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Voltati |
ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 15-11-2004 14:55 |
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Tutto sommato, se lo facessi, non dispiacerebbe all'universo femminile!
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 15-11-2004 15:04 |
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Beh organizzo streap tease a domicilio comunque...
nel caso servisse usate i pvt!
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 15-11-2004 15:05 |
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quote: In data 2004-11-15 14:36, ginestra scrive:
Off topic non è solo un posto dove tergiversare come e quando si vuole, ma anche un angolino della memoria, nostra e di tutti,Abyss.Insomma, scriviamo tutto quello che ci passa per la mente e, per non distrarre l'attenzione, cerchiamo di essere poco prolissi, questo per non distrarre l'attenzione di chi, come me, per es.è pigra ad oltranza.
Mettersi a nudo, in qualche momento della giornata, qui,non è cosa negativa ma, oserei dire, produttiva, chi legge può riconoscersi o imparare o disapprovare, oppure far finta di niente e voltare pagina, oh!
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Per carità.
Chi ha mai detto il contrario?
Anche perchè sarei una walking contraddiction visto che per primo sparo i flussi di pensiero senza rigor di forma.
_________________ Rubare in Sardegna è il Male. |
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LauraX
 Reg.: 03 Mar 2004 Messaggi: 1694 Da: Este (PD)
| Inviato: 16-11-2004 00:53 |
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Quello di Tristam nn era un racconto autobiografico, ma bene o male è anke il mio stato d'animo in questo istante....
nn dico ke ho perso un fidanzato al quale ero molto legata, ma ho perso un illusione.
Mi ero aggrappata all'idea di aver trovato qualcuno ke finalmente poteva capirmi e starmi vicino, e invece è andato tutto perso in un batter d'occhio.
Non sto soffrendo ma è una considerazione che fa comunque riflettere, e ringrazio ancora una volta il caro Mattia xchè riesce sempre a spiegare bene tutte le sensazioni ke noi tutti proviamo almeno una volta nella vita.
_________________ "Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" Oscar Wilde |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 16-11-2004 15:02 |
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 02:30 ] |
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anthares
 Reg.: 21 Set 2004 Messaggi: 14230 Da: Trento (TN)
| Inviato: 16-11-2004 15:22 |
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quote: In data 2004-11-16 15:02, Tristam scrive:
Dire cose come "sei la mia vita" "la mia luce" "senza di te non sono nulla" è gravissimo. Indica chiaramente che non si ha considerazione di se stessi.
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questo è assolutamente vero.
pensare che senza un lui o una lei non si è nulla è totalmente sbagliato.
perchè, anche se si ama qualcuno, la propria identità e volontà devono essere sempre presenti.
altrimenti non è amore, è dipendenza.
_________________ ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 16-11-2004 15:27 |
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esatto. spesso si confonde amore con dipendenza. Ed è per questo che si soffre molto quando il rapporto si rompe.
Perdendo la persona da cui dipendevamo perdiamo tutto un sistema di valori a cui ci rifacevamo.
Ma più banalmente si perde quella persona a cui avevamo dato la nostra vita per non prenderci responsabilità.
Quando la felicità è solo nell'altro allora non ci vuole nulla a crearsi tutto quel sistema di lamentele e di dolori inflitti quando il rapporto finisce...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 16-11-2004 19:44 |
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la dipendenza psicologica e non solo, durante un rapporto, è già di per sè grave. un grave colpo alla nostra struttura egoistica sulla quale ci si deve sempre fondare.
ancor più grave è che quando il rapporto finisce, lo si neghi.
e un rapporto può finire ben prima ma anche dopo la sua fine fattuale.
ma si persiste a negare con gli occhi ben bendati. nietzsche diceva, nella sua saggezza, che un grande uomo (lui parlava di un condottiero) sa sempre quando è il momento di dire la parola fine. che sia una fine buona che sia cattiva. sa sempre quando fermarsi.
non lo facciamo, molto spesso, e questo porta ad un terzo errore, ancor più grave, che consiste nel continuare a dipendere del tutto illusionisticamente, dalla persona perduta. basterebbe (difficile in realtà) svelare il velo di maya e aver le palle per andare avanti per la propia strada, che è sempre, e DEVE essere cosi, un sentiero solitario.
uno degli aforismi più belli di nietzsche si trova nella "gaia scienza" e si chiama amicizia stellare.
