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Ammisione Università |
Midknight
Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
|  Inviato: 14-09-2006 00:21 |
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| Ma smettetela con le idiozie,inseguire i sogni e cazzate varie,nella vita serve anche un po di realismo.Cosa serve fare la facolta dei tuoi sogni se va a finire che già da ora ti puoi iscrivere alla lista dei disoccupati? |
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Lollina
ex "lolly19"
Reg.: 11 Gen 2002
Messaggi: 19693
Da: albenga (SV)
| | Inviato: 14-09-2006 09:33 |
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quote:
In data 2006-09-14 00:21, Midknight scrive:
Ma smettetela con le idiozie,inseguire i sogni e cazzate varie,nella vita serve anche un po di realismo.Cosa serve fare la facolta dei tuoi sogni se va a finire che già da ora ti puoi iscrivere alla lista dei disoccupati?
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Un po' ti devo dare ragione.
Una mia amica ad esempio vuole iscriversi a Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Archivistico, però lei è una che ha i soldi che le escono dal buco del culo, per cui non si preoccupa se il lavoro lo trova o no.
_________________
Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. |
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mulaky
Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
| | Inviato: 14-09-2006 10:00 |
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beh credo che dipenda dagli obiettivi che uno ha. io non avrei mai potuto studiare qualcosa che non mi piacesse o che non mi faccia uscire dall'università con una laurea che mi ispira. sarà perchè mi sono resa conto al quarto anno di superiori di aver sbagliato scuola e di aver lo stesso continuato perchè mi mancavano solo due anni e volevo andare subito all'università.
all'univ ho scelto un indirizzo che mi piace sotto due punti di vista: è lingue e allo stesso tempo è comunicazione. con un corso del genere e due anni di specialistica (probabilmente fuori) ad hoc, io so benissimo che per "usare" la mia laurea devo andare proprio fuori perchè catania non offre granchè. ma io ho sempre voluto lavorare fuori dalla mia città, non perchè cago soldi (magari) ma perchè, in effetti, non mi piace fare la morte di fame ed essere mantenuta dai miei.
l'errore di aver sbagliato scuola mi è pesato molto perchè mi sono ritrovata al quarto anno (per non parlare poi del quinto che è stato devastante) ad essere senza un minimo di motivazione, interesse e studiare solo per mantenere le apparenza di studentessa modello agli occhi dei miei.
_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway
Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in
(A.D.) |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
| | Inviato: 14-09-2006 13:02 |
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quote:
In data 2006-09-14 00:01, vinuccio scrive:
quote:
In data 2006-09-13 19:57, Lollina scrive:
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In data 2006-09-13 18:38, mulaky scrive:
quote:
In data 2006-09-12 20:27, Lollina scrive:
io sono una grande appassionata di arte però non mi conviene farla  .
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lolli nn so se ciò che hai scritto tu in tutto il post è "giusto" (e nn sto sentenziando, ci tengo a ribardirlo a tutti!), nel senso che è vero che c'è carenza di infermiere ma non mi risulta che assumano (lo dico perchè mia cugina è infermiera e mi racconta un paio di cose che vede lì dentro  )... poi un'altra cosa, nn ho capito se ti piace ciò che hai intenzione di fare (infermiera) o lo fai solo x un ipotetico sbocco lavorativo. se lo fai solo per lavoro senza aver interesse (nn ho ben capito questo punto, scusa) secondo me sbagli. meglio studiare qualcosa che ti piace (arte), piuttosto che quello che nn ti piace, perchè sei più motivata a sbatterti e farti un sedere così per cercare un lavoro. (almeno è la mia idea)
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Vedi...
Secondo me hai assolutamente ragione riguardo il fatto di fare solo ciò che piace e di evitare di intraprendere facoltà con materie che si odiano e che sono difficoltose da studiare per la persona; però secondo me Storia dell'Arte è una di quelle facoltà che quasi sicuramente non ti fa trovare lavoro... o almeno non ti da sbocchi qua nella mia regione (se si facesse a Firenze o a Roma sono sicura che qualcosa da fare si troverebbe). A quanto pare in Liguria non si ha abbastanza personale negli ospedali e sono in continua ricerca di Infermieri Professionali.
A me serve lavorare e subito. Mia madre farà dei sacrifici enormi per mantenermi all'università e non ho voglia di rimanere disoccupata dopo i 3 anni di uni (anche se di carenza di lavoro c'è un po' ovunque).
A quanto ne so quasi tutti quelli che da me si laureano in Lettere o Arte ancora oggi sono a spasso e non trovano lavoro (se hanno culo vanno a insegnare).
