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Autore the drug-world
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-11-2006 00:28  
quote:
In data 2006-11-17 00:17, mescal scrive:
Ma responsabilità di cosa? non dovrebbe trattarsi di una scelta personale?



Spiegati meglio.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-11-2006 00:34  
quote:
In data 2006-11-17 00:15, AlZayd scrive:
Andrea, rileggiti il tuo primo messaggio.

Abbiamo già detto che riconoscere le responsabilità della società non significa deresponsabilizzare il singolo individuo.






Dove taluni tendono invece a scaricare tutte le responsabilità sull'individuo come se la società fosse una realtà astratta o qualcosa di impenetrabile, infallibile. Ciò vale per gli ordinamenti sociali autoritari. Come quello nazifascista che risolveva i problemi "nascondendo" (si fa per dire) i mali della società. Naturalmente quelli ritenuti da loro tali...
Mettiamoci anche lo stalinismo.., per par condicio.., che non coincide però con il comunismo.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 17-11-2006 alle 00:38 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-11-2006 00:39  
quote:
In data 2006-11-17 00:28, AlZayd scrive:
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In data 2006-11-17 00:17, mescal scrive:
Ma responsabilità di cosa? non dovrebbe trattarsi di una scelta personale?



Spiegati meglio.



Ciò che non ho afferrato è se stiate parlando della decisione di drogarsi o meno, oppure di eventuali atti di delinquenza commessi da tossicodipendenti. Nel primo caso non mi è chiaro in che senso si parli di "responsabilità", nel secondo caso credo che il discorso vada connesso al problema della delinquenza in generale.

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 17-11-2006 01:28  
Quindi il problema della droga esiste solo nelle nostre menti bacate?

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-11-2006 01:45  
quote:
In data 2006-11-17 01:28, Midknight scrive:
Quindi il problema della droga esiste solo nelle nostre menti bacate?


Una buona quantità di questi problemi, a mio avviso, hanno a che fare col proibizionismo legislativo nei confronti del consumo di droghe. Ma non è detto che ciò che io identifico come problema sia esattamente ciò che tu indicheresti come tale: ecco la ragione della mia curiosità. A partire dai problemi che da solo riesco ad identificare, non vedo discendere immediatamente un discorso di "responsabilità" nei confronti della società. Mentre qualcun altro potrebbe essere in grado di mostrarmi la colpevolezza insita nell'atto stesso di assumere droghe.
E devo dolorosamente constatare che la tua domanda non mi è di alcun aiuto nel comprendere questo approccio al "problema".

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 17-11-2006 02:03  
quote:
In data 2006-11-17 01:45, mescal scrive:
Una buona quantità di questi problemi, a mio avviso, hanno a che fare col proibizionismo legislativo nei confronti del consumo di droghe. Ma non è detto che ciò che io identifico come problema sia esattamente ciò che tu indicheresti come tale: ecco la ragione della mia curiosità. A partire dai problemi che da solo riesco ad identificare, non vedo discendere immediatamente un discorso di "responsabilità" nei confronti della società. Mentre qualcun altro potrebbe essere in grado di mostrarmi la colpevolezza insita nell'atto stesso di assumere droghe.
E devo dolorosamente constatare che la tua domanda non mi è di alcun aiuto nel comprendere questo approccio al "problema".



Infatti la mia domanda non intendeva esserti di alcun aiuto,per comprendere quale sia il problema secondo noi (o meglio alcuni di noi) basta leggere le 20 pagine del topic

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-11-2006 02:10  
quote:
In data 2006-11-17 02:03, Midknight scrive:
quote:
In data 2006-11-17 01:45, mescal scrive:
Una buona quantità di questi problemi, a mio avviso, hanno a che fare col proibizionismo legislativo nei confronti del consumo di droghe. Ma non è detto che ciò che io identifico come problema sia esattamente ciò che tu indicheresti come tale: ecco la ragione della mia curiosità. A partire dai problemi che da solo riesco ad identificare, non vedo discendere immediatamente un discorso di "responsabilità" nei confronti della società. Mentre qualcun altro potrebbe essere in grado di mostrarmi la colpevolezza insita nell'atto stesso di assumere droghe.
E devo dolorosamente constatare che la tua domanda non mi è di alcun aiuto nel comprendere questo approccio al "problema".



