiam sempre a dire Io sono fatto così invece la mia ex era così e quell'altro..
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Eheheh, e certo! questa è bellissima, lo si fa davvero sempre. Beh ma è ovvio, si cerca sempre di uscire da se stessi, porre le responsabilità del caso negli altri per affievolire le proprie.
Ho scoperto recentemente quanto sia doloroso, ma allo stesso tempo tonificant, pensare che tutto dipenda dal nostro "me stesso".
Non bisogna mai permettere che una colpa o un merito sfugga da ***.
Questo ti insegna ad essere...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 07-11-2004 18:20 |
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Sulla base innata del linguaggio, piccola testimonianza:
Mio cugino (non citatemi Elio per favore..) ha avuto un incidente in moto dieci anni fa. Rimase in coma tre giorni. Quando si riprende, per una settimana parla solo in dialetto. Prima, il dialetto non lo sapeva. Dopo, non l'ha più usato.
Con Tristam: il problema è proprio questo. Se tutto dipende da noi, il modo per riscattarci è il comportamento. Con questo non si può essere solo comportamentisti, ma tutto passa da lì.
Invece troppo spesso ci attacchiamo a metadefinizioni di noi che fungono da giustificazioni implicite. ex. Sensibilità, timidezza, nervosismo.
Sartre e heidegger sono quanto mai attuali nella società dello spettacolo.
Se tutto è ridotto a immagine, e quindi virtualizzato, cosa rimane della base pratica da cui far partire questa virtualizzazione, con i suoi: pensieri sentimenti idee.. queste sono reazioni a eventi.
Ma se si sottrae l'evento, ci resta solo un rapporto ribaltato in cui il principio è l'idea l'azione un mero corollario.
Uguale Alienazione.
_________________
La vita è fatta a scale c'è chi scende e c'è chi sale (Spinoza)
(..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar)
[ Questo messaggio è stato modificato da: MaratSafin il 07-11-2004 alle 18:22 ] |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 09-11-2004 18:40 |
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io credo che l'ambiente influenzi i geni.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 10-11-2004 00:42 |
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io credo che il dna degli altri influenzi il nostro...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Deeproad
 Reg.: 08 Lug 2002 Messaggi: 25368 Da: Capocity (CA)
| Inviato: 10-11-2004 05:52 |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 10-11-2004 09:21 |
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io credo che l ambiente influenzi il dna.
--------> vero, non ci sono dubbi. anche se non accade rigorosamente.
io credo che il dna degli altri influenzi il nostro.
-----------> questa è più difficile. il dna della tua famiglia influenza il tuo.. quello dei tuoi amici o della tua ragazza no.
io non credo nel dna
--------------> ecco.
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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