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mah.. se sono a spasso è perchè secondo me loro vogliono starci.. se no al limite se si ha davvero passione per un qualcosa ci si può sempre trasferire.. io ad esempio per fare l'accademia vado a roma..
sarà dura.. anche economicamente.. ma è il mio sogno.. e nessuno me lo toglierà.. a costo anche di lavorare la sera e studiare la mattina io andrò a roma.. vabbè poi si sa.. è normale che si pensi anche al futuro.. infatti tra i corsi dell'accademia io ho scelto scenografia e nn pittura proprio per questo...
ma cmq se nn mi prendono (mi tocco e faccio corna) alla sapienza fanno un corso di archeologia abbastanza interessante.. ma cmq probabilmente l'anno prossimo ci riproverei in accademia..
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Sì ma qui si sfiora il ridicolo. avete una pur vaga idea di cosa significhi lavorare e studiare? avete una pur vaga idea di quello che è il mercato del lavoro in Italia?
sapete dopo quanti anni un laureato in lettere e lauree similari comincia ad avere qualche possibilità di trovare un lavoro (a tempo determinato)?
vivo in mezzo a laureati in filosofia che fanno i camerieri nei pub e laureati in conservazione dei beni culturali che fanno le guide turistiche per tre euro all'ora.
ai miei tempi mi dissero che potevo seguire i miei sogni, libera di puzzarmi dalla santissima fame.
fate altrettanto, ma con realismo, grazie.
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...You could be the next. |
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anthares
Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
| | Inviato: 14-09-2006 13:08 |
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In data 2006-09-14 13:02, liliangish scrive:
Sì ma qui si sfiora il ridicolo. avete una pur vaga idea di cosa significhi lavorare e studiare? avete una pur vaga idea di quello che è il mercato del lavoro in Italia?
sapete dopo quanti anni un laureato in lettere e lauree similari comincia ad avere qualche possibilità di trovare un lavoro (a tempo determinato)?
vivo in mezzo a laureati in filosofia che fanno i camerieri nei pub e laureati in conservazione dei beni culturali che fanno le guide turistiche per tre euro all'ora.
ai miei tempi mi dissero che potevo seguire i miei sogni, libera di puzzarmi dalla santissima fame.
fate altrettanto, ma con realismo, grazie.
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ti quoto lilian
tutta intera.
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ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti. |
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
| | Inviato: 14-09-2006 13:14 |
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lilian è vero quel che dici, io per esperienza laureata in filosofia facci ancora la baby sitter.
ed è sbagliatoil ritornello: credi nei tuoi sogni fermamente e questi si avvererano. è sbagliato perchè non è vero per tutti.
la maggior parte delle persone non ce la fa.
ma è anche vero che esiste una piccola pecentuale di gente che studia e lavora, che si fa un mazzo cosi, che vive in ristrettezze economiche per anni, e alla fine ce la fa.
si ma bisogna avere due coglioni cosi, come minimo.
e bisogna ammettere che ce li hanno in pochi. io li ammiro.
ti faccio un esempio; la tizia a cui tengo le bambine si è laureata in filosofia, ha comiciato a insegnare ma non le piaceva, si è iscritta a psicologia, ha fatto poi la specializzazione di non so quanti anni e poi il dottorato, tutto ciò mentre lavoricchiava e spendeve TUTTOp er tasse e libri, studiando anche periodi all estero, lavorando pure là.in pratica ha campato cosi fino a 30 anni. fatto sta che ora è piena di soldi fa il lavoro che le piace e non ha nessun capo che le rompe la minchia.
beata lei, o meglio: io ho molta stima di queste persone.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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vinuccio
Reg.: 25 Lug 2006
Messaggi: 289
Da: camerota (SA)
| | Inviato: 14-09-2006 14:29 |
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In data 2006-09-14 13:02, liliangish scrive:
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In data 2006-09-14 00:01, vinuccio scrive:
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In data 2006-09-13 19:57, Lollina scrive:
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In data 2006-09-13 18:38, mulaky scrive:
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In data 2006-09-12 20:27, Lollina scrive:
io sono una grande appassionata di arte però non mi conviene farla .
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lolli nn so se ciò che hai scritto tu in tutto il post è "giusto" (e nn sto sentenziando, ci tengo a ribardirlo a tutti!), nel senso che è vero che c'è carenza di infermiere ma non mi risulta che assumano (lo dico perchè mia cugina è infermiera e mi racconta un paio di cose che vede lì dentro )... poi un'altra cosa, nn ho capito se ti piace ciò che hai intenzione di fare (infermiera) o lo fai solo x un ipotetico sbocco lavorativo. se lo fai solo per lavoro senza aver interesse (nn ho ben capito questo punto, scusa) secondo me sbagli. meglio studiare qualcosa che ti piace (arte), piuttosto che quello che nn ti piace, perchè sei più motivata a sbatterti e farti un sedere così per cercare un lavoro. (almeno è la mia idea)
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Vedi...