Infatti la mia domanda non intendeva esserti di alcun aiuto,per comprendere quale sia il problema secondo noi (o meglio alcuni di noi) basta leggere le 20 pagine del topic


Una parte le ho lette, ma non ho capito lo slittamento, nelle ultime pagine, verso il concetto che ho chiesto di chiarire. Ma non dispero che qualcun altro possa avere la gentilezza e la capacità di spiegarlo.

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 17-11-2006 02:49  
Veramente non ci è stato uno slittamento nelle ultime pagine,è dal inizio del topic che si parla di drogati in termini offensivi perchè ritenuti colpevoli della loro scelta.Poi scusa ma chiedi spiegazioni senza aver prima spiegato il tuo punto di vista,hai solo detto "secondo me non fanno niente per essere considerati colpevoli",allora ti posso rispondere "fanno qualcosa che li rende colpevoli" e siamo pari.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-11-2006 03:22  
No, quello che io ho chiesto è cosa rende una persona "colpevole", se fa una cosa che non dovrebbe essere competenza di estranei...
Non riesco a comprendere il meccanismo attraverso il quale delle persone si arrogano il diritto di entrare nella vita di qualcuno e di vietargli delle abitudini personali, che possono essere il consumo di aspirina, di eroina, o di altri farmaci...
Non riesco a capire le ragioni per cui, a un certo punto del secolo scorso, le droghe, che non avevano mai dato nessun problema di alcun genere, sano divenute, almeno ufficialmente, un problema chela legge doveva sanzionare ed estirpare. Piuttosto che in lunghe diatribe sulla colpevolezza o meno di fronte al Signore di chi si fa una pippata o una canna, credo che sia interessante andare a chiedersi questo.
Ecco una boccetta di eroina prodotta dalla Bayer, venduta regolarmente fino all'inizio del proibizionismo sulle droghe, con l'Harrison Act del 1914.
Dopo l'introduzione del proibizionismo la dimensione del fenomeno della tossicodipendenza non si è ridotta, ma aggravata, inoltre è nato il problema della criminalizzazione del tossicodipendente.
Io credo che le cosiddette "droghe" possano essere molto utili e benefiche, cosa confermata da millenni di esperienza ddell'umanità e da tante ricerche scientifiche, e vada curato chi ne abusa, come accade in ogni altro tipo di dipendenza ( e sono tutte estremamente dannose, anche quelle legali).

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 17-11-2006 09:54  
quote:
In data 2006-11-17 00:08, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-11-16 23:28, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2006-11-16 22:37, AlZayd scrive:
Personalmente lascerei stare il "perdono", e mi concentrerei su ciò che una società civile DEVE fare lucidamente (animato da sentimenti religiosi o laici, a seconda dei casi) per porre rimedio ai suoi propri limiti, ai suo errori, alle sue arroganze ed egoismi (non meno "colpevoli" degli egoismi dei singoli drogati, è così rispondo anche alla tua chiosa), e non scagliarsi con violenza contro un'entità (il drogato) che non è corpo estraneo, staccato, che viene dal di fuori, da un pianeta lontano. Sono i nostri figli, in ogni senso: biologico e come riflesso di ciò che di "morale", etico, ideale, sociale, civile, culturale ed artistico, riusciamo a trasmettere loro. Insisto, ribaisco, che la "società" siamo noi. E siamo tutti egoisti: chi con le sue garanzie economiche ed affettive che si tiene ben strette e con le quali sopravvive decentemente, e chi deve invece fare i conti con una vita allo sbando, priva di punti di riferimento che volentieri baratterebbe con le sicurezze dei primi.



ma tu sei veramente sicuro che tutte le responsabilità di tali questioni ricadano sulla società ?

allora come spieghi i casi (neanche rari) di ragazzi che si drogano seppure non vi siano problemi economici ?

e allo stesso modo come spieghi che la droga è difusa in tutte le classi sociali ?



