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Autore Antonello Furioso
Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-09-2008 02:38  
Come già vanamente annunciato in chat, ho seguito (buona parte del ) la rievocazione fatta da uno dei migliori giornalisti sulla piazza, Antonello Piroso, di uno degli scandali più incredibili della giustizia italiana; l'incarcerazione per droga del famoso showman, oggi si direbbe così, Enzo Tortora.

Come fatto lo scorso anno per Calabresi, in occasione della presentazione del libro autobiografico del figlio Mario, Piroso parla, provoca, pungola, fa sorgere dubbi e ridà forma a una Memoria collettiva ormai perduta.

Ma se nel caso dell'incontro con Mario Calabresi, i toni si mantenevano su un tono di colloquiale pacatezza, anche per rispetto dell'interlucoture, qui Piroso è solo davanti a un pubblico e dà vita proprio a quello che in fondo ci si aspetterebbe: non una mera, obiettiva, incontrovertibile ricostruzione giornalistica condotta sul filo dell'imparzialità e di una serafica distanza critica, ma una requisitoria violenta, impudica, personale e soprattutto irrimediabilmente e assolutamente incazzata, di quell'incazzatura rabbiosa e potente che smuove le montagne (e le coscienze ).

Piroso si presenta sul palco con un polso ammanettato, mentre l'altra manetta penzola inerme, quasi a fungere da efficace monito visivo che quella che stiamo per ascoltare è una storia che non potrà ladsciarci indifferenti, che ci incatenerà idealmente ma anche no, alle nostre poltrone ma soprattutto alle nostre manchevolezze di cittadini dimentichi della giustizia.

Piroso racconta ma l'esposizione non è continua nè fluida si interrompe spesso per lascioare spazio a smorfie, commenti personali molto spesso dotati di pungente sarcasmo, e digressioni memoriali (della memoria e per la memoria ) tipiche di una accesa discussione fra conoscenti piuttosto che di un monologo giornalistico.

Ma soprattutto, come detto, Piroso si incazza. Con i giornali e la stampa soprattutto, rea di un ostilità persino sospetta nei confronti di Tortora, ma anche con una magistratura imbelle e macchiettistica, che sembra uscita da "Testimone volontario " di Dino Risi, imprigionata dai suoi stessi farraginosi meccanismi e incapace di giungere a una verità dedfinitiva, fintanto da smentire sè stessa, oltre che la logica umana più basilare (ci fu chi arrivò a negare importanza alla definitiva sentenza di assoluzione perch+è "la verità giudiziaria rimane tale e non coincide con la verità reale dei fatti avvenuti ")

Più il racconto della vicenda umana di Tortora si avvicina al termine, più la restituzione mimico- verbale di Piroso si fa incerta frammentata, autenticamente sofferta e partecipata a dei livelli francamente insospettabili, dove il sarcasmo e la satira prendono sempre più il sopravvento su una ricognizione di fatti, fino alla fine e alle lacrime, trattenute ma evidenti, e all'abbraccio finale con una delle figlie di Tortora.

Ora, non vorrei io stesso sembrare troppo lirico nel commentare quello che è chiaramente, volendo applicare un po' di sano cinismo da "critici duri e rigorosi " uno show con i suoi tempi le sue regole e le sue forme, tuttavia Piroso, scegliendo la via della spettacolarizzazione della Memoria, ha capito alla stregua e forse meglio di un Lucarelli, come anxcora nel 2008 i tre sacri principi dell'oratoria classica (insegnare, stimolare, commuovere ) siano una maniera assai efficacwe, per far arrivare al cuore della gente messaggi di memoria ancor prima che di denuncia.

Chi non l'ha visto veda di procurarselo...

PS: se dan vuole contribuire al topic con qualche nota sul caso tortora vero e proprio tanto per chiarezza, è il benvenuto...
_________________
Silencio...

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 02-09-2008 13:50  
Ho visto un pezzetto del monologo di Piroso stamattina, ma mi è bastato per notare lo stile "incazzato" di cui parli..mah tutto sommato preferisco Lucarelli che riesce ad appassionare ed indignare rimanendo pacato, lucido, descrive i fatti con partecipazione, ma senza esagerare i toni...anche perchè parla di fatti talmente eclatanti e di per sè drammatici che non c'è nessun bisogno di esagerare.

Del resto Lucarelli è un romanziere e credo che i romanzieri, forse meglio dei giornalisti, sappiano limitarsi a far parlare i fatti al fine di suscitare nel lettore l'emozione che cercano, uno scrittore-giornalista che ci riusciva benissimo era l'Hemingway di Addio alle armi, ma aggiungiamoci pure il nostro e molto diverso da Hemingway Dino Buzzati...e l'elenco potrebbe continuare con due scrittori diversi (ma non così tanto, a dir la verità) come Kafka e Saramago che raccontano con distacco e lucidità le storie più incredibili e assurde.

I giornalisti puri qualche volta più che far parlare i fatti, li fanno urlare e dal resoconto di Fak e dal poco che ho visto coi miei occhi, mi par di capire che sia il caso di Piroso.
Non voglio dare giudizi di valore, ognuno ha il suo stile e Piroso ha tutto il diritto di raccontare i fatti nel modo che ritiene opportuno...faccio solo notare che calcare la mano, incazzarsi è sempre la via più facile quando si vuole suscitare indignazione...del resto anch'io spesso mi sento incazzato con questa Italia e non solo per il caso Tortora, ma anche e sopratutto per eventi più recenti..ma TuttoTv non è la sede adatta per parlarne.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 02-09-2008 alle 14:09 ]

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