lo riporto qui sotto:
"Amicizia stellare. - Eravamo amici e ci siamo diventati estranei: Ma è giusto e non vogliamo dissimularci e mettere in ombra questo come se dovessimo vergognarcene. Noi siamo due navi, ognuna delle quali ha la sua meta e la sua rotta; possiamo benissimo incrociarci e celebrare una festa tra di noi, come abbiamo fatto - allora i due bravi vascelli se ne stavano così placidamente all'àncora in uno stesso porto e sotto uno stesso sole, che avevano tutta l'aria di essere già alla meta, una meta che era stata la stessa per tutti e due. Ma proprio allora l'onnipossente violenza del nostro compito ci spinse di nuovo l'uno lontano dall'altro, in diversi mari e zone di sole e forse non ci rivedremo mai - forse potrà anche darsi che ci si veda, ma senza riconoscersi: i diversi mari e i soli ci hanno mutati! Che ci dovessimo diventare estranei è la legge incombente su di noi: ma appunto per questo dobbiamo ispirarci una maggiore venerazione! Appunto per questo il pensiero della nostra trascorsa amicizia deve diventare più sacro! Esiste verosimilmente un'immensa invisibile curva e orbita siderale, in cui le nostre diverse curve e mete potrebbero essere intese quali esigui tratti di strada, innalziamoci a questo pensiero! Ma la nostra vita è troppo breve, troppo scarsa la nostra facoltà visiva per poter essere qualcosa di più che amici nel senso di quella elevata possibilità. E così vogliamo credere alla nostra amicizia stellare, anche se dovessimo essere terrestri nemici l'un l'altro. "
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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anthares
 Reg.: 21 Set 2004 Messaggi: 14230 Da: Trento (TN)
| Inviato: 17-11-2004 11:28 |
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quote: In data 2004-11-16 19:44, Ayrtonit scrive:
la dipendenza psicologica e non solo, durante un rapporto, è già di per sè grave. un grave colpo alla nostra struttura egoistica sulla quale ci si deve sempre fondare.
ancor più grave è che quando il rapporto finisce, lo si neghi.
e un rapporto può finire ben prima ma anche dopo la sua fine fattuale.
ma si persiste a negare con gli occhi ben bendati. nietzsche diceva, nella sua saggezza, che un grande uomo (lui parlava di un condottiero) sa sempre quando è il momento di dire la parola fine. che sia una fine buona che sia cattiva. sa sempre quando fermarsi.
non lo facciamo, molto spesso, e questo porta ad un terzo errore, ancor più grave, che consiste nel continuare a dipendere del tutto illusionisticamente, dalla persona perduta. basterebbe (difficile in realtà) svelare il velo di maya e aver le palle per andare avanti per la propia strada, che è sempre, e DEVE essere cosi, un sentiero solitario.
uno degli aforismi più belli di nietzsche si trova nella "gaia scienza" e si chiama amicizia stellare.
lo riporto qui sotto:
"Amicizia stellare. - Eravamo amici e ci siamo diventati estranei: Ma è giusto e non vogliamo dissimularci e mettere in ombra questo come se dovessimo vergognarcene. Noi siamo due navi, ognuna delle quali ha la sua meta e la sua rotta; possiamo benissimo incrociarci e celebrare una festa tra di noi, come abbiamo fatto - allora i due bravi vascelli se ne stavano così placidamente all'àncora in uno stesso porto e sotto uno stesso sole, che avevano tutta l'aria di essere già alla meta, una meta che era stata la stessa per tutti e due. Ma proprio allora l'onnipossente violenza del nostro compito ci spinse di nuovo l'uno lontano dall'altro, in diversi mari e zone di sole e forse non ci rivedremo mai - forse potrà anche darsi che ci si veda, ma senza riconoscersi: i diversi mari e i soli ci hanno mutati! Che ci dovessimo diventare estranei è la legge incombente su di noi: ma appunto per questo dobbiamo ispirarci una maggiore venerazione! Appunto per questo il pensiero della nostra trascorsa amicizia deve diventare più sacro! Esiste verosimilmente un'immensa invisibile curva e orbita siderale, in cui le nostre diverse curve e mete potrebbero essere intese quali esigui tratti di strada, innalziamoci a questo pensiero! Ma la nostra vita è troppo breve, troppo scarsa la nostra facoltà visiva per poter essere qualcosa di più che amici nel senso di quella elevata possibilità. E così vogliamo credere alla nostra amicizia stellare, anche se dovessimo essere terrestri nemici l'un l'altro. "
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ma tu parli (scrivi) sempre così anche nella vita reale?
non è che hai una dipendenza da Nietzsche?