Avrò scitto 30 messaggi al riguardo...


io non li ho lettti

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For relaxing times make it Suntory time

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godfew

Reg.: 24 Lug 2006
Messaggi: 453
Da: Pesaro (PS)
Inviato: 17-11-2006 10:31  
quote:
In data 2006-11-16 23:45, gatsby scrive:
quote:
In data 2006-11-16 19:10, godfew scrive:
quote:
In data 2006-11-15 18:32, gatsby scrive:
ma che c'entra? sei partito per la tangente.
Secondo te, la nostra costituzione, i nostri codici su cosa sono costruiti?
Ma hai mai dato un esame qualsaisi di diritto?




Ne ho dati 8 di esami di diritto dato che sono laureato in Economia e Commercio. Parlando di Codici forse sei tu che non hai bene in mente la situazione, dato che sono testi tecnici che non hanno nulla a che vedere con ideali nazionali e che a seconda della legislatura vengono di volta in volta stravolti fino a regolare determinate materie anche in maniera opposta.
Per quanto riguarda la Costituzione è stata scritta in un periodo di rarà integrità nazionale come quella del dopo-guerra in cui lo spirito anti-fascista è e riuscito ad unire il paese (persino gli ex-fascisti), cmq a parte questo vedo che se non condividi ciò che un altro dice accantoni facilmente le sue parole come stronzate, quindi il dialogo assume sempre più connotati grotteschi. A me non pare di liquidare le tue parole semplicisticamente con un "tanto non capisci niente" cmq fai un po tu...

[ Questo messaggio è stato modificato da: godfew il 16-11-2006 alle 19:12 ]



Lo Stato, il nostro essere nazione e "italiani" si rifà in via teorica a queste nozioni. Una consivisione di valori per i quali son giuste e sbgliate le stesse cose. Non a caso (avendo dato le'sma ei diritto pubblico dovresti saperlo)non tutte le nostre fonti di legge sono £esplicite", ma si possono basare anche sulla consuetudine. Riconosciamo le stesse autorità e gli stessi valori. E questo a prescindere da destra e sinistra (che non c'entrano nulla). Come si può dire che la nostra, come quella di quasi tutte le nazioni, non sia una civiltàche si basa sugli stessi valori?è proprio questa la base per l'autodeterminazione!



