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diario di un viaggio a Roma |
aralis
Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 3151 Da: bolzano (BZ)
| Inviato: 23-01-2004 10:39 |
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7 gennaio 2004. Alle prime luci dell’alba, ore 8.00 partenza per Roma. Non amo gli aerei,anche se ogni tanto è indispensabile usarli. Arriviamo all’aeroporto F. Baracca, da fuori sembra un capannone per le mele, dentro sembra la stessa cosa: un bar con quattro tavoli, un piccolo banco per il chek-in, un metal detector nel caso un terrorista tordo sbagliando strada passi di qua. La pista fino a qualche anno fa era un prato per gli alianti, adesso è sempre un prato, solo un po’ più grande. Se il pilota fa il decollo troppo lungo finiamo letteralmente nella merda, perché di là della recinzione vedo un bel mucchio di letame. Usciamo fuori, ed ecco l’aereo! Una scatola di sardine da 20 posti con le ali e le ruote sotto. Saliamo, ci sediamo, allacciamo le cinture, accendono i motori, io mi sento come un vibracall.
I motori urlano, quasi quasi anch’io, l’aereo sale, quando raggiunge l’altitudine di crociera e si stabilizza, passa la hostess con il caffè: non riuscirei ad inghiottire neanche la saliva, se ne avessi ancora un po'.La scatola vola bassa, il panorama indubbiamente è splendido, arriviamo sopra il L.DaVinci. Sulle piste sono allineati grandi aerei lucenti, il nostro si vergogna un pochino e va ad atterrare in un angolino in fondo, lontano da tutti.
Io sono impegnata al massimo per convincere il mio cuore a tornarsene in basso al suo posto. Penso proprio che, alla fine della vacanza, tornerò a casa col treno, e non mi vergogno per niente di questo pensiero.
Vi piace o piacerebbe viaggiare in aereo?
Avete qualche viaggio, anche con altri mezzi, da raccontare?
[ Questo messaggio è stato modificato da: aralis il 12-03-2004 alle 08:46 ] |
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KaiserSoze
Reg.: 02 Ott 2001 Messaggi: 6944 Da: Quartu Sant'Elena (CA)
| Inviato: 23-01-2004 11:37 |
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Adoro viaggiare che sia aereo, nave o auto fa poca differenza, con il treno per ora ho un rapporto abbastanza conflittuale.
_________________ Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi. |
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