_________________ ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti. |
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stevie
 Reg.: 26 Feb 2004 Messaggi: 2135 Da: viterbo (RM)
| Inviato: 17-11-2004 12:29 |
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quote: In data 2004-11-17 11:28, anthares scrive:
quote: In data 2004-11-16 19:44, Ayrtonit scrive:
la dipendenza psicologica e non solo, durante un rapporto, è già di per sè grave. un grave colpo alla nostra struttura egoistica sulla quale ci si deve sempre fondare.
ancor più grave è che quando il rapporto finisce, lo si neghi.
e un rapporto può finire ben prima ma anche dopo la sua fine fattuale.
ma si persiste a negare con gli occhi ben bendati. nietzsche diceva, nella sua saggezza, che un grande uomo (lui parlava di un condottiero) sa sempre quando è il momento di dire la parola fine. che sia una fine buona che sia cattiva. sa sempre quando fermarsi.
non lo facciamo, molto spesso, e questo porta ad un terzo errore, ancor più grave, che consiste nel continuare a dipendere del tutto illusionisticamente, dalla persona perduta. basterebbe (difficile in realtà) svelare il velo di maya e aver le palle per andare avanti per la propia strada, che è sempre, e DEVE essere cosi, un sentiero solitario.
uno degli aforismi più belli di nietzsche si trova nella "gaia scienza" e si chiama amicizia stellare.
lo riporto qui sotto:
"Amicizia stellare. - Eravamo amici e ci siamo diventati estranei: Ma è giusto e non vogliamo dissimularci e mettere in ombra questo come se dovessimo vergognarcene. Noi siamo due navi, ognuna delle quali ha la sua meta e la sua rotta; possiamo benissimo incrociarci e celebrare una festa tra di noi, come abbiamo fatto - allora i due bravi vascelli se ne stavano così placidamente all'àncora in uno stesso porto e sotto uno stesso sole, che avevano tutta l'aria di essere già alla meta, una meta che era stata la stessa per tutti e due. Ma proprio allora l'onnipossente violenza del nostro compito ci spinse di nuovo l'uno lontano dall'altro, in diversi mari e zone di sole e forse non ci rivedremo mai - forse potrà anche darsi che ci si veda, ma senza riconoscersi: i diversi mari e i soli ci hanno mutati! Che ci dovessimo diventare estranei è la legge incombente su di noi: ma appunto per questo dobbiamo ispirarci una maggiore venerazione! Appunto per questo il pensiero della nostra trascorsa amicizia deve diventare più sacro! Esiste verosimilmente un'immensa invisibile curva e orbita siderale, in cui le nostre diverse curve e mete potrebbero essere intese quali esigui tratti di strada, innalziamoci a questo pensiero! Ma la nostra vita è troppo breve, troppo scarsa la nostra facoltà visiva per poter essere qualcosa di più che amici nel senso di quella elevata possibilità. E così vogliamo credere alla nostra amicizia stellare, anche se dovessimo essere terrestri nemici l'un l'altro. "
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ma tu parli (scrivi) sempre così anche nella vita reale?
non è che hai una dipendenza da Nietzsche?
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nooo, ma de che?
c'ha la dipendenza da forum. prova a tirarsela perché non se la fuma nessuno...
_________________ Save the cheerleader, save the world |
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Swahili
 Reg.: 05 Set 2004 Messaggi: 33 Da: prato (FI)
| Inviato: 17-11-2004 14:34 |
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Tenta solo inutilmente di imitare Tristam.
Un pò una tristezza. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-11-2004 15:00 |
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Lo strapotere della mincha?
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 17-11-2004 15:16 |
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quote: In data 2004-11-17 15:00, Tristam scrive:
Lo strapotere della mincha?
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Ci hai mancato una i. Minchia tronca?
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-11-2004 15:20 |
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si pronuncia "mincia"
sono inglese io...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
 Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 19-02-2005 03:04 |
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cercavo un altro topic. mi sono imbattuta in questo e l ho riletto.
le parole di tristam , cazzo.
mi hanno fatto riflettere, non che fosse la prima volta. ne sentissi di parole cosi...ne sentissi più spesso, invece delle solite battutine frecciatine e ammiccamenti vari.