Puoi citarmi tutti i sociologhi che vuoi, ma io mi baso sulle esperienze personali, mi guardo intorno e non vedo una società unita. Hai citato la Costituzione, che è portatrice di valori universalmente riconosciuti come la libertà, il diritto ad una identità personale ed al lavoro. Questi sono valori che "più o meno" sono ancora condivisi in quanto universali e pilastri della Democrazia stessa. Ma già quando dici che riconosciamo le stesse autorità, sbagli, dato che abbiamo avuto un capo del governo che ha fatto di tutto per delegittimare, demonizzare se non addirittura colpevolizzare un'importante istituzione come quella della Magistratura. Quindi non nascondiamoci dietro a un dito, gli ideali ci sono certo, ma ciò non significa che tutti ne abbiano realmente a cuore il valore.
In ogni caso, parlando di tolleranza a droga e tossicodipendenza, non sono questi i valori che entrano in ballo, perchè in questo i punti di vista sono, come confermato solo dal fatto che stiamo qui a parlarne, divergenti da persona a persona. Tu mi sembra che predichi la repressione in virtù della tranquillità del cittadino che paga le tasse e va a lavorare e non deve sobbarcarsi costi sociali quali drogati e delinquenti, altri invece (come me) pensano che la via per risolvere il problema debba per forza essere basata sulla comprensione, che non significa lasciar fare, ma capire per risolvere alla radice. Anche perchè, come in tutte le cose, con la repressione si vanno a colpire solo gli effetti, cercandone di mitigare la portata e soprattutto la visibilità di fronte all'opinione pubblica, orami l'unico (non) valore che sembra essere importanti per i portatori dei valori sopra citati. Con la repressione non si fa altro che rafforzare la causa perchè si crea diffidenza, si ghettizzano le persone, si alzano ancora più barriere.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-11-2006 10:55  
Godfew, io di certo non mi spiego bene, ma il dubbio che tu non legga mi viene.
Ioi non ho mai parlato di repressione, mai.
E quando ho tirato in ballo il discorso "economico" era per argomentare la considerazione che questo isa un problema che riguarda tutti e non solo il singolo che si droga (riflessione di alcuni).
Se poi ti fa più piacere leggere quel che vuoi leggere è un conto, però a questo punto non ci sono sbocchi al nostro scambio di idee.
Su Berlusconi ect ect...quelli sono discorsi che davvero poco c'entrano con la constatatzione generale e allabase, che la nostra sia una società basata sulla condivisione di ideali. Già il fatto che anidamo a votarte nello stesso posto, rispettiamo le autorità, paghiamo le tasse allo stesso modo ect ect, sono la dimostarzione di come bene o male noi simoa "un gruppo".
E' logico poi che ci siano le eccezioni, che in una società non tutti remino dalla stessa parte, visto che se ne si fa parte (poche volte per scelta, e nonrmalmente dome diritto naturale (la nscita), ma davvero poco c'entrano col mio discorso che è invece a monte di qualsiasi discorso politico. Che poi se ci pensi Berlusconi si difende con i suoi avvocati in tribunale, utilizza la querela per difendersi da alcuni attacchi, si siede in Parlamento e va a votare.
Smebra che tu voglia dimostrare a tutti i costi come ci siano tante differenze tra tanti di noi. Ma pensi che qualcuno stia sostenendo il contario? e cioè che siamo tutti uguali?
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-11-2006 11:00  
quote:
In data 2006-11-17 10:31, godfew scrive:
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In data 2006-11-16 23:45, gatsby scrive:
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In data 2006-11-16 19:10, godfew scrive:
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In data 2006-11-15 18:32, gatsby scrive:
ma che c'entra? sei partito per la tangente.
Secondo te, la nostra costituzione, i nostri codici su cosa sono costruiti?
Ma hai mai dato un esame qualsaisi di diritto?




Ne ho dati 8 di esami di diritto dato che sono laureato in Economia e Commercio. Parlando di Codici forse sei tu che non hai bene in mente la situazione, dato che sono testi tecnici che non hanno nulla a che vedere con ideali nazionali e che a seconda della legislatura vengono di volta in volta stravolti fino a regolare determinate materie anche in maniera opposta.
Per quanto riguarda la Costituzione è stata scritta in un periodo di rarà integrità nazionale come quella del dopo-guerra in cui lo spirito anti-fascista è e riuscito ad unire il paese (persino gli ex-fascisti), cmq a parte questo vedo che se non condividi ciò che un altro dice accantoni facilmente le sue parole come stronzate, quindi il dialogo assume sempre più connotati grotteschi. A me non pare di liquidare le tue parole semplicisticamente con un "tanto non capisci niente" cmq fai un po tu...