Secondo me hai assolutamente ragione riguardo il fatto di fare solo ciò che piace e di evitare di intraprendere facoltà con materie che si odiano e che sono difficoltose da studiare per la persona; però secondo me Storia dell'Arte è una di quelle facoltà che quasi sicuramente non ti fa trovare lavoro... o almeno non ti da sbocchi qua nella mia regione (se si facesse a Firenze o a Roma sono sicura che qualcosa da fare si troverebbe). A quanto pare in Liguria non si ha abbastanza personale negli ospedali e sono in continua ricerca di Infermieri Professionali.
A me serve lavorare e subito. Mia madre farà dei sacrifici enormi per mantenermi all'università e non ho voglia di rimanere disoccupata dopo i 3 anni di uni (anche se di carenza di lavoro c'è un po' ovunque).
A quanto ne so quasi tutti quelli che da me si laureano in Lettere o Arte ancora oggi sono a spasso e non trovano lavoro (se hanno culo vanno a insegnare).
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mah.. se sono a spasso è perchè secondo me loro vogliono starci.. se no al limite se si ha davvero passione per un qualcosa ci si può sempre trasferire.. io ad esempio per fare l'accademia vado a roma..
sarà dura.. anche economicamente.. ma è il mio sogno.. e nessuno me lo toglierà.. a costo anche di lavorare la sera e studiare la mattina io andrò a roma.. vabbè poi si sa.. è normale che si pensi anche al futuro.. infatti tra i corsi dell'accademia io ho scelto scenografia e nn pittura proprio per questo...
ma cmq se nn mi prendono (mi tocco e faccio corna) alla sapienza fanno un corso di archeologia abbastanza interessante.. ma cmq probabilmente l'anno prossimo ci riproverei in accademia..
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Sì ma qui si sfiora il ridicolo. avete una pur vaga idea di cosa significhi lavorare e studiare? avete una pur vaga idea di quello che è il mercato del lavoro in Italia?
sapete dopo quanti anni un laureato in lettere e lauree similari comincia ad avere qualche possibilità di trovare un lavoro (a tempo determinato)?
vivo in mezzo a laureati in filosofia che fanno i camerieri nei pub e laureati in conservazione dei beni culturali che fanno le guide turistiche per tre euro all'ora.
ai miei tempi mi dissero che potevo seguire i miei sogni, libera di puzzarmi dalla santissima fame.
fate altrettanto, ma con realismo, grazie.
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senti.. io mi prendo la briga di parlare perchè nel mondo del lavoro io ci sto da quando avevo 11 anni.. d'inverno a scuola e appena viene l'estate a lavoro.. e alle spalle ho solo sacrifici, il tutto per seguire i miei sogni.. e ti posso assicurare che se vado a roma sarà soprattutto grazie ai soldi che mi sono guadagnato questi tre mesi d'estate.. certo i miei mi aiuteranno.. ma se nn avessi lavorato nn mi sarei mai potuto permettere il mio trasferimento..
e se vuoi il mio parere tu parti già sconfitta.. nel senso che a priori dici che è quasi impossibile riuscire a trovare lavoro con determinati studi..
se a me qualcosa piace e mi appassiona veramente io per riuscirci passo anche anni a a fare cameriere o barista.. ma sappi che se io voglio, ci riesco, è tutto nella mentalità..
_________________
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vinuccio
Reg.: 25 Lug 2006
Messaggi: 289
Da: camerota (SA)
| | Inviato: 14-09-2006 14:35 |
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quote:
In data 2006-09-14 00:21, Midknight scrive:
Ma smettetela con le idiozie,inseguire i sogni e cazzate varie,nella vita serve anche un po di realismo.Cosa serve fare la facolta dei tuoi sogni se va a finire che già da ora ti puoi iscrivere alla lista dei disoccupati?
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e che male cè?
a casa mia siamo sempre stati pieni di problemi economici.. e quindi so che si può vivere benissimo anche con una fiat vecchia invece di una mercedes..
mi fate tristezza voi.. perchè nn credete realmente nei sogni.. senza sogni che vita è?
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Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
| | Inviato: 14-09-2006 14:50 |
|
Se tutti ragionassero guardando la realtà, le facoltà scientifiche traboccherebbero di iscritti, cosa che non accade.
Faranno anche trovare lavoro subito, ma è certo che bisogna esserci portati, come per qualsiasi altro studio.
O bisogna vivere la propria vita sforzandosi di continuo a fare qualcosa che non ci soddisfa ma che almeno ci fa mangiare? Allora il lavoro è solo un mezzo per vivere, non un modo per definirci come persone?
Ma soprattutto, meglio un lavoro mediocre in cui non riusciamo a dare il cento per cento di noi stessi perché non ci stimola abbastanza, o meglio svolgere un'attività che ci appassiona realmente, anche se non ci fa guadagnare come vorremmo?