è tutto vero ragazzi. quando l interruttore della razionalità è acceso, tutto quadra. chi vuol capire, capisce.
certo, bisogna imparare a dare un nome ai problemi. e questo è un passo , non facile.
io l ho fatto. bene, posso solo dire che conosco a memoria le mie difficoltà e i miei problemi: sono la mia mappa per tornare a casa.
ho imparato a farlo, perchè la lucidità ti guida. verso la perdizione, forse, ma ti indica la strada.
è stato bello leggere un inno all ottimismo come quello di mattia. perchè, checchè, ne dica lui, di ottimismo allo stato puro si tratta.
quando si parla di speranza, si può anche non dire ottimismo, ma quello è dietro l angolo. speranza è sempre stata una delle mie parole preferite, anzi la prima.
ma pensiamoci un momento. non troppo eh, che sennò si cade nel futuro e non va bene.
speranza è sinonimo di futuro.
già.
ma noi viviamo solo nel presente. la nosta vita, o parlo al singolare, la mia vita è fatta di istanti. momento per momento, io sono felice, io piango, io mi annoio, io mi incazzo.
ma ogni affermazione è valida solo nel presente. quindi sì, è utile rimandare tutto al domani, etichettandolo sotto la categoria "speranza". è utile come palliativo. ma non sempre serve. ci sono momenti, periodi più o meno lunghi, in cui sei del tutto assorbito dal presente, e non vedi più in là di quel che accade ora.
senti la mancanza di una persona. quello è dolore allo stato puro e presente, niente potrà mai toccarlo o contaminarlo.
io mi sono innamorata di una persona.
erano anni che non accadeva. la persona perfetta, quella che ogni tanto sogni ad occhi più o meno aperti. quella che ti ripeti..."tanto non esiste". un giorno la vedi. non la incontri, la vedi semplicemente e sai che si è materializzato un sogno. a me è successo cosi. sembra assurdo dirlo. ma la realtà non è mai assurda, è solo vera.
a questa persona, non importa nulla di me. è del tutto presa da se stessa. non credo mi abbia nemmeno vista, nemmeno messa a fuoco. semplicemente, non esisto. come ho preso la cosa? non si può obbligare chi non ci ama ad amarci, non glielo si può neppure insegnare. l ho accettato. svegliandomi ogni giorno pensando: chissà che giornata vivrà oggi lui? sarà felice? sorriderà qualche volta? oppure stasera, mentre io sto fuori a fumare una sigaretta e guardare la luna, si sentirà solo, starà piangendo? cercherà un amico? potrei essere io . ma non lo sa.
e certo, son passati 4 mesi. ogni giorno è uguale. non passa ora che il suo nome non mi passi davanti , sotto mille forme.
mi piace sapere che mi sto prendendo cura di lui, anche se solo virtualmente. se potessi farlo, però, gli darei tutto.
la sua assenza mi fa compagnia. ma non basta.cosi mi sono inventata un nuovo interesse. per un altra persona. è solo una difesa. un modo per soffrire meno.
pensavo fosse un pò di caldo, il primo vento primaverile dopo tanto freddo.
questa persona mi ha fatto credere tutto ciò che volevo, tutto. io le ho creduto, perchè ne avevo bisogno. un bisogno emotivo, non meno stringente di uno fisico.
e le ho creduto.
ora scopro che ho scambiato ragnatele per argentei addobbi, con i quali mi rivestiva.
e tuttora non riesco ad accettarlo. non sarebbe poi difficile. il mondo è pieno di stronzi. dovrò farmene una ragione prima o poi. non accetto però di soffrire per la persona che, di nascosto, amo, e oltre a ciò per la persona che avrebbe dovuto alleviare le mie sofferenze. mattia scriveva, nel suo post, che dobbiamo far capo a noi stessi: noi siamo il fulcro della nostra felicità. ovvio, ma semplicistico. noi abbiamo dei bisogni, che lo si riconosca o no.e il loro soddisfacimento non è nelle nostre mani.
di questo ho certezza. il mio bisogno si chiama amore. sarà infantile, sarà sintomo di debolezza. ma so che è cosi. posso vergognarmene ma non mi nascondo dietro al nulla del mio orgoglio. e questo è un bisogno forte, primario. eppure, nonostante i miei sforzi continui, eccessivi , totalitari, non ci arrivo.
ma basta: come disse un mio grande amico, "vi sono perdite che comunicano all anima un silenzio, nel quale essa si astiene dal lamentarsi, e cammina in silenzio come sotto alti, neri cipressi."
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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