[ Questo messaggio è stato modificato da: godfew il 16-11-2006 alle 19:12 ]



Lo Stato, il nostro essere nazione e "italiani" si rifà in via teorica a queste nozioni. Una consivisione di valori per i quali son giuste e sbgliate le stesse cose. Non a caso (avendo dato le'sma ei diritto pubblico dovresti saperlo)non tutte le nostre fonti di legge sono £esplicite", ma si possono basare anche sulla consuetudine. Riconosciamo le stesse autorità e gli stessi valori. E questo a prescindere da destra e sinistra (che non c'entrano nulla). Come si può dire che la nostra, come quella di quasi tutte le nazioni, non sia una civiltàche si basa sugli stessi valori?è proprio questa la base per l'autodeterminazione!



Puoi citarmi tutti i sociologhi che vuoi, ma io mi baso sulle esperienze personali, mi guardo intorno e non vedo una società unita. Hai citato la Costituzione, che è portatrice di valori universalmente riconosciuti come la libertà, il diritto ad una identità personale ed al lavoro. Questi sono valori che "più o meno" sono ancora condivisi in quanto universali e pilastri della Democrazia stessa. Ma già quando dici che riconosciamo le stesse autorità, sbagli, dato che abbiamo avuto un capo del governo che ha fatto di tutto per delegittimare, demonizzare se non addirittura colpevolizzare un'importante istituzione come quella della Magistratura.



cioè, la prima parte del discorso viene smontata semplicemnte con il fatto che Berlusconi (cosa comunque gravissima)abbia cercato di delegittimizzare la magistratura. e presumo che dicendo Berlusconi, e dando così forza alle sue dichirazioni, pensi che un quasi 50% delle persone (i votatnti della Cdl) la pensino come lui. Bah...Comunque mi fa piacere di come le definizioni di "società civile" siano smontate dalla tua esperienza personale. Le prossime volte prima di utilizzare quesa tipologia di termini hiederò qual'è il significato che ha ognuno degli utenti, in modo da non potermi trovare in contraddizione con chicchesia.

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E la nuvola chiese alla pioggerellina: "E tu, cosa farai da grandine?".

Il "peggior" blog di cinema: Ammazza la vecchia!!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 17-11-2006 alle 11:01 ]

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 17-11-2006 11:02  
quote:
In data 2006-11-17 03:22, mescal scrive:
No, quello che io ho chiesto è cosa rende una persona "colpevole", se fa una cosa che non dovrebbe essere competenza di estranei...
Non riesco a comprendere il meccanismo attraverso il quale delle persone si arrogano il diritto di entrare nella vita di qualcuno e di vietargli delle abitudini personali, che possono essere il consumo di aspirina, di eroina, o di altri farmaci...


Per quanto riguarda la società più che colpevolezza, parlerei come si è già detto, di responsabilità.
Chi ha il potere di vietare ha anche il dovere di recuperare e prevenire.

quote:
In data 2006-11-17 03:22, mescal scrive:
Non riesco a capire le ragioni per cui, a un certo punto del secolo scorso, le droghe, che non avevano mai dato nessun problema di alcun genere, sano divenute, almeno ufficialmente, un problema chela legge doveva sanzionare ed estirpare.


Questa è una domanda davvero interessante[edit:e aggiungerei, finalmente!], hai qualche idea in merito?
Spero si concluda la diatriba sulla colpa, logico che ognuno è responsabile di se stesso e delle sue azioni, ma logico che lo sia anche società e stato.
Il vivere civile è responsabilità del singolo e dell'insieme, e questo parte dall'alto come dal basso.

_________________
[ Lei non sa di essere portata via da un vento che ama. Crede di essere libera ma... la distanza che la separa da sè rende invisibile ogni realta`... ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: HistoryX il 17-11-2006 alle 11:08 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-11-2006 11:07  
perchè era divenuto un problema sociale molto più ampio di quel che era un tempo Le quantità di droghe prodotte è aumentata a dismisura, la distruzione fu più facile, il giro economico correlato ancora più grande.
E poi con gli anni l'AIDS...
Non è stata la proidbizione la causa (almeno non la principale) dell'ingrandimento del fenomeno, ma questa fu soprattutto una conseguenza.
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