Io personalmente ho scelto la seconda opzione, ma solo perché ho provato cosa vuol dire studiare qualcosa che non ti piace abbastanza. Ed è tremendamente frustrante.
Poi ci si lamenta se la gente è stressata...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 14-09-2006 alle 14:50 ] |
|
mulaky
Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
| | Inviato: 14-09-2006 14:57 |
|
sante parole!
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(A.D.) |
|
Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
| | Inviato: 14-09-2006 15:03 |
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quote:
In data 2006-09-13 19:39, mulaky scrive:
sai com'è... lolli so che capisce perchè mi conosce da più tempo, ma per quanto riguarda altri utenti non sono sicura...
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anthares
Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
| | Inviato: 14-09-2006 15:06 |
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quote:
In data 2006-09-14 14:50, Chenoa scrive:
Se tutti ragionassero guardando la realtà, le facoltà scientifiche traboccherebbero di iscritti, cosa che non accade.
Faranno anche trovare lavoro subito, ma è certo che bisogna esserci portati, come per qualsiasi altro studio.
O bisogna vivere la propria vita sforzandosi di continuo a fare qualcosa che non ci soddisfa ma che almeno ci fa mangiare? Allora il lavoro è solo un mezzo per vivere, non un modo per definirci come persone?
Ma soprattutto, meglio un lavoro mediocre in cui non riusciamo a dare il cento per cento di noi stessi perché non ci stimola abbastanza, o meglio svolgere un'attività che ci appassiona realmente, anche se non ci fa guadagnare come vorremmo?
Io personalmente ho scelto la seconda opzione, ma solo perché ho provato cosa vuol dire studiare qualcosa che non ti piace abbastanza. Ed è tremendamente frustrante.
Poi ci si lamenta se la gente è stressata...
|
hai ragione anche tu chenoa.
però è frustrante e stressante anche fare degli studi sapendo che non hanno sbocchi occupazionali a breve termine..cercare un lavoro che non si trova e finire spesso a fare proprio quel lavoro che non piace.
il problema secondo me non è trovare un'occupazione che piace anche se sottopagata.
il problema oggi è trovarla.. di qualunque tipo.. specie in certe regioni. |
|
mulaky
Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
| | Inviato: 14-09-2006 15:07 |
|
quote:
In data 2006-09-14 15:03, Schizobis scrive:
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In data 2006-09-13 19:39, mulaky scrive:
sai com'è... lolli so che capisce perchè mi conosce da più tempo, ma per quanto riguarda altri utenti non sono sicura...
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babelfish direbbe: tail of straw
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
| | Inviato: 14-09-2006 15:08 |
|
Tra l'altro c'è da aggiungere la fortuna.
Titolo di studio, facoltà e specificazione possono dare un minimo di aiuto, ma bisogna avere anche fortuna.
Io, comunque, non mi lamento affatto della mia facoltà. Nonostante sia sempre stata appassionata di arte (compresa la fotografia) e letteratura, ho iniziato una facoltà che non corrisponde perfettamente ai miei gusti iniziali.
Posso comunque crearmi la mia formazione artistica da sola, e continuare a studiare qualcosa che, oltre a darmi qualche possibilità in più in campo lavorativo (e anche lì, come ho già detto sopra, va anche a fortuna) è riuscita a coinvolgermi.
Per quanto mi riguarda è bastato il primo laboratorio, e da lì mi sono accorta che valeva da solo l'iscrizione e la fatica.
Non è necessario che l'università prepari al lavoro ideale, penso sia più importante che, qualsiasi cosa si faccia, la si faccia con interesse. E' una frase del cazzo, ma è verissima.
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
| | Inviato: 14-09-2006 15:15 |
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quote:
In data 2006-09-14 15:06, anthares scrive:
hai ragione anche tu chenoa.
però è frustrante e stressante anche fare degli studi sapendo che non hanno sbocchi occupazionali a breve termine..cercare un lavoro che non si trova e finire spesso a fare proprio quel lavoro che non piace.
il problema secondo me non è trovare un'occupazione che piace anche se sottopagata.
il problema oggi è trovarla.. di qualunque tipo.. specie in certe regioni.
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Sono d'accordo con te. E purtroppo in questo caso decide spesso la fortuna, secondo me.
Un modo comunque per riuscire a mediare studio e lavoro è cercare di iscriversi in facoltà per così dire "solide". O meglio, le classiche.
E lo dico perché grazie alla Moratti sono nate così tanti corsi di laurea davvero inutili che non fanno altro che creare illusioni e confusione ad un ipotetico ragazzo che esce dal liceo per immergersi nel mondo universitario. Corsi in cui chi ne esce ha avuto un'infarinatura generale su tutto e su niente, in cui si è dottori su carta ma in verità non si ha in mano davvero nulla. |
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